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Essere bambini nella Sea Org: Zoe Woodcraft (Prima Parte)

Testimonianza giurata, gennaio 2001

Si ringrazia il Lisa McPherson Trust per aver messo a disposizione le testimonianze.

Traduzione e note a cura di Martini

 

Io sottoscritta Zoe Woodcraft dichiaro quanto segue:

1. Ho 16 anni;

2. Quanto in seguito dichiarato deriva dalla mia conoscenza personale, e se chiamata a testimoniare potrò farlo con competenza.

3. Nel 1986, quando avevo 2 anni, i miei genitori e mio fratello di 15 anni entrarono nella Sea Org della Flag Land Base di Clearwater, Florida. Io e mia Zoe Woodcraft sorella di sette anni venimmo affidate alla Cadet Organization. La mia famiglia, io compresa, viveva in un edificio sulla U.S. Highway 19 chiamato "QI", acronimo di Quality Inn. Un tempo questo edificio era un hotel della catena dei Quality Inn. In quell'edificio si trovava anche la Cadet Organization.

4. La stanza assegnata alla mia famiglia era molto piccola, circa 3,60 x 6 mt. Era un monolocale con un bagno. Era fatiscente, infestata dagli scarafaggi e puzzava di muffa. Ci stavamo stipati in cinque, una situazione invivibile.

5. Quando i miei genitori avevano visto questo alloggio erano rimasti scioccati. Al momento del reclutamento nella Sea Organization di Flag gli era stato promesso un appartamento nuovo con due camere nel complesso degli Hacienda Gardens, e avevano promesso anche che noi bambini saremmo andati ad una scuola privata e che loro avrebbero avuto un giorno libero ogni due settimane. Ben presto scoprimmo che non era vero niente.

6. Dopo circa un anno tornammo in Inghilterra per occuparci dei visti. Ricordo che in Inghilterra giocavo con un cuginetto e non volevo tornare alle terribili condizioni della Florida.

7. Ricordo anche che mio padre a un certo punto venne mandato via [1] e io non sapevo se sarebbe mai tornato. Ero terrorizzata perché temevo che non lo avrei più rivisto. Mi dissero che era stato mandato sulla nave, ma nessuno mi diceva quando sarebbe tornato. Lo fece dopo 6 mesi.

8. Vivemmo in Florida per circa due anni, poi mia madre venne trasferita a Los Angeles.

9. A Los Angeles venni messa al "CEO", che significa "Cadet Estate Organization". È un edificio a fianco al Celebrity Center International. Vissi da sola in questo posto per i due anni successivi. I miei genitori e mio fratello vennero mandati agli alloggi per adulti, e mia sorella maggiore alla Cadet Org in fondo alla strada. L'edificio in cui vivevo era solo per i bambini piccoli. Non vivevamo con i nostri genitori, ma eravamo affidati alle cure delle "nanny".

10. Alla fine mio padre dovette prendersi un congedo dalla Sea Org per il problema dei visti. A quel punto affittò un appartamento per tutta la famiglia. Poi iniziò a lavorare per un'azienda di proprietà di uno scientologista. Avrebbe dovuto lavorarci per un anno in modo che tutti noi potessimo ottenere il permesso di soggiorno. Tecnicamente anche io vivevo in questo appartamento con i miei genitori, ma visto che entrambi lavoravano fino a tardi venivo portata al CEO alla mattina presto e mi venivano a riprendere la sera tardi. Tutto questo continuò fino a che non ebbi sei anni.

11. A sei anni venni trasferita in ciò che si chiama "Int Ranch". Si tratta di una proprietà nella Happy Valley, nei pressi di Los Angeles. Ci dissero che si trattava di una località segreta e mi ordinarono di non dire a mio padre dove si trovava, perché i miei genitori avevano nel frattempo divorziato e mio padre non era più nella Sea Org.

