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Messia o pazzo? - Capitolo 2/14: La Sea Org rivisitata

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 
Ad un certo livello Hubbard può essere stato un genio, ma era anche uno squilibrato. In lui c'era un aspetto fuori controllo che si manifesta anche nella tecnologia di auditing: la sua fissazione con i tentati aborti agli inizi di Dianetics; la sua fissazione per gli "implant" ipnotici; la sua fissazione sulle azioni "malvagie" altrui; la sua credenza in Xenu e nel "episodio 2" di OT III; la sua ossessione con "body thetan" praticamente infiniti... questa roba trasudava da ogni suo poro, erano le sue personali inibizioni e fobie. La maggioranza delle persone è molto più semplice"..
- John Ausley

L'intero concetto della Sea Org era, secondo Hubbard, il «rincontrarsi degli Ufficiali Leali». Questa volta lui e i suoi più fidati ufficiali non avrebbero sbagliato. Avrebbero "decontaminato" la Terra e poi questo intero settore della galassia dalle devastazioni inflitte da Xenu e dai suoi rinnegati.

I capitoli iniziali di questo libro illustrano i tentativi di Hubbard di costituire un "fondo guerra" destinato a questi sforzi e di «creare una base sicura» da cui lanciare le missioni necessarie.

Nel presente capitolo verranno presentati altri punti di vista che illustrano ulteriormente questo bizzarro scenario.

John McMaster ci racconta un evento avvenuto nel 1969 a bordo dell'Apollo che riguarda il "Commodoro". All'epoca di questo aneddoto, e tipico per i top executive al servizio di Hubbard, John stava facendo un turno di servizio massacrante come aiuto di cucina, una delle posizioni più basse nell'equipaggio. Hubbard aveva l'abitudine di degradare i suoi dirigenti alle condizioni più basse, spesso solo per riportarli al potere qualche tempo dopo, quando fossero diventati più docili alla "ragione" (questo prima della creazione del RPF).

John McMaster:

Notai diverse cose che sembravano essere una specie di follia che si insinuava in ciò che stava facendo. C'era questa meravigliosa Sea Org che, come mi aveva detto Hubbard, là fuori nell'oceano doveva essere l'ambiente dove avremmo portato avanti il nostro scopo fondamentale di chiarire il pianeta compiendo questo tipo di ricerca ad altissimo livello, ad alta frequenza, quasi telepatica, che egli riteneva necessaria.

Era in linea con i miei scopi. Ero eccitato e pensavo che avesse concepito un'idea fantastica.

Ok. Quindi c'è questo grande scopo. Metter lì lo scopo fondamentale di chiarire il pianeta. Pensavo fosse meraviglioso. Attendo speranzoso che uno di questi giorni esso verrà annunciato dal nostro Signore e Maestro, la Sorgente (che all'epoca era diventato il Commodoro della flottiglia, non dimenticatelo; un'altra medaglia nel suo paniere, "Commodoro"). Perciò eccoci lì in attesa che il Commodoro mandi giù il messaggio che dice: «Tutti impegnati a chiarire il pianeta! Stiamo per iniziare la nostra ricerca avanzata».

Ma invece dell'annuncio vedevo sempre più gente venir rinchiusa nel cassone delle catene, sempre più gente trascorrere dodici ore di punizione sul "nido del corvo" in cima all'albero maestro, sempre più gente raschiar via ruggine nelle sentine, sempre più gente andare in giro con stracci grigi e catene alle caviglie e al collo. Sempre più di tutto questo. Che sicuramente non legava molto con l'idea di una ricerca ad alto livello.

Ciononostante eravamo in quel grande spazio "sicuro" al riparo dai governi dove si supponeva si sarebbe dovuta svolgere la ricerca avanzata.

