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Come è nato il Processo di Marsiglia
 
Da un articolo di Serge Faubert.
 
Tratto da L'Evenement du Jeudi, 25 Febbraio - 3 Marzo 1993.
 
©Traduzione a cura di Claire per Allarme Scientology, novembre 2000.
 
Il riferimento è al caso giudiziario su Scientology la cui sentenza è attesa per il Novembre 1999. «Si tratta del secondo processo a funzionari di Scientology in Francia. Il primo, a Lione tre anni fa, ha visto [nel 1997] sei imputati condannati con la condizionale per accuse simili [truffa], e uno condannato per omicidio non premeditato a seguito del suicidio di un seguace.» (Julian Nundy, Daily Telegraph, 21 Settembre 1999).
 
 
 
 
Una setta nel cuore della Repubblica. È riuscita a infiltrarsi nell'Interno, nella Difesa, nella Cultura, nell'Educazione e nello stesso Eliseo. Dopo 4 anni di inchiesta il nostro collaboratore Serge Faubert è riuscito a procurarsi i rapporti confidenziali della Chiesa di Scientology, la più influente delle sette esistenti. Il suo libro [Une secte au coeur de la République, di Serge Faubert - Calmann-Lévy] evidenzia le risorse possedute da questa organizzazione, e rivela come gli scientologisti siano riusciti a scalare la vetta del potere...
 
 
Il giro di vite ha finito per interessare gli impiegati degli uffici di boulevard de Strasbourg, a Tolone. Ad alcuni di loro erano già state poste domande sulle pratiche di un certo Dott. Jean Marie Abgrall, uno psichiatra che esercitava a due passi da lì; ma mai con tanta frequenza come nel mese del Settembre 1990, quando nello spazio di una settimana cinque o sei persone si erano presentate come potenziali clienti ponendo con insistenza domande sulla sua esperienza psichiatrica presso la corte d'appello di Àix-en Provence. "È un buon professionista? Nessuno si è mai lamentato di lui? Quanti clienti riceve ogni giorno?"  [1] 
 
Nell'apprendere la cosa, il Dott. Abgrall storce il naso. Nessuno di questi presunti pazienti si era presentato al suo ambulatorio. Il Dott. Abgrall non è una persona che perde la calma facilmente. Questo bon-vivant dalle spalle larghe è abituato a trattare le angosce degli altri, al punto da non cedere a sua volta alla paranoia. Tuttavia, questa inchiesta sulle sue attività viene ad aggiungersi ad una catena di incidenti che comincia ad assumere tratti inquietanti.
 
Durante le vacanze sono sparite lettere a lui indirizzate. Alcune società sostengono di aver richiesto i suoi servizi come esperto, ma queste lettere, Abgrall, ausiliario di giustizia, non le ha mai ricevute. Una negligenza delle poste? No, i corrieri postali avevano fatto pervenire al destinatario quelle lettere il giorno stesso in cui erano state inviate. Risultato dello smarrimento: 250.000 franchi di contratti perduti...
 
In aggiunta, telefonate anonime a tutte le ore del giorno e della notte. Dall'altra parte del filo l'interlocutore restava muto oppure, al contrario, commentava con una ricchezza di dettagli la vita quotidiana della famiglia Abgrall: "Bisognerebbe tagliare le siepi di questa casa, il tuo cane è proprio un bastardo, il ragazzo è rientrato ancora in ritardo dalla scuola..."
 
A più riprese, l'auto dello psichiatra era stata presa di mira. Apparentemente... nello stesso periodo il dott. Abgrall constata la sparizione di uno dei suoi blocchi di ricette. In breve, hanno cercato di intimidirlo. Chi e perché?
 
"Ho subito pensato agli scentologisti" racconta il medico di Tolone. "Di tutti i dossier su cui sto lavorando, è il solo che possa giustificare un tale accanimento contro la mia famiglia e me."
 
Qualche mese prima, nel Maggio 1990, il giudice marsigliese Carole Sayouz, che stava interrogando una ventina di scientologisti della regione a seguito di ripetute denunce, aveva conferito all'esperto psichiatra una missione delicata: studiare i dossier rinvenuti nei locali della chiesa, stendere un rapporto generale sulle terapie di "Scientology" e procedere all'esame psichiatrico di una quindicina di inquisiti e di vittime.
 
