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Dentro Scientology: svelato il complesso codice della religione più misteriosa d'America (Terza Parte)

Di Janet Reitman, © Rolling Stone, 23 febbraio 2006.
© Traduzione a cura di Simonetta Po per Allarme Scientology, maggio 2006.

 
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Paul James non è il vero nome di questo ragazzo di ventidue anni. E' il figlio di un devoto scientologist; è biondo, ha gli occhi azzurri e un sorriso aperto che lo fa somigliare a un giovanile Matt Damon. Ha interrotto ogni contatto con la chiesa a diciassette anni. «Onestamente non so come la gente possa vivere sempre psicoticamente felice» mi dice Paul mentre prendiamo il caffè nella sua casetta ordinata nei dintorni di Los Angeles. «o pensare di essere felice» aggiunge con un sorriso. «Sto parlando di quella falsa felicità che la gente si convince di provare».

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Come Natalie, anche Paul è stato educato da tutori scientologist, mandato a scuole private gestite da scientologist e "messo sui corsi" della sua chiesa. Ma a differenza di Natalie lo odiava. «In Scientology non ho mai trovato nulla che avesse a che fare con l'illuminazione spirituale» mi dice. «Non appena ho cominciato ad avere un po' di senno - verso i dieci anni - ha iniziato a starmi stretta».

Sebbene vi sia un numero significante di scientologist di seconda generazione che, come Natalie, sono devoti alla chiesa, ci sono anche quelli come Paul. E c'è da aspettarselo, commenta Stephen Kent della University of Alberta. Una delle "conseguenze non previste" delle diffuse conversioni degli anni '60 e '70 di giovani a sette come Scientology, ci dice, è stata una "ondata" di defezioni dei figli cresciuti dei membri.

Un elemento fondamentale di Scientology è che i bambini vengono spesso considerati come piccoli adulti - «grandi thetan in corpi piccoli» come alcuni genitori li chiamano. I genitori di Paul lavoravano diciotto ore al giorno per la chiesa, mi racconta, e di solito lasciavano lui e il fratello maggiore abbandonati a se stessi. «A undici anni mio fratello mi faceva da baby sitter» mi dice Paul. E quando il fratello usciva con gli amici, «arrivavo a casa da scuola e vagabondavo intorno al nostro condominio».

E nemmeno la scuola era molto più organizzata, mi dice. Gli studenti venivano incoraggiati a lavorare da soli su materie di loro scelta e, secondo Paul, gli insegnanti, chiamati "supervisori", non davano consigli né guida. Ho scoperto che si tratta della verità alla Delphi Academy di Lake View Terrace, California, che è parte di un network di scuole di élite che utilizzano la tecnologia di studio di Hubbard. Maggie Reinhart, direttrice di Delphi, sostiene che tale tecnica costringe lo studente ad assumere un ruolo attivo nella sua istruzione. In questo ambiente numerosi bambini di Scientology hanno prosperato. Altri, come Paul, si sono sentiti perduti. «Vagavo da classe a classe nel completo disinteresse degli insegnanti» mi dice Paul. Alla Delphi ho visto gli insegnanti aiutare alcuni ragazzi ma non c'era un "insegnamento" generalizzato e nessuna discussione in classe.

La discussione, fanno notare alcuni accademici come Kent, in Scientology non viene incoraggiata e nemmeno nelle scuole a orientamento scientologico. La discussione è considerata contraria agli insegnamenti di Scientology, che sono assoluti. Perciò il dibattito è relegato a chi appartiene al mondo dei "Wog" - come gli scientologist chiamano i non scientologist. O, come Hubbard li ha descritti, «umanoidi comuni, ordinari e disordinati della specie da giardino».

Nel crescere Paul ha conosciuto pochissimi Wog, e quei pochi spesso non lo capivano. Scientology ha un suo lessico unico e particolare. «E' un po' come essere un canadese francofono» mi dice. «Nel mondo esterno parli una lingua e a casa tua un'altra».

