In ottemperanza al provvedimento 08/05/2014 Garante per la protezione dei dati personali, si avvisa il lettore che questo sito potrebbe utilizzare cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche anonime. Proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie.
Relazione su Scientology dell'International Police Association
 
"Le sètte". Speranze o tragedie per i giovani e gli adulti? Uno stato nello Stato o cammino collettivo verso la salvezza?
 
Relazione finale a cura di Franco Felici.
 
Testo redatto dal Presidente della Commissione Professionale del Centro di Studi e di Formazione dell'I.P.A, Sezione Italiana. Sintesi dei lavori svolti durante il seminario internazionale di studi I.P.A. tenutosi in Germania nel Maggio 1998.
 
Il documento originale è consultabile on-line. Contiene il programma del seminario e l'elenco dei partecipanti.
 
La presente relazione, elaborata nel rispetto dei dettagli concettuali espressi da ciascun relatore, costituisce la sintesi dei lavori svolti durante il seminario internazionale di studi I.P.A. in lingua italiana e tedesca sul tema:

"LE SETTE" - Speranza o tragedia per giovani e adulti ? Uno stato nello stato o cammino collettivo verso la salvezza ?

che ha avuto luogo presso il Centro Studi e Formazione Schloss di Gimborn in Germania, dal 3 all’8 maggio 1998, sotto la direzione del Sig. Klaus-Ulrich Nieder, responsabile del Centro e dello scrivente in qualità di Presidente della Commissione Professionale Italiana.

Ai lavori del seminario hanno partecipato 48 delegati in rappresentanza di diversi paesi:

 
 
  • 27 per la Germania;
  •  
  • 1 per l’Austria;
  •  
  • 1 per la Francia;
  •  
  • 2 per S. Marino;
  •  
  • 17 (di cui 3 osservatori) per l’Italia, provenienti dalle città di Napoli, Firenze, Trieste, Catania, Roma e Oristano.
 
 
    La traduzione è stata affidata alle interpreti Annette Matheus e Katrin Jarreis, della Repubblica Federale Tedesca.
 
 
Domenica pomeriggio 3 maggio, i delegati sono stati ricevuti dal direttore del corso dott. Nieder, il quale ha rivolto ai presenti un saluto di benvenuto ed ha illustrato, in breve, il contenuto del programma del seminario ponendo l’accento sulla rilevanza del concetto scientifico rivestito dall’argomento e sulla universalità del fenomeno il quale, a torto, viene spesso considerato in maniera superficiale sotto il profilo della sicurezza sociale per i contenuti di spiritualità ed apparente innocuità che sprigiona attraverso le manifestazioni a noi note.

In realtà, il tema merita un’accurata analisi conoscitiva mediante un processo attento finalizzato ad individuare:

 
 
  • la reale entità del fenomeno;
  •  
  • gli elementi costitutivi che lo compongono;
  •  
  • la pericolosità sociale in relazione alle varie connotazioni.
 
 
Esaurita l’introduzione, ha fatto seguito la presentazione dei vari delegati con riferimento alla provenienza geografica ed alla professione svolta da ciascuno di essi.

Il dott. Nieder ha altresì presentato alcuni cenni storici sul Centro Studi di Gimborn a partire dall’anno 1500.

Lunedì mattina, 4 maggio, è stato proiettato in sala un documentario dossier sulle sette nel mondo.

Si è trattato di un primo approccio che, seppur breve e generalizzato, ha fornito molteplici elementi conoscitivi sull’argomento, in un’ottica allargata, trattando sinteticamente anche i fatti di cronaca relativi al recente attentato alla metropolitana di Tokio ad opera di una setta orientale.

Un breve flash sulla città di Mosca ha focalizzato l’attenzione su alcuni riti satanici in Unione Sovietica ed ha chiarito la posizione della Chiesa Ortodossa in relazione alle sette operanti nel territorio russo.

Dalla Russia a New York, esattamente in Texas, dove si è consumato un martirio di gruppo, caratterizzato dalla crescente proliferazione di sette pseudo-religiose in vista del nuovo millennio, attraverso il miraggio di promesse di certezze in alternativa ad una esistenza piena di contraddizioni e di incombenti eventi catastrofici.

L’esplicitazione della posizione delle autorità federali, per contrastare un fenomeno già consolidato in USA, ed il racconto di un’adepta che è riuscita a lasciare il proprio gruppo, hanno contribuito a fornire un quadro piuttosto esaustivo della situazione generale.

L’analisi si è spostata sul versante del Pacifico, a Los Angeles, sui metodi di controllo e di intervento della Polizia Californiana ed ancora, sulla situazione in Europa e Canada con riferimenti a fatti di cronaca giornalistica sulle sette aventi forti connotazioni irrazionali: in particolare si è parlato dell’ordine del tempio solare e del suicidio di massa avvenuto ad opera di gruppi satanici in Svizzera e Canada.

Una rassegna delle principali sette nel mondo che ha ben introdotto i temi oggetto del lavoro di gruppo successivamente svolto nel corso della mattinata, con particolare riguardo a esperienze ed opinioni personali sull’attività e importanza delle sette e dei gruppi religiosi negli attuali contesti sociali.

Ne è scaturito un utile e costruttivo confronto tra le diverse componenti dei gruppi e, al fine di favorire la massima circolarità delle informazioni, il lavoro realizzato è stato formalizzato e documentato attraverso la stesura di sintesi delle tematiche affrontate e presentate ai coordinatori in sede assembleare.

Tematiche che, seppur trattate da soggetti del gruppo geograficamente e professionalmente diversi tra loro, hanno espresso, concettualmente, una certa uniformità di giudizio per ciò che riguarda le difficoltà oggettive nel contrastare il fenomeno, a fronte di una generale carenza di norme legislative in grado di colpire tali movimenti alle origini, al loro primo manifestarsi, anziché perseguire gli effetti prodotti cioè i reati (sessuali, patrimoniali e di violenza ad essi connessi e alla base di ideologie e condotte alienanti).

Significativo il contributo conoscitivo offerto da due componenti i gruppi misti i quali hanno raccontato di aver vissuto esperienze dirette: il primo in quanto ex collega di un adepto della setta di Scientology ed il secondo in quanto conoscente di professionisti prima plagiati e successivamente "alleggeriti" di ingenti somme di denaro da parte di un gruppo ufologico che si identificava come emissario di extraterrestri sulla terra.

