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Il programma di Leah Remini spinge altri "ragazzini del ranch" a raccontare i loro drammi familiari

Secondo la dottrina hubbardiana, i bambini sono solo dei "thetan in corpi piccoli", non dei cuccioli bisognosi di affetto, cure e attenzioni mentre si apprestano a scoprire e sperimentare il mondo. Questa credenza ha portato a veri e propri drammi familiari, con bambini abbandonati a se stessi o allontanati dalla famiglia perché i loro genitori "Sea Org" erano troppo occupati a "salvare il pianeta" per prendersene cura. Questo sito ha dedicato ai bambini della Sea Org un'ampia sezione. Oggi si narra la storia di Clarissa Huber.

Di © Tony Ortega, 8 settembre 2017.

© Traduzione di Simonetta Po, novembre 2017

 

Clarissa e Ethan Adams

Continuiamo a stupirci degli effetti del programma di Leah Remini Scientology and the Aftermath. Con l'inizio della messa in onda della seconda stagione, vediamo sempre più persone farsi avanti per raccontare le loro esperienze in Scientology.

La nostra attenzione è stata attratta da un post Facebook e ringraziamo Aaron Smith-Levin per averci aiutati a entrare in contatto con la persona che lo aveva scritto.

Il suo nome è Clarissa Adams. Lei e il marito Ethan hanno scritto su Facebook di poter confermare quanto riferito da Mirriam Francis e Saina Kamula nell'episodio intitolato Thetans in Young Bodies sulle condizioni primitive del Canyon Oaks Ranch, una scuola per i bambini di Scientology operativa a fine anni '80, primi anni '90. [Mirriam e Saina avevano raccontato, tra le altre cose, di essere state abusate sessualmente da membri della Sea Org quando erano bambine - NdT].

Ne abbiamo parlato con Clarissa e siamo venuti a sapere che la sua storia è molto più lunga e complessa.

Nel 1986 L. Ron Hubbard era appena morto, ma la famiglia Huber era sempre più coinvolta in Scientology, tanto che si trasferì da Vienna a Los Angeles.

Walter e Irmin Huber, i genitori di Clarissa, sono austriaci e si erano conosciuti all'"org" di Vienna.

«Mia madre era attratta dall'idea che i thetan non avevessero genere. Il suo era stato un padre molto rigido che voleva farle fare solo cose femminili e lei, appena raggiunta l'età adatta, si tagliò i capelli molto corti ed entrò in un gruppo di motociclisti. Non so di preciso che cosa la portò in Scientology, forse un suo vecchio fidanzato, ma per lei il fatto che i thetan non fossero né maschi né femmine fu determinante», racconta Clarissa. «Mia madre era un concentrato di energia. Sorrideva sempre e conobbe mio padre Walter Huber all'org di Vienna. Non so che cosa avesse portato mio padre in Scientology. Non ne abbiamo mai discusso.»

Quando i genitori decisero di trasferirsi a Los Angeles per approfondire il loro studio di Scientology in uno dei luoghi dove il movimento ha una importantissima sede, Clarissa aveva solo 4 anni. Il padre la scaricò alla Child Estates Org (CEO), una struttura cadente dietro al Hollywood Celebrity Centre, poi abbandonata quando qualche anno dopo il tetto cedette durante un nubifragio.

«Uno dei miei primi ricordi di quel posto è mio padre che accompagna me e mio fratello Odo a vedere il CEO. Andammo nel cortile sul retro dove c'erano dei bambini che correvano, uno ci venne incontro sulla bicicletta urlando "Vaffanculo! Vaffanculo! Vaffanculo!" a un altro che lo seguiva. Mio fratello guardò nostro padre e gli chiese: "cos'è vaffanculo?"»

Clarissa conserva qualche bel ricordo dei giochi al CEO, ma dice che, in sostanza, «Ognuno badava a sé, eravamo abbandonati a noi stessi.» Coi genitori nella Sea Org a lavorare 16 ore al giorno, i bambini dovevano cavarsela da soli.

«Speravamo sempre che alla sera i nostri genitori non ci dimenticassero nelle brandine. I miei erano veramente bravi e ci venivano sempre a prendere, ma ricordo che una volta mi svegliai nella stanza quasi vuota. Trovai la cucina e rimasi a giocare con la bambinaia e un cuoco, dopo un po' arrivò anche un altro bambino», racconta.

Alcuni bambini potevano arrivare a casa a piedi con i loro genitori, altri invece dovevano prendere un autobus perché il loro alloggio era lontano.