Molti bambini cresciuti in Scientology la descrivono come ha fatto Natalie: una "bolla" che esiste in parallelo al mondo comune. «E' impossibile da capire a meno che tu non l'abbia vissuta» mi dice Paul.

E anche se l'hai vissuta, come mi fa notare un'altra ragazza, è difficile capirla completamente. Questa ventiduenne che chiameremo Sara ha lasciato Scientology all'epoca delle scuole superiori. Dopo essersene andata, lei e il ragazzo partito con lei si sono seduti davanti a un dizionario: «abbiamo cercato tutte le parole che usavamo di solito [perché] non sapevamo se erano davvero parole inglesi» mi racconta.

Hubbard ha creato un linguaggio Scientology solo per i suoi membri. Vi sono parole che sono interpretazioni, o variazioni, di termini standard: "isness" [-ità - NdT], ad esempio, secondo i glossari di Scientology significa essenzialmente "realtà". Ma vi sono anche parole completamente inventate come "obnosi", che significa "osservazione dell'ovvio".

In Scientology un mondo comunemente caotico diventa "inturbolato", che significa "agitato e disturbato". Per correggere o risolvere problemi personali o sociali bisogna applicare correttamente l'"etica", che in Scientology si riferisce sia alle scelte morali personali che a un sistema morale ben definito. Chi si comporta in modo corretto ha "l'etica IN". Chi si comporta male, è "fuori etica". Le azioni negative o dannose vengono chiamate "overt", e non dichiararle le trasforma in "withhold".

Tutti questi termini, e molti altri, sono racchiusi in un certo numero di dizionari Scientology, tutti scritti da Hubbard. Gli scientologist considerano parti essenziali della loro fede la comprensione delle parole e l'abilità al dizionario.

La Tecnologia di Studio di Hubbard viene amministrata in scuole particolari attraverso un'organizzazione chiamata "Applied Scholastics"; essa enfatizza la ricerca nel dizionario di qualsiasi parola sconosciuta o "malcompresa", e raccomanda di non andare mai oltre una parola di cui non si conosce il significato. Lo stesso metodo di studio è usato in chiesa, dove adulti di ogni età e livello di avanzamento passano ore piegati su dizionari e manuali di corso.

Una parola chiave è "gradiente", definito nel glossario ufficiale di Scientology e Dianetics come «un approccio graduale a qualcosa, passo dopo passo, livello dopo livello, dove ogni passo o livello è, in sé, facilmente superabile in modo che, alla fine, attività o stati dell'essere superiori difficili e complicati possano essere raggiunti con relativa facilità». Questo principio, fa notare il glossario, «viene applicato sia all'addestramento di Scientology che al processing».

Un'altra credenza chiave è la "comunicazione". Uno dei corsi di base di Scientology si chiama "Successo attraverso la comunicazione" ed è insegnato sia ai giovani che agli adulti. Esso comprende una serie di esercizi noti con il nome di "routine di addestramento" o "TRs". Un esercizio richiede agli studenti di chiudere gli occhi e stare semplicemente seduti, a volte per ore. Un altro richiede di fissare un partner, immobili. Un terzo prevede che lo studente schernisca, irriti o comunque si impegni verbalmente con il compagno, il quale deve subire passivamente questi commenti senza muoversi o profferire parola.

Questi esercizi, dice Scientology, aiutano a migliorare ciò che viene chiamato "confronto", che nel lessico interno significa «l'abilità di essere comodamente lì e percepire». Un quarto esercizio prevede che gli studenti si facciano a vicenda una serie di domande del tipo «i pesci nuotano?». Il compagno può rispondere come meglio crede e la domanda viene fatta ripetutamente fino a quando non si ottiene la risposta giusta. L'esercizio preferito di Sara ha a che fare con un portacenere: «gli ordini di alzarsi, di sedersi e lo "muovi" per ore. Si suppone che stai facendo arrivare la tua intenzione al posacenere, e il supervisore ti dirà se ce ne metti a sufficienza».

