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Dentro Scientology: svelato il complesso codice della religione più misteriosa d'America (Seconda Parte)

Di Janet Reitman, © Rolling Stone, 23 febbraio 2006.
© Traduzione a cura di Simonetta Po per Allarme Scientology, maggio 2006.

 
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Quando si discute la vita di Lafayette Ronald Hubbard la verità è un concetto relativo. Nato nel 1911, secondo la leggenda ebbe una vita zeppa di atti eroici e grandi imprese scientifiche e spirituali fino alla sua morte, nel 1986. Fotografie di Hubbard nel pieno della sua mezza età - spesso in ascot - sono appese in ogni centro di Scientology. Potete leggere la sua biografia ufficiale sul sito Web di Scientology: ritrae l'uomo che gli scientologist chiamano "Il Fondatore" come un grande pensatore, maestro, scienziato, avventuriero, etnografo, fotografo, marinaio ed eroe di guerra.

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La realtà della vita di Hubbard è meno eccitante ma, in molti modi, più interessante. Figlio di un ufficiale della Marina degli Stati Uniti, a quanto si dice era un banale giovanotto di Tilden, Nebraska, bocciato alla George Washington University dopo aver frequentato appena il primo anno. Successivamente ebbe un moderato successo come scrittore di narrativa popolare "un penny a parola", pubblicando centinaia di racconti su riviste come Astounding Science Fiction. Hubbard servì brevemente nella Seconda Guerra Mondiale come tenente di Marina, ma non vide mai il combattimento e venne poi sollevato dal comando. Trascorse gli ultimi mesi di guerra come paziente esterno di un ospedale navale di Oakland, California, dove fu curato per un'ulcera. In anni successivi Hubbard affermerà di essere rimasto "azzoppato e accecato" in battaglia e che, dopo circa un anno di "intensa ricerca scientifica", si era curato usando le tecniche che in seguito sarebbero diventate parte di Dianetics.

Dopo la guerra Hubbard si trasferì a Pasadena, California, che negli anni '40 stava vivendo un vero e proprio boom scientifico; qui conobbe John Whiteside Parsons, figura di spicco della società locale e fondatore del Jet Propulsion Laboratory del CalTech. Patito di fantascienza, Parsons era anche seguace dell'occultista inglese Aleister Crowley. Parsons fece amicizia con Hubbard e lo invitò a trasferirsi da lui. In uno dei capitoli più strani della sua vita, come è stato raccontato in dettaglio da diversi biografi, il futuro fondatore di Dianetics divenne l'assistente di Parsons e lo aiutò in una grande varietà di riti sessuali e di magia nera, compreso uno in cui Parsons cercava di evocare la "puttana di Babalon [sic]" con l'aiuto di Hubbard, suo apprendista.

Affascinante e carismatico, Hubbard riuscì a soffiare a Parsons la sua giovane amante, Sara Northrup, che in seguito sposerà. Poco dopo litigò con Parsons per questioni di interesse, ma avendo comunque assorbito le lezioni apprese nella "loggia" dell'ex amico, Hubbard iniziò a progettare il suo passo successivo. Nella sua autobiografia del 1983, Over My Shoulder: Reflections on a Science Fiction Era lo scrittore di fantascienza Lloyd Eshbach descrive un incontro con Hubbard della fine degli anni '40. «Mi piacerebbe fondare una religione» Eshbach ricorda che Hubbard gli disse, «E' lì che si fanno i soldi».

Dianetics: The Modern Science of Mental Health fu pubblicato nel maggio del 1950 e divenne presto un best seller. Scritto come una sorta di manuale pratico di psicologia popolare, Dianetics prometteva che impegnandosi in certe tecniche, alcune delle quali sembrano quasi ipnotiche, ci si poteva liberare da malattie, ansie, aggressioni e tendenze antisociali, e sviluppare una memoria perfetta e una stupefacente intelligenza. Salutato dal giornalista Walter Winchell come una «nuova scienza» che «dimostra da ogni indizio di essere così rivoluzionaria per l'umanità come lo fu la scoperta e l'utilizzazione del fuoco per i primi cavernicoli», Dianetics restò in cima alle classifiche di vendita del New York Times per ventotto settimane consecutive.

Ma un numero di fattori, compresa la condanna della American Psychological Association, ne arrestò le vendite. Il sostegno pubblico a Dianetica subì un crollo e per la fine del 1952 Hubbard si ritrovò ad affrontare la rovina finanziaria.

Piuttosto che ammettere la sconfitta, Hubbard "migliorò" Dianetica svelando ciò che egli affermava essere un cammino ancora più sofisticato verso l'illuminazione: Scientology. Questa nuova tecnica era studiata per ristabilire - o accrescere - le abilità dell'individuo, in opposizione alla semplice cancellazione della mente reattiva che era Dianetica. La prima Chiesa di Scientology nacque a Los Angeles nel 1954. L. Ron Hubbard era ora il fondatore della sua una nuova religione.

