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Mimi Faust su Scientology: «volevano farmi firmare un contratto di lavoro, ma ho rifiutato»

La star americana del reality si confessa alla TV: sua madre era membro della Sea Org e abbandonò la figlia appena 13enne perché la ragazzina si era rifiutata di entrare a sua volta nel corpo ecclesiastico e paramilitare della Chiesa di Scientology.

Di © Tony Ortega, Village Voice, luglio 2012.

© Traduzione di Simonetta Po, agosto 2012.

 



Mimi Faust su Scientology: «volevano farmi firmare un contratto di lavoro, ma ho rifiutato»

© di Tony Ortega, 30 luglio 2012. © Traduzione di Simonetta Po, agosto 2012.

Questa sera su Twitter abbiamo notato un sacco di gente che parlava di una certa "Mimi" e di Scientology e alla fine abbiamo capito da dove veniva tutto il trambusto: dalla star del reality Oluremi "Mimi" Faust di Love & Hip Hop: Atlanta (Canale VH1).

La replica è appena finita così abbiamo avuto modo di capire come la controversa chiesa ha influenzato la vita di Mimi.

Nel breve spezzone di un suo incontro con un consulente matrimoniale, Mimi spiegava che sua madre era profondamente coinvolta in Scientology e a soli 13 anni la stessa Mimi si sentì chiedere di "firmare un contratto", ma rifiutò e venne "cacciata fuori". A quel punto la madre decise di dedicarsi completamente alla chiesa invece che ai figli, e da allora Mimi si porta appresso questo senso di tradimento. [...]

Scientology è una serie di visioni e pratiche filosofiche fondata dallo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard, dopo il successo nel 1950 del libro Dianetics, che illustrava le sue teorie sulla mente e diventò un bestseller popolare.

Hubbard credeva che ogni nostra esperienza venga registrata in una qualche zona del cervello, anche eventi accaduti nel ventre materno (o prima, in vite precedenti). Era convinto che grazie ai procedimenti di Dianetica sia possibile alleviare quelle esperienze traumatiche e neutralizzarle in modo che non affliggano la nostra vita attuale.

Nel corso degli anni Hubbard mise a punto una grande varietà di procedimenti e direttive; il suo movimento era in espansione e riuscì a convincere un numero sempre crescente di persone che non solo avrebbero potuto "liberare" la propria mente dalle influenze negative, ma liberare tutto il pianeta - poi liberare la galassia intera.

Il fervore dei seguaci veniva caldamente incoraggiato. I dipendenti della élite che lavora sodo per la chiesa, la cosiddetta "Sea Org", vengono molto spesso reclutati in giovanissima età; a questi ragazzini viene chiesto di dedicarsi completamente a Scientology per un miliardo di anni.

È per questo che gli affiliati alla Sea Org firmano un contratto di quella durata, in seguito al quale iniziano una vita scandita in modo ossessivo dalla dedizione alla chiesa, lavorano anche 100 ore la settimana con solo poche ore di riposo e per un salario settimanale di appena 50 dollari. Molti ex membri la descrivono come un'esistenza brutale, esistenza a cui vengono incoraggiati in età molto precoce, anche a 10 anni. (Si veda il racconto di Ramana Dienes-Browning.)

Le parole di Mimi Faust ci fanno intuire che membri della Sea Org cercarono di reclutarla perché sua madre era una scientologist, cosa abbastanza comune. Molti membri della Sea Org tendono ad essere figli di scientologist. Ma perché la madre avrebbe dovuto abbandonarla al suo rifiuto? La triste verità è che forse questo ordine arrivò dalla chiesa stessa.

Come abbiamo spiegato molte volte qui al Voice, una delle direttiva più intossicanti di Scientology è la "disconnessione", che spesso fa a pezzi le famiglie. Chi lascia la chiesa è passibile di scomunica - in gergo scientologese si parla di "dichiarazione si persona soppressiva" o "SP". Quando succede, tutti i membri in buoni rapporti con la chiesa devono "disconnettere" da quell'SP, anche se questo significa troncare i rapporti con i propri figli, i genitori, i coniugi.