Una relazione che giocherà un ruolo determinante nel processo, pronunciandosi sulla validità scientifica dell'auditing e di altri procedimenti di purificazione permetterà alla giustizia di stabilire se "Scientology" in quanto tale è o non è una truffa.
 
 
Dimenticando ogni prudenza gli scientologisti gettano la maschera.
 
Gli attacchi riprendono all'inizio dell'anno seguente. Parecchi colleghi di Abgrall gli segnalano di aver ricevuto appelli da un misterioso "Comitato dei Cittadini per i Diritti dell'Uomo" [CCDU], in realtà uno dei gruppi di facciata della chiesa. Un certo Patrik Ranchoux affermava ai suoi interlocutori che il dott. Abgrall aveva redatto un rapporto truccato perché in stato di ubriachezza, accusa totalmente ingiustificata. "Questa volta avevo un nome", spiega Abgrall. "Alcune rapide verifiche mi permisero di constatare che questo Ranchoux esisteva ed era uno scientologo. Sporsi querela, costituendomi parte civile".
 
Dimenticando ogni prudenza gli scientologisti avevano gettato la maschera. La ragione di questa fretta? Nel Novembre del 1990 lo psichiatra aveva redatto un rapporto di 150 pagine su: "Tecniche di Scientology, dottrina Dianetica, e le loro conseguenze medico-legali". Rapporto dove la conclusione è senza appello: "Scientology è una setta che pratica tecniche mediche e paramediche essenzialmente psichiatriche, la sua ideologia è basata su indottrinamento, manipolazione mentale e sottomissione. L'argomento religioso non appare che come copertura destinata a mascherare interessi economici. Viene applicata ad una popolazione psicologicamente fragile o immatura. Può avere conseguenze gravi, veramente drammatiche, portando il soggetto alla follia o alla morte. Non è mai benigna nelle sue conseguenze. Può fare ricorso a manovre di intimidazione nei confronti di persone che con la loro attività frenano la sua espansione [...]."
 
 
La chiesa di Scientology cerca di ostacolare l'offensiva della giustizia.
 
"Pascal, sono arrivati i poliziotti, stanno frugando dappertutto, vogliono certamente venire a casa vostra." All'altro capo del filo una voce bisbiglia, tuttavia Pascal Parizot lo riconosce. È uno dei responsabili del Celebrity Center, il lussuoso istituto culturale che la chiesa di Scientology ha aperto al n. 69 di rue de la Legendre, a Parigi. L'interlocutore ha già riattaccato. Senza perdere tempo Parizot raccoglie le sue cose, qualche dossier e alcuni floppy disk che infila nella sua cartella. Il tempo di percorrere i tre piani che separano il suo ufficio dalle porte di ingresso e il fuggitivo si ritrova sul marciapiede. Se ne va piano piano, con una dozzina di poliziotti in borghese che senza vederlo si introducono nell'ingresso del n. 65 di rue de Dunkerque, la sede nazionale della chiesa di Scientology.
 
Il responsabile del centro CC (Celebrity Center - che gli scientologisti pronunciano all'inglese: "sisi") non si era ingannato: con un blitz i poliziotti visitano i locali della sede. Gli investigatori non hanno dubbi, convengono che il 4 Luglio del 1990 si sono lasciati scappare un buon bottino e un temibile avversario. Il fatto è che Pascal Parizot non è uno scientologo comune. Appartiene all'ufficio degli Affari Speciali (OSA - Office of Special Affairs) vale a dire il servizio di sicurezza della chiesa. Un dipartimento che dopo due mesi si sforza per contrastare l'offensiva della giustizia contro Scientology.
 
Tutto ha inizio nel Dicembre del 1989 a Marsiglia, dove una famiglia denuncia: il figlio, un medico, da poco entrato nella setta sta dilapidando il suo patrimonio a favore dei nuovi amici. Ha già lasciato nelle casse della chiesa circa 100.000 franchi. Tramite registrazioni telefoniche e verifiche sul tenore di vita dei responsabili, i funzionari della brigata territoriale sud della sicurezza urbana di Marsiglia diretti dal commissario Pierre Petitjean, scoprono il grande gioco. Nel frattempo le denunce si moltiplicano, cinque in totale. Fatte da congiunti dei discepoli, ma anche da ex scientologisti.
 