Da lì in poi Hubbard si preparò a diffondere Scientology in tutto il mondo, aprendo chiese in Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda e altri paesi. Nel 1955 venne lanciata una direttiva intitolata "Progetto Celebrità" che aveva lo scopo di reclutare tra le sue file le star nei campi dell'arte, dello sport, dell'imprenditoria e del governo - cioè i "Comunicatori Primari" - che avrebbero così potuto collaborare alla diffusione del messaggio. Come incentivo, tali celebrità ricevevano corsi gratuiti; chi faceva particolarmente bene veniva "premiato" con un livello OT in onore dei servizi resi all'organizzazione. Furono aperte chiese speciali - conosciute come "Celebrity Center" - che permettevano ai membri celebri di praticare Scientology al riparo dagli occhi dei curiosi. La più particolare di queste chiese è sicuramente il neogotico Celebrity Center International, ospitato in un ex chateu ai piedi delle colline di Hollywood.

Tra le personalità di alto profilo che si dilettarono con Scientology troviamo anche lo scrittore William S. Burroughs, che in seguito attaccò la struttura organizzativa definendola soppressiva del pensiero indipendente. Ma altri artisti sono stati meno critici. John Travolta è diventato scientologist nel 1975 dopo aver letto Dianetics. «La mia carriera è esplosa immediatamente» afferma nella "storia di successo" personale pubblicata nel volume Cos'è Scientology?. «Ebbi subito un ruolo da protagonista in un programma televisivo intitolato Welcome Back, Kotter e poi azzeccai una sfilza di film di successo. Scientology mi ha fatto decollare».

Oltre a Travolta, Scientology ha attirato i musicisti Chick Corea e Isaac Hayes, le attrici Mimi Rogers e Kirstie Alley e l'influente maestro di recitazione Milton Katselas, il quale ha portato dentro diverse altre celebrità tra cui le attrici Anne Archer e Kelly Preston, poi diventata moglie di John Travolta. Questi VIP hanno a loro volta attirato altri tra cui Tom Cruise, inizialmente introdotto dall'ex moglie Rogers, e Jenna Elfman, portata dal marito Bodhi Elfman. Altri, come Juliette Lewis, Erika Christensen e Beck, sono nati in Scientology.

Ma quanto più alto diventava il profilo di Scientology tanto più approfondito era lo scrutinio del governo degli Stati Uniti, che tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60 fece diverse irruzioni nei suoi uffici. Nel 1963 la Food and Drug Administration confiscò negli uffici Scientology di Washington D.C. centinaia di E-Meter (la FDA accusava la chiesa di fare affermazioni ingannevoli sulle sue proprietà curative). Poco dopo Hubbard trasferì la sua base operativa dagli USA all'Inghilterra, ma continuò a ricevere accuse da numerosi governi occidentali. Per evitare tale scrutinio, nel 1967 Hubbard acquistò una piccola flotta di navi e, autonominandosi "Commodoro", prese il mare. Fino alla metà degli anni '70 la sua nave divenne la casa ufficiale di Scientology e, come afferma qualcuno, un comodo rifugio fiscale.

In mare Hubbard era servito da un piccolo gruppo di devoti seguaci che formavano una specie di corpo privato di Marina. Erano collettivamente con il nome di "Sea Organization" e vestivano uniformi militari complete. Mike Rinder, entrato nella Sea Org ad appena diciotto anni, servì Hubbard sulla sua nave ammiraglia Apollo in qualità di mozzo di bordo. Era arrivato nel 1973, dopo aver patito anni di discriminazioni nella natia Australia (l'Australia sud-occidentale proibì Scientology dal 1965 al 1982). «Non potevi possedere libri di Scientology» racconta. «Se li avevi dovevi tenerli nascosti perché se arrivava la polizia e li scopriva, te li confiscava».

Sull'Apollo Rinder scoprì che Hubbard, descritto come un eremita, era invece molto affabile. Ogni settimana si teneva una serata dedicata ai film e spesso Hubbard passeggiava per la nave, fermandosi a parlare con l'equipaggio. «La cosa più incredibile nello stargli vicino era che ti faceva sentire molto importante» ricorda Rinder. «In nessun modo auto promuoveva se stesso o la sua importanza. Era molto, molto amabile e aveva la più ampia gamma di conoscenza ed esperienza che si poteva immaginare - aveva studiato tutto». Rinder magnifica le abilità di Hubbard: sapeva coltivare piante, aggiustare automobili, girare film, mixare musica, pilotare aeroplani e governare navi.

