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Il limbo di Dianetica: un documentario sull'Immortalità (introduzione)

Di Helen O'Brien, Whitmore Publishing Co., Copyright © 1966 di Helen O'Brien - Tutti i diritti riservati.

© Traduzione in italiano e note a margine a cura di Simonetta Po, 2006

 
Helen O'Brien si innamorò perdutamente di Dianetica e delle sue teorie poco dopo la pubblicazione del libro omonimo. Tra il 1950 e il 1953 partecipò attivamente alle attività della Hubbard Dianetic Research Foundation di Wichita, e poi dell'Hubbard College di Phoenix. Aprì la sua Hubbard Foundation a Filadelfia, facendo dell'auditing la sua professione. Divenne poi il "comunicatore" di Hubbard (che si era frattanto trasferito in Inghilterra) per gli Stati Uniti. Fino all'inevitabile rottura con il Fondatore, alla fine del 1953, e il difficile tentativo di ritorno a una vita "normale".

In questo libro, uscito nel 1966, l'autrice racconta i primi passi della "scienza moderna della salute mentale" creata da L. Ron Hubbard, l'origine di corsi famosi come la serie delle "Conferenze di Phoenix" e il "Dottorato di Filadelfia", lezioni che Hubbard tenne proprio nella sua Fondazione. La O'Brien narra il suo "incontro" con le vite precedenti e le forti emozioni provocate da tali esperienze, fino a convincersi completamente della loro esistenza. E ancora l'auditing di Dianetica e le continue modifiche "terapeutiche" che Hubbard apportava, creando parecchia confusione negli studenti. I problemi con Don Purcell a Wichita e infine la presentazione di Scientology, non ancora religione, dell'elettropsicometro e delle nuove opportunità che questo dispositivo apriva agli auditor.

Helen O'Brian non dubitò mai della validità delle teorie dianetiche, ma alla fine, come tanti altri prima e dopo di lei, si scontrò con il suo mentore L. Ron Hubbard fino alla rottura finale e all'amarissimo risveglio.

Nel 1966 Helen O'Brian sperava ancora che Dianetica, quella originale in cui riponeva ancora molte speranze, sarebbe uscita dal suo "limbo" e potesse essere usata per ciò che era. Nel 2006, quarant'anni dopo, sappiamo come invece è andata a finire.

Simonetta Po

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Prefazione

Adesso sono sola. Le ceneri di mio marito riposano al cimitero di Longwood sotto una piccola lapide di marmo che porta inciso anche il mio nome.

Non mi sento per nulla triste o disperata, attendo semplicemente la fine di questa vita allo stesso modo in cui si pregusta la fine della prigionia. John è stato libero di scegliere di agire dopo un'attenta riflessione, di porre termine alla sua vita perché l'accordo tra noi era così forte che non avrebbe corso alcun pericolo, e per lui non contava nessun altro.

Io sono ancora qui perché c'è un ponte di affetto che collega me e gli individui che non condividono la realtà in cui io e John ci siamo mossi. Il loro amore e la loro lealtà non sono stati influenzati dalle mie azioni e dalle mie idee, alcune delle quali sono sembrate aliene, alcune assurde. Sono stata riluttante a caricarli della pena tipica di questa epoca in cui credere all'immortalità è diventato soltanto una convenzione.

Sembra quasi che io sia "arrivata alla religione", ma non è così. E la religione non è arrivata a me. Se qualcosa l'ha fatto allora credo sia stata Dianetica, ma sono anche la prima ad ammettere che Dianetica ha fallito ogni obiettivo che diceva di perseguire.

Una volta L. Ron Hubbard accennò alla teoria dell'evoluzione come a "una massa disordinata e contraddittoria di dati malamente compilati". Bene, la teoria di Darwin a confronto di come si è sviluppata la scienza della mente di Hubbard ha la semplicità e la precisione di un due più due. Con l'andare del tempo la "teoria organizzata" di Dianetica è caduta a pezzi e Hubbard ha continuato a rivederla. Tuttavia la prefazione del libro Dianetics si conclude con queste parole: «Possiate non essere mai più gli stessi». E tra chi ha letto quel libro vi è chi effettivamente non lo è più stato, ed ha anche perso la possibilità di volerlo essere.

