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Messia o pazzo? - Capitolo 1/3: L. Ron e la Bestia

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 
Sam Moscowitz, editore e scrittore di fantascienza, ha raccontato di quando Hubbard parlò alla Eastern Science Fiction Association di Newark, New Jersey, nel 1947:
Hubbard parlava... non ricordo le sue parole esatte, ma in sostanza ci disse che scrivere fantascienza per un penny a parola non garantiva la sopravvivenza. Se volete davvero fare un milione, disse, il modo più veloce è fondare una religione tutta vostra.
Per lui sicuramente funzionò. Essere il commodoro della propria flotta privata non è esattamente l'hobby tipico e normale degli scrittori di fantascienza di mezz'età.

Persone rispettabili, spesso intelligenti ma in qualche modo ingenue, spesso accecate dai propri sogni e dalla speranza in un mondo migliore, diventarono i produttori di reddito di questa nuova religione. Hubbard trovò utili queste persone: avevano buone intenzioni e fungevano da garanzia che anche lui le avesse.

A migliaia pagavano le cifre ingiustificate a cui venivano venduti corsi e procedimenti di Scientology. Per dare un'idea in valore attuale di quanto la gente è disposta a pagare, ecco un esempio dei prezzi dell'auditing presi da una recente rivista ufficiale di una delle organizzazioni più importanti di Hubbard: ogni pacchetto di dodici ore e mezza di un tipo di auditing chiamato "Lists 10,11 e 12" costa 13.000 dollari. In altre parole, questo auditing costa oltre 1000 dollari l'ora. E se ne devono acquistare almeno 25 ore.

Di recente è stato calcolato che una delle sue organizzazione, la Flag Land Base - diventata la più importante dopo la vendita delle navi nel 1975 - raccoglie fino a due milioni di dollari la settimana, con una media di circa un milione. "Flag" opera sulla base del 10% delle proprie entrate e il resto confluisce in conti controllati dal "management superiore".

Stando ai racconti degli ex aiutanti personali di Hubbard, il denaro raccolto in Europa e destinato ai servizi di Flag - decine di milioni di dollari - veniva incanalato nei conti personali del fondatore. E stando agli accertamenti di un giudice della Corte Federale, le navi erano di proprietà di una società panamense chiamata Operation Transport Corp (OTC), "società a fini di lucro". Circa l'82% delle sue azioni erano in mano a L. Ron Hubbard e a sua moglie Mary Sue.

La OTC ordinava alle organizzazioni no profit di Scientology di tutto il mondo di pagarle cifre incalcolabili (nell'ordine di milioni di dollari) per servizi di consulenza e addestramento dei loro executives. Le org cercavano di pagare queste "fatture" come potevano, arrivando a versare alla OTC fino al 90% del loro reddito lordo. Si trattava decisamente di una bella montatura. La società panamense era nella posizione di detenere "pagherò" multimilionari, mentre le chiese "no profit" non riuscivano a tenere il passo con le fatture, che continuavano ad accumularsi, non avendo pertanto profitti da mostrare all'IRS; al contrario sulla carta erano sommerse di "debiti" verso la OTC.

Hubbard aveva messo a punto una formula che gli permetteva di gestire la sua chiesa con profitti personali enormi. Poteva redigere "scritture" per un mercato garantito, intascando ad esempio fino a 20.000 dollari per un "bollettino tecnico". Lo speciale sistema di pubblicazione e distribuzione dei suoi libri gli faceva arrivare denaro a piene mani, un sistema che gli portava più profitto delle semplici royalties. E giunti al 1977 aveva messo in piedi una rete di intelligence internazionale di proporzioni paragonabili a quella di paesi di media grandezza, rete che lo teneva informato sui dettagli più intimi di ogni sua organizzazione, oltre che su governi e singoli individui che avrebbero potuto rovinargli il gioco.

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È molto facile saltare alla conclusione che l'unica cosa che interessasse Hubbard fosse il denaro. Ma non era così. Hubbard voleva molto di più del semplice denaro; egli intendeva detenere un potere personale di portata tale che solo pochi nella storia hanno potuto credibilmente aspirare a tanto. Inseguiva questo obiettivo con tanta ossessione da generare un'energia che, a volte, lo faceva sembrare sovrumano.

Magia

Una delle definizioni di magia è "Dedizione al dominio delle forze occulte della natura per sottoporle al proprio potere, al fine di sfruttare la loro potenza a beneficio di uomini o animali". (quando la dedizione intende arrecare danno agli altri, si parla di "magia nera").

