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Lettera aperta del Prof. James R. Lewis a scientologist, ex scientologist e critici della Chiesa di Scientology

© Traduzione non ufficiale di Simonetta Po, dicembre 2011. Per l'originale, vedere qui. Pubblicata originariamente il 18 gennaio 2011 sul blog di Gair Isene.

 
[Nota di Gair Isene: James Lewis è un eminente accademico nel campo delle Nuove Religioni. Incontrai Mr. Lewis a Oslo un paio di mesi dopo avere lasciato la chiesa. Lo ritengo persona di grande levatura intellettuale in un panorama troppo spesso caratterizzato da visioni polarizzate, su entrambi i fronti. Questa sua lettera aperta è significativa. Per favore, fatela circolare.]


Lettera Aperta

Nota di James R. Lewis: Questa lettera può essere ripubblicata a patto che venga riprodotta integralmente, senza modifiche. JRL

Sono un accademico e specialista di nuovi movimenti religiosi. Gran parte della mia ricerca, soprattutto nei miei primi anni di carriera [di studioso], si è incentrata sulle religioni alternative etichettate come "sette" e sulle controversie che le vedevano coinvolte. Benché io sia stato a volte criticato come "apologeta delle sette", in realtà le mie opinioni su tali gruppi sono sfumate e spesso critiche (a questo proposito si veda, ad esempio, il mio saggio online "Safe Sects?". In particolare, si dovrebbe notare che le mie opinioni in materia sono generalmente conformi ai punti di vista mantenuti dai maggiori studiosi di nuove religioni (cioè, le mie opinioni non sono solo mie). In quanto accademico, il mio pubblico d'elezione è costituito dai colleghi accademici. Perciò nel corso degli anni ho ignorato gli attacchi ad hominem rivoltimi da individui online coinvolti nella controversia sulle sette.

Tuttavia, in anni recenti sono accadute due cose che mi hanno spinto ad esaminare queste questioni - in particolare perché coinvolgono la Chiesa di Scientology (CoS nel testo) - in un modo più personale:

1) La raccolta di articoli su Scientology che ho curato, pubblicata dalla Oxford University Press nel 2009, ha avuto l'effetto di alzare il mio profilo nella controversia sulle sette.

2) La fuoriuscita di un numero importante di scientologist di alto livello ha fatto sì che la Chiesa di Scientology ricevesse maggiore attenzione mediatica, attirando così maggiore attenzione sulla mia antologia su Scientology. Le circostanze sembrano avermi spinto a esporre alcuni dei miei punti di vista sulla CoS - sia accademici sia personali - in modo pubblico. Ecco il motivo di questa mia "lettera aperta" che spero verrà ampiamente distribuita (e non citata fuori contesto).

Devo premettere che agli accademici non piace partecipare direttamente alle controversie pubbliche, un po' perché, come gruppo, non amiamo litigare. Ma anche perché in quasi ogni tipo di controversia tutte le parti del conflitto tendono a ridurre le argomentazioni a una visione in bianco-e-nero, in termini di "bene contro male", a volte adottando un atteggiamento belligerante di "o con noi, o contro di noi". Ho anticipato questa reazione nell'introduzione all'antologia su Scientology, in cui ho scritto che: «Probabilmente questo volume... riceverà la disapprovazione di tutti coloro i quali sono coinvolti nel conflitto Scientology/anti-Scientology... »

Come era prevedibile, i critici hanno liquidato il volume come un esercizio propagandistico, "ovviamente" pagato dalla Chiesa di Scientology. Tuttavia - come ogni osservatore informato poteva facilmente prevedere - la CoS non ha gradito la mia opera, in particolare il capitolo su Xenu, che uno dei miei vecchi contatti nella chiesa ha descritto come "blasfemia". Un altro capitolo descrive i tentativi della CoS di sopprimere quegli studi accademici che la chiesa riteneva stessero presentando Scientology in luce negativa. In tutto il libro sono rilevabili altre valutazioni critiche sul movimento. Ma, poiché nel suo complesso il volume non è una pubblica denuncia negativa, molti anti-scientologist lo hanno liquidato come una "imbiancatura". Da parte sua, la Chiesa di Scientology ha presto smesso del tutto di comunicare con me, il che significa che una conseguenza di quel libro è probabilmente stata l'avermi categorizzato come SP [persona soppressiva.]