12. Mi assegnarono a un dormitorio nel complesso accettabile: c'era una bella moquette, era pulito ecc. Però non vivevo con i miei genitori e noi bambini più piccoli, conosciuti come "pre-cadetti", eravamo affidati alle cure di un ragazzo di 16 anni di nome Sterling Thompson. Eravamo una ventina. In complesso eravamo circa 100 bambini e la proprietà era gestita da sette o otto adulti.

13. Al Ranch i miei orari erano questi: sveglia alle 7,00, mezz'ora per vestirsi e poi colazione. I pasti erano strettamente regolati. Ci avevano assegnato un posto e ogni tavolo aveva un "capitano della tavolata" che doveva assicurarsi che l'inserviente ci portasse da mangiare. Il cibo veniva collocato sul tavolo e ci servivamo da soli. Avevamo mezz'ora per mangiare, poi dovevamo sparecchiare e ripulire il nostro tavolo.

14. Dopo colazione lavoravamo: vuotavamo la spazzatura, lavavamo i pavimenti, spazzavamo ecc. In tutta la proprietà c'erano "stazioni di pulizia" a cui venivamo assegnati. Tutto il lavoro, che durava circa 20 minuti, era sotto la supervisione di Sterling.

15. Poi andavamo a scuola, quattro ore con una pausa di 15 minuti. Spesso l'orario cambiava: a volte facevamo quattro ore il mattino e due la sera, dopo il lavoro pomeridiano, a volte facevamo sei ore di fila.

16. Gran parte di ciò che ho studiato era materiale Scientology. Ricordo che a sei o sette anni feci il Basic Study Manual, che per me era molto difficile. È un corso studiato per gli adulti. Quando non riuscii a raggiungere il punteggio minimo al test finale l'istruttore mi disse di rifare le sezioni del corso, poi di rifarlo per intero. Così dovetti rifarlo. Le uniche altre materie che studiavamo erano lettura e aritmetica.

17. Dopo la scuola avevamo mezz'ora per il pranzo poi ci mettevamo in fila e facevamo esercitazioni di gruppo. Marciavamo "sinistra/destra/sinistra" scandendo la dottrina Scientology, e facevamo delle corse a staffetta per aumentare il "flusso di particelle" in modo da poter lavorare più velocemente. Poi ci assegnavano il lavoro per il pomeriggio.

18. Il lavoro consisteva di cose come raccogliere sassi da un ruscello, metterli su una carriola e portarli dove stavano costruendo un muro; rastrellare il campo di football dopo che avevano falciato l'erba oppure togliere le erbacce. Passavamo gran parte del tempo a strappare erbacce perché l'aspetto della proprietà era molto importante. Spesso ci dicevano quanto eravamo fortunati a poter vivere in quel luogo. Lavoravamo tutto il pomeriggio, dall'ora di pranzo all'ora di cena.

19. Prima di cena facevamo la doccia, e dopo studiavamo altre due ore. 20. Alcuni mesi dopo il mio arrivo al Ranch accadde una cosa. Un pomeriggio fummo radunati tutti e ci portarono nella casa dei "ragazzi grandi". Era la casa dove vivevano Justin Miscavige ed altri. Era davvero bella, molto meglio dei nostri dormitori. C'erano quadri alle pareti, mentre da noi erano permesse solo foto di L. Ron Hubbard o della nave Apollo. Le pareti e le coperte dei letti avevano colori diversi e variati, mentre al dormitorio era tutto in colore nautico: navy o oro. Non esisteva una casa per le "ragazze grandi". Loro vivevano al dormitorio assieme a noi bambini.

21. Quel giorno ci dissero che dovevamo rimanere dentro la casa. L'adulto che ci faceva la guardia mi disse che al ranch c'erano troppi bambini ed era arrivato un controllo dell'Ufficio Igiene. Così rimanemmo nascosti fino a che l'ispettore non se ne andò.

22. Tutte le camere del dormitorio avevano colori scuri. Le coperte erano color blu navy, con ricamato il simbolo della Sea Org in oro. Avevamo cassettoni color marrone su cui non ci era permesso mettere oggetti personali o foto della famiglia. Non potevamo appendere alle pareti foto o quadretti personali, solo immagini di L. Ron Hubbard e della Apollo.