****
Così nel 1969 eravamo all'ancora a Bizerta, in Tunisia. Ero il mozzo di cambusa e a volte avevamo bisogno di cose, quindi ogni tanto scendevo a terra per acquistare qualsiasi cosa ci occorresse...ogni volta gironzolavo per le strade - non avevo uniforme - e la gente e i bambini mi sorridevano; mi piaceva e li ricambiavo. Erano sempre molto cordiali.

Ogni volta che scendevo nelle strade di Bizerta i bambini mi regalavano rametti di gelsomino. Non parlavamo la stessa lingua ma ciononostante, come esseri, comunicavamo in qualche modo...

E quando tornavo a bordo andavo nel mio piccolo alloggio, prendevo una bottiglia vuota e vi mettevo a bagno i rami di gelsomino. Le messaggere e diverse altre persone di fiducia del Commodoro avevano notato che ogni volta che Johnny, il mozzo di cambusa, tornava da Bizerta aveva questi rametti di gelsomino.

Dopo un po', venuto a sapere dei fiori che mi regalavano, e dopo aver diffuso un sacco di pubblicità su questo benevolo filosofo multimilionario che elargiva la sua tecnologia a tutti questi studenti che entusiasti salivano a bordo delle sue navi, decise: «Bene, ora devono diventare consapevoli della presenza di Sorgente».

Un giorno stavo sfregando i gradini delle scale quando udii una voce che in un pungente falsetto squittiva: «Tendi il corrimano! Tendi il corrimano! Il Commodoro sta scendendo a terra!». Mollai tutto, spazzola, secchio e grembiule, e corsi in cambusa dicendo: «Da che parte ci mettiamo?». «Oh, mettiti lì in fila lungo la parete, e non appena passa il Commodoro tutti pronti a rendergli onore».

Stavamo tutti con la schiena contro la parete e rimaneva giusto lo spazio per far passare insieme il terzetto costituito dal Commodoro e da due dei suoi galoppini, tutti abbigliati in splendide uniformi. Gli altri li avrebbero seguiti. Quindi lui arriva e mi fissa dritto negli occhi, perché si stava chiedendo che cosa pensassi di tutto questo e se lo stavo o meno prendendo sul serio. Ma io sono lì sull'attenti e gli rendo onore come tutti gli altri. Sapete, mio Dio, era una cosa molto seria: Il Commodoro stava scendendo a terra!

Aveva questo meraviglioso modo di incedere e circa 25 medaglie appuntate su entrambi i lati dell'ampio petto. E camminava impettito quasi al passo dell'oca, cosa che avrebbe dovuto impressionare gli arabi di Bizerta. Così alla fine arriva allo scalandrone e si mette di lato, come fanno tutti i commodori, in modo che gli altri scendano per primi... poi scende anche lui, al passo dell'oca. Arriva giù e si batte lo splendido petto, e le medaglie. Poi stende le mani in segno di generosità e si sposta sul molo in modo che i suoi galoppini gli si mettano al fianco, quattro per parte.

Lui è la Sorgente di questo "uccello volante" che procede sul molo. Eccolo lì, lui davanti e le sue due "ali" spiegate su entrambi i lati, e vanno avanti.

Gli arabi al lavoro sui moli non gli prestano molta attenzione, ma naturalmente sono solo semplici operai. Naturalmente arrivando in città avrebbe incontrato la crema della crema, quelli che sono davvero in grado di riconoscere un genio quando lo vedono.

Arrivano alla fine del molo e imboccano la strada, ma nessuno degli arabi se li fila. Ma nemmeno questa è la crema della crema. Non ha ancora incontrato alcun VIP.

Ma proseguendo nessuno nemmeno alza la testa; gli arabi vanno semplicemente per la loro strada continuando a sputare in terra. Nessuno si lascia minimamente impressionare dal reggimento che si inoltra per alcuni isolati; continuano a ignorarlo.