In questa Lettera Aperta non ripercorrerò l'analisi socio-scientifica della controversia sulle sette, condivisa dai maggiori studiosi di nuove religioni. Concentrerò piuttosto la discussione sulla mia crescente comprensione della Chiesa di Scientology.

Né io, né la grande maggioranza di specialisti di nuove religioni ci consideriamo difensori di gruppi come Scientology. Ci interessa invece comprenderne i processi socio-psicologici e le dinamiche del conflitto sociale. Il fatto che molte delle nostre analisi indeboliscano le accuse semplicistiche sollevate contro le nuove religioni controverse fa sì che quei critici, concentrati sul pensiero in "bianco e nero", ritengano che abbiamo fatto la consapevole scelta di difendere le "sette". Tuttavia, nel caso avessimo deciso di difendere veramente qualcosa allora vediamo noi stessi come difensori della buona scienza contro la cattiva scienza e, in alcuni casi, come difensori della libertà religiosa contro la minaccia alla libertà religiosa rappresentata dalle forme meno sofisticate di anti-settarismo.

Il mio orientamento allo studio delle nuove religioni è informato dal fatto che per tre anni, poco più che ventenne, sono stato un membro di una nuova religione controversa, la 3HO di Yogi Bhajan (ho recentemente descritto la mia fuoriuscita da 3HO in un articolo online, "Autobiography of a Schism"). Sebbene dopo la mia uscita avessi mantenuto alcuni sentimenti negativi verso la mia vecchia organizzazione, si trattava di sentimenti paragonabili a quelli che si potrebbero provare per l'ex coniuge subito dopo il divorzio (vale a dire cattivi, ma non straordinari). Inoltre, durante l'affiliazione a 3HO ebbi numerose esperienze positive che sono servite a bilanciare quelle negative.

Quando alla metà degli anni '80 iniziai a interessarmi alla controversia sulle sette come materia di indagine accademica, fui colpito dal quadro uniformemente negativo dipinto dagli ex membri "deprogrammati" di gruppi controversi - un quadro che contrastava fortemente con il giudizio variegato che avevo dato di 3HO. Sospettavo che quei giudizi negativi fossero stati,almeno in parte, modellati dall'esperienza stessa di deprogrammazione. Così feci una ricerca sugli ex membri - sia deprogrammati, sia non-deprogrammati - e scoprii che i dati sostenevano decisamente la mia ipotesi. (A questo proposito si veda, per esempio, il mio "Apostates and the Legitimation of Repression" in Sociological Analysis 49:4. 1989, e il mio "Reconstructing the 'Cult' Experience" in Sociological Analysis 42:2. 1986. Parti di questi articoli sono stati ripubblicati nel mio volume Legitimating New Religions, 2003).

Fu in quel periodo che ebbi i miei primi contatti con la Chiesa di Scientology; lo scopo era individuare ex scientologist a cui inviare questionari (non ha mai funzionato a causa della mal concepita direttiva del troncare i rapporti con gli ex membri). Qualche anno dopo l'organizzazione di Scientology si entusiasmò per le conclusioni che avevo tratto e in seguito fece riferimento alla mia ricerca in alcuni dei suoi casi legali - in gran parte per il fatto che tale ricerca metteva in discussione la testimonianza ostile di ex scientologist deprogrammati.

La CoS decise perciò che io ero un "alleato" (termine quasi tecnico nell'universo dell'esotico gergo della chiesa). Da quel momento in poi mi fu chiesto a volte (ma non spesso) di scrivere lettere di sostegno, generalmente in replica a specifici conflitti. Una volta la chiesa mi domandò di testimoniare in qualità di esperto in un caso legale relativo a Scientology (accettai, anche se in realtà non testimoniai mai). Inoltre, negli anni in cui vissi a Santa Barbara, California, partecipai a diversi eventi della chiesa, in particolare agli eventi tenuti al Celebrity Center di Hollywood. Infine, nei dieci anni trascorsi nel Midwest ho regolarmente invitato a parlare gli scientologist dell'Org di Chicago alle mie lezioni universitarie (è parte del mio approccio di insegnamento delle nuove religioni invitare alle mie lezioni rappresentanti di molti gruppi diversi, non solo gli scientologist).