23. Uno dei corsi che mi fecero fare appena arrivata fu il "corso rifare il letto". Dovetti imparare come piegare gli angoli delle lenzuola in modo che il letto fosse perfettamente rifatto senza pieghe. L'esercitazione finale consisteva nel rifare perfettamente il letto in meno di cinque minuti.

24. Al Ranch indossavamo uniformi. Erano pantaloncini color kaki con una maglietta o polo rossa con ricamato l'emblema della Sea Org. Avevamo anche una tuta da ginnastica, pantaloni lunghi e un gilè. Non potevamo indossare i nostri vestiti nemmeno quando stavamo all'aria aperta, l'unica cosa personale permessa era il pigiama.

25. Per quanto riguarda tempo libero o per giocare, non ce n'era. Ogni aspetto della nostra vita era controllato e programmato. A volte, in estate, ci davano 25 minuti per una nuotata, ma quello era tutto.

26. Al Ranch c'è anche una forma di punizione chiamata "porcile". Viene comminata a chi non ha pulito bene la camerata. La punizione varia nelle diverse Cadet Orgs, nella mia chi trasgrediva doveva passare la notte in quella che chiamavano "la grande casa". Si trattava di un edificio abbandonato con tavole del pavimento marce e finestre rotte, infestata da insetti, ratti e pipistrelli. Ricordo chiaramente due ragazzine di circa nove anni che vennero costrette a passarvi la notte, nel bel mezzo della quale corsero fuori urlando e piangendo. In seguito una di loro mi disse che erano terrorizzate dai pipistrelli e non riuscivano più a restare chiuse lì dentro.

27. Questo Ranch si trovava a ore di macchina dalla civiltà. Nel periodo di oltre un anno che vi ho trascorso non ci hanno mai portato in paese per una gita, non siamo mai andati al cinema, a fare compere o altro. Eravamo completamente isolati. La sola volta in cui lo lasciai fu per un breve permesso per andare a trovare mio padre a Natale.

28. All'età di sette anni divenni MAA [Master at Arm - Ufficiale di Etica della Sea Org]. È la persona incaricata di controllare che nessuno si rilassi sul lavoro, e deve scrivere rapporti sui bambini che si comportano male. Ad esempio una volta dovetti fare rapporto su me stessa perché mi ero intrufolata nella baracca dove custodivano le merendine, e avevo dato un morso alla merenda di un altro. Un altro bambino fu costretto a stare in piedi di fronte a tutto il gruppo ed elencare tutte le cose che aveva rubato, tipo una penna all'insegnante. Dovette elencare tutte queste cose che aveva preso senza chiedere il permesso. Per lui fu molto umiliante - aveva circa 10 anni - e il giorno seguente venne cacciato dal ranch.

29. Al venerdì notte, verso le 2, mia madre mi veniva a prendere in macchina. Mi portava al suo alloggio, a circa mezz'ora di distanza, e potevo stare con lei fino alle 12,00 del giorno seguente. Era tutto il tempo che passavo con mia madre. A settimane alterne, quando era il turno di visita di mio padre, mia madre incaricava qualche suo amico di venirmi a prendere e portarmi da mio padre a cui era vietato venire al ranch. Stavo a dormire da lui e alle 10,30 dovevo tornare al ranch. Chiedevo spesso di stare più a lungo, ma non di concessero mai il permesso. Sia io che mio padre ne soffrivamo molto. Mi sento come se avessi passato gran parte della vita a dire addio a mio padre.

30. Poche settimane prima di lasciare il rach mi dissero che mia madre era stata mandata in missione a New York. Dopo circa tre settimane mi mandarono da lei.

31. Adesso ero a Manhattan. Vivevo con mia madre nella sua stanza, che era relativamente bella e pulita visto che lei era una "Missionaria Internazionale", cioè era lo staff di rango più alto e gli altri erano terrorizzati dalla sua autorità.

