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I saggi di Jon Atack (5)

L'acclamato autore di Un pezzo di cielo blu condivide le sue riflessioni sull'esperienza Scientology e molto altro.

Di © Jon Atack per The Bunker, 2013-2015

© Traduzione di Simonetta Po, giugno 2016


Jon Atack è l'autore di Un pezzo di cielo blu, uno dei migliori libri mai usciti su L. Ron Hubbard e Scientology. Il libro è disponibile in una nuova edizione (anche in italiano). Da qualche anno Jon collabora con il Bunker per esplorare le leggende, i miti e i fatti contestati di Scientology che tendono a venire proposti e riproposti in libri, articoli e, soprattutto, in Internet. Ecco il suo nuovo post..

Sto traducendo gli articoli in ordine sparso in base a ciò che ritengo più interessante. Se i lettori hanno richieste particolari sono pregati di segnalarmi il link in mail privata.


Auditing e memorie recuperate – perché gli scientologist le accettano come realtà?

Jon ci sorprende con un altro articolo e una volta di più siamo felici che lo abbia fatto. Una cosa di Scientology che viene discussa raramente (visto il divieto che gli scientologist hanno di parlarne) sono le "memorie" di eventi della vita precedente.

Abbiamo scoperto che anche gli ex scientologist sono per certi versi riluttanti a discutere ciò che "ricordarono" durante l'auditing Scientology. Jon si immerge in tutto questo e ci dice che cosa ne pensa. Pensiamo che troverete affascinanti i suoi ragionamenti.

Jon: Qualche settimana fa parlavo con una donna molto affascinante che pratica "Ascension". Mi disse che il suo scopo era rifuggire la "mente". Le feci notare che se ci fosse realmente riuscita non sarebbe più stata in grado di guardare la sua soap preferita di cui mi aveva appena parlato, perché non avrebbe ricordato nulla della trama e persino degli interpreti.

La mente può essere molto utile, anche se è chiaramente dimostrato che io sono piuttosto stupido [mindless in inglese - "senza mente" - NdT]. Infatti se avessi tenuto la bocca chiusa magari saremmo usciti insieme.

E' stato da tempo dimostrato che la memoria non è un nastro video (o un DVD registrabile, per quel che importa). In un esperimento fu chiesto a un numero di persone di mettere per iscritto gli eventi significativi della propria vita e, a 15 anni di distanza, di ripetere l'esercizio, ma senza poter vedere che cosa avevano scritto in precedenza. Non un solo evento fu ricordato allo stesso modo. Nemmeno uno.

La teoria delle multiple drafts fa notare che ogni volta che richiamiamo una memoria faremo una memoria del richiamo di quella memoria. I dettagli cambiano ogni volta che raccontiamo nuovamente l'episodio. Non è solo il famoso pesce che raddoppia in lunghezza, possono cambiare tutti i tipi di dettaglio.

Memoria e fantasia vengono viste sullo stesso schermo. Il senso di certezza che proviamo nei sogni può filtrare nella realtà. Possiamo cominciare a credere che le nostre fantasie siano reali. In particolare, ricordiamo le emozioni provate e siamo facilmente tentati a esagerare gli eventi affinchè si adattino a quelle emozioni: il nostro avversario era più grosso e cattivo; i nostri errori e le nostre opinioni sbagliate si rimpiccioliscono. Si tratta del "errore fondamentale di attribuzione" (ecco un'altra dimostrazione verbale dei problemi che gli psicologi hanno spesso con il linguaggio).

Inserite questo normale processo di auto-gonfiamento in qualsiasi tipo di terapia del ricordo. Mentre il "Codice dell'Auditor" impone di «non valutare mai per il preclear», la verità è che tutti i libri e le conferenze di Scientology sono una valutazione. Anche lasciando perdere gli estremi di OT III – dove «tempo, luogo, forma ed evento» sono tutti "valutati" esplicitamente – prima di ricevere auditing di Libro Uno di Dianetica avrete sentito parlare degli engram, dei secondari e dei lock; di catene, carica, basic e del sempre elusivo "basic-basic" (anche se in OT VIII l'idea che Hubbard creò l'universo sposta chiaramente tutta la colpa su di lui, o è la "cognition" di OT IX?). Avrete anche sentito parlare della valenza e del famoso "archivista" che si nasconde nel cervello (in Dianetics: la forza del pensiero sul corpo ci era ancora permesso avere un cervello. Fu bandito un paio di anni dopo).

Equipaggiato con una tale quantità di valutazione, il "preclear" o "pre-OT" sa esattamente che cosa cercare. Ho avuto una preclear che si era imparata a memoria le enunciazioni dei "fenomeni finali" della Carta dei Gradi e le ripeteva a pappagallo dieci minuti dopo aver iniziato il primo procedimento, a ogni livello. Quando me ne lamentai con il supervisore del caso, mi fu mostrato un bollettino in cui Hubbard diceva che dobbiamo permettere alle persone di attestare. In seguito si venne a sapere che quella mia preclear aveva alterato le sue statistiche nel momento stesso in cui aveva preso servizio come staff.

Perciò, ricevuta una copia di Hai vissuto prima di questa vita? e di Scientology: Storia dell'uomo e armati di ore di "epopee spaziali" hubbardiane, che cosa troveranno i preclear durante l'auditing?

Ho sospettato spesso dei ricordi fantastici dei miei preclear di battaglie spaziali vecchie di trilioni di anni perché sapevo che parecchi di loro non erano in grado di dirmi che cosa avevano mangiato a colazione il giorno prima. Nelle sedute di auditing che ho dato, ho incontrato artisti famosi, grandi generali e addirittura Giuda Iscariota. E più piloti spaziali di quanti possano prendere posto in una Morte Nera (o in un DC 8).

Le mie personali memorie di vita passata erano altrettanto colorite e, ora, sono altrettanto imbarazzanti (no, non ve le racconto). Dopo aver lasciato il culto mi imbattei nel lavoro di Elizabeth Loftus e lessi Making Monsters di Richard Ofshe e Ethan Watter. Scoprii che il recupero delle memorie represse aveva generato una fiorente industria.

Anche Lawrence Wright, autore di Going Clear, ha scritto un libro su Paul Ingram, che si dichiarò colpevole delle centinaia di accuse mossegli dalle figlie. Ofshe dimostrò quanto facilmente Ingram aveva accettato quelle accuse chiedendo a suo figlio di inventarne una. In quanto devoto cristiano, Ingram era certo che i suoi figli non avrebbero mai potuto mentire, anche se lui personalmente non aveva ricordo di nessuno di quegli eventi. Ofshe non riuscì a convincere il giudice perché Ingram si era dichiarato colpevole. E l'uomo si fece anni di prigione.

Lo scandalo della teoria della memoria repressa irruppe negli anni '90 con le migliaia di trentenni che accusarono i genitori di orrendi abusi infantili. Tuttavia la grande maggioranza di quegli accusatori era stata a lungo – a volte per anni – incoraggiata dai "terapeuti" a "scoprire" quelle memorie.

In seno all'American Psychological Association infuriò la battaglia. La grande, ora defunta, Prof.ssa Margaret Singer fu contestata come testimone esperta proprio perché s'era detta d'accordo con l'attento lavoro di Elizabeth Loftus, che mostra quanto sia facile creare un falso ricordo. La Loftus era stata esposta a molestie che sembrano un po' quelle del Guardian's Office of Special Affairs di Scientology perché molti membri dell'APA si guadagnavano da vivere e si erano conquistati uno status nella comunità con la RMT [Terapia di recupero della memoria – NdT]

Non occorrono anni per inculcare un ricordo. Il mentalista inglese Derren Brown riuscì a convincere un uomo di avere avuto una bellissima esperienza in mongolfiera. Gli ci vollero solo pochi minuti per persuaderlo di quel ricordo totalmente falso.

Nelle sedute di Dianetics o di Scientology vieni incoraggiato a trovare episodi precedenti offrendo subito la credenza delle "vite passate". Puoi portare il cavallo alla fontana e, in questo caso, di solito riesci a farlo bere con facilità. Un mio amico fu convinto a lasciare Scientology dalla sua amica psicologa. Lei si offrì di ricevere auditing per vedere se funzionava (in realtà, secondo Hubbard, è un caso che non si dovrebbe audire). Nella prima seduta le fu chiesto di dire la prima cose che le veniva in mente (e lasciatemi dire che è quasi sempre l'approccio usuale) e lei ebbe la sensazione netta di essere un pesce nella boccia. Accettò che si trattasse di una memoria della "vita precedente", ma com'è possibile distinguerlo da un sogno a occhi aperti? O reverie, come sia Hubbard sia altri ipnotisti chiamano da sempre questo stato di "leggera trance".

