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La piantagrane (2)

Diciassettesimo capitolo del libro Troublemaker - Surviving Hollywood and Scientology di Leah Remini, un bestseller uscito nel 2015. L'attrice racconta la denuncia per scomparsa che fece per Shelly Miscavige e i suoi esiti, e di come la Chiesa di Scientology si attivò per cercare una nuova fidanzata per Tom Cruise.

© Traduzione di Simonetta Po, luglio 2017

 

Un agente di polizia premiato a un
event di Scientology

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Si sa che la Chiesa di Scientology non solo paga profumatamente agenti fuori servizio del Dipartimento di Polizia di Los Angeles per lavorare come guardie della sicurezza al Celebrity Centre e nelle sue altre sedi, ma usa anche una pratica nota come "safe pointing", vale a dire invitare a parlare ai suoi event dei membri dei vari dipartimenti di polizia e dello sceriffo nelle vicinanze delle loro chiese, conferire loro premi, fare donazioni ai loro enti benefici. Perciò non si sa mai bene chi abbia legami con la chiesa.

Conobbi il detective Kevin Becker quando lavorava come addetto alla sicurezza sul set di The King of Queens e diventammo subito amici. Quando, una decina di anni prima, mi aveva accompagnata a una festa al Celebrity Centre, Kevin aveva già familiarità con i sistemi di sicurezza dell'edificio. Il suo commissariato era poco lontano e nel corso delle indagini su di un crimine avvenuto in zona, avevano chiesto alla chiesa le registrazioni video delle loro telecamere. «Hanno un sistema di sorveglianza migliore di quello del dipartimento di polizia», aveva sottolineato Kevin.

Quando decisi di presentare la denuncia per la scomparsa di Shelly, e con questo troncare ufficialmente i miei legami con la chiesa, chiesi a Kevin di aiutarmi, ma temevo che si sarebbe messo in una posizione difficile con il LAPD. Se avesse accettato la denuncia sarebbe stato etichettato "Persona Soppressiva" e non avrebbe più potuto lavorare agli eventdella chiesa, o andarci quando era fuori servizio.

Consapevole del rischio, Kevin fu sempre dalla mia parte senza fare domande. Venne a casa mia a raccogliere le informazioni necessarie per la denuncia di scomparsa (perché se fossi andata io al commissariato, qualcuno avrebbe potuto avvertire la chiesa). Gli spiegai dove pensavo fosse stata tenuta Shelly in tutti quegli anni, ma naturalmente non potevo averne conferma. Gli chiesi poi che se l'avessero trovata a Gold, vicino a Hemet, California (dove si diceva che fosse), avrebbero dovuto prenderla da parte e consegnarle una lettera da parte mia, che gli diedi.

5 agosto 2013

Cara Shelly,

NON è da te restare tanto tempo senza comunicare.
NON è da te non essere con tuo marito al matrimonio. Da anni cerco conferma che stai bene. Ho incontrato talmente tanta resistenza che mi sono preoccupata al punto da ricorrere a misure estreme per assicurarmi che tu stia davvero bene. Le mie lettere non ti sono state inoltrate e mi hanno detto che non ho «il fottuto rango per chiedere di Shelly».

E' disumano.

Shelly, non va bene. Non mi interessa ciò che pensi di stare facendo, questo NON E' LRH. E devi fare qualcosa a riguardo. Adesso devi andare con questi signori. Mi prenderò cura di te, ti troverò una casa e ti fornirò la necessaria protezione, così che tu possa fare ciò che serve, ma devi andartene subito. Non preoccuparti di vestiti, denaro, avvocati e tutto il resto. Ci si penserà dopo.

Tutto ciò che devi dire alla persona che ti ha dato la mia lettera è: «voglio andarmene subito.»

Se non lo fai adesso, probabilmente non avrai un'altra occasione per andartene.
Perciò fallo, per te.
E' la cosa giusta.

Leah

Kevin andò direttamente dal suo capo divisione, la Vice Capo Beatrice Girmala, e le chiese se poteva occuparsi personalmente della mia denuncia. Ma lei gli ordinò di mandarla alla Sezione Persone Scomparse. Nonostante le proteste di Kevin, la Girmala non voleva sollevare polvere e non cambiò idea.

Qualche giorno dopo Kevin telefonò alle Persone Scomparse per verificare lo stato della denuncia. Fu allora che una detective lo informò che qualcuno dell'unità aveva parlato con un avvocato della chiesa il quale gli aveva riferito che Shelly stava bene e non voleva essere trovata. Kevin le domandò se qualcuno avesse parlato direttamente con lei. «No», fu la risposta. «Abbiamo parlato con l'avvocato.» Poi chiuse la conversazione dicendogli che non poteva dargli altre risposte. «Per noi il caso è chiuso.»