32. A Manhattan passavo tutto il tempo a ciondolare con altri sei o sette bambini che vivevano nell'edificio. Durante la permanenza a New York, circa undici mesi, non andai mai a scuola. Una volta mia madre mi chiese se volevo andare alla scuola pubblica, ma io pensavo che fosse un posto orribile, "il nemico", ed è questo che mi hanno insegnato in tutta la mia vita. Le dissi che non volevo andarci e lei disse che andava bene. A New York compii otto anni.

33. Ad un certo punto mia madre mi portò nella classe di studio per fare le training routines [2], ma a me non piaceva facevo arrabbiare il supervisore e alla fine mi fecero smettere. Ogni giorno uscivo e andavo a un vicino negozio di fumetti oppure a prendermi una fetta di pizza. A parte quello, non avevo altri contatti con non-scientologisti. C'era un tizio di nome Eugene il cui lavoro consisteva nel badare a noi ragazzini, e a volte ci portava a Central Park o all'Empire State Building.

34. Ogni giovedì sera mia madre doveva fare la programmazione finanziaria per l'org, così non tornava in camera. Andavo a letto da sola e mi svegliavo di notte in preda al terrore, e l'andavo a cercare. Di solito la trovavo che scriveva a macchina in un ufficio, allora rimanevo con lei fino a che non finiva e veniva a dormire.

35. Poco prima del mio nono compleanno tornammo a Los Angeles. Non potei tornare al ranch perché non c'era posto, così mi mandarono alla Apollo Training Academy.

36. La Apollo Training Academy è un'organizzazione di formazione e addestramento per i cadetti di Scientology, cioè i bambini dai sette anni in su. Vivevamo al Anthony Building [AB] sulla Fountain Street. L'AB era un casermone di quattro piani. La piscina era coperta con tavole di compensato e ci avevano detto di non camminarci sopra perché erano deboli e insicure. Ma noi bambini ci giocavamo ugualmente perché spesso non eravamo sorvegliati. La moquette era vecchia e maleodorante ed era pieno di scarafaggi. Dormivamo su brandine di metallo con la vernice scrostata. Non c'era un solo letto che si potesse chiamare tale, nessuno di noi aveva il set completo composto da lenzuola, coperta, cuscino e federa. Per molti mesi ho dormito senza cuscino.

37. La mobilia era tutta vecchia e decrepita. Dal soffitto pendevano lampadine nude. Anche le cucine erano state smantellate per far posto ai dormitori e c'erano tubi esposti ovunque. Sicuramente sono state le peggiori condizioni in cui ho vissuto durante il mio periodo di bambina in Scientology.

38. L'edificio era in una zona molto malfamata di Los Angeles e di notte sentivo spesso sparatorie. Ero terrorizzata di doverci vivere. La donna che doveva farci da bambinaia - nella nostra camerata eravamo circa 11 bambine - non c'era quasi mai. Non dormiva nemmeno con noi e ricordo che non sapevamo mai dove fosse. In quel periodo mia madre era di nuovo in missione, questa volta in Messico, così non la vedevo per niente. Mio padre però iniziò a venirmi a prendere ogni due o tre sere, così potevo dormire da lui.

39. Il fatto di avere contatti con mio padre, che non viveva dentro i confini di Scientology, mi rendeva felice. Era un luogo dove potevo rifugiarmi, il vicinato era bello e potevo mangiare quello che volevo. Mi dava anche qualche soldo, altrimenti non ne avrei avuti. Ero anche vestita meglio degli altri bambini che avevano cose molto modeste perché i loro genitori non si potevano permettere altro, e non erano previste uniformi.

40. Al AB ci davano tre pasti al giorno. Non ricordo cosa ci dessero, solo che faceva schifo.

41. Al AB anche i bagni erano in condizioni penose e spesso non c'era acqua calda, nella doccia le piastrelle erano ammuffite e sporche, e non avevamo saponette e salviette.