Se Mimi, nel suo rifiuto di lavorare per la Sea Org, venne dichiarata "SP" dalla chiesa, allora la madre avrebbe dovuto "disconnettere" da lei.

Basandoci su ciò che Mimi racconta al Dott. Jeff Gardere, terapeuta del programma, è possibile che sia successo proprio questo. «Restò lì dentro fino alla morte», racconta Mimi della madre. «Abbandonò i figli, tutto quanto.»

Dall'altra parte, però, alcuni scientologist sono talmente dedicati al loro lavoro che si allontanano comunque dal loro ambiente familiare, anche senza bisogno di una direttiva formale. Come ci hanno raccontato molti ex membri, la disconnessione a cui furono sottoposti è una cosa che lascia profonde ferite. E sembra proprio che Mimi Faust conosca benissimo quel senso di abbandono.

Aggiornamento: il nostro infaticabile ricercatore Puffo ha scoperto che Mimi Faust è nata "Oluremi Fela James" e ha cambiato legalmente il proprio cognome in "Faust" nel 1996. Se al momento della "cacciata" di Scientology e dell'abbandono della madre aveva appena 13 anni, allora doveva essere il 1985. Con questi indizi, qualche nostro lettore con l'occhio di lince è forse in grado di trovare il nome della madre di Mimi e qualcosa sul suo coinvolgimento in Scientology? Abbiamo inviato un messaggio a Mimi e speriamo ci risponda.

Secondo aggiornamento: forse l'abbiamo trovata. Stando a questo necrologio, Gloria Olaiya Odufunke Simmons è morta il 27 ottobre 2003 a Duarte, California, anche se si parla di lei come di una residente di Clearwater. La donna lascia i figli «Kwesi James, Ingrid James e Mimi Faust».

Ed ecco che cosa ci ha scritto una lettrice su Mimi James, sua compagna di scuola alla Mace-Kingsley di Silber Lake, Los Angeles (non la tristemente nota scuola-fattoria di Palmdale, California o del Nuovo Messico):

Negli anni '80 ero compagna di scuola di Mimi Jones (istituto Mace-Kingsley). Sua mamma era nella Sea Org e Mimi non viveva con lei. Mimi finì per peregrinare da una casa all'altra, ospite di questo o quell'amica i cui genitori non erano in Sea Org. [1] Un'amica in particolare, Jessica (non ricordo il suo cognome) e un'altra ragazzina che si chiamava Tanya Larson (che viveva nella Simi Valley, Ca) la ospitarono e Mimi stava quasi sempre da loro, anche se più spesso con la famiglia di Jessica.

Non penso che Mimi possa essere stata dichiarata [soppressiva] per il suo rifiuto di entrare nella Sea Org, ma era stata sicuramente abbandonata. Visto che non era entrata in SO, dovette arrangiarsi da sola fin da molto piccola. L'ho visto accadere spesso ai bambini Scientology di mia conoscenza. Se i loro genitori erano nella SO e i ragazzini non ci entravano a loro volta, i genitori trovavano per loro qualche altra sistemazione (presso amici o parenti, perché loro erano molto impegnati a salvare il pianeta e i bambini che non accettavano a loro volta di farlo venivano tagliati fuori), oppure dovevano arrangiarsi da soli (e questo accadeva piuttosto spesso). Così questi bambini si ritrovavano da soli, fuori nel grande mondo, a 12, 13, 14, 15 anni. O così, oppure dovevano entrare a loro volta in Sea Org perché non avevano altro posto in cui andare.

Nei database Internet non ho trovato completamenti di Gloria, però questa lettera ci fornisce parecchie informazioni e vorremmo saperne di più di Mimi e di sua madre.