Improvvisamente l'ospite del Commodoro, una piccola cosa chiamata paranoia, scalza la megalomania. E la megalomania vola via, lasciando che la paranoia prenda il sopravvento. E quel suo splendido modo di camminare, allenato e coltivato nella sua cabina e sul ponte, si fa disordinato. Ed eccolo lì, correre veloce - per quanto veloce possa correre un ciccione - verso la nave, prima che dall'angolo sbuchi un assassino... ad impallinare la Sorgente della sua illuminazione, la Sorgente di un pianeta chiarito.

Quindi tornò di corsa verso la nave... lo vidi precipitarsi ansimando seguito dai suoi tirapiedi che cercavano almeno di mantenere un po' di dignità, mentre il Commodoro, inveendo, grasso e sudato, raggiunse infine lo scalandrone. A quel punto ricordò un minimo di protocollo e lo imboccò per primo. Perché un commodoro o un capitano si imbarca sempre per primo, sia che la nave stia affondando o meno. E il nostro manicomio galleggiante non aveva ancora iniziato ad affondare.

Così sale per primo lo scalandrone. Nel frattempo noi eravamo stati convocati con un altro di quei «Tendi il corrimano! Tendi il corrimano! Il Commodoro sta salendo a bordo!». E il Commodoro sale a bordo, con i suoi tirapiedi che gli si accalcano dietro. E lui di corsa, con la canottiera mezza fuori mentre passa davanti a noi, di nuovo sull'attenti per rendergli onore. E urla: «C'è un SP a bordo! C'è un SP a bordo!». Poiché gli arabi non lo avevano riconosciuto c'era sicuramente un SP a bordo. Doveva esserci un SP a bordo.

Si rinchiude nella sua cabina e scrive velocemente una cosa, cioè che l'intera nave viene assegnata a una condizione di "impedimento". Eccolo lì, se ne starà al sicuro a bordo. Tira fuori tutte le sue pistole, pronte sul letto a far fuoco contro il primo arabo che lo rincorrerà... e se ne sta barricato in cabina, ma a noi arriva l'ordine e siamo tutti in "impedimento". Il che significa ulteriori permanenze in sentina, altro grattare di ruggine e così via...

****

Hubbard viveva nel costante terrore di venire avvelenato. Non mangiava mai alimenti freschi. Qualsiasi cosa doveva uscire da una lattina. La conseguenza fu che la nave era piena di cibo in scatola. La sola altra cosa che mangiava erano le omelette. Prendeva quattro pasti al giorno, alle due di notte gli cucinavo una omelette di 12 uova.

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Otto Roos era un marinaio olandese. Aveva conosciuto Scientology nell'adolescenza e al momento della creazione della Sea Org vi era entrato entusiasta. Alla fine degli anni '60 ed inizio dei '70 fu, per diversi anni, il braccio destro di Hubbard. Per molti scientologist egli è l'SP responsabile dei lanci fuoribordo, della disciplina rigida e dell'ingiustizia di cui hanno sentito parlare in riferimento a quel periodo. Ha la cattiva reputazione di essere quello che ha ideato il primo fuoribordo. In realtà fu il primo ad essere lanciato in mare.

Non esistono dubbi sul fatto che la sua reputazione di crudele "disciplinatore" fu ampiamente meritata. Tuttavia la descrizione che Otto fa della situazione sulle navi, e del ruolo giocato da Hubbard sui motivi che portarono alla creazione di quello scenario, è di notevole interesse.

Otto Roos:

Le cose peggiorarono con il proseguire della ricerca su OT III. All'epoca gli ordini di Flag avevano solitamente a che fare con il "annientateli" (i nostri "nemici") e noi li annientavamo. Se non i nostri nemici, quanto meno noi stessi e le nostre relazioni a terra...

Lo "spiaggiamento" l'ho visto molte volte. Non migliorava di certo le nostre pubbliche relazioni a terra. Uno "spiaggiato" veniva lasciato a terra senza passaporto e senza soldi (salvo, a volte, la paga Sea Org), e si arrangiasse a tornare a casa. A volte quelle persone andavano a cercare aiuto al proprio consolato, e a quel punto dovevano spiegare un bel po' di cose...