Ritengo che in tutte le forme di terapia del recupero della memoria (se "terapia" è la parola giusta) ci sia un vero pericolo. Se interferiamo con la memoria, se siamo meno che onesti con noi stessi entreremo progressivamente in un mondo di illusione. Se sottoposto a una visita psichiatrica di qualità, qualsiasi OT VIII sarebbe considerato del tutto fuori di testa (come lo sarebbe chiunque creda che gli psichiatri fanno parte di un complotto che controlla l'universo usando il profumo, come insisteva Hubbard).

Ho sbattuto molte volte la testa contro questo particolare muro, cioè l'incredibile capacità del vero credente di resistere alla logica, ai fatti, all'evidenza e all'informazione. Quando chiesi a una ex funzionaria di alto livello della Sea Org come potesse spiegarsi le contraddizioni nelle affermazioni di Hubbard, lei insistette che lui occupava due corpi. Quando le mostrai le dichiarazioni di Hubbard che coincidevano con il suo vero stato di guerra, insistette che molto probabilmente lui era stato davvero un eroe di guerra. Le chiesi come facesse a saperlo, e lei mi rispose che era stata al suo fianco in tutte quelle avventure. Non poteva dirmi nulla in proposito perché si trattava del suo "caso" (Scusa eccellente! Come quella che gli OT non possono mostrare i loro super poteri per non turbare la gente). Anni dopo lessi una sua intervista con cui liquidava Scientology come una sciocchezza.

Sono un sostenitore della ragione. Lo ero prima di entrare in Scientology e la mia fedeltà alla ragione è solo aumentata. Dovremmo usare tutto il nostro bagaglio di poteri emotivi, intuitivi e intellettuali combinati assieme. E' troppo facile trasformare il ragionamento in pio desiderio. Con l'esperienza sul campo e del sano scetticismo tendo a liquidare tutti i Van Däniken di questo mondo che accumulano prove fragili – o inventate – per creare una sinistra mitologia. Questo non significa che il nostro mondo sia al riparo dai complotti, ma significa che dovremmo valutarli con grande attenzione.

Le rivelazioni di Edward Snowden dimostrano che il Grande Fratello ci sta davvero osservando – ognuno di noi – ma non che lui in realtà è la Regina Elisabetta II e un rettile in sembianze umane. La Banca Mondiale ha imposto ai paesi emergenti delle stupide regole sui raccolti, ma non è gestita dal Principe Xenu. I sionisti hanno fondato lo stato di Israele, ma non hanno nulla a che fare con quella buffonata chiamata Protocolli dei Savi Anziani di Sion (se non mi credete, leggete l'eccellente Licenza per un genocidio di Norman Cohn).

Quanto più auditing si riceve, tanto più è probabile che si creerà un mondo di fantasia. La distinzione fondamentale tra il sano e l'insano di mente non è se è d'accordo con la "realtà" di chi lo circonda (come suggeriva Hubbard), ma se usa la ragione invece che vivere nell'illusione; utilizzando questa misura, di fatto molti scientologist sono pazzi. Gli scientologist fondamentalisti credono davvero che il pianeta Venere sia abitato? O che discendiamo dalle ostriche? O che l'Uomo di Pildown non è una bufala, come afferma Storia dell'Uomo? («Questo è un resoconto reale e spassionato dei tuoi ultimi sessanta trilioni di anni». Gli scientologist credono che l'età dell'universo stimata in 13,8 miliardi di anni in base alla radiazione di fondo sia così assolutamente sbagliata?)

La pazzia è uno stato di illusione. La nostra memoria è incompleta, parziale e faziosa ma una volta infettata dalle illusioni, è anche corrotta. Già tendiamo a vederci come il "centro di gravità narrativa" – gli eroi della nostra vita – ma con una dose sufficiente di auditing questo pregiudizio può essere ridicolmente esagerato.

E ancora peggio, gli scientologist rifiuteranno semplicemente di credere a qualunque cosa non si accordi con la loro "realtà". Si aggrapperanno al "quel che è vero per te è vero" di Hubbard, dimenticando la clausola aggiuntiva: «ciò che tu stesso hai osservato».

Nel corso degli anni ho parlato con molte persone che c'erano nel momento in cui qualche particolare pezzo di "tech" vide la luce. Più spesso che no, mi hanno raccontato che Hubbard annotava semplicemente qualcosa che modificava leggermente ciò che loro avevano detto o qualche pensiero che gli era appena passato per la testa. Dopo di che quell'idea diventata "vera". Non c'è stata alcuna ricerca scientifica e a parte un solo, singolo tentativo di instillare e recuperare un "engram" – con l'uso di "dolore droga ipnosi" – nessun esperimento scientifico è mai stato fatto. I molti gruppi indipendenti devono affrontare le stesse critiche. Eppure centinaia di migliaia di persone hanno accettato la "verità" di Scientology. La verità è che Scientology è tutta una valutazione e che incoraggia falsi ricordi e boria arrogante (almeno io so che dovrei avere umiltà...).

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Scientology è un mondo di fantasia. Usando le parole dello stesso Hubbard, è un "gioco" e, come lui disse nel Corso di "Dottorato" di Filadelfia, il creatore di un gioco non deve seguire le regole, e il giocatore deve nascondere le regole alle pedine. Hubbard fu il creatore del gioco, Miscavige è il giocatore, noi tutti le semplici pedine che seguivano il "percorso marcato di bianco" dell'illusione di Hubbard. Non si attraversa, ma si "sale" il Ponte della "Libertà Totale". Per liberarci, e trovare infine la libertà dell'Hubbard-determinismo, dobbiamo solo mettere in dubbio la verità di quei principi che stanno alla base di Scientology. Si tratta di pii desideri – aspetti dell'illusione – costruiti sulle molte falsità di Hubbard e i falsi ricordi generati durante l'"auditing".

Col tempo possiamo tornare di nuovo con i piedi per terra e renderci conto che non siamo dei; che non siamo i detentori della perfetta conoscenza; e che i nostri desideri – o "postulati" – non governano la realtà. Bentornati nel mondo reale: è un posto stupendo!


Quando lo scientologist militante vacilla scopriamo che è solo un recalcitrante dodicenne

Sono stato lontano dal Bunker per un po'. In parte perché ho già scritto il grosso di quello che volevo dire. La mia preoccupazione riguarda unicamente il recupero di chi è stato ferito da Scientology per cui sono pronto a lasciare l'arena. Spero di contribuire occasionalmente al Bunker perché le reazioni ai miei post sono state incoraggianti. In realtà sono stato molto piacevolmente sorpreso che un eminente psicologo abbia approvato il mio articolo sui paralleli. La fama, finalmente!

Sono stato occupato nell'organizzazione del seminario di cinque giorni di Toronto [tenutosi a giugno 2015 e a cui la qui presente traduttrice ha partecipato con un intervento di 20 minuti... - NdT], un raduno di 30 esperti – alcuni in video o via Skype, ma molti dal vivo – per decostruire Scientology. Contemporaneamente sto collaborando alla creazione di una onlus che si occuperà di questioni più vaste relative al fanatismo nella nostra società e alla persuasione a fini di sfruttamento.

Parte di questo compito, molto soddisfacente, è stata la redazione di un manuale introduttivo sull'influenza occulta. Ho finito la prima stesura qualche giorno fa. Speriamo di pubblicarlo presto [è stato pubblicato: Opening Minds]. Oggi però mi sono reso conto che nei miei articoli per il Bunker non ho enfatizzato a sufficienza uno degli aspetti più importanti del coinvolgimento settario.

Perciò eccoci qui. Chiunque parli con un membro dedicato di un culto nota il frequente cambiamento di identità. Un momento c'è quello che gli scientologist chiamano "entusiasmo", con quel contatto visivo fisso e scintillante; il momento dopo gli occhi tornano a muoversi liberamente e perdono quello scintillio. La pelle di un membro della Sea Org può passare da grigiastra a rosea in un attimo. I gesti diventano meno forzati. Occhi e labbra sorridono, un sorriso naturale o duchenne. I cambiamenti fisiologici sono inequivocabilmente evidenti.

È possibile provocare questi cambiamenti ricordando semplicemente alla persona la vita che faceva prima del culto. Fotografie di famiglia, ricordi della scuola, il primo bacio. Tutto ciò che rimanda la mente al periodo precedente la formazione dell'identità settaria.

