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La non-persona: pratica della disconnessione all'interno della Chiesa di Scientology

Gli scientologist che abbandonano la loro religione possono essere dichiarati "persone soppressive", evitati dagli amici e ostracizzati dalla famiglia. Di Robert Farley, redazione del Saint Petersburg Times, 24 giugno 2006.

Traduzione a cura di Martini, aprile 2007.

 
Le religioni hanno sempre penalizzato chi tradisce la causa. I cattolici scomunicano, escludendo dai riti della chiesa. Gli Amish, i Testimoni di Geova e alcune sette ebree ortodosse schivano i propri non conformisti.

Nella comunità Scientology della Baia di Tampa, in costante espansione, si tollera una politica che alcuni esperti di religioni considerano estrema: dichiarare "persone soppressive" [SP] i loro esclusi. Un'altra politica di Scientology - chiamata "disconnessione" - vieta agli scientologist di interagire con una persona soppressiva. Niente telefonate, niente lettere, niente contatti. Un "SP" è un paria. Chiunque comunichi con un "SP" rischia a sua volta di essere etichettato come "SP".

I leader della chiesa sostengono che L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, scrisse quelle direttive quarant'anni fa non come strumento per espellere i membri, ma per fornire a chi smarriva la strada un meccanismo per tornare nelle grazie della chiesa. Il che si allinea con i principi di Scientology tesi a migliorare la comunicazione e a rafforzare i rapporti.

Ma gli "SP" che ne hanno assaggiato il pungiglione e altri critici della chiesa sostengono che le direttive sulla persona soppressiva equivalgono a una mazza ferrata usata per mantenere in riga - e nel gregge - i membri marginali. Qualsiasi sia la motivazione di Scientology, la sua politica sulla persona soppressiva ha come conseguenza una pena straziante, come riferiscono diversi SP intervistati dal St. Petersburg Times. Alcuni da anni non vedono o sentono figli, figlie, madri e padri - cioè i familiari che obbediscono alla richiesta di Scientology di troncare i rapporti. Per uno scientologist che pensi di abbandonare la chiesa la decisione è difficilissima: restare, o rischiare di essere ostracizzati dai propri cari e dagli amici.

E la decisione ha portato Caroline Brown di Cincinnati a piangere davanti a un campo da basket.

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Come molti altri scientologist, anche Caroline e la sua famiglia arrivarono a Clearwater nel 1991 per sfuggire al mondo "wog" (non scientologist). Nel 1998 Caroline era una donna divorziata che viveva con Darby Zoccali, la figlia adolescente. Il figlio e l'ex marito abitavano assieme a poche miglia di distanza. Caroline era infelice e depressa. Beveva, il che rendeva difficile il rapporto con Darby. Madre e figlia furono d'accordo che Caroline dovesse dare un nuovo senso alla sua vita, così accettò un impiego scientologist in Ohio. Come staff della chiesa, l'assistenza Scientology sarebbe stata gratuita. Darby, che aveva appena compiuto 18 anni, rimase a Clearwater nel suo appartamento.

Ma l'assistenza ricevuta a Cincinnati non fu di alcun aiuto, racconta Caroline. Depressa e con attacchi di ansia, era completamente al verde e ogni sera si addormentava piangendo. Un giorno, passando vicino un campo da basket scoppiò in lacrime. Suo figlio giocava a basket. Che cosa stava facendo lei lì a Cincinnati, 14 ore di lavoro al giorno, 7 giorni la settimana, a mille miglia di distanza dai figli? Caroline decise di fuggire - sia da Cincinnati che da Scientology - anche se sapeva che quasi certamente sarebbe stata dichiarata persona soppressiva.

La sua fu una "partenza non autorizzata", una sorta di "assenza ingiustificata". Per lasciare il servizio nella chiesa secondo le regole i suoi staff devono completare delle "verifiche di sicurezza". Si tratta di una sorta di confessioni. Gli scientologist spiegano nel dettaglio le loro trasgressioni per «sentirsi meglio a riguardo e assumersene la responsabilità» spiega il portavoce della chiesa di Clearwater, Ben Shaw. «Si tratta di una delle esperienze più rinvigorenti che lei possa immaginare».