Secondo Hubbard la moralità era una camicia di forza indossata dagli sciocchi. Faceva riferimento alla moralità soltanto quando gli era di aiuto per raggiungere un obiettivo (a parole esprimeva tutta la gamma dei sentimenti umanitari nobili, ma, soprattutto dalla metà degli anni sessanta in poi, iniziò a dare libero sfogo alle sue motivazioni di base in direttive e scritti piuttosto vendicativi).

La considerazione suprema era comunque e sempre la sua VOLONTÀ.

Questa filosofia è stata descritta come "il fine giustifica i mezzi"; in senso lato essa può significare un po' di tutto, ma sicuramente non descrive l'intensità né la dedizione totale che sembravano animare Hubbard. La sua vita fu davvero un rituale di dedizione totale per il conseguimento del potere. Potere concentrato esclusivamente nelle sue mani.

La sua pulsione al potere - questa sua ossessione - potrebbe essere stata presente nel corso di tutta la sua vita. Ma secondo Ron Hubbard Jr., nel padre essa esplose in passione rabbiosa durante l'adolescenza, quando assieme alla madre visitò la Biblioteca del Congresso a Washington DC. Da quel momento in poi sostenne sempre più la sua ossessione con una filosofia dettagliata e ben sviluppata.

La madre di Hubbard si era recata alla Biblioteca del Congresso per fare ricerche genealogiche, e il figlio adolescente aveva iniziato a curiosare in cerca di qualcosa che potesse interessarlo. E lo trovò. Era un volumetto intitolato The Book of the Law. Secondo Aleister Crowley, l'autore del volume, Il Libro gli era stato dettato telepaticamente al Cairo tra mezzogiorno e la una del pomeriggio in tre giornate successive: l'8, il 9 e il 10 di aprile del 1904.

Il vero "autore" si riferiva a se stesso come ad Aiwas, sostenendo di essere "un messaggero delle forze che nel presente regolano la Terra". Aiwas, uno spirito "in possesso di conoscenza e poteri fantastici", trasmetteva le sue parole in modo telepatico. Si trattava della bibbia di Crowley, e forse del libro più importante nella vita di L. Ron Hubbard.

Il Libro enuncia "La Legge di Thelema" [1] che consiste in un "semplice codice di condotta":

FAI CIÒ CHE VUOI

Crowley, sul finire della propria vita, a proposito de Il Libro scrisse:

... è una sintesi sublime di tutte le scienze e di tutte le etiche. È in virtù di questo libro che l'Uomo può ottenere un grado di libertà fino ad ora mai nemmeno immaginato possibile, uno sviluppo spirituale del tutto superiore a quanto fino ad ora conosciuto.
Gli scritti di Crowley sono straordinariamente numerosi. Nel suo Magick in Theory and Practice scrive:
L'UNICO E INTERO OGGETTO DI TUTTA LA VERA FORMAZIONE MAGICKA È LIBERARSI DA QUALSIASI TIPO DI LIMITAZIONE.
(Crowley aggiungeva una lettera "k" alla parola magico per differenziare il suo campo da quello che attraeva i "deboli" e i "dilettanti").

In una conferenza su nastro del 1952, adottando per Scientology lo stesso scopo dichiarato, Hubbard dice:

LA NOSTRA INTERA ATTIVITÀ TENDE A RENDERE UN INDIVIDUO COMPLETAMENTE INDIPENDENTE DA QUALSIASI LIMITAZIONE... il vecchio Aleister Crowley aveva alcune cose interessanti da dire a questo proposito. Egli scrisse The Book of the Law.
Nella stessa serie di conferenze Hubbard dice inoltre:
I culti magici del Medio Oriente dei secoli 8°, 9°, 10°, 11° e 12° erano affascinanti. La sola opera moderna che abbia qualcosa a che fare con essi è un'inezia piuttosto sconclusionata, ma in sé un lavoro affascinante, ed è il lavoro di Aleister Crowley - il defunto Aleister Crowley - il mio ottimo amico... si firma come "La Bestia", distintivo della Bestia 666...
Hubbard citò i suoi collegamenti con Crowley soltanto nelle conferenze del Corso di Dottorato di Filadelfia del dicembre del 1952, giorni in cui andò a ruota libera e a lingua sciolta. Per quanto ne so dopo di allora non ne fece mai più parola con nessuno, salvo che con il figlio maggiore.