42. Inoltre gli ascensori non funzionavano, così dovevamo sempre farci i quattro piani a piedi.

43. In quell'anno andavo a scuola nell'edificio ATA, cinque minuti in autobus dal complesso Scientology. Anche lì studiavo principi e direttive di Scientology, aritmetica, lettura e ortografia. Nella scuola erano stipati circa 200 bambini. Alcuni addirittura studiavano nella mensa, e dovevano togliere i libri per farci posto per mangiare. Anche in questa scuola non avevamo veri orari e programmi. Il lunedì era il giorno della spiaggia, così non si studiava per nulla. Andavamo spesso in un parco dove passavamo l'intera giornata. A volte ci portavano a una piscina e per nuotare occorrevano 50 centesimi. Però molti bambini non avevano neppure quelli, così se ne rimanevano seduti a guardare. Se chiedevamo i soldi all'insegnante ci diceva di no, e che era davvero brutto che non avessimo soldi.

44. Un'altra cosa che ci facevano fare al AB era ciò che chiamavamo "becchettare" la moquette. Visto che non esistevano aspirapolvere, noi bambini dovevamo metterci carponi e raccogliere lo sporco con le mani. C'erano scaglie di vernice ovunque e noi dovevano lasciare in condizioni perfette la sezione che ci veniva assegnata. Era un lavoro parecchio duro, specialmente nella fessura tra la moquette e il muro. Lì si accumulavano pezzetti di ogni tipo di sporco, comprese briciole di vernice e punti metallici che mi ferivano le dita.

45. Vissi all'Anthony Building per circa due anni, tra il 1992 e il 1993. Poi mi telefonò mia madre, che in quel periodo avevo visto molto raramente. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto raggiungerla in Florida per circa tre mesi. Non sapevo neppure che mia madre fosse in Florida. Dissi che sì, mi sarebbe piaciuto. Non pensavo di trasferirmi là per sempre perché non volevo lasciare mio padre. Volevo solo vedere mia madre, perché non la vedevo da tanto tempo.

46. Così mi misero su un aereo per la Florida e mia mamma mi venne a prendere all'aeroporto. Mi portò agli Hacienda Gardens nella stanza che divideva con un'altra staff, e dormii sul pavimento.

47. La sera successiva, dopo avermi portato a mangiare in una bella trattoria, mia madre mi accompagnò al Quality Inn (QI). Mi portò in una camerata ed esclamò: «Ecco la tua stanza! Guarda che bella!» e si preparò ad andarsene. A quel punto la pregai di non lasciarmi. Piansi, non volevo rimanere sola. Fu una delle notti peggiori della mia vita. Temevo che sarei rimasta lì per sempre.

48. Andai a letto veramente sconvolta, mi mancavano mio padre e mia sorella e vomitai la cena. Il giorno dopo iniziai il programma della Cadet Organization.

49. Adesso dovevo lavorare tutti i giorni. Tutti i pomeriggi lavoravo nell'ufficio di mia madre (Hubbard Communications Office) ed ero addetta alla selezione delle lettere. Erano orari simili a quelli dell'Int. Ranch, solo che qui invece che lavorare all'aria aperta lavoravo in un ufficio.

50. In quel periodo firmai anche il contratto Sea Org. In realtà ne avevo già firmato uno in un qualche momento precedente, questo era il secondo. Il contratto dice che lavorerai per l'organizzazione di Scientology per l'attuale vita intera e per il prossimo miliardo di anni. Mi dissero anche di leggere una direttiva che diceva che se qualcuno vuole lasciare Scientology deve dirlo al capitano, e sarà autorizzato ad andarsene. Naturalmente non volevo starci, ma non volevo neanche dare un dispiacere a mia madre. Avevo nove anni.

51. La scuola in questo periodo fu un po' meglio delle mie esperienze precedenti. Studiavamo un po' di geografia e di cultura generale. Avevamo anche letture più variate. Ma circa il 40% delle cose che studiavo erano Scientology. Appena arrivata facevo quattro ore di scuola al mattino, lavoravo al pomeriggio e poi semplicemente ciondolavo al QI e la sera giocavo. Nessuno ci controllava. Dopo un po' iniziai a studiare anche alla sera. Veniva chiamata "scuola serale" e si trattava di pura Scientology.