In mare Hubbard, che si era ufficialmente dimesso dal suo incarico alla testa della Chiesa di Scientology, (lasciando la gestione quotidiana della chiesa a ufficiali di rango inferiore) lavorava ai suoi scritti e "scoperte". E iniziò a sentirti ossessionato dalle forze che, secondo lui, gli si opponevano, tra cui i giornalisti di cui Hubbard diffidava da molto tempo e a cui aveva addirittura vietato l'ingresso in Scientology. Di risma ancora peggiore erano gli psichiatri, gruppo che, assieme all'industria farmaceutica - nelle parole di Hubbard, un "gruppo di facciata" - operavano «direttamente su manuali di terrorismo», come scrisse in un saggio del 1969 intitolato "Today's Terrorism". Hubbard accusava gli psichiatri di rapire, torturare e assassinare nella più completa impunità. «Uno psichiatra», scrisse, «ammazza una giovane donna per smanie sessuali, ammazza una dozzina di pazienti con un punteruolo da ghiaccio, castra centinaia di uomini».

Per attaccare i suoi nemici Hubbard pubblicò una direttiva conosciuta come "Fair Game" [Bersaglio Libero] in cui diceva che chiunque si fosse opposto a Scientology poteva essere «imbrogliato, querelato, gli si può mentire, può essere distrutto». Tale direttiva veniva fatta rispettare dalla forza di polizia semi-segreta di Scientology, il Guardian's Office. Negli anni '70 tra i compiti di tale ufficio vi fu anche la cosiddetta "Operazione Biancaneve", una serie di attività occulte che vide la collocazione di microspie al Dipartimento di Giustizia e il furto di documenti dagli archivi dell'IRS (i rappresentanti di Scientology sostengono che il "Fair Game" è stato cancellato da decenni).

Il progetto fu scoperto nel 1977 a seguito delle irruzioni del FBI negli uffici Scientology di Los Angeles e Washington D.C., le quali portarono alla scoperta di microspie, utensili da scasso e circa 90.000 pagine di documenti. Undici dirigenti di Scientology, tra cui la terza moglie di Hubbard, Mary Sue, furono imprigionati per il ruolo avuto nel complotto che portò, nel 1982, a un generale "ripulisti" della dirigenza superiore della chiesa.

Per allora Hubbard, citato quale "co-cospiratore non imputato" nella "Operazione Biancaneve", era già sparito dalla circolazione. Negli anni successivi circolarono molte voci sui suoi spostamenti - chi diceva fosse tornato in mare; chi si fosse rifugiato su un'isola. In realtà Hubbard si era ritirato in un ranch isolato, Whispering Winds nei pressi di Creston, nel deserto californiano. Si prendevano cura di lui un piccolo esercito di ufficiali di Scientology e il suo medico personale, il Dr. Eugene Denk, che lo curava per numerose malattie tra cui una pancreatite cronica. Il 17 gennaio 1986 Hubbard fu colpito da un colpo apoplettico. Morì una settimana più tardi, in una motor home Blue Bird del 1982 parcheggiata sulla sua proprietà. Aveva settantaquattro anni.

Alla morte di Hubbard David Miscavige, l'ambizioso aiutante venticinquenne che gli sarebbe ben presto succeduto alla guida della chiesa, annunciò che il fondatore di Scientology aveva "abbandonato" di sua volontà il corpo ancora in salute e si era trasferito in una dimensione diversa. Rispettando le sue volontà, il corpo era stato cremato nel giro di ventiquattro ore. Non vi fu autopsia. Ma il rapporto del coroner descrive lo stato di decadenza del padre di Scientology: barba lunga, capelli lunghi e arruffati di colore rosso sbiadito e unghie sporche alle mani e ai piedi. Nell'organismo di Hubbard furono rinvenute tracce di hydroxyzine (Vistaril) un ansiolitico che diversi suoi assistenti in seguito affermeranno fosse solo uno dei tanti psicofarmaci e antidolorifici che Hubbard ingerì nel corso degli anni.

I dirigenti di Scientology mantennero il più assoluto riserbo su questi segreti. In seguito la chiesa sarebbe stata designata erede di Hubbard, come da testamento; il documento era stato corretto e firmato appena il giorno prima del decesso. In esso Hubbard cedeva alla chiesa i copyright di tutte le sue opere, oltre a una fetta sostanziosa del suo patrimonio, rendendo così Scientology - e non sua moglie o i suoi figli - l'erede principale.

Oggi ogni chiesa o organizzazione di Scientology ha un ufficio riservato a Hubbard. Dislocato generalmente a pianterreno, esso viene mantenuto con cura con libri, scrivania, poltrona, penne, blocchi per appunti, sigarette, soprammobili ed altri oggetti, quasi che il Fondatore potesse entrare da un momento all'altro.