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Il Libro non cita Francois Rabelais (c. 1495 - 1553), ma la "Legge di Thelema" in realtà deriva da una sua opera. Rabelais, prete che aveva studiato al Seminario della Sorbona di Parigi, scrisse un libro intitolato Gargantua; in stile di favola farsesca, conteneva idee in forte contrasto con la Chiesa Cattolica del tempo, idee che, se fossero state presentate in modo serio, sarebbero potute essere facilmente etichettate come eresia (con conseguente pena di morte).

Rabelais racconta di come "i Thelemiti erano governati, e del loro modo di vita":

La loro vita non era spesa in leggi, statuti o regole, ma secondo il loro piacere e libera volontà. Si alzavano dal letto quando pensavano fosse il momento giusto; mangiavano, bevevano, lavoravano quando ne avevano voglia o vi si sentivano disposti. Nessuno li svegliava, nessuno li costringeva a mangiare, bere o fare qualsiasi altra cosa; perché così aveva stabilito Gargantua. In tutte le loro regole c'era una sola clausola da osservare:

FAI CIÒ CHE VUOI.

Poiché gli uomini che sono liberi, riposati e ben nutriti, e frequentano compagnie oneste, hanno uno sprone e un istinto naturale che li spinge verso azioni virtuose, li trattiene dal vizio, ed è chiamato onore...
(enfasi aggiunta).

Questo è Rabelais. Naturalmente viene lasciato ampio spazio all'abuso. Che succede quando "lo sprone e l'istinto naturale che li spinge verso azioni virtuose" è carente? Che cosa accade se qualcuno decide che il "corso adeguato" della propria vita implica lo schiavizzare o il sopraffare il prossimo? E se l'applicazione della propria "volontà" risulta nella negazione di una libertà altrui? Tali azioni sarebbero, per definizione, "nere".

Se si pensa alla vita a bordo dell'Apollo, la nave del Commodoro, la legge a cui ci si doveva attenere era piuttosto quella del "Fate la volontà di Ron", poiché ufficiali ed equipaggio erano assoggettati alla rigidità più stretta, mentre Ron faceva ciò che voleva. La sua volontà era suprema.

Robert Heinlein, un amico di vecchia data di Hubbard, lo suggerisce in un suo recente racconto in cui si riferisce ai seguaci di Hubbard come a "L. Ronners" e "hubbarditi". Alcuni ex scientologist usano il termine "Rondroidi". La massima che Hubbard dettò ai suoi seguaci, nelle sue intenzioni scritte o verbali, è piuttosto quella di "FAI CIÒ CHE RON DICE".

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The Book of the Law di Crowley aggiunge una svolta nuova e ardente alla Legge di Thelema descritta da Rabelais:

Non abbiamo nulla in comune con gli emarginati e gli incapaci: muoiano essi in miseria. Poiché non sentono. La compassione è il vizio dei Re. Calpesta i miserabili e i deboli: questa è la legge del forte, questa è la nostra legge e la gioia del mondo.

... Sono il serpente che dà Conoscenza e Delizia, e con l'ebbrezza agita i cuori degli uomini. Per adorarmi bevete vino, assumete droghe strane... non vi faranno male. È una bugia, questa follia contro il sé... oh uomini, siate forti! Lussuria, godetevi ogni cosa in estasi e rapimento...

... i re della terra devono essere re per sempre: e gli schiavi devono servire.

Coloro i quali cercano di intrappolarti, di sopraffarti, devi attaccarli senza quartiere e senza pietà; distruggili completamente.

Sono unico e conquistatore. Non mi interessano gli schiavi che periscono. Possano essere dannati e morti! Amen.

Nessuna pietà per chi cade! Non li ho mai conosciuti. Non consolo: odio i consolati e i consolatori!

Secondo Ron Jr. il padre non provò mai sinceramente rimorso o compassione.

Forse, mentre leggeva, il giovane L. Ron Hubbard prese appunti:

... in queste rune [parole e lettere de Il Libro] ci sono misteri che nessuna Bestia [Crowley] potrà divinare [capire]. Lasciate che egli non cerchi di provare: verrà qualcuno dopo di lui... che scoprirà la chiave di tutto? [enfasi aggiunta]
Secondo Ron Jr. il padre considerava se stesso come colui che "verrà dopo", pensava di essere il successore di Crowley e di aver assunto il mantello della "Grande Bestia". Gli disse che in realtà Scientology aveva preso inizio il primo dicembre del 1947. Il giorno in cui Crowley morì [2].