Alla Delphi gli studenti fanno un corso chiamato "Migliorare le Condizioni". Le "Condizioni" si riferiscono a principi chiave di Hubbard. Esposte in forma grafica su una scala, esse fanno riferimento alla relazione personale con se stessi e con i compagni nell'organizzazione, scuola o "gruppo". Uno degli obiettivi di Scientology, come viene fatto spesso notare, è "migliorare le condizioni".

Dalla più alta alla più bassa, le Condizioni sono: Potere, Cambio di Potere, Abbondanza, Normale Operatività, Emergenza, Pericolo, Non Esistenza, Rischio, Dubbio, Nemico, Tradimento e Confusione. Tutte assieme, tali condizioni formano la spina dorsale dell'applicazione pratica della "etica" di Scientology, che si potrebbe dire è il vero cuore della fede. "Etica", come termine scientologico, viene definita come «razionalità verso il maggior bene sul maggior numero di dinamiche», e anche «ragione e la contemplazione della sopravvivenza ottimale».

Per sopravvivere Scientology applica la sua filosofia, o "tech di etica", su un'ampia scala sociale. Fa opere di bene - infatti, come fa notare Rinder, «gli scientologist sono mossi da una vera preoccupazione per il benessere altrui. Vedono il mondo attorno ad essi e vogliono fare qualcosa al riguardo».

Ma i programmi disintossicanti e di alfabetizzazione della chiesa, e le campagne antipsichiatriche, fanno di più che semplicemente evangelizzare attraverso la carità: in realtà esistono soprattutto per aiutare a preparare le persone a diventare scientologist. Una volta che ci si è disintossicati, che ci si è liberati dalla psichiatria e si è alfabetizzati, si è qualificati per l'auditing. E l'auditing è il nucleo centrale di Scientology. «Tutto ruota attorno al "andare sul Ponte"», mi dice Paul.

Paul ha iniziato l'auditing quando aveva quattro anni. Ribelle di natura, dice che per lui ha fatto molto poco. All'età di undici o dodici anni, dice, «ero talmente fuori controllo che i miei genitori non sapevano più come prendermi».

Gli scientologist gestiscono diverse scuole private in tutto il paese, tra cui la prestigiosa Delphi School nella Williamette Valley, Oregon, che tra i suoi diplomati conta Sky Dayton, il fondatore di Earthlink. Bambini Scientology che causavano guai o altri tipi di dispiaceri ai genitori sono stati inviati a scuole private più restrittive. Paul fu mandato al Mace-Kingsley Ranch, 2000 acri di terreno in Nuovo Messico, chiuso nel 2002.

Paul arrivò al Mace-Kingsley a tredici anni e vi rimase per tre anni e mezzo. Per come la racconta fu sottoposto a quello che sembrerebbe una vera esperienza da campo paramilitare: duro lavoro fisico, cibo pessimo, supervisione severa - il tutto a prezzi salatissimi, circa 30.000 dollari l'anno. La scuola applicava una rigida dottrina Scientology che molti ex studenti ora dicono servisse sia come meccanismo di controllo che di indottrinamento religioso.

Tutti gli studenti iniziavano con un test del quoziente intellettivo e il "Purification Rundown", a cui, dice Paul, venivano sottoposti anche bambini di otto o nove anni. Poi venivano sottoposti al Oxford Capacity Analysis, creato nel 1953 da degli scientologist. Il test fu messo a punto per scoprire il "tono", o stato emotivo, dello studente in vista dell'auditing. Al ranch gli studenti venivano auditi quotidianamente. All'età di sedici anni, aggiunge Paul, si era talmente assuefatto alla procedura che scoprì come "ingannare" l'E-Meter: restando sufficientemente calmo da non far registrare alcuna carica elettrica riusciva spesso a nascondere ai suoi auditor e al suo "supervisore del caso" - che controllava i suoi progressi - i suoi veri sentimenti.

Ma non sempre. «C'erano cose che volevano sapere a tutti i costi, e continuano a chiedere, a fare domande fino a che, alla fine, glielo dici» racconta. «Volevano farmi dire se avevo raccontato bugie, o le cose che non andavano, tutti i miei pensieri - alcuni dei quali erano overt» così come lo erano alcune delle sue azioni. La masturbazione è un overt - severamente proibita in Scientology poiché Hubbard riteneva che potesse rallentare il processo di illuminazione. «Non è male, è solo fuori etica» aggiunge Paul. «In seduta te lo fanno confessare e ti dicono di smettere perché ti rallenterà».