Il LAPD non trovò Shelly, ma l'8 agosto emise un comunicato dicendo che il caso era chiuso e che la mia denuncia era "infondata", comunicato che la Chiesa di Scientology usò innanzitutto per screditare la mia denuncia. Telefonai al Tenente Andre Dawson, che sovrintendeva l'"indagine" in quanto responsabile del Supporto Investigativo e Buoncostume, che comprende anche le Persone Scomparse.

Shelly Miscavige e Leah Remini
Shelly Miscavige, Angelo Pagan (marito di Leah)
e una terza persona

«Buon giorno tenente, mi chiedevo come mai non avete fatto nulla per questo caso, ma vi siete presi la briga di dire che la mia denuncia era infondata.»

«Mi spiace, ma non ne posso discutere con lei.»

«Non può discutere la denuncia che io ho presentato?»

«Abbiamo indagato, ma lei non vuole essere trovata.»

«L'avete vista con i vostri occhi? Qualcuno l'ha vista? L'avete presa da parte per consegnarle la lettera mentre era sola, come vi avevo chiesto? Vi avevo detto che il solo modo per farlo era innanzitutto trovarla, poi prenderla da parte e darle la mia lettera. L'avete fatto?»

«Signora mi spiace, ma il caso è chiuso e non posso darle informazioni.»

Ecco qui. Caso chiuso.

In seguito una sua amica mi spiegò che in diverse occasioni Shelly le aveva detto di ritenere che quando arrivi al top di Scientology, rinunci al tuo diritto di fuga. L'amica era convinta che Shelly lo pensasse veramente. La stessa amica aveva visto parecchi dirigenti cercare di andarsene, ma poi venivano rintracciati e riportati nella chiesa. Pensava che se anche l'avessero trovata, Shelly non avrebbe voluto andarsene. Come succede troppo spesso in queste situazioni, era stata probabilmente indottrinata fin dall'infanzia a credere che quali che fossero le circostanze in cui si ritrovava, quelle condizioni dipendessero da lei, che fosse "colpa sua". E che perciò fosse lei la responsabile del suo allontanamento e di essere tenuta da anni in isolamento, lontana dalla famiglia, e che solo quando avesse risolto le sue proprie trasgressioni sarebbe potuta tornare.

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Tutte le persone che consideravo come famiglia estesa – tipo John Futris, Susan Watson e tantissimi altri – mi avevano girato le spalle. Anche quelli che sulle prime avevano detto di essere dalla mia parte, alla fine optarono per la disconnessione.

Stacy Francis, la donna che avevo portato in Scientology e preso in casa quando non aveva altro posto dove andare, a cui ero stata vicina durante il parto e della cui figlia ero madrina, nel periodo in cui avevo i miei problemi con la chiesa mi scrisse: «Sei stata la sola famiglia che abbia mai avuto e non me ne frega un accidente di quello che quei cazzoni hanno da dire.»

Poi non l'ho più sentita.

Un paio d'anni prima, per il mio quarantesimo compleanno, avevo fatto una grande festa a cui parteciparono tutti i miei amici più cari nella chiesa, gente che conoscevo fin dall'adolescenza. Ognuno di loro mi aveva dato una lettera per commemorare quella tappa fondamentale. Nel rileggere le 35 lettere che avevo ricevuto per quel compleanno mi resi conto che tutti gli amici scientologist che mi avevano scritto erano spariti.

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Per quanto cercassi di proteggere Sofia [sua figlia – NdT] da quanto mi stava succedendo, un giorno lei mi vide piangere. «Mamma, so che qui» indicando la mia testa «sei stanca della psicologia» – aveva ironicamente confuso le parole "scientologia" e "psicologia". «Ma devi stancarti della psicologia anche qui», e col dito mi toccò all'altezza del cuore.

In quel momento non avrei potuto amarla di più. Sapeva perfettamente quel che stava dicendo. Non so come, ma le sue parole erano molto più sagge della sua età.

Se da una parte i miei cosiddetti "amici" mi avevano girato le spalle, dall'altra la mia famiglia mi mostrò solo sostegno. Per tutta la vita avevo pensato di avere una famiglia molto carente sotto il profilo "tradizionale", ma cambiai profondamente idea quando il castello cominciò a crollare e i miei parenti più stretti si trovarono a dover decidere tra la chiesa e me.