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Chi era la "Grande Bestia"? Chi era Aleister Crowley?

"L'UOMO PIÙ VIZIOSO DEL MONDO..." così lo descriveva la stampa sua contemporanea. Cresciuto da genitori appartenenti ad una setta fondamentalista cristiana e convinti che chiunque non appartenesse al loro gruppo fosse condannato al fuoco eterno, fino all'età di dodici anni ebbe il divieto di leggere altri libri se non la Bibbia. E lui la lesse.

Nel periodo dell'adolescenza decise di essere LA BESTIA delle Rivelazioni, e si dichiarò tale. Una dichiarazione scioccante, specialmente in epoca vittoriana. Ma Crowley fu anche un bravo poeta, abile giocatore di scacchi, pittore, scalatore provetto ed esploratore. Sosteneva poi di conoscere a fondo buddismo, taoismo, yoga e, soprattutto, la "magick". Faceva anche regolare uso di cocaina, oppio, peyote e hashish.

All'età di 45 anni si proclamò santo della Chiesa Gnostica, diventando il "dio" del suo tempio personale; in quel periodo era ormai indesiderato in numerosi paesi, espulso da alcuni altri o costretto a lasciarli.

La sua reputazione di sesso selvaggio e orge a base di droghe, che combinava con i riti religiosi dell'ordine che aveva creato, fu un fattore importante nelle difficoltà che ebbe con vari governi.

A Cefalù, in Sicilia, fondò la "Abbazia del Fai Ciò che Vuoi", dove visse con un'accolita di amanti facendo esperimenti sessuali, narcotici ed occulti.

Forse fu solo per coincidenza che Hubbard, quasi sessantenne, fissò il suo quartier generale al Maniero di Saint Hill, in Inghilterra, a meno di un'ora e mezza d'automobile dalla casa di Aleister Crowley a Turnbridge Wells (la casa è ora di proprietà del batterista dei Led Zeppelin - che si dice sia un altro degli ammiratori di Crowley. Di certo pare che Crowley fosse famoso tra i Beatles, che presentarono la sua immagine nel gruppo di persone "che ci piacciono" sulla copertina dell'album "Sargent Pepper's Lonely Hearts Club Band").


Magick e droghe

La VOLONTÀ di Hubbard fu consolidata dalla Magick, in cui le droghe giocavano un ruolo importante?

Può essere che il fondatore di Scientology - che fin dagli anni '60 si era pubblicamente espresso con forza contro l'uso degli stupefacenti e che da allora aveva descritto gli effetti dannosi delle droghe - fosse egli stesso un grande consumatore di droghe? Ron Jr. dice la verità quando sostiene che il padre iniziò ad assumere droghe nell'adolescenza, continuando almeno fino a quando egli (Ron Jr.) lasciò l'organizzazione nel 1959?

Nel "libro uno", il riverito Dianetics, the Modern Science of Mental Health, mettendo a paragone gli effetti dannosi dell'alcol e delle varie droghe Hubbard scrive:

L'oppio è meno pericoloso [dell'alcol], la marijuana non solo è meno dannosa fisicamente, ma è migliore per tenere alta la produzione neurotica, il fenobarbital non ottunde i sensi quanto lo fa [l'alcol] e produce meno effetti successivi...
Anche se solo pochi tra i suoi seguaci sembrano esserne consapevoli, nel medesimo libro Hubbard raccomanda in alcuni casi l'uso delle benzedrine per vincere la "mente reattiva". Fatto abbastanza divertente, nella sua direttiva "Mantenere Scientology in Funzione" afferma: «Non speculeremo qui su... come io sia riuscito ad elevarmi al di sopra del bank [3]».

Ron Jr.:

Non ho bisogno di speculare, lo so!

Me lo ricordo nel 1952 a Filadelfia mentre si infilava un ago in vena, si iniettava cocaina. Mi sorrise, ammiccò beffardo e disse "Ombre di Sherlock Holmes!"

Papà tenne un sacco di conferenze sotto l'effetto della cocaina o di qualche altro tipo di stimolante. Con quella roba diventava davvero brillante.