Nota del traduttore:

1. Questo racconto mi ricorda molto quello di Marc Headley, che nel libro autobiografico "Blown for Good" racconta le sue personali peregrinazioni da una casa all'altra, addirittura di un periodo in cui, non ancora 12enne, visse praticamente per strada.



Olaya Odufunke: la vita al servizio di Scientology della madre di Mimi Faust

© Di Tony Ortega, 3 agosto 2012. © Traduzione di Simonetta Po, agosto 2012

Olaiya, a sinistra, con la collega di OSA Joyce Earl

Lunedì sera, durante il programma Love & Hip Hop: Atlanta della VH1, Mimi Faust ha rivelato di essere stata abbandonata a 13 anni dalla madre, la quale preferì Scientology ai suoi stessi figli. Martedì mattina avevamo già identificato la donna, Olaiya Odufunke, morta nel 2003. Ora abbiamo anche una sua fotografia (la donna a sinistra, l'altra è Joyce Earl, altra dipendente di Scientology), inviataci da chi lavorò con lei e ci può raccontare qualcosa della sua vita.

Olaiya (conosciuta anche come "Gloria") era membro della "Sea Organization" di Scientology, o Sea Org, il corpo ecclesiastico di élite che firma un contratto di un miliardo di anni e promette di lavorare per la chiesa una vita dopo l'altra.

Mimi Faust

La donna lavorava per il dipartimento Sea Org chiamato Ufficio degli Affari Speciali [OSA], il quale si occupa di operazioni sotto copertura, di spionaggio e di pubbliche relazioni. In altre parole, Olaiya lavorava per ciò che molti considerano essere il servizio segreto di Scientology.

Tutti i membri della Sea Org - che siano o meno di OSA - lavorano molte ore al giorno per un salario irrisorio. Abbiamo parlato con ex membri che lavoravano 100 ore la settimana dormendo soltanto poche ore a notte, spinti costantemente ai limiti, alloggiati in condizioni spesso molto spartane e prive di privacy. In quel tipo di ambiente c'è poco tempo per qualsiasi cosa estranea al lavoro Scientology - niente TV, nessuna lettura, niente giorni liberi. Ed è questo il motivo per cui sentiamo parlare di genitori che sostanzialmente abbandonano i propri figli - semplicemente non hanno tempo per loro. Ed è la situazione in cui si ritrovò Mimi Faust a 13 anni.

Lunedì sera durante il programma la donna ha detto che le chiesero di "firmare un contratto" e lavorare per la chiesa, ma che lei rifiutò. (I figli degli scientologist ricevono pressioni in età molto precoce per firmare il contratto ed entrare nella Sea Org). In quel periodo sua madre Olaiya era di stanza nella sede amministrativa di Scientology a Los Angeles, un ex ospedale dipinto di azzurro noto come PAC Base, per Pacific Area Command. Successivamente, dal 2000 al 2003, andò a lavorare a OSA Clearwater, Florida.

«Il suo ultimo incarico a Clearwater fu Clearance in Charge », ci dice Kirsi Ojamo, ex impiegata di OSA che lavorò con Olaiya in Florida. «Controllava le qualifiche dei fedeli e dava o meno l'OK per i servizi.»

Kirsi Ojamo

Kirsi ha lasciato Scientology nel 2007. È finlandese e oggi vive in Francia. Non solo era collega di Olaiya, ma a Clearwater facevano lo stesso lavoro: verificare quali fedeli potessero accedere a servizi particolari. (Kirsi mi ha mandato una foto di Olaiya e Joyce Earl. Ho domandato a Mike Rinder, che in quegli anni dirigeva OSA, di confermarmi le loro identità.)

Ho chiesto a Kirsi di descrivermi l'incarico svolto a Clearwater.