Un altro overt è l'omosessualità, che Hubbard riteneva una forma di "devianza" sessuale da trattare con la terapia o l'istituzionalizzazione. Questa opinione era condivisa da molti psichiatri della sua generazione. Dagli anni '50 la psichiatria corrente ha cambiato opinione. Scientology come istituzione non prende posizione formale su questioni come il matrimonio tra gay, ma l'omosessualità, la promiscuità sessuale o qualsiasi altra forma di "perversione" sono molto basse sulla "scala del tono", un registro del comportamento umano che Hubbard descrisse nel suo libro del 1951 Scienza della Sopravvivenza: Predizione del Comportamento Umano.

Secondo Mike Rinder questo è forse il testo di Scientology più importante dopo Dianetics. In esso Hubbard denuncia praticamente qualsiasi pratica sessuale che non sia direttamente correlata al matrimonio e ai bambini. «Tali persone dovrebbero essere tolte dalla società il più rapidamente possibile... perché lì sta il livello di contagio dell'immortalità e la distruzione dell'etica», scrisse degli omosessuali. «Nessun ordine sociale sopravviverà se non ci si libera da queste persone».

Durante l'auditing agli scientologist vengono fatte di frequente domande sui loro pensieri o pratiche sessuali, in particolare durante le sedute speciali di auditing chiamate "verifiche di sicurezza". Durante tale procedimento il fedele deve mettere per iscritto qualsiasi violazione al codice di etica. Le verifiche di sicurezza vengono amministrate a tutti gli scientologist sul Ponte, in particolare a tutti gli OT, che devono essere sottoposti a verifica ogni sei mesi «per assicurarsi che stiano usando correttamente la tech» come spiegano i rappresentanti della chiesa. A settembre ho ricevuto via fax da una mia fonte una copia del foglio della verifica di sicurezza standard per gli adulti. Tra le varie domande si legge: «Sei mai stato coinvolto in un aborto?», «Hai mai praticato sesso con animali?», «Hai mai praticato la sodomia?», «Hai mai avuto rapporti sessuali con un membro di una razza di un altro colore?» e anche «Hai mai avuto cattivi pensieri verso L. Ron Hubbard?».

Paul ha opposto resistenza alle sue verifiche di sicurezza - dice che a volte durante le sedute si addormentava. Ma Sara, che racconta di essere stata sottoposta a mesi di "verifiche di sicurezza" dopo aver deciso, a quindici anni, di non voler più essere una scientologist, dice di essere rimasta molto turbata dal procedimento. All'inizio, prosegue, gli assistenti della chiesa cercarono di "ripulirla". Fu costretta a cercare ripetutamente parole nel dizionario per assicurarsi di non aver frainteso nulla di Scientology. Poi le somministrarono una verifica di sicurezza. «Per mesi tutti i pomeriggi dopo la scuola andavo alla chiesa, in quel fottuto seminterrato, tutte le sere quattro ore attaccata all'E-Meter» racconta. «Mi facevano domande sul sesso - ogni domanda personale nota all'uomo». Se cercava di andarsene, aggiunge, l'auditor le bloccava fisicamente la strada e la costringeva a sedersi di nuovo. I rappresentanti della chiesa sostengono che questo auditing forzato è per il bene del soggetto, poiché potrebbe essere pericoloso abbandonare la seduta senza essere pronti.

«Gli scientologist hanno una spiegazione plausibile per qualsiasi cosa facciano - e questa è la genialità» dice Sara. «Ma non bevetevela: Scientology è lavaggio del cervello».

* * * *

Quando entrò nella Sea Organization Jeffrey Aylor aveva tredici anni. Cresciuto in una famiglia Scientology di Los Angeles, si trovata alla sua chiesa locale quando un reclutatore della Sea Org gli si avvicinò. «Che cosa stai facendo della tua vita?» chiese al ragazzino.

