In ottemperanza al provvedimento 08/05/2014 Garante per la protezione dei dati personali, si avvisa il lettore che questo sito potrebbe utilizzare cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche anonime. Proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie.
Messia o pazzo? - Capitolo 2/2: Le origini di Dianetics

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 
 

L'Uomo non aveva alcun sentore di Dianetics. Nessuno. È stata un fulmine a ciel sereno

- L. Ron Hubbard

Hubbard era esperto di ipnotismo e, sebbene non possedesse credenziali, per impressionare la gente inventava spesso delle storie, ad esempio che aveva «studiato ipnotismo in India».

Secondo quando raccontato da Ron Jr., il padre nel corso degli anni '30 e '40 aveva nutrito un interesse ossessivo per ipnosi, auto ipnosi e stati alterati di coscienza in generale, e disse che Hubbard aveva praticato l'ipnosi farmacologica sia su di lui che su sua madre (la prima moglie di Ron Sr.).

Valutando il contesto dei diversi documenti emersi nel processo Armstrong e le conversazioni che ho avuto con Sara Northrup, sua seconda moglie, pare che Hubbard avesse seriamente "scombussolato" la sua salute fisica - e probabilmente anche quella mentale - indulgendo nell'auto ipnosi: prima auto inducendosi malattie fisiche per non dover frequentare la scuola o per sfuggire a compiti spiacevoli durante gli anni in Marina, poi per cercare di "auto inculcarsi" il modo per diventare un "superman" sociale e sessuale (Si veda Parte Prima, Cap. 3 e Parte Seconda, Cap. 5).

Si è detto che alcune delle sue motivazioni per lo sviluppo di Dianetics fossero almeno in parte scaturite dalla speranza che qualcuno potesse utilizzarla per "maneggiare il suo caso". Questo punto di vista si fonda sulla convinzione che Dianetics (e successivamente Scientology) siano sostanzialmente il racconto scritto di ciò che in lui non andava, e il tentativo di risolverlo.

Questa opinione potrebbe avere un fondo di verità, ma personalmente ritengo che Hubbard fosse troppo egoista per prendere seriamente in considerazione l'idea che un "umanoide" potesse mai aiutarlo in modo significativo. Tuttavia i suoi scritti su "Che cosa non va nella razza umana" paiono riflettere ciò che sembrerebbe non andare in lui, piuttosto che nel prossimo. Dubito tuttavia che egli l'avrebbe mai ammesso, nemmeno con se stesso.

Comunque sia, Hubbard era un essere umano e le sue eccentricità correvano più o meno parallelamente a quelle di tutti gli altri esseri umani, al punto che la descrizione che fa delle cose - dando sempre la colpa gli altri - risulta familiare a molti.

****

Idea essenziale di Dianetics è che i travagli del vivere hanno come effetto quello di rendere le persone parzialmente ipnotizzate. Hubbard spiegò che Dianetics serviva per "deipnotizzarle"...

Oltre alle proprie esperienze personali e, forse, alle sue ossessioni, le fonti principali di ciò che in seguito sarebbe diventata Dianetics sembrano essere state la psicanalisi, la terapia dell'abreazione e la Semantica Generale. Nei suoi scritti e conferenze Dianetic - e successivamente Scientology - Hubbard prese l'abitudine di denigrare totalmente il campo della terapia mentale. Agli inizi però aveva fatto alcuni commenti positivi - o almeno non denigratori - su altri sistemi e terapie. In "Critica alla Psicanalisi" riconosce addirittura il suo debito verso l'opera di Sigmund Freud:

È innanzitutto necessario capire che in realtà siamo in debito verso la psicanalisi e il suo scopritore, il Dott. Sigmund Freud...

Nelle origini di Dianetics è possibile rintracciare una considerevole influenza psicanalitica: c'era la questione del saccheggio del passato, la questione di condividere con Freud la convinzione che il parlare e riparlare delle proprie difficoltà porta sollievo, e il concentrarsi sulla prima infanzia. Il nostro primo miglioramento rispetto alla psicoterapia è consistito nell'abbandonare il solo parlare per indirizzarci direttamente all'episodio, come immagine mentale suscettibile a cancellazione, nella sua precisa area di tempo. Ma molte delle cose che Freud riteneva potessero esistere, come "la vita nel grembo", il "trauma della nascita" noi... le abbiamo confermate e abbiamo fornito un adeguato sollievo.

