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Greg Bashaw, OT7 di Scientology, suicida

La storia di uno scientologist veterano che dopo aver avuto un crollo psicotico durante una seduta di auditing di Flag, si è visto rifiutare l'aiuto della sua chiesa. Dopo mesi prigioniero di una grave psicosi, non vide altra via d'uscita che togliersi la vita.

Di © Di Tori Marlan, Chicago Reader, 16 agosto 2002

© Traduzione a cura di Simonetta Po, ottobre 2012

 

Torna a Nancy Many, Lisa McPherson, Greg Bashaw, Jeannine: perché questi scientologist veterani, tre dei quali ai più alti livelli OT, hanno subito un crollo psicotico dopo intense sedute di auditing di Scientology? Quanto la loro chiesa li ha aiutati a guarire?



Ancora scioccato e disperato per il suicidio del figlio Greg, Bob Bashaw ha deciso di rileggere le lettere che il figlio gli aveva inviato nel corso dei decenni per trovarvi i riferimenti a Scientology. «Volevo verificare se mi fosse sfuggito qualcosa», spiega.


Suo figlio Greg Bashaw era stato membro della Chiesa di Scientology per oltre 20 anni. I parenti, temendo avesse aderito a una setta, avevano espresso le loro preoccupazioni, ma non Bob. Lui aveva sempre appoggiato la scelta del figlio perché pensava che tutti dovessero essere liberi di praticare la propria religione senza essere infastiditi - e perché non riusciva a trovare una ragione valida per opporsi.

Tutto era cambiato nel novembre del 2000 quando, improvvisamente, Greg «andò in frantumi». Aveva perso il lavoro di pubblicitario e, come scrisse al padre, la sua chiesa l'aveva cacciato. Sette mesi dopo, e con oltre 50.000 dollari di debiti, Greg ha posto termine alla sua vita sul bordo di una strada del Michigan, rendendo vedova la moglie con cui era sposato da 20 anni e lasciando un figlio adolescente che ha salutato con un biglietto breve e freddo.

A un anno di distanza, Bob Bashaw sta ancora cercando di riconciliare la decisione finale di Greg con ciò che Greg era sempre stato. «Devo capire che cosa è successo», spiega. «Io lo conoscevo, e quello non era lui. Greg è sempre stato attento e premuroso, gentile - onorava i debiti, mostrava affetto. Era sempre pronto a lasciarsi andare a un abbraccio. Che cosa poteva mai essere successo?»

Bob è un giovanile 74enne alto e scattante, rubicondo e con una testa piena di capelli ondulati. Greg non era così alto e ben messo, ma tutti dicevano che si assomigliavano molto. Era il figlio primogenito e l'unico dei tre che gli era rimasto molto vicino.

Anche Bob a 46 anni - la stessa età in cui il figlio si è suicidato, aveva visto la sua vita andare in frantumi. Aveva perso il lavoro, divorziato dopo 22 anni di matrimonio, gli era stato diagnosticato un cancro alla pelle e stava perdendo i denti per una malattia della bocca. Ma racconta che per quanto le prospettive fossero poco piacevoli, non aveva mai preso in considerazione l'idea del suicidio. È per questo che, all'inizio, non riusciva a capacitarsi che Greg non riuscisse a vedere una via d'uscita diversa alla sua sofferenza, o perché fosse stato così indifferente agli sforzi di tanti di aiutarlo.

Ma, dopo la scomparsa del figlio, Bob ha scoperto cose di lui che non sapeva. E ha approfondito la sua conoscenza della Chiesa di Scientology. «Credo che Greg fosse convinto che togliersi la vita fosse l'unica possibilità che gli restava», scrisse al figlio minore qualche mese dopo il suicidio di Greg. «E forse aveva ragione.»

Bob aveva scoperto per caso l'interesse di suo figlio per Scientology. Nel dicembre 1979, Greg aveva scritto una lettera a un amico e l'aveva distrattamente infilata in una busta indirizzata al padre. Aveva 25 anni e qualche anno prima si era laureato in giornalismo alla University of Kansas. La donna che aveva assiduamente frequentato al liceo e all'università dice che Greg era una di quelle persone che «rifletteva profondamente sulle cose» e voleva «esplorare ciò che il mondo aveva da offrire». Aveva studiato buddismo, praticato yoga, attraversato gli Stati Uniti in autobus e l'Europa in autostop.

Greg aveva anche talento artistico e si lanciava in imprese creative con grande intensità e passione. Suonava la tromba e il pianoforte a orecchio e, stando alla sua ex fidanzata, a volte frequentava i locali jazz. Quando in Spagna lo avevano rapinato, si era mantenuto suonando il piano nei locali fino a che Bob non era riuscito a mandargli un po' di soldi.

Oltre a mantenersi con la scrittura, a Greg piaceva comporre racconti brevi e poesie. Dopo l'università aveva lavorato per un po' come giornalista per un quotidiano del Kansas e per la United Press International, poi aveva seguito le orme paterne nella pubblicità. Bob racconta che quando il figlio aveva conosciuto Laura, la futura moglie, scriveva annunci pubblicitari per uno studio di Michigan Avenue. Alla fine del 1979 Greg e Laura avevano fatto un viaggio a Vail, da dove il figlio inviò inavvertitamente al padre la lettera indirizzata all'amico. Greg autorizzò il padre a leggerla.

Il ragazzo sembrava quasi stordito dalle bellezze naturali del luogo, cose come «i fringuelli sulla balaustra di una veranda, le marmotte nella neve, le dighe dei castori giù nella gola.» Ma il viaggio gli stava dando anche altro, oltre alla vita all'aria aperta. Greg aveva avuto un risveglio spirituale. «È stato anche il destino a spingermi qui», scriveva. «Mi sto dedicando all'apprendimento degli assiomi principali di Scientology.» Raccontava di aver trovato «il lavoro spirituale della vita», si trattava di una «sensazione strana, inconsueta» che lo aveva colto di sorpresa. «Dopo tantissimi inverni, si arriva a chiedersi: da dove è arrivata la primavera?»

Bob non aveva voluto imporre ai figli una religione. La sua educazione era stata rigida e una volta aveva scritto al figlio che «il luteranesimo mi è stato cacciato in gola a forza». Aveva lasciato la casa paterna con la fede in Dio intatta, ma con una profonda avversione per la dottrina.

Nel 1958, quando Greg aveva quattro anni, i Bashaw si erano stabiliti a Elmhurst. Il quartiere aveva appena vissuto il boom postbellico che aveva visto anche una «esplosione di chiese», come scrisse Alan Ehrenhalt in The Lost City.

Qualche inverno prima dell'arrivo dei Bashaw, i Jaycee [cristiani] locali avevano lanciato una campagna per «rimettere Gesù Cristo al centro del Natale»: cercavano di dissuadere dall'uso del termine "Xmas" e invitavano i commercianti a mettere in vetrina scene bibliche. L'Elmhurst Press pontificava sull'importanza di frequentare regolarmente la chiesa.

Alla fine Bob si era unito alla chiesa più indipendente che aveva trovato, la First Congregational Church, governata dai propri membri invece che da un organismo ecclesiastico. Gli piaceva portare i suoi figli alle loro messe ma non gli importava se Greg preferiva il tiro a segno alla scuola domenicale.

Greg mostrò maggior interesse religioso quando tornò a vivere per qualche mese con Bob, dopo la laurea. Il padre ricorda che discutevano di buddismo e di cristianesimo e, su richiesta di Greg, fecero anche una visita alla Fondazione Urantia, gruppo che sostiene che le sue scritture provengono da "esseri celesti". Bob sapeva che il figlio era alla ricerca di un suo cammino spirituale e fu contento di apprendere da quella lettera inviata da Veil che Greg pensava di aver trovato la propria strada.

La Chiesa di Scientology è stata fondata nel 1954, anno di nascita di Greg. Nel 1967 l'IRS decise che si trattava più di un'impresa commerciale che non di una religione e le revocò l'esenzione fiscale, poi riconquistata dopo una battaglia durata 26 anni. Oggi la chiesa sostiene di avere nel mondo otto milioni di membri.

Scientology scaturisce dalle teorie esposte dallo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard ... [ tagliati cenni storici e dottrinali].

Le teorie hubbardiane confermavano la visione di Greg. «Personalmente sono convinto che l'uomo è uno spirito e che abbia vissuto molte esistenze», scrisse al padre molti anni dopo essersi unito alla Chiesa di Scientology. «Questa convinzione ha reso naturale la mia transizione verso Scientology, poiché fondamentalmente Scientology sviluppa la sua terapia su questa credenza.»

Prima di morire nel 1986, Hubbard aveva delineato i passi necessari per raggiungere la libertà spirituale. Essi consistevano in costose sedute di auditing, in seminari di addestramento e in corsi avanzati - anche se la chiesa afferma che tutti i soldi pagati dai fedeli sono delle donazioni. Fin dall'inizio non è mai stata una chiesa tradizionale: il percorso per raggiungere l'illuminazione, con l'attraversamento di ciò che Hubbard chiamava Ponte della Libertà Totale, può lasciare completamente al verde.

Greg sembrava disposto a tutto. All'inizio si era fatto prestare migliaia di dollari dal padre per attività legate a Scientology. Bob racconta che il figlio aveva usato uno di quei prestiti per recarsi assieme alla moglie Laura all'istituto Scientology di Los Angeles, dove avevano frequentato dei corsi; aveva restituito la somma con gli interessi e gli aveva raccontato che la chiesa lo pressava per elargire altro denaro. Il 21 gennaio 1981 scrisse al padre che «l'ufficiale finanziario della chiesa ci ha informati che servono altri 1.700 dollari per acquistare il pacco che avevamo convenuto. Era imperativo saldare il conto entro la settimana scorsa, altrimenti sarebbe entrato in vigore l'aumento prezzi annuale. Per farla breve, se non avessimo pagato entro mercoledì il prezzo sarebbe aumentato di 500 dollari.»