* * * *

La maestosa Chiesa di Scientology del centro di Manhattan, in calcare e granito, si autodefinisce "New York Org". Edificio signorile sulla 46esima ovest, a nord ovest di Time Square, è qui che arrivo in un afoso pomeriggio di luglio per sperimentare Scientology in prima persona.

Il primo scientologist che incontro è un ragazzo di nome Emmet: è un giovanotto dagli occhi chiari poco più che ventenne il cui incarico è "body router", vale a dire chi porta le persone dentro la chiesa. «Salve!» mi dice mentre mi avvicino all'ingresso del centro. «Ha un minuto?». Mi sventola in faccia un volantino: «Stiamo per trasmettere un film di un quarto d'ora. E' su Dianetics. Ne ha mai sentito parlare?».

Attraverso una serie di porte a vetri mi accompagna fino nell'atrio della chiesa, una sala di marmo luccicante con quel tipo di illuminazione che inonda tutto di un alone rosa-dorato. Il salone è disposto come una specie di museo con diversi schermi accesi, uno dei quali trasmette una fervente testimonianza di Tom Cruise. Nell'atrio è appeso anche "Gli scopi di Scientology", un documento scritto da Hubbard in cui si dichiara che gli obiettivi di Scientology sono «semplici ma grandiosi», tra cui: «una civiltà senza pazzia, senza criminali, senza guerra; in cui l'abile possa prosperare e l'onesto avere diritti, e in cui l'uomo sia libero di librarsi a maggiori altezze».

L'org di New York dice di ricevere oltre 500 telefonate al giorno e quasi altrettanti visitatori la settimana. Ma, tolto lo staff, trovo l'edificio praticamente vuoto. Seduta da sola in un piccolo auditorium guardo il film, che si rivela essere uno spot commerciale reclamizzato da un cast di persone "vere", le quali raccontano di come Dianetics abbia loro cambiato la vita curandoli da disturbi che vanno dal cancro alla depressione. Il film non cita Scientology nemmeno una volta. E non vi viene citato nemmeno Hubbard. Ed essi non vengono nominati nemmeno nella conversazione di circa un'ora che ho poi con una donna dall'aspetto materno sulla cinquantina di nome Laurie. Il suo è un ruolo di accoglienza, deve tenermi dentro la chiesa per un intervallo sufficientemente lungo da farmi pensare che, tutto sommato, l'esperienza vale il mio tempo.

L'automiglioramento è un concetto potente da usare come tecnica di vendita, e Laurie inizia il suo approccio nel modo più gentile: «Mi racconti di lei» dice. «Che cosa l'ha fatta interessare a Scientology?».

«Direi semplice curiosità» le rispondo.

«Bene!» Esclama con un sorriso. «Ci piacciono le persone curiose!».

Nell'ora successiva Laurie mi fa un sacco di domande: Sono sposata? Sono felice? Quali sono i miei obiettivi? Penso di vivere secondo il mio potenziale?

Non vivere secondo il proprio potenziale è una di quelle cose che in Scientology è nota come "rovina". Nel cercare di identificare la mia Laurie è calda e affabile, per nulla aggressiva. E, con mio grande stupore, inizio ad aprirmi con lei. Mentre chiacchieriamo mi butta lì l'acquisto di un "pacco introduttivo" a Scientology: un seminario di quattro ore più dodici ore di auditing di Dianetica, che viene fatto senza l'E-Meter. Il costo: appena 50 dollari. «Non è obbligata a farlo» mi dice Laurie, «E' solo qualcosa che penso la aiuterà». Mi batte affettuosamente la mano sul braccio.

Poi passa agli affari, presentandomi un "kit di inizio" del costo di 100 dollari che comprende una copia del tomo di Hubbard scritto a caratteri cubitali, alcuni CD e libri di esercizi per fare pratica a casa. «E' davvero una bella cosa che sia entrata» aggiunge Laurie rassicurante, «Vedrà».

Alla visita successiva, il giorno seguente, incontro di nuovo Laurie. Mi vede appena varco il portone e mi viene incontro per salutarmi. «Sei tornata!», mi abbraccia. «Sono così contenta che tu abbia deciso di fare una prova». Poi mi presenta un tizio vestito da collegiale, un ragazzo sui trent'anni di nome Rurik che, senza perdere tempo in chiacchiere, mi accompagna al secondo piano e mi fa accomodare in una stanza per il seminario introduttivo. Come per il film del giorno precedente, ci sono solo io. Rurick inizia la lezione affermando che la mente non è veramente nel cervello. «Chiudi gli occhi e pensa all'immagine di un gatto» mi dice. Lo faccio. «Ora, apri gli occhi e indica il punto dove hai visto l'immagine».

Indico gli occhi. Rurik sorride. «Vedi? Quando ti si chiede di usare la mente, non indichi il cervello».