52. Nonostante ogni giorno vedessi mia madre in ufficio, non stavo mai con lei. Era molto occupata e se gironzolavo per la stanza mi diceva di rimettermi a lavorare. Il solo tempo che passavamo insieme era il sabato mattina, quando andavo a trovarla agli Hacienda. Ma siccome era anche l'unico momento che aveva per pulire la stanza e riordinare, non è che la qualità del tempo trascorso insieme fosse molto buona. A volte andavo agli Hacienda il venerdì sera e dormivo da lei. Per me erano momenti molto speciali.

53. In quel periodo i contatti con mio padre furono molto difficili. Non sapevo come mettermi in contatto con lui e mia madre non era contenta quando chiedevo il suo aiuto. In seguito scoprii che lui continuava a chiamare, e alla fine iniziò a mandare fax arrabbiati chiedendo di parlare con me. Alla fine ricevetti questi messaggi e il permesso per telefonargli, ma quando parlavamo il vice comandante cadetto stava sempre nella stanza con me. Riuscii a mettermi in contatto con mio padre solo dopo tre mesi dall'arrivo a Flag, e in seguito ci sentimmo ogni quattro mesi circa.

54. Dopo aver trascorso qualche tempo alla base mi diedero il permesso di fargli visita due volte l'anno. All'inizio ci andavo una volta in estate e una a Natale, però sia mia madre che la Cadet Org disapprovavano, perché rimanevo lontana più di quanto mi concedessero nel "congedo". Ci venivano permesse solo tre settimane di assenza l'anno e spesso io prolungavo le mie visite da papà, perché non volevo tornare indietro. Dicevo a mio padre che non volevo tornare il Florida, ma all'epoca lui era ancora uno scientologista e mi diceva che dovevo farlo.

55. Quando si avvicinava il momento del ritorno ero sempre molto depressa. Piangevo per l'intero volo verso la Florida, e ho spesso turbato il personale di bordo. Però poco prima dell'atterraggio cercavo di ricompormi perché non volevo che mia madre vedesse che stavo male. Si arrabbiava sempre se davo a vedere che non mi piaceva vivere a Flag. Sapevo anche che a mia madre non piaceva mio padre. Diceva che era un «Ex Sea Org, perciò un DB» [degraded being - essere degradato]. C'è una direttiva della chiesa che lo afferma come dato di fatto, e i membri della Sea Org ci credono ciecamente.

56. Rimasi nella Cadet Org per molti anni. Ad un certo punto mi cambiarono dormitorio. Inizialmente mi avevano assegnato ad un bel pensionato perché mia madre era "International Management". Però quando venne assegnata a Flag e passò al personale normale, persi i miei privilegi.

57. La camera dove mi trasferirono era orribile. La moquette rosa aveva macchie scure e c'era il più alto numero di scarafaggi con cui mi era mai toccato convivere. Nella stanza stava una sola altra ragazza. Non la conoscevo perché abitavo lì da poco ed ero timida, e si diceva che questa ragazza avesse una cattiva etica. Rimasi in quel dormitorio per alcuni mesi, poi mi trasferirono di nuovo. Dal 1994 al 2000 vissi al QI, cambiando varie sistemazioni, alcune migliori altre peggiori. Da quel che mi ricordo mi spostarono nove volte. Vissi con mia madre solo gli ultimi sei mesi del 2000. Ma all'epoca avevo già 15 anni.

58. Tutti questi spostamenti mi turbavano. Una volta che ti eri sistemata tutto d'un tratto ti dicevano di trasferirti. Di solito succedeva per far posto a qualcun'altra di rango più elevato che si era trasferita lì. Quando ti dicevano di trasferirti dovevi raccogliere in fretta i tuoi effetti personali e andare dove ti ordinavano di andare, che ti piacesse o no.