Identità settaria? Che cos'è? Tutti noi formiamo la nostra personalità con pagliuzze di identità. Abbiamo molte identità, nessuna delle quali è una personalità distinta o separata (il disordine da personalità multipla è una cosa molto diversa). Ci comportiamo in modo diverso in circostanze diverse. Parliamo e agiamo diversamente a seconda che stiamo parlando con nostra madre, con i fratelli o le sorelle, con i nostri figli, il nostro capo, i nostri dipendenti, gli amici, gli estranei e così via. Usiamo parole e gesti diversi. Possiamo parlare in modo più o meno educato. Con amici e colleghi potremmo usare un linguaggio rozzo, cosa che non faremmo con la nonna.

Tutto questo influisce anche sull'umore. Se annoiati o soddisfatti, arrabbiati o tristi, anche la nostra comunicazione cambierà, ma avremo ancora modi diversi di esprimere quell'umore a persone diverse. Queste identità cambiano nel caleidoscopio della vita quotidiana per formare un continuum di personalità.

Un gruppo settario impone alla personalità una singola identità. Stabilisce regole per il comportamento e l'umore. Questa identità seguirà una serie rigida di comportamenti verso i superiori e i sottoposti all'interno del culto e, di solito, limiterà a un ambito molto stretto tutto il comportamento verso i non membri.

In Scientology, l'umore autorizzato è "entusiasmo" - benchè in Dianetics: la forza del pensiero sul corpo Hubbard avesse detto che l'essere umano ideale, o "Clear", avrà la reazione giusta a ogni data situazione (essere spaventati se si viene attaccati da un orso è, credo, uno dei suoi esempi). Gli scientologist devono essere sempre entusiasti. Perciò fingono, salvo che nell'euforia post-auditing.

Questa identità indotta, sintetica e parassita terrà a bada tutte le altre identità. è mantenuta al suo posto da clichè blocca-pensiero come "falla andare bene" (Scientology ne ha letteralmente a centinaia tra cui scegliere). E va nella direzione di uno degli aspetti più spaventosi del fanatismo che viene chiamato "sdoppiamento".

Molto tempo fa, quando parlavo con i membri dedicati, a volte mi ritrovavo a colloquiare con due persone completamente diverse. Una era pesantemente "sullo scopo" e determinata a distruggermi la vita in ogni possibile modo, ma poi emergeva un dodicenne confuso che mi diceva che non sarebbe potuto sopravvivere nel mondo esterno, ostile a Scientology. Difficile spiegare che la vita nel mondo reale è molto più facile che la vita nella Sea Org. Ma l'istituzionalizzazione è uno dei molti problemi che un ex membro della Sea Org si troverà a dover superare.

Consapevole del male commesso quotidianamente dal Guardian's Office of Special Affairs e dai suoi agenti, mi sono spesso chiesto come mai persone intelligenti e bene intenzionate possano commettere con tanta leggerezza degli atti immorali. Il bel libro di Tony Ortega sulla coraggiosa presa di posizione di Paulette Cooper contro Scientology mostra che alcuni dei suoi persecutori giustificano ancora le loro azioni riprovevoli perché continuano a odiarla, perché per loro è impossibile ammettere di essersi sbagliati e che Paulette stava denunciando una organizzazione criminale e profondamente immorale.

Agenti del Guardian's Office of Special Affairs mi hanno occasionalmente spiegato il loro comportamento immorale nei miei confronti. «Se non usiamo il Fair Game, come faremo a fermare i Soppressivi?», mi disse una ragazza. Un membro di vent'anni mi spiegò che il pericolosamente breve tempo rimasto per "salvare il pianeta" giustificava il comportamento "fascista". Sì, usò proprio la parola "fascista".

Una risposta la si trova proprio nei più estremi tra i fanatici, i nazisti. Se potessi candidare una sola persona per il Nobel, quella persona sarebbe senz'altro Robert Jay Lifton. Le sue analisi compassionevoli di Hiroshima, delle vittime dei campi cinesi di riforma del pensiero e del culto di Aum Shinrikyo sono tutti dei classici del pensiero. Non sono mai riuscito a finire The Nazi Doctors perché l'argomento è semplicemente troppo forte, ma conosco i suoi concetti di base.

Nell'ambito dell'Aktion T4, prima che la Germania dichiarasse guerra al mondo dei bravi medici di famiglia uccisero 180.000 loro pazienti "disabili". Quella medica fu anche la professione con la più alta affiliazione al partito nazista. In barba alla professione di aiuto e al Giuramento di Ippocrate. Ma come disse il filosofo Michael Jagger, «Il gangster sembra così spaventoso con la Luger in mano, ma quando torna a casa dai suoi figli è un uomo di famiglia come tutti.»

C'è un librino veramente notevole intitolato Are We All Nazis. Da bambino l'autore Hans Askenasy fu rinchiuso in un campo di concentramento. Negli Stati Uniti diventò un pilota di caccia, poi uno psicologo impegnato nel trattamento di adolescenti disturbati e spesso violenti. Studiò la vita dei capi nazisti e, con sua sorpresa, scoprì che nessuno di essi era sadico. Erano dediti alla causa. Credevano che il popolo tedesco fosse entrato in grande difficoltà per colpa di popoli "inferiori" – gli ebrei e gli zingari. Loro compito era eliminare gli effetti tossici di quei "parassiti".

Ebrei, zingari, neri e comunisti dovevano essere sterminati in quanto "animali infestanti" (e sì, ho notato che Hubbard chiamava "scoiattoli" i rivali e "cani" i suoi critici). I popoli slavi, da cui proviene la parola "schiavo", dovevano essere rimessi al loro posto. E il mondo si sarebbe salvato. Il pianeta sarebbe stato "chiarito".

Heinrich Himmler era il capo delle SS, il braccio militare del Partito Nazista, che controllava il programma di sterminio. Ecco le sue giustificazioni per quegli omicidi di massa: «Non sono un uomo assetato di sangue e nemmeno uno che trae piacere da compiti difficili. Ma … ho dei nervi talmente saldi e un senso del dovere così forte che potrei dire che quando riconosco qualcosa … come essenziale, lo eseguo senza compromessi. Molti di voi sapranno che cosa significa quando centinaia di cadaveri giacciono fianco a fianco. Siano essi 500 o 1000. Per sopportarlo, restare uomini per bene – a parte poche eccezioni – ci ha resi più forti, ma non se ne parla mai e non apparirà mai nei gloriosi annali della storia. Abbiamo un solo desiderio su quanto verrà detto di noi, questi ufficiali tedeschi, questi soldati tedeschi, questi generali tedeschi, erano persone per bene.» I "glorioso annali della storia" hanno un'opinione del decoro molto diversa da Himmler.

Per operare quegli orrori i nazisti dovevano staccarsi emotivamente dalle loro azioni. I medici nazisti, e le guardie dei campi di concentramento, riuscivano a mettere da parte la loro umanità, la loro compassione e i loro sentimenti per il prossimo perché avevano sposato uno scopo superiore: la salvezza della razza ariana. Entravano nell'identità nazista "sdoppiandosi". A Norimberga, uno dopo l'altro dissero che stavano semplicemente eseguendo gli ordini - Befehl ist Befehl.

Fortunatamente la maggioranza degli scientologist non arriva a questi esecrabili estremi – quello che nel pensiero di Lifton è il gradino finale del modello di riforma del pensiero, "dispensare l'esistenza". Mi vorrebbero morto, ma non sono disposti a uccidermi. Tuttavia, questo sdoppiamento di identità può restare un problema per parecchi anni dopo aver lasciato il culto.

Quando nel 2013 sono tornato nell'arena Scientology avevo una certa trepidazione perché temevo che moltissimi ex membri fossero semplicemente intrappolati nel condizionamento. Volevo provocare il pensiero critico e i miei articoli per il Bunker sono andati per lo più in quella direzione.

Il mio scopo non è distruggere Scientology, men che meno danneggiare i suoi fedeli – proprio l'opposto. Anche se ho dovuto fronteggiare alcuni attacchi davvero selvaggi di quei fedeli. Se potessi aiutare David Miscavige, lo farei. Cercherei anche di impedirgli di commettere ulteriore male, se potessi.

