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Il Volto Nudo del Messia - Capitolo 11: Conti in banca e bancarotta

© 1988 Di Russell Miller

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2001

 
 

I soldi e la gloria di Dianetics erano assolutamente troppi per le persone che ebbi la sfortuna di frequentare... compresa una donna che si dichiarò mia moglie, e che Dianetics curò per una grave psicosi ma che, per danni strutturali al cervello, evidentemente non sarebbe mai stata sana...

Due degli associati originali, John W. Campbell e J.A. Winter, si infuriarono perché mi rifiutai di lasciarli scrivere sul soggetto di Dianetics, poiché consideravo la loro conoscenza troppo blanda, e le loro aberrazioni troppo profonde per permettere tale libertà con la scienza... Pellicce, automobili Lincoln e un giovane uomo privo del concetto dell'onore alla fine sconvolsero la mente della donna che frequentavo e che, alla scoperta delle sue relazioni, lei e questi altri affamati di soldi e potere, cercarono di prendere il controllo di Dianetics.

L. Ron Hubbard, Dianetics: Axioms, October 1951

(Il racconto di Scientology dell'anno 1951)

Don Purcell era un uomo timido e modesto che un tempo aveva lavorato come cuoco in un piccolo café con appena 14 coperti di fronte all'Orpheum Theatre del centro di Wichita, prima di fare fortuna, nel boom del dopoguerra, con il petrolio e gli immobili. Molto alto e magro - veniva solitamente descritto come "pelle e ossa" - si era rivolto a Dianetics sperando di trovare una cura per la sua stitichezza cronica [1].

Nell'autunno del 1950, assieme alla moglie, aveva frequentato un corso per auditor a Elizabeth, ed era tornato a Wichita straripante di entusiasmo per la nuova scienza. Sebbene non abbia mai rivelato se aveva o meno risolto i suoi problemi di stitichezza, sosteneva spesso che Dianetics gli aveva dato l'abilità di lavorare ventidue ore al giorno, il che era utile per un imprenditore edile nella Wichita del 1951. La cittadina agricola nel cuore della "cintura del grano" invernale era stata trasformata dall'arrivo del petrolio e dell'industria aeronautica, e si stava espandendo a tassi fenomenali. Ovunque si stavano costruendo strade, case, scuole, chiese, edifici per uffici. Tra il 1950 e il 1951 la popolazione di Wichita era cresciuta di più di 30.000 unità, raggiungendo per la prima volta i 200.000 abitanti.

L'impresa edile di Purcell, la Golden Bond Homes, stava costruendo 150 case nella parte sud-occidentale della città, un progetto ambizioso che lo collocava tra i milionari della Wichita del dopoguerra. Ma nonostante successo e ricchezza, non aveva mai aspirato ad avere rilievo sociale cittadino; immerso nel lavoro e nei valori timorati di Dio del midwest, preferiva rimanere tranquillo sullo sfondo, perfettamente soddisfatto della sua reputazione di onesto imprenditore e di buon cristiano.

Come molti dianeticisti della prima ora Purcell era un credente sincero, sia nell'efficacia della scienza che nella genialità del suo fondatore. Quando seppe che la Fondazione di Elizabeth era in difficoltà, si offrì immediatamente di «dare una mano» sia con finanziamenti a breve termine che con buoni consigli imprenditoriali. Fornì anche i fondi per istituire una Fondazione a Wichita, in un edificio a due piani incastrato tra l'Hope's Hamburger Hut e un'officina di riparazioni auto, al numero 211 di West Douglas Avenue, la via principale della città [2].

Era pertanto prevedibile che Purcell avrebbe reagito senza esitazioni alla drammatica richiesta di aiuto di Hubbard. Al telefono dall'Avana Ron gli aveva raccontato il suo progetto di fondare a Wichita la sede del movimento Dianetics e, per quanto riguardava Purcell, se il grande L. Ron Hubbard decideva di prendervi casa, Wichita non avrebbe potuto che beneficiarne.

Hubbard scese dall'aereo che Purcell aveva noleggiato per lui indossando un leggero abito tropicale e un ascot di seta color crema, abbigliamento visto di rado nella contea di Sedgwick. Purcell lo stava aspettando assieme a un cronista del Wichita Eagle, a cui Ron consegnò una dichiarazione accuratamente preparata e studiata per affascinare i bravi abitanti della cittadina. Dopo Los Angeles e l'Avana, Wichita gli doveva apparire abbastanza priva di glamour, ma Hubbard ebbe il buon senso di non fare paragoni antipatici. «Dianetics è una scienza pioniera della mente» annunciò, «perciò è naturale che preferisca centralizzarsi laddove lo spirito e gli interessi culturali pionieristici americani sono ancora alti. È impossibile portare Dianetics ad ogni persona interessata, così dobbiamo istituire la nostra sede centrale qui, dove chi è interessato possa venire a Dianetics» [3]. Colse poi l'opportunità di sottolineare che il 70% dei pazzi del mondo potevano tornare alla normalità con Dianetics. "Il Fondatore di Dianetics dichiara che c'è speranza per i pazzi" titolava l'edizione serale del giornale.

Hubbard scese al Broadview Hotel, dove Purcell gli aveva riservato e pagato una suite. Alexis, che si stava abituando alla successione di madri surrogate, rimase con la governante che si era presa cura di lei sull'aereo dall'Avana. Ben presto i due uomini iniziarono a discutere i progetti per registrare Dianetics a Wichita, progetti che sarebbero stati velocemente portati all'attenzione del FBI.

Il 4 maggio del 1951 l'agente del FBI di Wichita ricevette una lettera anonima: «Indagate sul N. 211 di West Douglas, dietro la "Hubbard Dianetics Research Foundation" si sta operando un losco giro di sesso. Sono cattivi, lo so perché sono una delle vittime...». Questa chiacchiera abominevole venne aggiunta al fascicolo del FBI su Hubbard, assieme ad un memo dell'agente speciale di Wichita che annotava: «A Wichita corre voce che la succursale di Los Angeles della Hubbard Dianetic Research Foundation sia andata in fallimento, e che la situazione finanziaria in New Jersey necessitava lo spostamento del quartier generale dell'organizzazione negli Stati Uniti centrali...» [4].

