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Parlare a vanvera

Di Robert T. Carroll

Recensione del saggio "La Riscoperta dell'Anima Umana" (http://italian.ronthephilosopher.org/) di L. Ron Hubbard. Tratto da The Skeptic Dictionary.
Traduzione a cura di Martini.

 
Nonostante ciò che fondatore e sostenitori affermano, Scientology non è una religione. Non ha un credo, non ha rituali e non ha speranza di divenire un'importante istituzione sociale che trasmetta valori. Non ha miti cosmologici e non offre alcunché di interessante nell'insegnamento etico. Ciò che possiede è un dogma filosofico che sostiene di essere scientificamente convalidato dalla pratica dell'auditing. E se questi dogmi affermano la credenza in un'anima indipendente dal corpo che solitamente risiede nella testa, l'origine dell'anima è oscura, e il suo destino è vagamente descritto in termini buddisti di fuga dal ciclo della rinascita. Scientology è un collage eclettico di nozioni filosofiche e religiose fantasiosamente tenute assieme da un ampio sistema creato da un uomo di grande fantasia.

Lo so. Nel 1993 l'Internal Revenue Service degli Stati Uniti d'America ha dichiarato che Scientology è una religione. Inizialmente l'IRS aveva negato a Scientology l'esenzione fiscale concessa alle religioni. Ma dopo anni di guerra che avevano visto numerose cause e tecniche moleste e vendicative da parte degli scientologist, l'IRS si è arreso. Ciò che avrebbe dovuto fare, nella mia umile opinione laica e democratica, era eliminare l'esenzione fiscale per tutte le religioni. Oppure avrebbe dovuto continuare a negare a Scientology lo status religioso, come continua a fare il governo tedesco.

Gli scientologist sostengono che Scientology è una scienza. Non la è. La Riscoperta dell'Anima Umana, una raccolta di saggi di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, insieme ad altri saggi forniti dall'istituto che porta il suo nome, è una collezione di letteratura antiscientifica.

Se Scientology non è una religione e non è una scienza, allora cos'è? È un'eclettica raccolta di nozioni metafisiche "applicate" in sedute di assistenza denominate auditing. Se dovessi dare un'etichetta a Scientology la chiamerei culto filosofico, e definirei metafisici i suoi insegnamenti applicati. Condivide con altre antiche scuole filosofiche di pensiero, come lo Stoicismo, l'offerta di un'alternativa alla religione tradizionale. Come molti culti antichi del mistero, come il Mitraismo e l'antico Cristianesimo, offre rifugio da un mondo turbolento e spietato, offrendo l'immortalità. Scientology sostiene di essere in grado di migliorare felicità, intelligenza e benessere individuale, ecc. Forse è così. Non posso parlare in termini di beneficio o danno di chi si è sottoposto all'auditing. Ma posso parlare delle idee su cui si basa Scientology, in particolare sull'affermazione che quelle idee siano "scientifiche". Non solo le nozioni fondamentali di Scientology sono metafisiche piuttosto che scientifiche, ma al centro degli insegnamenti di Hubbard esiste un'ostilità fondamentale per la scienza.

Ho ricevuto una copia non richiesta di La Riscoperta dell'Anima Umana. È stata inviata al mio ufficio alla Facoltà di Filosofia del Sacramento City College. Era accompagnata da un invito di Kaye Copley, Direttore delle Pubbliche Relazioni di L. Ron Hubbard, a rifletterci sopra. La Copley scrive che il libro mi veniva inviato per «darmi comprensione su alcuni dei principi fondamentali di Scientology, e uno sguardo su ciò su cui si basa la sua sensazionale crescita.» Inoltre, «Restiamo in attesa di ricevere la Sua opinione [su Scientology].» Bene, eccola qui.

Scorrevole ma scialbo

Inizierò con le impressioni positive. Il libro è fatto molto bene: patinato, scorrevole, immagini colorate, grafica accattivante. È sufficientemente bello da fare un'ottima figura su un tavolino.

Ed ora concentriamoci sui contenuti e sulle impressioni negative.

Il libro è una raccolta di articoli scritti da Hubbard, o che parlano di lui. Nella "Introduzione a L. Ron Hubbard" si dice che nessun «singolo lavoro filosofico» è tanto grande quanto i materiali di Scientology. La cosa non mi impressiona. Essere il più grande non significa necessariamente essere migliore, e nemmeno buono.