Anche se Hubbard cercava di dare l'impressione che Dianetics fosse la prima psicoterapia ad "indirizzarsi all'episodio [traumatico] nella sua precisa area di tempo", altri terapie prima di Dianetics l'avevano fatto come procedura standard. Una di esse, da cui Hubbard attinse nello sviluppare Dianetics, fu la terapia dell'abreazione.

L'abreazione è un termine psichiatrico definito come "il processo di portare alla coscienza e perciò all'espressione adeguata, materiale che era inconscio. Non comprende soltanto il ricordare memorie ed esperienze dimenticate, ma anche alleviarle con esposizione emotiva adeguata e scaricarne l'effetto. Questo processo viene solitamente facilitato dall'acquisizione, da parte del paziente, di maggior consapevolezza sulla relazione causale tra la precedente emozione non scaricata e i suoi sintomi".

E Dianetics è una forma di terapia dell'abreazione. Portare alla superficie - diventare consapevoli di - esperienze "traumatiche" precedentemente sepolte è l'essenza di tutta la terapia abreattiva, Dianetics compresa. Secondo Dianetics questi input sono conservati in una specie di deposito di dolore e shock "incosci" chiamato "mente reattiva" o "bank".

Hubbard definisce la "mente reattiva" come «una parte della mente che funziona totalmente su una base di stimolo-risposta [vale a dire, REAGISCE] e [perciò] non è controllata della volontà, ed esercita forza e potere di comando a scapito di consapevolezza, scopi, pensieri, azioni e corpo...». Questa mente rimane "nascosta" alla consapevolezza. Poiché essa consiste di registrazioni di periodi di "incoscienza", la persona tende a diventare "incosciente" - malferma o sonnolenta - quando cerca di ricordarne o analizzarne qualsiasi parte.

Un concetto chiave di Dianetics è l'"engram". Hubbard lo definisce come «una immagine mentale di un momento di dolore e incoscienza». Comprende shock e la sensazione di sentirsi "sopraffatti".

Richard Simon, nel suo libro The Mneme del 1923, utilizzò il termine "engram" per definire ciò che egli considerava una "impressione stimolo" che poteva essere riattivata dalla ripetizione di «condizioni energetiche presenti nella generazione dell'engram».

A questo proposito Sara Northrup, seconda moglie di Hubbard a cui fu sposata prima della nascita di Dianetics, ha ricordato che l'ex marito conosceva bene l'opera di Simon.

Simon descrive uno degli "engram" appartenenti alla sua esperienza personale:

Una volta eravamo nella Baia di Napoli... lì vicino suonava un organetto sul suo carretto; venimmo raggiunti dall'odore particolare dell'olio... il sole picchiava implacabile sulle nostre spalle e gli scarponi dentro cui stavamo camminando da ore ci facevano dolere i piedi. Molti anni dopo un odore simile di olio [riattivò] vividamente l'... engram di Capri, e ancora oggi quell'odore ha invariabilmente lo stesso effetto.
Dal punto di vista della teoria dianetica si tratterebbe di un engram davvero molto "leggero". Esso contiene un po' di "incoscienza", ma non tanta. Un engram "pesante" conterrebbe molto dolore o shock e piena "incoscienza". La persona potrebbe riuscire a ricordare il prima e il dopo della sua creazione, ma non il durante - non più di quanto un soggetto ipnotizzato riesca a ricordare di aver ricevuto ordini dall'ipnotista durante una trance profonda.

Evidentemente Hubbard decise di raggruppare tutti gli engram in una sola categoria, o "mente", che egli chiamò "mente reattiva". Si trattava di una "mente stimolo-risposta". Gli engram contenuti in questa mente potevano essere riattivati (o, come preferiva dire Hubbard, "restimolati" o "fatti key-in" [agganciati]) quando si «approssimano le percezioni di un engram». «La mente reattiva è letteralmente una mente stimolo-risposta. Dato un certo stimolo, essa dà una certa risposta».