Se qualcuno riesce a riflettere a fondo sulle credenze di Scientology e ricavarne un senso, buon pro gli faccia. Ma continuo a dire che Scientology è piena di incoerenze, contraddizioni, semplici "truismi" e palesi inganni. Non fa raggiungere nessuno degli obiettivi promessi da Hubbard, si tratti del glorificato essere ideale, il Clear, delle meraviglie sovrannaturali di OT VIII («a causa su materia fisica, energia, spazio e tempo», secondo Hubbard), o delle promesse decisamente più semplici dei "gradi di release". Di certo gli scientologist non possono comunicare liberamente con me di qualsiasi argomento, contrariamente a quanto viene promesso al "release sulla comunicazione".

Scientology fa sentire euforici, con "indicatori molto buoni", ma si ferma lì. Fa sentire superiori – parte di una èlite che salverà il mondo – ma se le si desse la possibilità renderebbe il mondo duro, insensibile, menefreghista.

Quando nel 2013 sono tornato nell'arena mi sono trovato davanti una nuova serie di problemi. I miei scritti degli anni '80 e '90 riguardavano quasi esclusivamente i membri di prima generazione. Nei miei ultimi cinque anni prima del ritiro forzato del 1996, tutti quelli disposti a parlare con me non solo lasciarono la "chiesa-madre", ma anche qualsiasi devozione a Hubbard o credenza nella "tecnologia". Di solito si otteneva questo risultato in un giorno, perché una volta compreso quanto le fondamenta erano instabili, tutto il resto crollava da solo.

Far abbandonare l'"identità settaria" è abbastanza facile, se sai come si fa. Ma nell'ultimo paio d'anni ho conosciuto diversi membri di seconda generazione che non possiedono una identità pre-Scientology. Sono stati allevati in un ambiente di "nessuna compassione" che può indurre una specie di sindrome di Aspergen dove non si sa semplicemente come reagire emotivamente. La compassione non è una delle qualità di Scientology. è un'abilità acquisita, o almeno un comportamento che deve essere nutrito. David Miscavige e molti altri non hanno avuto questo vantaggio. Semplicemente non sanno come si fa a essere solidali.

Perciò, un membro di seconda generazione come potrebbe guarire? Prima di tutto è necessario staccarsi da Scientology. In troppi pensano che sia sufficiente prendere la porta. Quando ho chiesto a un ex Direttore Esecutivo Internazionale che cosa pensasse di Scientology, mi ha risposto «è merda». Ma si guadagnava ancora da vivere vendendo "tecnologia di management" hubbardiana. La negazione è sempre il primo ostacolo da superare con ogni problema.

è difficile ammettere che ci siamo sbagliati. Che siamo stati imbrogliati. Che fin dall'inizio Scientology fu studiata per rendere Hubbard ricco e potente e che non ha fatto assolutamente nulla per portare una «civiltà senza crimine, pazzia o guerra». Ho avuto a che fare con moltissime persone che, a causa di quella credenza, hanno commesso dei reati, sono impazziti e dichiarerebbero volentieri guerra. Sono stato un ingenuo. Sono stato truffato. Ho dedicato la mia energia positiva a un movimento sostanzialmente negativo che ha danneggiato centinaia di migliaia di persone.

Una volta che smettiamo di negare e siamo disposti a osservare il caos inculcato nel nostro modo di pensare e di comportarci, allora abbiamo qualche possibilità di disfare il condizionamento. Ripeto da sempre che lo si fa analizzando i principi che ci sono stati venduti ed esaminandoli approfonditamente.

Iniziate un gruppo di studio con credenti e non credenti e analizzate I problemi del lavoro o I fondamenti del pensiero. Lasciate che tutti nel gruppo parlino dei loro successi e fallimenti nel cercare di applicare quelle idee e comprendete quando inconsistenti siano.

Se alla fine sarete ancora convinti che potete risolvere i problemi assegnando un voto a ciascuno, a voi stessi, alla vostra famiglia, al vostro club di pallavolo, all'umanità, a tutta la materia, a tutti gli spiriti, a tutta la vita e a Dio, allora buona fortuna a voi, ma devo dire che a me sembra stupido credere in Dio e poi votargli contro, per non parlare del ritenere che il vostro vantaggio personale dovrebbe essere equivalente a quello di tutti i sette miliardi di altre persone (per non parlare dei membri della ventina di milioni di altre specie).

Se pensate che aumentando la comunicazione si aumenta sempre l'affinità, e riuscite ad argomentare che urlare, malmenare, sparare a qualcuno [tutte forme di comunicazione] porterà all'amore, allora di nuovo vi auguro buona fortuna. Ma se non riuscite a giustificare questi principi fondamentali è ora di lasciarli perdere e accettare l'imbarazzo.

Quando un membro di prima generazione se ne va, tende a regredire all'età di dodici anni perché è quella l'età in cui a tutti i culti (consumismo compreso) piace mantenere i propri membri. Un dodicenne crede ancora che i genitori siano degli eroi e obbedisce ancora agli ordini. Quando lasciano il culto, molti ex membri scadono nel dissenso adolescenziale. Così i forum sono pieni di ex membri furiosi e avventati (a differenza del Bunker, devo dire, dove la maturità regna sovrana), determinati a scagliarsi contro chiunque dissenta dalle loro nuove idee fisse.

Etienne de la Boètie disse: «tutti concorderanno che se conduciamo una vita secondo i modi intesi dalla natura ... dovremmo obbedire istintivamente ai nostri genitori; più tardi dovremmo adottare la ragione come nostra guida e diventare schiavi di nessuno.» Troppo spesso diventiamo schiavi dei leader e non adottiamo la ragione come nostra guida, ma è necessario farlo se vogliamo maturare nella piena età adulta (personalmente mi sono spostato con facilità dalla prima alla seconda infanzia).

Quando i membri di prima generazione se ne vanno, si lasciano crescere la barba (soprattutto gli uomini, diciamo) o si fanno le canne. Ascoltano la musica della loro adolescenza e mangiano i biscotti a letto. Hanno un breve periodo di luna di miele in cui riconquistano l'adolescenza e poi crescono (beh, alcuni di loro almeno). Ma i membri di seconda generazione devono scoprire l'adolescenza, piuttosto che ritornarci. Se durante l'infanzia sono stati scaricati nella Cadet Org, potrebbero non aver mai avuto qualcuno che si prendesse realmente cura di loro. Avranno difficoltà a instaurare delle relazioni, perché non hanno imparato come si fa. Il che ci porta nel campo della teoria dell'attaccamento. Poichè gli scientologist sono stati fobicamente protetti da qualsiasi sviluppo scientifico nelle scienze umane, per loro diventa particolarmente difficile prendere in considerazione nozioni che in psicologia sono consolidate, e questa è una di quelle molto importanti.

Esistono dei terapeuti dell'attaccamento, ma prima di tutto una buona idea è scoprire un po' di cose su come ci attacchiamo [sviluppiamo relazioni]. John Bowlby fu un pioniere in questo campo e i suoi saggi sono ancora utili. Il messaggio importante, però, è che l'attaccamento può essere appreso. Che i membri di seconda generazione possono imparare ad amare e possono apprendere come godersi la società. E chi di noi ha sperimentato Scientology è in posizione di vantaggio per aiutarli.

Permettetemi di raccomandare a tutti gli ex membri un libro solo. Si intitola Take Back Your Life ed è il miglior manuale che abbia mai letto sul recupero dai culti. È stato scritto da Janja Lalich e Madeleine Tobias e chiunque sia stato coinvolto in un culto dovrebbe leggerlo. In realtà dovrebbero leggerlo tutti, perché viviamo in una società di culti che si sovrappongono, dove tutto vorrebbe minare il nostro spirito critico facendo appello alle nostre emozioni così da venderci i suoi prodotti, o convinzioni, o credenze.

Al seminario di Toronto dal 22 al 26 giugno decostruirò il culto e le sue credenze e pratiche in modo accurato e completo, con l'aiuto di alcuni notevoli esperti. Ci sarà del materiale inedito, tra cui alcune lettere di Hubbard che fanno luce sulle sue vere intenzioni. Niente del genere è mai stato tentato prima, con nessun culto. Sarà un'avventura per tutte le persone coinvolte e presenterà alcune delle persone più notevoli che abbia mai avuto la fortuna di conoscere.

Dopo il seminario di Toronto mi ritirerò dalla scena Scientology (a meno che il culto non sia così stupido da attaccarmi di nuovo, così che sia invogliato a parlare). Nel mio lavoro continuerò a fare riferimenti al culto e farò del mio meglio per aiutare chi ne è stato danneggiato, ma il grosso del mio tempo sarà dedicato a spiegare le più ampie questioni della persuasione a fini di sfruttamento per la nuova Open Minds Foundation. Spero che il sostegno avuto qui al Bunker continuerà. Spero poi che chi è sopravvissuto a Scientology sarà una forza significativa nel movimento di denuncia dell'influenza indebita. Dovremmo usare la nostra esperienza, che tanto ci è costata, per aiutare il prossimo.