59. Uno dei lavori che mi assegnarono fu demolire le pareti di una stanza. Era una stanza strana con due strati di compensato che rivestivano i muri. Chiesi al coordinatore cadetto a che cosa servisse quella stanza, e lui mi rispose che era per le "particelle di etica" scombinate o isteriche. Lui li rinchiudeva lì in quella stanza (dei bambini). Alcuni erano così sconvolti che prendevano a calci le pareti e avevano aperto dei varchi nel cartongesso, così avevano dovuto rivestire i muri con il compensato.

60. In generale la vita al QI era deprimente e paurosa. Il solo posto per giocare era il parcheggio. Avevamo sempre programmi rigidi e noiosi. Non avevo mai il permesso di lasciare i locali e raramente uscivamo in gita. Lavoravo tutti i pomeriggi e l'intera domenica. In realtà, la domenica ci dedicavamo spesso ai "renos" (ristrutturazioni) e lavoravamo per sistemare i locali del QI. Se al sabato, dopo la visita dei genitori, non avevamo permessi particolari, allora ci dedicavamo ai "renos". Ogni sabato sera ci permettevano di guardare un film nella stanza dei cadetti, e ci divertivamo molto anche se non li potevamo mai scegliere noi, ma li sceglieva l'istitutrice Italia; a un certo punto si innamorò perdutamente di una pellicola intitolata "White Knight" e lo dovemmo guardare per settimane. Non era un film per bambini ed era incredibilmente noioso.

61. Dopo la sostituzione dei coordinatori cadetti ci censurarono letture e scelte musicali. Ci ispezionavano la camerata in cerca di materiale offensivo e se veniva trovato qualcosa di non approvato, lo confiscavano. Una cassetta di Alanis Morisette, ad esempio, fu portata via perché la cantante era "di tono basso" [sulla "scala del tono" di Scientology] e "troppo arrabbiata". La rivista Archie veniva considerata "ad orientamento troppo sessuale" e proibita. Non era permessa nemmeno Seventeen e neanche le riviste di moda, a causa del loro contenuto di "orientamento borghese" e i contenuti sessuali.

62. Con il passare degli anni i miei incarichi salirono di livello (a proposito, quando lavoravo nell'ufficio di mia madre la Cadet Org mi considerava una "missionaria"). Una volta mi assegnarono l'incarico di supervisione della stanza degli animali. Avevamo serpenti, una tarantola, dei topini e un coniglio. Quel lavoro mi piaceva. Poi andai a lavorare come "MAA" [Master at Arms] che tratta questioni di etica. Ebbi diverse altre mansioni nella divisione HCO [3] e alla fine divenni Exec Esto [4]. Dovevo scrivere programmi per migliorare la Cadet Org assieme al coordinatore cadetto. Quando lavoravo come LC (LRH Communicator) uno dei miei incarichi era assicurarmi che tutte le foto di L. Ron Hubbard fossero in condizioni perfette, così dovevo ripulirle dalle feci degli scarafaggi. Poi conducevo i canti delle dottrine di Scientology.

63. Come HAS e Direttore delle Ispezioni e dei Rapporti dovevo leggere gli "overt" scritti dagli altri cadetti. Questo comprendeva anche scritti sulla masturbazione e altre attività sessuali. Ho partecipato anche a corti di etica e a "comm ev" [processi interni] dei bambini. Si tratta di azioni disciplinari che seguono le direttive della chiesa.

64. In tutti questi anni venivo considerata pre-cadetto e diventai cadetto verso gli 11 anni. C'è abbastanza pressione per convincere i bambini a diventare cadetti.

65. Prima di tutto, ti ripetono continuamente che verso i 10-11 anni dovresti diventare un cadetto e se non lo fai ti chiedono continuamente come mai non lo sei.

66. Poi i cadetti hanno privilegi che gli altri bambini non hanno. Ricevono una paga settimanale. All'inizio mi davano 16 dollari la settimana, ma poco dopo li ridussero a 8. Esistevano speciali diplomi e certificati e se li ottenevi potevi guadagnare denaro extra. All'inizio erano 25 dollari, ma presto li ridussero a 12. Io riuscii ad ottenere questi certificati per il buon comportamento e l'alta produzione sul mio lavoro.