Dicono che quando uno zombie, uno dei morti viventi di Haiti, assaggia il sale sa improvvisamente di essere morto. A volte mi sembra che chi è stato accanto a Hubbard nel periodo dello sviluppo della sua scienza - dal 1950 fino alla disfatta del 1953 - non sia in condizioni molto migliore.

Non sono certa di come applicare l'analogia. Noi come esseri umani eravamo forse zombie, e le sue idee erano il sale? Oppure quelle esperienze bizzarre ci hanno fatto uscire dai circuiti della vita, così che contatti occasionali con essa enfatizzano semplicemente il distacco?


Introduzione ... la storia di Dianetics

Dianetics fu l'idea di un uomo dai capelli rossi di nome L. Ron Hubbard, il quale scrisse un libro che nel 1950 divenne un best seller. All'epoca era un uomo di una quarantina d'anni, ex ufficiale di Marina, scrittore di fantascienza e ingegnere civile [1]. Diceva di aver frequentato uno dei primi corsi di fisica nucleare. Sosteneva che Dianetics era un approccio ingegneristico alla mente umana.

Il suo libro patrocinava un atteggiamento fai-da-te verso la terapia mentale e come modus operandi usava l'affinità, cioè l'accordo tra due persone. Prometteva la costante e invariabile eliminazione dei difetti psicosomatici e di personalità, oltre ad alleviare disordini più seri sia della mente che del corpo.

La struttura di Dianetics sembrava scientifica e ragionevole, ma le sue pagine erano piene di uno strano ottimismo sulle sue potenzialità. Alcuni lettori ne rimasero disgustati, ma per molti altri quell'ottimismo fu contagioso. Il libro ottenne una incredibile risposta di pubblico, le numerosissime copie vendute venivano passate di mano in mano fino a consumarle.

Alla metà degli anni '50 la National Association of College Stores dichiarò che Dianetics era risultato primo anche nella sua classifica di vendita. Un professore del William College scrisse al New York Times dicendo che «La storia è diventata una corsa tra Dianetics e la catastrofe...».

Club di dianetica nacquero nei college, nei paesi e nelle città. Non esisteva un criterio in base al quale valutare la "scienza" di Hubbard poiché era una vera novità, e questo secolo ci ha resi incauti grazie alle cose stupefacenti in cui la scienza è stata pioniera, per poi diventare di uso comune. E poi i fenomeni descritti da Hubbard risultavano disponibili a chi leggeva il libro e ne seguiva le istruzioni. Per un certo tempo il boom fu davvero grande. Dianetica veniva abbracciata ovunque, come se la gente avesse scoperto qualcosa che stava aspettando da sempre.

Professionisti e impiegati, tecnici e casalinghe - persone di estrazione diversa di riunivano per formare organizzazioni dedite a Dianetics. I soci facevano coppia per praticare la terapia dianetica come descritta nel libro. Solo raramente si trattava di una cosa in famiglia, anche se non era insolito che un coniuge accompagnasse l'altro, entusiasta, agli incontri, spesso mascherando a malapena la sua avversione per i procedimenti.

In generale i media si astenevano dal raccontare tali eventi, anche se diverse testate pubblicarono articoli derisori. Qualche medico espresse interesse, addirittura entusiasmo, ma fin dall'inizio la medicina organizzata si oppose aspramente a Dianetics.

L'Unione dei Consumatori, in un importante articolo sul numero di agosto 1951 di Report, disse che la rapida crescita di Dianetics aveva «attirato l'attenzione della American Medical Association, dell'American Psychiatric Association e di altre organizzazioni di categoria.». I professionisti consideravano «degno di nota il fatto che la società permetta a persone prive di formazione medica di trattare altre persone per ogni tipo di malattia mentale o fisica». La spiegazione, forse, era che «anche se la psichiatria è più un'arte che una scienza, resta il fatto che quando praticata da medici non ha soddisfatto i bisogni della gente».

La descrizione di Dianetics data dai redattori di quella rivista, che la definirono «un culto senza tradizioni professionali», fu una valutazione molto più accurata di quanto emergeva da quasi tutti gli articoli apparsi sulla stampa. Sulla stampa nazionale un medico ne parlò in termini di "domande e risposte", articolo che si risolse in una feroce condanna a Dianetics e che, manco a dirlo, venne largamente citato con orrore dagli stessi "cultisti". L'autore faceva riferimento alla pratica dianetica di rivolgere l'attenzione alla risperimentazione di memorie soppresse relative a pena e dolore dicendo che Dianetics gli rammentava che chiunque può tagliare un paziente per un'appendicite, ma solo un chirurgo può operarlo e ricucirlo nel modo giusto.