Oggi la chiesa incoraggia i suoi neofiti a fare 12 ore e mezza di auditing alla settimana. Secondo i portavoce della sede dell'Illinois, le sedute possono costare fino a 200 dollari l'ora, ma il costo varia a seconda se ci si audisce a vicenda come studenti o se si lavora con un auditor professionista. I portavoce hanno aggiunto che per diventare Clear potrebbero occorrere tra le 150 e le 200 ore di auditing.

Nel marzo 1981, Bob ricevette una lettera della madre di Greg. La sua ex moglie aveva letto su Reader's Digest un articolo inquietante su Scientology intitolato: "Scientology, anatomia di una setta spaventosa". Si diceva che Hubbard fosse un megalomane «circondato da aiutanti che lo assistono in ogni capriccio», tra cui ragazzine «che gli accendono l'onnipresente sigaretta e raccolgono la cenere.» L'autore affermava che la chiesa gestiva una sua "unità punitiva" chiamata Rehabilitation Project Force e che manteneva speciali dossier con tutti i particolari intimi che le persone rivelavano durante le sedute di auditing, così da poterle ricattare se avessero deciso di scappare o di denunciare la chiesa.

L'articolo riferiva poi di «agenti fanatici» del movimento che «per raggiungere i propri scopi» si erano «dedicati a furti con scasso, spionaggio, rapimenti e campagne diffamatorie.» Diceva che la chiesa, dopo aver perso l'esenzione fiscale, aveva intimidito l'IRS travolgendolo di cause e che scientologist di alto livello si erano spinti al punto da investigare e molestare i suoi funzionari, di infiltrare uffici governativi e rubare documenti relativi a Hubbard e alla sua chiesa. Nel 1979, anno in cui Greg era entrato in Scientology, Mary Sue Hubbard - terza moglie del fondatore - e diversi altri dirigenti del movimento erano stati condannati da una corte federale per furti e associazione a delinquere in relazione alla battaglia contro l'IRS.

(Nel 1993 l'agenzia delle entrate cambiò idea senza alcuna spiegazione dopo la visita non annunciata al Commissario capo di alcuni dirigenti della Chiesa di Scientology; l'IRS concesse di nuovo alla chiesa l'esenzione fiscale, anche se la Corte Suprema aveva confermato una sentenza che appoggiava la revoca precedente).

L'articolo del Reader's Digest metteva in guardia anche sui potenziali effetti deleteri dell'auditing: «Come hanno testimoniato i fuoriusciti, durante l'auditing gli individui possono diventare isterici e psicotici. In questi casi vengono posti in isolamento. Non deve sorprendere che possano anche verificarsi dei suicidi.»

La madre di Greg scriveva che quando aveva chiesto al figlio delle spiegazioni su quell'articolo, si era sentita rispondere che era stato pagato dagli «psichiatri, che sono implicati in un complotto contro Scientology.» Come Bob avrebbe realizzato soltanto in seguito, Greg aveva già accettato acriticamente la "linea del partito".

Hubbard nutriva sentimenti di vendetta contro psichiatri e psicologi, i quali lo avevano criticato per non avere fornito evidenza empirica a sostegno delle affermazioni straordinarie fatte nel suo libro Dianetics. Poco dopo la pubblicazione del volume, la American Psychology Association aveva approvato una risoluzione che proibiva ai propri membri di utilizzare le tecniche di Hubbard, salvo che per fare ricerca scientifica. Importanti professionisti di salute mentale avevano deriso Hubbard per le sue grandiose affermazioni e si erano detti preoccupati per gli effetti potenzialmente pericolosi delle sue tecniche. «Dianetica non ha alcun rispetto né alcuna comprensione della complessità della personalità», scrisse lo psicoanalista Erich Fromm sulle pagine del New York Herald Tribune Book Review nel settembre 1950. «Problemi di valori e coscienza per lei non esistono. Tutti i grandi maestri religiosi e filosofici hanno perso tempo. Non esiste un solo problema che non sia scaturito da un comando engramico e non c'è motivo di rifletterci su, visto che non conoscono le scoperte di Hubbard.»

Tali critiche furono, secondo la letteratura Scientology, «il colpo d'inizio alla guerra.» Hubbard liquidò le critiche dei professionisti di salute mentale sostenendo che esse erano motivate dall'interesse personale. Affermò che la sua nuova terapia costituiva una seria minaccia alla loro credibilità e ai loro portafogli e che alla fine li avrebbe smascherati tutti quanti come dei truffatori. E passò all'offensiva. Dice un ex membro della chiesa: «gli scientologist vengono costantemente indottrinati a credere che la psichiatria sia nemica dell'umanità. Tutti i corsi, tutte le conferenze di Hubbard, ogni suo libro è infarcito di invettive antipsichiatriche.»

La chiesa è nota per i tenaci tentativi di zittire i suoi critici e per identificare qualunque critica con il fanatismo religioso. Arriva addirittura a paragonare la situazione degli scientologist con quella degli ebrei nella Germania nazista.

Numerosi articoli a stampa e atti giudiziari sostengono che nel 1967 Hubbard istituì la politica del "Bersaglio Libero" [Fair Game], dando così luce verde agli scientologist per oltrepassare il limite della legalità quando si trattava di "persone soppressive". Gli SP sono persone che ostacolano gli scientologist e si adoperano per sventare l'obiettivo della chiesa di "chiarire" il pianeta. Tra di essi, amici e parenti preoccupati che cercano di contrastare il progresso degli scientologist individuali, focosi fuoriusciti che smascherano il movimento e giornalisti che generano cattiva pubblicità. Secondo numerosi resoconti, la direttiva del "Bersaglio Libero" afferma che gli SP «possono essere privati della proprietà e danneggiati con qualsiasi mezzo», tra cui «essere imbrogliati, querelati, gli si può mentire, possono essere distrutti.»

I portavoce della chiesa sostengono che i critici hanno frainteso la direttiva originale di Hubbard che, tra l'altro, l'autore revocò nel 1968 - pare a causa di "cattiva pubblicità". Ma stando alle parole di fuoriusciti di alto livello, quella direttiva resta valida.

Nel 1969, la chiesa fondò il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per investigare e denunciare gli abusi della professione di salute mentale. Nel corso degli anni, il CCDU ha pubblicato una grande quantità di letteratura antipsichiatrica e antipsicologica mascherata da studio scientifico, affermando che gli psichiatri sarebbero «il vero flagello dietro il regime nazista di Hitler»; che tra il 10 e il 25 percento degli psichiatri, psicologi e psicoterapeuti ammetterebbero apertamente di avere abusato sessualmente dei propri pazienti; che i due terzi di essi sarebbero «dei malati mentali gravi.»

Per quanto ne sapeva Bob, l'esperienza di Greg con la professione di salute mentale era stata limitata. Da matricola universitaria aveva incontrato un terapeuta, apparentemente senza «particolare fortuna», ma Bob non riteneva che suo figlio avesse nulla contro la professione.

Nella sua lettera del 1981 la madre di Greg, ora defunta, scriveva poi di non essere la sola a preoccuparsi dell'interesse di Greg per Scientology. Bob riferisce che quando i ragazzi si fidanzarono, i genitori di Laura cominciarono a lamentarsi con Greg perché aveva coinvolto la figlia in quella chiesa. La lettera della madre di suo figlio lo informava che la mamma di Laura era particolarmente turbata: «Greg mi ha detto che il giorno del ricevimento di Laura sono dovuti uscire prima per calmare [la madre di lei] e spiegarle come stavano le cose.»

I Bashaw avevano avuto un divorzio difficile. Bob racconta che i rapporti con l'ex moglie erano molto tesi e che la lettera lo stupì per la sua mancanza di ostilità. Riteneva che lei lo stesse implorando di fare qualcosa, ma lui non voleva né avrebbe potuto farlo. Greg aveva scelto la sua religione e aveva 26 anni - troppo vecchio perché i genitori si impicciassero dei suoi affari. La vita era piena di scelte e Bob aveva piena fiducia che quel suo figliolo intelligente e profondo sapesse fare scelte sagge. Greg aveva studiato da giornalista, era nel suo carattere farsi domande.

Greg e Laura furono uniti in matrimonio nel 1981 da un ministro della Chiesa di Scientology. Bob, che si era risposato qualche mese prima, non aveva mai visto una cerimonia del genere. «Dissero cose del tipo "Riesci a vedere la luce? La vedi, ora?" "Sì", "Sì". Per me non aveva alcun senso», aggiunge, «ma per loro sembrava averne.»

(Laura ha declinato la richiesta di intervista, come pure il fratello e la sorella di Greg).

Qualche mese dopo il matrimonio, il Reader's Digest pubblicò un altro articolo negativo sulla chiesa in cui raccontata come Hubbard non solo controllasse il portafogli dei suoi fedeli, ma anche la loro mente - spesso con esiti devastanti. Si parlava più in dettaglio di suicidi: «In Germania, un ragazzo che da due anni stava cercando di liberarsi dalle pastoie della chiesa, il giorno di Natale ha salutato i suoi genitori e si è disteso sui binari della ferrovia. Un giovane di Parigi che si era sottoposto ai procedimenti di Scientology è uscito dal lavoro, si è chiuso in un ripostiglio e si è tagliato le vene. Mentre moriva dissanguato, ha scarabocchiato su un brogliaccio: "andate da Scientology e capirete tutto!"»