Dopo il crollo del tetto per il nubifragio, Clarissa e il fratello vennero trasferiti al Anthony Building su Fountain Avenue; andavano a scuola alla Apollo Training Academy - ATA - citata anche nell'episodio di Scientology and the Aftermath con Mirriam e Saina.

All'Anthony Building, Clarissa e il fratello furono alloggiati in una parte dell'edificio, mentre i loro genitori avevano una stanza in una parte diversa. Ricorda le adunate nella lobby, dove lei e gli altri bambini dovevano recitare a memoria le direttive di Hubbard.

Poi nel 1992, con le rivolte di Los Angeles, tutto cambiò. «Ci portarono via in fretta e furia e finimmo al ranch», cioè al Canyon Oaks Ranch all'estremo nord-est della contea di Los Angeles, dove furono mandate anche Mirriam e Saina.

«La proprietà era veramente in rovina e dovemmo ristrutturarla. Noi bambini. Anche quelli più piccoli, dai 5 ai 7 anni», ricorda Clarissa. «Tutti facevano la loro parte. Ricordo in particolare un grandissimo campo di piante di senape in fiore che ci avevano detto di estirpare. Lo guardai sconsolata, era un lavoro enorme e non sempre ci davano dei guanti. Ristrutturammo gli edifici e tutto quel che c'era da fare.»

Nei fine settimana i bambini venivano portati in autobus a Los Angeles per stare con i genitori e per lavorare alla sede di Scientology. Prima di partire, però, i dormitori del ranch dovevano superare l'ispezione al "guanto bianco". Una volta il dormitorio di Clarissa non la superò e le bambine non poterono salire sull'autobus. Lei e le amichette reagirono andandosene a fare una scampagnata, invece dei compiti assegnati. Alla fine sua madre venne a sapere del suo piccolo atto di ribellione.

«Mia madre mi parlò in modo molto serio e mi chiese se una volta cresciuta volessi diventare auditor», racconta Clarissa. «Avevo solo una vaga idea di che cosa fosse un auditor, ma il mio rifiuto fu molto chiaro. E l'ho mantenuto nel tempo: non ho mai voluto diventare una auditor. Mamma restò abbastanza sorpresa. Le dissi che volevo fare l'artista.»

Al ranch, però, non c'era molto tempo per l'arte. «Studiavamo soprattutto Scientology e il curriculum scolastico essenziale. Imparammo a leggere, scrivere, far di conto. E dovevamo superare l'esame in tutte e 3 le materie. Alcuni bambini erano più fortunati e riuscivano a studiare altre cose come la geografia», ricorda. «Io no. Appena superai il terzo esame, ricordo che era un martedì mattina, io e la mia amica ci sentimmo dire che dovevamo entrare nella Sea Org e che saremmo partite immediatamente.»

Evidentemente non c'era tempo da perdere, dovevano portare subito quelle bambine alla Base così che firmassero il contratto da un miliardo di anni della Sea Org.

«Ci dissero di preparare subito i bagagli e di salire in macchina. Ci accompagnò Doug Fiandaca. Affrontava i tornanti così in velocità che ci dovemmo fermare per farmi vomitare.»

Clarissa aveva 13 anni.

«Anche se ci avevano allevati per diventare dei membri della Sea Org, io non ne volevo sapere. Volevo avere dei bambini, volevo imparare a disegnare e diventare un'artista. La Sea Org non era ciò che volevo. Ma ci minacciavano continuamente: se avessimo deciso di andarcene avremmo costretto anche i nostri genitori a farlo, e volevamo davvero che loro lasciassero la Sea Org?»

Dopo tre mesi di campo di addestramento della Sea Org (L'Estate Project Force), Clarissa fu assegnata alla prestigiosa Commodore's Messenger Organization di Los Angeles, dove lavorava alle dipendenze dirette dell'Ufficiale Comandante del gruppo. Ma si rese conto subito che non era fatta per far tardi la notte e subire un «intenso controllo», ci dice.

«Dissi ai miei superiori che ne avevo abbastanza. Che non volevo stare nella Sea Org e che avevo bisogno di più istruzione perché mi sentivo sempre stupida e incapace.»

La sgridarono molto e la obbligarono a mettere per iscritto tutte le sue trasgressioni ("overt e withhold"), poi le permisero di tornare al ranch e stare di nuovo con suo fratello e la sorella minore.