Il procedimento può richiedere mesi. I compagni staff della chiesa pongono domande al membro in partenza cercando di scoprire i suoi "crimini", che sono ritenuti essere la fonte delle azioni soppressive. Tali domande comprendono chiedere se l'SP ha fatto affermazioni contro Scientology ad amici o media ma, stando ai documenti interni ottenuti dal Times, il "sec check" può essere estremamente personale. Le domande possono sondare un possibile uso di droga, storia di furti o evasione fiscale, o riguardare masturbazione o omosessualità.

Uno staff che se ne va senza sottoporsi alle verifiche di sicurezza viola un contratto firmato con la chiesa, sostiene Shaw, e sarà perciò probabilmente dichiarato SP. Ed è quanto successe a Caroline. Dopo essere tornata a Clearwater la comunità di Scientology le girò le spalle. Un giorno incontrò una vecchia amica scientologist in un negozio Dollar Store. Senza rivolgerle nemmeno un saluto, l'amica le disse: «Vai a maneggiare. Sistema le cose. Maneggia».

Darby scrisse alla madre una lettera di disconnessione e aiutò il fratello, che all'epoca aveva 14 anni, a fare altrettanto. Le lettere sono chiare: Mamma, fino a che non rientrerai in buoni rapporti con la chiesa noi disconnettiamo.

Darby sostiene che la sua decisione di troncare i rapporti con la madre non aveva niente a che vedere con Scientology. Dice che la madre non ha bisogno di diventare di nuovo scientologist per avere rapporti con loro, ma deve sottoporsi alle verifiche di sicurezza per farsi togliere l'etichetta di SP. Ora ventitreenne, la ragazza è istruttrice di Pilates e mediatrice di servizi per l'azienda di telecomunicazioni del fidanzato. Ha fatto i suoi primi corsi di Scientology mentre la madre era a Cincinnati. «Ogni volta che l'ho usata la mia vita è migliorata» afferma. «Non vi rinuncerò per qualcuno che ha provocato tanto dolore».

La madre conosceva bene le conseguenze della fuga. «È più come se fosse stata lei a disconnettere da me» aggiunge Darby.

Quando Caroline ricevette la lettera di disconnessione del figlio si rivolse a un avvocato. I suoi diritti di genitore erano superiori alla dottrina della disconnessione di Scientology. Lei e il ragazzo si incontrarono alla Cody's Roadhouse di Clearwater. «Ti voglio bene più che a qualsiasi altro essere umano sul pianeta» disse al figlio. Lui si illuminò e adesso si incontrano con regolarità. Ma non con Darby.

«Il mio cuore è ancora infranto, non ho più la mia famiglia» racconta Caroline. «Sono stata io a portarla dentro. Vorrei essere io quella che la tira fuori». Ora risposatasi, la donna frequenta il St. Petersburg College con la speranza di diventare insegnante d'arte. «È divertente crearsi una nuova vita» conclude. «Vorrei solo che le persone che più amo al mondo potessero farne parte».

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Le persone soppressive che hanno parlato con il Times sono state dichiarate SP perché avevano sfidato pubblicamente e ripetutamente la chiesa. E avevano anche affrontato il suo sistema irreggimentato di giustizia interno.

Il procedimento solitamente inizia con uno scientologist che scrive un "rapporto per conoscenza" denunciando un altro membro della chiesa e sottolineando le sue presunte trasgressioni. L'accusato può vedersi ordinare una consulenza di etica oppure una "commissione di inchiesta", cioè un tribunale interno composto da staff della chiesa che, agendo come giurati, determinano se la persona ha commesso atti soppressivi. Gli atti soppressivi possono essere ripudiati e le persone soppressive devono fare ammenda. Non obbedire porta a conseguenze pesanti, come ha scoperto Randy Payne.