Bob non ricorda di preciso che cosa avesse letto di Scientology in quel periodo, ma erano articoli negativi. Così un giorno a pranzo fece qualche domanda a Greg, ma lui insistette che si trattava di menzogne. A Bob bastarono le parole del figlio. Era orgoglioso di essere uno di quei padri che rispettavano l'individualità dei figli.

E a Greg piaceva lo stile genitoriale di Bob: «Posso dire di essere molto felice di averti come padre», gli scrisse nel dicembre 1981. «Mi hai sempre incoraggiato a sviluppare le mie idee e il mio stile di vita, indipendentemente da aspettative di casta e circostanze. Ti sono grato per questo.»

Greg attribuiva all'influenza paterna alcune delle cose che più apprezzava di se stesso. Nella stessa lettera, gli scrisse che la sua «ricerca filosofica e religiosa» era stata ispirata da Bob. «Sei noto da sempre per essere un pensatore, un filosofo e sono felice che tu mi abbia trasmesso alcune di quelle tue caratteristiche.»

Greg avrebbe voluto ricambiare e scrisse che il modo migliore per farlo sarebbe stato far conoscere al padre Scientology. «Il problema, però, è che non esistono altri ambiti di conoscenza con cui paragonare la sua portata, precisione e funzionalità», scrisse a Bob. «Paragonarla alla psicologia è degradante; al cristianesimo, sarebbe inesatto... qui non si sta parlando di credenza, speranza o fede, ma di esperienza. E ora ho sperimentato sufficienti vite precedenti da sapere con certezza che sono uno spirito... ho sperimentato così tante discipline "alla moda" (buddismo, psicologia, meditazione, ecc.) per sapere che esse sono solo briciole di conoscenza se paragonate all'oceano di saggezza che è Scientology.» I critici di Scientology, continuava, «non sanno a che cosa paragonarla e poiché non riescono a stare di fronte alla sua vastità, pensano che si tratti di una stranezza, di una stupidaggine. Ma non è l'una, né l'altra.» Greg si sentiva «eccitato all'idea del suo potenziale - per me stesso e per il prossimo.»

Ma a Bob non interessava unirsi a una nuova chiesa, in particolare alla Chiesa di Scientology. «In Scientology non vedevo alcuna empatia», spiega. «Non vedevo amore, non vedevo altruismo. E per me quelle sono cose importantissime.»

Rispose alla lettera di Greg: «Ciò che hai scritto sul nostro rapporto è per me prezioso e tenero. Grazie dal profondo del cuore. Per certi versi i tuoi commenti danno ragione a un certo modo d'agire che ho sempre difeso strenuamente, ma di cui non ero intimamente certo. Sto parlando di ciò che ho fatto per creare e mantenere un'atmosfera libera da tutti quei "devi, dovresti, mai", parametri per me odiosi che per molti anni hanno ostacolato la mia crescita. La mia reazione nel leggere le tue parole è stata di urlare a squarciagola "Evviva" Sapevo che avrebbe funzionato!"... in quanto al mio essere padre, beh, sono io che ringrazio te di essermi figlio. Sono molto orgoglioso di te come persona, per ciò che hai fatto e per ciò che farai... davanti a te, Greg, c'è una vita lunga, interessante e proficua e ne sono molto felice.»

Poi declinava l'offerta del figlio: «Ho veramente trovato pace e comprensione; grazia. Te l'ho già detto e te lo ripeto, sono felice che tu abbia trovato una risposta, un modo di vita, l'appagamento dei tuoi bisogni. Anche io li ho trovati.»

Bob spiegò poi al figlio che avvertiva la responsabilità di aiutare chi era stato meno fortunato di lui attraverso opere di beneficienza e con la condivisione «spirituale ed emotiva con chi... chi si rifà all'amore e all'altruismo.» E mordace continuava: «La nostra chiesa non ha motivazioni di profitto», e quella fu l'unica critica che si permise nei confronti della religione del figlio.

Bob continuava a nutrire dubbi tormentosi, «ero in cerca di un suo cambiamento, di un comportamento irrazionale. Volevo vedere qualcosa di storto.» Ma non vide differenze nette. Nessun segnale rivelatore di coinvolgimento settario - rapporti interrotti, perdita di pensiero critico. Suo figlio non mostrava alcun sintomo del genere. «Non mi scattò nessun allarme. Nonostante stessi molto allerta.»

Greg continuava a essere un figlio affettuoso, premuroso, generoso di complimenti e di parole d'affetto. Lui e Bob si sentivano tutte le settimane, spesso parlavano di politica, di sport, di cinema e appena possibile cenavano insieme o andavano al cinema, guardavano insieme le partite dei Bears.

Bob non rilevò problemi nemmeno nella vita professionale e privata del figlio. Nel 1984, Greg ebbe un bambino. Aveva un buon impiego alla Darcy, MacManus & Masius e creava pubblicità per aziende nazionali come la Budget Rent a Car e la Allied Van Lines. Produceva sport radiofonici e televisivi per giganti come la Amoco. Greg mostrò al padre delle schede biografiche in cui l'azienda lodava le sue capacità: «Sa tradurre questioni tecniche e finanziarie complesse in pubblicità comprensibili» e «sa miscelare senso dell'umorismo e informazioni fattuali.» Greg aveva talento ed era competente. E Bob non riusciva a trovare nulla di concreto che confermasse la sua apprensione.

Dopo la promozione a vice presidente, uno degli studi pubblicitari più prestigiosi del mondo, la Leo Burnett, gli fece un'offerta. Ma Greg rimandò la data di assunzione per recarsi alla sede Scientology di Los Angeles per tre mesi di addestramento intensivo.

A volte Bob doveva difendere con gli altri membri della famiglia il sostegno che dava al figlio. Dice che «c'erano parecchie discussioni» con le zie di Greg. In una lettera inviata a una di loro, Bob scrisse: «Le storie dell'orrore delle vittime di Scientology e la mia immaginazione, oltre a ciò che ho letto, accrescono sicuramente la rabbia e la mia ansia. Ma il fatto è che non posso disgiungere i miei sentimenti. Vale a dire, il sostegno e l'amore per Greg e un ruolo attivo per cercare di distruggere ciò in cui lui crede. La mia integrità e onestà personale non mi permettono di avere un rapporto affettuoso con mio figlio e, al contempo, lavorare in modo occulto contro ciò in cui lui sinceramente crede.»

Bob analizzò le motivazioni per quel suo approccio distaccato. «Lui è in Scientology e non posso farci niente. Se provassi a distoglierlo, lo allontanerei da me. Secondariamente, non ho notato nulla nel suo carattere o nella sua personalità che potrebbe indicare il più piccolo cambiamento in lui come persona. Terzo, credo veramente che tutti dovremmo essere liberi di fare le nostre scelte. Per tutti questi motivi, continuerò a volergli bene e a difendere le sue scelte.»

Il rapporto di Greg con la madre si era molto deteriorato dopo le sue critiche aperte a Scientology e Bob temeva che potesse succedere anche a lui.

La relazione di Bob con i figli minori aveva sofferto moltissimo durante il divorzio, ma in quel periodo Greg era al college e gli furono risparmiati parecchi dolori. «Ho riflettuto anche su questo», continuava nella lettera alla sorella. «Sto prendendo questa posizione per non alienarmelo, visto che è l'unico dei miei tre figli con cui sono in contatto? L'unico con cui posso veramente condividere i miei sentimenti, e con cui lui condivide i suoi? La risposta è no.»

Alla fine Bob giunse alla conclusione che rispettare le scelte di suo figlio era più importante che dar voce a un vago disagio. Ciò non toglie che, a volte, non avesse qualche ripensamento. In particolare quando Greg raggiunse lo stato di Clear.

Stando alla letteratura di Scientology, quando l'individuo si libera degli engram dovrebbe diventare «sicuro di sé, felice, avere successo sia nella carriera che nei rapporti interpersonali.» Lo scientologist si sente dire che riconquisterà le sue «capacità native» e che si sarà liberato dal «ciclo della nascita e della morte.»

Ma si potranno raggiungere stati di consapevolezza spirituale ancora più elevati - e più costosi.

Dopo aver raggiunto Clear, Greg era considerato un "Thetan Operante". Non più vessati dagli engram, gli OT ricorrono all'auditing per altri scopi - cioè, come dice la chiesa, per promuovere il proprio sviluppo spirituale. Devono comprarsi un E-Meter, il cui prezzo varia tra i 2.200 e i 3.500 dollari, e fare un corso di "solo auditing" così da potersi audire da soli, a casa propria. E fanno visite regolari alle "Organizzazioni Avanzate" dove si sottopongono ad addestramento intensivo, a sedute di auditing professionale e a verifiche di sicurezza, che secondo i fuoriusciti sono in realtà intese a testare la lealtà alla chiesa.

Gli insegnamenti dei livelli superiori sono circondati dal mistero. Secondo i portavoce del movimento, l'accesso è riservato unicamente a chi sia spiritualmente preparato ad accoglierli, così che possa mantenere il segreto. Evidentemente, Greg ritenne che ne valesse la pena. Il 25 novembre 1985 scrisse al padre da Los Angeles: «Il livello dell'auditing di Scientology che sto facendo è veramente mozzafiato. Ti spiega e maneggia così tante cose da rappresentare una vera sfida alla realtà personale, è onnicomprensivo.» Non entrò nello specifico. «I dati sono confidenziali per un valido motivo. Ma posso dirti che il livello tratta e risolve una grande catastrofe avvenuta su questo pianeta 75 milioni di anni fa.»