Scientology è un'organizzazione che ha molto a cuore la propria sicurezza. Non solo è sempre in allerta per identificare gli estranei che potrebbero cercare di infiltrarsi, ma interroga continuamente i propri membri dello staff per pizzicare chiunque possa avere la tentazione di parlare con la stampa o con le autorità. Vuole poi essere informata sui segreti dei propri membri, segreti che potrebbero risultare compromettenti. Se nascondono qualcosa, allora non potranno accedere alla consulenza pastorale chiamata "auditing".

Il lavoro di Kirsi e Olaiya era proprio scoprire i segreti dei membri della chiesa che si recavano a Clearwater - la mecca spirituale di Scientology.

«Lasci innanzitutto che le dica che non esistevano informazioni coperte dal privilegio prete-penitente. Io avevo accesso a qualsiasi cosa ritenessi necessaria, anche ai folder dei PC e degli OT che non fossero tecnicamente confidenziali o superiori al mio livello di processing », mi dice Kirsi. «Il supervisore del caso mi girava i rapporti che riteneva [contenessero] dati rilevanti per la sicurezza e mi sottoponeva per revisione il folder del PC.»

In altre parole, qualsiasi cosa uno scientologist avesse rivelato durante le sue sedute di assistenza pastorale, che si presume siano confidenziali, - si trattasse del "Pre-Clear" di basso livello o del "Thetan Operante" di livello superiore - era considerato di interesse, un "bersaglio libero" [fair Game] di OSA.

«Leggevo i dati dei folder di etica e se ritenevo che fosse necessaria una verifica di sicurezza, allora ordinavo che venisse fatta prima di dare l'ok per i servizi.» (Una "verifica di sicurezza" è un approfondito interrogatorio fatto con l'ausilio dell'e-meter, apparecchio che gli scientologist sono convinti possa identificare i segreti non rivelati).

Ho chiesto a Kirsi quali erano le cose che potevano squalificare e negare l'accesso ai servizi per cui lo scientologist si era recato in Florida.

«La prima era l'evasione fiscale. Oppure un passato criminale - "Tipo B", come si dice in gergo. Prove che un familiare o un parente avessero o stessero attaccando la chiesa. Sì, indipendentemente dal fatto che tizio fosse appositamente arrivato dall'Islanda per fare i livelli OT»; in pratica, poco importava se eri arrivato dall'altro capo del mondo, prima bisognava superare il filtro di Kirsi e di Olaiya.

Come tutti gli altri membri della Sea Org che lavorano a Flag, anche Olaiya si spostava sugli autobus della chiesa per raggiungere l'ufficio dal residence in cui viveva, gli Hacienda Gardens. Solitamente, i dipendenti che vi risiedono hanno pochissima privacy e devono condividere l'appartamento con innumerevoli colleghi.

Nel 2003 - prosegue Kirsi - a Olaiya venne diagnosticato un cancro al pancreas. Per le cure venne mandata al City of Hope di Los Angeles. «Sfortunatamente, dopo 8 mesi di trattamento morì. Tenni il suo servizio funebre a Clearwater e incontrai anche Mimi, che era venuta a prendere le cose di sua madre.»

Ho chiesto a Kirsi se Olaiya parlava mai dei suoi figli. Mi ha detto che ne parlava spesso, in particolare di Mimi. «Era evidente che le voleva molto bene. La mia impressione è che non fosse per nulla indifferente al loro bene.»

Abbiamo chiamato gli agenti di Mimi e speriamo di poterle parlare presto.

Aggiornamento: È uscito che Olaiya lavorò al servizio di OSA per molti anni, non solo quelli finali. Abbiamo appena avuto notizie da Simi Valley: ci ha contattato una scientologist veterana uscita da poco e ora entrata nel movimento indipendente.

Ecco che cosa ci ha detto di Olaiya:

La conoscevo perché abbiamo lavorato insieme a OSA US (con sede a Los Angeles), nel 1988-89. All'epoca usava il nome "Olaiya Olayinka" e lavorava alla Divisione Tesoreria.

