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Il fenomeno settario: funzionamento dei gruppi
Indice e Capitolo 1: la storia di Info-Cult

Di Mike Kropveld e Marie-Andrée Pelland, a cura di Info Secte/Cult, Canada, 2006.

NOTA: Info-Cult informa che la versione italiana del libro è una traduzione non autorizzata. Info-Cult non ha verificato il contenuto di questa versione. (NOTE: Info-Cult would like to note that the book in its Italian version is an unauthorized translation. Info-Cult did not verify the contents of this version).

Traduzione a cura di Martini, autunno 2006.

 
Capitolo 4: Esempi di funzionamento di gruppi problematici


Le spiegazioni di come i gruppi funzionano internamente ed esternamente, fornite nel Capitolo 3, fanno luce su quante difficoltà possano sorgere quando si vive in una comunità. In questo capitolo applichiamo quelle teorie a tre casi di studio.

Questi esempi esplorano il cammino verso la violenza di tre gruppi: il gruppo di Roch "Moïse" Thériault, l'Ordine del Tempio Solare (OTS) e Heaven's Gate.

Sebbene nella nostra società esistano molti gruppi, solo un piccolissimo numero di essi finisce in tragedia. I tre casi esaminati servono a illustrare il processo con cui un gruppo, con una filosofia simile ad altre organizzazioni, può alla fine ricorrere alla violenza per raggiungere i suoi obiettivi.

Ogni caso studiato fornisce una storia del gruppo, un'analisi di come il gruppo funzionava internamente ed esternamente oltre ad un esame del comportamento del gruppo attraverso la lente della Carta del Québec dei Diritti e delle Libertà Umane.


Gruppo di Roch "Moïse" Thériault

Tra la fine degli anni '70 e la fine degli anni '80 un piccolo gruppo di uomini e donne accettò Roch Thériault come proprio leader.

Roch Thériault credeva che Dio gli avesse affidato il compito di portare a termine una missione speciale, la costruzione di un mondo migliore in preparazione dell'imminente apocalisse, seguita dall'alba di un nuovo mondo.

Obiettivo iniziale del gruppo era offrire servizi disintossicanti, iniziativa che attrasse alcune persone che seguirono Roch Thériault attraverso varie regioni del Québec. Molte di esse credevano che il progetto avrebbe portato nuovo significato alla loro vita [99].

Per un periodo di circa 12 anni, una ventina di persone lasciò famiglia e amici per vivere ciò che riteneva essere un'esistenza pura, al riparo dalla tentazione e dal peccato. Mentre inizialmente i membri erano motivati a salvare il prossimo dalle dipendenze, gradualmente le ragioni per cui mantennero l'affiliazione cominciarono a cambiare. Dopo pochi mesi non si dedicavano più soltanto all'aiuto del prossimo nel processo disintossicante, ma aiutavano anche Roch Thériault a portare a termine la sua missione "divina".

In quel periodo i membri del gruppo inseguivano il sogno di divenire eletti da Dio. Per alcuni l'esperienza fu a volte difficile ma generalmente soddisfacente. Per altri però l'inseguimento dell'ideale divenne un incubo. Alcuni dei membri soffrirono enormemente nel tentativo di essere visti come seguaci obbedienti, meritevoli di accettazione nel Regno di Dio. Altri continuano, oggigiorno, a soffrire delle cicatrici fisiche, psicologiche e finanziarie della loro esperienza. La sezione che segue racconta la loro storia.


Storia del gruppo

Fondazione

Alla fine degli anni '70 Roch Thériault apparteneva alla Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Guidato dal desiderio di aiutare il prossimo a liberarsi dalla dipendenza da droghe e nicotina, Roch Thériault cercò mezzi efficaci per raggiungere il proprio scopo: decise di offrire seminari salutistici per fumatori di tutto il Québec. Descriveva i suoi servizi in questi termini:

Ho organizzato sedute disintossicanti in diverse città del Québec, nelle contee di Beauce, Lotbinière, Dorchester, Bellechasse. Un programma di cinque giorni basato su cibo sano, psicologia e terapia di gruppo ha ottenuto risultati eccellenti [100]

Thériault parlò dei suoi seminari durante gli incontri organizzati dalla Chiesa Avventista del Settimo giorno, e anche del suo progetto di aiutare gli abitanti del Québec a vincere la propria dipendenza. Grazie e diversi di questi incontri e discussioni, alcuni membri della chiesa decisero di unirsi a lui e inseguire la sua missione di disintossicare i quebechesi.

