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Introduzione all'Etica di Scientology 

Un'analisi critica del saggio di L. Ron Hubbard, di Jeff Lee, 1995.

Traduzione a cura di Martini. Le citazioni sono tratte dal volume di L. Ron Hubbard pubblicato in Italia dalla New Era.

 
 
Capitolo Uno - Lo Scopo dell'Etica 

Analizzando il primo capitolo del libro ho riscontrato diversi errori logici, che tratterò nel mio scritto. Per gli interessati esiste una eccellente "guida agli errori" redatta da Steven Downes, reperibile a questo indirizzo.

Il primo capitolo è intitolato Lo Scopo dell'Etica, e comincia in questo modo:
 
 

«L'intero scopo di Etica - la ragione totale per cui esiste e opera - è semplicemente quello d'essere lo strumento supplementare necessario a rendere possibile l'applicazione della tecnologia di Scientology.»
  

Si tratta di una ben strana affermazione, visto che la parola "etica", secondo il mio dizionario, è datata verso il 1400+0450, cioè parecchi anni prima di Scientology. Inoltre il dizionario mi fornisce quattro definizioni, nessuna delle quali cita Scientology.

Sembra che il Signor Hubbard stia ridefinendo il termine per adattarlo ai suoi scopi, una cosa che deve essere tenuta a mente ogni qualvolta si incontri la parola, sia in una pubblicazione o documento di Scientology, sia quando si parla con uno Scientologista.

Devo inoltre chiedermi: se questa è la nuova definizione di "etica", quale parola (se esiste) viene impiegata per definire un sistema di condotta morale?
 
 

«Non è questo lo scopo che hanno la legge o la giustizia dell'uomo. L'uomo tende ad eliminare chi gli crea problemi.»
  

Questo è molto interessante, considerando che nel capitolo successivo (intitolato La Personalità Antisociale - L'Anti Scientologista) elenca le caratteristiche di una personalità anti-sociale. La prima è:
 
 

«1. Parla solo per generalizzazioni. "Si dice che...", "Tutti pensano che...", "Tutti sanno che..." ed espressioni tali sono in continuo uso, specialmente quando riportano delle dicerie. Quando gli chiedi: "Tutti chi?" normalmente risulta che la sorgente è una sola, e da questa la persona antisociale ha elaborato ciò che pretende esser l'opinione dell'intera società.

Per loro questo è naturale perché tutta la società è da loro intesa come una grossa generalità ostile, e ostile all'antisociale in modo particolare.»

  

Tornando al paragrafo di cui al primo capitolo, Hubbard sta parlando della razza umana come di una generalità (usa il singolare "Uomo" anziché "Tutti"). Comunque dice bene quando sostiene che l'umanità, in generale, non ha in mente l'applicazione della tecnologia di Scientology come scopo per la legge o la giustizia: almeno negli Stati Uniti, la legge e la giustizia si suppone vengano applicate equamente nei confronti di tutti, Scientologisti o meno.
 
 

«Questo non è il caso dell'Etica di Scientology che, avendo lo scopo di cui sopra, è un'attività di estrema efficacia.»
  

"Questo", nella frase precedente, ri riferisce al voler eliminare chi crea problemi. Si tratta di una frase particolarmente ironica considerando che abbiamo appena visto su alt.religion.scientology un impressionante elenco di persone alle quali Scientology ha fatto causa in appena dieci mesi - in altre parole, stanno cercando di eliminare chi sta creando problemi alla Chiesa.

La Chiesa di Scientology, secondo la definizione dello stesso Hubbard, è pertanto fuori-etica.
 
 

«Naturalmente l'uomo ha una tremenda reazione a quel qualcosa chiamato giustizia o a quello che lui ridendo chiama giustizia.»
  

Divertente: prima Hubbard afferma che la giustizia dell'Uomo non ha un "prodotto finale" [gergo]; dopodiché, nella frase immediatamente successiva, si contraddice identificando il "prodotto finale". E notate come parli ancora per generalizzazioni - uno degli attributi della personalità anti-sociale e dell'anti-Scientologista.
 