Olaiya era dura come l'acciaio e molto seria e dedicata al suo lavoro per la Sea Org. Ricordo una volta a pranzo, stava parlando di una collega che l'aveva infastidita e disse: «Le ho fatto un KR lungo una quaresima», per intendere «Ho scritto un lungo e dettagliato rapporto [di polizia interna] su di lei.»

Un sacco di membri dello staff di OSA erano veramente fetenti con i colleghi e il suo commento era tipico dell'atmosfera in cui erano immersi.



Esclusiva del Voice: Mimi Faust su Scientology: «A 13 anni mi dissero che ero una scroccona»

© di Tony Ortega, 8 agosto 2012. © Traduzione di Simonetta Po, agosto 2012.

Mimi Faust commossa mentre parla della madre

Oluremi "Mimi" Faust è una delle star della popolare trasmissione Love & Hip Hop: Atlanta che va in onda al lunedì sera. Una settimana fa Mimi ha lasciato a bocca aperta il suo pubblico, quasi tutto afro-americano, quando ha rivelato di essere stata abbandonata a 13 anni dalla madre, che era una scientologist. Con l'aiuto della nostra comunità di commentatori siamo riusciti a identificare la madre e poi a trovare alcune persone che avevano lavorato con lei nella Sea Organization, il corpo elitario di Scientology. Ma restava il nostro desiderio di parlare direttamente con Mimi e ieri lo abbiamo finalmente esaudito. Infatti, sono riuscito a parlarle al telefono, abbiamo discusso delle sue esperienze, avevo da farle molte domande a cui ha risposto con sincerità.

La Faust ha raggiunto il successo dopo il debutto, in giugno, del sequel di un reality partito nel 2011, Love & Hip Hop. Il programma mostra alcune coppie afro-americane della scena musicale di Atlanta. La Faust non è un'artista, ma la sua travagliata relazione con Steven Jordan - produttore veterano di hip hop noto come Steve J - è diventata una dei punti chiave della trasmissione.

Tutte le settimane centinaia di siti di cultura urbana fanno a gara per riassumere il turbolento triangolo costituito da Steve J, da Joseline, una cantante con cui lui è andato a letto e da Mimi Faust, madre di suo figlio. Con il procedere dello show Mimi è emersa come l'adulta del gruppo, attirandosi un grande seguito di fan che la considerano una giovane donna con un grande talento imprenditoriale.

La settima puntata, trasmessa il 30 luglio, è stata abbastanza scioccante perché durante una seduta di terapia Mimi ha ammesso di stare combattendo con i problemi di abbandono dovuti all'ossessione della madre per Scientology. [2]

Gli utenti afro-americani di Twitter si sono scatenati: che accidenti è Scientology? (Movimento a predominanza bianca, Scientology sta cercando da alcuni anni di far breccia nella comunità nera. Uno dei risultati è il curioso coinvolgimento di Louis Farrakhan e della Nation of Islam.)

All'inizio dell'intervista ho voluto innanzitutto chiarire i nomi particolari della sua famiglia. Mimi mi ha spiegato che il nome vero di sua madre era Gloria Eva Simmons a cui, dopo il matrimonio, aggiunse un "James". Mimi è nata come Mimi James (il fratello, apparso nella puntata di lunedì, è Kwesi James.)

Poi la madre cambiò completamente generalità. «Prima di entrare in Scientology si era avvicinata a una religione africana, modificando il suo nome in Olaiya Odufunke». Fu un uomo con cui aveva iniziato a uscire a introdurre la madre a Scientology, ricorda Mimi.

«Quando mamma entrò in Scientology io vivevo ancora qui ad Atlanta. Avevo sei o sette anni. Quando ne avevo otto o nove, mia madre uscì completamente di testa e vendette tutto: casa, macchina, tutto quello che avevamo.»