Scientology viene definita anche «un'importante religione» con soluzioni per criminalità, tossicodipendenza, analfabetismo e inquietudine sociale - argomenti che la collocano su un piano diverso dalla maggioranza delle altre religioni. Scientology viene poi definita anche come «una filosofia religiosa applicata» basata su «assiomi derivati da osservazioni precise», non su «teorie o assunti». Queste affermazioni sono tuttavia basate su ignoranza epistemiologica, o arroganza. Hubbard usa il termine "assioma" per descrivere le "verità" di Dianetics. Usa questa parola per intendere "verità assolutamente certe". Gli assiomi sono proposizioni auto-evidenti del tipo «un intero è maggiore di ogni sua parte», oppure postulati (presupposizioni essenziali), o principi universalmente accettati del tipo «qualsiasi cosa ha una causa». Gli assiomi sono sia affermazioni vere per definizione che assunti, o basati su assunti. L'osservazione, per sua stessa natura, non può produrre assiomi. Qualsiasi dato derivato dal senso di osservazione deve essere organizzato e interpretato dai nostri organi e coscienza fallacemente umani, e non può fruttare verità empiriche assolutamente certe. Se c'è qualcosa su cui epistemiologi e filosofi della scienza sono d'accordo è questo: i sensi e le percezioni possono, nella migliore delle ipotesi, portare a probabilità, non a certezze assolute. Hubbard non lo capisce, e nemmeno i suoi seguaci. Chi pratica la scienza riconosce che gli assiomi non possono ragionevolmente derivare dal senso dell'osservazione o dagli esperimenti.

Scientology potrebbe essere meglio descritta come un Pragmatismo Irrefutabile. Il solo criterio di verità, ci dice, è la "funzionalità". Le sue procedure «migliorano le nostre capacità di sopravvivere, di renderci realmente più felici, più causativi e più abili?» La bellezza di tali concetti imprecisi è nella loro fuggevolezza: non è necessario inventare ipotesi ad hoc per spiegare prove che li smentiscano, poiché i concetti sono talmente vaghi che qualsiasi dato può essere loro applicato. Temo che gli "assiomi" di Scientology, quelli che non sono falsi o ridicoli, siano probabilmente così vaghi da risultare inutili.

Nel capitolo introduttivo ci viene presentato un altro esempio di ignoranza filosofica, identificando il materialismo metafisico con la filosofia del «prendi più che puoi prima di morire». Suggerisco agli scientologist di leggere, giusto per cominciare, un po' di Epicuro o di d'Holbrach. Non solo per il materialismo metafisico la raccolta di beni materiali è irrilevante, ma in realtà è motivo predominante di molti leader "spirituali" e loro greggi, compresa la stessa Scientology che un giorno potrebbe rivaleggiare in ricchezza con la Chiesa Cattolica. L'Epilogo del libro sostiene che Scientology sta crescendo al ritmo di 10.000 unità la settimana (comunque sia, anche se sulla terra non si verificasse un incremento delle nascite ci vorrebbero 10.000 anni per diventare tutti scientologist).

Qualcuno ha bisogno di auditing

Con fondamenti così traballanti e così intrisi di falsità e ignoranza filosofica, diventa difficile prendere sul serio le restanti affermazioni di Hubbard. Dice che tutti "abbiamo problemi". Che abbiamo bisogno di "auditing" per trovare la causa e curare i nostri "problemi". Quasi tutti tremano all'idea di essere auditi [in inglese "to audit" significa revisionare i conti, soprattutto fiscali - ndt], ma L. Ron Hubbard ha trasformato l'auditing in un concetto intenso. Vi ha addirittura aggiunto un tocco spirituale: la sua versione personale di reincarnazione. Abbiamo vite precedenti che necessitano di essere audite per giungere alla radice dei nostri "problemi". Le vite precedenti vengono citate come se si trattasse di un assioma, non come assunto o professione di fede. In questa "religione" in realtà la fede non viene mai citata. Almeno le altre religioni, anche le più piccole, ammettono generalmente di basarsi sulla fede. A proposito: l'auditing non è gratuito come la confessione, e può richiedere molte sedute per toccare tutte le vite precedenti. Se non altro il convertito potrà apprendere il vero significato del concetto di "donazione eterna".