Hubbard non sapeva di essere stato accusato di tenere «un losco giro di sesso». Probabilmente fu un bene: aveva già tanto di cui preoccuparsi, ed avrebbe trovato assolutamente troppo complicato dedicare la sua attenzione totale agli affari della Fondazione. Il problema principale, conseguenza dal suo comportamento, era una vita privata nel più totale scompiglio.

Mentre la prima moglie gli dava la caccia per il mantenimento dei figli, ed era ancora coinvolto nel turbolento divorzio da Sara, Hubbard chiese all'amante di Los Angeles di diventare la sua terza moglie. Praticamente nel momento stesso in cui era arrivato a Wichita aveva telefonato a Barbara chiedendole di raggiungerlo, facendo poi seguire un cablo:

«NON PENSARE CHE VOGLIA OFFRIRTI NULLA DI MENO DI UN ONOREVOLE MATRIMONIO. SE LO PRENDERAI IN CONSIDERAZIONE, DEVO DOPPIAMENTE CHIARIRE IL MIO ATTUALE STATO AFFINCHÉ TU SIA SICURA.
CON TUTTO IL MIO CUORE, TI AMO. RON
»
Quando, un paio d'ore più tardi, un secondo cablo arrivò nel suo appartamento di Beverly Hills, Barbara si rese conto che Ron rimaneva il paranoico di sempre:
«MEGLIO SE TIENI SEGRETISSIMI I NOSTRI PIANI, VISTO CHE NON SO CHE COSA LORO POTREBBERO FARTI SE LO SAPESSERO. STAI ATTENTA. CON TUTTO IL MIO AMORE, RON»
Barbara non aveva idea di chi fossero "loro", ed era comprensibilmente preoccupata dall'idea di sposare un uomo accusato di bigamia, rapimento e tortura. «Carissimo, sei in un gran casino, o "problema"» gli rispose per lettera, «Ti spiacerebbe darmi un'idea del tipo di futuro che ci attende? Dio sa che non vorrei mai che una relazione produttiva e meravigliosa andasse a finire con te in galera, o continuamente in fuga dalla legge...» [5].

Mentre Barbara stava riflettendo sulla proposta di Ron, a Los Angeles Sara presentò un'ulteriore denuncia asserendo di non essere stata in grado di consegnare i documenti del divorzio perché il marito era scappato a Cuba. A sostegno della sua petizione accluse la lettera che Ron le aveva scritto dall'Avana, e una lettera del 2 maggio che aveva ricevuto dalla prima moglie di Hubbard, ancora a Bremerton. Polly aveva letto sui giornali del divorzio, ed era stata mossa da solidarietà. «Sara, vorrei aiutarti in qualche modo, se posso» scriveva. «Devi ottenere la custodia di Alexis. Ron non è normale. Speravo che tu saresti riuscita a raddrizzarlo. Le tue accuse probabilmente suonano strane alla gente comune, ma ci sono passata anche io - le percosse, le minacce alla mia vita, tutti i tratti sadici di cui lo accusi - ne ho avuto per 12 anni.»

I giornali furono felici di raccontare questo ulteriore sviluppo nei problemi domestici del «mogul del movimento mentale», come Hubbard venne descritto con allitterata elaborazione dal LA Times. A Wichita, il Maresciallo dello Stato Arthur W. Wermuth rimase sorpreso nell'apprendere che Hubbard era «fuggito a Cuba», visto che aveva appena letto del suo arrivo in città sul Evening Eagle. Wermuth, che tra l'altro era un famoso eroe locale di guerra, inviò un messaggio a Los Angeles per informare le autorità sugli spostamenti di Hubbard. Il giorno successivo i giornali raccontarono che «lo scomparso mogul del movimento mentale» era stato «rintracciato» a Wichita dal «leggendario eroe solitario di Bataan».

Sollecitato dalle notizie, il 14 maggio l'avvocato di Sara presentò un'altra petizione chiedendo che i beni di Hubbard a Los Angeles fossero messi sotto sequestro. La petizione faceva notare che si era scoperto che Hubbard «si nascondeva» a Wichita, «ma che avrebbe probabilmente lasciato la città non appena fosse stato scovato».

Casualmente, quello stesso giorno Hubbard inviò una lettera di sette pagine al Ministero della Giustizia a Washington, cercando chiaramente vendetta contro Sara. La missiva, delirante e velenosa, era un miscuglio di bugie, ingiurie e folli accuse, esagerate anche per un tipo fantasioso e vendicativo come Hubbard, e rese ancora più pericolose dall'ascesa del maccartismo.

Descrivendosi fondamentalmente come «uno scienziato nel campo dei fenomeni atomici e molecolari», accusava i comunisti di aver distrutto la sua impresa del valore di mezzo milione di dollari, di avergli rovinato la salute e di trattenere materiale di interesse per il Governo degli Stati Uniti. L'architetto della sua sventura altri non era che «una donna conosciuta come Sara Elizabeth Northrup... che credevo fosse mia moglie, visto che l'avevo sposata e poi, dopo alcuni disguidi su un divorzio, credevo essere mia moglie anche nel senso comune della legge.»

Sara, sottolineava, era responsabile del fallimento del «American Institute of Advanced Therapy», organizzazione da lui fondata nel 1949, e l'anno successivo era stata la causa principale di tutti i guai della Hubbard Dianetic Research Foundation in combutta con Art Ceppos, «"in precedenza" membro del Partito Comunista» e Joseph Winter, che «pareva avesse collegamenti con i comunisti» ed era uno «psico-nevrotico» scartato dal US Army Medical Corps.

Recitando la parte del marito minacciato, diceva che la sua «presunta moglie» lo aveva costretto a scrivere un testamento in cui le lasciava i copyright delle Fondazioni. In seguito, mentre stava dormendo nella sua casa del New Jersey, era stato «stordito». All'epoca, non avendo testimoni, era stato così imprudente da non fare nulla, ma dopo quell'episodio la sua salute ne aveva molto risentito. Giunti a Los Angeles sua moglie aveva lasciato la loro bambina incustodita in una macchina, e per questo lui era stato arrestato - «non sono mai riuscito a capire perché.»