Dire che "LRH potrebbe non essere stato a conoscenza di tutto questo" può ricevere come risposta soltanto un "Come potrebbe non esserlo stato?" su una piccola nave in cui lui teneva tutte le linee di comunicazione e, soprattutto, dopo essere stato lui stesso l'ideatore di quelle policy?

Nessuno osò mai protestare contro queste cose, rischiando così di perdere i suoi livelli OT superiori per "aver dato torto al Commodoro"...

Quando LRH aveva a che fare, parlava o spiegava punti della tecnologia o della policy era una persona completamente diversa, soprattutto a quattrocchi...

...[Dopo che nel 1969 ripristinò i lanci fuoribordo per il corso di Dianetics] cominciai a chiedermi quante volte si comportasse in modo completamente diverso da quanto scriveva nella tech.

... a volte pensavo che vedesse i "marziani". Ad esempio, a Madera mostrò a diverse persone la montagna in cui il famoso SP di tutta la traccia [Xenu] era stato "imprigionato" (e in cui praticamente si trovava ancora). Ma in Ordini di Etica successivi disse improvvisamente che questo personaggio era fuggito qualche secolo prima, che era riuscito a rintracciarlo e al momento si trovava nel tal posto (fece un nome).

Lodava molto le persone che gli davano credito, specialmente per iscritto...

Per quanto riguarda l'abitudine di Hubbard di "incidere le proprie iniziali" su idee altrui, Roos spiega:
Chi originava [i bollettini tecnici] doveva sempre cedergli il merito...

La debolezza di LRH non era quella di commettere errori come chiunque altro, ma il fatto che 1) sembrava incapace di ammetterlo e 2) dava invariabilmente la colpa a qualcun altro.

I suoi errori erano sempre di "qualcun altro" che aveva pubblicato a nome suo...

Gli ho sempre rimandato indietro i suoi scritti dicendo che "a causa di errori di battitura" era necessario rivedere questo e quell'altro...

****

Quando LRH si ammalò gravemente (gennaio 1972) inviò una nota a Jim Dincalci [all'epoca Ufficiale Medico] in cui gli diceva: «Jim, non credo che ce la farò».

Jim mi chiese aiuto.

Scrissi a LRH chiedendogli il permesso... volevo avere tutti i suoi folder... [contenenti l'archivio completo delle sedute personali di auditing del passato, fatto principalmente in solo auditing - reggendo una speciale lattina solo - oppure da altre persone fidate, tra cui Mary Sue Hubbard, Otto ed altri] al fine di maneggiare e correggere la sua storia di auditing.

Otto propose che i folder fossero sottoposti ad un consiglio di "Classe XII" (auditor) per trovare possibili errori che gli avessero potuto provocare la malattia [1], e per mettere a punto una serie di azioni di auditing per correggere quegli errori e quindi farlo guarire.
Mi spedì la sua autorizzazione con una lettera di elogio di sette pagine: «Sono deliziato all'idea che qualcuno si prenda finalmente responsabilità sul mio auditing».

Cominciarono ad arrivare i folder da tutto il mondo, risalenti addirittura al 1948. Quasi tutta la roba più vecchia era su fogli di brogliaccio. I dati del solo auditing arrivavano fino a ciò che LRH definiva "OT 19".

Il tutto risultò essere una pila alta due metri e mezzo che da sola riempiva un armadio, [organizzare e indicizzare tutto quel materiale] richiese mesi.

... un giorno... mi mandò giù una messaggera che mi disse che lui voleva i folder.

Roos, appellandosi alla sua autorità di Supervisore del Caso, rifiutò, citando la policy di riferimento.
...[Hubbard] si tolse il "cappello" di preclear e indossò quello di "Commodoro", ordinandomi di mandargli su i suoi folder e facendo accompagnare l'ordine da questi tizi grandi e grossi incaricati di farlo eseguire.

Qualche giorno più tardi venni convocato nel suo ufficio e il mio ingresso venne accolto con pugni, calci, strepiti ed urla (si erano nascosti anche i suoi aiutanti, sapendo che era impazzito sul serio).