Nella "Nota su Excalibur" ci viene presentato ciò che Hubbard definisce come le sue intuizioni fondamentali sul segreto della vita. Sfortunatamente per chi abbia reali conoscenze di filosofia, ciò risulta essere poco più di un rimaneggiamento di ingenuo vitalismo, filosofia i cui aderenti sono diminuiti fino quasi a scomparire fin dai tempi di Aristotele. In breve, il vitalismo di L. Ron Hubbard ritiene che esista una Forza Vitale fondamentale che spinge in modo fermo alla sopravvivenza gli esseri viventi, solo alla sopravvivenza. Afferma di aver dimostrato con uno splendido esperimento del 1937 che la Forza Vitale esiste in ogni cellula vivente. Il medesimo esperimento, dice, ha dimostrato che Darwin si sbagliava sull'ereditarietà delle reazioni apprese. Suppongo per implicazione che L. Ron Hubbard pensasse di aver vendicato Lamarck, che aveva discusso sul fatto che l'evoluzione fosse avvenuta tramite un processo di passaggio alla progenie di comportamenti appresi. L'affermazione di Hubbard deve essere stata accolta con grande sorpresa dall'intera comunità della biologia evolutiva lamarckiani ancora in circolazione compresi, poiché Lamarck nelle sue spiegazioni era meccanicistico tanto quanto Darwin, non vitalistico.

In che cosa era consistito questo grandioso esperimento sistematicamente ignorato da tutti i testi di biologia? Hubbard sostiene di aver dimostrato che i batteri possono apprendere dall'esperienza in modo sbagliato, e passare alla progenie questo cattivo apprendimento.

  1. Aveva sottoposto dei batteri a getti di vapore, senza alcun effetto.

  2. Aveva sottoposto i batteri a getti di «fumo tossico di sigaretta». I batteri si erano «ritratti» davanti alla minaccia.

  3. Aveva continuato a «schernire» i batteri con il fumo.

  4. Aveva sostituito il vapore al fumo. I batteri si erano «ritratti», confondendo il vapore con il fumo.

  5. La seconda e terza generazione di batteri si ritraevano dal vapore, dimostrazione che confondevano vapore e fumo come i loro stupidi genitori.
L. Ron Hubbard sostiene che le nuove generazioni avevano ereditato l'incapacità di genitori e nonni a distinguere la differenza tra vapore e fumo. Afferma inoltre che tutte le generazioni di batteri si «ritraevano» dal fumo nel tentativo di sopravvivere. Credo che questo esperimento sia interessante per diverse ragioni.
  1. Come faceva a sapere che i batteri si ritraevano? C'era una porta con scritto "uscita" sul bordo del piatto di petri? Come poteva essere sicuro che non stessero in effetti cercando la sorgente del fumo perché gli piaceva? Questa antropomorfizzazione dei batteri è affascinante, ma non troppo scientifica.

  2. Nessun biologo di fama ha mai sentito parlare di questo esperimento cruciale.

  3. Hubbard si aspetta che noi crediamo che lui avesse «schernito» i batteri con getti di vapore senza ottenere reazioni fino a quando non li aveva «scherniti» con il fumo. Forse i batteri «schernivano» L. Ron Hubbard facendo finta di ritrarsi.

  4. Hubbard pensa che se i batteri si ritraevano erroneamente da qualcosa che non minacciava la loro sopravvivenza, ciò dimostra che «dietro lo schema della vita esiste un'intelligenza - un "Fattore-X"… che modella e dà significati con modalità che Darwin semplicemente non riesce a spiegare.» Può essere, ma deve trattarsi di un'intelligenza abbastanza stupida se non riesce a vedere la differenza tra ciò che è pericoloso e ciò che non lo è. Se, come sostiene L. Ron Hubbard, la sopravvivenza è la sola cosa a cui tende questa Forza Vitale, allora è stupefacente che qualsiasi organismo sia riuscito a sopravvivere, poiché non aveva nemmeno la capacità di distinguere tra ciò che rappresenta o non rappresenta una minaccia alla sopravvivenza stessa.
Nel suo tentativo di confutare ciò che considera essere la nozione darwiniana che la vita è «ordinata dal caso, da uno stupido rotolare dei dadi genetici», Hubbard cita un esperimento su stupidi batteri che diventano più stupidi ad ogni generazione che passa! "Ordinata dal caso" è naturalmente un ossimoro, ma cogliamo l'idea: il punto di vista di Darwin è che non esiste intenzionalità nell'esistenza o nell'evoluzione; il punto di vista di Hubbard è che anche le cellule hanno intenzioni ed agiscono intelligentemente, anche se in modo non intelligente.