Non vi furono discussioni. Non era un qualcosa su cui dovevano pensare – scelsero semplicemente me. Per alcuni potrebbe sembrare una sciocchezza, ma quando si tratta di questa particolare chiesa, allora NON è la norma. Una semplice ricerca Internet vi porterà a migliaia di racconti di disconnessione in cui madri, padri, figli, mariti, mogli sono stati separati perché erano convinti di dover scegliere tra famiglia e chiesa, e se non lo avessero fatto avrebbero messo a rischio la loro "eternità".

Sapere che la mia famiglia era disposta a "perdere tutto", compresa l'eternità, e tutto ciò a cui avevano dedicato se stessi per più di trent'anni mi fece sentire travolta di gratitudine e di amore.

Mio marito, a cui avevo tenuto nascoste molte delle verità di ciò che credevo fossero le vere pratiche di Scientology, dovette sopportare molte delle conseguenze della mia decisione. Dopo aver lasciato la chiesa, ogni notte per mesi mi sfogai con lui, rivelandogli oltre trent'anni di lamentele e dolore straziante. Anche lui, come il resto della mia famiglia, accantonò le sue preoccupazioni per starmi vicino. Se ormai stavo mettendo in dubbio tutte le scelte che avevo fatto nella vita, fu in quei momenti con Angelo che mi resi conto di averne fatta una davvero ottima. E' lui il mio Principe Azzurro.

La squadra di persone che mi permette di andare avanti (bambinaia, assistente, governante, truccatrice, tuttofare) non appartiene a Scientology. Qualcuno li considererebbe solo dei dipendenti, ma per me sono tutto. Anche loro dovettero subire le ripercussioni della mia scelta di lasciare pubblicamente la chiesa. Ma piuttosto che rinfacciarmi quella decisione stettero al mio fianco, sempre preoccupati di come stessi e se andavsse tutto bene. Tutti hanno perso qualcosa. Il mio assistente Raffy, che mi era stato raccomandato da un mio ex assistente scientologist, subì la disconnessione di metà della sua famiglia perché, dopo essere stata dichiarata "Persona Soppressiva", rifiutò di abbandonarmi. Il mio gruppo mi sostenne e fu protettivo e premuroso non solo con me, ma con tutta la mia famiglia. Senza di loro credo che non ne sarei uscita bene come ho fatto.

Mentre il mio team e la mia famiglia più stretta furono dalla mia parte, qualche altro parente disconnesse da me.

Non avevo buone risposte per Sofia, che all'epoca aveva nove anni e mi chiese: «Mamma, perché zia Catherine non mi parla più?»

Mia sorella Shannon e suo marito William davano continuamente soldi a sua sorella Catherine, che era al verde e disoccupata. Una sera guidarono addirittura fino a Portland, dove lei viveva, per prendere il suo cane, che non riusciva più a mantenere, e portarlo a casa con loro. Era una donna che quando rimase incinta non aveva nemmeno di che mangiare, o coperte per il letto. Telefonai a suo padre, uno scientologist sui Livelli OT, per informarlo della situazione in cui si trovava la figlia, ma a lui non importava. «Si è fatta mettere incinta», mi rispose. Per me non era il modo in cui si comporta un genitore, ma il fatto che noi per lei ci siamo sempre stati nel momento del bisogno non contava più nulla, adesso che eravamo tutti delle "Persone Soppressive".

«Non può parlare con noi perché abbiamo lasciato la chiesa», le spiegai.

«Non capisco.»

«E hai perfettamente ragione. Non puoi capirlo perché non ha senso, non va bene.»

E tutto questo riassume il mio problema con Scientology. Nonostante la chiesa affermi il contrario, la pratica di Scientology non ti aiuta a migliorare il mondo né te stesso, ti aiuta soltanto a essere uno scientologist migliore. «Scientology funziona nel 100% dei casi quando correttamente applicata a una persona che desideri sinceramente migliorare la sua vita», afferma la chiesa. «Come gli scientologist di tutti gli stati sociali confermeranno, essi hanno goduto di grandissimi successi nelle loro relazioni personali, familiari, nel lavoro e nelle professioni.»

Beh, per me e per chiunque conosca Scientology non ha funzionato. Tutti quegli anni di applicazione degli insegnamenti di LRH non mi hanno resa meno imperfetta, ferita, aggressiva o insicura. E questo per quanto riguarda il solo aspetto emotivo. Quello economico, invece, sembra spesso andare a unico discapito dei suoi fedeli.