Mentre Thériault non partì con l'obiettivo di fondare un gruppo o una comune, diversi membri decisero di vivere con lui e perseguire la sua missione. Secondo Thériault l'idea di fondare una comune fu casuale, piuttosto che parte di un progetto:

Il fatto che i colleghi fossero venuti a vivere e lavorare con me portò ad alcuni seri problemi organizzativi. Tutti avevano lasciato impieghi retribuiti per dedicarsi a tempo pieno a questo nuovo lavoro. Poiché i miei corsi non avevano una quota di partecipazione fissa e i partecipanti alla fine di ogni seduta pagavano quello che potevano, per me era impossibile pagare i miei aiutanti. E fu questo a spingerci a creare una comune. [101]


Vita quotidiana: l'inizio della vita in gruppo

Al momento della nascita, il gruppo organizzava pasti gratuiti per i più poveri. In un caso accolse una ragazza sofferente di sclerosi multipla, dandole assistenza e conforto.

Secondo Thériault, l'assistenza gratuita che offrivano alla popolazione creò un conflitto con i membri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. A seguito di forti discussioni, Thériault e i suoi discepoli vennero cacciati dalla chiesa.

Nonostante quel conflitto i membri continuarono a offrire i loro servizi disintossicanti in diverse regioni del Québec. Dopo alcuni mesi, però, il calo dei partecipanti spinse i membri a ritirarsi in una zona remota del paese. Thériault pensava che l'opinione pubblica avesse un atteggiamento intransigente verso il suo gruppo, e chiese ai membri di troncare ogni rapporto con familiari e amici. Facendo riferimento alla Bibbia, giustificò la sua richiesta dicendo: «Tenete il Diavolo a distanza di braccio» [102].

In questo periodo chiese anche a tutti i suoi seguaci di indossare abiti identici.

Il 5 giugno 1978 alcuni membri parlarono della possibilità di esplorare la regione del Gaspé, nel Québec orientale, per trovare una nuova casa. Roch Thériault spiegò così la sua decisione di lasciare la regione di Beauce, nel Québec meridionale, per il Gaspé:

Quando decisi di trasferirmi laggiù, senza pensare di portare il resto del gruppo con me, loro avevano vissuto tutti assieme per quasi un anno. Devo ammettere che il desiderio di isolarmi in quel luogo magico era irrazionale, inspiegabile e molto personale. Ma il tempo aveva rafforzato i nostri legami ed eravamo più uniti che mai nel nostro sforzo. Anche se sono sempre stato l'elemento catalizzatore del gruppo, ogni decisione importante relativa alla vita comunitaria è sempre stata presa con il consenso della maggioranza dei membri. Perciò non mi sono sorpreso che tutti loro, senza esitazione, si siano uniti a me nella preparazione della partenza per le montagne. [103]
Il 9 luglio 1978 il gruppo si stabilì in una zona isolata della foresta del Gaspé. Due giorni dopo iniziò la costruzione di uno chalet.

Poco dopo l'arrivo nel Gaspé, Roch Thériault decise di dare a ogni membro un nuovo nome, a contrassegnare il nuovo inizio. Ai seguaci venne chiesto di pescare il nuoo nome da un cappello, nomi come Caino, Giuda, Gideone, Rachele, Shuah, Tina, Salomè, Elon, Keturah e Ahab. I membri decisero di ribattezzare Roch Thériault con il nome di Moïse (Mosè). [104].

Il 3 gennaio 1979 Mosè vide la nascita del suo primo figlio nella comune [105]. Nei 12 anni successivi nel gruppo nacquero oltre 20 bambini da cinque donne diverse, quasi tutti figli di Mosè.


La fine del mondo [106]

Roch Thériault aveva annunciato che il mondo sarebbe finito il 19 febbraio 1979. Quando la data arrivò e passò senza colpo ferire, egli spiegò ai suoi che Dio gli aveva indicato la data, ma che non vi era alcuna certezza. Aggiunse che un secondo nella vita di Dio poteva corrispondere a 40 anni di vita sulla Terra e, inversamente, un secondo sulla Terra poteva essere 40 anni nella vita di Dio, perciò la spiegazione più probabile era che vi fosse stato un errore di calcolo.

I membri non restarono turbati dalla sua predizione sbagliata e insieme continuarono a inseguire l'obiettivo di assisterlo nella sua missione divina.


I problemi di Roch Thériault con la legge e i servizi sociali

Dopo un'intervista radiofonica a Roch Thériault, la polizia localizzò il gruppo e impose un ordine del tribunale contro uno dei suoi membri. L'uomo fu condotto in ospedale per una valutazione psichiatrica. La polizia condusse Thériault e tre altri seguaci alla stazione locale per alcune domande.

I membri furono rilasciati poco dopo, ma Thériault venne accusato di ostruzione alla giustizia per aver rifiutato di consegnare il seguace colpito da ordine del tribunale. Dopo un esame psichiatrico Thériault fu ritenuto incapace di sostenere un processo e venne trasferito in un istituto mentale nella zona di Québec City.

Un secondo esame psichiatrico ribaltò l'accertamento iniziale, e Thériault fu sottoposto a processo per ostruzione alla giustizia. Venne ritenuto colpevole e condannato con sospensione di pena. Roch Thériault tornò alla comune il 27 aprile 1979 [107].