Dalle testimonianze dei diversi soggetti italiani è emerso, nel complesso, che nel nostro paese esiste una presenza significativa di gruppi extra-religiosi in circoscritte località geografiche ma non è ritenuto un fenomeno su larga scala o con forte incidenza per la scarsa rilevanza di fatti specifici ad esso attribuiti.

Nel pomeriggio di lunedì 4 maggio, si è tenuta la conferenza del Teologo Hans Neusius dell’Arcivescavado di Trier in Germania, esperto in scienze delle comunicazioni, il quale ha illustrato origini e manifestazioni di due affermati gruppi: i Testimoni di Geova e Scientology.

Il secondo gruppo, in particolare, ha precisato il Teologo, ha radici profonde in Germania con una presenza significativa di seguaci sul territorio e con forti connotazioni economiche al suo interno.

Ha inoltre approfondito l’aspetto scientifico e delineato i caratteri di Scientology di cui ci si è occupati in seguito.

Il termine Scientology deriva dal latino "scio" che significa "conoscere nel senso più completo del termine" e dal vocabolo greco "logos" ovvero "studio di". Perciò il significato letterale di Scientology è "sapere come sapere".

All’alba del 21° secolo, molte persone non sono ancora riuscite ad afferrare realmente i principi che governano la loro esistenza. D’altro canto, se essi conoscessero meglio se stessi e i loro simili, sarebbero in grado di migliorare la propria condizione e quindi trascorrere esistenze più felici.

Questa, dunque, è la funzione di Scientology: rendere l’uomo capace di migliorare il proprio destino attraverso la comprensione.

Prima della nascita di Scientology, lo straordinario progresso scientifico della nostra era non era stato eguagliato da un analogo avanzamento nell’ambito degli studi umanistici. La conoscenza dell’uomo, riguardo all’universo fisico sorpassava quella riguardo a se stesso.

Le pressioni derivate da un tale squilibrio costituiscono in larga misura la causa di ciò che ha sconvolto la nostra società e che ne minaccia il futuro.

Perciò Scientology, quando nacque all’inizio degli anni cinquanta, rappresentò per molti, in parte, un recupero dell’equilibrio perduto.

Nonostante i numerosi successi, la scienza non è stata mai in grado di rispondere alle domande che l’uomo si è posto da tempo immemorabile: chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?.

Di fatto, queste domande sono sempre state di competenza della filosofia e della religione, ma le risposte tradizionali sono apparse immensamente inadeguate non appena hanno dovuto confrontarsi con la bomba H.

D’altro canto Scientology, sfruttando le stesse nozioni avanzate che hanno portato alla nascita della fisica nucleare, ha fornito risposte moderne a tali domande e metodi di applicazione praticabili che consentono all’uomo di raggiungere lo scopo di antica data per il quale ha lottato per migliaia di anni: conoscere se stesso e, attraverso tale risultato, conoscere e comprendere gli altri e l’essenza della vita.

Scientology si può ritenere una filosofia applicata. Riunisce in se molte delle dottrine fondamentali di altre religioni e filosofie e ritiene che l’uomo sia un essere spirituale, non semplicemente composto da carne e sangue; visione diversa da quella abbracciata dal pensiero scientifico predominante, che lo considera una complessa combinazione di componenti chimiche e meccanismi stimolo-risposta.

Scientology crede che l’uomo sia fondamentalmente buono, non malvagio, e che sia stato indotto a compiere azioni crudeli a causa delle esperienze vissute e non della propria natura.

Spesso egli tende a risolvere erroneamente i propri problemi tenendo in considerazione solo gli interessi personali ed in tal modo reca danno tanto a se stesso quanto ai propri simili.

Scientology ritiene che l’individuo migliori quando riesce a conoscere la propria integrità spirituale e i suoi valori e ogni volta che si comporta in maniera onesta e decorosa; egli peggiora nella misura in cui abbandona tali qualità.

Lo scopo di Scientology è quello di renderlo capace d’identificare i fattori che regolano la sua vita e di risolvere i suoi problemi personali.

L’attenzione delle persone ha sempre avuto la tendenza a fissarsi sul logorio e sullo stress abbinati al vivere, fino al punto di diminuire enormemente la consapevolezza che l’individuo aveva di se stesso in relazione al proprio ambiente.

Come diretta conseguenza di questa ridotta consapevolezza sorgono problemi, difficoltà nei rapporti interpersonali, malattie e infelicità. La meta di Scientology è d’invertire questo continuo calo di coscienza e, in tal modo, risvegliare l’individuo. Diventando sempre più vigile, la sua intelligenza aumenta, impara a comprendere un maggior numero di cose e a gestire al meglio la propria vita.

Quindi Scientology è depositaria delle soluzioni per i problemi del vivere; il suo fine ultimo è quello di aumentare la consapevolezza e la libertà dell’individuo, di ripristinare la rispettabilità, la forza e le capacità fondamentali degli esseri umani. Scopi che possono essere raggiunti nella pratica quotidiana di questa filosofia in tutto il mondo.

La sorgente e il fondatore di questa religione è L. Ron Hubbard (1911-1986), un uomo che ha dedicato la propria vita alla ricerca di una risposta alle domande che per millenni hanno assillato il genere umano.

La sua curiosità e il suo sconfinato spirito di avventura ne hanno ispirato la ricerca sin da ragazzo.

Dapprima approdato in un’altra disciplina chiamata "Dianetics", dal greco "Dia" e "Nous" che significa "Attraverso" e "Anima". Tale disciplina si occupa degli effetti prodotti dallo spirito sul corpo e perciò aiuta l’individuo ad alleviare le sofferenze derivate da sensazioni ed emozioni indesiderate.

Scientology, invece, si rivolge direttamente all’uomo, in quanto spirito, con l’intento di aumentare la consapevolezza e le capacità di essere spirituale e di conseguire la completa realizzazione della sua natura immortale.

In meno di due generazioni, questo movimento è arrivato a riscuotere adepti in tutto il mondo, le sue chiese, le sue missioni e i suoi gruppi si contano a migliaia e si occupano quotidianamente di vite umane.

Gli Scientology provengono dai ceti sociali più disparati: uomini d’affari, casalinghe, studenti, artisti, celebrità, operai, soldati, professionisti etc.

Ma vediamo ora come Scientology si occupa delle vite umane, facendo precedere un’altra serie di considerazioni.

La società, prosegue Neusius, tende a generalizzare impropriamente sia il termine di identificazione terminologica, sia il gruppo di riferimento.