Alla fine degli anni '40 l'amico di Hubbard e suo "compagno di magick" era un chimico di nome Jack Parsons. Parsons era a capo dell'organizzazione di Crowley, l'Ordo Templi Orientis della California e scrisse questi versi poi pubblicati nel numero del febbraio 1943 di Oriflamme, Journal of the O.T.O.:
Inneggio a Don Chisciotte, vivo di peyote, Marijuana,
Morfina e cocaina,
Non conosco tristezza ma solo pazzia,
Che brucia il cuore e il cervello.
Vedo ogni sguattera estatica, inumana, angelica, demoniaca, divina.
Ogni vagone è dragone, ogni boccale una caraffa
Piena fino all'orlo di vino ambrosiaco.
Hubbard cita Jack Parsons nel suo "Professional Auditor's Bulletin" del 15 aprile 1957:
Ora, nella vita sono stato molto fortunato per aver conosciuto alcuni veri geni - tizi che hanno davvero iscritto il loro nome a caratteri cubitali nel mondo della letteratura e della scienza... uno di questi tizi, tra l'altro, ci ha dato razzi a combustibile solido e ha assistito il decollo di aerei sovraccarichi, e tutto il resto in questo panorama dei razzi, e in California ha fondato la Aerojet e così via. Il defunto Jack Parsons...
Secondo Ron Jr. il padre faceva uso di droghe ed autoipnosi per rafforzare la propria VOLONTÀ:
Per anni, anche negli anni '30 - fece uso di "scrittori di suono". Credo che si potrebbero definire dittafoni, anche la IBM ne produceva uno... e leggeva queste - lui le chiamava "Dichiarazioni Solenni" - nel dittafono. Questi aggeggi non erano cancellabili. Sai, il vecchio Edison con il cilindro di cera.

Scriveva queste cose, oppure prendeva dei brani da The Book of the Law o da altri scritti; poi mandava giù qualsiasi droga gli capitasse a tiro e riascoltava. Di solito usava le cuffie.

Quando Ron Jr. raccontò queste cose quasi nessuno gli credette; ma alla metà del 1984 le "Dichiarazioni Solenni", nella loro versione originale manoscritta, furono portate come prove in tribunale a Los Angeles e fanno parte della documentazione processuale. Una di queste "Dichiarazioni" è: «Tutti gli uomini saranno miei schiavi! Tutte le donne soccomberanno al mio fascino! Tutta l'umanità striscerà ai miei piedi e non saprà perché!».

In una dichiarazione giurata Ron Jr. afferma che:

Ho conoscenza personale del fatto che mio padre usava regolarmente droghe illegali, comprese anfetamine, barbiturici e allucinogeni. Usava regolarmente cocaina, peyote e mescalina [4].
Secondo quanto dichiarato dall'avvocato Michael Flynn, Hubbard compilò per se stesso, fino almeno al febbraio del 1980, prescrizioni "mediche" fraudolente per una vasta gamma di droghe. Mentre la chiesa ha sporto oltre dodici querele contro l'avvocato Flynn accusandolo di vari reati compresa la calunnia (al momento tutte le cause cono state archiviate), nessuna di esse ha mai contestato la sua affermazione relativa alla "auto medicazione illegale" di Hubbard.

Altre dichiarazioni in questo senso sono state rilasciate da Gerry Armstrong (testimone per quanto riguarda i diari di Hubbard ed altri documenti), da Sara Northrup Hubbard e da John McMaster, che ho intervistato.

Sara Hubbard ha spiegato che Hubbard si "automedicava" ma che, per quanto ne sa, nei cinque anni del loro matrimonio non fece mai uso di "droghe da strada".

Armstrong tra le altre cose mi raccontò di una lettera del 1967 scritta da Hubbard alla terza moglie Mary Sue quanto egli si trovava a Las Palmas, agli albori della Sea Org. Questa lettera ora fa parte degli incartamenti processuali. In essa Hubbard scriveva alla moglie: «sto bevendo grosse quantità di rum e ingoiando quelle rosa e quelle grigie» [5].

John McMaster mi ha raccontato che sull'ammiraglia Apollo, alla fine degli anni '60, vide personalmente la fornitura di farmaci Hubbard: «era il più grosso cesto di droghe che avessi mai visto. Aveva di tutto!».

Nel caso Armstrong del 1984 a Los Angeles furono mostrati i ricettari in bianco della Marina degli Stati Uniti in possesso di Hubbard; uno di essi conteneva una prescrizione per fenobarbital (barbiturico ed ipnotico) scritta con la calligrafia di Hubbard. Sempre nel caso Armstrong in cui vennero presentate le "Dichiarazioni Solenni" citate in precedenza, fu mostrata una lettera che Hubbard aveva scritto alla prima moglie, la cui ultima frase dichiarava: «ti amo, anche se sono stato un oppiomane».