Ma il peggio doveva ancora venire. «Il 5 dicembre, mentre stavo dormendo nel mio appartamento di North Rossmore a Los Angeles, sono stato nuovamente aggredito e messo k.o. Quando ho ripreso conoscenza ho riflettuto a lungo se andare o meno alla polizia, ma ancora una volta temevo cattiva pubblicità perché ancora una volta non sapevo chi fosse stato. Non mi era mai venuto in mente di sospettare che mia moglie potesse avere avuto una parte in tutto questo.

«Verso il 1 gennaio stavo male al punto da essere molto in ritardo con la consegna del mio secondo libro, così mi trasferii a Palm Springs. Tornai da Palm Springs alla fine di febbraio e trovai mia moglie evidentemente ammalata, in una condizione mentale molto brutta, e mia figlia più o meno dimenticata in una stanza sul retro della Fondazione di Los Angeles. Presi immediatamente provvedimenti, i provvedimenti che potevo prendere, vale a dire dare aiuto a mia moglie. Sembrò riprendersi.

«Il 23 febbraio ero nel mio appartamento quando, verso le due o le tre del mattino, qualcuno entrò, mi mise k.o., mi ficcò un ago nel cuore per iniettarmi aria e causarmi una "trombosi coronarica", e mi fece un elettroshock da 110 volt. Ne ho un ricordo molto vago. Non ho testimoni, ma la chiave dell'appartamento era in possesso di una sola altra persona, e quella persona era Sara.»

Hubbard proseguiva descrivendo il modo in cui aveva trovato lettere d'amore che Miles Hollister, «un membro dei Giovani Comunisti», aveva scritto a sua moglie, e un sinistro telegramma con la frase «Lombardo non deve vivere a lungo». Lombardo, spiegava, era il nome con cui a volte lo chiamava Sara. Poi descriveva come i due avessero tramato per farlo rinchiudere, e come avesse cercato di allontanare la moglie portandola a Palm Springs. Lei aveva acconsentito a seguirlo, diceva, e per poterlo provare le aveva fatto firmare una dichiarazione. Il vero motivo per cui Sara aveva chiesto il divorzio, affermava, era per prendere il controllo della Fondazione.

Tutte le aggressioni che lei aveva organizzato ai suoi danni avevano bloccato le ricerche che intendeva offrire al Governo. «Nell'agosto del 1950 ho scoperto un metodo che i russi usano su persone come Vogeler, Mindszenty ed altri, per ottenere da loro delle confessioni. Posso distruggere quel metodo. Il mio secondo libro doveva mostrare in che modo i comunisti usavano la narcosintesi e la tortura fisica, e il motivo per cui funzionava. Inoltre stavo lavorando su una tecnologia di guerra psicologica che volevo presentare al Ministero della Difesa. Tutto quel lavoro è stato interrotto. Ogni volta che cercavo di scrivere, contro di me veniva lanciato un nuovo attacco.»

Hubbard si diceva preoccupato che Dianetics cadesse nelle mani dei comunisti, e chiedeva una «retata» per fermare «la feccia comunista o ex comunista» che stava cercando di impossessarsi della grande forza della Fondazione. Suggeriva che la "retata" iniziasse da Sara: «Credo che questa donna sia seriamente minacciata. È nata in un'atmosfera criminale, visto che suo padre aveva la fedina penale sporca. La sua sorellastra entrava e usciva dal manicomio. A Pasadena faceva parte di una comunità del libero amore. Durante la guerra era legata a Jack Parsons, l'esperto di razzi, e quando l'ha lasciato lui è uscito di senno. Inoltre, attraverso Parsons, era stranamente in intimità con molti scienziati di Los Alamo Gordos [Alamogordo, New Mexico è il luogo in cui fu testata la prima bomba atomica]. Non sapevo né mi ero reso conto di queste cose fino a quando io stesso non ho iniziato ad indagare sulla questione. Dovreste avere un fascicolo su di lei... forse nel vostro schedario criminale, o nel casellario della polizia di Pasadena, troverete Sara Elizabeth Northrup, età circa 26 anni, nata l'8 aprile 1925, altezza circa mt. 1,78, capelli castano chiaro, snella... non ho motivi di vendetta contro di lei, né ho intenzione di esagerare. Credo sia minacciata, che abbiano potere su di lei e che, se torchiata, potrebbe parlare e svelare segreti di stato.»

Hubbard si diceva sicuro che la moglie fosse in pericolo, e concludeva «Francamente, dopo quanto è accaduto non sono sicuro di poter sopravvivere a tutto questo. Se non ci riuscirò, sappiate che ho solo questi nemici sulla faccia della terra.» [6]

Se la lettera di Hubbard fosse stata un po' più moderata, e se il suo fascicolo al FBI fosse stato meno voluminoso, probabilmente le sue denunce avrebbero portato all'arresto di Sara. Il "Terrore Rosso" era all'apice, e gli americani si erano piegati all'irrazionale timore di sovversione e slealtà incoraggiato da McCarthy, dalla guerra fredda, dalla Corea, da una serie di sensazionali processi per spionaggio e dal programma di lealtà dell'amministrazione Truman. Reputazione e carriera di molte persone erano state distrutte da accuse molto più blande di quelle mosse da Hubbard contro sua moglie.

Ma nel 1951 Hubbard era già molto noto al FBI. L'opinione dell'agente che aveva avuto un colloquio con lui a Newark, e cioè che si trattasse di un "caso mentale", era in primo piano nel suo fascicolo, così come lo erano le accuse di Sara che fosse "pazzo furioso". Si trattava di una diagnosi che l'FBI era propenso a condividere, e la lettera di Hubbard venne allegata al suo fascicolo e ignorata, probabilmente tra le risate degli addetti all'archiviazione.