In realtà, esiste una gamma molto vasta e complessa di gruppi con caratteristiche diversificate, non sempre identificate da fenomeni di violenza, ma ispirate da sentimenti ideologici astratti e coerenti con i principi della chiesa cattolica.

Aggiunge, altresì, che l’editoria offre ampia scelta documentativa sulle materie esoteriche destinate alle persone alla ricerca di nuove esperienze e di una nuova filosofia di vita.

In particolare, gli individui emozionalmente deboli e provati a causa di disavventure esistenziali, cercano altrove o in un’altra religione insegnamenti e risposte alle loro domande o aspettative e, addirittura, la pretesa di guarigione dei loro mali.

I gruppi religiosi, fondamentalmente, offrono risposte semplici, convincenti ed immediate ad ogni problema; la promessa dello sviluppo del potenziale umano, la fratellanza cosmica, un’esistenza felice, un rifugio sicuro, un ambiente affettivamente positivo in cui ciascuno si pone al centro dell’universo mentre l’esterno è identificato come negatività, malvagità e distruzione.

In realtà, per il neofita che cede più o meno inconsapevolmente alle attenzioni dell’adepto, inizia un lungo e duro calvario che lo porterà, giorno dopo giorno, all’annientamento della propria personalità, alla perdita della percezione della realtà con il mondo esterno, subirà gravi disagi fisici e cospicue perdite economiche.

Le sette sono oggetto di attenzione anche da parte del Parlamento Europeo che conduce da tempo ricerche analitiche sul fenomeno con programmi di intervento in campo internazionale.

Storicamente, il termine setta deriva dal latino "Sector" ovvero comunità di scolari o seguaci di un maestro o filosofo.

La setta assume le sue connotazioni sociologiche quando si separa da una grande corrente o movimento. Il guru o maestro è il depositario del sapere unico ed eterno oppure è satanico o negativo.

All’interno di una setta, i membri concentrano le proprie energie per contrastare la critica ed elaborano strategie su come salvare l’universo.

E’ il caso dei Testimoni di Geova che da lungo tempo hanno preannunciato l’imminente fine del mondo. Si considerano l'élite del tessuto sociale.

Il gruppo tende ad isolarsi attraverso l’adozione di un linguaggio proprio o con abiti unici ed esclusivi come gli Hahre Krishna, tende a distaccarsi da ogni legame passato denigrando il progresso scientifico e tecnologico.

Torniamo a Scientology, prosegue Neusius, il gruppo maggioritario presente in Germania, ed a come si occupa delle vite umane.

E’ necessario premettere che, per molti aspetti, essa viene considerata come impresa economica con vasti interessi nel settore immobiliare.

Attraverso una pianificazione accurata ed efficace tesa alla ricerca di adepti, i propri esponenti si muovono su due ordini di livelli: in una prima fase si prevede il fine di guadagnare il consenso dei mass media, nella seconda il neofita, attratto ed interessato a far parte del gruppo, viene sollecitato a ridurre i contatti con il mondo esterno alla setta.

Anche la sfera sessuale ed il matrimonio, all’interno del gruppo, sono organizzati secondo precise norme rituali che ne regolano tempi, modi e finalità.

Tra gli Hahre Krishna, monaci per definizione, il proselitismo avviene attraverso una peculiare pubblicità, con vendita di pubblicazioni dottrinali da cui realizzano notevoli introiti economici.

Vige la meditazione, si frequentano corsi "manageriali" e sociologici con insegnamenti mirati su come sconfiggere e annientare gli oppositori e la critica negativa.

La vita all’interno del gruppo è scandita da regole precise e severe. La manifestazione di dubbi, l’insuccesso, la mancanza di carisma sono sintomatiche di scarso impegno nell’approfondimento dello studio ascetico oppure di interferenze dovute ai contatti con gli oppositori che, con le loro critiche, distolgono gli adepti e ne intaccano la loro cieca e incondizionata fedeltà.

All’interno esiste un cosiddetto reparto dell’etica o ufficio affari speciali per il controllo dell’attività posta in essere dagli adepti.

Il principio cardine della setta è l’osservanza assoluta delle regole e della disciplina.

Una forte componente è la paura che si incute con sistematicità e il controllo sugli individui, talvolta anche attraverso l’uso di sostanze che inibiscono e rendono schiavi come le droghe.

Il guru rappresenta la divinità , lo spirito guida e perciò deve essere adorato e venerato. "Se il guru è insoddisfatto di te, sei perso", recita un passo della guida spirituale.

L’adepto di Scientology trova, quale fondamento della sua filosofia di vita, lo studio approfondito della scienza divina in relazione all’uomo inteso come entità materiale e spirituale. Scientology possiede l’unica e vera verità. L’adepto presta giuramento di fedeltà assoluta. Esso è una creatura che non è più massa corporea bensì astrazione, quindi felicità.

La visione dell’uomo, secondo Scientology , rappresenta la sintesi di tre parti: il corpo, il thetan o gabbiano che costituisce il corpo dell’anima e la mente o spirito. Quest’ultima, come elemento reattivo, si sviluppa nelle cellule del sub-conscio dove si annidano le esperienze negative (incidenti, litigi etc.).

Se la propria "banca dati" contiene elementi negativi, l’uomo non è in condizioni di agire serenamente. Scientology fa leva inizialmente su questa cosiddetta "banca dati".

Infatti, il suo fondatore ha ideato l’utilizzo di uno strumento sofisticato, un galvanometro, per la misurazione della corrente corporea e per modificare il flusso a beneficio della mente, cioè della banca dati.

L’etica di Scientology consiste nell’applicare la tecnologia per purificare la vita, ma questo concetto costituisce una contraddizione di fondo.

Scientology opera inizialmente un sondaggio biografico del neofita producendo uno psicogramma in cui si rilevano i dati relativi alle componenti del carattere, estrazione sociale, professione, guadagni etc. al fine di valutare la personalità complessiva ed individuare gli aspetti del comportamento che maggiormente necessitano di essere influenzati o modificati per plasmarli secondo il dogma della setta.

Per raggiungere questo obiettivo, si chiede al neofita di raccontare episodi legati all’infanzia, alle paure vissute, agli eventi particolari che hanno segnato la sua esistenza. In presenza di fatti negativi, si passa alla fase successiva attraverso il procedimento dell’auditing, con il quale si opera la cancellazione in memoria dei ricordi negativi e si procede al ripristino di abilità e modi di essere positivi di un individuo aiutandolo a superare paure, angosce e visioni negative per favorire l’acquisizione di una più positiva immagine di sé.