Mercoledì 16 maggio 1990 ore 9: il blitz. Riuniti da una commissione rogatoria ordinata dal giudice Carole Sayouz, i poliziotti entrano nella sede regionale della chiesa di Nizza e nelle sue 3 filiali marsigliesi. Vengono requisiti l'elenco degli aderenti - un migliaio di nomi - e documenti contabili. Si interrogano 26 persone. Alla fine 4 di esse vengono accusate di truffa, esercizio illegale della medicina e violenza con premeditazione: Silvie Musset, 27 anni, Marie Ange Molina, 33 anni, Isabelle Acher, 26 anni, le tre responsabili marsigliesi e il dirigente regionale, Xavier Delamare, 33 anni. Sul conto bancario di quest'ultimo scoprono una somma superiore ai 7 milioni di franchi, corrispondenti al giro di affari della chiesa per l'anno 1989.
 
Intanto gli arresti continuano, e viene organizzata la risposta scientologica. Una valanga di telegrammi di protesta, spesso identici, sommerge la prefettura e il palazzo di giustizia di Marsiglia, e un comunicato accusa magistratura e polizia di essere i bracci armati di certi gruppi "cripto-psichiatrici legati all'estrema destra americana". Nello stesso momento cinque responsabili parigini attraversano la città, e si installano all'Hotel Alizé: Francois Bonnet, Brigitte Demaria, Patricia Forestier, Pascal Parizot e Daniele Gounord, la presidente della chiesa. I primi tre, dirigenti dell'OSA, sono incaricati di mobilitare le truppe ed organizzare le azioni di protesta.
 
La missione di Parizot è trovare quante più informazioni possibili sul giudice Carole Sayouz.
Obiettivo: la deposizione di una richiesta di legittima suspicione contro il magistrato, per farle levare l'incarico sull'indagine. Quanto a Danièle Gounord, lei si riserva il "maneggiamento" - termine scientologico - della stampa. Inteso come offensiva mediatica [...]
 
 
Un giovane disegnatore industriale si getta dalla finestra del suo appartamento: non è un suicidio comune.
 
Il 18 Maggio prima conferenza stampa: "Noi non smettiamo di denunciare l'abuso di tranquillanti e ci battiamo contro la tossicodipendenza. Stiamo certamente dando fastidio ad un certo numero di lobbies. Quanto all'accusa di esercizio illegale della medicina, è la stessa accusa che possono fare ai chiropratici e alle altre attività paramediche. Ma che io sappia, i medici che operano in nero sono meglio protetti: nella mia chiesa un interlocutore mi ha spiegato che, tra questi, ci sono famiglie molto note a Marsiglia avvezze a questa pratica, il che è molto sconveniente". La strategia è delineata. Questo sarà il processo all'intolleranza e ai metodi "inquisitori" di polizia e giustizia. Una strategia di rottura in cui si è specializzato Gilbert Collard, l'avvocato molto esperto nel trattare con i media che con il suo collega Alain Lhote assume la difesa degli accusati.
 
Le manifestazioni di piazza impiegano un certo tempo a prendere il via. Il 5 Giugno Patricia e Paul Molina, sorella e cugino di Maria Angela Molina, una delle 4 responsabili incarcerate, si
Incatenano alle inferriate del palazzo di giustizia di Marsiglia, e annunciano uno sciopero della fame. Il 20 Giugno una dozzina di scientologisti inizia a recitare "i borghesi di Calais" davanti al palazzo di giustizia. Vestiti in bianco e con le mani legate, chiedono di essere incarcerati. Uno dei manifestanti riesce ad introdursi nell'edificio, e occupa la sede dell'ufficio del giudice Sayouz, prima di venire espulso dalle guardie.
 
Quattro giorni più tardi è davanti al carcere di Baumettes, dove sono detenuti gli accusati, che i fedeli della chiesa tengono la loro manifestazione. Lancio di palloni, spiegamento di bandiere, l'azione non passa inosservata. L'indomani, ritorno al palazzo di giustizia. Un triangolo giallo sul petto, simbolo della loro appartenenza religiosa e di discriminazione, una quindicina di scientologisti chiede di essere condotta dal giudice. Richiesta rifiutata.
 