 

«Che ciò non migliori la comunità è manifesto. Qua e là porta qualcosa di buono, ma la statistica del crimine nel mondo sta aumentando molto più rapidamente della popolazione. Ho recentemente parlato con i capi dei tutori dell'ordine della migliore polizia mondiale ed erano in uno stato mentale terribilmente apatico. Volevano soltanto dimettersi e abbandonare tutto. Poiché non c'è un prodotto finale in quello che fanno.»
  

Notate che di fatto non identifica le forze di polizia, ma generalizza. Il semplice fatto che nel suo esempio "i tutori dell'ordine" possano sentirsi nel modo descritto, non significa necessariamente che questi siano rappresentativi di ogni forza di polizia, o anche della maggioranza delle forze di polizia.
 
 

«Ancora peggio, i sistemi di azioni disciplinari usati oggi sulla terra non servono ad altro che a peggiorare l'individuo.»
  

La frase "non servono ad altro che a peggiorare" rappresenta un assoluto, e si può facilmente provare che è falsa. Se l'affermazione di Hubbard fosse vera, ogni singolo paese della terra avrebbe un tasso di recidiva del 100%. Anche negli Stati Uniti, che per loro stessa ammissione hanno un tasso elevato, si sta ancora sotto il 100% ed era così anche prima dell'avvento di Scientology, di conseguenza Hubbard si sbaglia. Quod erat demonstrandum.

Se volessi emulare Andrew Milne farei probabilmente notare che il tasso di recidiva negli Stati Uniti è cresciuto da quando Hubbard ha dato avvio a Scientology; questo, tuttavia, condurrebbe ad una fallacia post hoc.
 
 

«Ora, se metti in atto un autentico sistema di Etica in questo campo, vai a stuzzicare molte delle aberrazioni della gente. REAGISCONO. Ed è un fatto molto interessante che oggi in Scientology il numero di persone che accetta una giusta legge etica ed è favorevole ad azioni etiche è di gran lunga superiore di quello di coloro che vi hanno reagito contro, perché si accorgono che fa andar bene le cose.»
  

Notate il gruppo che usa come esempio, e ricordate il significato che ha ridefinito per "etica": un'ampia porzione di Scientologisti sostiene leggi e azioni che rendono possibile applicare la tecnologia di Scientology.

Come argomento a sostegno della versione Scientology dell'etica, Hubbard sta commettendo una quantità di errori induttivi; e probabilmente quello che più risalta è l'esclusione dei non Scientologisti, perché comprendere le opinioni di questi probabilmente porterebbe ad un risultato del tutto diverso. Inoltre introduce un linguaggio pregiudiziale: notate che la sua affermazione è "accettare una giusta legge etica"; ignorando la parola ridefinita, sarebbe improbabile rinvenire molta gente che dicesse di non essere a favore di una "giusta legge". Si tratta pertanto di un appello alle motivazioni piuttosto che un reale sostegno alla sua frase, di conseguenza un altro errore.
 
 

«Vedono che ne risulta una migliore organizzazione, un addestramento migliore, migliore applicazione tecnica, e una maggiore padronanza generale dei soggetti a cui Scientology si indirizza, e riduce gli abusi del soggetto al minimo.»
 

Se volumi su volumi contenenti migliaia di policy letters [direttive], molte delle quali in sostituzione o in contraddizione ad altre policy letters rappresentano un esempio di "migliore organizzazione", non oso pensare cosa potrebbe essere una cattiva organizzazione!
 
 

«Di fatto noi siamo qui solo per aiutare la gente ad aiutare sé stessa a migliorare le proprie condizioni di vita. Non facciamo nient'altro che questo.»
  

Bene, vorrei porre una domanda a qualche ex membro Sea Org, o anche a membri attuali (se hanno il permesso di rispondere): come erano le vostre condizioni nella Sea Org confrontate a quelle precedenti all'ingresso in Scientology?
 
 

«E quale strumento complementare che rende possibile tutto questo, il sistema Etico di Scientology è estremamente efficace.»
  

Daccordo, ma non ha fornito né ragioni né prove per dimostrare il perché il sistema Etico di Scientology sia «estremamente efficace».