67. Poi i cadetti avevano alloggi migliori. I non cadetti (chiamati semplicemente "bambini") e i cadetti dovevano vivere in quartieri separati. Se verso i 10 anni eri un semplice "bambino" e non un "cadetto" che viveva negli alloggi dei cadetti, venivi trattato in modo diverso e guardato storto.

68. Infine ai cadetti veniva lasciata più libertà di movimento. Potevano lasciare il QI (mai da soli, sempre in coppia) e se avevano statistiche alte avevano il permesso di andare a giocare a bowling. Il "cadetto della settimana" riceveva in premio un gelato.

69. Lo svantaggio di diventare cadetto era che, secondo le direttive della chiesa, da quel momento eri sulla strada per diventare ufficiale della Sea Org. Secondo questa policy la definizione di cadetto è "chi è in addestramento da ufficiale".

70. Quando mi chiesero di diventare cadetto la prima volta risposi che non ero sicura di volere entrare in Sea Org. Mi mancava mio papà e volevo tornare in California. Il coordinatore cadetto rimase scioccato e mi disse che dovevo risolvere quel dubbio. Gli dissi che forse volevo andare al college e lui mi assegnò ad una condizione di dubbio. Lo notificò anche a mia madre.

71. Risalii la condizione di dubbio, che è studiata per tenere la gente dentro l'organizzazione di Scientology. In questa condizione devi confrontare le statistiche dei due gruppi tra cui sei indeciso. Mi mostrarono la propaganda della chiesa su quanto fosse meravigliosa Scientology, tipo la rivista "Freedom" [l'equivalente italiano è "Diritti dell'Uomo"]. Poi mi mostrarono le statistiche sul crimine e sui bambini che fanno uso di Ritalin, e anche storie di giornale su incendi e morti. Tutto questo serviva a dimostrarmi che il mondo Scientology aveva statistiche molto migliori ed era molto più etico del mondo "wog" (non Scientology). Mi raccontarono quanto erano cattivi gli psichiatri e tutte le cose orribili che fanno alla gente, e io dovevo confrontarle con quanto il metodo di salute mentale di Scientology fosse molto migliore. Mi vergognavo così tanto di essere stata assegnata a questa condizione che semplicemente volevo uscirne. La condizione di dubbio è una condizione inferiore, e quando ti assegnano a questa condizione perdi i privilegi e vieni guardato molto male.

72. Parlai anche con mia madre di questo mio dubbio. Lei si arrabbiò perché non volevo entrare in Sea Org. Mi chiese se mio padre mi stesse influenzando contro Scientology. Volle sapere da dove usciva questa idea di andare al college. Pensava che fossi completamente pazza.

73. A quel punto decisi di restare nella Cadet Org. Avevo 11 anni.

74. Verso i 12 o 13 anni venni reclutata nel Cadet TTC (Technical Training Corps.) Eravamo in addestramento per diventare supervisori e chiaritori di parole per la Cadet Org. Studiavo gli scritti di L. Ron Hubbard undici ore al giorno, sei giorni la settimana. La domenica facevo 10 ore di scuola normale. Studiavo corsi da adulti come lo Student Hat e il corso per Scientologista Qualificato Hubbard. Sono gli stessi corsi che org e missioni di tutto il mondo offrono agli adulti. Feci questi corsi per quasi un anno.

75. In quel periodo non ebbi mai giorni liberi, eccetto il Sea Org Day e Natale, e una gita di due settimane che fu molto divertente. Ci portarono in campeggio poi visitammo Washinghton D.C. e la Pennsylvania. Fu una gita straordinariamente speciale e solo alcuni cadetti poterono prendervi parte. In dieci anni c'erano state soltanto quattro di queste escursioni, tutte organizzate da Rusty Hilton e sua moglie.

 

Seconda Parte e Note

 
 
 
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