Alla fine di maggio Barbara Kaye, che aveva deciso di sposare Ron, arrivò a Wichita. «Se l'amore può spezzare il cuore degli uomini, può anche aggiustarlo» gli aveva scritto. «Il tuo sarà rigenerato dal mio amore, e diventerà più forte.» Al Broadview Hotel trovò ad attenderla un biglietto di Ron: «Ciao! Sono contento che tu sia qui! Ti amo! Ron».

Il tono allegro del biglietto la sollevò molto, ma rimase davvero scioccata dall'aspetto di Hubbard, giunto all'hotel poco dopo il suo arrivo. «Si era visibilmente deteriorato, sia fisicamente che mentalmente. Era molto trascurato, sembrava un barbone. Aveva le unghie sporche e i capelli lunghi e stopposi. Assomigliava a Howard Hughes poco prima di morire. Parlava in tono monotono e sembrava sempre sul punto di piangere; era ovviamente depresso in senso clinico. Mi disse di aver chiesto 50 dollari a Purcell per pagarmi la stanza, ma nessuno doveva sapere che ero a Wichita, perché Purcell era contrario al mio arrivo.»

Hubbard la portò in una gioielleria per regalarle l'anello di fidanzamento, ma lei ci stava già ripensando. «Provai molto distacco per lui, era così strano, era una persona diversa. Iniziai a pensare che non avrei mai potuto sposare quell'uomo, mi faceva paura.» il giorno successivo Barbara tornò di fretta a Los Angeles, lasciando un biglietto in cui diceva a Ron che non voleva mettersi tra lui e il suo mecenate.

Mentre la potenziale terza signora Hubbard se ne andava, in città stava arrivando Sara per parlamentare la restituzione di Alexis. «Riuscì a riottenerla» ha raccontato Richard de Mille, che nel frattempo aveva raggiunto Hubbard a Wichita, «accettando che fosse lui a chiedere il divorzio, e impegnandosi a non dire nulla contro di lui.» [7]

Il 9 giugno 1951 Sara firmò una dichiarazione scarabocchiata sulla carta da lettere della Hubbard Dianetic Foundation Inc. di Wichita in cui accettava di rinunciare al sequestro dei beni e alla causa di divorzio in California, in cambio di un divorzio «garantito da L. Ron Hubbard» alla metà di giugno. Due giorni dopo firmò una dichiarazione scritta a macchina in cui ritrattava tutte le accuse che aveva mosso al marito:

«Io sottoscritta Sara Northrup Hubbard qui affermo che le cose che ho detto in tribunale e sulla stampa contro L. Ron Hubbard erano enormemente esagerate, o interamente false.

Non ho mai creduto che L. Ron Hubbard fosse altro che un uomo gentile e brillante.

Rendo questa dichiarazione di mia spontanea volontà, perché mi sono resa conto che quanto ho fatto può aver danneggiato la scienza di Dianetics, che secondo il mio meditato parere può essere l'unica speranza per la sanità mentale delle generazioni future.

Mi trovavo sotto enorme stress e i miei consiglieri insistevano che agissi nel modo in cui ho agito. Non esistono altri motivi per questa dichiarazione se non il mio desiderio di espiare al danno che posso aver causato. Spero in futuro di condurre un'esistenza tranquilla e regolare con mia figlia, lontano dalle influenze inturbolatrici che hanno rovinato il mio matrimonio.

Sara Northrup Hubbard»

La lettera fu probabilmente scritta da Hubbard, di cui porta tutti i segni distintivi fino all'uso di una delle parole di sua invenzione: "inturbolare". Per Hubbard la lingua inglese non era sufficientemente ricca e diversificata, e spesso creava parole nuove per compensare le inadeguatezze - "inturbolare" era il neologismo di "portare ad uno stato confuso".

Il 12 giugno Hubbard ottenne il divorzio presso il Tribunale della Contea di Sedgwick, sulla base della «grave negligenza ed estrema crudeltà» di Sara. La corte accettò un'udienza urgente dopo la testimonianza di Hubbard secondo cui la rottura del matrimonio gli aveva causato grossi danni alla salute e alla pace mentale, e temeva che ogni ritardo gli avrebbe provocato «ulteriore collasso nervoso e indebolimento della salute.» [8]

Sara non testimoniò. Le importava unicamente avere la custodia di Alexis. Tenendola forte tra le braccia salì sul primo autobus che la allontanasse da Wichita, e dalla vita di L. Ron Hubbard.

Don Purcell non impiegò molto a scoprire il ruolo che Hubbard si aspettava dovesse ricoprire come presidente della Hubbard Dianetic Foundation di Wichita - pagare e tacere. Hubbard, vice presidente e chairman, spendeva il denaro di Purcell a velocità spaventosa. Si era trasferito in una grande casa, confortevolmente arredata, su North Yale, proprio di fronte al Wichita Country Club e nel cuore di un ricco quartiere residenziale chiamato Sleepy Hollow. Dopo la brusca partenza di Barbara aveva assunto una bella governante, una signora sui quarant'anni che ben presto cedette alle sue avances, finendo nel suo letto quasi tutte le notti. «A Ron piacevano le donne» ha spiegato Richard de Mille. «Per lui non aveva senso vedersi intorno una donna attraente senza sentirsi autorizzato ad usarla.»

Alla Fondazione, intanto, il personale veniva assunto e licenziato arbitrariamente, seguendo l'attenzione e l'entusiasmo che Hubbard metteva sul progetto del momento, passando da un programma grandioso all'altro. Aveva il grande dono dello scrittore che inventa titoli ad effetto per ogni impresa, anche se esisteva solo allo stato di idea. Perciò, per gentile concessione di Hubbard, Wichita fu per breve tempo la sede di un'organizzazione chiamata "Biblioteca Internazionale delle Arti e delle Scienze", che senza dubbio provocò qualche perplessità ad agricoltori e operai locali.

Si tenevano regolarmente corsi di formazione da 500 dollari per auditor di Dianetics, e nonostante ci fosse ancora un ragionevole numero di persone che si spingeva fino a Wichita, l'eccitazione dell'estate precedente era svanita. Per migliaia di americani Dianetics non era stata altro che un capriccio passeggero.