L'interesse popolare si esaurì nel giro di pochi mesi, anche se per un po' l'onda lunga proseguì la sua corsa. Il libro divenne introvabile per una rissa legale che coinvolse l'editore. Molti cominciarono a rendersi conto che sebbene Dianetics funzionasse, nel senso che singoli individui potevano collaborare in modo dilettantesco all'esplorazione di memorie sepolte, solo occasionalmente si verificavano miglioramenti di salute o un aumento di capacità, a dispetto delle fiduciose predizioni di Hubbard.

Ma parlare di Dianetics è parlare di qualcosa del passato. A partire dal 1953 la gioia e la sincerità si sono trasformate in proclami e pontificazione. L'"approccio ingegneristico alla mente umana", basato unicamente su "fatti", è uscito dall'orizzonte per essere sostituito da una "Chiesa di Scientology" in cui Hubbard ordina dei "ministri". Le terapie che dovevano collaborare con una "personalità fondamentale" non aberrata sono state sostituite da prestazioni verbali fortemente meccaniche. In ciò che viene fatto sotto l'egida di Hubbard non si fa più appello alla ragione. In realtà esso assomiglia sempre più ad una sorta di voodoo delle zone temperate, con la sua mancanza di elasticità, con le sue procedure inesplicabili e l'irrazionale euforia di gruppo.

C'era così tanto di valido ed originale in Dianetics che è difficile credere che sarà completamente abbandonata. Anche i meno impressionati ammetterebbero probabilmente che venne presentata come un modello molto ingegnoso di scienza.

Funk e Wagnalls l'hanno definita: «di.a.net'.ics, nome, un sistema per l'analisi, il controllo e lo sviluppo del pensiero umano evoluto da una serie di assiomi coordinati che fornisce anche tecniche per il trattamento di una vasta gamma di disordini mentali e di malattie organiche: termini e dottrine introdotte da L. Ron Hubbard, ingegnere americano [1] (Gr. Dianoetikos - dia. attraverso, più noos, mente). Di.a.net'.ic aggettivo».

Nella teoria dianetica la sola intenzione della vita è sopravvivere. Negli esseri umani questa intenzione si esprime con quattro spinte dinamiche: la spinta a sopravvivere come individuo, come famiglia, come gruppo e come razza. Tali spinte dinamiche possono essere aberrate da ciò che Hubbard chiama "mente reattiva".

La mente analitica soppesa continuamente le nuove esperienze alla luce delle vecchie, trae nuove conclusioni alle luce delle vecchie e generalmente è molto occupata a trovare la ragione. La fonte dell'aberrazione è una sottostante "submente", completa delle sue proprie registrazioni. In psicologia la si potrebbe chiamare mente "subconscia" o "inconscia". Dianetics l'ha chiamata mente reattiva.

Secondo la teoria dianetica la mente subconscia in realtà è l'unica mente umana ad essere sempre cosciente. Essa è come un registratore perennemente acceso per tutta la durata della vita dell'organismo, compresi i periodi di sonno e incoscienza, ed usa quelle registrazioni per produrre azioni ogni qualvolta essa venga scatenata dall'ambiente (nella nostra cultura a volte si parla di "apprendimento"). La mente reattiva è un meccanismo stimolo-risposta incapace di pensiero differenziato. Il suo modus operandi è in base all'identità: A = a = A = "a".

Quando una registrazione viene riattivata, essa interrompe a maggiore o minor livello la mente analitica, prende il sopravvento sui motori di controllo del corpo e provoca certi comportamenti senza il consenso, o addirittura senza che l'individuo se ne renda conto, individuo che può occasionalmente accorgersi di non agire in modo razionale e chiedersi perché.

La mente reattiva era un importante fattore di sopravvivenza nell'homo presapiens e lo è per i suoi cugini animali, ma le sue azioni di comando entrano in conflitto con la ragione dell'uomo, il quale viene manipolato come un pupazzo dalla mente reattiva.

Hubbard chiamò "engrams" le registrazioni chiave della mente reattiva. Un engram è una registrazione di dolore o incoscienza o, apparentemente, di acuto piacere che ha valore di comando sull'individuo ma che non è disponibile come memoria della mente analitica.