Il cervello, dice Rurik, non ha assolutamente nulla a che fare con i pensieri o i sentimenti. E nemmeno, aggiunge, ce l'ha la mente - la cui funzione principale è servire come deposito di memoria per tutto ciò che abbiamo sperimentato in trilioni di anni di esistenza. Infatti Scientology ritiene che l'intero campo della ricerca neurologica e della salute mentale - da Freud fino allo studio della chimica cerebrale - sia pseudoscienza. Nel testo generale di Scientology, intitolato Cos'è Scientology?, la psichiatria viene descritta come «un'accozzaglia di teorie indimostrate che non ha mai prodotto alcun risultato - salvo la capacità di rendere più docile e calmo chi è intrattabile e ribelle, e trasformare il disturbato in un'anima apatica».

Quasi tutti gli scientologist dedicati che incontro fanno eco a questa opinione, compresa Kristie Alley che è scientologist da oltre vent'anni ed è la portavoce internazionale del Narconon, un programma antidroga sostenuto dalla chiesa. In un'intervista che le faccio diverse settimane dopo la Alley definisce Scientology "l'anti terapia". «La terapia si basa su qualcuno che ti visita e poi ti dice che cosa c'è in te che va o non va» mi dice. «E quando proprio non riesce a indovinare, si inventa una malattia e ti propone un farmaco. Se non funziona, ti fa l'elettroshock. E poi la chirurgia...». Scientology utilizza un programma olistico di disintossicazione conosciuto come "rundown di purificazione" che implica forti dosi di supplementi vitaminici, innanzitutto niacina, usati congiuntamente all'esercizio fisico e a lunghe ore in sauna. Sebbene molti medici facciano notare che niente di tutto questo è mai stato dimostrato scientificamente e che, in realtà, potrebbe al contrario essere dannoso, Scientology sostiene che il "purif" purifica l'organismo da tutte le impurità. «Posso tirar fuori qualcuno dall'eroina molto più velocemente che non dagli psicofarmaci» sostiene la Alley, «perché chi si fa di eroina non si sente dire costantemente "è quello di cui hai bisogno per la tua malattia, e devi continuare a prenderlo per tutta la vita" ».

Qualche giorno dopo mi presento per le mie sedute gratuite di Dianetica. Vengo fatta accomodare in una stanza spaziosa con le pareti di vetro e uno studente auditor di nome David mi chiede di "alleviare" un momento di dolore fisico. «Non scegliere qualcosa di troppo stressante» mi suggerisce.

Per quanto ci provi, non riesco ad alleviare un bel nulla - in realtà riesco a malapena a concentrarmi circondata come sono da altre coppie tutte che si sentono chiedere di fare la stessa cosa. Dopo un quarto d'ora rinuncio.

Jane, la segretaria amministrativa che ora gestisce il mio "caso", mi porta via velocemente e, nel dare un'occhiata al mio Oxford Capacity Analysis - questionario di 200 domande compilato il primo giorno - mi dice di ritenere che ci sia bisogno di qualcosa di più personale. «Vorrei veramente che avessi una vittoria», aggiunge.

Ciò che Jane mi raccomanda si chiama "Life Repair" [Riparazione alla Vita], assistenza di base di Scientology che, mi spiega, «arriverà alla radice di ciò che ti sta inibendo». Viene fatto in una stanza privata e prevede uno, ma più probabilmente due, "intensivi" di 12 ore e mezza di auditing con l'E-Meter, del costo di circa 2000 dollari. Abbinato al "purif", che viene raccomandato a chiunque stia iniziando Scientology, il costo totale sarà di circa 4000 dollari, «e quindi sarai sul Ponte» mi dice con entusiasmo. «Vedrai. Ti cambierà la vita».

All'inizio Scientology si presenta come una forma di auto aiuto, buono e pratico. Piuttosto che giocare su argomenti che potrebbero allontanare il potenziale membro - per esempio con il concetto che sono un "thetan" - i membri insistono su questioni che hanno un richiamo universale. Invece di sostenere qualche alto grado di illuminazione danno piuttosto l'impressione di essere compagni di viaggio: gente che fuma troppo, che ha avuto cattive esperienze matrimoniali, che aveva dipendenze che non riusciva a gestire ma poi, in qualche modo, è riuscita a cadere in piedi. Scientology, spiegano, è una forma di "risanamento". Come mi dice una donna che incontro, «Scientology funziona».

Tuttavia vi sono alcune cose che sembrano stridere. Come il costo: 4000 dollari sono un sacco di soldi per ciò che Jane presenta come sedute "di base". Ma forse ancora più allarmante è il forte interesse dimostrato per il mio fidanzato. Mentre Laurie, con fare comprensivo, mi ha fatto domande sulla dinamica della nostra relazione, Jane è sospettosa, preoccupata per il suo giudizio sulla chiesa e per il suo atteggiamento verso la mia presenza qui. «Se non è aperto» mi spiega, «potrebbe essere un problema».