 
 
 
Capitolo Due - La Personalità Anti-Sociale: L'Anti-Scientologista 

Il titolo del secondo capitolo sembra sottintendere che "anti-sociale" e "anti-scientologo" siano la stessa cosa, o almeno abbiano parecchio in comune. Questa è un'altra cosa da tenere a mente quando si leggono materiali di Scientology o si conversa con uno Scientologista.
 
 

«Ci sono alcune caratteristiche e atteggiamenti mentali che fan sì che il 20% di una razza si opponga violentemente a qualsiasi gruppo o attività costruttivi.

È risaputo che tali persone hanno tendenze antisociali.»

  

Queste affermazioni vengono attribuite ad una autorità anonima; visto che la fonte non è citata, è impossibile valutare l'attendibilità del dato. Questo errore persiste in tutto il capitolo, da nessuna parte Hubbard fornisce al lettore la fonte dell'informazione su cui ha basato le proprie conclusioni.
 
 

«Quando la struttura legale o politica di un paese diventa tale da favorire l'acquisizione di posti di fiducia da parte di queste personalità, allora tutte le organizzazioni che nel paese tendono a promuovere la civiltà vengono soppresse e ne consegue una barbarie fatta di criminalità e restrizioni economiche.»
  

A questo punto Hubbard manca di definire parecchi termini: che cos'è un "posto di fiducia" e che cosa intende per "organizzazioni che tendono a promuovere la civiltà" e "restrizioni economiche".

I trend economici non derivano solamente da una unica fonte. Devono essere presi in considerazione diversi fattori: usi dei consumatori, relazioni commerciali con paesi stranieri, periodi di aggressione o dominazione militare e molto altro ancora. Sottintendere che le "restrizioni economiche" siano causate da personalità anti-sociali in "posti di fiducia" potrebbe essere considerato sia un errore di "causa insignificante" (la presunta causa potrebbe contribuire all'effetto, ma è insignificante quando rapportata ad altri fattori) o di "causa complessa" (l'effetto è causato da molti fattori, di cui quello rappresenta solo una parte).

La stessa critica può inoltre essere applicata all'affermazione che le personalità anti-sociali "in posti di fiducia" causano "una barbarie fatta di criminalità".

Non mi occuperò di "organizzazioni che tendono a promuovere la civiltà", visto che non ha definito il termine; diventerebbe arduo e complesso discuterne in maniera logica.
 
 

«I criminali e gli atti criminali sono perpetrati dalle personalità antisociali. La condizione dei ricoverati negli istituti pubblici risale normalmente a contatti con personalità del genere.»
  

Hubbard non identifica di che tipo di istituti sta parlando. Oltre ad essere una generalizzazione (che successivamente afferma essere un segno della personalità antisociale) ancora una volta non cita la fonte dei suoi dati e rende difficile dare credito alle sue argomentazioni.
 
 

«Perciò nei campi del governo, delle attività di polizia e dell'igiene mentale, solo per nominarne alcuni, vediamo che è importante essere capaci di individuare ed isolare questo tipo di personalità, al fine di proteggere la società e gli individui dalle distruttive conseguenze che derivano dal permettere a tali individui di danneggiare liberamente gli altri.

Visto che costituiscono solo il 20% della popolazione e visto che solo il 2,5% di questo 20% è veramente pericoloso, vediamo che, facendo uno sforzo molto modesto, potremmo migliorare considerevolmente lo stato della società.»

  

In precedenza ha affermato che questo 20% si oppone violentemente ai gruppi e alle attività di miglioramento, ora dice che solo il 2,5% di loro è "veramente pericoloso". Mi chiedo: che tipo di violenza non considera pericolosa?
 
 

«Degli esempi celebri, addirittura eminenti, di tale personalità sono, naturalmente, Napoleone e Hitler. Dillinger, Pretty Boy Floyd, Christie ed altri famosi criminali sono degli esempi ben noti di personalità antisociale. Ma con una tale lista di personaggi storici, non badiamo agli esempi meno eminenti e non ci accorgiamo che tali personalità sono comuni nella vita di tutti i giorni, molto spesso inosservate.»
  

