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La caduta degli scientologisti inizia con false identità

Di Charles Stafford, © St. Petersburg Times

Inchiesta in 14 puntate pubblicata nel dicembre 1979, vincitrice del Premio Pulitzer 1980 quale migliore Reportage Nazionale. Si ringrazia Ron Newman per aver archiviato questo importante documento.

© Traduzione di Simonetta Po, 1999.

 

La portata di tutto questo è stupefacente.

Per almeno due anni i Guardiani della Chiesa di Scientology avevano gestito un sistema di spionaggio esteso in tutta l'America. Tra il 1976 e gli inizi del 1977 erano rimasti pesantemente coinvolti nella Suncoast della Florida: avevano diffamato il sindaco di Clearwater, cercato di imbavagliare il St. Petersburg Times, il Clearwater Sun e un testardo giornalista radiofonico; avevano infiltrato l'ufficio di un avvocato e rubato nei suoi archivi; avevano progettato piani per incastrare e mettere in imbarazzo la polizia di St. Petersburg. Ma si trattava di un solo scenario dell'intero panorama.

I documenti della chiesa resi pubblici da una corte federale di Washington dimostrano che la rete dei Guardiani collegava Clearwater a Washington, New York, Los Angeles ed era indaffarata come un alveare nella stagione della fioritura. Ma la fine era vicina...

Quel 17 febbraio del 1976, un giorno di normale routine per i Guardiani, non ci furono novità di rilievo. Quel giorno si passarono voce che il dipartimento legale della chiesa doveva preparare una lettera formale per il Clearwater Sun in cui si richiedeva una ritrattazione, e si minacciava causa per diffamazione.

Anche quel giorno il vice guardiano per l'informazione degli Stati Uniti, Dick Weigand, inviò una lettera al vice guardiano per gli Stati Uniti, Henning Heldt, «Rif. Yorty and Wayne». Iniziava così: «Dear Henning, mi sembra che tu mi abbia chiesto di fare un controllo nei fascicoli di Sam Yorty e John Wayne, nell'agenzia 1361 [Internal Revenue Service ]. Il fascicolo di Sam Yorty è allegato...». Tuttavia, scriveva Weigand, l'agente della chiesa non era riuscito a localizzare il fascicolo dell'attore John Wayne; disse che avrebbe continuato a cercare. La lettera era firmata «con affetto, Dick». I guardiani firmavano sempre «con affetto».

La lettera di Weigand a Heldt illustrava gli ultimi sviluppi sul Guardian Order 1361-3, disegnato da Weigand e approvato da Heldt il 4 gennaio 1976: l'ordine disponeva che un agente della chiesa rubasse dall'ufficio di Los Angeles dell'Internal Revenue Service i fascicoli riservati relativi a «celebrità, uomini politici e grossi nomi» in modo che quelle informazioni potessero essere fatte trapelare alla stampa. Vennero rubati e inviati a Heldt e Weidand i fascicoli dell'ex governatore della California Edmund Brown, del governatore Edmund Brown Jr., del sindaco di Los Angeles Tom Bradley e di sua moglie, e del cantante Frank Sinatra. Però Heldt non voleva tenere quella roba nel suo ufficio, così la rispedì a Weigand dicendogli «non è il caso che tenga in archivio questa roba bollente».

I documenti non svelano il motivo per cui gli scientologisti volessero la documentazione dell'IRS relativa a «celebrità, politici e nomi grossi». Non ci sono nemmeno indicazioni se la chiesa avesse qualcosa di personale contro queste persone.

Al Rock Creek Park di Washington, la sera del 14 marzo, Mike Meisner rimase "vittima" di un atto di pirateria della strada orchestrato nel tentativo di rovinare il sindaco di Clearwater, Gabriel Cazares. Un paio di sere più tardi Meisner e Gerald Bennett Wolfe - l'agente "Silver" - mostrarono alla guardia di sicurezza il tesserino identificativo IRS di Wolfe, e riuscirono ad entrare nell'edificio posto al numero 1111 di Constitutional Ave. N.W..

Wolfe forzò la serratura della stanza delle identificazioni. Al suo interno Meisner trovò un opuscolo con le istruzioni per l'uso della macchina fotografica. Wolfe si impossessò di tesserini identificativi in bianco e vi riportò nomi falsi - due per se stesso e due per Meisner. Si fecero le fotografie necessarie e si confezionarono tesserini IRS fasulli.