Sbatté sul tavolo i riferimenti al contenuto di alcuni dei suoi folder e alle letture [del meter] "disonorevoli".

Si tratta di un tipo di reazione della lancetta dell'E-meter che, secondo gli scritti di Hubbard stesso, indicano che il soggetto ha "intenzioni malvagie" [2].
... Urlò che lui non aveva mai avuto letture del genere.

Sbraitava che io e gli altri avevamo «ovviamente parlato e riso» della cosa tra di noi, e che avevamo «indubbiamente raccontato tutto all'intera nave».

Fu una reazione totalmente maniacale, soprattutto verso di noi che eravamo gli auditor migliori del mondo e che, in alcuni casi, avevamo letto letteralmente migliaia di folder in cui era annotata praticamente qualsiasi cosa si fosse fatta o pensata ...

I suoi folder di solo contenevano un sacco di cose personali, ma chi se ne importava...

Era infuriato, ma fronteggiai lui e la sua rabbia senza batter ciglio. Mi disse «Perché mi guardi in quel modo?». Gli risposi «Bene Signore, mi ha addestrato lei personalmente a mantenere il controllo, quindi non si deve aspettare che lo perda ora».

Si calmò un po' e ordinò che venissi posto agli arresti in cabina.

Qualche giorno più tardi Otto Roos venne convocato da una "Commissione di Inchiesta" e dichiarato "Persona Soppressiva".
Per quanto ne so, nessun altro ha mai rivisto quei folder...

Praticamente ogni persona vicina a LRH (anche Mary Sue) venne colpita [disciplinata pesantemente] ricattata e fatta bersaglio di menzogne...

****
John Ausley:
Ci fu un periodo in cui una volta la settimana si riuniva con la famiglia per la cena, per una mezz'ora circa. Era una cosa che lo scocciava un po', ma la faceva.

Una sera, durante una di queste cene, una delle messaggere iniziò a parlare di "tech out" e di "org...", di questo e di quello. E lui disse «la visita di papà è finita», si alzò e se ne andò.

Armstrong:
Quando morì Quentin, il maggiore dei figli avuti dal terzo matrimonio, la sua fu una reazione di rabbia. Era furibondo all'idea che Quentin si fosse suicidato. Era un brutto colpo per la sua immagine.


Tonja e il bernoccolo

Tra i racconti di Tonja Burden sul periodo trascorso con Hubbard c'è anche quello di quando a Ron iniziò a crescere sulla fronte un bernoccolo di dimensioni ragguardevoli. Il bernoccolo è visibile in una delle foto che Jim Dincalci gli fece a New York nel 1973.

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All'epoca Tonja era una adolescente veramente credente e quel bernoccolo la turbava. Aveva osservato molte cose negative che lo riguardavano, ma non la avevano turbata come quel bernoccolo. In qualche modo riusciva a spiegarsi e a giustificare le altre cose senza mettere in dubbio che egli fosse il dio che l'intera nave era convinta che fosse, ma quel bernoccolo...

Una delle cose che la turbavano al riguardo era che esso ovviamente turbava anche Hubbard. Si aggiustava accuratamente il copricapo davanti allo specchio in modo che non risultasse visibile.

Tonja si chiedeva come mai, se Ron era così turbato dalla cosa - e poiché era un OT - non lo facesse semplicemente sparire!

Il bernoccolo alla fine "sparì" chirurgicamente grazie a Kima Douglas, il suo "ufficiale medico", che lo aprì e ne asportò il deposito adiposo.


Note:

1. La maggioranza degli scientologist crede che tutte le malattie siano prevalentemente, se non completamente, di origine psicosomatica, e possano essere risolte con l'auditing.

2. L'azione a scatti violenti della lancetta dell'E-meter, chiamata "rock slam", viene trattata nel capitolo "Crocifiggiamo il Male".

 
 
 
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