Hubbard definisce un "key in" come segue:

... un momento analitico in cui vengono approssimate le percezioni di un engram, perciò restimolandolo o portandolo in azione, essendo le percezioni del tempo presente erroneamente interpretate dalla mente reattiva a significare che la stessa condizione che in passato aveva prodotto il dolore è di nuovo vicina.
Ad esempio: Un padre e la sua bambina di cinque anni si stanno godendo un giro su una giostra acquatica al luna park (12 anni prima il motoscafo del padre si era rovesciato ed egli era rimasto gravemente ferito all'addome, era quasi annegato e alla fine era stato portato all'ospedale). Ora inaspettatamente la giostra si ferma e la loro barchetta si inclina con un'angolazione insolita. Il padre comincia a respirare affannosamente in cerca d'aria ed è terrorizzato per la sicurezza della figlia. Nel giro di pochi secondi l'addetto corregge il problema meccanico e sono tutti salvi. Poco dopo la ragazzina vuole pranzare, ma il padre non riesce a mangiare nulla. Il "key-in" è in agguato...

Hubbard descrive anche il "key-in" come: «... esperienze a livello conscio che in un qualche modo si agganciano, ma l'individuo non sa perché».

Secondo la teoria di Dianetic questi "punti di aggancio" possono accumularsi, riducendo così la "vitalità" dell'individuo. Ad esempio un tizio sta camminando per la strada e si sente abbastanza gioioso. Inaspettatamente un'auto sfreccia suonando il clacson. Improvvisamente, senza ragioni apparenti, i muscoli delle gambe gli si tendono ed egli prova un po' d'angoscia. Per il resto del pomeriggio di sente un po' "giù di corda". Nella mente reattiva una "macchina veloce inaspettata" e un "clacson che suona" equivalgono alla contrazione dei muscoli delle gambe e ad una leggera sensazione di perdita.

I bambini hanno più probabilità di essere "agganciati" degli adulti. Osservate la facilità con cui piangono ecc.; ma tendono anche a sganciarsi con facilità, non avendo ancora accumulato quel bagaglio di key-in che oscura la vita e la rende triste a molti adulti. L'idea alla base del "key-in" è una manifestazione di ciò che viene definito come "modo di pensare A = A". Il che ci riporta al noto matematico polacco Alfred Korzybski, fondatore della Semantica Generale.

Importantissima tra le materie da cui Hubbard "copiò e incollò" fu la Semantica Generale del Conte Alfred Korzybski (diversa dalla Semantica, cioè lo studio delle parole e dei loro significati). La Semantica Generale mette l'accento sulla distinzione tra parole e soggetti. Essa fondamentalmente sottolinea la differenza tra una cosa, idea o evento e un'altra cosa, idea o evento. In altre parole migliora la capacità personale di differenziare come mezzo per migliorare il comportamento umano.

Sara Hubbard mi ha detto: «ricordo che alla fine degli anni '40 lessi Science and Sanity di Korzybski, rimanendone molto impressionata. Così iniziai a leggerlo a voce alta a Ron, che a sua volta si eccitò molto. Divenne un grande seguace di Korzybski... e in Dianetics molto si rifà alle parole del Conte...»

Secondo il matematico polacco la "non identificazione" - o "non pensare A = A" - è il modo di comportarsi ottimale. Ed è il modo in cui si suppone che la persona "clear" si comporti. Ad esempio, il tizio che qualche anno prima stava per annegare in un incidente di motoscafo - ora "chiarito" - non reagirebbe involontariamente con un livello di allarme spropositato quando la barchetta su cui si diverte con la figlia si ferma e si inclina. E a seguito dell'episodio non proverebbe nemmeno emozioni indesiderate o disagio fisico.