Un importante convegno di dianeticisti tenuto a Wichita alla fine di giugno del 1951 attrasse solamente 112 delegati, ma Hubbard continuava a comportarsi come se il movimento fosse solidissimo. Incurante della reale richiesta, la Fondazione pubblicava a gettito continuo opuscoli, bollettini e pamphlet su elementi arcani della scienza - "Dianetics per bambini", "Il manuale del pre-clear", "Conferenze sul processing dello sforzo" eccetera - che continuavano ad ammucchiarsi al 211 di West Douglas nonostante gli sforzi del personale per appiopparli ai visitatori.
Scienza della Sopravvivenza

Il secondo libro di Hubbard, Scienza della Sopravvivenza, venne pubblicato dalla Fondazione di Wichita in agosto. Dedicato a «Alexis Valerie Hubbard, il cui domani possa essere un mondo in cui vivere liberi», scavava nella metafisica e nella reincarnazione e sviluppava ciò che Hubbard definì "Scala del Tono", strumento per misurare lo stato emotivo individuale e chiave per l'interpretazione della personalità. Hubbard diede al libro una vernice di autorità riconoscendo l'influenza di un lungo elenco di filosofi, da Aristotele a Socrate, passando per Voltaire e Cartesio fino a Freud e Korzybski. Ma nonostante i loro contributi, Scienza della Sopravvivenza non seguì Dianetics: MSMH nella classifica dei bestsellers del New York Times.

Per gli studenti della Fondazione il momento clou della settimana era la lezione che Hubbard teneva ogni venerdì sera. Helen O'Brian, una ragazza di Filadelfia che aveva chiesto un prestito in banca per potersi addestrare come auditor professionista, ha descritto la scena: «Sbucava dal fondo della sala affollata, e camminava tra gli applausi lungo il corridoio centrale fino al palco. Era tutto ben programmato. Parlava su uno sfondo di ricchi tendaggi, sotto la luce dei riflettori che faceva risaltare i capelli rossi e quel suo viso strano ed entusiasta.
le lezioni di Wichita

«Hubbard era un conferenziere meraviglioso, parlava in modo molto schietto, presentando le idee più assennate o sconclusionate senza giustificarsi; sembrava condividere le fragorose risate che alcuni dei partecipanti riservavano ai suoi più audaci voli intellettuali. La sua retorica aveva un ritmo che di solito spingeva tutti ad una specie di pseudo-accettazione di qualsiasi cosa dicesse, anche se a volte si spingeva molto lontano dalla "scienza della salute mentale" che ci aveva portati lì.» [9]

Ben presto Helen O'Brien divenne un membro della "Guardia d'Onore" di Hubbard, un piccolo gruppo di ammiratori timorosi, profondamente leali che consideravano un grande privilegio essere in presenza di Ron: «Non era come stare con un essere umano» ha raccontato. «Era vibrante di energia e intorno a lui c'era una specie di luce, un'aura di potere.

«A volte, a casa sua, suonava l'organo e cantava canzoni che aveva composto all'università. Ron mi raccontò molte cose della sua vita. Mi disse che il padre era una specie di truffatore, un personaggio molto ombroso che Ron sospettava stesse cercando di impadronirsi di Dianetics. Mi disse che, se fosse successo, avrebbe distrutto tutto. Mi parlò molto anche di Sara. Quando lei era scappata con un altro uomo lui li aveva seguiti, e loro lo avevano rinchiuso in una stanza d'albergo e gli avevano infilato droga nel naso, ma era riuscito a scappare rifugiandosi a Cuba.

«Non era promiscuo, ma era sessualmente disponibile. Una sera ho fatto sesso con lui. Molti di noi lavoravano con lui fino a notte fonda, e poi si andava al café. Ron ed io lasciammo gli altri e ce ne andammo a letto assieme. Fu una cosa molto con i piedi per terra.» [10]

Nella grande collezione di benintenzionati che nell'estate del 1951 presero la via di Wichita c'era anche Mary Sue Whipp, snella e attraente texana di Houston. Nata a Rockdale, Mary Sue era una studentessa diciannovenne della University of Texas, intenzionata a farsi una carriera nelle ricerche petrolifere. Arrivò a Wichita con un amico, Norman James, che aveva letto di Dianetics su Astounding e l'aveva convinta ad iscriversi al corso assieme a lui. Occhi azzurri e capigliatura fiammante, Mary Sue sollevò sentimenti prevedibili alla Hubbard Dianetic Foundation. Quasi tutti gli uomini l'amavano, quasi tutte le donne, no. «Era una nullità» ha raccontato acidamente Helen O'Brien. «La sua lettura preferita era True Confession

Hubbard non impiegò molto a notare l'arrivo di quella attraente pre-clear del Texas, e seguì i suoi progressi con particolare interesse. Mary Sue fu lusingata dalle attenzioni del grand'uomo e nel giro di poche settimane andò a vivere con lui al 910 di North Yale, sollevando le furie della governante che si trovò relegata a servizi più convenzionali. Mary Sue ottenne rapidamente il suo Hubbard Dianetic Auditor's Certificate ed entrò nello staff della Fondazione come auditor, abbandonando ogni ambizione di far carriera nell'industria petrolifera.

L'attività principale per studenti e staff della Fondazione era l'auditing. Tutti audivano tutti e qualcuno, naturalmente, doveva audire Hubbard. L'incerto onore veniva variamente accordato e in un'occasione toccò a Perry Chapdelaine, che lavorava alla Wichita Foundation come assistente ricercatore. «Davo per scontato che mi sarei dovuto attenere strettamente alle tecniche che ci venivano insegnate alla Fondazione» ha raccontato Chapdelaine, «ma fu molto diverso da ciò che mi aspettavo. Si stese sul suo letto, chiuse gli occhi e iniziò a parlare. Io mi sedetti su una sedia vicino al letto e schioccai le dita un paio di volte, come ci avevano insegnato a fare, dicendogli di andare indietro al momento più lontano di cui avesse memoria, ma lui aprì gli occhi, mi fissò, richiuse gli occhi e continuò a parlare. Stava raccontando, molto vividamente, di quanto gli era successo in forma di mollusco o medusa, in termini di sforzo e contro-sforzo. Era affascinante, ma non sapevo che farmene. In quel momento ho capito molto bene che cosa intendesse per ricerca - lui parlava, e l'auditor lo ascoltava.