Il libro sviluppa il concetto di un'abilità della mente chiamata "reverie". Si tratta di una cosa diversa dalla memoria, in cui la mente analitica ha a che fare con gli eventi del passato in modo indiretto, essendo principalmente impegnata in valutazioni e conclusioni.

Una bambina sarà probabilmente in grado di dimostrare questa facoltà con un po' di moine. Chiedetele di ricordare un evento recente, ad esempio una festa di compleanno. Sulle prime vi dirà semplicemente delle cose. Poi chiedetele di "tornare" e sentire il sapore di un gelato, l'odore delle candele accese sulla torta, la morbidezza del suo vestito di seta rosa. Osserverete la differenza.

In Dianetics si spiega che chiunque può facilmente risperimentare un evento del passato sotto la direzione di un altro essere umano in cui la persona riponga fiducia. In questo modo un engram diventa parte del ricordo cosciente, parte della mente analitica la quale lo toglierà dal controllo del meccanismo stimolo-risposta.

Uno degli obiettivi dichiarati di Dianetics è il ripristino del completo autodeterminismo, che viene descritto come fondamentalmente buono. Il libro elenca le precauzioni da prendere contro l'ipnosi accidentale di chi si sottopone alla terapia dianetica. Hubbard aveva studiato l'ipnotismo sia in occidente che in oriente [2] e diceva che si trattava di una pratica eccezionalmente variabile. Scrisse che «È pericolosa ed appartiene al vostro salotto nello stesso modo in cui ci vorreste una bomba atomica».

Uno dei contributi più potenzialmente validi che Hubbard diede alla conoscenza che l'uomo ha di se stesso fu la "Carta della Valutazione Umana" del 1952, la quale elenca gradi di atteggiamenti e condizioni che potrebbero essere riconosciute come caratteristiche di certi individui. Ci sono colonne che trattano l'emotività, il discernimento della verità, l'abilità a gestire la responsabilità, il potenziale di sopravvivenza e molte altre. Un individuo che si trova in una posizione alta su una colonna è probabilmente alto anche nelle altre.

Il titolo di una delle colonne della Carta, a cui ci si riferisce anche come a "scala del tono", è il livello ipnotico. Un individuo di alto livello viene definito come «impossibile da ipnotizzare senza ausilio di droghe». L'individuo di tono basso è «equivalente ad un soggetto ipnotizzato». Fu osservato invariabilmente che le tecniche dianetiche originali erano più efficaci quando utilizzate da un team di persone di tono alto, come definite secondo la scala del tono di Hubbard.

La terapia dianetica viene condotta da due individui uno dei quali assume il ruolo di "preclear" e l'altro, che dirige il "ritorno", quello di "auditor". L'uso del termine "auditor" fu un gioco di parole di Hubbard, ed indica che la persona sta ad ascoltare. Fa anche parte di una elaborata analogia che paragona la mente umana ad un computer i cui tasti vengono premuti all'insaputa dell'operatore, di modo che le soluzioni non possano essere corrette. Gli engram del passato aberrano il computer e il compito dell'auditor è di ripulirlo.

La chiave di volta di Dianetics è che la personalità fondamentale dell'uomo è buona, perciò egli collaborerà al lavoro di ripulitura dalle aberrazioni. Lo scopo della terapia dianetica è la creazione di "clear" (ripuliti, liberati). La teoria dice che quando la persona viene ripulita trasferendo i suoi ricordi dolorosi inconsci in una consapevolezza analitica su cui ha potere di controllo, essa sarà liberata e libera da malattie e aberrazioni di qualsiasi tipo.

Con la piena percezione dell'ambiente, con ogni organo sensitivo perfettamente funzionante, come Hubbard ha descritto lo stato, il Clear punterà automaticamente il suo interesse verso obiettivi di sopravvivenza, facendo calcoli veloci ed accurati. Autodeterminato e in pieno controllo della sua sfera esistenziale, sarà in grado di godersi pienamente la vita. Inoltre egli avrà abilità «fino ad ora insospettate nell'Uomo», che però Dianetics non descrive.

Il libro afferma inequivocabilmente più volte che ogni individuo di intelligenza media può "chiarire" un'altra persona addirittura dopo una sola lettura del manuale. Tale ottimismo è di un impatto tale da essere difficilmente descrivibile a parole.