Dall'introduzione di Manhood of Humanity, primo libro di Korzybski:

Alfred Korzybski nacque a Varsavia nel 1879 da una delle famiglie più antiche della Polonia. Laureato in ingegneria... il suo primo libro, Manhood of Humanity, fu pubblicato nel 1921. In seguito egli decise di fermarsi negli Stati Uniti e sviluppare la metodologia con cui poter applicare la sua nuova teoria. Quegli studi culminarono in Science and Sanity del 1933. Fu fondatore e direttore del Institute of General Semantics, fondato nel 1938 allo scopo di formare sulla sua opera, e continuò a tenere conferenze e a scrivere fino alla morte, avvenuta nel marzo del 1950... Studiò le valutazioni umane in scienza e matematica e in psichiatria, "nei loro picchi più alti e più bassi", tanto per usare le sue parole, sia dal punto di vista della prevedibilità che della sopravvivenza umana...

Korzybski insisteva sul fatto che ai suoi seminari poteva iscriversi chiunque lo desiderasse, «Poiché un metodo generale di valutazione deve lavorare con tutti, in ogni attività umana, altrimenti non è valido». Professori, medici, psichiatri, artisti, ricercatori, giovani studenti universitari, uomini d'affari, assistenti sociali, operai ecc. sedevano assieme nella stessa classe. Potrebbe sembrare caotico; ma era efficace.

Nel 1935 Korzybski descrisse il fenomeno A=A di un'esperienza dolorosa nello stesso modo in cui molti anni dopo lo fece Hubbard in Dianetics.

Korzybski:

Notiamo anche che l'effetto dello stimolo A non è identico allo stimolo stesso, un sasso che cade non è identico al dolore che proviamo quando il sasso ci cade su un piede.

Hubbard:

[La mente reattiva] è fondamentalmente quell'area di occlusione che [la persona] è incapace di contattare, e contiene al suo interno una identificazione totale di tutte le cose con tutte le cose.

A=A=A, qualsiasi cosa è uguale a qualsiasi cosa è uguale a qualsiasi cosa. Questo è il modo in cui pensa la mente reattiva, identificando irrazionalmente pensieri, persone, oggetti, esperienze, affermazioni ecc.

Anche il concetto di engram (equivalente approssimativamente al "dolore" di Korzybski) e l'idea di "ravvivare" (Hubbard usa la parola "restimolare") "vecchi dolori simili" (Hubbard usa "engram precedenti simili") e la "eliminazione di valutazioni immature" (Hubbard la chiama "cancellazione di postulati non ottimali") sono ben descritti da Korzybski:
... questo processo di accumulo di "dolori" e "dolori"... in pratica i nuovi "dolori" sono generalmente correlati o simili ai vecchi "dolori"; "ravviveranno" i dolori più vecchi. Di conseguenza [l'individuo] non solo sarà in grado di "vivere attraverso (da capo)" [1] le esperienze più vecchie, di ravvivarle subito e, dopo averle rivalutate, eliminarne gli effetti dannosi.
Catene di episodi, episodi precedenti simili, ed episodi che contengono "dolori" (engram) sono fondamentali nel processing di Dianetics.

Korzybski descrisse addirittura la teoria di base dello psico-galvanometro (precursore dell'e-meter):

Esperimenti psicogalvanici mostrano chiaramente che ogni "emozione" o "pensiero" è sempre collegato a qualche corrente elettrica.
In Dianetics, Hubbard sottolinea che l'individuo deve affrontare il MEST (Materia, Energia, Spazio e Tempo) [2] piuttosto che limitarsi a intellettualizzare o "immaginare, immaginare". È da questo confronto (rivivere da cima a fondo, attraverso) con la forza (esperienza) dell'episodio che i postulati non ottimali (o valutazioni immature) divengono visibili e si cancellano (eliminano), perdendo il loro potere di comando sull'individuo.

In Science and Sanity Korzybski dice essenzialmente la stessa cosa:

È decisamente straordinario che la teoria "mentale"...abbia successo solo quando riesce a fare in modo che il paziente non solo "razionalizzi" le sue difficoltà, ma le "emotivizzi" - che riviva di nuovo, per così dire, e valuti di nuovo - le sue esperienze del passato. Questo processo può essere paragonato a un bicchiere d'acqua che ha sul fondo dei sedimenti di gesso... i diversi "dolori" ecc. possono essere paragonati all'acqua e ai sedimenti. Il solo "razionalizzare" è come gettar via l'acqua pulita e lasciare il sedimento. Non ne seguiranno miglioramenti... ma se mescoliamo l'acqua e il gesso, allora li possiamo gettare entrambi e ne seguirà un chiarimento, una ripulitura. Il "vivere attraverso" le esperienze del passato equivale a questo mescolamento semantico dei significati, prima di eliminare le valutazioni immature.
Un discreto numero dei primissimi praticanti di Dianetics aveva studiato la Semantica Generale, e risultava impossibile nascondere i collegamenti esistenti tra gli enunciati di Hubbard e l'opera di Korzybski. In anni successivi, quando Hubbard iniziò ad attirare un seguito più giovane e naïf, egli poté assumere con una certa sicurezza il ruolo di unica fonte [3].

Per qualche motivo egli doveva essere "l'Unico".

****
L'idea di Dianetics è di avere accesso ai postulati o "pensieri" (valutazioni immature) sepolti in momenti di dolore, incoscienza e shock, e "cancellarli" dalla "mente reattiva", riarchiviandoli così nella mente cosciente in cui possono essere valutati in modo intelligente, usati o scartati, a discrezione dell'individuo.

Hubbard sostiene che un individuo reso incosciente registra a un livello di sub-consapevolezza tutti gli stimoli, compreso il linguaggio, alla portata dei suoi sensi. In Dianetics viene fortemente sottolineato che ci si dovrebbe astenere il più possibile dal parlare in presenza di vittime di incidenti o di persone sottoposte a interventi chirurgici.

L'idea sembra stia lentamente penetrando in alcuni circoli medici. Ad esempio, il Dott. David Cheek, socio dell'American College of Surgeons, ha fatto pubblicamente notare che conversazioni tecniche "colte" dal paziente mentre si trova in stato di "incoscienza" possono provocare uno shock chirurgico e cambiamenti nelle funzioni corporee:

Le persone anestetizzate sono in uno stato che ricorda quello di una profonda trance ipnotica. Sono altamente suggestionabili... Sfortunatamente la mente inconscia opera ad un livello infantile e ciò che ascolta o con cui ha a che fare mentre la mente conscia è fuori combattimento... può arrecare forte disturbo.

Frasi altrimenti innocue possono diventare potentemente pericolose. Il commento "questa cosa non funziona" potrebbe riguardare l'apparecchio di aspirazione, ma potrebbe riempire il paziente anestetizzato di timori sulla propria anatomia.

Quando gli vennero fatte notare le similitudini tra la sua teoria e Dianetics, il Dott. Cheek rispose:
Conosco bene l'opera di Mr. Hubbard, e sono d'accordo che nei suoi insegnamenti c'è molto di davvero eccellente. Non sostengo di essere il primo... Credo che James Braid (1795-1860) abbia inutilmente cercato di verificare se i pazienti anestetizzati potessero sentire. In una comunicazione personale Dave Elman mi disse di essere stato chiamato a lavorare con un paziente che continuava a vomitare dopo un intervento alla cistifellea. Disse di aver incidentalmente scoperto che il paziente era in grado di raccontare per filo e per segno un commento fatto dal chirurgo, commento che era stato malcompreso. La correzione di tale malinteso permise al paziente di iniziare a mangiare e riprendersi rapidamente.
Naturalmente ci sarebbe molto altro da dire su Dianetics di quanto sia stato possibile presentare in queste poche pagine, dove ho solamente cercato di spiegare le sue idee essenziali e le loro origini.

****
Hubbard può essere stato una sorta di teorico psicologico "improvvisato" straordinariamente abile, anche se la portata con cui ha attinto da altri - "tagliando e incollando" - toglie molto smalto alle sue affermazioni di originalità. Egli inoltre aveva problemi emotivi, problemi su cui apparentemente tutte le sue tecniche e teorie ebbero poco o nessun effetto benefico. E la sua condizione mentale influenzò inevitabilmente la sua presunta opera "scientifica".

