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Le molestie di Scientology al Professor Stephen A. Kent

Tratto dal sito Web ufficiale della University of Alberta, Canada.

Traduzione di Martini, luglio 2006

 
17 settembre 1998

Sig.ra Julia Noble
Allen Overy Solicitors
1 New Change
London, England

Gentile Sig.ra Noble,

Sono un sociologo della religione specializzato in religioni alternative. Scientology è tra i gruppi che ho studiato. Uno dei miei articoli è comparso in una rivista peer reviewed e faccio spesso riferimento all'organizzazione in altri articoli che pubblico su argomenti che riguardano la sociologia delle religioni. La mia ricerca su questo ed altri gruppi continua, come continuo a scriverne. Nel 1997, su specifico invito, ho tenuto delle presentazioni su Scientology davanti alla commissione parlamentare tedesca che stava studiando "sette e psico gruppi", e ho tenuto presentazioni a convegni sponsorizzati dalla Konrad Adenauer Foundation e da chiese luterane tedesche. Dettegli di tali conferenze e incontri sono elencati nel mio curriculum, e copie più approfondite del mio discorso tedesco sono pubblicate in Internet. Inoltre nel novembre del 1997 ho presentato al convegno della Society for the Scientific Study of Religion di San Diego, California, un lavoro accademico sul campo di lavoro e programma di reindottrinamento di Scientology - il Rehabilitation Project Force; anche questo lavoro è disponibile in Internet. Alcune persone hanno altresì ripreso i miei lavori sui loro siti Web, cosa che mi fa piacere poiché l'ampia circolazione della mia opera porta reazioni e ulteriori contatti.

I. Manifestazioni e volantinaggio contro di me al mio campus universitario

Nel settembre del 1997 è iniziata contro di me ciò che ritengo essere una campagna attiva di "Fair Game". Innanzitutto scientologist locali hanno manifestato in una zona in cui migliaia di studenti si stavano iscrivendo ai corsi. Qualche giorno dopo gli scientologist hanno manifestato di nuovo al campus, nei pressi dello Students Union Building, distribuendo un "Avviso" (di cui allego copia). I racconti di numerosi studenti indicano che gli scientologist issavano cartelli che mi accusavano di intolleranza religiosa, ma non ho fotografie e non li ho visti con i miei occhi. Gli studenti mi hanno portato copie di un volantino che gli scientologist distribuivano contro di me (di cui allego copia, con annotato a mano quando e dove fu distribuito). Per cortesia noti quanto segue:

1. L'"Avviso" mi accusava di «incitare intolleranza governativa contro gli scientologist tedeschi». È falso. Ho parlato di argomenti relativi a Scientology che potevano interessare funzionari del governo tedesco e cittadini, in particolare della gestione da parte dell'organizzazione dei programmi Rehabilitation Project Force (cioè di lavori forzati e reindottrinamento).

2. Il volantino contro di me faceva riferimento ai miei «commenti malevoli e offensivi» che avrebbero «incitato all'intolleranza governativa contro i membri tedeschi della religione di Scientology».

3. Si citava un membro della Scientology locale, Yvette Shank, secondo cui avrei «sparso benzina su una situazione già infiammata, con la sua paranoia e la sua scarsa ricerca».

4. Sosteneva poi che non entravo in una chiesa di Scientology dal 1988 (il che è probabilmente vero), ma aggiungeva erroneamente che «da anni rifiuta di incontrare rappresentanti della chiesa». Il che è falso.

a) Nel condurre le mie numerose interviste in Canada mi sono incontrato con gli scientologist nelle loro strutture di Montreal, Toronto e Los Angeles. Mi sono infatti incontrato diverse volte con gli scientologist nell'ufficio di Toronto, e ho partecipato a un raduno speciale dopo un grande evento di Scientology. A Los Angeles incontrai Heber Jentzsch, che credo all'epoca fosse il Presidente della Church of Scientology International.

b) A Edmonton ho avuto una volta in classe uno scientologist, ed ho partecipato a un evento locale sponsorizzato dalla élite di Scientology, la Sea Org[anization].

c) Uno scientologist di Edmonton (e successivamente di Toronto) Al Buttnor si è presentato due o tre volte alla mia facoltà nel corso di diverse estati (di sicuro nel 1994 e 1998), ma io non ero mai presente e lui non ha mai richiesto un appuntamento. Nel 1994 ho cercato tre volte di mettermi in contatto con lui, poi gli ho scritto pregandogli di scrivermi. Allego copie della corrispondenza.