«Il problema di molta gente coinvolta in Dianetics era l'accettazione di ogni parola di Hubbard come di verità letterale, piuttosto che come struttura su cui costruire. Ricordo che una sera, durante una lezione, disse che se facevamo questo o quello non avremmo più avuto bisogno degli occhiali, e che li potevamo buttar via per sempre. Indicò un grosso vaso sulle scale che portavano al palco, e alla fine della lezione ci fu chi vi gettò gli occhiali. Don Purcell era tra questi.

«Hubbard pensò che fosse stato uno scherzo grandioso. Me lo disse più tardi, facendo commenti sprezzanti su Purcell e descrivendo il modo in cui si era tolto gli occhiali, li aveva gettati nel vaso ed aveva brancolato verso l'uscita. Hubbard disse ridendo che la gente faceva quel genere di cose per ciò che lui aveva detto. Naturalmente, non funzionò. Come tutti gli altri, nel giro di un paio di giorni anche Purcell si fece gli occhiali nuovi.

«Non c'è dubbio che Hubbard avesse una capacità straordinaria di trasmettere agli altri. Una volta mi audì nel suo ufficio di Wichita, e fu la prima e unica volta in tutta la mia vita in cui ebbi la perfetta percezione di essere un embrione. Non lo dimenticherò mai, è stata l'esperienza più straordinaria che abbia vissuto.» [11]

Ad agosto Hubbard dovette sottomettersi alla vergogna di un'ulteriore visita medica per evitare la perdita della pensione dell'Amministrazione dei Veterani. «Questo reduce racconta una lunga storia di tre anni di servizio in mare» annotò il medico nel suo rapporto, «da ciò che ha detto il servizio è stato piuttosto strenuo avendo avuto come primo incarico, nel 1942, l'assegnazione ad una nave mercantile convertita al trasporto truppe. Successivamente, dichiara, ha servito sulle scorte del Nord Atlantico. In un'occasione, nel 1942, cadde da una scala ferendosi all'anca destra, ma la nave non era attrezzata per dare le prime cure, così non venne curato... di professione è scrittore, e afferma di avere qualche reddito del suo precedente lavoro che gli permette di tirare avanti.»

Hubbard presentò il suo lungo elenco di ferite e disturbi, ma i medici non riuscirono a trovare alcun sintomo. «Si tratta di un adulto bianco ben nutrito e muscolarmente ben strutturato» concluse il rapporto, «che non sembra essere cronicamente ammalato.» [12]

Comprensibilmente la VA non vide ragioni di aumentargli la pensione, ma quella volta il veterano non parve preoccuparsi troppo, visto che Don Purcell forniva ancora sostanziosi fondi alla sua attività, anche se il loro rapporto cominciava a logorarsi. Gli accordi presi prevedevano che Purcell si dovesse occupare della gestione e degli affari della Fondazione, mentre Hubbard avrebbe seguito addestramento, processing e ricerca; ma la semplice divisione di responsabilità si dimostrò impraticabile.

«Le cose andarono bene per un po', poi Ron iniziò a usurpare il mio territorio» ha scritto Purcell. «E quanto più lo faceva, tanto più mi irritavo. Ron aveva messo in piedi una struttura che andava ben oltre le entrate lorde. Iniziai ad insistere per una struttura che potesse vivere delle sue entrate, con l'idea di espanderla con l'espansione degli introiti. L'idea non soddisfaceva Ron. Continuava a ripetermi che avevo accettato di pagare tutti i vecchi debiti, di sottoscrivere un nuovo inizio della Fondazione, quindi perché non cominciavo a farlo?» [13]

Jean Oliver Moore, l'avvocato di Purcell, fu presente in diverse occasioni in cui vennero discusse faccende finanziarie. «I conti raggiunsero cifre astronomiche» ha raccontato. «Ron credeva si dovesse procedere in una direzione e Don in un'altra, e c'era una divergenza di opinioni. Ma alla fine si trattava solo di un prudente giudizio imprenditoriale - la Fondazione stava perdendo denaro a velocità sconvolgente, più velocemente di quanto Purcell potesse reintegrare.» [14]

I soldi non erano l'unico problema. Purcell e Hubbard erano in sostanziale disaccordo sulla questione delle "vite precedenti". Fin dai primi giorni dell'auditing i pre-clear, invitati a viaggiare a ritroso sulla traccia del tempo, a volte si erano spinti oltre la nascita o il concepimento per finire in esistenze precedenti, spesso romantiche, e avevano raccontato avventure come cavalieri medievali o centurioni dell'antica Roma. Accadde a Helen O'Brien, che rivisse l'esperienza di giovane contadina d'Irlanda all'inizio del diciannovesimo secolo, uccisa da un soldato britannico che aveva cercato di violentarla.

Inizialmente Hubbard manifestò ambivalenza sulla validità delle "vite precedenti", ma all'epoca in cui arrivò a Wichita aveva abbracciato il concetto con tale entusiasmo che una volta si presentò ad una delle lezioni del venerdì sera zoppicando visibilmente; spiegò ai presenti che era tornato indietro sulla sua traccia genetica fino al momento in cui, durante la guerra civile, gli avevano sparato ad una gamba, ma non aveva avuto il tempo di "percorrere" l'intero episodio.

Purcell, che ancora sperava in un riconoscimento accademico e professionale di Dianetics, considerava ascientifica la nozione di "vite precedenti", e voleva che fosse abbandonata. Hubbard si offese per questa interferenza nella sua "ricerca", e comunque non era incline ad dar retta alle opinioni di un pragmatico imprenditore edile. «Ron voleva semplicemente limitare Dianetics all'autorità dei suoi insegnamenti» ha fatto notare Purcell. «Chiunque avesse la sfrontatezza di suggerire che altri, oltre a Ron, potevano contribuire creativamente al lavoro doveva essere fermato.» Le frizioni tra i due si approfondirono.