Come abbiamo già spiegato in più occasioni, il fondatore L. Ron Hubbard non costruì soltanto una filosofia della mente umana, ma anche una complessa burocrazia. Mentre gli scientologist esplorano le loro vite passate - riscoprendo memorie di se stessi su altri pianeti, vite vissute milioni di anni fa http://blogs.villagevoice.com/runninscared/2011/07/scientology_and_1.php - si trovano spesso anche un lavoro nei complessi strati burocratici dell'organizzazione. Per chi decide di dedicare tutta la propria vita all'azienda c'è la "Sea Organization" - corpo elitario il cui accesso è vincolato alla firma di un contratto da un miliardo di anni e alla promessa di lavorare per la chiesa una vita dopo l'altra.

Quando Olaiya decise di entrare nella Sea Org si lasciò alle spalle la vita di Atlanta, compresi il fratello e la sorella maggiori di Mimi. Ma lei era troppo piccola e non poteva cavarsela da sola. La mamma la portò con sé nella sede amministrativa di Scientology a Los Angeles. «Era quello che voleva fare. Non le importava che cosa ne pensassimo noi», mi spiega Mimi. «Così ci trasferimmo al Big Blue.»

La sede Scientology di LA è situata su Fountain Avenue nel palazzo che una volta ospitava l'ospedale Cedars of Lebanon. Formalmente noto come PAC Base, per Pacific Area Command, il complesso viene anche chiamato "Big Blue" per il colore azzurro che lo contraddistingue.

Arrivate a Los Angeles, Olaiya firmò il contratto da un miliardo di anni ed entrò in Sea Org. «La vita cambiò completamente», ricorda Mimi. «Vivevamo in una stanza con i letti a castello. Andavamo alla mensa per colazione, pranzo e cena. E mia mamma era sempre al lavoro. La vedevo soltanto durante il cosiddetto family time, dalle 5 alle 7 del pomeriggio. Appena due ore al giorno.»

Ex colleghe di Olaya ci hanno raccontato che la donna lavorava per l'"Ufficio degli Affari Speciali" della Sea Org, la branca che si occupa di affari legali e intelligence - alcuni definiscono OSA il servizio segreto di Scientology. Ma Mimi non ricorda che la madre le abbia mai detto che tipo di lavoro facesse: «Se devo essere sincera, non lo so nemmeno ora. Non ho mai saputo che cosa facesse, né al nostro arrivo né dopo.»

Come abbiamo già riferito, i figli adolescenti degli scientologist possono subire forti pressioni per entrare in Sea Org. E quattro anni dopo l'arrivo al Big Blue anche Mimi venne avvicinata dai funzionari ecclesiastici. «Avevo 13 anni, mi dissero che ero una scroccona. Mangiavo la loro roba, dormivo nei loro letti. Dovevo firmare un contratto da un miliardo di anni, oppure andarmene.»

Ho chiesto a Mimi che cosa avesse fatto sua madre: aveva incoraggiato la figlia a firmare il contratto?

«Mia madre non mi disse mai apertamente che voleva che io entrassi in Sea Org», mi spiega. «Sapeva come la pensavo. E io pensavo che non era quello che avrei voluto fare.» Anche dopo quattro anni di permanenza, Mimi non aveva accettato la cultura paramilitare di Scientology. «Ero solo una bambina, ma non sarei mai andata in giro a chiamare "Signore" la gente. Non era davvero il mio mondo.» (Nella Sea Org anche le donne vengono chiamate "Signore" e ci si riferisce a loro con il pronome maschile).

Allora che fece?

«Misi le mie quattro cose in una borsa e me ne andai.» Commento che deve essere stata un'esperienza terribile.

«Sì, è così. Non sapevo dove andare. Pensavo che mia madre avrebbe cercato di fermarmi, ma non lo fece. Non mi chiese nemmeno dove pensavo di andare, se avessi bisogno di soldi per l'autobus. Credo sia stato quello a ferirmi di più. Che lei mi ha semplicemente guardata andare via.»