Quando la chiesa mi domandò di fare una donazione da un milione di dollari il mio commercialista, anch'egli scientologist, mi consigliò di non farlo perché riteneva che non potessi permettermelo. Ma cercare di fermare una donazione non era troppo ben visto. I funzionari della chiesa lo convocarono immediatamente per una "verifica di sicurezza" e lui smise di lavorare per me. A quanto pare fu punito solo perché faceva il suo lavoro.

La maggioranza degli scientologist resta nella chiesa perché ha il cuore al posto giusto e crede sinceramente di stare aiutando il pianeta. Era certamente il caso dell'assistente di lunga data di Tom Cruise che, dopo aver lavorato per lui per oltre dieci anni, un giorno gli disse di desiderare un cambiamento e di voler trascorrere più tempo con suo marito e il figlio appena nato. Chissà se Tom se ne lamentò con la chiesa o se la chiesa decise di sua iniziativa di farle passare le pene dell'inferno. Comunque sia, qualcuno decise che quella donna aveva fatto qualcosa di storto e lei dovette sottoporsi a una "verifica di sicurezza" che, mi raccontò in seguito, fu così costosa che alla fine perse la casa.

Invece di vedere tutto questo come una crudele ingiustizia, terminata la "verifica di sicurezza" la donna pensò di aver raggiunto uno straordinario traguardo. Era orgogliosa di essersi licenziata da Tom Cruise in buoni rapporti con la chiesa.

[Una delle credenze di Scientology è che ci si allontana da qualcosa – gruppo, amico, lavoro – perché si sono commessi dei "crimini" contro quel qualcosa. Agli occhi della chiesa, licenziarsi da uno scientologist influente come Tom Cruise poteva significare solo che la donna aveva commesso degli "overt" (crimini) contro di lui – NdT]

Un tempo ero una grande fan di Tom – prima di cominciare a conoscerlo. Sono certa che molti potrebbero dire la stessa cosa di me o di qualunque altra celebrità. Ma questo caso è diverso, visto che quasi nessun attore è una figura prominente della tua fede.

Non dubito che Tom stia in Scientology perché ci crede, ma per me la sua chiesa gli ha dato semplicemente troppo potere.

La mia disaffezione non dipese dal trattamento preferenziale a lui riservato, fu una reazione al fatto che quando si trattava di lui le regole della chiesa venivano infrante. A lui cose come la disconnessione non si applicavano. Le regole che hanno come conseguenza famiglie distrutte e la vita cambiata per sempre per lui non valgono.

Tom usava la sua posizione nella chiesa non solo per influenzare i fedeli che lavoravano per lui, ma la ostentava anche alle celebrità compagne di fede. L'ex membro della Sea Org Marc Headley mi ha raccontato un suo incontro con David Miscavige.

In base al suo racconto, Miscavige si era detto estasiato che Tom stesse incoraggiando altre celebrità Scientology a diventare più attive sul campo e a usare la loro fama per diffondere Scientology nei media. Tom aveva addirittura organizzato una riunione per elogiare Scientology alle altre celebrità, aveva letto dei bollettini di L. Ron Hubbard suggerendo persino che se le altre star non avessero cominciato a promuovere attivamente Scientology, la loro carriera a Hollywood ne avrebbe risentito.

Marc ricorda che David gli aveva detto di non avergli chiesto di spingere Scientology in quel modo. Tom lo aveva fatto di sua iniziativa. Non aveva chiesto il permesso, lo aveva fatto e basta. David aveva detto a Marc che se avesse potuto avrebbe fatto diventare Tom Cruise il numero due di Scientology, e che Tom era lo scientologist più dedicato che avesse mai conosciuto.

Apparentemente non c'era nulla che la chiesa non avrebbe fatto per rendere felice il suo membro più dedicato. Pare che si fossero direttamente impegnati addirittura nella ricerca di una fidanzata per lui.

Nazanin Boniadi
Greg Wilhere

La sfortunata ragazza scelta dopo la rottura con Penelope Cruz fu Nazanin Boniadi. Naz, come la chiamano gli amici, è una bellissima attrice dai capelli scuri. Era affettuosa, aperta e intelligente. Era persino laureata, cosa insolita per uno scientologist. Nel 2003 si era diplomata con lode in Scienze Biologiche alla University of California di Irvine e stava per iscriversi alla scuola di medicina.