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Indipendentemente dal fatto che Hubbard sia stato realmente un "tossico", i suoi seguaci non lo sono. Anche se molti scientologist sembrano essere dipendenti da caffeina e nicotina, questo è il massimo a cui si spingono. Gli scientologist non fanno uso di droghe, ed esiste addirittura un programma antidroga di Scientology - il Narconon - originariamente creato da William Benitez, carcerato nella prigione statale dell'Arizona. A volte ha successo nel suo intento.

L'affermazione di Ron Jr. secondo cui il padre "non era uno scientologist" in questo ambito inizia ad avere senso, per quanto ad alcuni possa suonare sorprendente:

Non era uno scientologist e lo disse anche pubblicamente in diverse occasioni. Ma la gente semplicemente glissava.

Ad esempio, i sentimenti saggi ed umanitari espressi nei suoi scritti e nelle sue conferenze non avevano niente a che fare con lui o con come conduceva i suoi affari [6]. La sua vita privata era l'antitesi di ciò che voleva che fosse la sua immagine pubblica. Ha seguito a malapena i suoi stessi consigli.

È comunque possibile che Hubbard abbia seguito il consiglio dato durante una conferenza del Corso di Dottorato di Filadelfia del dicembre 1952 [7] quando disse:
Solo perché ho fatto qualcosa come Scientology la gente pensa che dovrei essere assolutamente controllato e un gentleman perfetto. Si tratta di un non-sequitur.
Hubbard aveva l'abitudine di descrivere se stesso fingendo di descrivere il prossimo. È forse questo il caso della seguente dissertazione tratta da una delle sue conferenze registrate. Se è così, è senz'altro rivelatrice:
Guardando lungo la linea e lo spirito di uomini che hanno fatto cose grandiose e terribilmente feroci... scoprirete che si tratta di tipi strani, di tipi molto strani. Non hanno mai, mai colpito il bersaglio giusto, non hanno mai fatto le cose giuste.

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In Cina c'era questo vecchio tizio, questo Wang l'Innovatore. E Wang l'Innovatore rivoltò praticamente la Cina, sottosopra, destra e sinistra e sottosopra di nuovo, e la lasciò in quel modo. Ma organizzò un sacco di sistemi... Emise leggi dicendo che questo andava fatto così e quell'altro colà. Le mise giù molto bene e in modo grazioso, e le adornò con dei bei disegni. Ma lui stesso non si preoccupò mai di seguirle. Era un pazzo selvatico. Nessuno riusciva a cavalcargli al fianco. Aveva più donne di quante ne riuscisse a contare.

È particolarmente interessante notare che Hubbard paragona uomini che hanno fatto grandi cose ad uomini che hanno fatto cose terribilmente feroci «...uomini che hanno fatto cose grandiose e terribilmente feroci...».


Note:

1. In greco Thelema significa "volontà".

2. Molti interpretano The Book of the Law e l'opera globale di Crowley in svariati modi. In questa sede sto solamente cercando di illustrare ciò che sembra essere stata l'interpretazione datagli da Hubbard.

3. "bank" = "mente reattiva". Simile alla "mente inconscia" che tanto affascinò Freud.

4. Nel suo "Operational Bulletin N. 17" del febbraio 1956 Hubbard raccomanda Doors of Perception di Aldous Huxley come "buon libro". In quell'opera Huxley tratta le sue esperienze mentre sperimentava la mescalina.

5. Per quanto ne so, ci si riferisce a "quelle rosa e quelle grigie" intendendo stimolanti e calmanti.

6. Dalla metà degli anni '60 in poi ciò che potrebbe essere stato "il vero Hubbard" iniziò ad uscire allo scoperto in scritti ed istruzioni come "La Legge del Fair Game" e la "etica" sadica. Ma questi sentimenti vendicativi e distruttivi vennero tenuti sotto un "basso profilo".

7. «Mio padre era fatto durante la maggioranza delle sue conferenze» dice Ron Jr. «e a volte era molto franco, rivelando i suoi veri sentimenti. La chiesa fece un errore grossolano nel non correggere quel materiale prima di distribuirlo ampiamente».

 
 
 
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