Ero naturalmente consapevole della storia spiacevole della CoS, in particolare dei suoi spesso feroci attacchi a chi viene ritenuto nemico. Ma, nell'approfondire la conoscenza personale degli scientologist, venni informato - e mi convinsi - che quegli attacchi illegali e veramente onerosi erano cessati dopo la dissoluzione del Guardian's Office nel 1983. (Sfortunatamente, in anni recenti le molestie sistematiche agli ex membri di alto profilo e ai critici sono diventate de rigueur.) E se è vero che non ho mai amato certi aspetti di Scientology - in particolare certi aspetti dell'organizzazione di Scientology - nel corso degli ultimi due decenni le mie esperienze personali con gli scientologist sono state generalmente parecchio positive. Un esito del mio recente libro e di questa lettera p che forse essi non potranno parlare mai più con me, ma ancora rispetto e stimo quasi tutte le persone della chiesa che ho conosciuto.

Un aspetto dell'organizzazione che mi colpì in modo particolare furono le attività sociali della chiesa, l'interesse per i diseredati di iniziative come la Literacy Crusade e Criminon. Sebbene tali attività vengano spesso liquidate dai critici come "gruppi di facciata" o come elaborati esercizi propagandistici, è chiaro che, alla Fonte, queste attività sono iniziative serie. Nel corso degli anni, in diversi momenti della mia conoscenza con la CoS ho addirittura chiesto il suo aiuto per intraprendere lo studio accademico di tali iniziative. Quelle richieste furono sempre declinate (cosa per cui, con il senno di poi, sono eccezionalmente grato).

È da relativamente poco tempo che sono stato spinto a ripensare il mio giudizio di fondo sulla CoS, ed è stato l'esito di fattori diversi:

1) l'abbandono di un numero importante di scientologist di lungo corso, con alte posizioni all'interno della chiesa, i quali hanno riferito di abusi diffusi ai suoi massimi livelli. So che la posizione della CoS è stata negare tutto e accusare tali ex membri di cospirare per architettare un quadro negativo degli eventi. Ma trovo non convincente la replica ufficiale.

2) Il licenziamento di Heber Jentzsch. Conosco Heber da quando iniziai a comunicare con la CoS alla metà degli anni '80. Lo rispettavo e ho imparato a considerarlo una persona degna di fiducia. In retrospettiva, posso ora vedere che il mio giudizio su Heber ha significativamente modellato il mio giudizio sulla chiesa. Quando è stato tolto dalla prima linea e consegnato a qualche prigione (figurativamente parlando) di Gilman Hot Springs è stata una conferma, per me, di quanto i fuoriusciti di alto rango andavano dicendo.

3) Il marketing di "nuove edizioni" dei libri fondamentali di L. Ron Hubbard. Sono state messe sul mercato versioni nuove, leggermente "corrette" dei libri di base di Hubbard e agli scientologist è stato chiesto di acquistarne più serie possibili di volumi al fine di poterle donare alle biblioteche di tutto il mondo. Lo si è fatto in nome dell'utopico ideale di "chiarire il pianeta". Ma, nell'era del digitale, mettere libri nelle biblioteche sembra una strategia mal concepita di diffondere qualunque tipo di messaggio. Non molti anni fa ho partecipato come ospite a un seminario Scientology in cui ho osservato personalmente le pesanti tattiche di "vendita dura" per collocare queste serie composte di parecchi volumi. Era chiaro che si trattava di uno stratagemma per raccogliere fondi, piuttosto che di un'efficace strategia per diffondere il messaggio. Sebbene io sappia che Scientology viene regolarmente accusata di usare metodi non etici per raccogliere denaro, penso che quella tattica fosse particolarmente disonesta - e ulteriore sintomo della disfunzionalità della dirigenza di vertice della chiesa.

Questa Lettera Aperta non è un'apologia per ciò che ho scritto in passato su Scientology o sulla controversia sulle sette. Difendo, e sono particolarmente soddisfatto, del lavoro svolto fino ad ora. Ma, alla luce delle nuove informazioni che sto ricevendo sulla Chiesa di Scientology, ci sono certi aspetti del mio lavoro di ricerca che vorrei chiarire e integrare via via che essi emergono nell'attuale controversia.