Tralasciando il fatto di quanto siano comuni nella vita di tutti i giorni, se queste personalità passassero realmente «inosservate» a maggior ragione è impossibile provare la sua affermazione.
 
 

«Quando risaliamo alla causa di un'attività in fallimento, inevitabilmente scopriremo da qualche parte, nelle sue file, la personalità antisociale seriamente in azione.

Nelle famiglie che stanno andando a pezzi, di solito troviamo che l'una o l'altra delle persone coinvolte ha tale personalità.

Quando la vita è diventata dura e sta rivelandosi un fallimento, un esame accurato dell'area da parte di un osservatore competente individuerà una o più di tali personalità in azione.»

  

Ancora una volta tutte queste affermazioni possono essere sia errori di causa insignificante che complessa, e possono a loro volta essere errori post hoc - per esempio il successo o il fallimento di un'attività dipende da molti fattori. Anche se all'interno dell'attività fosse individuata una personalità antisociale, non ne consegue necessariamente che siano state le sue azioni ad aver direttamente contribuito al suo fallimento.
 
 

«Visto che l'ottanta percento di noi sta cercando di andare avanti e che solo il venti percento sta cercando di impedircelo, le nostre vite sarebbero molto più facili da vivere se fossimo ben informati sulle esatte manifestazioni di tali personalità. Così le potremmo individuare risparmiandoci molti fallimenti e molti infarti.»
  

Ancora una volta Hubbard manca di identificare la fonte delle sue statistiche, e continua a parlare per generalizzazioni. Le generalizzazioni non sono necessariamente indesiderabili, nella misura in cui si capisca che possono esistere certe eccezioni alla regola; dico questo perché Hubbard fa precise affermazioni su chi parla facendo impiego di generalizzazioni.
 
 

«È importante allora esaminare ed elencare gli attributi della personalità antisociale. È veramente opportuno che le persone oneste si informino meglio su questo soggetto, vista l'influenza che tali personalità hanno sulla vita quotidiana di così tante persone.»
  

Quando leggete gli scritti di Hubbard ricordate di tenere a mente questi attributi - o quelli di Andrew Milne, Cory Brennan e altri [si tratta di Scientologisti che frequentavano il forum alt.religion.scientology - n.d.t.]. Sarete sorpresi da quante di queste caratteristiche vengano rivelate.
 
 

ATTRIBUTI 

La personalità antisociale ha i seguenti attributi:

1. Quando parla si serve solo di grosse generalità. "Si dice che..."; "Tutti pensano che..."; "Tutti sanno che..." e tali espressioni vengono usate di continuo, specialmente nel diffondere dicerie. Quando le viene chiesto: "Chi è tutti...?", di solito salta fuori che si tratta di un'unica fonte e che in base a questa fonte la personalità antisociale ha inventato ciò che spaccia per la generale opinione dell'intera società.

  

Confrontatelo con il primo capitolo (Lo Scopo dell'Etica) in cui Hubbard fa molti riferimenti a tutta l'umanità (l'Uomo), a "loro" e a molti assoluti onnicomprensivi.
 
 

Questo per loro è naturale, giacché per loro l'intera società è una grande generalità ostile, in particolare nei confronti dell'antisociale.
  

E infatti lo sta facendo anche qui, proprio mentre sta parlando di chi lo fa. Non ha fornito specifiche, sta tracciando vagamente una intera classe di persone "antisociali" col medesimo pennello delle sue generalizzazioni.

Esiste dell'altra ironia in questa frase, considerata una dichiarazione di Hubbard del 1982: «Molte volte dal 1950 interessi travestiti che pretendevano di governare il mondo (per i loro stessi appetiti e profitti) hanno montato attacchi su larga scala. Con una stampa asservita e agenzie governative servili le forze del male hanno lanciato le loro bugie e cercato, con ogni mezzo perverso, di controllare e distruggere Scientology.» (Aides Indulged His Every Eccentricity And Egotism, by Joel Sappell and Robert W. Welkos, Los Angeles Times, 1990).
 