5. Secondo il volantino sarei stato l'unico rappresentante nord americano presente a «un convegno anti-Scientology a Bonn». Il convegno era intitolato "Come trattare con Scientology - un confronto interno", sponsorizzato dalla Konrad Adenauer Foundation. Feci una presentazione su "Scientology in Canada" e "Scientology negli Stati Uniti", e la Fondazione ha pubblicato i miei commenti in un suo opuscolo (che allego. Per favore noti l'errore nel primo paragrafo del pezzo canadese, ma non ho ricevuto le bozze prima della pubblicazione). I miei commenti sono fattuali e non infiammatori. Ero l'unico rappresentante nord americano perché la mia presentazione riguardava sia il Canada che gli Stati Uniti - il convegno non aveva richiesto la partecipazione di altri.

6. Il volantino fa riferimento a miei presunti commenti in un articolo su un quotidiano nazionale canadese, il Globe and Mail, secondo cui avrei detto che Scientology è «"una minaccia alla democrazia", cosa che i membri della chiesa ritengono folle e ridicola». Tuttavia il passaggio completo pubblicato dal giornale spiega il perché ho fatto tale affermazione (che il volantino di Scientology riporta in modo leggermente scorretto). Il passaggio del giornale dice: «Ma Stephen Kent, sociologo alla University of Alberta che ha a lungo studiato Scientology, la ritiene una organizzazione totalitaria che dovrebbe essere temuta da ogni democrazia, tra cui quella tedesca, a causa del suo utilizzo di lavoro forzato e programmi di indottrinamento. "In generale, il punto che riguarda la minaccia che Scientology rappresenta per lo stato democratico vale sicuramente la pena di essere indagato"» (Alan Freeman, "Germany Presses Case Against Scientologists," The Globe and Mail, July 17, 1997: A8). Si noti che il volantino non fornisce il contesto della mia (leggermente inaccurata) citazione. Noto poi che gli scientologist definiscono "folle [insane]" il "commento di Kent", termine che gli scientologist utilizzano per i nemici.

7. Il volantino cita poi un passaggio da una lettera che il reverendo scientologist Shank inviò al Presidente della University of Alberta (dove Kent è professore) in cui la Shank dice che i punti di vista di Kent sono «non accademici, pericolosi e promotori di odio». In quella lettera si chiede al Dott. Fraser di rivedere la situazione, e si dice che «Kent è motivo di imbarazzo per la University di Alberta e per il Canada».

8. Il pamphlet conclude dicendo citando le parole del Reverendo Shenk: «Per Scientology Stephen Kent sembra essere ciò che Ernst Zundel e Jim Kiegstra [sic] sono per l'Olocausto. Non dovrebbe usare la sua posizione di accademico per promuovere intolleranza e odio».

Ernst Zundel è un noto negazionista tedesco-canadese che distribuisce un ampio bagaglio di letteratura antisemita. Jim Keegstra era un insegnante di scuola superiore che insegnava ai suoi studenti ideali antisemiti e fu per questo condannato penalmente da un tribunale dell'Alberta.

9. Il 10 settembre 1997 il Vice Presidente (Accademico) della University of Alberta, Doug Owram, replicò a Yvette Shank per conto del Presidente dell'università. La parte cruciale della sua lettera diceva: «Tuttavia l'Università ritiene che il libero sviluppo e lo scambio di idee accademiche, anche quando controverse, sia essenziale al principio della libertà accademica. La facoltà esprimerà molte opinioni diverse ed è responsabilità dell'Amministratore mantenere un'atmosfera in cui possa svolgersi la discussione».


II. Campagne radiofoniche

10. Contemporaneamente alle manifestazioni degli scientologist contro di me al campus, l'organizzazione evidentemente contattò le stazioni radio locali con l'annuncio di aver scritto una lettera di protesta contro di me all'amministrazione universitaria. Una segretaria mi raccontò di avere sentito un pezzo sulla protesta di Scientology contro di me al notiziario del mattino.