Mimi prese l'autobus e andò a casa di un'amica. «Io la chiamavo mia cugina, ma non eravamo parenti. Andai da lei. Dovevo pensare, riflettere su questa cosa. E qui comincia la parte più folle. Frequentavo ancora una scuola Scientology. Eravamo a metà dell'anno scolastico. Trascorsi il fine settimana da mia cugina, poi al lunedì ripresi l'autobus per andare a scuola.»

Mimi frequentava la Mace-Kingsley di Silver Lake (prende il nome dai due scientologist che l'hanno fondata; oggi si è trasferita a Clearwater, Florida, ed è un doposcuola dove i bambini ricevono auditing di Scientology.) Per tutto l'anno scolastico Mimi dovette darsi da fare per trovarsi ogni sera un posto in cui stare.

«Non c'erano soltanto dei bambini Sea Org, ma anche i figli di scientologist benestanti. Così ogni giorno chiedevo a qualcuno se potevo andare a dormire da loro. Nessuno sapeva che io non avevo più una casa. Terminai l'anno scolastico in quel modo.»

In estate trovò da lavorare nella farmacia della cugina. «Ho sempre lavorato, non sono mai stata per strada, senza tetto. Mi sono sempre data molto da fare.»

Quattro anni dopo, Mimi ebbe per la prima volta notizie della madre. «A 17 anni ricevetti una sua telefonata, voleva incontrarmi. Non ci vedevamo da quattro anni. Presi l'autobus e andai giù al Big Blue. Rivederla fu bellissimo, ci abbracciammo strette.»

Erano nell'ufficio di Olaiya quando entrò un membro della Sea Org. E poi un altro, e un altro, e un altro ancora. «Alzai gli occhi e vidi quattro funzionari della Sea Org in piedi accanto a noi, mentre mia mamma cercava di darsi un tono. Pensai che fosse molto strano.» Poi i quattro cominciarono a insistere affinché Mimi entrasse nella Sea Org.

«Cominciarono a dire che avevo bisogno di Scientology per diventare un essere migliore. E io pensai: "Eccoli di nuovo con le loro stronzate". Poi tirarono fuori un contratto, una penna e mi dissero di firmarlo.» Era il contratto da un miliardo di anni della Sea Org. «Continuavano a ripetermi "firma questo foglio, firma questo foglio, firma questo foglio". Era diventata una litania. Pensai di essere capitata nella Twilight Zone. Mi girai verso mia mamma, ma lei guardava fuori dalla finestra. Mi sentii di nuovo terribilmente sola», continua. «Non firmai. Dissi loro che mi dispiaceva, ma che non avrei firmato.»

Mimi si alzò per andarsene, ma i funzionari della Sea Org chiusero la porta a chiave. «Attaccarono il contratto alla porta con lo scotch. E mi dissero nuovamente di firmarlo.» Aggiunsero che non poteva uscire se prima non firmava.

Le ho chiesto come risolse la situazione. «Cominciai a fare la matta totale», mi risponde. «Iniziai a inveire e a urlare. Ero veramente su tutte le furie. Alla fine mi lasciarono andare e corsi via. Ero imbestialita marcia con mia madre. Passarono altri anni prima di vederla di nuovo e parlammo di quel momento molto tempo dopo, quando avevo 27 anni. Ebbe il coraggio di dirmi che non aveva idea di come mi fossi sentita e non riusciva a capire perché fossi così sconvolta.»

Nel 1996 Mimi Jones cambiò nome e diventò Mimi Faust. «Avevo scoperto chi era mio padre biologico, così presi il suo cognome.»

Ma sua madre continuava ad essere totalmente presa da Scientology. «La possedevano, letteralmente. Possedevano ogni sua parte. Mamma morì letteralmente lì dentro», mi dice. «Quando le venne il cancro subì due interventi. Pagarono tutto loro, gli va riconosciuto.»