Nonostante gli sforzi della chiesa per mantenere il segreto sugli insegnamenti di livello superiore e non renderli noti agli scientologist di livello inferiore e agli esterni, i fuoriusciti li hanno rivelati in casi giudiziari, conferenze e anche ai giornalisti, e li hanno diffusi in Internet. Il riferimento di Greg a una grande catastrofe è coerente con quanto è stato rivelato in merito a OT3 [...taglio della storia di OT3, reperibile altrove].

Secondo i fuoriusciti, i body thetans sono come scarafaggi - quando pensi di averli debellati, eccoli ricomparire. Sui livelli successivi vieni a sapere che erano addormentati, oppure drogati.

Mary Ann Ahmad e Sue Strozewski del dipartimento pubbliche relazioni della chiesa di Chicago, riferiscono di non poter divulgare informazioni sui livelli superiori e che i dettagli accessibili al pubblico sono estrapolati dal loro contesto e probabilmente alterati dai nemici di Scientology per far apparire assurda la loro religione. Sostengono che chi se ne va, lo fa probabilmente perché non ha compreso gli insegnamenti di Hubbard e perciò non ha gli strumenti per spiegarli. Sottolineano poi che prendere aspetti isolati rende bizzarra qualsiasi religione di cui non si abbia una conoscenza approfondita. La Strozewski fa l'esempio dell'ostia eucaristica, che secondo i cattolici è il corpo di Cristo.

Nessuno è mai andato oltre OT8, aggiunge la Strozewski, anche se esistono livelli più alti. Dice che i relativi materiali sono affidati al personale del Religious Technology Center della chiesa, a Los Angeles: «Oserei dire che, se necessario, li proteggeranno a costo della vita.»

A dicembre 1985, poco dopo aver appreso la storia della creazione secondo Scientology, Greg si recò a Clearwater, Florida, dove la chiesa ha un grande istituto, la Flag Service Organization. La struttura viene considerata la Mecca di Scientology.

Fedeli di alto livello di tutto il mondo vi si recano in pellegrinaggo due volte l'anno per ricevere formazione avanzata e, dice la Ahmad, «Per assicurarsi che vada tutto bene.» Ci informa che la permanenza dura solitamente una o due settimane, ma Bob dice che il figlio non restava mai meno di un mese. Anzi, era molto preoccupato dalle lunghe assenze di Greg, in particolare dopo la nascita del bambino. Anche Laura andava spesso a Flag, ma secondo Bob riusciva a finire la formazione «più in fretta di quanto facesse lui.»

Qualche giorno prima di Natale, Greg telefonò a Bob da Flag e gli menzionò l'anno da matricola all'Università del Kansas: erano riemersi i vecchi problemi. Il padre sapeva che quel primo anno al campus era stato difficile, ma non che cosa angustiasse il figlio. Ricordava che era tornato a casa a metà del primo semestre, sembrava depresso e dormiva quasi sempre. Bob gli aveva preso un appuntamento da uno psicoterapeuta. Nel giro di un paio di settimane, Greg si era rimesso ed era tornato a scuola. Bob non aveva mai saputo quale fosse la causa del problema e non cercò di approfondire. Pensava semplicemente che, nel nuovo ambiente, il figlio avesse avuto difficoltà di adattamento.

Verso la fine di quel primo anno accademico, era la primavera del 1974, Bob chiese il divorzio. Nonostante pensasse che il figlio maggiore l'avesse presa meglio dei suoi fratelli, la ragazza che Greg frequentava all'epoca sostiene invece che ne fu devastato.

Nel 1985, quando Greg riparlò del suo primo anno al campus, Bob non gli chiese di approfondire. «Non che non mi chiedessi che cosa fosse successo», commenta, ma sembrava chiaro che qualsiasi cosa fosse, andava oltre la portata di Bob: «Non ero uno strizzacervelli e non ritenevo fosse argomento di mia competenza. Non entro mai in certe questioni a meno che non possa essere di vero aiuto. Altrimenti si tratta di sola curiosità, ed è un modo egoista di pensare.»

Greg restò a Flag per tutte le vacanze di Natale, dando fondo alle sue finanze. La moglie e il figlio avevano pensato di raggiungerlo, scrisse a Bob il giorno di S. Stefano, «ma abbiamo deciso che è meglio risparmiare perché siamo in ristrettezze. Qui sto economizzando il più possibile, condivido la stanza ecc.»

In un'altra lettera inviata a Capodanno, Greg lasciava capire che i guadagni spirituali valevano il peso finanziario e la lontananza dalla famiglia. «Scientology mi ha salvato il posteriore, questo è poco ma sicuro», scrisse. «Ero completamente bloccato in quella cosa del passato, non sapevo nemmeno che cosa fosse. Adesso mi sono sbloccato, sono consapevole e sto lavorando verso il completamento. Quando torno sarà vita nuova.»

Greg raccontò al padre che a Clearwater aveva terminato due romanzi brevi - la prima narrativa dopo diverso tempo - e che progettava di organizzare una raccolta di racconti sulle periferie, non «dal punto di vista di un estraneo che osserva in modo cinico, ma di un residente che si guarda intorno.»

Poi disse una cosa che lasciò Bob perplesso. Greg, che da quando aveva raggiunto lo stato di Clear era convinto di aver recuperato le capacità native da lungo perdute, disse di riuscire a comunicare con i morti. «È facile», scrisse al padre. «È come parlare al telefono.»

Era convinto di essere riuscito a parlare con la madre defunta di Bob. Greg riferì la delusione della donna nell'apprendere che il paradiso non esiste, poi che l'aveva incoraggiata ad assumere un nuovo corpo. «Le ho detto dov'era l'ospedale più vicino, nel caso avesse voluto "nascere" in California. Mi ha salutato tutta felice e contenta.» Riferì anche di aver avuto altre conversazioni con i defunti, «ma è successo durante delle sedute formali di auditing perciò sono questioni confidenziali... ma ho scoperto nuove realtà e nuove abilità... dovrei tornare a casa presto. Sarà l'inizio di una nuova vita... Dio, non vedo l'ora di dormire con mia moglie e di riabbracciare mio figlio!»

Bob ricorda di avere pensato: «Cosa sono queste stupidaggini?» Per la prima volta prese in considerazione l'idea di affrontare il figlio. Avrebbe voluto dirgli che quella sua lettera era «piena di scemenze», che il figlio si era «bevuto il cervello». Avrebbe voluto chiedergli: «Dov'è finito il tuo spirito critico?» Ma non lo fece. Per quanto ne sapeva lui, forse era davvero possibile parlare con i defunti. E poi non voleva fare le cose senza riflettere. Alla fine portò alcune pagine scritte da Greg a una grafologa. «Le chiesi se vedeva qualcosa di preoccupante, ma lei non rilevò nulla.» Bob però era sempre più turbato e cominciò a chiedersi se Hubbard non fosse un ciarlatano. Pareva quasi aver miscelato degli aspetti di altre religioni, avere attinto ad altri pensatori - buddismo e cristianesimo, Freud e Edgar Cayce - per prendere di mira persone istruite che con tutta probabilità avrebbero avuto soldi da spendere.

Qualche giorno dopo l'arrivo della lettera di Greg, Bob scrisse a suo fratello: «Sento che dovrei cercare in qualche modo di organizzare una missione di recupero di Greg... la mia profezia è che ci aspetteranno tempi duri.»

Da quel momento, Bob cominciò a tener d'occhio il figlio, pronto a intervenire se fosse scattato l'allarme rosso. Ma non si era reso conto di non essere nella posizione di poter accertare la vera influenza di Scientology su Greg. Avviluppato nei livelli segreti superiori, Greg non rivelava nulla dei suoi studi religiosi o delle sue attività collegate alla chiesa. Bob si è accorto soltanto dopo la morte del figlio di quanto poco gli avesse detto. «Il lato di lui che conoscevo era un Greg affettuoso, il mio miglior amico», dice sconsolato. «Non avevo mai conosciuto il suo lato oscuro, quello crudele.»

Per molti anni la vita di Greg sembrò del tutto idilliaca. Viveva con la moglie e il figlio in una casa a due piani su 16 acri di terreno a Barrington Hills, dove tenevano anche molti animali - cani, pavoni, pecore, conigli e cavalli. Aveva una vita spirituale e creativa molto attiva e un impiego ben remunerato - era persino stato promosso vicepresidente della Leo Burnett.

Bob non sa di preciso quanto guadagnasse, anche se è convinto si trattasse di centinaia di migliaia di dollari. Ed è altrettanto convinto che Greg devolvesse cifre importanti a Scientology. Aveva sentito dire che oltre ai corsi formativi e ai viaggi annuali a Clearwater, che costano migliaia di dollari l'uno, Greg era considerato un "patrono" della International Association of Scientologists, una onorificenza da 40.000 dollari. La IAS afferma di usare quelle donazioni per proteggere la libertà religiosa. Dal canto loro, i critici di Scientology sostengono che quelle donazioni finiscono nel "fondo guerra" della IAS e vengono usate per zittire le potenziali minacce.

Negli anni '90, la minaccia maggiore era rappresentata dal Cult Awarness Network. Il CAN era un centro informativo sui gruppi considerati sette distruttive e il network aveva accumulato un notevole dossier sulla chiesa. Aveva sede a Barrington, a un tiro di schioppo dalla casa di Greg, il quale si era dato molto da fare per assicurarsi che l'organizzazione chiudesse bottega.