A Lione, il giudice George Fenech sussulta quando apprende degli arresti di Nizza e Marsiglia. Egli stesso ha nel cassetto una denuncia contro Scientology. La faccenda risale al 24 Marzo 1988. Quel giorno, verso le 5 del mattino, un giovane industriale, Patrice Vick si getta dalla finestra del suo appartamento situato al dodicesimo piano. Un comune suicidio. Non è di questo parere la moglie Nelly Vick, che sporge subito una denuncia contro ignoti per omicidio colposo, truffa ed esercizio illegale della medicina. Depresso, Patrick era entrato al Centro di Dianetica di Lione, una delle filiali di Scientology. Là si riempiva di capsule su capsule, come quelle che troveranno i poliziotti sul tavolo di Patrice: si tratta di oxadilene, un vasodilatatore classificato nel quadro "A" e rilasciato solo su prescrizione medica.
 
Il giudice Georges Fenech decide di riaprire l'inchiesta. Il 26 Giugno 1990 i poliziotti del SRPJ della capitale del Gaules invadono il Centro di Dianetica di Lione in rue du Président-Edouard-Herriot. Il tesoriere e la segretaria del centro, Alain Barou e Corinne Medallin, entrambi di 25 anni, vengono interrogati. Vengono sequestrati documenti amministrativi e contabili, e anche parecchi "elettrometri", i galvanometri perfezionati che gli scientologisti utilizzano durante i loro corsi.
 
Dinnanzi al giudice, i due vengono accusati di esercizio illegale della medicina e truffa, e incarcerati. Il raccolto risulta meno facile del previsto. Ben presto George Fenech realizza che questa faccenda non riguarda solo un pugno di "illuminati", ma un'organizzazione centrale e gerarchica, con una sua dottrina. Se intende svelare l'intera truffa, deve processare l'intera setta, e non solamente comparse facilmente sostituibili. E questo in un'unica soluzione colpire al centro: a Parigi.
 
Mercoledì 4 Luglio due equipe di ispettori del SRPJ di Lione, assistiti dai colleghi della direzione centrale della polizia giudiziaria, si presentano pressoché simultaneamente al Celebrity Center di rue Legendre, e alla sede nazionale della chiesa in rue de Dunkerque.
 
Le perquisizioni si protraggono per tutta la serata. Alla fine i poliziotti interrogano il presidente in carica al Celebrity Center, Yves Veau, il responsabile delle finanze della chiesa, Jean Paul Chapelet, e Danièle Gounord. Messi sotto custodia a vista, in rue de Saussaies, vengono poi trasferiti a Lione e subito accusati da Georges Fenech di esercizio illegale della medicina e di complicità in truffa. Veau è rimesso in libertà sotto controllo giudiziario. La Gounord e Chapelet prendono la via delle prigioni di Montluc e di Saint-Paul.
 
Decapitata la setta, il magistrato approfondisce. Il 6 Luglio tocca al presidente della chiesa di Scientology Jean-Jacques Mazier, 47 anni, essere indiziato dello stesso capo di accusa. Accompagnato da una quindicina di scientologisti e dal suo avvocato, si era recato al palazzo di giustizia per incontrare il giudice. Mossa sbagliata: i poliziotti lo arrestano subito. Per lui l'accusa è pesante. Ai capi d'accusa pendenti, il giudice Fenech aggiunge quello di omicidio colposo [...].
 
 
L'informatore degli scientologisti era un collaboratore di Jack Lang
 
Il 20 luglio 500 fedeli si riuniscono in consiglio a porte chiuse nella sala blu del Palazzo dei Congressi (affitto: 28.000 f.). Obiettivo? Lanciare la "crociata per la libertà religiosa". Flag, il quartier generale della sètta a Clearwater, in Florida, ha inviato uno dei suoi migliori specialisti, Andrick Shappers, uno scientologo neozelandese che, per dirigere l'operazione, è venuto direttamente dal Messico. Malgrado i loro sforzi non saranno più di 300, due giorni più tardi, a sfilare a place Bellecour, a Lione. Meno che a Parigi. E a dispetto dei rinforzi giunti dalle chiese inglesi, svizzere, austriache, belghe e tedesche. Evidentemente alcuni seguaci hanno ritenuto più saggio non mostrare in pubblico le loro convinzioni... Ma, per nulla impressionato da queste dimostrazioni, il giudice Georges Fenech è rimasto inflessibile. Da questo momento nulla sembra fermare l'offensiva della giustizia.
 