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Per una ventina d'anni Payne, 53 anni, è stato uno scientologist dedicato. Lui e la moglie pubblicavano un giornale Scientology a Clearwater. Ha pagato decine di migliaia di dollari per l'addestramento. Aveva ampliato la sua scuola privata di Clearwater, la Lighthouse che incorporava la tecnologia di studio di L. Ron Hubbard, e aperto scuole sorelle nei mercati che interessano a Scientology, quali Ungheria, Repubblica Ceca e Italia. Per utilizzare la "tech" e i materiali di Hubbard, Payne aveva accettato di versare il 10% delle entrate delle sue scuole. All'inizio lo aveva fatto con regolarità ma aveva poi smesso nel 1997, sostenendo che i suoi programmi scolastici si erano evoluti al punto in cui le tecniche di Hubbard venivano ormai usate soltanto marginalmente.

La chiesa minacciò di dichiararlo SP. «Per loro è l'ultima arma perché poi, una volta che ti hanno dichiarato, nessuno può più parlarti» racconta Payne. Difese il suo caso attraverso quattro Commissioni di Inchiesta - due tenute a Clearwater, e due a Los Angeles. Fu formalmente dichiarato persona soppressiva il 11 maggio 2003. L'ordine sosteneva che Payne aveva «diffuso a terzi affermazioni false e offensive contro Scientology e gli staff della chiesa».

Gli agenti di Scientology cercarono di tagliare i collegamenti dell'uomo con la sua comunità. Un ufficiale di etica della chiesa informò uno dei dipendenti della scuola di Payne che doveva licenziarsi immediatamente, come risulta da una lettera che l'uomo scrisse a Payne. Staff della chiesa avvisarono i suoi studenti scientologist che Payne era stato dichiarato e dovevano perciò abbandonare la sua scuola.

Stando al racconto di Payne, la politica della persona soppressiva venne usata contro di lui come forma di estorsione, affinché pagasse quanto la chiesa pretendeva. Scrisse ai legislatori e si incontrò con le autorità chiedendo di condurre indagini su quanto definiva, appunto, un'estorsione.

Lo scorso ottobre Payne ha protestato ancora più pubblicamente, una di quelle cose che possono succedere solo a Clearwater. Il giorno dell'apertura annuale del Consiglio Comunale di Clearwater, quando i residenti di solito si lamentano dei problemi di parcheggio e delle strade dissestate, Payne si è alzato e, ripreso dalle telecamere che registravano ogni sua parola, si è lamentato della Chiesa di Scientology. «È mia convinzione che la dirigenza di questa chiesa abbia creato un sistema corrotto di giustizia interna per imporre a individui e attività imprenditoriali il suo schema mangia-soldi».

I membri del consiglio restarono zitti.

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Estremo? Forse. Efficace? Sicuramente.

Questo è il punto di vista di molti studiosi di religione che dicono che la ragione alla base della dottrina Scientology della persona soppressiva è chiara: impedire ai membri di rompere le righe. «È il modo in cui la chiesa mantiene la disciplina» ha commentato Gordon J. Melton, direttore del Institute for the Study of American Religion, un think tank di Santa Barbara, California, che si concentra sui gruppi di minoranza. «Per loro si tratta di un meccanismo interno di controllo». Ha aggiunto che la richiesta di disconnessione di Scientology è molto più estrema delle pratiche di interruzione dei rapporti di gran parte delle religioni moderne. «Ritengo che per tutti gli interessati sarebbe meglio se li lasciassero andare per la loro strada senza farne un dramma» ha aggiunto Melton, «quella politica ferisce tutti».

Shaw, il portavoce della chiesa, ha suggerito al Times di intervistare due altri professori che hanno testimoniato per conto di Scientology in casi legali.

«È piuttosto severa» ha dichiarato il primo, F.K. Flinn, professore aggiunto di studi religiosi alla Washington University di St. Louis, aggiungendo che è anche caratteristica di una religione giovane. «Ha a che fare con il sentirsi minacciati perché non si è grandi. Fai qualsiasi cosa in tuo potere per mantenere unito il gruppo».

Scientology non esercita un controllo così severo come facevano i primi cristiani, ha aggiunto Flinn. La sua pratica SP ricorda l'esclusione praticata da gruppi come gli Amish o i Testimoni di Geova. Alcune comunità Amish permettono i contatti con gli amici intimi e i familiari; i Testimoni di Geova troncano ogni comunicazione, salvo in casi di imprese familiari o di emergenza.