Per mezzo di tecniche ipnotiche, trance e droghe, il neofita diventa sempre più sereno e felice. Inizia per l'uomo un processo di non reattività della sua mente, una sorta di purificazione soggetta al pagamento di una somma prestabilita.

Le fasi successive sono dirette a modificare i sensi: la vista nel caso si faccia uso di occhiali.

Anche la malattia si può sconfiggere attraverso l’autoconvincimento ed il previsto esborso in denaro.

D'altronde, come abbiamo già detto, per molti aspetti Scientology è impropriamente considerata una Chiesa ed una religione, ma di fatto opera come organo di conquista del potere occupando posizioni chiave al fine di mutare la società e strutturarla secondo criteri di opportunismo e convenienza.

Gli adepti seguono corsi di addestramento, presso la centrale di Scientology in California, per il passaggio ai gradi gerarchici superiori all’interno della setta, sino ad arrivare al vertice costituito dalla classe 12.

Naturalmente, la possibilità di avanzare è un fattore direttamente proporzionale alla disponibilità dei beni posseduti dal neofita.

Per ogni adepto viene redatta una scheda personale contenente i dati relativi al suo rendimento, ovvero al guadagno effettuato attraverso la vendita di pubblicazioni porta a porta, ai risultati sul reclutamento di altre persone, al suo carisma etc.

Ai valori ottenuti vengono attribuiti dei punteggi e, attraverso dei diagrammi, si classificano i comportamenti degli adepti.

Il dogma resta sempre quello con formula lapidaria: chi è contro Scientology va soppresso, un messaggio che induce a riflettere per i suoi contenuti di durezza e gravità.

Ma vediamo come avviene l’approccio a Scientology. La via più classica è la divulgazione di uno stampato in cui c’è scritto che in Scientology si favorisce lo sviluppo dell’intelletto, la meditazione, la pratica joga, lo sport, la carriera e cospicui guadagni.

Lo sprovveduto che aderisce all’invito, viene quindi sottoposto ai test ampiamente descritti.

Il luogo primario di culto, alla base dell’organigramma, è la Chiesa di Scientology, fondata a Los Angeles in California e registrata nell’anno 1954.

Successivamente si è diffusa in Europa, eleggendo l’Inghilterra a centro di formazione, punizione e residenza ufficiale del suo fondatore.

La sede di Copenaghen è competente per gli affari relativi ad Europa ed Africa, mentre Milano sovrintende all’attività svolta in Albania, Grecia e paesi dell’est.

Attualmente, in Germania Scientology sta regredendo, afferma il Teologo, per problemi legati alla costituzione e finanziari.

L’Unione Sovietica, per contro, rappresenta un consistente bacino di utenza e di affari, per l’influsso americano molto coinvolgente per una popolazione ancora isolata ed oppressa.

Recenti statistiche operate sulla consistenza numerica degli adepti in Germania e Italia hanno evidenziato una crescita pari al 3 % in Italia e al O % in Germania.

E la Chiesa cattolica come considera il fenomeno delle sette in generale ?

Fondamentalmente, secondo il parere del Teologo, la Chiesa disconosce Scientology perché contraria ai principi ed ai valori cristiani.

Scientology, al contrario della Chiesa cattolica, si impossessa della mente e del corpo dei propri adepti e tende a perseguitarli se lasciano il gruppo.

Alla conferenza è seguita una discussione con numerosi interventi da parte dei presenti, in particolare dei delegati italiani, nell’ottica del confronto tra la situazione della propria nazione ed il resto d’Europa.

La mattinata di martedì 5 maggio è stata caratterizzata dalla conferenza del relatore italiano Gianfranco Masia, incentrata sul concetto di setta intesa come nuova forma di aggregazione.

Nella fase introduttiva, Masia asserisce che il fenomeno in Italia, nazione tradizionalmente considerata inospitale per la diffusione della spiritualità alternativa, in realtà si è capillarmente diffuso, in maniera sommessa, un numero sorprendente di gruppi religiosi di derivazione orientale (circa 300.000 adepti e un milione di simpatizzanti)

Storicamente, al termine setta non si attribuiva una valenza negativa dato che all’origine esse erano considerate le scuole degli stoici, degli epicurei, dei giureconsulti e addirittura dei primi cristiani.

Persino Aristotele, il grande razionalista, "gestiva" una setta per studenti "esoterica" cioè interna (la mattina) ed essoterica (pomeridiana) aperta a tutti indistintamente.

Con il passare del tempo, il termine ha assunto significati più radicali in senso negativo, con presenze significative nelle città più evolute dell’Italia settentrionale (in particolar modo in Lombardia ed Emilia), tra la piccola, media ed alta borghesia, di tutte le età e cultura, sia nei piccoli che grandi centri.

Un universo dai contorni sfumati e caratterizzato dell’eterogeneità e dal sincretismo a causa della classificazione e configurazione incerte che lo contraddistinguono e, per tanto, difficile da contrastare.

Masia, facendo proprio un dubbio che serpeggia tra gli addetti ai lavori, si chiede quale terminologia si possa usare per definire il fenomeno, ovvero se debba essere di matrice psicologica, teologica o sociologica.

Un dubbio che presuppone una ulteriore classificazione tesa a valutare:

 
 
1° - le origini storiche;

2° - il contenuto dottrinale;

3° - le modalità organizzative.

 
 
In realtà, ogni gruppo è sempre caratterizzato dai tre elementi, tra cui i movimenti religiosi alternativi d’origine orientale e i gruppi psico-spiritualistici che si presentano come portatori di sviluppo delle potenzialità umane e fisiche dell’individuo e con forte ostentazione di capacità taumaturgiche e terapeutiche.

C’è inoltre il vasto panorama dei gruppi di frangia cristiana quali i Testimoni di Geova, i seguaci del Reverendo Moon, le sette islamiche Sufi, i Sikh, i neo-pagani, vari modelli di gnosticismo, sette esoteriche a sfondo magico-occultistico e i satanici.

Esiste infine un movimento dalle proporzioni planetarie che va sotto il nome di New Age o Nuova Era, il quale propone uno stupefacente sincretismo tra filosofie orientali, psicologia del profondo, visione magica del mondo, ufologia e religioni primitive.

Il relatore Masia passa quindi all’analisi delle sette di origine orientali.