Gli alcuni esempi presi a caso che seguono possono servire ad illustrare meglio questo punto:

Dianetics, the Modern Science of Mental Health [La Forza del Pensiero sul Corpo in Italia], pubblicato nel 1950, contiene numerosi "rapporti clinici", racconti di eventi traumatici immagazzinati nel profondo nella mente di diversi soggetti sottoposti alle tecniche di Dianetic. Molti di quegli eventi hanno a che fare con traumi fisici risalenti a prima della nascita. Infatti, secondo la teoria dianetica dell'epoca, bisognava cercare nell'area prenatale la fonte dei turbamenti successivi dell'individuo.

Ron Jr.:

Leggere quei "rapporti clinici" mi metteva molto a disagio. Sembravano riferirsi più a mio padre che alle persone che aveva presumibilmente studiato. Posai subito il libro reprimendo il pensiero, e riuscii a leggerlo dall'inizio alla fine soltanto nel 1955.

Per molto tempo non riuscii ad affrontare il fatto che, indipendentemente da ogni funzionalità di Dianetics come terapia, quelle stravaganti e spesso cruente "storie di caso" erano per lo più le sue stesse esperienze, adeguatamente infiorettate.

In Dianetics viene presentata come cosa comune che il marito picchi o abusi in altro modo della moglie incinta. E i tentati aborti sembrano essere il modo normale in cui si comporta la razza umana. Hubbard lascia a intendere che praticamente non esiste alcun individuo concepito e venuto al mondo senza averne subito almeno uno.

Per citare Hubbard:

Che cosa succede a un bambino nel grembo materno? Gli eventi più comuni sono incidenti, malattie - e tentati aborti! ...

I tentati aborti sono molto comuni... venti o trenta tentati aborti non sono un fatto insolito...

Ad esempio:

(colpo o urto prenatale)

Padre: Dannazione Agnese, devi liberarti di questo fottuto bambino. Se non lo fai moriremo di fame. Non posso permettermelo.

Madre: Oh no, no, no, no, non me ne libererò, non posso, non posso. Mi prenderò cura di lui. Lavorerò come una schiava per mantenerlo. Per favore, non farmi abortire, se lo facessi ne morirei...

Perché Hubbard aveva questa apparente ossessione per gli aborti?

Ron Jr.:

Vivevamo a Bremerton, Washington. Era il 1940 ed avevo 6 anni. Ero a letto che dormivo e venni svegliato dalle urla di mia madre. Ricordo che mi alzai e mi avvicinai in silenzio alla camera da letto dei miei genitori. La porta era socchiusa e guardai dentro.

La stanza era scarsamente illuminata e mio padre stava seduto su mia madre. Lei era distesa e nuda. Ricordo che lui aveva la vestaglia. Le stava facendo qualcosa, ma naturalmente non capii cosa.

Riuscivo a vedere mia madre opporgli resistenza e, scosso e completamente confuso, tornai a letto cercando di riaddormentarmi. Il giorno seguente vidi nel bidone della spazzatura un lenzuolo sporco di sangue.

Anni più tardi mi resi conto di che cosa doveva averle fatto quella notte. Mi feci coraggio e ne accennai a mia madre. Lei mi disse che durante il loro matrimonio - a quell'epoca erano già divorziati - l'aveva costretta ad abortire due volte.

Non voglio nemmeno immaginare quanti tentati aborti furono fatti.

Sara, la seconda moglie di Hubbard, ha raccontato:
Credo che la sua ossessione per l'aborto avesse a che fare con il fatto che lui era stato un bambino non desiderato. Pensava di essere stato abbandonato dai genitori. Ron visse a lungo con il nonno. Pensava che i genitori non lo volessero, e anche che sua madre avesse cercato di abortirlo.

In Dianetics, e anche in Scienza della Sopravvivenza pubblicato circa un anno più tardi nel giugno del 1951, Hubbard esprime forti sentimenti antiabortisti:

Il motivo per cui si cerca di abortire è un problema che trova risposta soltanto nell'aberrazione... Chiunque tenti di abortire sta commettendo un'azione contro l'intera società...

Tuttavia i molti miliardi di dollari che l'America spende ogni anno per ospedali psichiatrici e prigioni per i criminali sono spesi primariamente a causa dei tentati aborti fatti da qualche madre sessualmente frustrata per i cui i figli sono una maledizione, non un dono di Dio.