Il secondo esperto consigliato da Shaw, Newton Maloney, professore al Fuller Theological Seminary di Pasadena, Calif., ha definito «troppo estrema» la politica della disconnessione di Scientology, in particolare perché ha effetti negativi sulle famiglie. «Alcune persone con cui ho parlato volevano semplicemente continuare la propria vita mantenendosi in contatto con la figlia, il figlio, il genitore. L'esclusione fu estremamente dolorosa. E non so quale fosse il suo scopo. I termini stessi che usano fanno paura, vero?».

Secondo Shaw la politica della chiesa è tutt'altro che estrema. Forse che nessuno prende le distanze dalle influenze negative? «I prigionieri vengono disconnessi dalla società. I dipendenti vengono licenziati, i coniugi divorziano». Gli avvocati immorali vengono espulsi dall'albo, le imprese che discriminano sono boicottate, i giornalisti che si inventano le storie sono licenziati, ha aggiunto. «Tutte queste azioni rappresentano la pratica della disconnessione in casi in cui una persona antisociale non si corregge o non limita le sue azioni distruttive».

La politica della persona soppressiva e della disconnessione sono l'ultima risorsa, ha commentato Shaw. «Il solo motivo per cui si dichiara qualcuno è per indicargli un cammino verso la salvazione».

E molti SP sono tornati.

Una volta Hubbard scrisse che gli SP erano "fair game", bersaglio libero, con questo intendendo che potevano essere «imbrogliati, querelati, gli si poteva mentire, potevano essere distrutti». Hubbard cancellò la direttiva del "fair game" nel 1976, sostenendo che non era mai stata intesa per autorizzare «azioni illegali o moleste contro nessuno».

I critici della chiesa, però, restano circospetti.

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Fonte Potenziale di Guai (PTS). Nessuno scientologist vuole essere definito in quel modo. I "PTS" non possono frequentare le classi o beneficiare dell'assistenza spirituale chiamata auditing. Ma se si mantengono contatti con una persona soppressiva è questo che si diventa: delle Fonti Potenziali di Guai.

Due messaggi registrati lasciati lo scorso anno sulla segreteria telefonica di Creed Pearson illustrano quanto seria possa essere la situazione. La chiamante: Kathy Feshbach, scientologist, importante donatrice e fondatrice della missione Scientology di Belleair. La prima telefonata risale al 2 marzo.

«Ciao... sono Kathy Feshbach... Ah, George Mariani si è ricandidato sindaco di Belleair e ci ha telefonato. Vuole che domenica prossima raduniamo tutti i nostri amici a casa nostra che ci deve parlare. È molto importante perché N. 1 gli serviamo, noi scientologist. E questo è un ottimo indicatore. Quindi vorrei davvero organizzare qualcosa di buono per lui…. Comunque, è una bella cosa che il sindaco ci abbia telefonato e voglio che ci siate tutti».

Ciò che la Feshbach non sapeva era che Pearson - scientologist da 25 anni e grande donatore della chiesa - era stato dichiarato soppressivo il mese prima. Pearson, 50 anni, ha raccontato di essere stato dichiarato perché aveva detto ai suoi amici scientologist che la religione era stata alterata dall'attuale dirigenza. Aveva detto anche che L. Ron Hubbard aveva mentito nel vantare i traguardi raggiunti.

Quattro giorni dopo la Feshbach richiamò Pearson lasciando un secondo messaggio. Era chiaro che aveva appresso che era un soppressivo.

«Ciao Creed, sono Kathy Feshbach. Domenica mattina... ho appena sentito che sei in mezzo a qualche tipo di ciclo di etica. Perciò non sei più invitato da noi, oggi. Sono certa che capirai. Quindi... ah, grazie per la comprensione. Per favore, non venire. Grazie per la comprensione».

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Con l'espandersi della comunità scientology nell'area della Baia di Tampa, fino a raggiungere circa 10.000 membri, è aumentato anche il numero degli SP dichiarati, secondo quanto sostengono sia i funzionari della chiesa che gli ex membri. Shaw ha detto che nella zona ci sono solo circa 40 SP, ma ex scientologist sostengono che il loro numero è di gran lunga maggiore.