E poi ci sono le regole di Scientology. Religione ferocemente dottrinale, Scientology segue gli editti di Hubbard alla lettera. Dissenso o opposizione a una qualsiasi delle idee di Hubbard non sono tollerati. E nemmeno è tollerato il dibattito su certi dogmi della chiesa - pratica che gli scientologist definiscono "contro-intenzione". Comportarsi in modo che potrebbe essere visto come contrario agli obiettivi della chiesa è considerato sovversivo ed è noto come "atto soppressivo". Un testo che fa luce sia sull'impianto mentale del fondatore che sul funzionamento interno della chiesa è Introduzione all'Etica di Scientology, che ogni scientologist possiede. In questo libro l'elenco degli atti soppressivi è lungo sei pagine e comprende crimini che vanno dall'omicidio allo "squirreling", cioè l'alterazione degli insegnamenti di Hubbard.

Jane mi porge un formulario e mi chiede di firmarlo. Il documento solleva Scientology da ogni responsabilità in caso non sia completamente soddisfatta dei suoi servizi; mi si chiede inoltre di dichiarare che né io né la mia famiglia abbiamo mai fatto causa alla chiesa, né abbiamo attaccato o criticato pubblicamente Scientology. C'è anche la richiesta a impegnarmi a non fare mai causa alla chiesa.

Per i diversi mesi successivi Jane e numerosi altri "registrar" mi chiameranno al cellulare, chiedendomi di tornare alla chiesa e avere una "vittoria". Non lo farò.

* * * *

Da qualche parte nella vasta boscaglia a est di Los Angeles, a ovest di Palm Springs e nei pressi della cittadina di Hemet, si trova la Base di Gold, il cuore pulsante dell'impero Scientology. Alcuni resoconti giornalistici l'hanno descritta come un complesso "top secret", monitorato da videocamere di sicurezza e protetto da recinti elettrificati. La gran parte degli scientologist non è mai stata a Gold. Nella cerchia della chiesa se ne parla spesso sottovoce: è la Base di "Int" [Internazionale], sede del management di Scientology e ritrovo di gente del calibro di Tom Cruise e David Miscavige.

Gold, un ex complesso turistico, venne acquistato dalla chiesa alla metà degli anni '80 e si trova ai piedi delle San Jacinto Mountains. La sua presenza è annunciata da un semplice cancello metallico dietro il quale si snoda un lungo viale d'accesso e, più oltre, un campo da golf. Il terreno di 500 acri comprende prati erbosi e un piccolo lago con cigni e anatre. Non vi sono telecamere visibili. Ma il recinto è elettrificato. «E' ovvio che abbiamo recinti elettrificati» dice Tommy Davis, ufficiale senior della chiesa che, con Rinder, mi accompagna per un giro del complesso. «Qui abbiamo macchinari ed equipaggiamento del valore di 60 milioni di dollari».

Gold è la struttura centrale di diffusione della chiesa. E' meglio conosciuta come la sede della Golden Era Production, l'azienda che produce i film, i video e i nastri della chiesa. Qui Scientology sforna una miriade di filmati promozionali e di addestramento che insegnano ai parrocchiani di tutto, dalle tecniche di auditing a che cosa succede durante una seduta di consulenza matrimoniale. Vengono prodotti anche CD, eventi speciali e si stampano gli imballaggi. Qui vengono assemblati anche gli E-Meter, in un edificio in cui gli scientologist lavorano a una specie di catena di montaggio che sforna circa 200 apparecchi la settimana.
Costruito secondo lo stile dei castelli scozzesi, questo nuovo studio
cinematografico fa parte del complesso Scientology di 500 acri
nella San Jacinto Valley, circa 90 miglia a est di Los Angeles.
Foto di Robin Donina Serne, © St. Petersburg Times

A Gold c'è un'aria disneyana. Il punto centrale del complesso è un edificio beige conosciuto come il Castello che ospita la sezione dei film. La Taverna, un vicino edificio di pietra che ricorda una rimessa per carrozze, è usata per accogliere i VIP in visita ed è decorata con motivi che ricordano Re Artù, completa di una tavola rotonda di grandi dimensioni. Ci sono sentieri ricurvi e marciapiedi di un materiale che ricorda la pietra, ma non la è. Tutti gli edifici salvo il Castello sono bianchi, con il tetto di tegole blu.