Jeffrey non sapeva proprio che cosa rispondere. «Ho tredici anni, non sto facendo nulla della mia vita» replicò. Il reclutatore gli chiese se voleva "aiutare" la gente. Jeffrey gli rispose: «Certo. Chi non vorrebbe aiutare gli altri?».

Cominciò così l'immersione di Jeffrey nel ristretto mondo della Sea Org, dove avrebbe trascorso i successivi sette anni della sua vita. In quel periodo avrebbe visto meno di dieci film, ascoltato raramente musica e non avrebbe avuto alcuna esperienza sessuale. Sebbene in teoria fosse permesso leggere quotidiani e riviste - alla Base di Gold USA Today viene venduto liberamente - nella pratica veniva scoraggiato, come scoraggiati erano la navigazione in Internet e guardare la TV. In realtà tutti i contatti con il mondo esterno venivano considerati "entheta". «Non mi ero mai considerato uno scientologist fino a che non sono entrato nella Sea Org» dice Jeffrey.

Il suo indottrinamento iniziò con un programma di addestramento conosciuto come "Estates Project Force", o EPF [Prodotto Zero]. In esso imparò a marciare, salutare [con gli onori] e fare lavoro fisico. Il lavoro fisico è un momento chiave delle tecniche di addestramento delle nuove reclute. La sorella di Jeffrey, ad esempio, fece l'EPF a dodici anni e fu costretta a strisciare attraverso condutture infestate di scarafaggi e ratti. Come per i TRs, spiega Jeffrey, questo tipo di lavoro dovrebbe aumentare il "confronto" permettendo all'individuo di essere maggiormente in controllo del proprio ambiente.

Dopo l'EPF Jeffrey si vide consegnare una camicia, una cravatta azzurra e un paio di pantaloni blu scuro, e venne mandato a lavorare come receptionist alla Organizzazione Avanzata Saint Hill America, che nel suo grande complesso di Hollywood si occupa dell'addestramento spirituale dei seguaci. Era pagato cinquanta dollari la settimana e lavorava una media di quindici ore al giorno, comprese un'ora o due di auditing o altro tipo di addestramento. L'alloggio consisteva in una camerata che Jeffrey divideva con un'altra ventina di ragazzi e uomini. In sette anni - racconta il ragazzo - ha visto la sua famiglia sono una manciata di volte. Il suo solo tempo libero era costituito da alcune ore la domenica mattina, per fare il bucato. Hubbard credeva fermamente nella produttività, che considerava comportamento altamente etico. «Premiamo la produzione e le statistiche alte e penalizziamo la non produzione e le statistiche basse», scrisse in Introduzione all'Etica di Scientology.

Alla fine Jeffrey si ritrovò a fare la "guardia PTS", cioè a controllare i membri della Sea Org che volevano lasciare il gruppo. Secondo i funzionari della chiesa, i membri della Sea Org possono andarsene in qualsiasi momento lo desiderino. Ma nella pratica l'atteggiamento è: «il solo motivo per cui desideri andartene è perché hai fatto qualcosa di sbagliato», dice Jeffrey. Il che richiede una serie di "verifiche di sicurezza" che continuano per tutto il processo di "uscita", che potrebbe durare anche un anno durante il quale, hanno raccontato alcuni ex membri, si viene sottoposti a pressioni talmente forti che spesso si decide di restare.

Per assicurarsi che nessuno se ne andasse prima di aver completato il corretto "percorso di uscita" Jeffrey doveva seguirli come un'ombra: «Mi dicevano che dovevo andare a dormire davanti la porta di qualcuno - tutta la notte, per tutte le notti necessarie, sul pavimento, contro la porta, in modo che se l'avessero aperta me ne sarei accorto. Se andavano al bagno qualcuno li accompagnava. Hanno sempre qualcuno intorno».