Quando nel 2003 si ammalò, Olaiyda lavorava per l'Ufficio degli Affari Speciali di Clearwater, Florida, presso la sede spirituale della chiesa nota come "Flag Land Base". Come abbiamo spiegato nell'articolo precedente, il lavoro della donna consisteva nel verificare le cartelle confidenziali dei fedeli per vedere se fossero qualificati per ricevere i costosi servizi di Flag. Le sue ex colleghe l'hanno descritta come una dura della Sea Org.

«Sì, era una donna dura», conferma Mimi. «Era fatta di acciaio.»

Ma poi le venne diagnosticato un cancro al pancreas e venne mandata a curarsi al City of Hope National Medical Center della contea di Los Angeles.

«Quando era ormai terminale, volai laggiù per incontrarla. Ma non mi permisero di restare sola con lei. Anche mentre stava morendo, c'era sempre presente un'accompagnatrice.»

Nella puntata di lunedì, Mimi e suo fratello Kwesi Jones hanno esaudito l'ultimo desiderio della madre, spargere le sue ceneri sull'acqua. Ho notato che Kwesi usava il nome precedente della madre - Gloria Eva Simmons James - e Mimi ha raccontato di averle tenuto la mano mentre esalava l'ultimo respiro. Le ho detto che la scena lasciava l'impressione che avesse voluto sentir dire da sua madre che era dispiaciuta per come erano andate le cose.

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«Non lo ha mai fatto. Non si è mai detta dispiaciuta di niente, ma ha recitato una poesia intitolata "Se". Per dirla tutta ci ha messo quasi un'ora e mezza. Il fisico stava cedendo, respirava a fatica. Fu terribile. Ma era determinata a finire quella poesia, che parlava di perdono. Non le riuscì di dire semplicemente che le dispiaceva», mi dice Mimi.

«Per tutta la sua vita, mia madre ha cercato qualcosa. Per non so quale scherzo del destino, lo trovò in Scientology. E per lei abbandonò i suoi figli.»

Ho chiesto a Mimi che cosa pensa oggi di Scientology. Non ha voluto esprimere giudizi negativi e dice che alcuni ci trovano del positivo. Ma ha sottolineato che le sembrava di aver capito che Scientology vuole unire le persone. «Beh, come fai a tenere insieme il mondo se non riesci nemmeno a tenere unita la tua famiglia?»

Mimi dice che ancora oggi la chiesa riesce sempre a trovarla, le telefona e le manda pubblicità, o la incoraggia a fare qualche corso. «Riescono sempre a trovare il mio nuovo numero. È folle. Indipendentemente da dove mi trasferisca o da quello che faccio, mi telefonano e dicono che mi vogliono mandare qualche nuovo libro.»

Viste le capacità di Scientology nel rintracciarla, ho chiesto a Mimi come si fosse sentita nel parlarne così liberamente a una TV nazionale. «Ho semplicemente raccontato la mia storia. Non ho riflettuto sugli effetti che poteva avere. Ho detto solo la verità. A me è successo ciò che ho raccontato.»


Note del traduttore:

2. Non va dimenticato che in questo stesso luglio 2012 Tom Cruise ha divorziato dalla terza moglie Katie Holmes, attirando inevitabilmente la luce dei riflettori sulla loro vita privata e le scelte religiose. Motivo della separazione pare sia stato il rifiuto di Katie di allevare la figlioletta Suri a Scientology - la religione del marito. I figli che Cruise ha avuto dal precedente matrimonio con Nicole Kidman stanno crescendo lontani dalla madre e sempre più coinvolti nella Chiesa di Scientology, tanto che pare che Isabella, la maggiore oggi 19enne, stia prendendo in considerazione l'idea di entrare nella Sea Org. È comprensibile perciò che l'affermazione della Faust, fatta davanti a milioni di telespettatori, abbia suscitato interesse.

 
 
 
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