11. Scientology utilizzò la sua azione di "fair game" contro di me anche riuscendo ad entrare in un programma radiofonico di intrattenimento e notizie che viene trasmesso nelle due maggiori città della mia provincia - Edmonton e Calgary - entrambe con una popolazione di circa 700.000 abitanti. A una stazione radio, la CHED - al Leslie Premo show - la scientologist Yvette Shank parlò di Scientology (poi nella seconda parte della trasmissione intervenni io). In quel programma (andato in onda il 16 settembre 1997) la Sig.ra Shank affermò che io avevo detto "sui giornali" che «le sette, come la pornografia, sono facili da individuare ma difficili da definire». Continuò a fare commenti su queste mie presunte dichiarazioni. Disse che stavo paragonando la religione alla pornografia, e che il termine setta era "spregiativo", "rude" e "maleducato". Il termine poi «incita all'odio, che crea violenza». Tuttavia la Sig. Shank aveva costruito - si era inventata - quella presunta citazione. Non ho mai fatto quell'affermazione, e quando durante la trasmissione le ho chiesto di produrmene evidenza non lo ha potuto fare (e non lo ha fatto nemmeno in seguito).

12. La Sig.ra Shank riuscì a farsi intervistare anche dalla stazione radio del campus, e dopo di lei parlai io. Ho soltanto una copia delle sue affermazioni - quando contattai la stazione per avere una registrazione completa del programma mi dissero che l'avevano già cancellata (e io stesso non l'ho sentita in quanto ascolto raramente quella stazione). La Sig.ra Shank disse che obiettava al mio ritratto di Scientology come una "minaccia" e che «aveva parlato con alcuni dei suoi [miei] colleghi i quali non condividono il suo punto di vista sulle nuove religioni e le cosiddette sette». Come solito non identificò chi fossero questi presunti colleghi. Disse poi che avevo «un intero elenco di cosiddette sette. Così, se qualcosa non ti piace, puoi sempre identificarla come setta, capisce?». Di nuovo, questa affermazione è falsa. Faccio del mio meglio per evitare la parola "setta" poiché si tratta di un termine peggiorativo che manca di un chiaro significato scientifico-sociale. Non ho un "intero elenco di sette" e la Sig. Shank non ne ha prodotto uno.

13. Credo che le proteste al campus, i chiari annunci sui media e l'apparizione alla radio provinciale fossero tentativi di rovinare la mia reputazione nelle comunità in cui vivo e lavoro.


III. Distribuzione di materiale "Fair Game" contro di me in una "Rivista Libertà" allegata a un quotidiano distribuito a Toronto, Ontario e a Edmonton, Alberta

14. Ai primi di giugno 1998 3000 copie dell'Edmonton Examiner (un quotidiano locale della mia città) uscì con un inserto di 16 pagine. L'inserto era stampato su carta di buona qualità e si intitolava "Freedom" [Libertà]. Lo stesso inserto apparve anche su un quotidiano canadese nazionale (e rispettato), il Globe and Mail il 12 giugno 1998, in alcune copie per abbonamento. In precedenza il Globe and Mail aveva fatto circolare l'inserto nelle copie distribuite a Toronto, Ontario. Non è chiaro quante copie dell'inserto del Globe and Mail siano state distribuite, ma una trasmissione radiofonica di Edmonton, trasmessa dalla Canadian Broadcast Company, disse che il 15 giugno il quotidiano ne aveva distribuite 1000 copie - cifra che potrebbe o no includere la distribuzione a Toronto. A caratteri piccoli ma maiuscoli il titolo diceva "RIVISTA FREEDOM: RAPPORTI INVESTIGATIVI DI INTERESSE PUBBLICO", assieme alla frase "PUBBLICATA DALLA CHIESA DI SCIENTOLOGY DAL 1968" (Però su tutte le pagine interne salvo la prima, il titolo riportato [sempre a lettere maiuscole] titolava la pubblicazione come "FREEDOM MAGAZINE").

15. Alle pagine 8 e 9 dell'opuscolo (identificato come Volume 2, N. 1) c'era un articolo (non firmato) intitolato "Seminare i semi dell'intolleranza", e in caratteri più piccoli: «i punti di vista intolleranti e non ortodossi del sociologo dell'Università di Alberta Stephen Kent assumono tutto il loro odore quando visti nel loro contesto» (L'articolo precedente di Freedom, intitolato "Suicidio di massa o mass media", citava altresì il Dott. Kent e rimandava i lettori all'articolo principale su di lui).