L'ufficio del CAN era gestito da cinque dipendenti e da un volontario. Il musicista jazz ed ex scientologist Jim Beebe rispondeva al grosso delle richieste su Scientology. «Quando entri in Scientology vedi soltanto questa facciata meravigliosa», spiega. «"Vieni, unisciti a noi, ti aiuteremo a diventare più abile. Eleveremo il tuo QI, ti aiuteremo a risolvere tutti i tuoi problemi". È un'offerta allettante. Vai al centro di Scientology e trovi una dinamica di gruppo eccitante. Hanno buone idee sulla comunicazione, all'inizio è anche divertente. Ma è tutta una trappola.» In Scientology, continua, «c'è solo L. Ron Hubbard. E poco a poco, mentre procedi da un corso all'altro, entri nel suo abito mentale. Il tuo modo di pensare viene sottilmente sostituito dal modo di pensare di L. Ron Hubbard.»

La sede della chiesa dell'Illinois sa bene chi è Beebe; i suoi addetti alle pubbliche relazioni consigliano di ignorare le sue affermazioni. Secondo Mary Anne Ahmad, Beebe sarebbe un "antireligioso", un "pazzo" e un "allucinato". Mi dice che Scientology non ha dogmi, mentre la sua collega Sue Strozewski aggiunge che Scientology elargisce soltanto conoscenza - come la usi dipende da te. «Trovi la tua realtà», spiega. «Nessuno si mette lì a dirti che cosa devi credere, che cosa è sbagliato e qual è la soluzione giusta.» La soluzione, però, è garantita.

La chiesa considerava il CAN un gruppo d'odio antireligioso e Beebe racconta che chiunque vi avesse a che fare veniva considerato Fair Game. La rivista ecclesiastica Freedom pubblicò un corposo dossier sul CAN, lo paragonò al Ku Klux Klan e scrisse che «genera violenza e odio contro organizzazioni religiose e spirituali, crea un clima in cui anche l'omicidio diventa possibile.»

Beebe racconta che all'inizio degli anni '90 i dirigenti della chiesa spedirono Greg e una manciata d'altri "soldati" a distruggere l'organizzazione. Il gruppetto aveva pagato la quota annuale di iscrizione di 30 dollari e cominciò a monitorare le attività del CAN grazie al suo bollettino mensile. Greg andò a disturbare alcune conferenze antisette pubblicizzate nel notiziario.

«Nessuno dei nostri incontri è mai stato piacevole», racconta Reg Alev, ex direttore esecutivo del CAN. Una volta Greg lo affrontò all'uscita dei bagni e gli urlò che il CAN era un'organizzazione terrorista. «Greg era quel tipo di persona che avremmo voluto aiutare», prosegue Alev. «Ma era impossibile avere con lui un dialogo normale. Era molto aggressivo e sopra le righe, i suoi scopi erano un vero anatema per l'organizzazione che all'epoca rappresentavo.»

Beebe racconta che Greg protestò davanti alla sede dell'organizzazione, fece addirittura dei picchetti alle case dei dipendenti. Nel 1992, Greg e altri scientologist che avevano preso la tessera del CAN chiesero di lavorare come volontari, ma furono rifiutati. A quel punto fecero causa al gruppo sostenendo di essere vittime di discriminazione religiosa, Greg presentò una denuncia all'Ufficio dei Diritti Umani dell'Illinois.

Secondo Cynthia Kisser, succeduta ad Alev alla guida del CAN, le azioni di Greg erano parte di un attacco concertato di Scientology per «molestare e distruggere» il network. Tra il 1991 e il 1996, prosegue, scientologist di tutto il paese iniziarono una cinquantina di procedimenti giudiziari praticamente identici contro il CAN e presentarono esposti per violazione dei diritti umani. Alla fine molti di quei casi, tra cui quello di Greg, furono archiviati per infondatezza, ma il CAN, per difendersi, affondò nei debiti. Nel 1994 contrattaccò e querelò la chiesa, il suo studio legale e 11 scientologist, tra cui Greg, per quella valanga di procedimenti insussistenti. Il giudice di circuito della contea di Cook archiviò il caso, ma nel 1997 la Corte Suprema dell'Illinois ribaltò la sentenza sostenendo che il CAN aveva diritto di querela.

Nell'estate del 1996, Beebe si ritrovò al centro di una campagna diffamatoria. Utenti del CAN lo informarono di aver ricevuto dei documenti che lo calunniavano, spediti da un'associazione chiamata Anti-Deprogramming League: Beebe avrebbe «sempre avuto problemi coniugali», sarebbe stato « un padre disfunzionale», «era un musicista professionista fallito»; i documenti paragonavano l'opposizione di Beebe a Scientology alle campagne di propaganda nazista. Il plico conteneva anche un questionario che, tra le altre cose, chiedeva se Beebe avesse mai «distrutto un matrimonio seducendo la moglie di uno scientologist.»

Inviare "pacchi di dead agenting" [diffamatori] è una tattica comune degli scientologist per cercare di screditare i critici, spiega Beebe. «Raccogli con qualsiasi mezzo ogni informazione negativa che riesci a trovare sulla tal persona. Metti tutto assieme e, se non hai materiale a sufficienza, te lo inventi - come disse Hubbard, fatelo per bene, che puzzi il più possibile. E poi mandi quella roba agli amici del tuo bersaglio, ai suoi soci, conoscenti, colleghi, dipendenti, ai media, ovunque possa fare danni.»

L'indirizzo del mittente del dossier diffamatorio riconduceva a Greg Bashaw. Quando Beebe lo affrontò, Greg negò di averlo spedito, ma disse di aver ricevuto un paio di questionari compilati.

Nel novembre del 1997, Beebe scrisse una lettera a Greg informandolo che «il materiale diffamatorio» contenuto nel dossier gli aveva causato «molto stress e ha turbato la mia famiglia, la mia compagna e anche me.» Beebe chiese poi a Greg di inviargli i questionari che aveva ricevuto. Greg gli rispose sarcastico: «Mi dispiace, ma li ho buttati qualche giorno fa... non mi ero nemmeno reso conto che quel materiale fosse "diffamatorio" - quando la settimana scorsa ne abbiamo parlato, mi avevi detto soltanto che ti avevano "turbato". Che cosa di preciso dicevano di non vero, quei documenti?»

Intanto il CAN stava crollando sotto il peso finanziario di tutte quelle cause. Un giovane cristiano pentecostale di nome Jason Scott sferrò il colpo mortale. Nel 1990, la madre di Scott aveva ingaggiato una persona raccomandata da una volontaria del CAN per deprogrammare lui e i suoi due fratelli, che non avevano voluto abbandonare con lei la chiesa fondamentalista a cui appartenevano. Il deprogrammatore aveva rapito Scott tenendolo sequestrato in una casa sulla costa dello stato di Washington per cinque giorni. I fratelli di Scott erano minorenni [sotto la tutela della madre - N.d.T.], ma lui aveva già compiuto 18 anni e nel 1994 denunciò il CAN per aver violato i suoi diritti civili.

Rappresentato da un avvocato di Scientology, nel 1995 si vide riconoscere un risarcimento danni di oltre un milione di dollari. Otto mesi dopo, il CAN presentò istanza di fallimento.

Uno scientologist comprò all'asta fallimentare il logo del CAN e la sua linea telefonica d'aiuto. Avvocati collegati alla chiesa si aggiudicarono invece gli archivi dell'organizzazione - i dossier confidenziali con informazioni su chi aveva richiesto aiuto e consigli, oltre ai nomi dei donatori, erano ora nelle mani degli scientologist. Contattato di recente, il numero verde del CAN ha risposto che gli scientologist erano «persone veramente per bene», «decisamente accademiche», «etiche e oneste»; consiglio finale, recarsi in una delle loro chiese e «verificare di persona.»

Gli sforzi di Greg avevano dato i loro frutti, era entusiasta della disfatta del CAN. In giugno 1996 scrisse una lettera a un ex dipendente dell'organizzazione per cercare di appianare le ostilità: «Se dovesse capitarti di ricevere una telefonata di un genitore con un figlio in Scientology, penso di poterti aiutare.» Aggiungeva che: «Il mio scopo è aumentare l'accettazione e l'uso di Scientology nel mondo.»

Gli scientologist si sentono dire che quanto più intensamente ricevono auditing o si audiscono, tanto più veloce sarà l'attraversamento del "Ponte della Libertà Totale". Greg si audiva tutti i giorni - al mattino prima di andare al lavoro e dopo cena, prima di andare a dormire. Esperti di salute mentale ed ex membri sostengono che tali pratiche possono essere psicologicamente dannose. Nel 1986, Lawrence Wollersheim convinse una giuria di Los Angeles che la chiesa lo aveva portato sull'orlo della pazzia e del suicidio. La psicologa Margaret Singer testimoniò a suo favore, disse che l'auditing e altre pratiche Scientology gli avevano provocato un disordine bipolare oltre ad essere la causa principale del suo disagio mentale ed emotivo.

Wollersheim testimoniò che i funzionari della chiesa gli avevano proibito di cercare aiuto professionale nonostante fossero a conoscenza delle sue ideazioni suicidarie e che in base a una direttiva chiamata "disconnessione", lo avevano costretto ad abbandonare moglie e famiglia. Lasciata la chiesa, era stato dichiarato "persona soppressiva" e sottoposto a Fair Game, facendo fallire la sua azienda. Alla fine Wollersheim vinse la causa e gli fu riconosciuto un risarcimento di 30 milioni di dollari.

Al grido di "Not a dime for Wollersheim", la chiesa presentò diversi appelli, riuscì a ridurre il risarcimento a 2,5 milioni e querelò praticamente tutte le parti coinvolte: Wollersheim, il suo avvocato, i testimoni esperti, il giudice, tutta la corte superiore di Los Angeles. Lo scorso maggio e dopo 16 anni di battaglie ha finalmente aperto il borsellino - 8,6 milioni di dollari, cioè il risarcimento più gli interessi.