Che cosa intendo quando dico che, all'uscita dal movimento, gli scientologist soffrono di arroganza?

Di recente il mio caro amico Gerry Armstrong mi ha sgridato per aver detto che, al momento dell'uscita, il 99% dei fuoriusciti di Scientology soffre di arroganza. Ho fatto quell'osservazione nell'introduzione del nuovo libro di Chris Shelton e la confermo (come confermo che Chris ha mostrato grande umiltà accantonando così velocemente le arroganti nozioni di Scientology).

Forse non è sufficientemente chiaro che stavo parlando dei fuoriusciti di fresca data e non stavo castigando tutti gli ex membri (tra cui conto centinaia di amici, la maggioranza dei quali ha superato da tempo l'imbarazzante egotismo di Scientology). Anche il lettore più casuale dei commenti del Bunker si accorgerà subito che di solito non siamo una congrega di arroganti (anche se probabilmente ho i miei momenti, per cui mi scuso con i lettori).

Permettetemi perciò di chiarire il mio pensiero: nel momento in cui lasciano il movimento, quasi tutti i fuoriusciti di Scientology continuano a credere alle formulazioni di Hubbard. Si credono dei semidei che possono controllare la materia e la mente altrui e con la sola forza del pensiero.

Ho creduto in Scientology per nove anni. Non sono mai stato un membro interno per cui la mia vita è stata relativamente semplice (per un paio d'anni mi allontanai addirittura per frequentare la scuola d'arte). Ciononostante, in quei nove anni la mia credenza non è mai venuta meno per un solo istante. Ero un vero credente.

Quando ero scientologist lessi Mindbenders di Cyril Vosper (qui in italiano), Road to Total Freedom di Roy Wallis e Cults of Unreason di Christopher Evans, e siccome mi scoprii capace di confutarne alcuni contenuti non accettavo l'accuratezza di tutto il resto (gli "pshych", che dio li benedica, lo chiamano "bias di conferma"). Ecco perché quando scrissi Un pezzo di cielo blu (qui in italiano) fui così meticoloso. Sapevo che un vero credente coglierà la più infima imprecisione e, avendo trovato un errore anche minuscolo, tenderà a dichiarare infondato e menzognero tutto il resto.

Stacy Young scrisse il "pacco di dead agent" per screditare Messiah or Madman (qui in italiano) di Bent Corydon. Quando mi disse che nel mio libro non aveva trovato nulla contro cui puntare il dito, mi sentii profondamente gratificato. Cielo Blu è stato scritto per soddisfare chi cerca il pelo nell'uovo. Sono felice che sia tornato utile a chi non ha mai fatto parte di Scientology, ma lo pensai soprattutto per mostrare agli ex membri gli imbrogli di Hubbard, e per sottolineare le atrocità del culto. Lasciai addirittura perdere la "tech", ben consapevole che molti hanno bisogno di seguire una "scala gradiente" di comprensione. Oggi sono molto più diretto, cosa che spero mi perdonerete.

Ho lasciato il culto 30 anni fa, ma sono ancora un po' imbarazzato dal fatto che da giovane non misi in dubbio nulla di Scientology, a maggior ragione perché dopo essermene andato ho trovato tantissimi aspetti criticabili: tutta la materia è zeppa di contraddizioni e di semplici opinioni presentate come "scienza".

Quando me ne andai soffrii per mesi dell'arroganza tipica del fuoriuscito. Mi credevo un superuomo anche se, al pari di ogni altro "OT" che ho incontrato, non possedevo un solo, singolo e dimostrabile potere sovrannaturale (oltre alla mia fervida immaginazione). Una volta atterrato nel neonato movimento Indipendente, feci una verifica all'e-meter che confermò che avevo completato OT V (e sì, l'auditor era addestrato a Flag e lo era anche il supervisore. Lo dico per i cinici della "Standard Tech" tra il pubblico).

Sebbene, ancora nel culto, mi fossi lamentato che OT III non funzionava e non avessi mai accettato completamente l'idea di essere infestato dai body thetan, credevo però ancora in Hubbard ed ero disposto a credere che fosse colpa mia, del mio scetticismo. Poi cominciai OT VI e scoprii che nonostante l'e-meter avesse confermato che non avevo più un solo body thetan, ne avrei dovuto cercare altri. Quel giorno stesso mollai la Tech. Evidentemente "Il Ponte" non portava da nessuna parte, a meno che il labirinto mentale di Hubbard, offuscato dalla droga, non fosse la reale destinazione.

A quel tempo ebbi la grande fortuna di godere dell'amicizia di Mitch Beedie. Anche lui era cauto nel rifiutare Scientology, ma insieme riuscimmo a districarcene. Mi immersi nella documentazione sul passato di Hubbard scoperta dal leggendario Michael Linn Shannon (che seguiva i passi di James Phelan. Le scoperte di Gerry erano ancora segretate dal tribunale), documentazione che dimostrava come le affermazioni di Hubbard sui suoi traguardi accademici e l'eroismo di guerra fossero palesi e pure fandonie. Intanto Mitch analizzava al microscopio i libri di Hubbard e scopriva tonnellate di contraddizioni.

Alla fine misi a confronto 21 biografie compilate dall'organizzazione Scientology, quasi tutte con il copyright di Hubbard: non ce n'erano due uguali, perciò Hubbard era chiaramente un bugiardo (a meno che non stesse parlando da universi paralleli in cui aveva effettivamente incontrato gli indiani Piedineri, studiato con i guru orientali, era diventato un fisico nucleare e aveva visto i combattimenti della Seconda Guerra). Ciononostante, come è successo a molti di noi, impiegai mesi per accantonare finalmente la credenza nel contorto e contraddittorio dogma di Scientology.

Incontrai Gerry per la prima volta in giugno 1984, quando entrambi lavorammo a un caso di custodia minorile diventato poi famoso come "Caso Latey". Io non ero più credente (e nemmeno lui). Avevo abbattuto l'ultima barriera quando avevo mostrato a un amico OT II una copia dei materiali di OT III, cosa che lo convinse a spendere i suoi soldi in una Ducati e a lasciar perdere quei fastidiosi body thetan.

L'incantesimo era rotto, l'oscura magia sparita e non ero più alla mercè di un uomo che si credeva sia Maitreya, sia l'Anticristo. Da allora, milioni di persone sono sopravvissute al noto episodio di South Park in cui Mr. Cruise si rifiuta di uscire dall'armadio. La morte per polmonite [che Hubbard prevedeva per chi fosse venuto a conoscenza dei contenuti di OT III senza essere pronto – NdT] era solo un'altra bugia per mantenere operativa la fobia.

Da scientologist feci il famoso Data Series Evaluator's Course – che secondo Hubbard è l'addestramento definitivo alla logica. Per la prima volta applicai a Scientology il sistema di "outpoint" e "pluspoint" e trovai che lasciasse parecchio a desiderare. Ma davvero tanto. Poi applicai le "Data Series" a se stesse e scoprii che erano zeppe di "outpoint". Per esempio, la direttiva che insiste che le "Data Series" devono essere lette in sequenza non è all'inizio del volume, ma è la numero 50; non c'è nemmeno un ordine di importanza per gli "outpoint" delle stesse "Data Series", (e neanche per l'ampio compendio degli scritti di Hubbard).

Posi fine alla mia schiavitù con una decisione semplice. Per alcuni mesi fui il fulcro del movimento Indipendente inglese perciò incontrai o tenni corrispondenza con centinaia di fuoriusciti, quasi tutti ancora credenti. Quando sfidate, quelle persone mi dicevano come avessero determinato l'onestà di Hubbard e l'utilità della cosiddetta Tecnologia, ma i loro metodi sembravano poco convincenti e per nulla scientifici.

Per esempio, un veterano entrato nei primi anni '50 mi disse che quando aveva letto attentamente il pacco di OT III aveva riso come un matto, ma si era convinto quando quel materiale aveva dato delle "letture" all'e-meter. Gli chiesi se avesse mai messo in dubbio l'affidabilità dell'e-meter, e mi rispose di no. In quel periodo la "madre chiesa" stava richiamando tutti gli e-meter in circolazione per l'apposizione del "sigillo d'argento", ma in realtà quel richiamo serviva per sostituire i potenziometri al carbone difettosi, cioè il meccanismo del "tone arm". Quegli aggeggi di carbone disperdevano polvere dentro il misuratore e provocavano dei rock slam e altre letture "false", quindi fu lo stesso culto ad ammettere l'inaffidabilità del meter (e ad addebitare ai suoi membri il privilegio della riparazione).