Poco dopo iniziarono gli abusi fisici nel gruppo. Thériault picchiò una seguace (Gabrielle Lavallée) con una cinghia, punendola perché si era addormentata in bagno durante uno dei suoi discorsi.

Dopo quel primo episodio le punizioni fisiche iniziarono ad essere comminate con sempre maggior frequenza. Anche i membri partecipavano a tali punizioni. Gabrielle Lavallée descrive uno degli episodi di cui fu vittima:

Ammetti che sei meno di niente! (Mosè) - E' vero, Papy! (Gabrielle) - Quindi ora devo punirti, vero? (Mosè) - Sì... No... Non lo so! (Gabrielle) Lui si gira verso gli altri - Punitela, fate ciò che pensate dovreste fare (Mosè). Tutti mi si fecero intorno dandomi calci, tirandomi i capelli, il pelo pubico, i peli delle ascelle. Gridavo. Ero terrorizzata, me la feci addosso. Schua urlava e Mosè le diede un pugno, facendola cadere. - Quando punisci un amico non dovresti fare così. Ora colpisci Tirzah (Gabrielle) nel modo in cui merita (Mosè). Schua si alzò tremando, venne verso di me e mi calciò forte nello stomaco facendomi piegare in due [108].
Roch Thériault si considerava sempre più onnipotente. Credeva addirittura di avere poteri da sciamano e da guaritore. Iniziò a costringere strane cure ai membri malati. In un caso fece un clistere di vino caldo a uno dei suoi discepoli per curarlo da una malattia.

Durante una seduta punitiva invernale disse a due membri di uscire all'aperto completamente nudi. Quando uno dei due esclamò «Ma Papy, là fuori si gela, ci ammaleremo!» Mosè rispose: «Non ti ammalerai a meno non sia tu a volerlo. Qui non succede niente senza il mio consenso, che è il desiderio del mio Maestro. Ora uscite! Babilonesi!» [109].

Mosè pretendeva obbedienza assoluta. Durante una seduta punitiva chiese a un membro di tagliare un dito del piede alla moglie. Egli obbedì all'ordine. Poi Mosè gli chiese di tagliare un dito della mano di Gabrielle, e l'uomo obbedì [110].

Uno dei bambini del gruppo, di nome Ezekiel, fu picchiato e ferito da un altro membro. Per curarlo Mosè, assistito da Gabrielle, gli iniettò nello stomaco dell'alcol da frizione e gli rescisse parte del prepuzio. Il 23 marzo 1981, alcuni giorni dopo questa "operazione", il bambino morì.

Con l'assistenza di Gabrielle Mosè castrò poi l'uomo che aveva picchiato il bambino, credendo che così facendo l'aggressore sarebbe stato purificato.

Il 12 novembre 1981 alla comune arrivò la polizia. Fecero domande ad alcuni del gruppo in merito a un alterco che avevano avuto con alcuni boscaioli.

Il 9 dicembre 1981 la polizia tornò alla comune dopo che il seguace che era stato castrato aveva raccontato loro la sua storia. Furono arrestate quattro persone, tra cui Mosè, per la morte di Ezekiel. Il 18 dicembre furono accusate di responsabilità penali per la morte del bambino. Gabrielle Lavallée fu anche accusata di avere deliberatamente assistito Mosè nella castrazione e che, in quanto infermiera, avrebbe dovuto sapere che la procedura poteva essere pericolosa.

Il 23 dicembre il giudice Jean-Roch Roy inviò ai discepoli un ordine di sfratto. Il 18 gennaio 1982 i membri che ancora vivevano nella comune furono sfrattati dai ranger della forestale.

Il 28 settembre 1982 i quattro accusati furono ritenuti colpevoli di avere abusato della professione medica e aver provocato la morte del piccolo Ezekiel. Tutti furono condannati al carcere con pene detentive che variavano dai nove mesi all'anno. Durante la detenzione, Mosè scrisse un libro sulla vita del gruppo nella foresta del Gaspé [111].


Partenza dal Québec

Il 1 maggio 1984 il gruppo lasciò il Gaspé per Burnt River, Ontario, dove i membri costruirono un nuovo insediamento in un campo lontano dal villaggio [112].

Ma il trasferimento non mise fine alle attività morbose del gruppo e, il 26 gennaio 1985 [113], il figlio di Gabrielle morì. L'autopsia concluse che si era trattato di sindrome di morte infantile improvvisa. Poco dopo quel decesso, un ragazzino fuggì dopo essere stato selvaggiamente picchiato. Raccontò alla polizia di avere subito assalti sessuali da Mosè. A seguito di quell'episodio 17 bambini nati nella comune furono tolti al gruppo e affidati alle cure della Children's Aid Society.