Ora Wollersheim gestisce FACTnet.org - un sito web che intende educare il pubblico sulle sette e il controllo mentale e che pubblica un elenco di suicidi e decessi che ritiene collegati a Scientology; tra di essi anche quello di Quentin Hubbard, il figlio 22enne del fondatore di Scientology morto nel 1976 dopo essere stato rinvenuto in coma in un'auto il cui abitacolo era stato collegato al tubo di scappamento. E ricorda Noah Lottick, membro ventiquattrenne della chiesa che nel 1990 si lanciò dal decimo piano di un palazzo di Manhattan non distante dalla sede Scientology. Secondo "La florida setta dell'avidità e del potere",articolo di copertina del 1991 del Time, Lottick - che aveva speso 5000 dollari in servizi ecclesiastici - morì stringendo in pugno 171 dollari, «il solo denaro che non aveva ancora girato alla Chiesa di Scientology». Nel 1998 anche Philip Gale, figlio della presidente locale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, si era suicidato il giorno del compleanno di L. Ron Hubbard lanciandosi dalla finestra. Il decesso di più alto profilo dell'elenco resta però quello di Lisa McPherson, fedele 36enne della Chiesa di Scientology morta misteriosamente nel 1995 mentre era affidata alle cure degli scientologist.

La zia di Lisa presentò una querela per danno tanatologico sostenendo che gli scientologist avevano etichettato la nipote come "PTS" o Fonte Potenziale di Guai, dopo che la donna aveva manifestato instabilità mentale ed espresso il desiderio di abbandonare la chiesa. La denuncia sosteneva poi che gli scientologist avessero trattenuto la donna a Flag contro la sua volontà per 17 giorni, sottoponendola a un programma chiamato "Rundown dell'introspezione" che prevede l'isolamento, e che le avevano negato il «giusto apporto di liquidi, cibo e assistenza medica.»

In quei 17 giorni la McPherson «aveva cercato di fuggire, ma fu trattenuta fisicamente, anche legata al letto, e le sue condizioni peggiorarono fino a renderla incoerente e incapace di dormire.» [Si veda anche il caso del 2008 di Martine Boublil in Sardegna, il cui processo è iniziato a Cagliari nell'autunno 2012.] Alla fine, Lisa «entrò in coma, o in stato comatoso» e i membri della chiesa la portarono all'ospedale, dove si poté soltanto constatarne il decesso.

Nel 1997, il St. Petersburg Times pubblicò un'inchiesta sui decessi a Flag e «scoprì i casi di altri sette scientologist apparentemente in ottime condizioni di salute, morti improvvisamente dopo essere venuti a Clearwater per corsi o assistenza pastorale.»

Steven Hassan, terapeuta ed ex membro di una setta, non è mai stato scientologist ma ritiene che le sedute di auditing spingano i fedeli a rivangare costantemente dei traumi, veri o immaginari: all'inizio si concentrano sui traumi di questa esistenza, poi si rivolgono alle vite precedenti. Gli scientologist, spiega Hassan, tendono a «diventare molto suggestionabili» e i corsi iniziali contemplano esercizi «che inducono la trance» e insegnano a mascherare i loro veri sentimenti. Hassan, che ha scritto due libri su come vincere il controllo mentale, sostiene di non obiettare alle credenze di Scientology - obietta invece alle sue pratiche, tra cui ciò che definisce reclutamento ingannevole. «Ciò che contesto a gruppi come Scientology è che apprendi le loro vere convinzioni e credenze soltanto dopo esserti indebitato per migliaia di dollari ed esserti sottoposto a migliaia di ore di indottrinamento.»

Nel 1997, Greg lasciò la Leo Burnett per andare a lavorare alla Foote, Cone & Belding, azienda per cui un tempo aveva lavorato anche il padre. Greg si era auto-retrocesso - la Burnett era infatti il top nel settore. Quando ne parlarono, Greg sviò l'attenzione. «Aveva un posto macchina speciale e tutti questi altri benefit», ricorda Bob. «Penso che stesse semplicemente cercando di evitare le mie domande.» In seguito Bob scoprì che il figlio si era licenziato quando la Burnett aveva firmato un contratto per pubblicizzare il Prozac, psicofarmaco che, secondo il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, poteva indurre «raptus omicidi» e il suicidio, e che aveva cercato di far togliere dal commercio.

Soltanto a dicembre 1999 Bob notò i primi veri, importanti cambiamenti in suo figlio, quando Greg gli sembrò totalmente disinteressato ai libri che gli aveva regalato. A distanza di mesi Greg non li aveva ancora nemmeno aperti. Bob si preoccupò perché solitamente il figlio era un lettore veloce e vorace e uno dei libri riguardava la regia, argomento particolarmente importante in quel periodo perché Greg stava lavorando a un documentario sui missionari in Ecuador - incarico freelance per conto dell'amico Jim Hanon che aveva un'agenzia a Grand Rapids, Michigan. Bob aveva anche notato che il figlio non riusciva più a seguire le conversazioni, mentre di solito era pronto a lanciarsi in discussioni con il padre.

Anche secondo Hanon, Greg non sembrava più lo stesso. Collaboratori da diversi anni, un decennio prima erano stati colleghi alla Leo Burnett. Hanon, direttore artistico, aveva sempre considerato Greg «un pensatore profondo, un grande scrittore e poeta.» Ma ora riteneva che «la sua creatività fosse fortemente compromessa.» Greg si disse d'accordo con l'amico, aggiungendo che «c'entrava l'auditing.»

A settembre 2000, Greg informò il padre che stava per tornare a Clearwater. «Quando partiva me lo diceva sempre, "torno tra un paio di settimane", ma poi ne stava via quattro o cinque.» Quella volta, ricorda Bob, «Gli dissi "Greg, stai passando laggiù un sacco di tempo. Non capisco. Trascuri il lavoro, ti allontani dalla famiglia". Mi rispose "Hai ragione, papà. Ma non capiresti.»

Greg, che ora era OT7 - a un passo dal livello più alto dell'illuminazione scientologica - tornò soltanto a novembre e disse al padre che la sua azienda lo aveva licenziato. Sentito dal giornale, un portavoce della Foote, Cone & Belding ha riferito che si trattò di dimissioni concordate.

Il 30 novembre Bob fu svegliato alle 4,30 del mattino dal telefono. Era Laura che gli chiedeva di andare a trovare Greg. Né il tono della voce né l'orario insolito suggerivano un'emergenza - Bob era noto per alzarsi molto presto anche se di solito non lo faceva mai prima delle 5. Suo figlio abitava a 40 minuti da casa sua. Promise a Laura che sarebbe passato in mattinata, poi andò a prepararsi un caffè. Il telefonò suonò di nuovo alle 6,30 e questa volta era Greg; disse al padre di non disturbarsi ad andare. Un'oretta dopo Bob fu invitato nuovamente a recarsi dal figlio. Non chiese spiegazioni, pensò che forse Greg «era in apprensione per aver perso il lavoro» e immaginò che il figlio volesse parlarne con lui.

Greg salutò calorosamente l'arrivo del padre. «Si comportò in modo normale», ricorda Bob. «Poi all'improvviso crollò e mi disse che voleva togliersi la vita.» Aveva anche già deciso come farlo: andare nella vicina riserva forestale e bere una bottiglia di acido. «Rimasi impietrito dallo shock.» Il contrasto tra l'immagine che Greg proiettava all'esterno e la sua realtà emotiva era violento. «Lo abbracciai stretto, continuava a dire che aveva deluso tutti, che non valeva niente, che era un fallimento totale.» Il viaggio a Clearwater era stato un disastro completo: «Lo avevano cacciato», ricorda Bob.

Greg gli raccontò che i funzionari della chiesa gli avevano detto che soffriva di un qualche malanno medico o fisico e che non potevano aiutarlo, lo avevano mandato via dicendogli di non farsi più vedere. «Fu allora che dissi "Santa merda, ecco in che cosa s'è ficcato". Fu allora che aprii veramente gli occhi. Che mi resi conto in quale inferno stava vivendo.»

Greg chiese al padre se quella notte poteva dormire da lui, ma Bob voleva vederlo al sicuro nelle mani di un buon psichiatra. Cercò di convincere il figlio a farsi ricoverare e anche Laura si disse d'accordo. «Il che mi sorprese, ma fui contento di sentirglielo dire». È convinto che a quel punto anche la nuora avesse ormai lasciato la chiesa.

Riluttante, Greg si fece ricoverare nel reparto psichiatrico del Good Shepherd Hospital di Barrington, non perché fosse convinto di poter ricevere aiuto, ma solo perché non sapeva dove trascorrere la notte. Bob tornò a casa molto tardi ma, dopo tante ore di stress, non riusciva a prender sonno. Scrisse una lettera per informare il medico del figlio del suo coinvolgimento in Scientology e si appuntò che cosa avrebbe detto al figlio il giorno seguente. Il mattino dopo, la prima cosa che disse a Greg fu che Scientology era una cosa malvagia e che aveva deciso di combatterla. Bob non si era mai opposto alle scelte del figlio né aveva mai espresso contrarietà alle sue decisioni, e Greg parve scioccato e ferito. «Era come se lo avessi schiaffeggiato in pieno volto.»

Ogni due o tre giorni Bob scriveva ai suoi parenti per informarli della situazione e chiedere di aiutare Greg a ritrovare la forza e il coraggio per continuare a vivere. Greg e Laura, però, videro quelle lettere come un'invasione alla loro privacy. Ma per Bob, rivolgersi alla sua famiglia era naturale e pensava che Greg avesse bisogno di tutto l'appoggio possibile. E poi voleva che Greg sapesse quanto era amato, che si sentisse amato. «Volevo tenerlo in vita», scrisse dopo i rimbrotti del figlio per aver diffuso la notizia ed essersi sentito dire dalla nuora che non era più il benvenuto.