Alcuni membri ribelli sono "spariti" per lunghi periodi, inviati a una struttura speciale di Scientology chiamata "Rehabilitation Project Force". Creato da Hubbard nel 1974, la chiesa descrive il RPF come un programma volontario di riabilitazione che offre una "seconda possibilità" ai membri Sea Org che sono divenuti improduttivi o che hanno deviato dai codici della chiesa. Esso implica intenso lavoro fisico (presso le strutture della chiesa), sedute di studio e di auditing che si indirizzano ai problemi personali dell'individuo. Negli scritti della chiesa il processo viene descritto in termini positivi. «L'"esaurimento psicofisico" del personale non è nuovo nelle organizzazioni» si legge a proposito del RPF nel sito Web ufficiale di Scientology, «ciò che è nuovo è il concetto di completa riabilitazione».

Ex membri della Sea Org sottoposti al programma dicono che si tratta di una forma di re-indottrinamento in cui la fatica fisica e l'intenso studio ideologico vengono usati per spezzare la volontà dell'individuo. Chuck Beatty, ex membro Sea Org, ha trascorso sette anni nelle strutture RPF della California meridionale, dal 1996 al 2003, dopo aver espresso il desiderio di parlare liberamente delle cose che nella chiesa non andavano. Per questo venne accusato di "slealtà", una condizione che richiede la riabilitazione. «La mia idea era di fare un sei/otto mesi sul RPF e poi fare il programma di uscita» spiega Beatty. «Pensavo fosse la cosa giusta e onorevole da fare». Nel RPF gli venne assegnato un "twin", un compagno di auditing, che aveva anche la responsabilità di assicurarsi che lui non scappasse. «E' un sistema carcerario», dice, spiegando che tutti gli RPF-iani sono controllati ventiquattr'ore al giorno e non possono avere contatti con il mondo esterno. «E' una situazione difficile da risolvere, un'allucinazione, ti senti come se il desiderio di andartene equivalesse a tradire il gruppo».

Tranquillo e disciplinato di carattere, Jeffrey non soffrì particolarmente per l'irreggimentamento e l'ordine della Sea Org. «Ero immerso fino ai capelli nel lavoro» mi dice, «ed era quello che desideravo fare. Pensavo di stare aiutando l'umanità». Ma quando si ammalò il suo punto di vista cambiò radicalmente. Nei primi sei anni di servizio nella Sea Org Jeffrey era riuscito a tenere a bada la sua asma e altri problemi di salute che lo affliggevano. Poi nella primavera del 2004 iniziò a soffrire di forti e gravi dolori al petto. In estate non era più in grado di lavorare. In autunno riusciva a malapena ad alzarsi da letto.

Gli scientologist credono che quasi tutte le malattie siano il prodotto di traumi psichici - siamo noi che ce le attiriamo. Ai membri della Sea Org vengono promesse cure mediche in caso di necessità, ma, racconta Jeffrey, ricevette scarsissima attenzione medica e poco denaro con cui cercare un aiuto esterno. Al contrario venne sottoposto a procedimenti di Etica. Quando anche quelle non funzionarono, gli fu consigliato di tornare sul RPF e ripetere l'addestramento.

Nel periodo trascorso a letto, «Continuavo ad insistere che mi portassero dal medico... ma non lo fecero» aggiunge. Poi una sera, mentre ascoltava una conferenza registrata di L. Ron Hubbard in cui il fondatore faceva la famosa affermazione "Se non è vero per te, non è vero", per Jeffrey iniziò il processo di critica che, alla fine, lo avrebbe spinto a lasciare non solo la Sea Org, ma l'intera Scientology.. «Nessuno può spingerti con la forza dentro Scientology, ma era esattamente ciò che mi stava succedendo».

E così un giorno del febbraio scorso chiese un permesso per andare dal medico. Poi chiamò sua madre e le chiese di andarlo a prendere. Quando il mattino successivo la madre arrivò, Jeffrey lasciò le chiavi e la sua tessera identificativa della Sea Org sul letto. Poi, portandosi dietro solo i vestiti, se ne andò.