La mia semplice decisione fu che piuttosto che usare Scientology per valutare Scientology, avrei rigettato l'insieme e preso separatamente in considerazione ognuno dei suoi principi, sulla base dei suoi meriti. In questo modo potevo adottare ciò che ritenevo utile e respingere tutto quello che non lo era. Fu imbarazzante scoprire che nessuno di quei principi si dimostrò utile – certo, alcune massime possono essere vere ma provengono tutte da altre fonti e, come disse lo stesso Hubbard, è meglio guardare all'originale (lui non riusciva a resistere alla modifica di tutto ciò che toccava, quindi spesso perdeva anche il valore dell'originale. Per esempio, date un'occhiata alla sua interpretazione sbagliata della teoria del posizionamento nelle Marketing Series. E' chiaro che interpretò erroneamente Reiss e Trout, affermando al contempo di avere attinto da loro). Molto altro è semplicemente sbagliato o effettivamente pericoloso – come il Rundown di Purificazione e OT III. Ci sono persone che sono morte sul primo e impazzite sul secondo, e sono certo di quel che dico.

Il sistema poggiato su queste massime è di fatto costruito per asservire. Di sicuro la scienza non c'entrava niente e non ci fu mai sperimentazione, nessuno studio di caso (a meno che non accettiate il risibile materiale di Hai vissuto prima di questa vita? o di Dianetics Today), nessun progetto sperimentale, nessuno studio clinico e nessun controllo: c'è solo il pontificare dell'uomo più arrogante che sia mai vissuto. Anche l'utilizzo dei test del QI prima e dopo l'auditing è una farsa, visto che tutti di solito miglioriamo la seconda volta che facciamo questo tipo di test. E questo è il totale delle prove offerte, oltre ai testimonial.

Dovetti imparare a dubitare, e la chiave arrivò quando mi resi conto che mi era stata raccontata sempre e solo una parte della storia: la parte di Hubbard. Decisi di cercare il dissenso intelligente a tutti i punti di vista, caratteristica che ancora mantengo (e che spero non mi abbia reso troppo arrogante!). Naturalmente, anche nel nostro moderno mondo c'è tanto che non è stato risolto scientificamente, perciò mi piacciono le possibilità insolute e anche la comprensione data da ciò che la ricerca ha risolto.

Un lettore ha acutamente commentato il meraviglioso articolo di Hayakawa (qui in italiano) recentemente ripubblicato qui al Bunker e ci ha detto di avere appena subito una dolorosa operazione per rimuovere dei calcoli renali causati da anni di megadosi di vitamina C, cortesia della saggezza Scientology. Un paio di anni fa mi è letteralmente cascata la faccia quando un ex membro, fuori da oltre 30 anni, mi ha detto che stava ancora assumendo 10 grammi al giorno di quella roba. Sono stupito che con tale consumo di un potente acido abbia ancora uno stomaco.

Decisi di scoprire le altre fonti delle idee di Scientology, e i libri obsoleti sulla nutrizione di Adelle Davis furono il mio punto di partenza (qui una discussione recente delle sue idee non scientifiche e pericolose). Trovai un testo di un professore nutrizionista che rivelava come tutti gli eccessi di vitamina idrosolubile vengano espulsi con l'urina, il che spiega i crolli che si sperimentano quando si smette di assumerne mega dosi – l'organismo sta ancora cercando disperatamente di sbarazzarsi dell'overdose.

Alle Udienze di Clearwater lo scientologist ventiquattrenne Brown McKeen testimoniò che, in quanto fisico, sapeva che sulla fisica Hubbard diceva delle fesserie, ma che era affascinato dalle sue affermazioni sul buddismo. Quando lo lessi mi misi a ridere: in quanto buddista, sapevo che Hubbard diceva delle fesserie sul buddismo, ma ero affascinato dalle sue affermazioni di rigore scientifico.

Lessi allora dei testi popolari di fisica e compresi subito che McKee aveva ragione. Sul risguardo della mia copia di Tutto sulle radiazioni (edizione del 1979, copyright di Hubbard) si sostiene che Hubbard fu «uno dei primi fisici nucleari d'America». Il suo libretto universitario, però, ci dice che fu bocciato a un corso di "fisica atomica e molecolare" e Hubbard stesso lo ammette in una sua conferenza intitolata Introduzione a Dianetica (ripubblicata nel 2007, registrata il 23 settembre 1950). Quella conferenza contraddice poi quasi tutte le sue successive affabulazioni. Sono stato a lungo sconcertato dall'affermazione di Hubbard che si può trasformare il passato. Alla fine mi sono reso conto che, per farlo, lui utilizzava una tecnologia nota da secoli. E' comunemente nota come menzogna.

A proposito di Maitreya (o Metteya) e della rivendicazione di Hubbard di essere il Buddha definitivo che condurrà tutta l'umanità all'illuminazione durante il corso della sua vita: qualche settimana dopo aver incontrato Scientology scrissi alla Pali Text Society. Mi risposero educatamente che le affermazioni sul Buddha definitivo, dai capelli rossi, che apparirà in Occidente 2500 anni dopo lo Shakyamuni non ha origine nel buddismo (il solo testo significativo dovrebbe essere The Book of the Great Decease che ho letto, trovando conferma dell'opinione della Pali Text Society).

Al meraviglioso seminario Getting Clear dell'estate scorsa a Toronto, la tossicologa Angela Harris ha smontato le affermazioni di Hubbard sul Rundown di Purificazione e sulla "terapia" delle mega-vitamine. Quell'analisi rende le idee di Hubbard del tutto obsolete (il che forse spiega perché Gerry non riuscì a ottenere la candidatura al Premio Nobel per il "Vecchio della Sea Org"). Quando sottoposta a scrutinio, la sua litania di congetture, inferenze e opinioni indimostrate crolla del tutto. Per esempio, la dott.ssa Harris ha evidenziato l'asserzione di Hubbard che chiunque assume droghe avrà delle deficienze nutrizionali. Come ci ha spiegato a Toronto, l'affermazione è facile da dimostrare, ma in quasi 40 anni nessuno scientologist si è preoccupato di suggerire un test così semplice. Nella catena di montaggio di Scientology vengono trattati tutti allo stesso modo. Continuo a sostenere che a Toronto abbiamo ucciso Scientology. Non credo che qualcuno possa guardare tutto il seminario e continuare a credere a Hubbard o alla sua "Tech". Ora Jim Beverly offre qualche intervento gratis (e le chiacchiere sui nostri guadagni sono del tutto esagerate. Non ho ricevuto un centesimo e dubito che mai lo farò. Forse un giorno riusciremo a ripagare i debiti accumulati per presentare la conferenza).

Tornando agli anni '70, mi preoccupai quando Hubbard demolì chi aveva assunto LSD (all'epoca circa la metà della Sea Org) basandosi solo su «due casi». Difficilmente può dirsi scientifico il chiamare "stupido" chiunque abbia assunto quella droga basandosi su un campione così piccolo (negli anni successivi risi nello scoprire che Hubbard aveva detto ad almeno due persone che lui stesso aveva preso l'LSD!)

Nei circoli veramente scientifici il termine "standard di riferimento" è applicato a uno studio di oltre 1000 persone. Alcuni anni dopo il pronunciamento di Hubbard, Harvey Haber mi disse di essere stato uno dei due "casi" studiati da Hubbard: il fondatore aveva ordinato un "riassunto degli errori del folder" della sua cartella e di quella di un altro schiavo che lo aveva scocciato. Il comun denominatore tra i due era che entrambi avevano preso LSD. Hubbard disse al mondo quanto fosse scocciato da quei due. Aveva una "altrui-intenzione", a quanto pare.

Harvey non era evidentemente uno stupido, anzi, proprio il contrario. Hubbard era evidentemente non scientifico, ma aveva fatta sua la tendenza della pubblicità ed era ben consapevole dell'effetto che ha l'autorità su un pubblico impressionabile («Ogni volta che qualcuno raggiunge questa elevazione possiamo chiamarlo operatore di ipnosi, e ciò che egli dice agirà come una suggestione ipnotica....», L. Ron Hubbard, conferenza Education and Dianetics, 11 novembre 1950). Noi gli credevamo perché lui era Ron e ci fidavamo della sua onestà. E, come lui allegramente disse, «onestà equivale a sanità mentale».