Bob racconta che il figlio alla fine lo aveva perdonato, ma non Laura. Dopo di allora «venni estromesso ed ebbi poche occasioni di vederlo.» Ma si tenevano in contatto epistolare. Bob lo preferiva alle telefonate o alle e-mail, pensava che le lettere aiutassero Greg a riflettere su quanto stava dicendo, invece che sparare commenti tranquillizzanti. «In un certo senso pensavo che non volevo più sentire stronzate del tipo "ehi, va tutto bene"», spiega. «Laura le chiamava "le PR di Greg".»

Nei due mesi successivi Greg tentò due volte il suicidio con i farmaci. A gennaio, suo figlio di 17 anni lo trovò riverso sul pavimento, in fin di vita. A febbraio Greg scrisse una e-mail all'amico Jim Hanon e gli disse che stava per uccidersi. Hanon era arrivato subito, non prima di avvisare la polizia di Barrington che era giunta in tempo per salvargli la vita.

I tentativi di Bob di avere informazioni sullo stato di Greg cadevano nel vuoto. Disperato, contattò l'oggi defunto Lisa McPherson Trust. La fondazione, che aveva sede non lontano dal quartier generale di Scientology a Clearwater e il cui personale era composto da ex membri di alto livello, era stata creata per denunciare le pratiche «abusanti e ingannevoli» della chiesa e per fornire sostegno agli ex scientologist che cercavano di rifarsi una vita fuori da Scientology. La fondazione diede a Bob il numero di telefono di ex scientologist che avevano raggiunto lo stesso livello OT7 di suo figlio. Uno di essi era Greg Barnes, che ricorda la telefonata disperata di Bob: «Era un padre che pensava di aver perso la battaglia. Un uomo angosciato che chiedeva a chiunque potesse aiutare suo figlio: "che cosa devo fare?".»

Barnes parlò al telefono con Greg diverse volte. Avevano molto in comune. Erano coetanei, entrambi sposati con un figlio. Avevano tutti e due dedicato oltre 20 anni di vita a Scientology, entrano entrambi "patroni" della IAS. Barnes e la moglie avevano lasciato la chiesa un anno prima, di loro spontanea volontà, dopo essere giunti alla conclusione che gli insegnamenti di Hubbard erano stati alterati.

Greg gli raccontò che durante l'ultimo soggiorno a Clearwater aveva subito pressioni fortissime e che i funzionari della chiesa gli avevano detto che poteva andarsene soltanto se avesse completato una certa serie di azioni. «Ma Greg doveva tornare al lavoro. Era stressato e comunicò ai funzionari di essere stressato», racconta Barnes. «Loro interpretarono quelle parole come instabilità mentale.» Greg venne allora mandato da una auditor che però peggiorò la situazione. «Se applichi male questa tecnologia puoi veramente portare la persona alla pazzia. Puoi farla diventare psicotica.»

Greg raccontò anche all'amico Hanon quanto accaduto durante l'ultimo viaggio a Clearwater: «Mi confidò che durante una di quelle sedute si era aperto spiritualmente e aveva avvertito come se qualcosa nella mente si fosse spezzato», ricorda. I fuoriusciti sostengono che quando in Scientology qualcosa va storto, la colpa non è mai di L. Ron Hubbard. «La sua tecnologia - loro la chiamano tech - la sua tech funziona immancabilmente», spiega Jim Beebe. «Se non ottieni i risultati che ti promettono la colpa è tua, c'è qualcosa in te che non va.»

E come ogni scientologist, anche Greg incolpava se stesso. Disse a Hanon che sapeva che l'"addestramento mentale" implicava un rischio psicologico e che la chiesa gli aveva fatto firmare una liberatoria in cui si assumeva ogni responsabilità. «Penso che la frequentazione dei livelli avanzati mi abbia causato dei danni irreparabili», scrisse al padre dopo il tentativo di suicidio di febbraio, «ma quei danni sono stati provocati dalle mie stesse mani, dalle mie decisioni, dal mio modo di approcciare le cose. Migliaia di persone fanno quei corsi con ottimi risultati; questa tremenda sofferenza è qualcosa che ho generato io stesso con il mio auditing scadente e con un approccio non etico alle cose.» In breve, «Mi sono fottuto da solo, usando la loro tecnologia.»

Greg disse che non avrebbe dovuto fare i livelli avanzati. «Me lo dissero già nel 1981», scrisse al padre, «ma per tutti gli anni '80 e '90 ho persistito, contro le direttive della chiesa. (Chiunque abbia avuto consulenza psichiatrica e/o abbia assunto psicofarmaci, come ho fatto io al college, non dovrebbe ricevere nessun auditing, meno che mai i livelli avanzati di Flag.)»

Barnes mise Greg in contatto con altri fuoriusciti di alto livello, tra cui una donna che era stata su OT7 per sette anni, e secondo cui Greg stava incontrando parecchie difficoltà: «Aveva questi pensieri molto negativi su se stesso, si sentiva letteralmente ricoperto di body thetan e pensava di non riuscire a liberarsene.»

Dopo aver parlato con un ex membro della Sea Organization, composta di funzionari a tempo pieno che preservano i «suoi segreti più essenziali e di valore», Greg ebbe un miglioramento e promise al padre che non si sarebbe ucciso.

L'ex membro della Sea Org, che ci ha chiesto di restare anonimo, non era così ottimista. A suo parere, Greg era «veramente impantanato.» Pensava che «più di ogni altra cosa» Greg volesse rientrare nella chiesa, ma sapeva che non sarebbe mai successo - Greg gli aveva detto che a Clearwater non aveva superato una "verifica di sicurezza" ed era stato dichiarato Fonte Potenziale di Guai. «Era accaduta la stessa cosa anche a Lisa McPherson», spiega, «e a Flag diventano molto paranoici all'idea che qualcuno esca di cervello.»

Barnes era molto preoccupato, Greg sembrava ormai perso: «Il solo posto in cui avrebbe potuto raggiungere la sua libertà spirituale gli era precluso», commenta. «Il suo sogno era finito. Gli era stata letteralmente portata via la vita.» Greg era stato indotto a credere che Scientology fosse la sola e unica soluzione ai suoi problemi. «Gli avevano insegnato a credere che la psichiatria fosse il male assoluto, e ora era stato lasciato in balia di quella che pensava fosse la categoria più crudele e perversa.»

Mary Ann Ahmad, portavoce della chiesa, conosceva Greg «abbastanza bene» e dice: «Ciò che mi turba davvero e che mi pare veramente ironico è il fatto che le due cose che detestava maggiormente sono state le due cose che lo hanno perseguitato fino alla fine - la psichiatria e i deprogrammatori.» Nega che la chiesa abbia scomunicato Greg. «Sembrava avere problemi abbastanza seri», aggiunge, «abbandonò spontaneamente la chiesa perché voleva sistemare le sue cose. E per quanto ne so, i suoi problemi sembravano essere di carattere familiare. Suo padre, e forse anche sua suocera, avevano criticato alcune sue scelte e per questo si sentiva addosso molta pressione. Oltre a tutto questo, anche quando gli offrimmo il nostro aiuto lo rifiutò e decise di adattarsi a quanto la sua famiglia lo aveva spinto a fare, cioè rivolgersi alla psichiatria. Francamente, nessuno scientologist vedrebbe mai la psichiatria come una soluzione ai suoi problemi.»

La Ahmand non ha voluto specificare che tipo di aiuto Scientology avesse offerto a Greg.

In una lettera del 28 febbraio 2001, Greg scrisse al padre che quando ancora era a Clearwater, la chiesa gli aveva proposto una "seduta di revisione" ma lui aveva rifiutato perché avrebbe richiesto troppo tempo.

Quando abbiamo chiesto alla Ahmad perché pensa che così tanti ex membri abbiano lanciato campagne feroci contro la chiesa, ci ha risposto che: «C'è solo un motivo, un motivo soltanto - hanno molte parole malcomprese» che impedirebbero loro di comprendere «che cosa è davvero la nostra religione.»

In alcune delle sue lettere della primavera 2001, Greg sembrava rivitalizzato e pieno di speranze. Hanon gli aveva chiesto di lavorare per la sua agenzia di Grand Rapids tre giorni la settimana, gli aveva trovato una stanza in un Bed & Breakfast e cenavano insieme una volta alla settimana. Poi tornava a casa per un lungo fine settimana, lavorava in giardino o portava suo figlio alle matinée del Music Box. Scrisse al padre che aveva accettato un impiego come editorialista e stava pensando di tornare al giornalismo.

Bob si chiedeva se si trattasse delle " PR di Greg" o se fosse la verità. In una lettera del 24 marzo 2001, ricordò al figlio le cose che gli aveva detto tempo prima, cioè che il suo stato mentale «non migliorava», che era «irreparabilmente danneggiato» e che si era «fottuto da solo». Bob lo aveva preso sul serio e aveva trovato una struttura in Ohio per il trattamento dei sopravvissuti alle sette, il Wellspring. «La struttura è residenziale, cibo genuino e stanze private», aveva scritto al figlio nel tentativo di renderglielo attraente. Gli aveva girato un numero di telefono, un indirizzo e-mail e un numero di fax.