«A quel punto mi fu chiara una cosa: mio fratello aveva ricevuto ancora meno istruzione di me. Mia madre ne era consapevole e mi chiese di aiutarlo, perché non poteva chiederlo a un adulto. Non ho mai capito perché i miei genitori non siano mai venuti a verificare se ci stavano dando un'istruzione adeguata. A 16 anni, mio fratello era analfabeta. Per lui era dura. Ma era un ragazzo sveglio e si inventava degli stratagemmi per aggirare la cosa senza renderlo un problema ovvio. Alla fine si è rifatto, ma molto tempo dopo», commenta.

Abbiamo chiesto a Clarissa che cosa pensasse del fatto che i genitori permettessero un'istruzione così scadente dei propri figli, tanto che il figlio sedicenne era analfabeta e la figlia tredicenne avesse dovuto smettere di studiare per entrare nel campo di addestramento della Sea Org.

«Credo che il fattore determinante sia stato che erano convinti che noi bambini fossimo solo "thetan in corpi piccoli"», ci spiega Clarissa facendo riferimento alle direttive di L. Ron Hubbard secondo cui i bambini vanno trattati come piccoli adulti. «Una cosa del tipo: "perché tenerci sott'occhio quando di noi si occupavano altri membri della Sea Org - il gruppo più etico del pianeta?". E poi avevamo già vissuto in altri corpi. Eravamo stati scolarizzati da Scientology e quella era la cosa più importante, perché così potevamo andare a lavorare con i nostri genitori e aiutarli a chiarire il pianeta. Erano totalmente convinti che si tratti di una missione urgente in cui anche loro fanno la loro parte - e lo sono ancora oggi.»

Dopo la negativa esperienza iniziale, Clarissa fu convinta a rientrare in Sea Org con l'accordo che avrebbe lavorato al ranch. Fece una serie estenuante di corsi e diventò "Supervisore del Corso" di quella scuola rurale. Anche il fratello e la sorella entrarono in Sea Org.

In seguito Clarissa ebbe l'occasione di salire di grado e andare a lavorare nell'elusiva Int Base vicino a Hemet, California, dove operava il vertice della dirigenza internazionale della chiesa. Ma questo comportò delle verifiche di sicurezza (forma di interrogatorio che usa le tecniche di auditing) da cui emerse che non si sentiva abbastanza dedicata per quell'incarico.

«Una delle ragazze di CMO IXU mi disse: "tanto per essere chiari, ti stiamo offrendo un piatto d'oro e lo rifiuti?" Risposi di sì e finii a lavorare alla Fondazione ASHO di Los Angeles», ci racconta Clarissa. «Lo odiavo. Mi sgridavano di continuo, odiavo gli orari di lavoro perciò decisi di averne avuto abbastanza.»

Ancora una volta Clarissa lasciò la Sea Org. Aveva 20 anni.

«Lo dissi e mamma e la sua reazione fu: "Allora perché hai scelto questo corpo? Perché hai scelto questa famiglia?" Non mi chiese mai che cosa avrei fatto o dove sarei andata una volta uscita dalla Sea Org. In realtà non ne parlammo più. Avevo 20 anni, non avevo dei parenti a cui rivolgermi, niente risparmi, niente credito, nemmeno la patente.» Suo padre era alla Flag Land Base di Clearwater, Florida, e anche lui rimase scioccato alla notizia. «Ci restò molto male.»

Ma Clarissa lo ricorda come il più bel giorno della sua vita. «Non ho mai più avvertito quel gran senso di libertà che provai quel giorno. Non avevo idea di che cosa mi riservasse il futuro, ma in tasca avevo 200 dollari e non ero più in Sea Org. Fu un momento bellissimo.»

Cinque anni dopo sposò Ethan Adams e insieme ebbero una figlia. Anche Ethan era stato alunno del Canyon Oaks Ranch, ma due classi avanti. Era un elettricista e un riservista dell'Esercito. Nel 2009 fu mandato in Afganistan.

«Fu un anno molto difficile, ma avevamo degli amici qui a Big Bear che ci aiutarono nei momenti peggiori», dice Clarissa.
2013: Clarissa, a sinistra, quando Ethan era di stanza in Afganistan.
Vicini a lei il fratello Odo, la madre Irmin, la moglie di Odo,
Tera e il padre Walter

In quel periodo lei e la figlia potevano ancora andare a trovare i genitori e il fratello di lei a Los Angeles. Ethan e Clarissa ebbero un altro bambino e nel 2013 Ethan fu mandato di nuovo in Afganistan.

«Quell'anno fu davvero duro perché avevo due bambini, ero lontana dalla mia famiglia, non potevo più permettermi di andare a trovarli spesso a Los Angeles. E quell'anno i miei non si fecero proprio vedere. Non mi chiesero nemmeno come me la stavo cavando, erano troppo impegnati nella Sea Org.»