Robert Young, l'attore che recitò la parte del medico Marcus Welby, ha venduto un vagone di caffè decaffeinato Sanka, in parte perché il pubblico lo associava alla scienza e al pensiero razionale. Hubbard era un grande fan di tutto ciò che sa di subliminale – prova ne sia la sua affermazione che le strane copertine del 1968 dei suoi libri (che lui sosteneva fossero immagini di OT III) avrebbero permesso a tutti gli scientologist stranieri di aggirare il divieto di ingresso nel Regno Unito. Come lui disse, non si dovrebbe mai credere a un ipnotista.

Un giorno il mio amico Mitch portò a casa una copia di L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks. Per gli scientologist il cervello è l'ultima frontiera. Hubbard liquidò il cervello come una "centralina" tra il "thetan" e le due menti che lui aveva "scoperto" (entrambe piene zeppe di minuscole immagini mentali – nella misura di oltre un quadrilione di anni alla velocità di 24 al secondo).

L'inculcata immagine di sé data da Hubbard viene solitamente trattenuta a lungo dopo aver lasciato il movimento. E' trattenuta dall'induzione fobica (come ho detto nell'introduzione che ha tanto infastidito l'amico Gerry). Agli scientologist viene detto ripetutamente che tutto ciò che di sbagliato esiste nell'universo (non semplicemente sul nostro piccolo pianeta giardino) è colpa della scaltra cricca degli "psych". Ciononostante, Hubbard accreditava lo psichiatra William Alanson White di appartenere al piccolissimo gruppo di «uomini pensanti senza le cui speculazioni e osservazioni la creazione e costruzione di Dianetics non sarebbe stata possibile» (Scienza della Sopravvivenza) ma, come ho detto prima, Hubbard era una ridda tale di contraddizioni che faceva poco ben sperare una qualsiasi base "scientifica" per le sue affermazioni.

Mitch fu entusiasta del libro di Sacks e non appena lo posò lo lessi anche io senza esitazioni. Eravamo ormai esultanti della nostra disubbidiente determinazione di essere auto-determinati! Chi insiste che questi "psych" sono degli sfrenati materialisti privi di un qualunque senso religioso e sono tesi all'asservimento dell'umanità con l'uso di profumo alle rose, mi lasci dire che il curatore della Encyclopedia of the Human Brain, l'illustre neuroscienziato Vilyanur Ramachandran, tende a dedicare i suoi libri alle divinità indù e non ha alcuna difficoltà a citare testi indù che incarnano credenze che si pensano moderne. Gli "psych" non sono così gretti come lo era Hubbard.

Il libro di Sacks fu per me una rivelazione. Non uscii di senno (almeno a quanto mi risulta) nè avvertii l'impulso irrefrenabile di frequentare conferenze psichiatriche o di inondare gli psichiatri di denaro. Mi meravigliai invece per la bellezza del più complesso di tutti gli organi. Pensare era OK. Essere in disaccordo con il retrogrado, semplicistico dogma di un narcisista egotistico, non istruito e paranoico, era OK. Alla fine divenni Clear di Scientology! [gioco di parole dove "clear" significa liberato, ripulito da – NdT].

Una delle nozioni sposate da Hubbard è quella di "contro" e di "altrui" intenzione. L'intenzione di Hubbard verso di noi andava esattamente contro le sue pubblicizzate affermazioni. Nel 1946 Hubbard scrisse una serie di auto-conferme ipnotiche (portate a noi da Gerry Armstrong, dalla collezione di Omar Garrison, e accettate da Scientology in tribunale come vere durante il primo caso Armstrong, nel lontano 1984). Tra queste conferme-affermazioni troviamo: «Gli uomini sono i tuoi schiavi». Poi Hubbard aggiunge: «gli spiriti elementali sono i tuoi schiavi» (quindi lui era il padrone anche dei body thetan).

Pubblicamente Hubbard proclamava che "l'obiettivo stellare" – l'intenzione – di Scientology è: «Una civiltà priva di pazzia, senza criminali e senza guerra, in cui l'abile possa prosperare e gli onesti possano avere diritti...». Il che è in stridente contrasto con il vero scopo: «Gli uomini sono i tuoi schiavi».

Ma poi, Scientology è realmente in grado di rendere schiavi? Hubbard dette una risposta ferma nel Corso di "Dottorato" di Filadelfia del 1952: «Qui abbiamo dei modi per fare degli schiavi». Dieci anni dopo cercò di vendere le sue tecniche di "lavaggio del cervello" al governo statunitense.

Affermo e dimostro che Scientology rende davvero schiavi. I membri della Sea Org rinunciano ai loro diritti umani e vengono tenuti in condizioni disumane nel tentativo di creare questa «civiltà... in cui gli abili possano prosperare e gli onesti avere dei diritti». Hubbard viveva nel lusso opulento ma al contempo negava ai suoi schiavi cibo e alloggio adeguati, tempo libero, contatti sociali e addirittura tempo da trascorrere con i propri figli. Schiavi che, indipendentemente da quanto fossero onesti, nel mondo da lui creato non avevano diritti. Hubbard aveva camicie cucite a Savile Row e una collezione di 2000 macchine fotografiche; in ottemperanza ai suoi ordini, però, ai membri della Sea Org veniva negata la carta igienica.

Scientology rende schiavi minando lo spirito critico e inducendo fobie che addirittura proibiscono a chi è stato indottrinato di prendere in considerazione le informazioni contrarie alle affermazioni di Hubbard.

Ho deciso di tornare nella pubblica mischia (al primo giro io e la mia famiglia abbiamo patito 16 anni di molestie, ed è stato devastante) perché constatavo che in realtà la maggioranza delle vittime di Scientology non si riprende. Tony [Ortega, gestore del Bunker - NdT] mi ha in qualche modo mesmerizzato affinchè continuassi, ma almeno solo part-time dopo il seminario di Toronto.

Ecco il punto, e scusate per i meandri in cui mi sono perso per arrivarci: a meno e fino a che non vi sarete elevati oltre la fobia e avrete verificato che cosa dicono gli "psych", siete ancora schiavi e la schiavitù porta a liquidare con arroganza le informazioni rilevanti. Il falso elitismo del presunto Thetan Operante – il semidio che può spostare noi semplici umani e l'intero universo con la forza di volontà – è sia falso sia elitistico, come dico nell'introduzione del libro di Chris.

Non ho nessun tipo di problema con chi, dopo avere ben compreso concetti come la Sindrome di Stoccolma, il bias di conferma, i criteri di Lifton della riforma del pensiero, l'errore fondamentale di attribuzione e la dissonanza cognitiva continua a credere, ma il non paragonare le asserzioni di Hubbard al più vasto contesto delle opinioni scientifiche è arrogante e totalmente privo di umiltà.

Per esempio, la dissonanza cognitiva è stata definita la teoria che nelle scienze sociali ha all'attivo il maggior numero di ricerche. Sono stati fatti letteralmente migliaia di esperimenti per testare la nozione che rifiuteremo anche la migliore delle prove se solo entra in conflitto con le nostre credenze. Curiosamente, il primo test significativo coinvolse, e parliamo dei primi Anni '50, una guru che aveva il suo auditor personale di Scientology residente nella comunità (When Prophecy Fails, Festinger et al, 1956).

Solo chi è ancora impantanato nelle opinioni di Hubbard può rifiutare, senza nemmeno averlo letto e valutato, il lavoro di Lewin, Asch, Sherif, Milgram, Janis, Zimbardo, Lifton, Cialdini, Ofshe, Aranson, Pratkanis, Singer, Langone, Lalich, Hassan e i molti altri che hanno contribuito non all'asservimento dell'umanità, come affermava Hubbard, ma alla nostra liberazione. Il mio personale distillato di quella saggezza è stato pubblicato appena qualche settimana fa con il titolo Opening Minds: The secret world of manipulation, undue influence and brainwashing.

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Quando un ex membro uscito da oltre 30 anni mi ha scritto per dirmi che aveva finalmente capito che cosa gli aveva fatto Hubbard, mi sono sentito davvero gratificato. Adesso la mia principale preoccupazione sono i dilaganti abusi delle migliaia di gruppi totalitari, autoritari e ingannevoli di cui abbonda la società umana, e il libro è il primo passo della nascente Open Minds Foundation. Speriamo di fare la differenza.