Nella sede amministrativa californiana vengono conservati migliaia di dossier di dichiarazioni SP, ha rivelato Astra Woodcraft [1] che vi ha lavorato per tre anni, fino al 1998. Adesso lei stessa è uno di quei dossier.

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I Woodcraft sono una famiglia divisa. La madre, un figlio e la nonna sono scientologist. Il padre e due sorelle se ne sono andati. Le due parti non si parlano.

Cresciuta in Scientology con il fratello e la sorella, ancora adolescente Astra Woodcraft visse per due anni a Clearwater. Abitava in un motel di proprietà della chiesa sulla U.S. 19 e lavorava come cadetto di Scientology. Poi la famiglia si trasferì a Los Angeles e a 14 anni Astra entrò nella Sea Org, la legione di staff che dedica la vita alla chiesa. Astra fu assegnata alla squadra di sicurezza di etica, cioè quegli staff che cercano di impedire alla gente di lasciare Scientology.

Un mese dopo aver compiuto 15 anni sposò un compagno Sea Org di 22. Qualche anno dopo si recò in Inghilterra per presenziare al funerale della nonna. Incantata dal "mondo esterno" restò per un po' oltreoceano e decise di abbandonare Scientology.

Il marito le scrisse da Los Angeles: «Che cosa succederà se decidi di non tornare e sarai dichiarata? Dovrò disconnettere da te e così farà tutta la tua famiglia - tua mamma, tuo padre, la nonna, Matt e Zoe. Oppure torni indietro e maneggi la situazione in modo standard, qualsiasi sia la decisione che hai preso».

La Woodcraft, incinta, chiese il divorzio. Aveva 20 anni. Tornò alla chiesa di Los Angeles nell'aprile del 1998 e fece le verifiche di sicurezza. Le ci volle un mese intero. Firmò un documento in cui ammetteva che a 13 anni aveva provato la marijuana e che una volta aveva rubato un paio di collant.

Poi se ne andò. Scientology la inseguì con un "conto freeloader" di 80.000 dollari. Gli staff della Sea Org usufruiscono gratuitamente di corsi e auditing. Ma se se ne vanno vengono fatturati retroattivamente. Astra rifiutò di pagare.

In seguito anche la sorella minore, all'epoca quindicenne, lasciò Scientology. Era nella Cadet Org e viveva con la madre, all'epoca una staff della chiesa di Clearwater. Telefonò al padre, che era stato dichiarato SP un anno prima. Lui la andò a prendere alla biblioteca di Clearwater e la portò via.

Shaw ha fornito al Times una lettera di Leslie Woodcraft, la madre di Astra. «Benché non fossi felice della cosa, avrei potuto accettare la sua decisione (di Astra) di lasciare la chiesa. Ma ciò che mi turba davvero moltissimo è che lei sia tornata a quei suoi vecchi modi disonesti». Astra, nelle parole della madre, era diventata «un pupazzo di interessi mascherati e la sua "storia" - le bugie e le false accuse» erano probabilmente state solamente un ricercare attenzione.

La lettera concludeva che: «Non ho rinunciato alla speranza che un giorno Astra si renderà conto di aver preso una decisione che, per quanto ora le possa apparire definitiva, può essere revocata».

Astra dice di essersene andata «senza odio verso Scientology», ma che la reazione della chiesa l'ha lasciata senza alcuna voglia di averci più nulla a che fare. «Per me la cosa più difficile è spiegare a mia figlia perché non può vedere suo padre», il quale non ha contestato ad Astra il diritto di affido unilaterale. «Non voglio che lui la veda. Non voglio che Scientology me la tocchi in alcun modo». Ma desidera molto rimettersi in contatto con il fratello, la madre e la nonna, che restato tutti scientologist. «Voglio veramente bene a mia madre e mi manca molto» ci ha detto. «Vorrei tanto che conoscesse mia figlia».


Note di Martini:

1.Si vedano la storia di Astra, e quella della sorella Zoe Woodcraft.

 
 
 
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