A spezzare la generale uniformità una vista sorprendente: un veliero a tre alberi, senza timone, costruito su una collina che sovrasta il campus. Il suo nome è Star of California e alcuni ex scientologist dicono che fu costruito per Hubbard - sebbene egli abbia "abbandonato il corpo" prima del suo completamento; Rinder lo spiega invece solo come «un'idea di qualcuno che voleva costruire una nave» per ospitarvi le toilette e uno snack bar per la vicina piscina. La nave ha un ampio ponte di legno, figure di sirene e, allo scalandrone, una rete da pesca adorna di granchi di plastica.

Nonostante l'ambientazione colorata Gold è essenzialmente luogo di uffici. I suoi edifici sono arredati come una serie di stanze aziendali complete di moquette blu e grigio chiaro. Alle pareti nessuna opera d'arte salvo alcuni poster di Scientology con le parole di L. Ron Hubbard e, nello studio del suono, fotografie incorniciate di alcune celebrità di Scientology tra cui la madre di Tommy Davis, Anne Archer.

Davis, 33 anni, collabora alla gestione del Celebrity Center di Hollywood ed è il rampollo di una delle dinastie immobiliari di Hollywood. Ammette liberamente di essere un ricco ragazzo hollywoodiano. Veste abiti italiani, guida una BMW ed è un Blackberry dipendente. «Possiedo denaro a sufficienza per non dover lavorare un solo giorno della mia vita» mi dice.

Ma Davies, che definisce L. Ron Hubbard «il tizio più ganzo di tutti i tempi», lavora per la chiesa come membro in borghese della Sea Organization, l'entità più potente della Chiesa di Scientology. I membri della Sea Org ricoprono tutte le posizioni ecclesiastiche di maggior rilievo della gerarchia, e i suoi membri di grado più elevato hanno autorità esclusiva sui fondi di Scientology. In onore alle origini nautiche del gruppo, fino a pochi anni fa i membri della Sea Org dovevano indossare uniformi in stile militare complete di spalline per gli "ufficiali". Oggi le spalline sono state eliminate salvo che per chi è in servizio sulla Freewinds. A Gold, la cui popolazione, salvo gli attori e i registi dei film, è composta unicamente di membri della Sea Org, uomini e donne vestono una divisa da mozzo di bordo: camicie a maniche corte su T-shirt scura e pantaloni chinos.

La chiesa descrive la Sea Org come una confraternita - non una entità legale - che richiede dedizione a vita. Si tratta in realtà di un impegno per l'eternità: i suoi membri firmano contratti in cui si impegnano a servire la chiesa per un miliardo di anni. Il materiale pubblicitario di Scientology ritrae la Sea Org come una struttura simile ai Marines degli Stati Uniti: «La squadra più resistente e più dedicata che il pianeta abbia mai conosciuto», secondo un opuscolo di reclutamento. «Contro un team così potente l'opposizione non ha alcuna possibilità».

Kim Fries, che lavora al dipartimento audiovisivo di Gold, è nella Sea Org da quando aveva quindici anni. Ora trentaduenne, la Fries dice di non riuscire a immaginare un altro tipo di vita. «Che cos'altro potresti fare della tua vita?» commenta scostandosi dal viso i capelli scuri e ondulati.

La Sea Org è stata spesso ritratta come isolata, quasi monastica; raramente ai membri è permesso vedere film, guardare la TV o leggere le riviste più note. «Siamo devoti? Sì. Siamo sequestrati? No» mi dice la Fries, che ha sposato un altro Sea Org member. «Esco nel mondo esterno, parlo con la gente del mondo esterno, ho una vita decisamente piena. Non si tratta di sacerdozio. Voglio dire, se fosse sacerdozio crede che lavorerei qui? Decisamente no».

Gold è vista come il luogo in cui «ogni membro della Sea Org aspira a lavorare», dice Rinder. Vi sono ampi spazi in cui passeggiare, una piscina limpidissima in cui nuotare, la mensa è spaziosa e propone portate vegetariane e a basso contenuto calorico. Un piccolo spaccio vende sigarette, succhi di frutta, bibite e merendine.

Sono consapevole che nella decina di ore trascorse a Gold sono stata accompagnata in un viaggio ufficiale elaboratamente studiato, in cui ogni passo della mia giornata è stato organizzato e pianificato. Non voglio incolpare il gruppo per volere mostrare la sua faccia migliore; almeno metà delle conversazioni che ho avuto con Rinder e Davis riguardano in un modo o nell'altro ciò che Scientology ritiene essere una campagna diffamatoria portata avanti dai media più noti. Una delle principali lamentele è stata che i giornalisti, affamati di articoli, prendono come vangelo le parole di chi se ne è andato. Davis si lamenta che a Scientology vengono riconosciuti pochi meriti per il successo dei suoi programmi di miglioramento sociale, tra cui il Narconon, e per i suoi programmi educativi e di alfabetizzazione. «Si guardi intorno» commenta Davis, «qui c'è gente che ogni giorno sputa sangue per fare la differenza. E un tizio che se ne va perché vuole andare al cinema e fare la bella vita dovrebbe descrivere l'intera organizzazione? Via, è assurdo».