Disprezzo per la scienza

Se esiste una costante nel pensiero di L. Ron Hubbard presentato in questo piccolo volume, si tratta certamente del suo profondo disprezzo per la scienza. Saggio dopo saggio presenta idee metafisiche su Mente, Anima e Vita, e le definisce scientifiche. Afferma ripetutamente di avere prove scientifiche dell'esistenza dell'anima, del fatto che l'anima si reincarna molte volte, che anche i minerali hanno un'anima ecc. Mi chiedo se i curatori di Scientology abbiamo mai inviato copia di queste nozioni a qualche scienziato. In questo volume la scienza è praticamente inesistente, e ciò che di scientifico esiste, è cattiva scienza. Ma la filosofia è lì, visibile a tutti, e ciò che salta agli occhi è una credenza metafisica nell'anima come forza che dirige tutta la natura e che ordina di andare verso la "sopravvivenza". Quest'idea non è più scientifica della nozione a cui L. Ron Hubbard si oppone, cioè che la natura non è altro che entità e forze materiali (cioè non spirituali) che seguono leggi meccanicistiche, ed è essenzialmente senza direzione, ordinamento e scopo. In questo dibattito non c'è nulla di nuovo. L'opposizione tra materialismo meccanicistico e spiritualismo teologico ha una storia lunga e interessante. Sfortunatamente L. Ron Hubbard non aggiunge nulla di nuovo al dibattito.

Sul fondamento gettato da un esperimento insignificante siamo ora pronti ad immergerci più profondamente nella saggezza di L. Ron Hubbard. In «La nascita di Dianetics», introduzione alla «Tesi Originale» di Hubbard, scopriamo che il nostro scienziato è un vero metafisico che ragiona teologicamente in termini di cause finali, idea abbandonata dalla maggioranza di scienziati e filosofi da Spinoza in poi. Caricaturizza il materialismo meccanicistico come se sentimenti ed emozioni non fossero altro che «una conseguenza della fisiologia». La sua idea è che «la mente regola il corpo» poiché «la funzione monitora la struttura», punto di vista che potrebbe interessare certi vitalisti ingenui. Sembra anche pensare che poiché riesce ad applicare le sue nozioni metafisiche al mondo empirico allora si tratta di nozioni scientifiche, che hanno quindi assiomi come conseguenza. Ma la ragione principale che lo fa optare per il vitalismo ingenuo in opposizione al materialismo meccanicistico sembra scaturire dalla sua convinzione che il materialismo sia una cosa negativa. Hubbard ad esempio ritiene che la popolarità del materialismo meccanicistico abbia portato ad un uso eccessivo di farmaci per il trattamento sia della malattia fisica che di quella mentale. Ignora i benefici della terapia farmacologica ottenuti da chi è affetto da malattie come il diabete, o a chi è stata asportata la tiroide, e anche ai malati di mente. In realtà ciò che Hubbard offre è la medicina alternativa definitiva. La mente regola il corpo.

Capisco che questo tipo di idea potrebbe attrarre il malato che rifugge medici e dottori, o chi non vuole ammettere che contro la sua malattia non c'è nulla da fare. Nessuno ama essere un paziente, un destinatario passivo di una malattia: ci piace avere il controllo. Ma quando L. Ron Hubbard afferma che dare farmaci per fare agire le persone in modo "normale" è una conseguenza dei concetti materialistici della realtà umana, sta ignorando i benefici dei farmaci e sta presentando in modo erroneo la filosofia meccanicistica. Se non altro perché l'idea di uno stato "normale" del comportamento umano è radicato in sistemi teologici che postulano l'esistenza di intenzione e scopo, per il raggiungimento dei quali ogni essere deve lottare al fine di appagare la propria natura.