16. Secondo la mia opinione numerose affermazioni dell'inserto "Freedom" erano diffamanti, per cui presentai una "intenzione di querela" a diverse organizzazioni di Scientology in merito alla pubblicazione. Tali "intenzioni di querela" mi concedevano semplicemente due anni di tempo in cui avrei potuto presentare denuncia formale per diffamazione, se lo avessi desiderato. Su consiglio del mio avvocato non posso inviarle copia della pubblicazione diffamatoria, ma può trarre alcuni indizi del suo contenuto da un articolo che il principale quotidiano della mia città pubblicò in seguito (e che le allego). Noti, se lo desidera, che l'inserto mi paragonava al «fomentatore di odio neonazista Ernst Zundel», proprio come faceva il primo volantino che gli scientologist distribuirono contro di me al campus. L'articolo citava anche alcuni passaggi dell'inserto, in cui si diceva che il mio «sostegno alla discriminazione e all'intolleranza che ha portato a violazioni dei diritti umani e anche a violenze - in Germania così come in Canada - dovrebbe squalificare completamente [Kent] per finanziamenti o sostegno governativo» (Charles Rusnell, "Church of Scientology Targets U of A Professor for Criticizing its Practices," The Edmonton Journal, June 13, 1998: B7).

17. La distribuzione dell'inserto diffamatorio "Freedom" intendeva (secondo la mia opinione) screditarmi nelle più importanti città di madrelingua inglese del Canada, oltre che nella mia città natale, e per farlo si scelse il prestigio di un quotidiano canadese nazionale (e rispettato).

18. Dopo aver presentato i documenti di "intenzione di querela" presentai anche una dichiarazione peritale a un tribunale di Alberta per conto di un ufficiale di polizia canadese che aveva querelato un importante scientologist canadese e diverse organizzazioni di Scientology per una grande quantità di accuse.

19. Funzionari di Scientology hanno fatto pressioni, vanamente, su diversi impiegati della Biblioteca dell'Università di Alberta per potere accedere alla collezione vincolata di materiale sulle religioni alternative su cui ho la supervisione (ma che è di proprietà dell'università).

IV. La mia interpretazione degli attacchi di Scientology contro di me

20. È mia opinione che gli attacchi lanciati da Scientology contro di me rappresentino una continuazione della direttiva del "Fair Game" (senza l'uso del termine per sé), che permette ai membri di (cercare di) distruggermi.

21. Scientology sta cercando innanzitutto di distruggere la mia reputazione a livello di campus, a livello di comunità, e a livello nazionale.

22. Devo notare che nessuna delle dichiarazioni scritte o verbali su di me si indirizzano agli argomenti fondamentali che ho sollevato nelle mie presentazioni - cioè che Scientology è un'organizzazione totalitaria che gestisce un programma di reindottrinamento e lavoro forzato chiamato Rehabilitation Project Force (RPF) a East Grinstead, Sussex, U.K., negli Stati Uniti e in Danimarca.

V. Impatto delle attività di "Fair Game" su di me

23. Il sentimento generale che ho circa le attività di "Fair Game" è il timore. Mentre nel corso degli anni conducevo le mie ricerche su Scientology e apprendevo di più sui suoi probabili abusi dei diritti umani, sull'atteggiamento aggressivo contro chi percepisce come oppositore, le sue molestie a chi percepisce come nemico e la cecità di quasi tutti i membri più profondamente socializzati in una ideologia che definisce i critici come nemici, sapevo che se avessi scritto oltre o parlato oltre sarei diventato un bersaglio. Quando al campus sono iniziati gli attacchi contro di me mi sono preoccupato per come essi avrebbero potuto influenzare la mia immagine personale e professionale presso i miei colleghi. So, ad esempio, che alcuni colleghi scherzano di frequente su lettere esplosive, sabotaggi del mio ufficio ecc., così come sono al corrente che sono consapevoli quanto meno della vasta portata degli attacchi contro di me. Sebbene mi affretti subito ad aggiungere che non ho mai ricevuto lettere esplosive, un membro della direzione amministrativa ha proibito alle segretarie dell'ufficio di aprire la mia corrispondenza (temendo lettere esplosive) quando chiamo da fuori per controllare la mia posta.

24. Il senso di timore resta perché so che l'organizzazione non può semplicemente smettere le molestie per iniziare a discutere in modo razionale delle mie dichiarazioni critiche. Sono stato alla radio diverse volte con gli scientologist ma non è mai successo che abbiano preso in considerazione i documenti interni di Scientology che cito, e abbiano dato interpretazioni diverse da quelle da me fornite. Al contrario attaccano la mia personalità, la mia conoscenza, citano le presunte opinioni che colleghi avrebbero di me ecc. Quando non riescono a ridurmi al silenzio con un livello di attacco, passano al livello successivo. Perciò all'inizio uno scientologist scrisse una lettera contro di me al preside della mia facoltà. Poi gli attacchi crebbero a comprendere la comunità del campus, la mia città, la mia provincia. Poi l'escalation continuò per comprendere la città madre lingua inglese più influente del Canada, dove ha sede l'università più prestigiosa del paese (University of Toronto). Non oso pensare a che cosa succederà dopo.