L’oriente, un territorio affascinante che, dal 1700 in poi, ha ispirato scrittori ed intellettuali in quanto considerato come luogo mentale dell’intensità emotiva, della sensualità e della magia.

Già Nietzsche, nell’Anticristo, (scritto nel 1888 e pubblicato nel 1985), considera il buddismo una religione superiore in quanto affronta il problema dell’uomo "igienicamente" facendosi carico dell’anatomia e della fisiologia del dolore ed Hermann Hesse, 27 anni più tardi, propone a milioni di occidentali il suo "Siddharta" che ha costituito il vademecum insostituibile della contestazione giovanile degli anni sessanta.

Nel corso degli anni, è aumentata la presenza in occidente di predicatori orientali ispirati alla complementarità della cultura spirituale e mistica dell’oriente e di quella tecnicamente avanzata dell’occidente di cui, la massima espressione è rappresentata da Gandhi, grande razionalista occidentalizzato, convertito all’induismo.

Masia passa in rapida rassegna la cultura underground, gli hippies e i figli dei fiori oltre ai gruppi ispirati ai grandi maestri orientali.

Fornisce un’analisi sul sincretismo di Osho, ispirato dalle opere di Nietzsche, con riferimenti all’ascesi spirituale, alla sessualità, alla pratica yoga, alla meditazione e alla danza estatica ed ai rituali di trance.

Significativo il dogma citato da Osho: "Diventa ciò che sei", "voi guardate in alto perché cercate elevazione, io guardo in basso perché sono elevato". Oscho trae altresì ispirazione da Freud, Jung e Adler e la meditazione costituisce il punto di forza della sua prassi religiosa.

I seguaci devono osservare tre precetti: vestire sempre con colori "caldi" che vanno dall’arancione al bordeaux, portare al collo il mala che è una collana di perle di legno con il ritratto del maestro ed infine sottoporsi all’iniziazione durante la quale si riceve un nome nuovo.

Il nocciolo dell’insegnamento di Osho è la negazione stessa dell’insegnamento. Il maestro afferma che non esiste nessun Dio nell’aldilà dopo la morte. Egli afferma che occorre dubitare di tutto e recita: "Dubita e dubita radicalmente perché il dubbio è un processo di purificazione, sottrae alla mente tutto il pattume che la ottunde, rende innocenti".

Secondo Osho una persona morale resta stupida e priva di intelligenza perché dipende dalla guida degli altri ed è necessario accettarsi come si è col proprio corpo, i propri istinti e i propri desideri.

Il successo di Osho risiede in un paradossale sincretismo e soprattutto in un astuto compromesso che permette di conciliare tutte le esigenze, come la ricerca della totale libertà e del piacere, come superiore conquista spirituale della propria autenticità.

Più il maestro esortava gli adepti a non seguirlo ma ad essere se stessi, più lo idolatravano.

Intanto, questa divinità vestita di seta, proprietaria di una settantina di Rolls-Royce, accumulava un’enorme fortuna.

Oggi, dopo la morte di Osho, avvenuta nel 1990, gli arancioni (tre milioni al mondo), si dedicano a vari tipi di "cure" alternative proponendo massaggi, ipnosi, bioenergetica, riflessologia plantare e medicina olistica.

Una nuova religione giapponese ben insediatasi in Italia ed in forte espansione con circa venti centri a Genova, Milano e Roma, è la Mahikari ovvero "luce di verità", il cui oggetto di culto è la statua di Izu Nomesama, il Dio che rappresenta la materializzazione dell’energia spirituale.

Per l’incremento del potenziale umano, esistono le psicosette la cui "mentalità" consiste in un modo di intendere e pensare l’essere umano, il cosmo, i rapporti interpersonali, la salute e la malattia.

Essi si presentano sotto diverse forme e attraverso la gestione, a pagamento, di centri di psicoterapia, associazioni culturali, pratica yoga e scuole di specializzazione per manager, corsi di dietologia, ginnastica, concentrazione, meditazione, medicina tradizionale e non ufficiale.

Nelle psicosette il contributo della psicologia umanistica o dell’autorealizzazione è decisivo.

Il proselitismo verte su due cardini fondamentali: il primo consiste nel far prendere coscienza al neofita che gli manca qualcosa, per esempio la padronanza di doti o qualità esistenti, ma nascoste, che devono essere valorizzate, oppure l’equilibrio, l’armonia, il buon rapporto con gli altri; il secondo consiste nel sottolineare le limitazioni ed i condizionamenti che la società ha pesantemente imposto al soggetto il quale è ora incapace d’essere se stesso.

Le tecniche proposte per potenziare le proprie capacità vengono svolte in silenzio e isolamento totale.

Il relatore Masia si sofferma anche su un altro movimento che per stile e caratteri si può classificare tra le psicosette: Scientology, ma su questo argomento si ometterà ogni commento in quanto già ampiamente illustrato nella presente relazione.

Passa quindi ad altre sette quali la nebulosa esoterica e l’occultismo di tradizione ottocentesca come la teosofia (che conta decine di migliaia di adepti in Italia).

Qui, le tipologie sfumano le une nelle altre: gruppi satanici si configurano come vie di salvezza, sette neo-orientali praticano la magia, confraternite religiose come i templari praticano l’esoterismo e l’occultismo, con un linguaggio al passo coi tempi.

I gruppi propongono un’antropologia alternativa, un’immagine dell’uomo del tutto originale.

Tra i più conosciuti spiccano i Teosofi, i Martinisti, gli Gnostici e la Scuola Scientifica Basilio. I fatti maggiormente esecrati dai gruppi sono: la scienza e la tecnologia moderna, Tommaso d’Aquino e/o Aristotele, la carne bovina e suina, le comunicazioni di massa e il sesso praticato con i non adepti (mentre tra gli adepti sono ammesse varie specie di perversioni).

La polemica di questi gruppi, nei confronti della Chiesa cattolica, è incentrata : sull’organizzazione, in quanto gerarchizzata; sulla responsabilità, in quanto colpevole dei roghi dell’inquisizione e sulla presunzione, perché depositaria di verità segrete mai divulgate.

I capi e gli adepti hanno una cultura di base medio-bassa : elemento comune ai gruppi esoterici è il rituale di iniziazione.

In Italia esiste un fenomeno clandestino caratterizzato dalla presenza di sette sataniche, stregoneria, neo- paganesimo e magia:

Frange demoniache, tra cui il gruppo dei bambini di satana, sono presenti nel territorio di Bologna.