Clarissa stava continuando a covare seri dubbi su Scientology e decise di vedere che cosa ne pensasse Internet.

«Per me all'inizio fu molto difficile. Dovetti smettere di leggere perché dentro di me c'era sempre la profonda paura di ammalarmi di polmonite, come mi avevano insegnato fin da piccola. Ormai sapevo che era una paura illogica, però...»

Ethan tornò ai primi del 2014 e confidò alla moglie di avere a sua volta dei dubbi su Scientology. Poi in giugno Clarissa fece il viaggio fatale in Austria.

«Mia nonna stava per festeggiare il suo 90esimo compleanno. Prenotai il biglietto per poterla festeggiare assieme al resto dei parenti. Purtroppo nonna morì prima, ma andai comunque in Austria per rivedere i parenti e porgere i miei omaggi», racconta.

Arrivò anche sua madre.

«Decisi stupidamente di dirle che avevo letto delle cose su Scientology in Internet», continua Clarissa. «Ero appena arrivata, ero rintronata dal jet-lag. Lei continuava a parlarmi di continuo della chiesa e pensai di togliere per sempre quel cerotto e di dirle che non ero più una scientologist, che avevo cominciato a leggere cose in Internet.»

La risposta della madre la sorprese: «Beh, siamo una religione nuova, facciamo errori. Bisogna metterlo in conto.»

La sera dopo, però, suonò il telefono e rispose la madre: «Santodio! Che tempismo perfetto. Vuoi parlare con Clarissa?»

A chiamare era suo fratello Odo, che aveva telefonato all'orario giusto per trovarle entrambe dopo una giornata in campagna. «Gli dissi quanto era stato bello il nostro primo giorno sulle Alpi, ma lui partì immediatamente: "Bene, ho saputo che mia sorella è una stronza che cerca di distruggere la famiglia". Di che cosa stai parlando? Gli risposi. Che cavolo stai dicendo?»

Clarissa si rese conto che era stata la madre a organizzare tutto, posò il ricevitore e si allontanò dal telefono. Andò in un'altra stanza, ma quando cercò di chiudere la porta la madre glielo impedì. «Devi chiudere il tuo ciclo di comm», le disse. Che in gergo scientologese significa "vai a terminare la conversazione con tuo fratello". «Mamma cercava di essere Tono 40», continua Clarissa riferendosi a un metodo scientology di parlare in modo da "fare arrivare l'intenzione". «La spinsi via, cosa che non avevo mai fatto, e chiusi la porta. Tremavo.»

Dopo essersi calmata un po', Clarissa aprì alla madre, ma le due ripresero a litigare. «Non capisco perché non mi hai mai detto di essere in dubbio!» ["Condizione di dubbio", una delle prescrizioni dell'"Etica" di Scientology - NdT]

«Ormai stavo piangendo a dirotto e mia madre fu davvero glaciale - come se avesse messo "in" i suoi "TRs" », racconta Clarissa riferendosi a un metodo scientology per restare calmo e concentrato, le "Routine di Addestramento".

Quando disse di non averle parlato prima per paura che i genitori avrebbero disconnesso da lei dopo l'ammissione di aver cercato materiali negativi sulla chiesa, la madre le rispose: «Certo che avrei disconnesso da te!»

«Fu come un velo che improvvisamente si squarcia», racconta Clarissa. «Io per i miei figli farei qualsiasi cosa. Voglio credere che non arriverò mai a dire loro cose del genere. Ma mi resi conto che, per mamma, noi suoi figli eravamo soltanto dei "membri della squadra Scientology". Le lacrime mi si seccarono all'istante. Basta, non ne potevo più. Poi mamma si mise a piangere, ma piangeva pensando a tutti quei bambini mai nati che Scientology non era riuscita ad aiutare. Fu a quel punto che si lasciò prendere dall'emotività, non quando si trattava di me o dei miei figli. Per me fu una situazione davvero allucinante.»

Per tutta la settimana Clarissa e la madre andarono a trovare i parenti austriaci ed entrambe fecero del loro meglio per nascondere i litigi. Fino a quando la madre non la accusò di stare istigando i familiari contro Scientology.

«Mi prese da parte e mi disse: "Tu conosci vero la policy sugli Atti Soppressivi?" Certo mamma, l'ho letta. E continuai a fare le mie cose.» Da allora non ha più visto sua madre.

Una volta a casa, dei funzionari della chiesa informarono Clarissa che erano stati scritti dei "Rapporti per Conoscenza" contro di lei. Alla fine la convocarono per ciò che in Scientology si chiama "Commissione di Inchiesta", una specie di corte marziale interna.

