Recensione di Pescatori di Anime: Nuovi Culti e Internet, del giornalista Marco Merlini, Edizioni Avverbi, pubblicato in Italia nel Maggio 1998 (ISBN 88-900206-7-9). A cura di Giorgio Banaudi. Articolo tratto da Jesus, Settembre 1998.
Che Internet sia ancora considerato un
argomento per riempire i discorsi è evidente, basta vedere come
vengono presentate le notizie che la riguardano, quasi sempre più
interessate al mezzo che al contenuto. E' vero, da Ferragosto è
possibile sentire l'Angelus del Papa in tempo reale, collegandosi al sito
del Vaticano (www.vatican.va), ma chi gira per la rete sa già che
le possibilità tecniche sono disponibili da tempo, gli unici problemi
sono quelli legati al traffico di dati che deriva da queste scelte. Ma
la notizia val bene un passaggio sul Tg1, anche se non si spiega assolutamente
come procedere e le immagini che solcano lo schermo si riferiscono ad una
generica animazione 3D della cupola di s. Pietro! Internet si sta ampliando,
e come tutte le macchie d'olio è sui bordi, ai confini col quotidiano,
che si annidano i problemi e gli ingorghi.
Un fenomeno che invece non sembra avvertire rallentamenti è l'utilizzo sempre più deciso delle nuove tecnologie per affrontare temi legati al mondo della fede e della religione. Forse non è convinzione solo di Del Vaglio (ricordate la vignetta del numero di agosto?) ma il diavoletto che preferisce la Rete alla terra e al cielo conferma una tendenza e una tacita convinzione ormai consistente. Prima che venga scoperto un indirizzo di posta elettronica del buon Dio (anche se numerosi discepoli sono disponibili a fare da intermediari), è utile riflettere su quanto sta succedendo. Un aiuto valido e ben documentanto ci viene da un recente libro compilato dopo ore e ore di paziente caccia sulla rete, alla ricerca di tutti gli indizi che coniugassero religione ed Internet. Si tratta del libro Pescatori di anime, di Marco Merlini (ed. Avvernbi, 28.000 Lit), che merita un'occhiata per diversi motivi. Prima di tutto perché ci consente di non ipotecare mesi del nostro futuro alla ricerca e alla valutazione di centinaia e centinaia di siti religiosi o sedicenti tali; nel libro vengono infatti passati in rassegna circa 700 pagine Web che riguardano il sacro e l'autore ha provveduto a disporre il tutto in buon ordine. Libri del genere sono utili per una consultazione, tipo pagine gialle, in modo da sveltire e circoscrivere le ricerche e per farsi una prima idea del fenomeno. In secondo luogo ci sembra utile sottolineare l'impostazione piuttosto disincatata che l'autore assume nei confronti dei tanti, troppi, ciarlatani del sacro che hanno scelto Internet come pulpito privilegiato o come ultima spiaggia per piazzare un prodotto che, quasi sempre, con la fede ha poco a che vedere. L'autore ha fondato e dirige la società Innovanet, che ha come oggetto di studio proprio l'uso che viene fatto delle nuove tecnologie comunicative. Sfogliando poi il catalogo delle edizioni Avverbi (avverbi@flashnet.it) si coglie l'ottica, molto pragmatica e spiccatamente razionalistica, che anima i vari titoli, poco teneri verso atteggiamenti di creduloneria nei confronti dei classici temi che tanto colpiscono la fantasia della gente: ufo, fachiri, reincarnazione, Titanic, fantasmi... Il libro è una recensione circostanziata soprattutto dei filoni, per così dire, secondari del sacro. La prima cosa che balza subito all'occhio, infatti, è la evidente assenza di siti religiosi istituzionali. Non si parla, per intenderci, di nessuno di quei siti che andiamo presentando su queste pagine. Tale scelta, voluta, permette di concentrare l'analisi su una galassia che a prima vista sembra ristretta, ma che si rivela imponente e fortemente intrecciata appena ci si avventura al suo interno. Il libro si avvale inoltre di un esame della sterminata produzione cartacea (sono stati presi in esame circa 50000 articoli di giornali e quotdiani pubblicati negli ultimi 8 anni), anche se è inevitabile che la Rete salga alla ribalta quasi solo per eventi luttuosi, spettacolari o inusuali. E' stata svolta anche una indagine in rete, con tanto di questionario al quale hanno risposto 820 fedeli del modem; ne scaturiscono risultati in linea con altri sondaggi, rivolti a gente comune nei soliti modi: quasi il 70% ha una fede, il 20 si dichiara ateo, un 10% indifferente... non meraviglia più di tanto però che un cibernauta su 7 si ritrovi più a suo agio con le nuove religioni alternative piuttosto che con quelle tradizionali. Ovviamente il testo ha una sua presentazione sulla rete (www.flashnet.it/users/fn023157/uscite.htm) e l'autore è anche disponibile ai contatti telematici (e-mail: innova.net@flashnet.it). Interessante anche la bibliografia che mostra la cura nella documentazione e anche la vistosa assenza di studi e saggi italiani sull'argomento, non a caso l'autore parla di una "prima mappa fenomenologica del grande magazzino della cyber-spiritualità". Il testo riporta molti episodi e temi che hanno colpito o scosso l'opinione pubblica negli ultimi anni: suicidi di massa con supporto della rete, l'approdo su Internet di Scientology e i problemi connessi, le sette emergenti di vario tipo e i vari tentativi di proselitismo, il ritorno dei culti arcaici e il loro connubio con il tecnopaganesimo, cibersacerdoti e oracoli profetici personalizzati che rispondono, guarda caso, a colpi di mouse ma solo se supportati da copiose offerte in denaro, in questo caso ben poco virtuale. Per ogni argomento l'autore fornisce sempre gli indirizzi, alcuni testi esemplari e qualche schermata del sito, il tutto condito da pungenti commenti e ironie condivisibili. Interessante notare che per quasi ogni sito ed ogni setta esista già un antidoto, o almeno un gruppo di interesse teso a denigrare, chiarire o anche solo controllare l'operato di questi singolari adepti. Si percorrono così i filoni più scontati del supermarket cyber-spirituale; il panorama copre ovviamente tutta l'orizzonte della rete, in particolare quella che si esprime in lingua inglese, ma è costante, quando possibile, il confronto e il riferimento alla realtà italiana. Difficile capire chi siano i clienti di questa giungla confusa e pasticciona. Molti siti sfoggiano indici di gradimento altissimi, con migliaia di visite al mese. Folle di fedeli o curiosi in vena di relax, naviganti senza rotta? Questa ansia del divino, secondo l'autore, nasce dal calo di certezze e fascino che le religioni tradizionali stanno attraversando. Per questo Internet viene considerata sempre più una macchina per "allargare l'anima" e questo presupposto conferma comunque la ricerca di un di più che la sola tecnica non può dare. Mesi fa l'IBM per incoraggiare l'uso della rete utilizzava uno spot sintomatico: una bambina amante degli animali preparava con l'aiuto del papà una pagina web con le foto delle sue ochette, mentre sull'altro versante una seria ditta metteva rigorosamente on-line i suoi listini e le sue referenze. Sul piano della visibilità in rete le due realtà certamente non godevano dello stesso rilievo, ma non esistono altri strumenti che permettano oggi ai tanti Davide di contrastare con altrettanta facilità i Golia di turno. Ecco allora che educare le persone ad un uso della rete meno ingenuo e più sensato comincia a diventare urgente. |
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