25. Ora funzionari di Scientology stanno chiedendo l'accesso alla collezione di materiali sulle religioni alternative che ho messo assieme e donato alla Biblioteca dell'University of Alberta. La collezione riguarda un'ampia gamma di organizzazioni ideologiche e contiene anche materiale su Scientology. Per motivi di sicurezza e di conservazione (così come per mantenere segreta l'identità dei donatori) la Biblioteca Universitaria ha accettato di mantenerla come collezione riservata. Alcuni laureandi e studenti onorari hanno accesso a quelle informazioni, ma tali persone sono sotto la mia supervisione, non rappresentano un rischio alla sicurezza e hanno bisogno di informazioni per i loro progetti di ricerca, quindi la collezione gioca il suo ruolo nella corretta vita universitaria (infatti l'università trae beneficio da una collezione come questa perché fornisce agli studenti opportunità uniche di ricerca e di pubblicazione). Alcuni dei materiali della collezione sono insostituibili. Inoltre sono responsabile dell'organizzazione dell'informazione, ma devo farlo tra tutte le mie altre responsabilità professionali. Di conseguenza la collezione, purtroppo, non è stata classificata, organizzata e catalogata, come speravo dovesse essere.

26. Tuttavia i funzionari di Scientology vogliono accedere all'informazione su Scientology, probabilmente come parte del loro programma "Biancaneve" per rimuovere i "dati falsi" sull'organizzazione e il suo fondatore. La storia dell'organizzazione, però, indica che i suoi operativi considerano "falsa" qualsiasi cosa negativa, e perciò soggetta a rimozione o distruzione. Di conseguenza gli scientologist sono storici molto scarsi, almeno per quanto riguarda la loro stessa organizzazione. Mi aspetto che nel corso degli anni a venire continuino le loro richieste in questo senso.

27. Temo anche all'idea di come potrà essere l'escalation degli attacchi personali. Quando l'organizzazione arriverà a infastidire la mia famiglia? Non lo so, ma lo considero inevitabile. E che dire del mio vicinato? Mi aspetto anche quello. Senza entrare nei dettagli, ho installato sistemi di sicurezza nel mio luogo di residenza e di lavoro, e l'ho fatto avendo in mente innanzitutto Scientology. Prendo numerose altre precauzioni (che non discuto per ovvi motivi) perché sono preoccupato sulle possibili vendette di Scientology.

28. Oltre al costante senso di timore che mi accompagna, il tempo che ho dovuto dedicare alle molestie di Scientology è per me straordinario. Quando nel 1997 manifestarono contro di me, ad esempio, trascorsi ore per prepararmi alle interviste dei media - nella ricerca di documentazione a sostegno delle mie affermazioni; nell'esame delle false affermazioni su di me; nello spiegare a colleghi e amici che cosa stava succedendo ecc. I livelli di stress in quel periodo furono particolarmente alti.

29. Quando ho presentato i documenti di "intenzione di querela" contro diverse organizzazioni di Scientology ho semplicemente perso il conto delle ore trascorse a preparare materiale di sostegno per gli avvocati. Forse 60 ore, forse più. Anche il denaro ha avuto la sua importanza, visto che finora ho dovuto pagare 6.000 dollari di parcelle.

30. Mi aspetto critiche da Scientology - non è quello il problema. In quanto accademico che lavora su materiale controverso che implica accuse di abusi in contesti asseritamente religiosi, mi aspetto un dibattito intenso su alcune delle mie conclusioni. La diffamazione, la molestia, la calunnia e i tentativi di rovinare la mai reputazione professionale per aver parlato sinceramente degli abusi di Scientology, però, non fanno che rafforzare la mia conclusione sul fatto che l'organizzazione rappresenta una minaccia per la democrazia. Tra i motivi per cui continuo a ricercare, scrivere e parlare di Scientology c'è quello che la temo, e temo le implicazioni per la società civile e per la vita di molti dei suoi membri.

Distinti saluti,
Stephen A. Kent
Professore

 
 
 
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