Ho
deciso di tradurre la lunghissima storia, per non dire saga o epopea, di
Kim Baker, Sud-Africana, perché mi sembra toccare innumerevoli ed
interessanti punti che non riguardano solo Scientology: punti che vanno
dai grandissimi problemi passati e presenti di un paese in estremo movimento
all'ingenuità personale; allo sfruttamento da parte di Scientology
(e non solo) di qualità e debolezze della gente comune.
La storia si snoda attraverso
un processo di autocoscienza profondo e ritengo molto onesto nella sua
ingenuità.
Kim è al contempo una
ragazza forte e debole, passionale e appassionata, che si lancia nelle
sue crociate senza forse valutarne a fondo le conseguenze. È una
persona viva, vera e reale in tutte le sue sfaccettature, ed è per
questo che la sento vicina.
La storia consiste in una serie
di post al newsgroup alt.religion.scientology: aperto quasi per
scherzo da un ex membro, nel giro di pochi anni è diventato il punto
d'incontro per eccellenza di chi ha qualcosa da dire sulla faccenda, fonte
inesauribile di informazioni, discussioni, denunce ecc., e il forum telematico
che ha probabilmente dato inizio alle migliaia di pagine e siti web che
hanno finalmente mostrato il vero volto della di Scientology, come mai
prima era successo.
Kim Baker è stata anche,
per un certo periodo, condirettore di F.A.C.T.N.et, e qui si toccano altri
punti di attualità come l'evanescenza dei rapporti cyber-personali
e la loro "irrealtà".
Nel 1994 Kim è stata
premiata come migliore poster di alt.religion.scientology [a.r.s.
nel testo], alla quale si era avvicinata quando ancora faceva parte della
di Scientology, e che le ha fornito la conoscenza e gli inputs per uscirne.
La sua storia tocca tutti i tasti di un appassionante giallo psico-sociologico,
ma purtroppo è il racconto della realtà vissuta da questa
umanissima e passionale giovane donna del Sud Africa.
Dopo molte peripezie e innumerevoli
problemi Kim è da poco tornata tra i posters regolari di alt.religion.scientology.
La prima parte del lavoro riporta
alcuni messaggi inviati da Kim, compreso il primo quando ancora era membro
attivo di Scientology.
Potete trovare altri suoi interventi
in inglese nel sito internet di Tilman Hausherr.
La seconda parte riguarda la
storia scritta da Kim sulla sua esperienza personale nell'organizzazione
di Scientology e i drammi del distacco. È una storia bella, profondamente
onesta, scritta con sincerità da una persona sincera.
Kim non era scientologa di
alto livello, ma in ogni sua parola si avverte il dolore di quanto l'esperienza
l'abbia segnata. Ripercorre il suo passato e lo fa con coscienza, ci ha
riflettuto a lungo. Non si tratta di una mera esposizione dei fatti. È
un racconto che farà riflettere.
Ed è ancora più
affascinante perché parte della storia di Kim si è svolta
completamente in Rete: i suoi contatti con materiali critici, la sua comparsa
su a.r.s. da scientologa praticante, la sua uscita dall'organizzazione
e l'aiuto dei cyber-amici di tutti i continenti, e ancora l'assunzione
dell'incarico presso F.A.C.T.Net di cui sto per parlarvi.
Ancora "convalescente" fu forse
frettolosamente arruolata come condirettore di F.A.C.T.Net, grande archivio
elettronico con base in Colorado, USA, di materiali su molti gruppi sospettati
di usare tattiche coercitive, Scientology in particolare.
F.A.C.T.Net fu fondata da due
ex scientologisti di lungo corso, Lawrence Wollersheim e Bob Penny. Wollersheim
ha vinto la causa intentata contro Scientology per danni morali e psicologici,
danni quantificati in primo grado in 30 milioni di dollari ridotti a 2,5
in appello. A tutt'oggi Scientology ha fatto di tutto per non pagare, e
il debito ormai, tra capitale e interessi, ha raggiunto i cinque milioni
di dollari [1998].
Nell'Agosto del '97 Scientology
ha offerto a F.A.C.T.Net un accordo extragiudiziale per ritirarsi dal contenzioso
legale che vede impegnate da anni le due organizzazioni, e si è
detta disposta a pagare 12 milioni di dollari per il ritiro e la consegna
dell'intero archivio dati.
Wollersheim ha rifiutato, dicendosi
convinto di riuscire a dimostrare una volta per tutte che i diritti d'autore
di cui Scientology vanta la proprietà di fatto non gli appartengono.
Nel caso ciò si verificasse,
Scientology sparirebbe probabilmente dalla faccia della terra. Non è
un mistero per nessuno infatti che sopravvive solo sui soldi che raggranella
con i suoi costosissimi corsi e procedimenti, tutti rigorosamente coperti
da copyright e marchi di fabbrica.
La guerra di Scientology contro
F.A.C.T.Net ha purtroppo fagocitato la nostra Kim, ancora troppo vulnerabile,
inesperta e che viveva lontano dall'arena ed era sostanzialmente sola.
Kim infatti collaborava a F.A.C.T.Net unicamente via computer dell'ufficio.
Kim si dimise da condirettore
di F.A.C.T.Net dopo che un amico sudafricano l'aveva informata che qualcuno
stava progettando attentati dinamitardi contro Scientology.
In seguito vennero postate
in Rete due sue Dichiarazioni firmate in cui diffamava gli ex colleghi
di F.A.C.T.Net, gettando un velo oscuro su tutta l'operazione e mettendo
in serio pericolo il lavoro dell'archivio elettronico.
La seconda parte di questa
storia contiene il racconto fatto da Kim l'anno successivo alle Dichiarazioni
che portarono grosso scompiglio tra i partecipanti al forum di alt.religion.scientology,
e su come quelle dichiarazioni le furono estorte.
Il racconto è allucinante.
Mi chiedo come un'organizzazione
che ricorre a questi metodi, a questo tipo di intimidazioni possa in coscienza
definirsi "chiesa" e "religione", e come gli organismi chiamati a giudicare
e vigilare non si siano ancora resi conto della vera natura della cosiddetta
"chiesa" di Scientology.
Il rapporto diffuso dal Viminale
nell'Aprile del 1998 pare comunque mostrare una certa consapevolezza sulla
sua pericolosità.
Purtroppo parte del testo originale
su cui ho lavorato deve aver perso dei bit durante le varie riproduzioni,
e a volte mancano intere parole. Quando è stato possibile ho fatto
del mio meglio per ricostruire i pezzi che mancano, ma a chi ha buona conoscenza
dell'inglese consiglio di leggere l'originale. Le parti impossibili da
ricostruire sono marcate [../..].