Il 29 settembre 1988 una seguace (Solange Boilard) morì dopo un'operazione condotta da Mosè per un mal di stomaco. Il gruppo la seppellì, per riesumarla qualche giorno dopo. Venne riesumata tre volte prima della sepoltura definitiva. Mosè teneva un frammento di un suo osso legato con un laccio al collo, nascosto dalla barba.

Il gruppo raccoglieva soldi per le esigenze primarie producendo e vendendo porta a porta pane e dolci. Il 5 novembre 1988 Mosè estrasse otto denti a Gabrielle per punirla per la scarsa vendita di dolci. Dopo questo episodio Gabrielle fuggì, ma tornò nel gruppo qualche giorno più tardi.

Gabrielle lasciò e tornò al gruppo diverse volte. Dopo una visita al fratello il 23 maggio 1989, ritornò alla comune. Riconosceva di essere ormai terrorizzata da Mosè, ma non poteva vivere senza di lui.

Poco dopo il suo ritorno, Mosè notò che una delle sue dita era paralizzata. Le ordinò di mostrargliela. Quando lei lo fece, lui le forò la mano con un coltello da caccia. Poi insistette che era necessario amputarle la mano per prevenire la cancrena, e si accinse invece ad amputarle il braccio.

A seguito di questo episodio Gabrielle nascose i suoi vestiti e aspettò il momento giusto per lasciare il gruppo. Il 14 agosto fuggì per sempre dalla comune. Una volta giunta in paese fu ricoverata immediatamente e raccontò la sua storia alla polizia.

Cinque giorni dopo il ricovero, Mosè, due delle sue mogli e due dei suoi figli furono fermati dalla polizia mentre cercavano di espatriare negli Stati Uniti. Nell'ottobre del 1990 Thériault fu trovato colpevole di:

  • Avere estratto con pinze otto denti a Gabrielle;
  • Averle ferito una mano;
  • Averle amputato un braccio;
  • Avere cauterizzato le ferite.

Mosè venne anche accusato e ritenuto colpevole dell'assassinio di Solange Boilard. Fu condannato a 25 anni.

Ed ecco il racconto di Thériault degli eventi che lo condussero in carcere:

Un sacco di queste cose sono accadute a Burnt River. La colpa di quasi tutto è da imputare al mio alcolismo, che ha fatto da catalizzatore ai miei squilibri psicosomatici. Sono stato criticato in particolare per la mia chirurgia esplorativa su Simone (Solange Boilanrd), la mia amata, quando era in punto di morte. Morì il giorno seguente e io non mi sono mai più ripreso. Sono stato anche criticato per avere amputato il braccio di una seguace. Oltre alle azioni brutali commesse sotto l'influenza dell'alcol e della furia ascetica che si era impossessata di me, il mio abuso della professione medica ha esacerbato la situazione [114].


Situazione di Roch Thériault nel 2005

Roch "Mosè" Thériault è ancora in prigione. Dalla sua incarcerazione nel 1989, è stato trasferito diverse volte in vari carceri canadesi. In ognuno di questi istituti di pena ha ricevuto le visite frequenti di tre donne, seguaci del suo gruppo, ed ha generato quattro figli [115].

Il 12 luglio 2002 il Consiglio Nazionale della Libertà Vigilata ha rifiutato la richiesta di Thériault di essere scarcerato sulla parola. La decisione si è basata su valutazioni psicologiche e psichiatriche ed ha concluso che Thériault rappresenta ancora un pericolo per la società. All'udienza Thériault ha detto di non volere la libertà sulla parola perché temeva le rappresaglie della comunità [116].


Analisi del funzionamento interno ed esterno del gruppo

Norme del gruppo

Inizialmente le norme del gruppo consistevano nella ricerca di una vita libera dal peccato. Per fare questo i membri dovevano ridurre al minimo i loro possedimenti e condividere ciò che avevano.

Alcune delle norme in vigore nei primi anni comprendevano:

  • Vivere la vita dei primi cristiani;
  • Vivere senza peccato;
  • Rinunciare alle proprietà;
  • Devolvere il proprio tempo al lavoro comunitario;
  • Mangiare il meno possibile per evitare il peccato di avidità;
  • Sottomettersi a confessioni di gruppo;
  • Consultarsi con Mosè per qualsiasi decisione;
  • Rispettare il codice di abbigliamento di Mosè: una tunica senza biancheria intima.

Gradualmente il controllo di Mosè sul gruppo crebbe, così come crebbe il numero di regole che governavano, tra le altre cose, la vita sessuale, le decisioni quotidiane e l'interazione con i non membri. Ad esempio:

  • I membri che desideravano impegnarsi in attività sessuali dovevano essere prima benedetti da Mosè attraverso il sacramento del matrimonio, e poi ottenere la sua autorizzazione per qualsiasi attività riproduttiva. Thériault decideva quali membri potevano avere un'attività sessuale, e con chi;
  • Ai membri veniva richiesto di avere meno contatti possibile con estranei alla comune, che venivano considerati impuri;
  • Alle madri non veniva consentito di curarsi personalmente dei propri figli. Nel gruppo l'educazione dei bambini era responsabilità esclusiva di una o due donne;
  • I membri dovevano imparare a seguire alla lettera ogni parola di Mosè. Non veniva loro concesso di ascoltare la voce interiore, che veniva considerata voce del Diavolo.