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«Fu una barzelletta fatta e finita. Dicevano che ero "connessa" con una "Persona Soppressiva", che avevo pubblicamente rinnegato Scientology, solo perché avevo detto a mia madre e ai miei parenti in Austria che non mi consideravo più una scientologist. I rapporti contro di me evidenziavano anche altro. Uno era di un'amica che avevamo invitato una volta a cena: scrisse di aver visto in casa mia una copia di Going Clear. Un altro rapporto era stato scritto da mio padre: una volta gli avevo detto che mia madre avrebbe dovuto dimostrare che per lei la famiglia era ancora una cosa importante, ma secondo lui, in realtà le stavo dicendo che mia madre doveva uscire dalla Sea Org. Poi c'era un lungo rapporto di mio fratello in merito alla telefonata di quando ero in Austria. Infine, un rapporto di un'amica di mia madre che riferiva tutto quanto le avevo detto», racconta Clarissa.

«L'unico che mi toccò davvero fu il rapporto di mio padre. Riguardava una conversazione telefonica tra noi due, una cosa privata. E non solo quello, ma per farmi sembrare negativa mi aveva messo in bocca delle parole mai dette. Rimasi traumatizzata.»

Clarissa evitò di commentare con il padre, ma lui le inviò una e-mail chiedendole perché non fosse ancora andata alla chiesa a ritirare le "conclusioni e raccomandazioni" della sua "Commissione di Inchiesta".

«Gli risposi che poteva andarci lui, che glielo lasciavo, e che mi aveva molto delusa. Gli dissi che una religione che porta la gente a comportarsi in quel modo non è affatto una religione.»

Clarissa non ha più sentito suo padre.

La famiglia Adams oggi

«L'ultima volta che ho parlato con lui è stato più di un anno fa», ci spiega. «E sono passati tre anni da quando ho visto i miei genitori l'ultima volta. Sto male, fa male sapere che loro hanno scelto la chiesa invece che noi. Con i bambini erano splendidi. Li amavano, ma non hanno mai cercato di rivederli o di parlare a quattr'occhi con me. Sono caduta in depressione. So che gli manchiamo. Mi sono state riferite delle cose, ma loro rifiutano di parlarci. Sono rimasti in contatto con mia sorella e una volta le ho chiesto se le avessero mai chiesto come stessero i miei figli. No, non l'hanno mai fatto, ci hanno cancellati. Sentir dire a mia sorella quelle cose mi ha fatto stare malissimo.»

Intanto Clarissa e il marito sono stati "disconnessi" anche dagli amici scientologist e dai soci in affari.

«Di recente abbiamo perso cinque amici carissimi. Uno soltanto ha avuto le palle per venirci a trovare e chiederci la nostra versione della storia. Gliene sarò grata per sempre. Ci ha spiegato la sua situazione e, nonostante tutti quanti abbiamo convenuto che la cosa era ridicola, ha dovuto disconnettere da noi, altrimenti avrebbe perso tutta la famiglia. Altre persone che ci hanno sorpreso per l'aiuto che ci hanno dato, altre ancora non accetteranno mai di sparire in silenzio. E nella nostra vita ci sono tutte le sorelle di Ethan - anche la loro madre ha disconnesso dalle figlie e da noi.»

Ad oggi i genitori di Clarissa sono ancora in Sea Org e, per quel che lei ne sa, lavorano entrambi alla "Org Ideale" di Los Angeles. Nel complesso di edifici che costituiscono il quartier generale Scientology di Los Angeles (che comprende anche la "Org Ideale") suo fratello Odo Huber è una figura familiare: infatti è una delle guardie della sicurezza che girano costantemente in bicicletta per sorvegliare le proprietà. (Clarissa ci chiede di aggiungere che è ancora in contatto con la sorella minore, anche se non sente più il fratello e i genitori).

«La parte più difficile della disconnessione è che i miei bambini non hanno più il loro meraviglioso zio, non hanno più i nonni, sempre pronti a giocare con loro quando ci vedevamo», prosegue Clarissa. «Mia madre è un caso estremo, ma resta comunque l'impianto mentale di Scientology secondo cui i bambini sono degli "esseri abili che devono solo crescere", una convinzione che fa a pezzi il legame tra genitori e figli. Perché prendersi cura di un bambino, amarlo e circondarlo d'affetto quando "in realtà" è perfettamente capace di controllare le sue emozioni e azioni?

«Siamo cresciuti secondo gli insegnamenti di L. Ron Hubbard. Per i miei genitori, Hubbard ha tutte le risposte.»

 
 
 
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