A suo merito, comunque, va riconosciuto che L. Ron Hubbard cita una ragione empirica per rifiutare il materialismo e il tentativo di ridurre la coscienza a semplici processi del cervello. Tuttavia il suo ragionamento empirico è sospetto. Nel saggio che dà il titolo al volume (scritto negli anni '30) Hubbard racconta di quando uno studente di biologia gli disse che «il cervello contiene un numero esorbitante di molecole di proteine, e "si è scoperto" che ogni molecola ha dei buchi.» Il nostro scienziato allora riflette: «pensai che se le molecole avevano buchi, e in un certo numero, allora la memoria, forse, poteva essere immagazzinata in quei buchi molecolari.» Poi dice di aver fatto qualche calcolo matematico «eseguito con molta più matematica di quanto psicologi o biologi usino», e di aver scoperto che «il cervello non aveva spazio sufficiente per immagazzinare più di tre mesi di memoria». Ad Hubbard evidentemente non sovviene che potrebbe esistere un buco nella sua teoria.

Se non possiamo incolparlo di avere poche conoscenze sul cervello, possiamo però criticare i suoi seguaci per non essersi mantenuti aggiornati in scienze quali la neurologia. Se Scientology fosse realmente una scienza, sarebbe un'importante istituzione di ricerca scientifica. Non solo Scientology non è una scienza, è anche una anti-scienza. La scienza studia il mondo materiale e cerca di comprendere la Natura nei suoi propri termini. Un neurologo può credere all'esistenza dell'anima, ma in veste di scienziato nota che i circa 10.000.000.000.000 di neuroni dovrebbero essere sufficienti per immagazzinare anche una memoria delle dimensioni di quella di L. Ron Hubbard (in realtà esistono almeno 500 volte più neuroni di quanti ne sarebbero necessari se fosse richiesto un neurone per ogni singolo ricordo e non lo si potesse riutilizzare, e se si avesse un nuovo ricordo in ogni secondo di una vita di 80 anni).

Sembra che questo fatto poco interessi gli scientologist, i quali pensano che poiché a livello neurologico non abbiamo una buona comprensione del processo di memorizzazione, allora credere in una mente spirituale con la sua evidente capacità di memoria infinita sia un'opzione migliore. In questo assunto metafisico non esiste valore scientifico. Su un piano diverso, quanti pensiate che siano gli scientologist che al prossimo simposio dell'Accademia Nazionale delle Scienze relazioneranno sulla loro attuale ricerca sulla memoria? Non servono molti neuroni per immaginarlo.

Oltre a cercare di far passare per scientifiche le sue nozioni metafisiche, L. Ron Hubbard cercò di far passare se stesso come un grande scienziato che, lavorando in modo indipendente, fece grandiose scoperte. Scrisse addirittura alla American Medical Association e alla American Psychological Association per informare dei suoi progressi. La lettera, redatta nel 1957, è stata ristampata in questa raccolta. Non è difficile capire i motivi per cui venne ignorata. L'autore sembra nella migliore delle ipotesi un tipo originale, e un pazzo incoerente nella peggiore. Nella sua lettera Hubbard sostiene di aver trattato venti persone, sebbene non dica dove o quali qualifiche possedesse per farlo. Dice di aver curato emicrania, mal di testa, ulcera, asma, sinusite ed artrite scoprendo che la causa principale di questi disturbi era da ricercarsi in traumi natali o prenatali. Cita tentati aborti come fattore principale di quattro dei suoi casi. Dopo aver scritto questa strana lettera si lamenta poi che esiste un complotto contro il suo genio, complotto che prosegue fino ai giorni nostri. Credo però che sia abbastanza ragionevole ignorare chi affermi di fare ricerche in proprio e di aver curato emicranie ed ulcere, scoprendo che la causa era da ricercare in tentati aborti quando il paziente si trovava nel grembo materno, decenni prima.

Scioccato!

In un'intervista rilasciata a Stillson Judah nel 1958 Hubbard esprime un genuino turbamento per il fatto che le scienze (cioè la psicologia) non potessero rispondere a tutte le sue domande, come non lo poteva fare la filosofia. «Non sapevamo nemmeno che cosa fosse uno spirito» dice. «Se fosse Nietzsche o Schopenhauer, Kant, o qualcuno di loro. Tutti loro andavano a tastoni. Così, mi sono detto, questo è un campo completamente aperto». Nietszche e Schopenhauer che brancolano per sapere che cos'è uno spirito? Non credo. A differenza di Nietzsche e Schopenhauer, Hubbard stava cercando "il principio dell'esistenza", cioè lo scopo della vita. Afferma di aver trovato la risposta: sopravvivere! Nietzsche e Schopenhauer determinarono che non esisteva scopo nella vita. Per loro gli esseri non esistono per sopravvivere, esistono perché sono sopravvissuti. Gli esseri che non hanno un forte impulso a preservarsi non sopravviveranno a meno che, per un puro caso, non si trovino in un ambiente favorevole. Gli esseri che non hanno spinte riproduttive si estingueranno. Non abbiamo impulsi sessuali per preservare la specie, la specie si preserva perché abbiamo impulsi sessuali. In ogni caso, Hubbard è elusivo sul perché trovò così profondo il desiderio all'autoconservazione.