Ai primi di aprile l'edizione di Clearwater della pubblicazione Scientology FREEDOM accusò Nelson Poynter, proprietario del St. Petersburg Times, di essere un agente della CIA. Circa nello stesso periodo i funzionari di più alto grado del Guardian Office ordinarono l'attuazione della "Operation Devil's Wop". Era indirizzata al Senatore dell'Arizona Dennis DeConcini, che aveva sostenuto diversi gruppi antisette. L'obiettivo dell'operazione era far trapelare alla stampa un falso rapporto che collegava il senatore al crimine organizzato.

A Washington, una sera di metà aprile, Wolfe e Meisner entrarono nell'edificio che ospita l'International Operations Office dell'IRS mostrando i loro falsi tesserini identificativi. Si diressero verso l'ufficio di Thomas Crate, un revisore che aveva le dichiarazioni dei redditi di L. Ron e Mary Sue Hubbard, il fondatore di Scientology e sua moglie. La porta era chiusa a chiave. Una donna delle pulizie pensò che avessero un fare sospetto. Chiamò una delle guardie di sicurezza. Meisner e Wolfe gli mostrarono i falsi tesserini e l'addetto alla sicurezza si ritenne soddisfatto. A quel punto la donna delle pulizie aprì con la sua chiave la porta dell'ufficio. Trovarono diversi faldoni relativi agli Hubbard e a Scientology, ma non trovarono una fotocopiatrice.

Niente panico.

Portarono i faldoni all'edificio centrale dell'IRS dove li fotocopiarono, poi li riportarono nell'ufficio di Crate. Prima della fine di maggio Meisner e Wolfe tornarono altre due volte in quell'ufficio ed entrambe le volte la servizievole donna delle pulizie li fece entrare.

26 aprile 1976: Sharon Thomas - la guidatrice dell'auto nel falso atto di pirateria della strada progettato per screditare Cazares - entrò nell'ufficio del Procuratore del Dipartimento della Giustizia Paul Figley, supervisore di tutti i casi relativi al Freedom of Information Act (FOI). Copiò tutti i documenti correlati o pendenti a cause FOI avanzate da Scientology contro la Energy Research and Development Administration e consegnò le copie a Meisner. Due mesi più tardi riuscì a diventare la segretaria di Figley.

Il Guardian Office escogitava un'operazione dopo l'altra. A Washington, Wolfe e la Sig.na Thomas misero insieme pacchi di documenti dell'IRS e del Dipartimento della Giustizia che passarono a Meisner, che a sua volta inviò ai dirigenti dei Guardiani.

3 febbraio 1977: Heldt scrisse a Weigand che i Guardiani, al fine di «assicurarsi una vittoria nel caso contro i leaders degli Hare Krishna accusati di Controllo Mentale», dovevano ottenere le minute del Grand Jury perché erano «di vitale importanza per [l'ufficio] legale al fine di maneggiare il caso e le azioni di PR». Il giorno successivo arrivò la risposta che i mezzi legali non esistevano, «tuttavia in passato abbiamo avuto un certo successo (limitato) nell'ottenere questo tipo di dati attraverso il servizio stenografico che trascrive le testimonianze».

25 marzo 1977: venne distribuito a tutti i Guardiani un ordine che introduceva il «sistema delle scatole rosse». Tutto il materiale classificato come "scatola rossa" doveva essere collocato in un contenitore che potesse essere spostato, tipo una valigia, chiuso a chiave e contrassegnato, e alcune persone dovevano essere assegnate all'incarico di farle sparire dai locali in caso di irruzione. La direttiva diceva che «su questa procedura ci si deve esercitare». Il materiale "scatola rossa" veniva definito come segue:

a) prove che uno scientologista è coinvolto in attività criminali.
b) qualsiasi cosa riguardi MSH e LRH [gli Hubbards].
c) grosse quantità di documenti non FOI.
d) operazioni contro qualsiasi gruppo governativo o persone.
e) tutte le operazioni che contengono attività illegali.
f) prove di attività incriminanti.
g) nomi e dettagli di azioni finanziarie confidenziali.
24 giugno 1977: un Guardiano passò parola ad altri dirigenti Guardiani di aver reclutato e collocato un FSM - agente sotto copertura - come ricercatore/reporter presso la rivista Forbes. Scriveva che: «Il nome del mio FSM comparirà sulla testata a partire dal numero del 15 luglio 1977».