Sua madre era entrata in Scientology quando Naz aveva 17 anni, e lei stessa aveva cominciato a progredire sul Ponte. Ci conoscemmo nel 2003 quando eravamo entrambe sui Livelli OT e diventammo amiche. Ci intrattenevamo in chiacchiere prima dei corsi o durante le pause. Alla fine del 2004, Naz scomparve. Mi chiesi se per caso non fosse tornata alla "vita vera".

Scoprii che cosa le era successo solo anni dopo. Naz era stata coinvolta in una missione confidenziale della chiesa. Lei pensava che la stessero preparando per un progetto umanitario speciale, ma finì nel ruolo di fidanzata di Tom Cruise.

L'uomo incaricato di preparare Naz per la missione era Greg Wilhere, un alto funzionario della Sea Org (Inspector General, RTC) e braccio destro di David Miscavige. Il suo lavoro si sarebbe dovuto concentrare sul raggiungimento degli scopi e obiettivi di Scientology, ma pare che la sua competenza sia stata invece usata per preparare le persone alla Mission Impossible della vita reale: sopportare Tom Cruise e David Miscavige.

Per prepararla a Tom, Wilhere dovette innanzitutto sbarazzarsi del fidanzato di Naz. Cercò di convincerla che il suo ragazzo era solo una distrazione per la sua missione per la chiesa. «No», rispose lei. «Io lo amo, è il mio migliore amico e non lo lascerò.» Greg allora le disse che il fidanzato non era «qualificato per frequentare i dignitari e i leader mondiali che Naz avrebbe incontrato durante la sua missione», sottintendendo che lui stava commettendo delle trasgressioni contro Scientology e non era una brava persona. Ma Naz non demordeva. Incapace di convincerla, Wilhere le mostrò parti della cartella delle confessioni confidenziali in cui lui ammetteva numerose trasgressioni nei confronti di Naz. Ancora non convinta, lei affrontò il fidanzato senza rivelare la sua fonte, lui ammise le trasgressioni e alla fine lei lo lasciò.

Una volta disponibile, la chiesa cominciò infine a lavorare su Naz: verifiche sul suo passato, revisione col setaccio fine dei suoi folder nella chiesa: personali, di etica e confidenziali. Infinite "Verifiche di sicurezza" e un approfondito programma di studio che comprendeva la lettura di "La responsabilità dei leader" – l'indottrinamento Scientology su come si deve agire quando si è vicini a persone influenti e potenti. Il procedimento di selezione comprendeva anche l'aspetto fisico e il Celebrity Centre di Los Angeles realizzò anche interviste video e fotografie.

Dopo qualche tempo Naz fu "approvata".

Il passo successivo fu cambiare l'aspetto fisico della ragazza per soddisfare gli standard dell'attore. Così le fecero togliere l'apparecchio ai denti, le scurirono i capelli e Wilhere l'accompagnò in un grosso giro di shopping a Beverly Hills per rifarle il guardaroba. Tutto questo era necessario per i misteriosi incontri con i "dignitari".

Naz fu portata a New York in prima classe per lo step iniziale della missione segreta. Sull'aereo Wilhere le chiese con noncuranza: «Come ti piacerebbe che fosse il primo appuntamento con un uomo?» Naz non era in vena di pensare a romanticherie, aveva appena chiuso una relazione durata cinque anni e stava male, ma dopo un po', ignara delle intenzioni di lui, gli rispose: «Beh, mi piacerebbe pattinare sul ghiaccio e mangiare sushi.»

La prima fermata della missione fu all'Org di New York, dove Naz avrebbe ricevuto informazioni da Greg e fatto un tour speciale. E così per caso incontrarono Tommy Davis e Tom Cruise. Greg Wilhere presentò Tom e Naz, poi Tommy chiese ai due se avevano piacere di accompagnare lui e Cruise all'Empire State Building (che all'epoca era chiuso al pubblico), poi a cena – sushi da Nobu – e infine una pattinata al Rockfeller Center (quando vi giunsero, anche la sua pista ghiacciata era chiusa al pubblico). In quel momento Naz si rese conto che non poteva essere una coincidenza, ma chi poteva dire di no a Tom Cruise? Era un uomo non solo attraente e di enorme successo, ma gli scientologist lo riverivano, e aveva scelto lei. Lasciò perdere il modo in cui la chiesa l'aveva portata lì e si sentì come se avesse vinto alla lotteria.

Dopo il corteggiamento, Naz si innamorò di Tom (la chiesa ha prontamente negato l'esistenza di un qualche progetto speciale o di aver divulgato i materiali di auditing dell'ex fidanzato della ragazza).