Jeffrey, che adesso ha ventitré anni, vive in un piccolo paese di montagna a più di quattro ore di distanza da Los Angeles. Dopo la "evasione" dalla Sea Org, come lui la chiama, non ha più fatto ritorno alla chiesa. Non ha mai parlato pubblicamente della sua esperienza che, insiste, «non è stata del tutto cattiva». Ma siccome ha lasciato la Sea Org senza autorizzazione è stato dichiarato "Persona Soppressiva". E' convinto che presto la sua famiglia, ancora nella chiesa, non vorrà più avere niente a che fare con lui.

L'ordine di disconnessione, chiamato "dichiarazione", viene pubblicato su un foglio di pergamena conosciuto come "goldenrod" [rod= bastone, asta - NdT]. Il documento dichiara il nome della "persona soppressiva" e il suo "crimine". Secondo una delle amiche della madre di Jeffrey che lo ha letto, i crimini elencati per Jeffrey sono vaghi, ma qualsiasi scientologist legga il documento capirà immediatamente di che cosa si tratta.

«Questa dichiarazione è un avvertimento per gli amici di Jeffrey ancora nella Sea Org» mi spiega la donna, che è ancora membro della chiesa. «E' un dire loro "vedete questo ragazzo? Se ne è andato senza permesso. Questo è quel che gli è successo. Vedete di non fare lo stesso errore"».

* * * *

Nel periodo in cui stavo conducendo ricerche per questo articolo ho ricevuto numerose e-mail da diversi scientologist che avevo intervistato. Gran parte di essi erano ancora tecnicamente membri in buone condizioni, ma intimamente erano ormai disillusi e per la prima volta, per questo articolo, avevano parlato liberamente dei loro veri sentimenti. Tutti i ragazzi citati nell'articolo, eccetto Natalie, vengono considerati "Fonti Potenziali di Guai" dalla gerarchia della chiesa. Ma molti hanno iniziato a temere una dichiarazione di "Persona Soppressiva".

Le e-mail esprimono i loro ripensamenti e paure.

«PER FAVORE, fammi sapere che cosa scriverai nell'articolo» mi ha scritto una ragazza. «Voglio solo essere sicura che non verrò riconosciuta. So che mia madre lo leggerà».

«La chiesa è un affare grande e che fa paura» mi ha scritto un altro. «Il mio atteggiamento [iniziale] era che se le mie informazioni potevano far risparmiare anche a una persona soltanto soldi, pene e controllo mentale, allora ne sarebbe falsa la pena. [Ma] ora temo quel che potrebbe succedere».

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«Sono veramente sull'orlo del baratro, potrei perdere tutta la mia famiglia e se questo articolo esce con dentro ciò che ho detto, la perderò di sicuro» mi ha scritto un terzo. «Sono terrorizzato. Per favore, per favore, per favore... se non è troppo tardi, mi aiuti a non perdere la mia famiglia».

Poco prima di andare in stampa è arrivata una e-mail particolarmente convulsa. Proveniva da una giovane scientologist con cui avevo scambiato diverse missive nel corso di tre o quattro mesi. Quando ci eravamo incontrate la prima volta mi aveva parlato appassionatamente e con rabbia dell'impatto della chiesa su di lei e sui suoi cari.

«Per favore, perdonami» mi ha scritto. «La grande maggioranza delle cose che ti ho detto erano bugie. Forse non mi piace Scientology. Vero. Ma ciò che so è che sono nata nella famiglia in cui sono nata, e la amo. Non chiedermi di distruggere le fondamenta della loro vita». Come quasi tutti i ragazzi citati in questo articolo, anche a questa ragazza era stato dato uno pseudonimo per proteggere la sua identità e quella della sua famiglia. Ma ha deciso che non era sufficiente. «Si tratta della mia vita... Accetta ciò che ti dico ora come verità: non confermerò né sosterrò una sola singola parola di ciò che ti ho detto.»

«Sono veramente dispiaciuta» concludeva. «Spero che capirai che tutti quelli che amo sono terribilmente importanti per me, e sono disposta a sorvolare sulle loro convinzioni pur di averli vicino. Forse, in futuro, ti spiegherò meglio».

JANET REITMAN

 
 
 
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