Tre ditte specializzate inviano contrassegno l’occorrente per "messe nere" : cappucci, mantelli, candele, messali con la liturgia, calici, stole e coltelli rituali.

Il satanismo crede nelle configurazioni religiose del cristianesimo ma le rovescia, trasformando le preghiere in bestemmie. In realtà tutto si mescola e si confonde.

In Italia sono presenti le Chiese di Torino, le Chiese luciferine al cui vertice è posto il principe delle tenebre e il diavolo dell’inferno non è concepito come il male bensì come principio di ribellione verso Dio e erede delle divinità pagane.

La stregoneria si presenta a sfondo intellettualistico – spirituale, un residuo di antichi culti precristiani.

In Italia sono presenti gruppi attivi a Bologna, Milano, Trieste e Novara.

Il neo paganesimo è più fiorente; oltre allo storico centro neo – ellenico di religiosità politeista a Milano e al cenacolo dei Sacri Lari di Roma, è sorto, nel 1993 a Roma, il segretissimo gruppo denominato Eliopolis che si prefigge come scopo la rinascita degli antichi pagani, depositari della magia e la comunità Damanhur in Piemonte:

Nel nostro paese non abbiamo raggiunto livelli di pericolosità sociale ma il corteggiamento delle forze occulte è persistente e inquietante.

In conclusione, il proliferare delle sette, afferma Masia, è un fenomeno tipico della modernità.

L’Italia, feudo traballante del cattolicesimo, tra poco non avrà nulla da invidiare alla California, patria conclamata delle iniziative esoteriche.

I movimenti mistico – esoterici offrono spazio alla salvezza, presentano un’alternativa al crollo dei valori, alla dispersione urbana, all’isolamento, all’atomizzazione degli universi simbolici e alla disarticolazione dei sistemi etici.

Gli individui confluiscono nelle sette stimolati dalla:

 
 
  • - polemica anti-scientista e anti -tecnologica;
  •  
  • - critica radicale al cattolicesimo in quanto arido, stantio, impelagato col potere;
  •  
  • - importanza conferita all’individuo;
  •  
  • - promessa di potere magico.
 
 
Un elemento che configura l’adepto è l’ignoranza, la presunzione, e la frustazione, a prescindere dal grado d’istruzione e posizione sociale.

Gli esoterici militanti sono individui tra i 20 e i 55 anni.

Un vertiginoso giro di miliardi e affari è legato a tutti i gruppi, alle sette e alle organizzazioni esoteriche.

L’esoterismo non fornisce strumenti veri di liberazione ma, in nome della libertà, del soggettivismo e dell’emotivismo, ripropone la dipendenza intellettuale.

L’uomo vuole un capo carismatico che, in nome della libertà, gli dia invece schiavitù.

Questo è il dramma che si consuma quotidianamente e ovunque.

La conferenza del Sig. Masia, peraltro molto apprezzata, si è conclusa con molti interventi e commenti da parte dei delegati.

Nel pomeriggio di martedì 5 maggio si è tenuta la conferenza del collaboratore scientifico presso la Commissione Parlamentare della Repubblica Federale Tedesca Sig. Wolfgan Wittman il quale ha illustrato i compiti e la ricerca della commissione d’inchiesta sul fenomeno sette.

L’organismo, composto da esperti che operano in maniera indipendente dai Ministeri, è rappresentato da tutti i partiti di governo ed ha il compito di elaborare proposte e suggerimenti da portare in sede parlamentare.

Sotto la spinta dell’opposizione dei verdi, ma con il forte consenso e appoggio della popolazione, espressi attraverso una petizione popolare con la quale ci si lamentava del dilagare del fenomeno con grave pregiudizio alle violazioni della sfera psichica e patrimoniale delle persone coinvolte, la commissione, con 47 sedute in un solo anno e mezzo, ha stilato un elenco dei gruppi considerati positivamente o negativamente, ha individuato i potenziali obiettivi politici, ha esaminato la situazione di giovani e adolescenti e le premesse sociali per lo sviluppo delle sette nel territorio.

La commissione ha valutato, altresì, con l’ausilio di medici e sociologi, gli aspetti connessi alla sfera psichica, economica e conflittuale.

Un altro punto ampiamente discusso dalla commissione è quello emerso, di riflesso, dagli effetti provocati dai mezzi di comunicazione in relazione all’argomento; amplificando a dismisura il problema, si rischiava di ottenere un’onda di ritorno cavalcata dall’attenzione e dalla curiosità dei più ricettivi con effetti devastanti.

La commissione lavora altresì in un contesto internazionale a causa dei continui spostamenti di gruppi e membri da un continente all’altro ma, più che altro, riversa l’attenzione sulla individuazione dei gruppi per l’interazione con il tessuto sociale in relazione allo Stato che li gestisce in maniera differente considerando tre distinte categorie: la Chiesa, il culto e la setta.

Il termine movimenti religiosi, secondo Wittman, è una via di compromesso e la definizione non calza per tutti.

Per setta, prosegue Wittman, si intende una impresa o organizzazione che tende a tornare alle origini ed alle radici sociali. Infatti, storicamente, i propri membri rivolgevano le proprie attenzioni verso le popolazioni più indigenti proponendosi come strumento di protesta contro lo Stato e per colmare le carenze dello spirito,

Attualmente, in ogni paese, c’è un clima spirituale particolarmente favorevole per l’affermazione delle ideologie e delle filosofie che ispirano tali gruppi.

Wittman fa accenni ad altri caratteri di Scientology in parte non considerati dal Teologo Neusius, quali: il sistema gerarchico presente all’interno del gruppo, le misure di sicurezza poste in essere per la sopravvivenza e le successioni dei capi.

Wittman afferma inoltre che i gruppi tendono a costituirsi laddove sono presenti tensioni sociali.

Accenna brevemente ai drammatici episodi avvenuti nel 1993 e 1995, il primo nella metropolitana di Tokio ed il secondo a Waco, nel Texas, allorché l’F.B.I., al termine di un assedio durato 51 giorni con il consenso del Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, assaltò una fattoria dove si erano asserragliati i seguaci della setta dei Davidiani: fu una strage di gruppo, 80 persone di cui 21 bambini perite nel rogo.