Ma la sua gioia ebbe vita breve. Naz frequentò Tom e visse con lui per tre mesi. La chiesa sembrava coinvolta in ogni aspetto della loro relazione. Naz veniva accompagnata ovunque da Tommy [Davis] e da Jessica [Feshbach] che le chiesero di riferire qualsiasi cosa "non ottimale" le capitasse di osservare, così da poter aiutare Tom. «Pensi che [Tom] sia felice?», le chiedevano, e Jessica le offriva spesso dei consigli non richiesti del tipo: «Perché non sei un po' più aggressiva con Tom e quando lo vedi, non gli infili le mani nei pantaloni?» Naz scoprì presto che la sua "missione" consisteva nel rendere felice Cruise, anche se a discapito della sua stessa felicità.

Katie Holmes e la sua "Scientology
Handler" Jessica Feshbach

Dopo tre mesi di relazione, Jessica fu convocata a un incontro a porte chiuse con Tom. Subito dopo la donna disse a Naz di fare le valigie e seguirla al Celebrity Centre, dove fu trattenuta alcuni giorni. Non le permisero di parlare con Tom, che dopo l'incontro con Jessica era troppo "occupato" e non doveva essere disturbato.

Jessica mostrò a Naz alcuni bollettini del corso PTS/SP [Fonti potenziali di guai/Persona Soppressiva – NdT] e le disse che era diventata un "robot". Per questo motivo doveva iscriversi immediatamente al corso e non cercare più Tom Cruise, che era impegnato e non aveva bisogno di una fidanzata.

«Hai perso quella sicurezza che avevi quando ci siamo incontrate la prima volta», le disse Jessica.

«E' quel che succede quando vieni divisa e isolata da tutti quelli che conosci e che ami, e ti viene detto che cosa devi fare in ogni ambito della tua vita», le rispose Naz. «Se sono un robot è perché voi mi ci avete trasformata.»

Poi vi fu un incontro Con Tommy Davis, che le chiese: «Come pensi stia andando con Tom?»

«Non bene?»

«Esatto, non bene.»

Naz voleva risposte sul perché il suo boyfriend non avesse rotto con lei di persona e chiese di parlargli direttamente, ma invano. Tornò da Wilhere e gli disse di essere consapevole che l'avevano incastrata e che lui l'aveva imbrogliata fin dall'inizio. E lui le rispose: «Naturalmente, come potrebbe sennò [Tom] incontrare una persona qualificata? In discoteca? Guarda, io posso portare il cavallo all'abbeveratoio, ma non posso costringerlo a bere.»

Non sorprende che Tom, attraverso i suoi avvocati, abbia negato tutto – la chiesa non l'ha mai aiutato a trovare una fidanzata e Naz non ha mai vissuto con lui.

Naz fu mandata a Flag per iniziare OT VII e fu fatta alloggiare in una suite, quasi un premio di consolazione. Benché quella permanenza fosse tutta a carico della chiesa, non servì ad alleviare il dolore che provava. Devastata dall'esperienza, Naz si confidò con un'amica che sembrava volerla aiutare. L'amica corse immediatamente a scrivere un rapporto di nove pagine contro di lei.

Tommy le riferì di essersi consultato con Tom e di avergli detto che la ragazza stava venendo "maneggiata". Poi la spostarono in un hotel molto più economico e lontano dall'ambiente di Cruise, dove per quattro mesi la obbligarono a fare lavori manuali tipo scavare fossati e pulire i bagni del pubblico con uno spazzolino da denti. Alla fine la promossero: doveva vendere copie di Dianetics sulle strade di Tampa. Un po' meglio, ma sempre umiliante. Nel frattempo Naz veniva riprogrammata con delle "verifiche di sicurezza" e con il corso PTS/SP. Non poteva parlare con nessuno, in particolare con i suoi amici di Scientology, perché era considerata una traditrice. Non poteva andare da nessuna parte da sola, era sempre scortata da qualcuno, vuoi un addetto della sicurezza della chiesa, vuoi un funzionario di etica o un rappresentante dell'Ufficio Presidenziale di RTC.

Ma se si chiede alla chiesa, essa negherà l'esistenza di queste pratiche o di punizioni del genere.

Un giorno la stavano accompagnando a "fare ammenda" quando Naz vide un'amica e collega attrice, Marisol Nichols. Naz le sorrise e la salutò, ma Marisol le girò le spalle e andò via. Allora chiese alla sua accompagnatrice come mai si fosse comportata in quel modo, e la donna le rispose: «Perché non avrebbe dovuto farlo? Hai appena finito di pulire i gabinetti. Che cosa ti fa pensare di aver qualcosa da dire a una scientologist di successo come lei? Non avete nulla da spartire.»