 

«2. Tale persona si occupa principalmente di cattive notizie, osservazioni critiche od ostili, invalidazioni e soppressioni in genere.»
  

Confrontatelo con quello che postano i "maneggiatori" di alt.religion.scientology. Andrew Milne cerca di affermare che le sentenze nei casi che coinvolgono Scientology sono brutte notizie per i critici. Quasi tutti i "maneggiatori" (Come Andy, Vera Wallace, Cory Brennan, Woody - solo per citarne alcuni) hanno postato interventi critici ed ostili, e hanno cercato di invalidare gli altri postando materiale D.A. [Dead Agenting - diffamazione] che li riguardava [L'autore fa riferimento a quanto accade abbastanza regolarmente su alt.religion.scientology, il forum dove si discutono i problemi legati a Scientology. Il forum è frequentato con regolarità da incaricati dell'organizzazione, i quali cambiano spesso nome. All'epoca in cui questo testo è stato scritto i più conosciuti erano quelli citati dall'autore - n.d.t.].
 
 

«Una volta, tali persone venivano chiamate con nomi come "pettegoli" o "forieri di cattive notizie" oppure "seminatori di zizzania".»
  

Per quanto ne so questi termini sono ancora in uso, ma sto divagando...
 
 

«È degno di nota il fatto che tale persona non trasmette mai buone notizie od osservazioni elogiative.»
 

Notate che questo assoluto significa praticamente che non esiste persona antisociale: se la persona antisociale non trasmette mai buone notizie o osservazioni elogiative quando una persona lo fa è un chiaro indicatore che non possiede una "personalità antisociale".
 
 

«Quando la persona antisociale trasmette un messaggio o delle notizie, modifica in peggio la comunicazione. Le buone notizie vengono fermate e solamente quelle cattive vengono fatte proseguire, spesso arricchite.

Tale persona afferma anche di trasmettere "cattive notizie" che in realtà sono frutto di invenzione.»

  

Pensate ad Andrew Milne che altera le sentenze dei tribunali quando le posta su alt.religion.scientology, e al concetto di Hubbard di "verità accettabile". Pensate alle affermazioni di Cory Brennan sui campi di morte psichiatrici su cui a tutt'oggi non è mai stata in grado di fornire prove valide.
 
 

«Una caratteristica e una delle cose pietose riguardo una personalità antisociale, è che non risponde al trattamento, alla correzione o alla psicoterapia.»
  

Questa parte confonde: Hubbard sta forse riconoscendo la psicoterapia come un campo della scienza che può produrre risultati validi?

A parte questo, notate quanti Scientologisti (come Michael Lomker, per fare un esempio recente) sostengono che la psicoterapia a loro non ha fatto per niente bene.
 
 

«Intorno a tale personalità troviamo compagni o amici intimiditi o malati che, anche quando non portati effettivamente alla pazzia, conducono comunque una vita incerta, piena di fallimenti ed insuccessi.»
  

Di nuovo una affermazione di un "fatto" privo del sostegno di prove o dell'indicazione della fonte da cui questa conclusione è stata tratta.
 
 

«Tali persone creano guai agli altri.

Quando le persone intimamente associate alla personalità antisociale vengono trattate o educate, i miglioramenti che ne ricavano non sono stabili, anzi prontamente ricadono, oppure perdono i benefici della conoscenza ricevuta, proprio perché sono sotto l'influenza soppressiva dell'altra persona.»

  

Altre generalizzazioni, ancora assenza delle fonti. Mi piacerebbe sapere in che modo qualcuno associato a una personalità antisociale «perde i benefici della conoscenza ricevuta.»
 
 

«Quando tali compagni ricevono dei trattamenti fisici, di solito non guariscono nel tempo previsto, anzi peggiorano e hanno convalescenze travagliate.»
  

Affermazione molto interessante, questa che la mera associazione a un particolare tipo di persona possa influenzare negativamente il processo di recupero. Sfortunatamente non vengono forniti né esempi né fonti sulle quali queste asserzioni sono basate.
 
 

«È del tutto inutile trattare o aiutare o addestrare tali persone fino a che rimangono sotto l'influenza della connessione antisociale.