Doppio Standard

Qualche settimana dopo la creazione del gruppo, Thériault stabilì una serie di norme per i seguaci ed una per se stesso. Ad esempio, mentre i membri potevano mangiare unicamente cereali e verdura, la dieta di Thériault comprendeva tutto, anche latticini e carne. E mentre i membri non potevano dedicarsi a relazioni sessuali extraconiugali, egli aveva rapporti con quasi tutte le donne del gruppo.

Giustificava il suo diritto a deviare dalle norme prestabilite sottolineando la natura sacra del suo ruolo. Come rappresentante di Dio, gli era permesso avere relazioni sessuali con tutte le donne in modo da diffondere il seme di Dio sulla Terra. In merito alla sua dieta completa, spiegava al gruppo che consumare prodotti freschi aveva un effetto devastante sul suo corpo e, in realtà, la sua dieta era una forma di sofferenza e non un peccato di gola.


Punizioni

Per evitare di essere puniti i membri dovevano aderire a tutte le regole e controllare il loro comportamento. Thériault si considerava giudice, sottoponeva a scrutinio la purezza dei membri e la capacità di rispettare le regole. Le trasgressioni venivano punite con pestaggi, sia di Mosè che, a volte, anche dagli altri membri. In realtà le sedute di purificazione tramite violenza erano uno dei metodi punitivi preferiti da Mosè.

C'erano momenti di purificazione in cui, completamente nudi, Mosè ci picchiava fino a quando non avessimo trovato l'ispirazione di cui avevamo bisogno per scrivere le nostre cattive azioni nel "Diario dei bambini di Israele", il notiziario della comunità. Dopo queste sedute giacevamo doloranti per tutta la casa e una volta dovetti riempire d'acqua per cinque volte un bidone da 20 litri per ripulire le pozze di sangue sul pavimento [117].
Thériault dissuadeva i seguaci che esprimevano il desiderio di andarsene. Ecco un estratto di un episodio in particolare:
Lei tornò, camminando davanti a lui; si teneva la schiena, il viso contorto dal dolore e rigato di lacrime. Mi resi conto con orrore che l'aveva picchiata.«È per il suo bene. L'ho picchiata perché la amo. Non c'è niente di meglio che un bastone sulla schiena. Roberte non desidera più andarsene; ho strappato la pecorella smarrita dalla presa del Diavolo e l'ho ricondotta nel gregge». [118].
La richiesta di conformità di Mosè divenne sempre più estrema. E le sanzioni che egli imponeva inducevano sottomissione estrema nei membri [119]. Un ex seguace racconta:
Oggi mi rendo conto che le interazioni tra i seguaci del gruppo, compreso il suo leader, erano in gran parte basate su una specie di camuffamento, una specie di nascondino con il sé. Tutto questo avveniva con la scusa di una pretesa elevata e sincera di ottenere la Grazia divina attraverso l'intercessione del presunto rappresentante dell'Essere Supremo - un gioco molto serio. Per quanto riguarda il cosiddetto rappresentante, il privilegio di salvaguardare il suo gregge gli permetteva di raggiungere il trionfo della gloria celeste [120].

Vorrei sottolineare che durante l'intera esistenza della comune il nostro viaggio si svolse in totale silenzio; la conversazione tra i membri era inesistente. I membri seguivano il loro zelo ispirati dalla fede e dalla devozione a una causa che, nel corso degli anni, era diventata sempre più oscura, un gioco che si era fatto sempre più pericoloso. I suoi seguaci, nei loro rispettivi ruoli di attori drammatici, eseguivano le loro pericolose acrobazie come parte di diversi episodi di una sceneggiatura, per la loro stessa salvezza dalla catastrofe. Alcuni cercarono di iniziare un dialogo, ma invano; eravamo caduti vittime del fanatismo. Eravamo tutti incollati ad un ideale di sacrificio che ci avrebbe resi figli di Dio. I compiti quotidiani, oltre a tutto il resto del lavoro, erano la nostra unica forma di salvazione. Nella nostra ignoranza stavamo scivolando nelle profondità della degenerazione personale. E ciò creava trappole nei nostri rapporti; l'affetto reciproco era scomparso. Ognuno si rotolava in un tremendo e deprimente isolamento [121].