Frattanto l'FBI, sempre pronto a vigilare, continuava ad agitarsi per le imprese di Hubbard, mostrando al contempo un notevole talento per la confusione. Il 1 ottobre 1951, ad esempio, l'ufficio FBI di Kansas City, che evidentemente non leggeva i giornali, chiese a Washington informazioni su una scuola o clinica di "Dyanetics" gestita a Wichita da un tale L. Ron Hubbard. La risposta indicò che l'FBI era paranoico su Hubbard quanto Hubbard lo era sul FBI. Si diede particolare spazio alle accuse secondo cui le attività della Fondazione erano «di particolare interesse per i pervertiti sessuali e gli ipocondriaci», e che Sara aveva accusato il marito di essere «mentalmente incapace». Il fascicolo mancava di rilevare che aveva ritrattato le accuse. [15]

In novembre e dicembre Hubbard giocò un ruolo di primo piano nelle comunicazioni del FBI; si era fatto prendere dall'entusiasmo per una straordinaria impresa scaturita direttamente dalle pagine della sua fantascienza personale, e che ambiva vagamente alla dominazione del mondo. La sua idea era di fondare un'alleanza tra i principali scienziati del mondo, microfilmare i più recenti risultati della ricerca e immagazzinarli in un archivio antiatomico da qualche parte in Arizona. In questo modo, sosteneva abbastanza confusamente, alle singole nazioni sarebbe stata negata la capacità tecnica di scatenare una guerra nucleare. Hubbard battezzò il progetto "Allied Scientists of the World" [Scienziati Alleati del Mondo - il nome di un'organizzazione comparsa nel suo romanzo "Non è ancora la Fine"] e scelse Perry Chapdelaine come supervisore della sua inaugurazione.

«Ron mi telefonò alle tre del mattino per dirmi che aveva disperato bisogno di me» ha ricordato Chapdelaine. «Mi vestii e andai a casa sua, ci sedemmo e mi raccontò tutto sul suo progetto degli Allied Scientists of the World. L'obiettivo dichiarato era fermare la guerra nel mondo. Pensava che gli Allied Scientists potessero controllare la guerra, e quindi controllare il mondo. Ecco quel che voleva, senza discussioni.»

Chapdelaine venne mandato in grande segretezza a Denver, Colorado - «Hubbard mi disse di assicurarmi che nessuno sapesse che dietro c'era lui. Non so per quale motivo.» - dove doveva essere fondata la Allied Scientists of the World. I suoi ordini erano di organizzare una spedizione postale di massa a scienziati e tecnici per informarli che, come riconoscimento per i loro risultati scientifici, erano stati fatti soci della Allied Scientists of the World ed erano invitati a spedire una quota annuale di 25 $.

Non poteva esistere un momento peggiore per un'impresa del genere. «Vennero spediti migliaia di volantini» ha raccontato Chapdelaine, «ma ne tornarono indietro soltanto un paio». I destinatari invece inondarono l'FBI di richieste di indagine sull'organizzazione, quale potenziale gruppo di facciata dei comunisti - tanto era la potenza del maccartismo. L'FBI scoprì ben presto che dietro la Allied Scientists c'era L. Ron Hubbard: memorandum interni informarono che «diversi individui» sostenevano che Hubbard era «mentalmente incapace», e un rapporto dell'ufficio di Kansas City faceva notare che aveva «manie di grandezza» [16].

Quando gli ispettori postali iniziarono ad indagare la Allied Scientists per possibili violazioni alle norme antitruffa, Hubbard batté rapidamente in ritirata abbandonando l'impresa. Ma, come sempre, non si fece abbattere dai problemi. Alla festa di Capodanno della Fondazione, tenuta in un hotel di Wichita con tanto di orchestra e spettacolo dal vivo, fu l'assoluto animatore del party. «Ballò moltissimo» ha ricordato Helen O'Brien, «con un ritmo leggero ed esatto completamente sgraziato. Nel modo in cui si muoveva c'era qualcosa che attirava l'attenzione. Tanti all'epoca lo veneravano, ma c'era anche chi lo guardava storto, con qualcosa di prossimo alla paura.»

Per Don Purcell il fiasco della Allied Scientists fu quasi l'ultima goccia. Secondo Chapdelaine, Purcell era «convulso, quasi isterico» per la sfortunata impresa. «Temeva che potesse riflettersi negativamente su di lui» ha raccontato «e pensava con terrore a che cosa Hubbard avrebbe potuto inventarsi dopo.» Il rapporto tra i due era al massimo della tensione, e spettò agli avvocati sferrare il colpo finale. Fin dall'arrivo di Hubbard a Wichita, Purcell aveva parato i colpi dei creditori lasciati nelle peste quando, una dopo l'altra, le Hubbard Dianetic Research Foundations originali avevano chiuso i battenti. Ad un certo punto aveva dovuto versare una cauzione di 11.000 $ alla corte distrettuale per evitare che la Fondazione di Wichita fosse messa sotto sequestro giudiziario. «In quel periodo», ha scritto, «stavo negoziando per stipulare un accordo sul sequestro. Acquistai tutti i crediti e tirai un sospiro di sollievo. Il pasticcio era sistemato.» [17]

(Il racconto di Scientology degli anni 1952-53)

Il suo sollievo durò poco. All'inizio del 1952 il tribunale stabilì che la Hubbard Dianetic Foundation di Wichita era responsabile dei grossi debiti della defunta Hubbard Dianetic Research Foundation di Elizabeth, New Jersey. Era il disastro. Purcell, che ora sospettava fortemente il suo socio di avergli deliberatamente e fin dall'inizio tenuta nascosta la verità sulla situazione finanziaria di Elizabeth, era convinto che l'unica possibilità fosse richiedere il fallimento volontario. Hubbard non approvava, ma il 12 febbraio venne messo in minoranza dall'assemblea straordinaria del consiglio direttivo. Rassegnò immediatamente le dimissioni, annunciando l'intenzione di aprire un "Hubbard College" all'altro capo della città.