L’aspetto più inquietante dei due episodi ed elemento comune ad entrambi, è risultato il possesso da parte dei due gruppi di gas nervino nel primo ed armi da fuoco nel secondo, mentre aspre polemiche sono state rivolte successivamente all’F.B,I. per come aveva condotto le mediazioni.

Wittman passa in rassegna anche gli avventisti del 7° giorno ed i millenaristi, questi ultimi assertori del concetto basato sulla convinzione che nell’anno 2000 ci sarà un cambiamento radicale interpretato sull’esame delle costellazioni planetarie.

Il relatore Wittman conclude asserendo che esistono due orientamenti di giudizio: uno USA ed uno Europeo: Il primo stabilisce che i gruppi nascono e si sviluppano sulla scia di una difesa giuridica e la difficoltà di neutralizzarli ne favorisce il proliferare. Il parere Europeo è orientato verso la necessità di operare un controllo allo stadio precoce per limitarne lo sviluppo esponenziale e la radicalizzazione del fenomeno.

Intervenire sui gruppi più estremisti presenta grosse difficoltà operative in quanto l’azione dissuasiva è estremamente complessa proprio per le componenti psicologiche insite nel gruppo e per le potenzialità economiche che consentono di procurare mezzi, strumenti e protezioni.

Lo sforzo, prosegue Wittman, deve perciò essere rivolto a potenziare l’impegno affinché frange di società non prediligano comportamenti estremistici, dannosi alla propria ed altrui esistenza.

La conferenza si è conclusa con interventi e commenti da parte dei delegati.

Mercoledì mattina 6 maggio, è intervenuto il Dott. La Magna, relatore Italiano, il quale ha illustrato il tema degli organi dello Stato e dei gruppi religiosi in conflitto sull’esempio di sette o formazioni religiose in Italia.

Il Dott. La Magna ha operato un distinguo tra coloro che considerano le sette come pericolo sociale, sulla scia delle emozioni scaturite da alcuni episodi drammatici avvenuti in Texas, Svizzera, Canada e Tokio e coloro che non considerano il fenomeno in senso dispregiativo.

In particolare, ha chiarito il pensiero di illustri studiosi, attraverso una sintetica ma incisiva ed esauriente analisi dei "nuovi movimenti religiosi" o scelta di conversione non pregiudizievole.

Ha citato l’articolo 19 della Costituzione Italiana con riferimenti alla legalità delle sette che si pongono in contrasto con gli organi costituzionali dello Stato.

Ha effettuato un escursus storico del termine "setta" e degli effetti all’interno del suo universo, illustrando le tecniche di indottrinamento e formazione che precedono la manipolazione sociale e psicologica dei giovani e delle persone anziane, quali soggetti maggiormente vulnerabili ed esposti all’assoggettamento ai movimenti non conformisti.

Ha operato inoltre una classificazione delle sette in Italia ed analizzato, in dettaglio, le motivazioni che spingono gli individui più giovani ad aderire alle sette.

A conclusione, si è chiesto quale poteva essere l’atteggiamento e l’approccio della società con le sette.

Pur manifestando comprensibili perplessità, generate dalle diverse situazioni a carattere religioso, culturale e sociale, ha affermato, con coerenza e fermezza, che è necessario attuare una incisiva informazione, indirizzata preferibilmente alle fasce più giovani, ed impegnare, nel contempo, il legislatore per assicurare una idonea protezione giuridica.

Una sfida alle sette, ha affermato il Dott. La Magna, che deve essere uno stimolo al rinnovamento di tutte le componenti della società in vista di una maggiore efficacia normativa e tendere ad intensificare gli sforzi orientandoli alla comprensione dei punti di vista dei soggetti coinvolti e, soprattutto, cercando di combatterle sul loro stesso terreno.

Una conferenza che, per i contenuti di ampiezza concettuale, ha toccato riferimenti di analogia su mafia ed altre organizzazioni criminali, stimolando utili e costruttivi confronti.

Nel pomeriggio si è svolta la conferenza dell’Insegnante Signora Ursula Zoppel della Repubblica Federale Tedesca, la quale ha vissuto esperienze personali come madre di un ragazzo entrato a far parte degli Hahre Krishna .

Una esposizione molto coinvolgente e toccante per i caratteri ed i contenuti.

La lotta posta in essere dalla Signora Zoppel per dissuadere il figlio che, giorno dopo giorno, vedeva sempre più alienato, il suo impegno sociale nel combattere il fenomeno che le aveva sottratto fisicamente e mentalmente il figlio, hanno costituito una ulteriore chiave di lettura del fenomeno.

Una donna sulla quale si sono improvvisamente riversati molti interrogativi e tante incertezze: la paura della rassegnazione contrapposta al dubbio se intervenire, aspettare, pagare, far rapire, sperare in un ripensamento del figlio. Una triste vicenda, comune a chissà quante altre in Germania, in Italia e nel mondo.

Inquietudine amplificata dalla prospettiva molto concreta che il figlio abbandonasse definitivamente la propria famiglia e delle conseguenze alla sua persona.

Le leggi che non consentono di intervenire a causa della maggiore età del ragazzo e la passività delle autorità che non dedicano adeguata attenzione al problema perché ritengono che debba essere la Chiesa la parte attiva a interessarsi in concreto, non forniscono, di fatto, alcun tipo di sostegno alla famiglia coinvolta.

Ora, afferma la Signora Zoppel, sono passati 20 anni; mio figlio, vivendo in comunità, si è sposato ed ha due bambini.

I rapporti continuano ad essere estremamente difficili.

Dichiara di aver letto molte pubblicazioni sull’argomento ed ha allacciato rapporti con altre famiglie in analoghe situazioni.

Nonostante il divorzio a cui è andata incontro qualche anno fa, l’impegno della Signora Zoppel è più che mai intenso a tutti i livelli della società, oltre tutto perché è venuta a conoscenza dello stile di vita, piuttosto censurabile, che il proprio figlio conduce e delle vessazioni e coercizioni cui è costantemente sottoposto.

La Signora Zoppel, forte della ricerca operata in 20 anni, ha maturato esperienze e conoscenze tali da esporre in maniera molto dettagliata tutti gli aspetti dell’organizzazione, con particolari riferimenti all’Iskcon, concepito come organo di controllo del gruppo.

A completamento della conferenza della Signora Zoppel, è stato proiettato in sala un video sull’attività dei gruppi orientali e sullo svolgimento della vita quotidiana nei templi.

E’ stata resa nota, inoltre, una testimonianza di una giovane ragazza entrata a far parte della setta, e poi uscita, ma soggetta a continue persecuzioni che le rendono oltremodo difficile il suo reinserimento nella società.