Innanzitutto, direi che l'unico lavoro in forma di articolo che io abbia mai scritto sulla CoS è il capitolo dell'antologia su Scientology relativo alla crescita della chiesa. In esso ho criticato l'affermazione secondo cui Scientology è "la religione a crescita più rapida del mondo", ma ho anche dipinto un quadro di un'organizzazione in espansione che gode di una sana crescita. Sebbene le statistiche da me raccolte (USA, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda) non andassero oltre il 2001, dati più recenti provenienti dai censimenti australiani e neozelandesi del 2006 hanno continuato a confermare il mio quadro.

Tuttavia, gli eventi attuali hanno completamente ribaltato il mio giudizio sulla CoS come religione a rapida espansione. I relativamente recenti abbandoni di grandi numeri di scientologist di lungo corso e di alto livello - alcuni degli amministratori della chiesa con maggior esperienza e altri formati alla consegna dei livelli più alti della tecnologia di Scientology - giocano a sfavore del futuro della chiesa. In particolare, il modello di concreta crescita da me analizzato appena pochi anni fa sembra essersi improvvisamente arrestato.

Secondo lo pseudonimo "Plockton", il quale afferma di aver contattato direttamente i ricercatori dell'ARIS (American Religious Identification Survey), l'ARIS stima che il numero degli scientologist negli Stati Uniti nel 2008 fosse di 25.000 unità (nel mio articolo sulla crescita di Scientology mi sono riferito ai dati ARIS). Ciò contrasta fortemente con i 55.000 del sondaggio ARIS del 2001. ("2008 ARIS Study on Scientology Membership in US - Important Data." Postato il 29 marzo, 2009 su: ocmb.xenu.net.) Il calo nei numeri totali è stato probabilmente meno drammatico di quanto indichino queste cifre (dovuto alle questioni di campionamento discusse da Plockton nel suo intervento).

Nel 2011 saranno condotti nuovi censimenti nel Regno Unito, in Canada, Nuova Zelanda e Australia e tutti produrranno cifre sui numeri totali di persone che si identificano come scientologist. Perciò nel 2012 sarà relativamente semplice paragonare questi numeri con i dati dei censimenti precedenti. Le cifre relative a tali comparazioni indicheranno se il seguito della Chiesa di Scientology sta aumentando o calando. Presumendo la seconda ipotesi, tali statistiche dovrebbero confutare in modo decisivo l'affermazione di David Miscavige secondo cui, sotto la sua direzione, la CoS è diventata "la religione a crescita più rapida del mondo".

Secondariamente, ho visto travisata la mia ricerca sugli ex membri di nuove religioni controverse. Per chiarire ciò che già dovrebbe essere trasparente: il punto centrale di paragone nei miei diversi articoli sugli apostati delle nuove religioni era tra ex membri deprogrammati e altri ex membri che lasciarono i loro rispettivi movimenti di propria volontà, senza intervento esterno. Come detto in precedenza, rilevai una differenza significativa nell'atteggiamento post-coinvolgimento di queste due categorie di apostati, una differenza che chiamava in causa la veridicità delle affermazioni fatte dagli ex membri deprogrammati sui gruppi religiosi a cui avevano appartenuto. I dati del mio questionario non avevano nulla da dire sugli individui che se ne andavano senza quel tipo di intervento, salvo che erano probabilmente più obiettivi sul periodo di affiliazione rispetto alle loro controparti deprogrammate.

Pertanto, per essere perfettamente chiaro: chiunque citi le mie conclusioni sui deprogrammati come modo per delegittimare la testimonianza dei fuoriusciti volontari - compresa la testimonianza di individui che hanno abbandonato la Chiesa di Scientology - sta consapevolmente travisando il mio lavoro, oppure è stupido.

Infine, un'altra critica rivolta all'antologia su Scientology è che essa avrebbe dovuto includere un capitolo sugli ex scientologist e forse un ulteriore capitolo sulla Freezone. Ritengo si tratti di una critica sensata. Mi impegnerò pertanto in una ricerca sistematica sugli ex scientologist e sulla Freezone - ricerca che sarà riferita in future pubblicazioni. Se tra i lettori di questa Lettera Aperta ci sono ex membri della CoS interessati a partecipare al progetto, per cortesia mi contattino a questo indirizzo: religionresearch@gmail.com.

 
 
 
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