La maggior parte dei pazzi lo è proprio a causa di tali connessioni antisociali e non guarisce facilmente per la stessa ragione.

Ingiustamente, la personalità antisociale di rado si viene a trovare in manicomio. Vi si trovano solo i suoi "amici" e familiari.»

  

Se la personalità antisociale è raramente istituzionalizzata, ma lo sono i suoi associati, non dovrebbero esserci impedimenti alla guarigione visto che gli associati sono stati isolati dall'ambiente dove esiste una "connessione antisociale".
 
 

«La personalità antisociale generalmente sceglie il bersaglio sbagliato.

Se la gomma è a terra perché si è guidato sopra dei chiodi, imprecherà contro un compagno di viaggio o contro una fonte che non ha provocato l'inconveniente. Se il volume della radio del vicino è troppo alto, prenderà a calci il gatto.

Se A è l'ovvia causa, la personalità antisociale inevitabilmente darà la colpa a B, C o D.»

  

Affermazione particolarmente ironica alla luce della credenze progressivamente aggiunte in Scientology: una volta che si è cominciato l'auditing "della traccia intera", la responsabilità delle proprie azioni viene attribuita alle "vite passate"; una volta raggiunto il livello OT III, si possono incolpare i Body Thetans [spiriti invisibili, immateriali - n.d.t.] dei propri problemi.

Inoltre mi è stato detto (ma devo ammettere di non aver visto degli esempi) che Hubbard ha ri-emesso materiali che erano stati ricontrollati per correggere errori, e che questi errori sono stati descritti come causati da persone soppressive che avevano alterato i materiali prima che venissero distribuiti.
 
 

«7. L'antisociale non è in grado di portare a termine un ciclo di azione. Si circonda di progetti incompleti.»
  

Sfortunatamente Hubbard non è stato abbastanza gentile da spiegarci perché succede questo, o che rilevanza possa avere.
 
 

«8. Molte persone antisociali confesseranno liberamente i crimini più allarmanti quando costrette, ma non avranno il minimo senso di responsabilità nei confronti di quei crimini.»
  

Notate la contraddizione: confesseranno liberamente i crimini più allarmanti quando costretti a farlo. Inoltre se i "crimini allarmanti" che la persona è costretta a confessare non fossero effettivamente stati commessi da quella persona, a fatica ci si potrebbe aspettare che la persona si senta responsabile per essi. Notate inoltre che Hubbard non si spinge al punto di affermare che le persone antisociali hanno di fatto commesso quei "crimini più allarmanti."
 
 

«Le loro azioni hanno poco o nulla a che fare con la loro volontà. Le cose "sono semplicemente successe".

Non hanno alcun senso della corretta causalità e perciò, in particolare, non sono in grado di provare alcun senso di rimorso o vergogna.»

  

Se fosse così, allora una persona che prova rimorso o vergogna per le proprie azioni, o che accetta la responsabilità delle proprie azioni, dovrebbe per forza non essere anti-sociale.
 
 

«9. La personalità antisociale sostiene solo i gruppi distruttivi e si infuria contro ed attacca qualunque gruppo costruttivo o di miglioramento.»
  

Questo paragrafo naturalmente richiede la definizione dei termini "distruttivo", "costruttivo" e "miglioramento". Se si assume che Scientology sia un gruppo costruttivo e di miglioramento, allora chiunque critichi Scientology diventa, per definizione, antisociale.
 
 

«10. Questo tipo di personalità approva soltanto azioni distruttive e combatte contro azioni o attività costruttive o utili.»
  

Stesse obiezioni del paragrafo precedente: Hubbard non definisce i termini che usa, e basa le sue argomentazioni sulla ambiguità intrinseca. Queste affermazioni dipendono anche dall'uso di linguaggio pregiudiziale per accettazione (naturalmente nessuna persona sana di mente combatterebbe contro azioni o attività costruttive o utili).
 
 

«L'artista in particolare è una calamita per le persone con personalità antisociale, le quali vedono nella sua arte qualcosa che va distrutto e celatamente, "presentandosi come amici", cominciano a tormentare.»
  