Gli scientologist non hanno un'opinione tenera dei critici, in particolare di chi un tempo era devoto. L'apostasia, che in Scientology significa parlare pubblicamente contro la chiesa, viene considerata la più alta forma di tradimento. Si tratta di uno degli "Atti Soppressivi" più seri e chi si macchia di apostasia viene immediatamente etichettato come "Persona Soppressiva", o SP. Agli scientologist viene insegnati che gli SP rappresentano il male supremo - Hitler era un SP, dice Rinder. Hubbard predicava che un buon 2,5 percento della popolazione è "soppressiva". Come ha scritto nel Dizionario Tecnico di Dianetics e Scientology, una persona soppressiva «distrugge e diffama qualsiasi sforzo per aiutare gli altri e in particolare se la prende con violenza contro qualsiasi cosa sia studiata per rendere gli esseri umani più potenti o più intelligenti».

Considerando questo punto di vista mi chiedo se chi ha dei collegamenti concreti con Scientology oserebbe criticarla pubblicamente. «Rendeteli famosi» mi dice Rinder, «Lo fanno per quindici minuti di fama».

Scientology è stata estremamente efficace nell'attaccare i suoi detrattori distruggendo spesso del tutto la loro credibilità, direttiva che gli osservatori definiscono "dead agenting". Alcuni dei critici di più alto profilo della chiesa dicono di essere rimasti vittima di tale direttiva. Negli ultimi sei anni, racconta Tory Christman, la chiesa ha diffuso in Internet menzogne sul suo conto, le ha fatto causa per violazione di una ingiunzione per aver dimostrato sulla proprietà della chiesa e ha cercato di farla licenziare. Rinder liquida la Chirstman come una "suonata" e dice che le sue affermazioni sono «stronzate assolute».

Quando la Christman abbandonò la chiesa il marito e gran parte dei suoi amici - tutti scientologist - interruppero ogni tipo di comunicazione con lei. La chiesa non si limita a screditare gli apostati: vengono anche scomunicati, isolati dai propri cari che, secondo le regole di Scientology, devono troncare ogni rapporto - "disconnettere" da loro. Scientology definisce chi è in contatto con le Persone Soppressive come "Fonte Potenziale di Guai", o PTS.

Rinder dice che la disconnessione è l'ultima delle risorse: «il primo passo è sempre il tentativo di risolvere la situazione». Un "maneggiamento" solitamente significa convincere il membro ribelle a tornare nella chiesa al fine di mantenere i contatti con la famiglia. Il genitore di un apostata dovrebbe chiamare il figlio e chiedere di "maneggiare" il problema, solitamente di abiurare. «Gli viene chiesto di fare ammenda, di dimostrarsi persone fidate... qualcosa che rimedi al danno» dice Davis. Tali ammende possono spaziare dal volontariato per un programma di alfabetizzazione all'assumere un ruolo di sostegno pubblico - fare una campagna contro la psichiatria, per esempio.

Ma alcuni, ammettono i funzionari, rifiutano di farsi "maneggiare". A loro che succede? «Immagino che per loro non credere a Scientology sia più importante che frequentare la loro famiglia» mi risponde Davis.

La scomunica non è niente di nuovo nelle religioni organizzate. Diverse sette hanno una politica simile a quella di Scientology: gli Amish, i Mormoni Fondamentalisti, i Testimoni di Geova. E tutti hanno pronta una giustificazione. Quella di Scientology è molto semplice: «Proteggiamo il bene della religione e di tutti i parrocchiani» dice Rinder.

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«E' per il bene del gruppo» aggiunge Davis.

«Come può pretendere di dare giudizi su quali sono o non sono i cattivi principi e le violazioni della Chiesa di Scientology?» chiede Rinder. «Lei non è una scientologist». Le lamentele su queste direttive, aggiunge, «provengono da persone che non sono [più] scientologist. Che cosa gliene frega? Se ne sono andati!».

Ho discusso a lungo con Rinder e Davis dell'apostasia. Entrambi ritengono che la chiesa sia stata ritratta in modo errato. «In giro c'è il concetto che stringiamo la presa su tutta questa gente per controllarla» commenta Rinder. Ma, a patto che non si denunci pubblicamente Scientology, è perfettamente lecito lasciare la chiesa, aggiunge. «Va bene tutto, ciò che è vero per te è vero per te». Dice che a chi ha perso la fede non succederà nulla, a meno che essi «non mentano malignamente e non diffamino l'organizzazione - a meno che non la facciano sembrare ciò che non è».


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