Ecco come Mosè spiegava il perché i membri dovevano seguire alla lettera le sue regole:
Se siete pronti voglio che promettiate che non vi lamenterete, qualsiasi cosa accada. In quest'avventura avete bisogno di una guida; gli Ebrei non sarebbero stati in grado di liberarsi dalla schiavitù egizia senza Mosè; lo stesso è per voi. Anche se non capisco perché - in ogni modo il mio ruolo non è interpretare i modi del Signore - il mio Maestro mi ha scelto per guidarvi. Se siete un seguito dovete seguire i miei insegnamenti e astenervi dal criticarli, qualsiasi cosa accada. Non sto agendo di mia volontà ma secondo la volontà del Maestro. Non state seguendo me, ma il Maestro attraverso di me. Vi sto perciò chiedendo ora, prima che ci spingiamo oltre, verso la montagna che il Maestro ci sta dando per proteggerci dalla Sua collera, vi sto chiedendo di fare un giuramento [122].
Questa è la valutazione di un membro delle aspettative di Thériault:
Mi resi conto che Papy ci stava chiedendo di rinunciare a ogni forma di democrazia, di mettere la nostra vita nelle mani di Dio attraverso di lui, di riconoscere d'ora in poi una specie di nuova alleanza con lui in quanto Pastore, e noi come pecorelle [123].


Visione del mondo

Il gruppo considerava il mondo diviso in due universi: bene e male; membri e non membri; membri che rispettavano le regole, e chi non lo faceva. Questa visione del mondo aveva l'effetto di isolare i membri dal mondo esterno, in modo da non essere influenzati dalla sua impurità.


Il ruolo del leader

Roch Thériault era giunto a credere di avere una missione speciale qui sulla Terra, e di essere diverso dagli altri esseri umani. Descriveva se stesso come un prescelto da Dio: Non prendetela male, ma tutti voi siete a un livello di sviluppo spirituale nettamente inferiore al mio; ecco perché non mi potete accompagnare lassù. Io sono l'ultimo profeta di questa terra e il mio Maestro parla direttamente a me, come fece con il mio lontano antenato, Mosè [124].

Il fatto che percepisse se stesso come diverso dalla massa giustificava, ai suoi occhi, tutte le richieste che faceva ai discepoli. Ad esempio il fatto che fosse il rappresentante di Dio sulla Terra e parlasse con Dio, gli permetteva di intrattenere rapporti sessuali con le donne della comune:

Devo annunciare a tutti voi che il mio Maestro mi ha ordinato di prendere molte mogli al fine di istruirle (...). Il mio Maestro mi ha autorizzato a prendere per concubine le donne che mi seguiranno, in modo da poter loro insegnare il vero amore [125].

Thériault credeva di possedere poteri mistici e si considerava uno sciamano e un guaritore, nonostante il fatto che non avesse alcuna qualifica medica. Questo nuovo talento gli diede il diritto di imporre trattamenti che lui riteneva appropriati per curare i suoi seguaci. Ed era un altro mezzo per imporre il suo potere sulla vita dei membri.

In un caso, Mosè insistette per operare un ragazzino per curarlo.

Gli iniettò alcol da frizione nello stomaco; poi sterilizzò un paio di forbici e, mentre io tenevo fermo Ezekiel, fece una parziale circoncisione del prepuzio che aveva un brufolo pieno di siero [126].
Questo trattamento portò alla morte del ragazzino.


Rapporto leader-seguace

Un rapporto complesso legava Roch Thériault e i membri del suo gruppo. Fin dalla sua nascita, i seguaci parlavano dell'affetto e dell'ammirazione che provavano per quell'uomo che descrivevano come infinitamente buono e onnipotente. La descrizione che segue, di un ex membro, illustra l'amore per questo "Rappresentante di Dio":

Ero affascinato da quell'uomo, provavo vero amore per lui. Tuttavia sapevo che era uno di quegli esseri eccezionali con cui non puoi mai entrare veramente in confidenza, puoi solo rispettarlo [127].

Thériault si considerava superiore ai suoi seguaci e aveva il bisogno di essere costantemente rassicurato su questo. Con il passare del tempo le sue richieste di riconoscimento divennero più estreme e fisicamente distruttive per i suoi discepoli. Ad esempio:

- Caino, servo fedele, disse Mosè, mi obbedirai fino alla fine? - Naturalmente, Papy! - Dimostramelo, Caino. Taglia una delle dita dei piedi a quella tua moglie indisciplinata. Non riuscivo a credere ai miei occhi: mentre gli altri tenevano ferma Salomè, il marito le prese un dito tra le lame di una cesoia e, con un taglio netto, il dito cadde, seguito da un fiotto di sangue [128].
Sebbene certi membri cominciassero a nutrire qualche dubbio, nessuno però lasciò il gruppo.
Ricordai la setta di Charles Manson negli Stati Uniti e mi chiesi se noi fossimo la stessa cosa. Poi mi dissi: no! Non è la stessa cosa, non può esserlo. Mosè è un brav'uomo. Le voci non mi hanno forse detto che ci guiderà fino alla fine? E chi sono io per giudicare? Non è forse scritto in Matteo: "Non giudicare, in modo da non essere mai giudicato. Perché con il giudizio ti attirerai giudizi, e le misure che impartirai ti saranno impartite"? [129].
Chi era più pazzo? Io o Roch? Lo eravamo entrambi. Lui sosteneva di essere il rappresentante di Dio, e io credevo di essere un figlio del Signore, obbediente al suo rappresentante. Entrambi mangiavamo dallo stesso piatto, quello dell'ignoranza e dell'illuminazione [130].
Fu solo più tardi, negli ultimi tre anni della comune, che iniziai a vederlo con occhi diversi e a sospettare che non corrispondesse per niente all'immagine che mi ero fatto di lui. Una volta resomi conto di questo, analizzando il suo comportamento sempre più da vicino, mi divenne sempre più chiaro che Thériault aveva un serio problema che non riuscivo a spiegarmi. Questo fu quando avvertii qualcosa di molto intenso afferrare il mio essere più intimo, come se il velo di divinità e leggenda fosse caduto, i miei sogni infranti lasciando solo il mio amore naturale per lui [131].


Rapporto tra i membri

I membri si amavano e la coesione tra i seguaci favorì un senso di separazione dal mondo esterno.

Formavamo una specie di comunità molto chiusa e intima. Una delle caratteristiche della nostra credenza era di osservare il Sabbath. Perciò il sabato tutto il lavoro si fermava [132].
Al momento della formazione del gruppo erano nati conflitti tra i membri. Ma l'armonia venne velocemente ritrovata e i disaccordi attribuiti al comportamento imperfetto dei membri che erano ancora legati ai loro modi impuri.
Passavano i giorni e certi conflitti nascevano dal niente. Qualcuno restava in bagno troppo a lungo, il fischiettare di qualcun altro irritava un membro. Tutti noi avevamo le nostre abitudini personali, ed esse entravano in conflitto con la vita comunitaria che cercavamo di riprodurre, quella che avevano vissuto i veri cristiani (...). Le sue parole [di Roch] erano sagge e di solito servivano a rappacificare le cose tra chi litigava per un una rispostaccia o una porta sbattuta. Tutto ciò che faceva era ricordarci i nostri errori del passato in modo da renderci conto che ciò che stavamo facendo era il bene di tutti noi [133].
Gradualmente l'ideale inseguito dal gruppo - vivere in un mondo puro libero dal peccato - ebbe effetti significativi sul rapporto tra i vari membri. La vigilanza e la gelosia si fecero sempre più pronunciate. Ogni membro teneva controllato il comportamento degli altri per impedire l'emergere di comportamenti deviati.
Con il passare dei giorni trovavo Mosè un po' più duro. Lui lo spiegava dicendoci che solo attraverso la mortificazione avremmo vinto le debolezze della carne, ma anche così... a volte sentivo mancanza di amore. Poco a poco il meraviglioso cameratismo dei primi tempi si tramutò in sospetto. Come se ognuno volesse conquistare l'approvazione di Mosè. E alcuni membri unirono le forze. Avevo l'impressione che la nostra comunità fosse divisa in due: i favoriti e gli altri. Che cosa potevo fare per riconquistare la sua stima? [134]
Con il trascorrere del tempo divenne chiaro che all'interno esisteva una divisione: i favoriti e le vittime. Questa rottura contribuì ai conflitti tra i seguaci e indusse addirittura alcuni di loro ad accettare la violenza che Mosè usava contro gli altri come prova del suo favoritismo verso di loro.
Vivevo un conflitto. Non potevo approvare quel trattamento ma una parte di me credeva che poiché stava punendo i suoi favoriti, allora mi era più vicino. Che forse mi avrebbe permesso di essergli più vicina. Sapevo di sbagliarmi, ma volevo ardentemente essergli più vicina. Era lo stesso per gli altri, quando toccava a me essere punita? [135].
La storia del gruppo, assieme all'analisi parziale del suo comportamento, rivela una radicalizzazione delle regole e una crescita del potere di Thériault. Se il gruppo era partito con regole simili a quelle di altri gruppi spirituali, il conformismo e la sottomissione estrema all'autorità di Thériault aveva portato all'accettazione dell'uso della violenza per punire chi deviava.


La Carta del Québec dei Diritti e delle Libertà Umane e i membri del gruppo di Roch Thériault

La vita nel gruppo di Roch Thériault fu per alcuni spesso alienante. Infatti alcune delle informazioni fornite alla polizia da Gabrielle Lavallée portarono ad un'indagine e ad accuse penali contro di lui, che venne condannato per una serie di reati compreso l'omicidio di Solange Boilard.

A parte il procedimento giudiziario contro il leader, un intervento preliminare avrebbe protetto la vita e la sicurezza di alcuni membri? E' difficile dirlo. Diversi pubblici ufficiali entrarono in contatto con il gruppo di Thériault durante la sua permanenza nel Gaspé: funzionari di polizia, guardie forestali, psichiatri ecc. Nessuno di essi notò nel gruppo alcuna violenza psicologica o fisica. Fu solo a seguito della denuncia di un membro maschio che era scappato, dopo essere stato castrato da Thériault, che il leader venne imprigionato e i membri sfrattati dal loro rifugio nella foresta del Gaspé.