Mi ha colpito particolarmente un concetto espresso dall’insegnante: ella afferma che il canto è importante per gli Hahre Krishna : un brano, il manta, viene ripetuto sistematicamente per ben 1728 volte al giorno.

Il condizionamento continuo e l’annientamento della volontà costituiscono un cardine sul quale ruota tutto l’agire della setta per raggiungere i propri fini.

L’annientamento della volontà passa attraverso diverse fasi: il digiuno, la veglia forzata, il freddo, il lavoro massacrante, la totale dipendenza dal maestro ed alle regole ferree del tempio.

Il plagio ed il condizionamento avvengono 24 ore su 24, fino a paralizzare la mente con danni irreversibili.

Tutto ciò con la promessa della prospettiva di una vita migliore.

La conferenza della Signora Zoppel ha suscitato molto interesse e coinvolgimento e ha favorito numerosi interventi.

Mercoledì sera, una cena all’italiana preparata dal collaudatissimo cuoco ed ideatore Federico Putti, coadiuvato da un delegato di San Marino ed una rappresentante della Repubblica Federale Tedesca, ha costituito una gradita parentesi di relax.

La serata si è conclusa a tarda notte nella cantina del castello, con canti, balli e musica condotti dal gruppo di amici partenopei.

Giovedì mattina 7 maggio è stata la volta del relatore Peter Seibert, Funzionario della Polizia Criminale della Germania, che ha sviluppato il tema: "Sette distruttive e ruolo d’intervento da parte delle autorità".

Il Dott. Seibert ha precisato, in apertura della conferenza, che in Germania esiste un modo controverso di trattare le sette. In pratica, ogni land o regione, ha libertà di autonomia gestionale del fenomeno delle sette.

I land aventi supremazia democratica sono i più intransigenti mentre quelli a maggioranza socialista ed i verdi appaiono più moderati.

La struttura predisposta in Germania per la questione delle sette è composta da 16 uffici di criminologia, un per ogni land.

L’autorità federale risiede a Bonn.

Ha competenza sulle sette il Ministero degli Affari Interni a Bonn e l’ufficio federale per la difesa costituzionale. Il primo si occupa delle richieste internazionali, raccolta di informazioni, analisi e archiviazione dei dati. Il secondo organismo vigila sulle infrazioni al diritto costituzionale e l’ordinamento della Germania.

Nel 1996, i ministri in carica dei 16 land, si sono accordati su come sorvegliare e gestire le sette, in particolare Scientology.

Dall’accordo è scaturita la decisione di redigere una dettagliata relazione sulla situazione dei rispettivi land per poi comparare i dati e trarne le opportune conclusioni operative.

Sotto l’aspetto esecutivo, la Polizia federale ha attivato i propri servizi segreti in collaborazione con il servizio di spionaggio e difesa costituzionale.

L’interesse è sempre e comunque rivolto a Scientology, la cui presenza sul territorio tedesco è stata quantificata in 30.000 unità.

La Polizia interviene esclusivamente su richiesta o in presenza di reati.

Non risultano in atto processi a carico di Scientology ma sul conto di singoli membri del gruppo per reati di frode, fallimento e truffa.

Nella tarda mattinata, esaurita la conferenza del Dott. Seibert, sono stati riformati i gruppi di lavoro per discutere ed approfondire l’argomento delle sette, delle modalità operative per riconoscerle e intervenire, delle competenze degli organi dello Stato e dell’impegno sociale, il tutto sulla scorta delle cognizioni apprese durante i dibattiti e le conferenze in aula.

Ne è scaturito un utile e ricco confronto tra le componenti internazionali, con scambi densi di interesse e proposte innovative.

Giovedì pomeriggio era in programma una parentesi culturale costituita dalla visita al centro storico della città di Colonia dove, quest’anno, erano in corso manifestazioni per la celebrazione dell’anniversario gotico.

Venerdì mattina 8 maggio, giornata conclusiva del seminario, si è svolta la presentazione dei risultati prodotti dai vari gruppi di lavoro con interventi e dibattiti.

Dalle varie esposizioni è emersa una sostanziale convergenza di opinioni su:

 
 
  • - identificazione e caratteri delle sette;
  •  
  • - uniformità degli interventi da parte dello Stato e della società, nel rispetto delle garanzie costituzionali;
     
  • - importanza della prevenzione;
  •  
  • - esigenza di formare commissioni di studio e nuclei speciali per consentire indagini e proporre . leggi adeguate;
  •  
  • - scambio internazionale per favorire la circolarità di notizie ed esperienze;
  •  
  • - informazione e sensibilizzazione degli organi di comunicazione, delle famiglie, della scuola e degli organismi sociali;
     
  • - coinvolgemento del Parlamento Europeo per un’azione comune ed uniforme nell’ambito della Comunità Europea.
 
 
Il Dott. Nieder, a conclusione dei lavori, si è dichiarato particolarmente soddisfatto per la intensa collaborazione tra le varie componenti internazionali, non affatto ostacolata dalla difficoltà nel rapporto di interscambio verbale a causa delle differenti provenienze geografiche.

Si è dichiarato entusiasta, altresì, per la quantità e la qualità delle risultanze, quale prezioso "prodotto" per una più efficace e produttiva battaglia per combattere le sette.

Lo scrivente, quest’anno non nelle vesti di relatore ma di co-direttore, ha tenuto comunque a sottolineare l’importanza del tema e degli argomenti trattati i quali, seppur relativi ad un aspetto di un fenomeno marginale nel nostro paese, costituiscono le basi per una valutazione più consapevole nell’affrontare una eventuale "emergenza" italiana.

Non meno stimolante e produttivo è stato il confronto ad ampio spettro scaturito dal rapporto ravvicinato tra i diversi delegati, in particolar modo sotto il profilo professionale.

E’ auspicabile che la nutrita presenza di delegati italiani si ripeta anche nei prossimi anni. Di ciò si ringraziano i responsabili delle Delegazioni Regionali e dei Comitati Locali I,P,A, per la preziosa disponibilità e collaborazione offerte che hanno permesso l’eccellente risultato del seminario internazionale.

La consegna degli attestati di partecipazione ed un saluto commosso tra i partecipanti, ha definitivamente concluso i lavori del 9° seminario di studi di Gimborn.

 
 
 
INDICE
 
 
 

Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini, digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it