Naz aveva cominciato a convincersi di essere una persona malvagia, come le stavano suggerendo. Dopotutto quella era la sua religione e le stavano dicendo che aveva tradito Tom, e aveva quindi commesso il peccato definitivo. Naz però cominciò anche a dubitare della sua fede, perché non riusciva a farsi una ragione di nessuna delle pratiche a cui la sua chiesa l'aveva sottoposta.

Ciò di cui Naz si è maggiormente lamentata, però, è che all'epoca sua madre era ancora una scientologist e se lei non fosse rimasta in buoni rapporti con la chiesa, la madre sarebbe stata costretta a disconnetterla. Come molti scientologist, la mamma di Naz le aveva detto: «Per favore, fai ciò che ti chiedono e sopporta le punizioni.»

Funzionari della chiesa si recarono a casa di Naz e in quella di sua madre e portarono via tutto ciò che Tom le aveva dato – foto dei due insieme, regali che le avevano fatto Bella e Connor [i figli di Cruise con Nicole Kidman - NdT], qualsiasi cosa ricordasse la loro convivenza.

Qualche mese più tardi Tom si fidanzò con Katie Holmes. Fu allora che Naz e sua madre lasciarono Scientology e troncarono i rapporti con tutti quelli che conoscevano.

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Sono stata male per Naz, che mi contattò quando fui dichiarata "Persona Soppressiva", perché anche lei aveva lasciato la chiesa. Ma temevo che stesse facendo il doppio gioco con me (non ha mai parlato pubblicamente contro Scientology), per cui accettai di incontrarla solo in un luogo pubblico – nello specifico il ristorante dove sarei andata a cena con Tony Dovolani, il mio partner a Ballando con le stelle, e le nostre rispettive famiglie.

Nell'autunno del 2013 partecipai alla gara di ballo tra celebrità della ABC. Avevo appena lasciato Scientology e quello era un momento emotivamente molto difficile per me, a volte sembravo scoppiare a piangere senza nessun motivo. Senza farmi troppe domande, Tony – che resta un ottimo amico – cominciò subito a difendermi e Kirstie Alley, che aveva partecipato alla competizione l'anno prima, tolse subito l'amicizia Facebook a lui e a Cheryl Burke (un'altra amica). Non appena seppe che avrei partecipato al programma, la Alley cercò anche di convincere i produttori a lasciarmi fuori.

Non vedevo Naz da quando era sparita con Tom, ma nella lounge del Beverly Hills hotel, presenti la mia famiglia e quella di Tony, mi abbracciò forte e cominciò a piangere. Non le importava di essere in pubblico, l'unica cosa per lei importante era aver trovato qualcuno che comprendeva quanto le era successo e che la capiva. L'abbracciai stretta perché, a differenza di tanti altri, comprendevo il suo dolore e che cosa l'avevano costretta a sopportare.

Spiegarlo a chi non conosce la chiesa richiederebbe mesi, mentre se volessi spiegarlo a chi è dentro la chiesa molto probabilmente non gli importerebbe, non vorrebbe ascoltare, molto probabilmente scriverebbe un "Rapporto per Conoscenza" solo per averne discusso.

Naz era stata manipolata, le avevano mentito, e tutto per far felice Tom Cruise. Chissà se Tom è a conoscenza di quanto le hanno fatto. Per quanto riguarda lui personalmente, però, averla liquidata in quel modo senza nemmeno dirle addio o averle parlato direttamente sembra molto, molto crudele.

«Lo so, piccola, non è colpa tua», continuavo a dirle mentre piangeva. «Ciò che ti hanno fatto sopportare è malvagio.»

Come me, Naz voleva solo rassicurazioni sul fatto che non era pazza e che non era una cattiva persona.

Tutti gli scientologist devono sopportare tantissimo. Se non si è impegnati nella ricerca delle trasgressioni commesse, allora si passa di continuo di corso in corso, di seduta in seduta fino a spendere facilmente oltre mezzo milione di dollari. E per lo più – a meno che non si tratti di celebrità, dirigenti o persone parecchio benestanti – non si hanno tutti quei soldi.