La fine in realtà era iniziata - se la fine ha un inizio - la sera dell'11 giugno 1976. La storia viene raccontata dall'incontestabile prova offerta dal governo nel corso del processo di Washington contro nove scientologisti accusati di cospirazione.

Quella sera Meisner e Wolfe erano seduti nella biblioteca del tribunale degli Stati Uniti in John Marshall Place - ai piedi della Capitol Hill dove Costitution Avenue incrocia Pellsylvania. Stavano aspettando che la squadra degli addetti alle pulizie uscisse dall'ufficio di Nathan Dodell - un vecchio nemico di Scientology - così da rubare i suoi archivi personali per poter mettere a punto un'operazione coperta per farlo rimuovere dall'incarico di assistente procuratore del Distretto di Columbia. Due agenti dell'FBI, chiamati da un sospettoso bibliotecario notturno, li avvicinarono chiedendo di identificarsi. Meisner mostrò il suo tesserino identificativo dell'IRS. Mentre l'agente Dan Hodges andava a telefonare ad un assistente procuratore, l'agente Christine Hansen interrogò i due uomini. Meisner disse che lui e Wolfe erano stati in tribunale per fare una ricerca, ed avevano usato la fotocopiatrice dell'ufficio del procuratore per copiare volumi e documenti legali. Dopo quindici minuti Meisner chiese se si trovassero in stato d'arresto. Al diniego dell'agente Hansen, Meisner disse che se ne andavano, e così fecero.

Il giorno seguente Meisner prese un aereo per Los Angeles dove fece rapporto completo dell'incidente ai dirigenti Guardiani. «Tutte le parti riconobbero» secondo le parole dei legali degli Stati Uniti che successivamente descrissero l'episodio in una Stipulation of Evidence [accordo sulle prove] «che la priorità più alta era da riservare all'interruzione dell'indagine del FBI, prima che potessero collegare l'imputato Wolfe e il Sig. Meisner alla Chiesa di Scientology, smascherando in questo modo gli altri funzionari del Guardian Office che erano rimasti coinvolti in furti con scasso, furti e collocamento di microfoni e microspie...».

Venne escogitata una storia di copertura e vennero date istruzioni a Wolfe. Il 30 giugno, a Washington, Wolfe venne arrestato e accusato di uso e possesso di un pass ufficiale degli Stati Uniti contraffatto. Successivamente si dichiarò colpevole. Il 28 luglio venne convocato da un Grand Jury e in quell'occasione confermò la storia di copertura, una storia che non menzionava Scientology. Qualche giorno più tardi venne emesso un mandato di arresto contro Meisner.

Nel corso degli 11 mesi successivi i funzionari della chiesa ospitarono un ricercato. Meisner veniva spostato da un posto all'altro nella zona di Los Angeles. Il suo aspetto era cambiato. Inoltre si mostrava sempre più irrequieto nei confronti dei suoi superiori. Quando minacciò di far ritorno a Washington lo imprigionarono contro la sua volontà.

Il 20 giugno 1977, in un momento in cui i suoi guardiani si erano assentati, Meisner lasciò l'appartamento di Glendale, California, telefonò al FBI e si arrese agli agenti in una sala da bowling. Alle 6 del mattino dell'8 luglio 134 agenti del'FBI, muniti di mandati di perquisizione e mazze da fabbro, irruppero negli uffici della chiesa di Los Angeles, Hollywood e Washington. Sequestrarono 48.149 documenti - migliaia dei quali erano "materiale scatola rossa".

Il 15 agosto 1978 un Grand Jury di Washington rinviò a giudizio 11 scientologisti - dal funzionario di grado più alto Mary Sue Hubbard fino a quello di grado più basso, Sharon Thomas. Vennero accusati di 28 capi d'imputazione per cospirazione, furto e furto con scasso. Alla fine nove di essi - due sono ancora latitanti - vennero riconosciuti colpevoli di un capo d'imputazione per ogni accusa.

Con la loro condanna gran parte delle prove documentarie sequestrate nel 1977 dal FBI vennero rese di pubblico dominio.

E questa fu la fine.

 
 
 
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