Secondo Hubbard:
A 1.1 [4] la madre cercherà di abortire il suo bambino e ogni donna che abortirà, salvo i casi in cui è a rischio la sua vita fisica (piuttosto che la sua reputazione) ricade nel campo 1.1 o inferiore. Ci si può aspettare che essa sia inaffidabile, incostante e promiscua...
Naturalmente sul fatto che L. Ron Hubbard avesse dimestichezza con gli attrezzi per provocare aborti abbiamo soltanto la parola di Ron Jr.. Dopo tutto, nei suoi scritti egli sembra opporsi ferocemente all'aborto.

È comunque interessante notare come soltanto un anno e mezzo dopo aver denunciato l'aborto a chiare lettere, Hubbard fece un competo dietrofront.

In una conferenza su Scientology tenuta a Filadelfia nel novembre del 1952 egli parlò allegramente di come questo mondo sarebbe potuto essere un «luogo interessante», adesso che erano state «debellate le malattie veneree» e «le gravidanze possono essere interrotte con la forza di volontà».

Renderti disponibile la traduzione di questo libro ha comportato decine di ore di lavoro. Contribuisci anche tu a mantenere vivo questo sito
con una una

Parlò della capacità di indurre l'aborto in modo psico-cinetico (potere della mente sulla materia):

Non dovremmo parlarne visto che, Dio ci scampi, tocchiamo un codice morale! La penicillina ha eliminato il problema della malattia e ora una ragazza può godersi un paio di raggi di energia... e interrompere una gravidanza. Niente di truculento o forzato o sconvolgente... solo assicurarsi che le tube si aprano. È molto semplice, ci sono muscoli eccetera che si contraggono ed espandono tutti i mesi in un determinato periodo.

In questo modo sono state interrotte gravidanze fino a tre mesi ... non è affascinante? ... È semplicemente implacabile. Un due tre!

Per favore, il vero L. Ron Hubbard potrebbe alzarsi in piedi...?


Note:

1. Come nel "percorrere un engram".

2. Nei lavori di Korzybski questo veniva chiamato "oggetti, spazio e tempo".

3. È davvero ironico che la selezione più importante delle opere di Korzybski dovesse essere rivelata a un grande numero di persone - senza rendergliene il dovuto merito - dagli scritti di uno autore di fantascienza: L. Ron Hubbard.

La maggioranza del materiale di "Scientology e Dianetics" che mi aveva così affascinato risulta derivare in realtà da ciò che considero essere il genio di Korzybski. Se Korzybski fosse stato un brillante pubblicitario e showman, tanto quanto fu un genio innovativo nelle discipline classiche - o se fosse stato debitamente e adeguatamente riconosciuto e pubblicizzato dalla comunità accademica (ad esempio con una candidatura al premio Nobel) - non si sarebbero mai verificati l'ingiustizia e l'insulto di vedere un Hubbard che interviene per prendersi tutti i meriti. 4. Il termine "1.1" è un peggiorativo (cioè un insulto) inventato da Hubbard nella sua "Scala del Tono" presentata in Scienza della Sopravvivenza, il secondo libro su Dianetics pubblicato nel 1951. La «scala del tono» è «una scala che traccia la spirale discendente della vita da piena coscienza e vitalità a semincoscienza, fino alla morte... dal punto più alto al punto più basso...».

Alcuni dei punti sono:

40.0 Serenità
  8.0 Euforia
  4.0 Entusiasmo
  3.0 Conservatorismo, soddisfazione
  2.5 Noia
  2.0 Antagonismo
  1.5 Rabbia
  1.1 Ostilità coperta
  1.0 Paura
  0.8 Propiziazione
  0.5 Afflizione
0.05 Apatia

Si dice che al di sotto di 2.0 le persone non siano più razionali. A 1.1 sono particolarmente pericolose, in quanto sono ostili in modo MASCHERATO. Chi è cronicamente 1.1 viene considerato psicotico anche se, quando è abbastanza intelligente, può riuscire a mascherare bene la sua pazzia.

 
 
 
INDICE
 
 
 

Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini, digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non č consentita senza il preventivo consenso scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it