Nulla... eccetto l'Ufficio degli Affari Speciali, l'OSA. L'OSA occupa un ruolo speciale nella chiesa. Questo dipartimento ha una struttura propria e rende i suoi rapporti solo alla direzione internazionale della chiesa. In ogni paese dove la setta è presente, ha un suo distaccamento: il Desk of Special Affairs (DSA). Sono tutti collegati via fax e modem al quartier generale OSA International, situato al 4751 di Foutain Avenue, Los Angeles. È attraverso questo canale che rendono conto delle loro attività e ricevono i comandi.
 
Composto da una ventina di agenti, in maggioranza membri della chiesa, il DSA Francia è diviso in cinque sezioni: Relazioni Esterne (contatti con non-scientologisti, Investigazioni, Pubbliche Relazioni - in altre parole, azioni di propaganda della setta) questioni legali e CCHR (Commissione dei Cittadini per i Diritti Umani - "CCDU" in Italia). Due distaccamenti regionali, a Marsiglia e Lione, completano la struttura. La sezione Investigazioni è, incontestabilmente, la più segreta, la più potente. Di fatto tratta il lavoro clandestino: infiltrazioni, informazioni e manipolazioni. Per raggiungere i suoi scopi può mobilitare qualsiasi scientologista, che sia o meno membro dell'OSA. Il suo responsabile non è altri che Pascal Parizot, il quale è riuscito a passare attraverso le maglie della giustizia all'epoca dell'incursione della polizia a rue de Dunkerque. Per portargli assistenza, l'OSA International ha mandato a Parigi uno dei suoi agenti più brillanti, una tedesca che vive negli Stati Uniti: Edith. Una vera donna nell'ombra, dato che anche gli scientologisti francesi non la conoscono altri che per il nome di battesimo.
 
È lei che, ogni sera, scrive i rapporti che vengono inviati a Los Angeles. Rapporti molto confidenziali, considerato che vengono inviati alla più alta autorità dell'OSA, il chief officer. Precauzione giustificata. La maggioranza di questi documenti dettagliano punto per punto le operazioni in cui il DSA è impegnato. E che operazioni! Spionaggio puro e semplice. Di alto livello. Gli agenti del DSA sono davvero riusciti a far scivolare tra le gambe del capo del gabinetto del Ministro dell'Interno, Chantal Jourdan, un "onorevole corrispondente". Il suo nome? Alain Brunet. La sua funzione all'epoca? Consigliere tecnico del ministro della Cultura. Un collaboratore apprezzato ed ascoltato, visto che il trombettista jazz di provata esperienza - che coltiva con applicazione la sua sorprendente somiglianza fisica con il suo pigmalione Jack lang - nell'Aprile del 1992 è stato promosso al ruolo di capo del gabinetto del ministro - che allo stesso tempo verrà incaricato di sostenere l'Educazione nazionale.
 
Alain Brunet non ha sfigurato poiché Jack Lang, con la prospettiva di un cambiamento di maggioranza nel Marzo del 1993, a Ottobre 1992 l'ha nominato ispettore generale dell'Educazione nazionale.
 
Il rapporto che Edith redige il 20 Luglio 1990 dà conto delle sue attività in questi termini: "Alain Brunet del ministero della Cultura, che Eva ha visto ieri, ha richiamato. Dice che otterrà dal capo del gabinetto del Ministero dell'Interno informazioni sulla situazione, da qui a lunedì. Le trasmetterà ad Eva." Eva è Eva Lefevre, una delle responsabili della sezione PR del DSA. L'ufficiale che si occupa della talpa.
 
Brunet è scientologo? A prima vista sembra che la risposta sia negativa. Il suo nome non appare su nessuno degli elenchi di "diploma" che la chiesa pubblica regolarmente sui suoi bollettini e riviste. Ma trattandosi di una recluta così preziosa, si può supporre che i dirigenti della setta abbiano preferito conservare il suo anonimato.
 