Hubbard salta dalla sua "scoperta" che qualsiasi cosa sta lottando per sopravvivere alla nozione che qualcosa sta «intrappolando l'uomo». Di che cosa si tratta? «L'uomo si sta intrappolando con una combinazione di immagini mentali». Afferma di aver misurato queste immagini nel 1953 usando un misuratore (l'E-Meter) che aveva costruito per valutare la reazione dell'anima «mentre era esteriorizzata dal corpo». Dice che nel 1951 aveva scoperto chi stava guardando quelle immagini: «era precisamente l'anima».

Nell'introduzione ai "Fondamenti di Scientology" ci viene detto che l'affermazione «tu sei uno spirito» è «un'asserzione unica, mai effettivamente trovata nell'intero pensiero filosofico, religioso o scientifico». È una dichiarazione davvero strana per chi afferma di aver fatto approfonditi studi di buddismo e taoismo. Immagino che non avesse mai nemmeno letto George Berkeley. Il saggio "I Fondamenti di Scientology" dovrebbe presumibilmente essere «l'introduzione definitiva alla filosofia». Il suo pregio maggiore è di essere corta, e può essere letta al posto di Dianetics per avere un'idea di che cosa sia Scientology. Mi è piaciuto moltissimo scendere nei dettagli del Thetan (Spirito), della differenza tra proiezione astrale e reale separazione dell'anima dal corpo, e come la mente reattiva registri immagini mentre la persona è incosciente ecc., ma ne avevo già letto altrove [Dianetics]. Riporterò tuttavia un paio di citazioni, commentando brevemente l'ignoranza di Hubbard in storia della filosofia.

Non si è stabilito se nel regno degli insetti ognuno di essi venga diretto da uno spirito, o se un solo spirito diriga un numero enorme di insetti… si può soltanto speculare sulla paternità generale dell'universo fisico, poiché Scientology non invade l'ottava dinamica.
Credo che possiamo dirci grati per questo. Comunque sia, un'altra dinamica che Hubbard non invade è il dibattito sull'interazionismo, problema centrale delle filosofie dualistiche: in che modo interagiscono mente e corpo? Poiché vengono definite come entità indipendenti e completamente diverse, questa domanda necessita di risposta. Cartesio "risolse" il problema dichiarando che la mente risiede nella ghiandola pineale, luogo in cui viene fatto il collegamento con il corpo. Il problema di Hubbard è ancora più difficile di quello di Cartesio, poiché quella di Hubbard è una filosofia pluralistica con tre entità con cui fare i conti: spirito, mente e corpo. Tuttavia dopo aver definito queste tre entità, ognuna di natura completamente diversa dall'altra, dimentica di chiarire il rompicapo più importante: in che modo interagiscono? Sembra così sicuro del fatto che esiste un'interazione da non accorgersi dell'importante problema filosofico. Il dimenticare argomentazioni filosofiche di importanza cruciale è paragonabile solo alla dimenticanza di argomentazioni scientifiche. Una cosa su cui tuttavia non glissa sono i bottoni da premere per attirare solidarietà ed interesse verso la sua filosofia.