Ma Greg non aveva mostrato interesse. «Una delle cose che succedono quando si vivono esperienze come la mia è che la gente pensa che le tue credenze siano sbagliate e che possano essere rimpiazzate con qualcosa d'altro», scrisse di rimando. «La vita del tizio è una rovina totale, allora si pensa che siano state le sue credenze ad averlo condotto fino a quel punto, e quelle credenze diventano sospette.» Scrisse che voleva impegnarsi e migliorare, ma che la "deprogrammazione" del Wellspring non avrebbe funzionato. «So che se faccio una cosa in cui non credo nel modo più assoluto non potrò stare meglio... Quando vivi il marasma che ho vissuto io, allora la gente ti offre come alternativa la sua credenza (Gesù Cristo, la preghiera, la terapia, ecc.). Ma alla mia età», continuava, «hai già un'idea precisa delle cose in cui credi e di quelle in cui non credi. E, nel mio caso, si tratta di un'idea bene informata (visto che sono stato cresciuto come cristiano, ho studiato il cristianesimo, mi sono sottoposto a psicoterapia e al college ho anche provato la preghiera.)»

I messaggi telefonici che Bob lasciava al figlio non ottenevano risposta e Laura gli restituì - ancora chiusa - una delle sue lettere. Nella missiva successiva, datata 10 aprile, Bob fu più duro. Scrisse a Greg che riusciva a rispettare, o almeno a tollerare, le credenze e le convinzioni altrui - a patto che fossero benigne. «Il suicidio non è un risultato positivo ed è per questo che la mia reazione è stata forte.» In passato Greg aveva detto di provare simpatia per la filosofia buddista e Bob, che non sapeva più a che santo votarsi, implorò il figlio di incontrare un monaco buddista e di chiedergli consiglio: «Esistono alternative ed esistono soluzioni.» Quando finalmente il 29 aprile Greg gli rispose, non fece alcun accenno alla sua proposta.

«I commenti e i pensieri che ho voluto condividere con te nelle mie ultime due lettere non hanno avuto il tuo riconoscimento e mi può anche stare bene», gli scrisse Bob il 6 maggio. «Ma dopo la serie di messaggi e gli episodi dell'ultimo mese» - le telefonate non risposte e le lettere restituite intatte - «Mi chiedo se tu le abbia lette.»

Greg gli rispose assicurandogli di averle lette. Con cauto ottimismo, gli disse che sentiva crescergli nella mente «una piccola oasi di pace», anche se sapeva che il recupero sarebbe stato lento. «È come se avessi avuto un ictus a livello mentale e spirituale, devo ricominciare a imparare di nuovo a usare la forchetta, metaforicamente parlando.» Condivise con il padre le sue conclusioni sul ruolo di Scientology nel suo collasso mentale: «Negli ultimi 10 anni ho ingannato me stesso in merito ai servizi che ricevevo, ero convinto che mi stessero facendo progredire. Volevo crederlo, volevo fosse così... In retrospettiva, avrei fatto molto meglio a concentrare i miei ultimi dieci anni sulla mia vita, sulla mia vita familiare, sul mio lavoro, come fanno tutti... Stare sui servizi per tutto quel tempo è stata una pressione incredibile in termini di tempo, denaro e dedizione. Il fatto di non aver ricevuto un "giusto scambio" è stata una pillola molto amara da mandar giù. Il fatto che alla fine di questo percorso mi sia ritrovato in una condizione peggiore di quando avevo iniziato... non sono mai stato così male in vita mia ed è una cosa che proprio non si concilia con nessun concetto di realtà.»

Ma da quelle lettere era evidente che Greg stava ancora pensando al futuro. «Vorrei arrivare a un punto in cui l'attenzione sia di nuovo sulla mia vita, non sulla mia disabilità», proseguiva. «Negli ultimi tempi parlare con la gente è stato molto difficile perché di solito tutta la conversazione ruota su quanto io stia bene o stia male. Ecco perché ultimamente non ti ho chiamato spesso.»

Ma a giugno ogni ottimismo era ormai svanito. Hanon racconta che aveva notato un cambiamento nella personalità di Greg e nella sua capacità di elaborare i pensieri. Greg gli aveva detto di «aver rotto qualcosa che la Chiesa di Scientology potrebbe aggiustare, ma ho avuto l'impressione che non vogliano farlo.»

Nelle ultime due settimane di vita, l'agenzia di Hanon non gli aveva girato nessun lavoro. Greg era rimasto a casa a Barrington Hills e le sue condizioni mentali avevano continuato a deteriorarsi. Aveva debiti con le banche per 27.000 dollari e altri 29.000 con le carte di credito. Bob racconta che in febbraio Laura aveva iniziato a parlare di far causa alla chiesa per recuperare il denaro che avevano anticipato per auditing e corsi. «Mi disse che avevano un credito di circa 200.000 dollari.»

Greg fu molto risoluto: non voleva far causa alla Chiesa di Scientology. Quando Laura aveva cominciato a parlare di farsi restituire i soldi, Greg aveva scritto al padre di non voler diventare "il simbolo" degli effetti deleteri di Scientology. «Sottoporrebbe me e la mia famiglia a grande imbarazzo e vergogna, in più una presa di posizione del genere non riflette ciò che io ritengo essere la verità.»

Ai primi di giugno Hanon ricevette una telefonata disperata di Greg: «Mi chiese "che cosa posso fare?" Era tormentato. Diceva di sentirsi fuori controllo. Non sapevo che cosa rispondergli e gli dissi di raggiungermi subito.» Greg si mise in macchina e guidò per quattro ore fino a Grand Rapids. Quando Hanon lo vide si stupì che fosse arrivato vivo. «Arrivò a casa mia ancora coerente, ma si reggeva in piedi a malapena.» Greg tremava, non riusciva a fare nulla se non respirare. Hanon e la moglie pregarono assieme a lui e dopo un paio di giorni Greg accettò di farsi ricoverare nel vicino ospedale Pine Rest. All'inizio, racconta Hanon, Greg rifiutò di prendere psicofarmaci e di sottoporsi a terapia; «Mi sembrava condizionato, come se parte del suo addestramento fosse consistito nel non dare assolutamente peso o valore a ciò che lo psichiatra gli diceva.»

Per oltre 20 anni Greg aveva investito tutto il suo essere in Scientology: a livello spirituale, mentale e finanziario. Era partito con l'intenzione di sbarazzarsi della sua "mente reattiva", ma aveva perso molto più di quanto avesse guadagnato. «In alcuni momenti era razionale e si rendeva conto di ciò che aveva perso», ricorda Bob. «Per lui era una cosa orribile, era molto spaventato.»

Scientology «ti dice di avere la soluzione per tutti i problemi», spiega Greg Barnes. «Poi ti rendi conto che molti dei problemi che hai è stata proprio Scientology a crearteli.» Secondo Barnes, Greg ne era cosciente ma non riusciva ad accettarlo. «Greg Bashaw non riusciva a liberarsi dell'indottrinamento mentale che aveva ingoiato per intero, amo, lenza e galleggiante. Era esuberante, positivo, dava l'idea che ce l'avrebbe fatta. Ma per lui era molto duro dover accettare il fatto di aver vissuto in un mondo di menzogna. Ogni cosa che pensava essere vera, non era più vera.»

Greg scrisse l'ultima volta al padre il 20 giugno. «Volevo telefonarti per il Giorno del Papà, ma ero ricoverato al Pine Rest e non avevo una scheda telefonica. Il mio stato è drammaticamente peggiorato circa tre settimane fa. Da due settimane sono ricoverato e presto inizierò una terapia intensiva per pazienti esterni.» Pregava Bob di convincere Laura a non fare causa alla chiesa. «Schiereranno 50 avvocati contro il solo che Laura potrà permettersi di pagare. Pur di vincere la causa assumeranno investigatori privati e cose del genere. E per Laura lo stress sarà enorme... Ti sarei molto grato se riuscissi a convincerla a ripensarci, come ho cercato di fare più volte io negli ultimi mesi.» Greg continuava dicendo che avrebbe lasciato l'ospedale quel pomeriggio, anche se riteneva premature quelle dimissioni. «Stamattina gli ho detto che mi sentivo ancora depresso e con idee suicide. Ma hanno fretta di mettermi sul programma esterno perché tra due giorni mi scade l'assicurazione.» Terminava la sua lettera con un post scriptum: «Grazie di essere un papà meraviglioso.»

Quello stesso pomeriggio Greg si recò in auto a Grandville, sette miglia a sud di Grand Rapids, e prese una stanza al Residence Inn. Quella sera si fermò a cena da Hanon. Fu una visita breve. L'amico racconta che Greg sembrava veramente deciso a iniziare il programma per pazienti esterni.

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Tre giorni dopo Greg parcheggiò la sua macchina sul ciglio di una strada della contea di Montcalm, a nordest di Grand Rapids. Fissò con il nastro adesivo un tubo di gomma allo scarico della sua Honda e infilò l'altro capo nell'abitacolo, sigillando la fessura con un asciugamano. Abbassò il sedile del passeggero, ripiegò le braccia sul petto e si lasciò morire con il monossido di carbonio - proprio come aveva fatto il figlio di L. Ron Hubbard 25 anni prima.

Sul comodino della sua stanza la polizia ha rinvenuto un biglietto per il figlio con un'unica frase: «Addio, figlio mio. Sei un bravo ragazzo. Ti voglio bene, Papà.»

L'ultima lettera di Greg a suo padre Bob è arrivata dopo la notizia del suicidio. Bob ha voluto scrivere un necrologio per suo figlio e lo ha fatto pubblicare sul Chicago Tribune: «In ricordo di un vero giornalista, disciplinato e gran lavoratore, scrittore rispettato per solidità, creatività e immaginazione, amato da famiglia e amici, rispettato dai suoi contemporanei il quale, nel rigoglio della vita, per bisogno e ingenuità, ha malamente riposto fiducia in un'entità che ha distrutto il suo spirito dolce e caritatevole. Pensava che il viaggio della vita fosse troppo doloroso e si è reso cieco e sordo verso coloro che lo amavano. Che Dio di benedica, Greg. E benedica tutti noi.»


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