Brunet fa la conoscenza di Chantal Jourdan nel 1987. All'epoca era direttore di gabinetto del prefetto dei Pirenei Orientali. Stava per essere nominato sottoprefetto a Ceret, uno dei capoluoghi del dipartimento. Entrambi appartenenti al partito socialista, avevano rapidamente simpatizzato. Le loro rispettive carriere, in seguito, li avevano separati. Nel Gennaio del 1988, in piena coabitazione, Chantal Jourdan raggiunge Chateau-Chinon, città cara al cuore di François Mitterand, per ricoprire la funzione di sottoprefetto. Qualcuno all'Eliseo si era ricordato che era stata una collaboratrice devota all'epoca del suo passaggio al Ministero dell'Interno, nel gabinetto di Gaston Deferre prima, e poi in quello di Pierre Joxe.
 
Tornando agli affari, nel Febbraio 1989 quest'ultimo la chiama e la nomina capo del suo gabinetto. Una posizione dove si vedono passare dossier molto "delicati". Soprattutto quando, come nel caso di Chantal Jourdan, si ottiene la fiducia del capo. A Parigi scopre di non essere stata la sola a passare di grado. Alain Brunet ne ha fatta di strada dopo Ceret: è ora consigliere tecnico del gabinetto di Jack Lang. Ci si telefona, ci si rivede, si parla di politica e ci si scambiano confidenze; come tutti i collaboratori dei ministri ogni volta che si incontrano di nuovo. Brunet è riuscito ad ottenere informazioni in occasione di questi incontri? Secondo Chantal Jourdan la risposta è no. La collaboratrice di Pierre Joxe assicura che non ci sono mai state domande sulla chiesa di Scientology durante questi contatti, che secondo lei si sono limitati a due o tre incontri e a qualche telefonata. Si era parlato solamente dei dossier riguardanti la città di Blois, la circoscrizione di Jack Lang.
 
 
F10 nostro agente all'Eliseo
 
Brunet non è la sola talpa degli scientologisti. Attraverso i rapporti di Edith si scopre che il DSA dispone di un altro agente in seno all'apparato statale. Un agente segreto che viene citato solamente con il suo nome in codice: "F10". Al termine delle sue ricerche, l'autore di questo libro pensa di essere riuscito ad identificarlo. Ma non ha potuto accertare formalmente se F10 e l'individuo a cui pensa siano la stessa persona. Ci atteniamo pertanto al suo nome in codice.
 
Diciamo semplicemente che F10 si trova nei primi circoli del potere. È un frequentatore abituale del palazzo della Repubblica. Astuto ed influente, ha le sue entrature ovunque. È lui dietro lo scenario che si produce il 24 Luglio 1990, davanti alla Chambre d'Accusation del Tribunale di Lione.
 
Quel giorno i magistrati devono pronunciarsi sul mantenimento della detenzione di Danièle Gounord, Jean Chappellet e Jean-Jacques Mazier. Dopo aver deposto le istanze requisitorie scritte che domandano la continuazione della detenzione degli accusati, conformemente alle istruzioni ricevute dal Ministero della Giustizia, il procuratore François Coste chiede di usufruire della sua "libertà di parola". Un procedura che, senza essere eccezione, è inusuale. Il magistrato si lancia subito in una violenta requisitoria contro... il giudice Fenech, davanti allo stupore degli avvocati di parte civile (ex-adepti, ed una associazione "antisette"). I difensori degli accusati si sfregano le mani.
 
"Nel caso non c'è nulla", spiega in sostanza l'avvocato, mentre le conclusioni che vede depositate sostengono esattamente il contrario. Il suicidio di Patrice Vick? Nssuna relazione con la sua frequentazione della setta. Il prezzo dei corsi? Insufficiente per dimostrare che si tratta di truffa. In breve, bisogna rimettere in libertà i tre dirigenti di Scientology. La corte si lascerà convincere? Sì.
 
L'indomani rende nota la sua decisione: gli accusati sono liberi. Un disconoscimento tagliente per il giudice Fenech, carico di conseguenze. Certo, ai tre scientologisti vengono mantenuti i capi d'accusa del magistrato lionese, ma il messaggio della corte d'accusa è chiaro: Fenech deve fermarsi lì. Basta questioni da approfondire, ed ancora meno pensare di smantellare la setta. Un insabbiamento di prima classe. La chiesa di Scientology è salva.
 