Una delle maggiori attrattive di Scientology credo sia la sua promessa di immortalità. Nel capitolo intitolato "Demistificazione della Morte" apprendiamo del conflitto relativo alle vite precedenti, che L. Ron Hubbard sostiene «essere diverse dalla teoria che l'induismo ha chiamato "reincarnazione"» ("Una Nota sulle Vite Passate"). Alcuni membri del Consiglio di Scientology non accettarono il concetto di vite precedenti poiché erano in opposizione sia con l'ortodossia cristiana che con il credo materialistico degli psicologi. In ogni caso dovremmo crederci perché è vera, e la verità deve prevalere su tutto il resto. In "Una Nota sulle Vite Precedenti" Hubbard afferma che «Dianetics ha ispirato Bridey Murphy». Sostiene inoltre che nelle loro vite precedenti alcuni scientologist sono stati cani ed altri animali. In "I Fenomeni della Morte" Hubbard dice che «solo Scientology ha permesso una comprensione totale dei meccanismi della morte.» Ecco ciò che accade: Il Thetan (spirito) si ritrova senza corpo (che è morto) così si mette alla ricerca di un corpo nuovo. I Thetan «Gireranno attorno alla gente, vedranno qualche donna incinta e la seguiranno per la strada». Poi il thetan scivolerà nel neonato, «due o tre minuti dopo il parto, generalmente nell'istante in cui il neonato inspira per la prima volta.» Questa è la verità sulla morte che solo Scientology ha capito. Posso solo immaginare su quali basi dovremmo credere che si tratta della "verità". In "Una Nota sulle Vite Passate" Hubbard scrive che «evidentemente il neonato è un adulto appena morto e quindi, per alcuni anni, è vittima di fantasie e terrori ed ha bisogno di una gran quantità di amore e di sicurezza per recuperare una visione della vita in cui essa sia degna di essere vissuta.» Evidentemente.

In "Dianetics, Scientology e Oltre" Hubbard ci dice che chi raggiunge «indipendenza e serenità spirituale totale» viene definito Thetan Operante, o OT. Gli OT hanno «consapevolezza personale dell'immortalità, e libertà dal ciclo della nascita e della morte». Ma che non si tratta della dottrina buddista del Nirvana.

In "La Filosofia Vince dopo 2000 Anni" Hubbard spiega i motivi per cui fino all'avvento di Scientology tutte le filosofie hanno fallito. Il materialismo viene di nuovo caricaturizzato come la dottrina del «si è semplicemente carne e la vita intera è scaturita da un'accidentale e spontanea combustione avvenuta in un mare d'ammoniaca», in contrasto con «scientologist che si ammalano raramente» e con hanno un quoziente intellettivo accresciuto. Ciò si ottiene senza «persuasione, ipnotismo o "fede".» O superstizione. Hubbard conclude modestamente che Scientology «fornisce le risposte alle domande eterne, e fornisce l'immortalità». Credo sarebbe più corretto dire che promette queste cose, ma è improbabile che le fornisca.

La raccolta di saggi hubbardiani non sarebbe completa senza almeno un'accusa alla CIA e al FBI, che non solo avrebbero complottato per anni per screditare Scientology e Hubbard, ma per «appropriarsi dei materiali di Scientology». Immagino che Hubbard non si stia riferendo ai libri contabili, ma ai suoi scritti filosofici e stravaganti. Gli scientologisti credono che le conferenze di Hubbard su "Lo Stato di OT" siano ora conservate nei caveau della National Security Agency. Questa convinzione è credibile solo perché le nostre agenzie di intelligence hanno dimostrato già in passato la loro creduloneria per quanto riguarda affermazioni paranormali, occulte e spirituali.

Il penultimo saggio del volume è modestamente intitolato "La Mia Unica Difesa per Aver Vissuto". Non è molto interessante, ma in esso Hubbard sostiene di non essere stato motivato da fama, denaro o potere. La sua unica motivazione era comprendere l'uomo. Questo saggio dovrebbe sostituire una autobiografia, che «sarebbe sembrata assolutamente incredibile». Nessuno crederebbe alla sua storia, dice. Ma non si può esimere dal raccontarne alcuni stralci. Ad esempio racconta di quando, adolescente, venne espulso dal governatore di un'isola con l'accusa di «essere sempre felice e sorridente».

Infine, nell'ultimo saggio di questa raccolta ci viene fornita "La Mia Filosofia" di L. Ron Hubbard. Non è particolarmente interessante salvo per un curioso aneddoto. Ci racconta infatti che sui suoi ruolini militari si dice che «questo ufficiale non è affetto da tendenze nevrotiche o psicotiche di sorta». Forse ci dà questa informazione affinché possiamo apprezzare il modo in cui si è auto-guarito dalle ferite di guerra, cecità compresa. Ma potrebbe anche essere interpretata come un mettere le mani avanti contro possibili critiche.

 
 
 
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