Dopo qualche discussione strinse la mano a Purcell in un "accordo tra gentiluomini" per continuare a collaborare con lui e con la Fondazione di Wichita. L' "accordo tra gentiluomini" non aveva alcun valore: Purcell aveva pestato i piedi di Hubbard: era pertanto diventato un nemico da attaccare e molestare ad ogni occasione. Il milionario ebbe un assaggio di ciò che avrebbe gustato dieci giorni dopo quando, il giorno in cui la Fondazione presentò istanza di fallimento, ricevette un telegramma di Hubbard:

«LA INFORMO CHE CONTRO DI LEI È STATA PRESENTATA DENUNCIA E RICHIESTA DI INDENNIZZO DI 50.000 $ PER ABUSO DI FIDUCIA E ROTTURA DI CONTRATTO PER IL MANCATO RISPETTO DELLE OBBLIGAZIONI VERSO I CREDITORI, E CHE È STATA PRESENTATA UNA DENUNCIA DI PARI IMPORTO PER CATTIVA GESTIONE. SONO SPIACENTE DI ESSERE STATO COSTRETTO A MISURE TANTO ESTREME. INFELICEMENTE SUO, L. RON HUBBARD»
La contabilità finale della Hubbard Dianetic Foundation di Wichita rivelò introiti per 142.000 $ ed uscite per 205.000 $. Hubbard aveva ricevuto parcelle per quasi 22.000 $, mentre i salari del rimanente personale ammontava a soli 54.000 $. I beni della Fondazione comprendevano principalmente i copyright su tutti i nastri, libri, tecniche, procedimenti e varie ed eventuali di Dianetics, compreso il nome.

Sia Purcell che Hubbard reclamavano la proprietà di Dianetics, e nel corso della furiosa faida che inevitabilmente seguì, Hubbard montò una campagna diffamatoria contro l'ex socio iniziando a riferirsi a lui come a «quella piccola flatulenza». Accusò Purcell di aver tramato per rubargli Dianetics, e di aver accettato una bustarella di 500.000 $ dalla American Medical Association al fine di distruggere il movimento. Ma non era tutto: Un giorno Purcell scoprì che dagli uffici della Fondazione erano scomparse tutte le lastre dell'indirizzario. In seguito James Elliot, uno degli assistenti di Hubbard, ammise di averle "inavvertitamente" rimosse. (Venivano conservate in tre scatole di cm. 60x90, del peso di oltre 12 chili l'una). In seguito scomparvero numerose conferenze registrate e quando una corte ordinò che fossero restituite, Purcell scoprì che era stata cancellata una parola ogni 3 o quattro [18].

In marzo Hubbard interruppe brevemente le ostilità per sposare Mary Sue Whipp, incinta di due mesi. Per evitare il periodo di attesa di tre giorni richiesto dallo stato del Kansas, attraversarono il confine con l'Oklahoma dove era possibile farsi sposare all'istante da un Giudice di Pace. In seguito Mary Sue avrebbe fornito agli amici due diverse versioni delle circostanze: una vedeva Hubbard bussare alla sua porta nel bel mezzo della notte, urlando «Susie, sei la ragazza che sposerò. Prepara le tue cose, ce ne andiamo.» Nell'altra fuggivano rincorsi dai genitori di lei, infuriati, tiravano giù dal letto un Giudice di Pace che, ancora in pigiama, celebrava la cerimonia [19].

Di ritorno a Wichita la nuova Signora Hubbard assunse parte della responsabilità gestionale dell'Hubbard College, che occupava il secondo piano di un moderno edificio adibito ad uffici sulla North Broadway. Rimase in attività appena sei settimane, ma al fondatore furono sufficienti per radunare, a mezzo telegramma, quanti più leali seguaci possibile, e invitarli a partecipare ad un convegno in cui prometteva di presentare «nuovo materiale importante».

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All'event, tenuto nella sala banchetti di un hotel di Wichita, si presentarono circa 80 persone. Per prima cosa Hubbard presentò un ingegnoso piccolo congegno che aveva battezzato E-Meter, e che sosteneva fosse in grado di misurare le emozioni in modo sufficientemente accurato da «dare all'auditor intuizioni profonde e meravigliose sulla mente del suo pre-clear». Si trattava di una scatola metallica nera con un quadrante illuminato, manopole di regolazione e cavi collegati a due lattine. Dimostrò in che modo funzionava: invitò uno dei partecipanti ad afferrare le lattine, gli diede un pizzicotto e l'ago nel quadrante reagì spostandosi. Poi gli chiese di limitarsi ad immaginare il pizzicotto, e l'ago fluttuò di nuovo.

L'eccitazione prodotta dall'E-Meter fu nulla se paragonata alla successiva rivelazione di Hubbard. Disse di aver scoperto una scienza assolutamente nuova, che trascendeva i limiti di Dianetics. Si trattava di una scienza della certezza, e per lei aveva già un nome - l'avrebbe chiamata Scientology.

 

Note:

1. Intervista a de Mille.

2. Rapporto di ricerca di Diane Lewis, Wichita, gennaio 1987.

3. Wichita Eagle-Beacon, 26 marzo 1983.

4. Memo FBI, 15 maggio 1951.

5. Interviste a Kaye.

6. Fascicolo FBI, 14 maggio 1951.

7. Intervista a de Mille.

8. Caso N. A36594, Corte Distrettuale della Contea di Sedgwich, Kansas.

9. Dianetics in Limbo, Helen O'Brien, 1966.

10. Interviste telefoniche a Helen O'Brien, Los Angeles, agosto 1986.

11. Intervista a Chapdelaine.

12. Fascicolo Hubbard, archivi della Veteran Administration.

13. Dianetics Today, Don Purcell, gennaio 1954.

14. Intervista a Moore, Wichita, novembre 1986.

15. memorandum del Governo degli Stati Uniti, 1 ottobre 1951 e 16 ottobre 1951.

16. Fascicolo FBI Dn 100-6136.

17. Purcell, op. cit.

18. Hubbard Dianetic Foundation Inc. in Fallimento, caso N. 379-B-2, Corte Distrettuale del Kansas.

19. Interviste non attribuibili, Los Angeles, agosto 1986, e Haywards Heath, Sussex, maggio 1986.

 
 
 
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