F10 è riuscito nella sua impresa, una manipolazione incredibile di audacia e sangue freddo. Per opporsi a Fenech e al palazzo di giustizia, F10 si è in effetti appoggiato alla più alta autorità dello stato: la Presidenza della Repubblica. È l'Eliseo che, all'insaputa del Ministero della Giustizia e contro la raccomandazione di quest'ultimo, è intervenuto presso il procuratore Coste perché convincesse la Chambre d'Accusation a rilasciare gli scientologisti detenuti. Operazione di cui Edith descrive lo svolgimento nel lungo rapporto redatto l'8 Luglio. Il documento merita un indugio, per apprendere dati su funzionamento e importanza della rete messa in piedi dal DSA. Comincia con questa frase: "Come ho già indicato nel mio rapporto di ieri, la memoria è stata trasmessa al Presidente."
 
Il Presidente? Si tratta di François Mitterand. Attraverso l'intermediario F10 gli scientologisti hanno fatto pervenire un memoriale anche al capo dello Stato. Che cosa contiene? Lo ignoriamo. Ma conosciamo i termini della vendetta: punto di partenza della dimostrazione, la personalità del giudice Fenech.
 
Il magistrato è in effetti uno dei responsabili dell'associazione professionale dei magistrati (APM), un'organizzazione molto di destra che raggruppa all'incirca il 15% dei giudici e dei procuratori. Oppositori violenti della politica del governo e della persona del Presidente della Repubblica - al quale rimprovera principalmente di aver graziato Roger A. Knobelspiess e Anis Naccache - l'APM si è fatta notare per le sue dichiarazioni scottanti all'epoca dei vari "affari" che hanno ornato il mandato di François Mitterand. Atteggiamento che la porta, dopo il 1981, a vedere un po' ritardata la promozione di alcuni suoi aderenti. E la sua assemblea annuale regolarmente bocciata dai diversi Guardasigilli socialisti...
 
Come dire che, per gli scientologisti, l'impegno sindacale del giudice Fenech è pane benedetto... Sono vittime di un magistrato liberticida che ha deciso di costruire la sua carriera sul caso della chiesa di Scientology, ecco tutto. Non c'è altra spiegazione per il suo accanimento. La conclusione si imposta da sola: il potere socialista "difensore delle libertà" può lasciare che questo magistrato "reazionario" - in effetti è vicino a Raymond Barre - continui la sua impresa? Evidentemente no.
 
Fenech è dunque un uomo da abbattere, dal punto di vista giuridico si intende. Tuttavia il suo ritiro dal caso della chiesa provocherà una certa agitazione non solamente in seno all'APM, ma anche tra le organizzazioni "antisette". Senza contare che al Ministero della Giustizia, dove si è deciso appoggiare l'offensiva dei giudici, si interpreta male una simile decisione. Bisogna allora procedere altrimenti, per vie traverse, dietro le quinte. Per trasmettere le sue istruzioni alla procura, il Ministero della Giustizia passa per la direzione degli affari criminali. È quindi a questo livello che è necessario intervenire. Bisogna incaricare l'interlocutore dell'Eliseo, F10. Sarà lui a dare alla direzione degli affari criminali consegne diverse. Consegne di moderazione, discrete ma efficaci, poiché il magistrato della Chambre d'Accusation della corte di appello di Lione, il procuratore François Coste, le ha eseguite alla lettera.
 
La manovra impiega circa due settimane per mettersi in moto. Due settimane nel corso delle quali F10 incontra parecchi membri del gabinetto del Presidente della Repubblica. Incontri di cui la scrupolosa Edith rende conto nei suoi telex ad OSA International. Rapporto del 10 Luglio 1990: "Una lettera personale è stata ricevuta dal terminale. Avrà una risposta domani mattina alle 10 dall'assistente diretto di M... F10 ha appuntamento con l'assistente alle ore 10 per esaminare le istruzioni che quest'ultimo avrà ricevuto, per eseguirle. È molto fiducioso sullo svolgimento di questa operazione. Domani all'ora di pranzo ci informerà".
 