Quei pubblici ufficiali avrebbero potuto comportarsi in modo diverso? È importante sottolineare che tra i membri vigeva la "legge del silenzio". Per polizia e guardia forestale era quindi difficile ottenere informazioni, salvo quelle fornite dallo stesso Roch Thériault. Le condizioni di vita dei membri erano perciò difficili da valutare. Inoltre, all'epoca i membri ripetevano continuamente che la vita era bella e che erano felici assieme. La coesione del gruppo era così forte che era difficile credere che qualcuno sarebbe riuscito ad esprimere insoddisfazione per la vita di gruppo. Inoltre, poco dopo la sua scarcerazione nel 1985 Thériault e il suo gruppo avevano lasciato la giurisdizione del Québec per dirigersi in Ontario, mettendo efficacemente fine alla capacità dei funzionari del Québec di tenere monitorato il gruppo.

L'intervento della Children's Aid Society dell'Ontario, a seguito della fuga di uno dei bambini, significò che ragazzini in età scolare poterono frequentare la scuola e vivere una vita più stabile con nuove famiglie.

La violenza perpetrata contro i membri, le sedute di guarigione, le operazioni: poteva essere evitato tutto questo? Se la polizia nutriva sicuramente preoccupazioni sul trattamento riservato ai membri, non poteva fare nulla senza prove, e senza la loro collaborazione.

In conclusione, per i membri del gruppo la vita con Roch Thériault era difficile. In numerose occasioni i loro diritti e le loro libertà vennero violati. Thériault fu incarcerato per diverse azioni criminali commesse contro i suoi discepoli. Ciononostante i numerosi interventi delle agenzie governative del Québec e dell'Ontario non poterono impedire i danni fisici, psicologici e finanziari subiti dai membri. La mancanza di prove e la mancanza di collaborazione da parte delle vittime prolungò la sofferenza di uomini, donne e bambini. La legge del silenzio imposta da Thériault e l'estrema sottomissione dei suoi discepoli lo protessero per molto tempo, prima che fosse messo di fronte alle proprie responsabilità.


Note:

99. F. Laflamme, Roch Thériault dit Moïse (Quèbel City, Stanké 1997), 229 pp;
G. Lavallée, L'alliance de la brebis (Montreal Edition JCL, 1993) 438 pp;
R. Thériault, L'affaire Moïse, La Montagne de l'Éternal (Montreal: Les éditions du nouveau monde, 1983), 173 pp.

100. Nota: tutte le citazioni di questa sezione su Roch Thériault sono traduzioni indipendenti dal francese.

101. Idib, p. 68.

102. G. Lavallée (1993), op. cit., p. 108.

103. F. Laflamme (1997), op. cit., p. 81.

104. G. Lavallée (1993), op. cit., pp. 138-139.

105. Ibid., pp. 160-161.

106. P. Kaihla e R. Laver, Savage Messiah (Seal Books/McClelland Bantam, 1994) p. 115.

107. G. Lavallée (1993), op. cit.

108. Ibid.,pp. 182-183.

109. Ibid., pp. 214.

110. Ibid., pp. 215-216.

111. Questo libro fu pubblicato alcuni mesi dopo. Si veda R. Thériault, L'Affaire Moïse: La montagne de l'Éternel (Quebec City, Éditions du Nuveau Monde, 1983). 173 pp.

112. G. Lavallée, (1993) op. cit., p. 262.

113. Ibid., p. 274

114. F. Laflamme (1997) op. cit., p. 143

115. G. Gagnon, "Sur la trace de Moïse Thériault trois femmes suivent toujour leur maître", Journal de Québec (2002), pp. 2-3.

116. K. Gagnon, "Roch Thériault ne veut pas sortir", Journal de Montréal (2002), pp. 4-5.

117. G. Lavallée (1993), op. cit., p. 192.

118. Ibid., p. 136.

119. F. Laflamme (1997), op. cit., pp. 186-187.

120. Ibid., p. 186

121. Ibid., pp. 186-187.

122. G. Lavallée (1993), pp. 124-125.

123. Ibid.

124. Ibid., p. 137.

125. Ibid., pp. 145-146.

126. Ibid., p. 205.

127. F. Laflamme (1997), op. cit., p. 187.

128. G. Lavallée (1993), op. cit., pp. 214-215)

129. Ibid., p. 174.

130. F. Laflamme (1997), op. cit., p. 21.

131. Idib., p. 187.

132. G. Lavallée (1993), op. cit., p. 91.

133. Ibid., pp. 80-81.

134. Ibid., pp. 140-141.

135. Ibid., pp. 198-198.

 
 
 
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