L'idea di "chiarire" gli esseri umani può essere stata un espediente che Hubbard utilizzò per drammatizzare la teoria di Dianetics. Alla terapia dianetica furono dedicate centinaia di migliaia - forse milioni - di ore, ma la realtà è che non ci fu mai un Clear, non come Hubbard l'aveva descritto. Si sono verificate occasionali remissioni di sintomi psicosomatici, ci sono stati casi molto interessanti di persone che sono entrate in uno stato di semi estasi chiamato "optimum" durante il quale hanno sperimentato un aumento nelle percezioni ed una sensazione che hanno descritto come «camminare a mezzo metro da terra». Ma il comportamento etico e saggio profetizzato da Hubbard non sembra essere mai appartenuto a questa fenomenale condizione.

Hubbard definiva l'"optimum" come "essere svitato" e lo deplorava. Diceva che apparteneva solo a chi aveva l'abilità di "giocare a biglie con le proprie aberrazioni", il che riporta alla mente le eccentricità storiche di santi e mistici di diverse religioni. Nell'osservare questi "optimum" in Dianetics era evidente che sebbene quelle persone fossero molto felici e spesso mostrassero insolite abilità mentali, si trattava più di una sorta di amplificazione piuttosto che di un miglioramento nella qualità - un gonfiore piuttosto che un vero aumento.

Sentirsi "svitati" era un'esperienza meravigliosa ed una conseguenza diretta dell'auditing, accadeva molto spesso. Ma il fenomeno era di breve durata e, mentre era in atto, la situazione era difficilmente gestibile dagli amici dell'"optimum". Per dirla in parole povere, se in condizioni normali l'"optimum" era una persona fastidiosa, nello stato "svitato" diventava intollerabile. Gli stati estatici fanno parte della storia di ogni cultura umana. Il fatto che Dianetics li scateni è un'ulteriore indicazione che è stata un valido tentativo di aprire nuove strade del pensiero.

Nell'ottobre 1951 Hubbard ripensò Dianetics in modo più sobrio con un libro intitolato Dianetics: Assiomi. Scrisse che «I fenomeni di engram, key-in, la traccia del tempo... tutte queste cose esistono. Il modo in cui li valutiamo e ciò che facciamo è qualcosa di diverso... ora non ho paura a dire che il primo libro riguardava come L. Ron Hubbard pensava si dovesse procedere. Erano presenti fattori ignoti. La sola cosa importante che feci, l'ho scoperto adesso, fu aumentare enormemente, con il mio atteggiamento verso la vita, l'autodeterminismo del preclear».

Hubbard potrebbe non aver sviluppato una "scienza della mente", forse è stato più uno showman che uno scienziato. Ma una rivista che una volta l'aveva deriso, recentemente gli ha riconosciuto il merito di essere stato un pioniere dei dati sulla memoria prenatale che ora sono conoscenza nota nei circoli medici [3]. Non è improbabile che grazie ai suoi sforzi, ulteriori dati sulla mente e sulla psiche umana saranno alla fine incorporati in una struttura ordinata di conoscenza.

Forse la storia ignorerà tutto questo, ma i discorsi ispirati e gli scritti del 1950, 1951 e 1952, ripuliti dagli eccessi, ci renderanno L. Ron Hubbard come un vero benefattore dell'umanità.

Finis coronat opus.


Note:

1. Nel 1966, quando fu scritto questo libro, non era ancora nota la vera storia di L. Ron Hubbard; in realtà Hubbard frequentò soltanto un paio d'anni di facoltà di ingegneria alla George Washington University e poi abbandonò gli studi. Per una biografia più accurata si veda Il volto nudo del Messia.

2. In realtà, come si scoprì nel 1980 quando vennero rese note le vere circostanze della sua vita, Hubbard non ebbe mai esperienze di studio in oriente - nonostante affermasse di aver studiato con i saggi indiani e tibetani. Aveva comunque una certa esperienza da ipnotizzatore da palcoscenico, come diverse persone hanno testimoniato.

3. A dispetto di quanto afferma l'autrice, i "dati" di Hubbard sulla memoria prenatale si limitano ai racconti aneddotici dei suoi preclear, e non a dati scientificamente accettabili. Nel 2006 i "ricordi prenatali" sono ancora fortemente controversi e più che altro patrimonio e convinzione delle cosiddette "medicine alternative".

 
 
 
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