E' tutto alla rovescia. Se ti viene voglia di far del bene all'umanità, ecco che Scientology ti fornisce tutto il necessario. E' una religione tutto-compreso. «Oh, vuoi essere un umanitario? Abbiamo il programma che fa per te.» Ma è sempre un programma della chiesa. Sempre. In caso di disastro vieni scoraggiato a fare donazioni alla Croce Rossa. Devi invece dare i tuoi soldi alla chiesa, così che sia lei a poter aiutare le vittime di disastro. Il risultato è che ti senti una persona migliore senza doverti sporcare le mani con il mondo esterno.

Hai l'impressione che tu e Scientology stiate facendo cose straordinarie per il mondo esterno e per l'umanità, mentre in realtà state solo mandando avanti gli interessi della chiesa. I fedeli vengono scoraggiati a verificare (in Internet o altrove) ciò che viene effettivamente fatto o chi è stato effettivamente aiutato. Bisogna semplicemente credere.

Anche se ti sta franando la terra sotto i piedi tu non ci fai caso, impegnato come sei a ricevere tutti questi premi e certificati della tua chiesa, attestazione che stai progredendo. Sono soddisfazioni che nel mondo reale non hai, perché nel mondo reale le cose buone non avvengono immediatamente o non si traducono necessariamente in un riconoscimento.

Una volta realizzato tutto questo non potevo restare nella chiesa. E non mi sono mai pentita della mia decisione. Il mio grande errore, però, è stato cercare di cambiare il sistema, invece che limitarmi a cambiare me stessa.

Per sentirmi bene non ho bisogno di combattere il sistema, di dimostrare che è sbagliato. Se gli scientologist sono felici nella chiesa allora dico "Bene! Che Dio vi benedica." Sinceramente parlando, per loro è probabilmente meglio continuare a farsi le seghe dentro la chiesa, perché nel mondo reale non riceverebbero mai quel tipo di conferma. Come è successo a me e alla mia famiglia, una volta fuori si resta devastati nello scoprire che tutto ciò a cui si è dedicato la vita (e i soldi) non sarebbe mai successo. Che in realtà Scientology non sta "chiarendo" il pianeta.

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La famiglia di Leah Remini. Da sinistra
la madre Vicki, Leah, il marito Angelo
Pagan e la figlia Sofia Bella

In verità, sono fortunata. A differenza di molti altri che, dopo aver lasciato la chiesa, si sono visti girare le spalle dalla famiglia, i miei cari hanno deciso di uscirne assieme a me, nonostante la chiesa abbia fatto di tutto per separarci. Per quanto mi piaccia dire che la mia famiglia ha abbandonato Scientology solo per l'amore e la solidarietà che ha per me, non si tratta solo di quello. Anche loro sono rimasti delusi dalla chiesa.

Mia madre è rimasta su OT VII per 25 anni, vale a dire che doveva audirsi sei volte al giorno, sette giorni alla settimana, 365 giorni all'anno. Inoltre le imposero di fare sempre più "verifiche di sicurezza", auditing, viaggi a Flag (il tutto, naturalmente, sempre più costoso e a sue spese) e alla fine ha iniziato a perdere la fede. Anche una persona come mia madre, una donna che ha dedicato a Scientology tutta la sua vita e quella della sua famiglia, provava quella fastidiosa sensazione di girare in tondo. Ma a quel punto, dopo tanto tempo e tanto denaro investiti nella chiesa, rinunciare sarebbe stato oltremodo deprimente. «Voglio solo "passarci attraverso"», mi diceva. «Lo faccio da tanto tempo, voglio arrivare alla fine.»

Dopo essere finalmente arrivata a OT VIII, il livello più alto sul lato "auditing" del Ponte, ed essere diventata auditor di Classe VI, la classe più alta se non si è dei membri della Sea Org, mia madre ammise che non era successo nulla di quanto si aspettava che succedesse. Tutti quei compleanni e quegli anniversari mancati, quelle vacanze non fatte... solo per scoprire che, per lei, Scientology non deteneva i segreti dell'universo. Non riusciva a spostare gli oggetti con la forza del pensiero, nemmeno a curare il cancro. Era solo e soltanto ciò che era sempre stata. Non era cambiato niente.

Quando le dimostrai che tutto quello che le andavo dicendo sulla dirigenza della chiesa era vero – che non applicano la policy e che farebbero di tutto, compreso mentire ai loro fedeli che li mantengono in tutto e per tutto, per farsi valere – decise di averne avuto abbastanza.

Anche io ne avevo avuto abbastanza ma, come mi aveva detto Sofia, liberarsi interiormente richiede molto tempo. Puoi fare uscire la donna da Scientology, ma far uscire Scientology dalla donna è un altro discorso, infinitamente più difficile.

 
 
 
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