Il "terminale" è F10, "M..." sta per François Mitterand. L'"assistente diretto" attende istruzioni, ma prima di pronunciarsi, il Presidente della Repubblica vuole sapere di più su questa faccenda. Maggiori informazioni dovranno essere richieste all'incaricato della missione elisea per le questioni di Giustizia, Paule Dayan. Un consigliere su cui François Mitterand ripone la massima fiducia. Paule Dayan è infatti la figlia di Georges Dayan, che fu certamente il suo più caro amico. È con lei che F10 va d'ora in poi a trattare. La decisione finale resterà certamente di competenza del Presidente.
 
Il 20 luglio 1990 F10 raggiunge la meta: "F10 è di ritorno, e si è intrattenuto con Dayan, il consigliere privato di Mitterand per la Giustizia", scrive Edith nel suo rapporto a OSA International. Il messaggio è: "Sarà tutto ok. Il 'via libera' è stato dato. Non ha voluto dire di più per telefono. Lo incontro domani alle 10,30 per addestrarlo completamente. Vuole essere addestrato di nuovo prima dell'appuntamento di lunedì mattina all'Eliseo..."
 
Questa volta è fatta. F10 ha convinto Paule Dayan e il Presidente della Repubblica a correggere gli slanci della giustizia. Cinque giorni più tardi la Chambre d'Accusation della corte di appello di Lione rimette in libertà Danièle Guonord, Jean Paul Chapellet e Jean-Jacques Mazier. Prima di proseguire, aggiungiamo un'osservazione a proposito di F10. Ecco quale particolarità della sua identità può essere facilmente solleva. È sufficiente infatti, per i servizi dell'Eliseo, ricercare sul brogliaccio del posto di guardia del palazzo presidenziale il nome del visitatore che si è presentato l'11 Luglio 1990 alle ore 10 (poiché, secondo il rapporto OSA Francia, è in quel giorno e a quell'ora precisa che F10 ha incontrato l'assistente diretto di François Mitterand, e poi è ritornato il lunedì 23 Luglio in mattinata - data in cui, secondo Edith, F10 doveva recarsi all'Eliseo). Non sono in tanti in questo caso. Basterebbe un controllo dell'agenda di Paule Dayan per eliminare ogni rischio di confusione...
 
 
BOX: Ci sono delle talpe anche all'Interno e alla Difesa

Nel Giugno del 1990 la Direzione della sorveglianza del territorio informa discretamente Pierre Joxe dei collegamenti tra Dialogic, una società che due mesi prima ha iniziato a fornire un sistema d'ascolto per il Raid (unità antiterrorista della polizia nazionale) e la chiesa di Scientology. I contatti con Dialogic vengono immediatamente interrotti. Il 20 Luglio dello stesso anno, la misteriosa Edith però invia un rapporto a OSA International: "Michel Raoust (direttore generale di Dialogic) è venuto a farsi istruire. Ci ha detto che il dossier Dialogic-Raid è stato rubato alla sede della società qualche giorno prima della pubblicazione degli articoli della stampa. È stata fatta denuncia..."

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Difficile credere, dopo tutto questo, che certe informazioni confidenziali come quelle a cui hanno avuto accesso gli ingegneri di Dialogic non siano finite nelle mani degli scientologisti.
 
Allo stesso modo, la chiesa ha infiltrato per 10 anni la Difesa nazionale. Il suo cavallo di Troia? Una società di subappalto di informatica, Infi, che ha lavorato per fiorenti industrie di armamenti: Euromissile, Matra, Electronique Serge Dassault, Thompson, Sagem. Infine ha anche partecipato alla realizzazione di progetti "delicati" come il sistema di navigazione del Super Etendard, il motore del caccia-bombardiere Rafale, le comunicazioni di un sottomarino nucleare, il dispositivo di comando del missile, la protezione di certe zone nucleari dove sono installati i dispositivi di sicurezza della Banca di Francia (progetto Bastille).
 
 
 
Note
 
[1] A titolo di informazione, segnaliamo di aver ripreso il seguente contributo: "Vogliono schedarci - appartenenti all'ARIS denunciano alla Procura il tentativo da parte di anonimi di prendere informazioni personali nei loro confronti". Articolo di Giordano Giommoni, tratto da Il Gazzettino di Venezia, Domenica 29 Marzo 1998, pag. 16.
 
 
 
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