Non posso rivendicare umiltà, ma almeno so che che devo fare attenzione alla convinzione di essere superiore: sono bravo in certe cose e terribile in altre. Ma, ed è questa la cosa più importante, i miei quattro figli mi parlano ancora e quando entro nella stanza di solito mi sorridono. Da molto tempo sono disceso sulla terra dalle splendide e assolutamente immaginarie altezze dello stato di Thetan Operante. Forse per me è arrogante pensare di essere totalmente guarito, ma spero di no. Lasciatemi ringraziare Gerry e Caroline per l'impressionante lavoro che hanno fatto e sostenere di nuovo il lavoro di Chris Shelton per decostruire Scientology e liberare chi ci è ancora intrappolato grazie al suo Scientology: A to Xenu Che dio vi benedica, tutti quanti.


Basta accampare scuse per L. Ron Hubbard e il programma Biancaneve!

Jon ci ha mandato la risposta che ha dato a uno dei concetti principali del nuovo libro di Merrell Vannier. Lasciamo che ce lo spieghi.

Jon: Amazon si è rifiutata di pubblicare la mia recensione di Arrows in the Dark, il recente libro di memorie della spia Scientology Merrell Vannier, per cui eccola qui, una esclusiva per i lettori del Bunker.

Vannier era un agente del Branch One, il dipartimento di operazioni sotto copertura del Guardian's Office, istituito da Ron Hubbard nel 1966. Undici funzionari del Branch One (comunemente noto come B-1) furono incarcerati negli Stati Uniti per aver partecipato a rapimenti, sequestri di persona, furto con scasso, falsificazione di credenziali governative e furto di documenti del governo. Vi furono procedimenti penali simili in Canada e in Francia. Gli agenti del B-1 infiltrarono anche l'Home Office del governo britannico e ci sono state delle inchieste in Germania, Grecia, Italia e Spagna collegate alle attività di spionaggio di Scientology.

Vannier dirigeva le attività moleste contro i critici di Scientology. Nel suo libro ne descrive alcune, ma il suo obiettivo principale è difendere Hubbard e Scientology. Cerca di dare l'impressione che lui e i suoi colleghi agenti – che si contavano a centinaia – erano parte di una operazione fanatica che operava all'insaputa di Hubbard, il che è semplicemente falso.

Nel corso degli ultimi tre decenni ho intervistato molti ex agenti del B-1 e letto migliaia di pagine di ordini del Guardiano e di direttive di Hubbard. Non esiste assolutamente alcun dubbio che Hubbard fosse a conoscenza delle attività dell'organizzazione che aveva creato e diretto.

Nel 1986 intervistai per undici ore Brian Rubinek. Fu il superiore di Michael Meisner nel Branch One statunitense e sosteneva di avere istigato le effrazioni di Washington che poi portarono alle irruzioni del FBI del 1977. Sull'Apollo, Rubinek era stato la guardia di sicurezza personale di Hubbard – il solo membro del Guardian's Office, oltre a Mary Sue, a cui era permesso salire a bordo.

Il racconto di Rubinek si concentrò su una sola idea: Hubbard non era a conoscenza delle attività del B-1. Presi accurati appunti e gli feci molte domande. Alla fine della terza serata, quando mi aveva detto tutto quello che voleva dirmi, venne il momento di rivelargli l'intervista che avevo registrato circa un mese prima con Ken Urquhart.

Ken fu il vice diretto di Hubbard dal 1970 al 1978, e lo ricordo come un uomo affascinante e intelligente (che, come Rubinek, credeva nella "Tecnologia" Scientology). Quando Rubinek confermò sul letto di morte, in una dichiarazione giurata, di aver lavorato per Miscavige, mi resi conto che quando gli avevo raccontato ciò che Ken mi aveva detto si era addormentato: una sera aveva sentito di nascosto Hubbard chiedere a sua moglie: «Come stanno andando quelle effrazioni a Washington?»

Molti degli Ordini del Guardiano provenivano da Hubbard. Li potete vedere con i vostri occhi, perché l'FBI riuscì a sequestrarne alcuni. Per esempio l'ordine di distruggere la carriera di un disegnatore di fumetti che aveva fatto un commento insignificante su Scientology: Operazione Funny Bone.

Hubbard conosceva molto bene il B-1. Ho intervistato uno dei suoi addetti alla telescrivente che mi raccontò che molto del traffico relativo al B-1 veniva passato a Hubbard, non ad altre parti dell'organizzazione. E il traffico del B-1 era quotidiano.

Provate a pensare all'imbroglio della United Churches di Clearwater, quando Hubbard era proprio lì e dirigeva gli eventi. Leggete la testimonianza di Gabe Cazares e confrontatela con gli Ordini del Guardiano emessi da Hubbard. E poi leggete l'Information Full Hat, ripubblicato nel 1990 con cambiato solo il titolo, da "GO" [Guardian Office] a "OSA" [Office of Special Affairs]. Le restanti 800 pagine spiegano furti con scasso, il TR-Lying [Routine di addestramento – menzogna], i "bottoni" odio e amore, e il grosso di quel materiale fu scritto da Hubbard – per esempio la sua "Conferenza per gli investigatori".

Ma anche nel Ron's Journal 67, che è molto pubblico, potete ascoltare Hubbard dire che Mary Sue ha assunto «agenti professionisti di intelligence» per investigare un barone della stampa e il Primo Ministro britannico. "Agenti di intelligence" – non investigatori privati.

Mary Sue sottoscrisse una stipulation of evidence [accordo tra le parti sulle prove – NdT] di oltre 200 pagine per cercare di proteggere il marito. Andò in prigione, così che non dovesse andarci lui. Hubbard l'esperto di matrimoni si rifiutò di rivederla e si faceva censurare le lettere che lei gli scriveva.

Se Hubbard fosse stato all'oscuro del fatto che centinaia di agenti del GO stavano attuando il più importante caso di spionaggio interno nella storia degli Stati Uniti (e qualcosa di simile in tutti gli altri paesi in cui si era insediato) – se Hubbard non lo sapeva... beh, allora non era un "OT". Sarebbe dovuto essere più cieco di un pipistrello! Come dicono i tedeschi, il pesce comincia a puzzare dalla testa. Il comportamento immorale di Scientology è pervasivo. Basta rileggere la sua "formula di rischio" e riflettere su come devono essere trattati i "nemici".

Se non mi credete, date un'occhiata alle chiare istruzioni di Hubbard per molestare le persone – «Se possibile, rovinatele del tutto» – rinvenibili in tutta la sua "tech". Scientology fu sviluppata in modo che la storia lo avrebbe ricordato, come disse nella sua lettera del 1938 alla moglie, «il mio solo obiettivo è scagliare il mio nome nella storia».

Posso solo invitare i credenti a leggere il mio libro, Vendiamogli un pezzo di cielo blu, e The Unbreakable Miss Lovely di Tony Ortega, frutto di una brillante ricerca. Hubbard era un ipnotista e se ne vantò spesso – fin dall'età di 16 anni, disse. Vent'anni dopo ancora elencava l'ipnosi come suo hobby principale nel risvolto del suo romanzo Triton. Meno di due anni dopo fondò Dianetics. Troverete le sue affermazioni sull'ipnosi nel mio saggio Never Believe a Hypnotist; ognuna di esse riporta il riferimento preciso, così potete controllare.

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E guardate il video di Mike McLaughry che mostra in dettaglio come veniva usato l'Information Full Hat e spiega che non possono esserci dubbi sul fatto che il B-1 era l'agenzia di Hubbard. Sono contento di vedere che sempre più ex agenti parlano in pubblico, ma non mi piace vedere giustificazioni della detestabile "tecnologia" di Hubbard tesa a schiavizzare le persone, e che in questo riesce benissimo.

Provate a pensarci – solo Ron poteva scoprire la "Tech", così sarebbe sempre stato un po' più libero di chiunque altro – la "Sorgente", il demiurgo o Dio dell'Universo (come OT VIII sembra indicare, assieme ai vecchi procedimenti di Potere). E l'"auto-determinismo" si trasforma nella promessa dei membri della Sea Org di "sostenere l'intenzione di comando", Sea Org che è così lenta nel suo lavoro che per "chiarire" questo settore della galassia occorrerà un miliardo di anni. Attenzione, di questo passo e nonostante tanti fantastici anni di espansione, solo per chiarire questo pianeta occorrerà un milione di anni. E qualcuno ha mai visto un Clear? Per non parlare di un OT? è la trappola della libertà totale, nient'altro.

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