Di nuovo nessun esempio. Giudicando da questo potrei dedurre che Hubbard considera ogni critica costruttiva come esempio di personalità antisociale al lavoro.
 
 

«11. Aiutare gli altri è un'attività che fa quasi impazzire la personalità antisociale. Invece le attività che distruggono in nome dell'aiuto vengono da lei premurosamente sostenute.»
  

Di nuovo linguaggio pregiudiziale e termini indefiniti: le opinioni su che cosa sia di fatto "l'aiuto" differiscono grandemente, in modo particolare tra gli Scientologisti e i loro critici.
 
 

12. La personalità antisociale ha un pessimo senso della proprietà e pensa che il concetto che qualcuno possieda qualcosa sia un trucco costruito ad arte per imbrogliare la gente. Per lei non vi è nulla che sia veramente posseduto.
  

Questo "attributo" proviene direttamente dalla leggendaria avversione di Hubbard per i comunisti?
 
 

«LA RAGIONE DI BASE

La ragione di base del comportamento della personalità antisociale sta nel terrore nascosto nei confronti degli altri.

Per tale persona ogni altro essere è un nemico; un nemico da distruggere, apertamente o di nascosto.»

  

Leggete la policy letter di Hubbard del 2 Dicembre 1969, "confidenziale", intitolata Intelligence Actions / Covert Intelligence / Data collection [Azioni di Spionaggio / Spionaggio Coperto / Raccolta di dati - vedi qui] che delinea una quantità di strategie per combattere la guerra contro i "nemici di Scientology".
 
 

«Ha la fissazione che la sopravvivenza stessa dipenda dal "reprimere gli altri" o dal "tenere la gente ignorante".»
  

Da notare che il pubblico non-Scientologista è mantenuto nell'ignoranza sulle vere credenze di Scientology.
 
 

«Se qualcuno promettesse di rendere gli altri più forti o più intelligenti, la personalità antisociale soffrirebbe di un'estrema angoscia di pericolo personale.

Essi pensano che se si trovano in così gravi difficoltà con la gente debole o stupida attorno a loro, perirebbero se qualcuno dovesse diventare forte o intelligente.»

  

Questo sembra avere diretta rilevanza con le risposte standard che rilasciano ogni volta che qualcuno comincia a rivelare la verità sulla Chiesa di Scientology.
 
 

«Una tale persona non si fida di nessuno fino al punto di provare terrore. Questo atteggiamento è generalmente nascosto e non reso noto.

Quando tale personalità impazzisce, il mondo si riempie di Marziani o di agenti dell'FBI ed ogni persona che incontra è veramente un Marziano o un agente dell'FBI.»

  

Cito da un pezzo intitolato Che Cosa Comperano le Vostre Donazioni, di L. Ron Hubbard, stampato in una pubblicazione di Scientology, Informazioni sulle Tasse e sulle Vostre Donazioni:
 
 

«Fin dal 1950 i gruppi di cosiddetta "igiene mentale" hanno lottato per screditare e sminuire il potere di Dianetics e Scientology.

Per 19 anni, usando il loro potere sulla stampa, fantocci e burattini nel governo, questi gruppi di facciata psichiatrici hanno condotto una continua operazione coperta contro di noi.»

  

Vedete anche le sue affermazioni sulla "persecuzione" dell'IRS e della Flotta d'Invasione.
 
 

«Ma la maggior parte di tali persone non mostra degli evidenti segni di pazzia. Sembrano essere piuttosto razionali. Possono essere molto convincenti.

Comunque la lista di cui sopra è composta di cose che tale personalità non può riconoscere in se stessa.»

  

Mi chiedo se Hubbard abbia mai notato che egli in prima persona mostrava molti dei suddetti "attributi".
 
 

«Ciò è talmente vero che se hai pensato di esserti riconosciuto in una delle caratteristiche elencate sopra, più che certamente non sei antisociale. L'autocritica è un lusso che l'antisociale non si può permettere. Loro devono aver ragione perché, dal loro punto di vista, sono in continuo pericolo.»
  

Prestate attenzione a come non dica "quasi certamente" ma "più che certamente" (suppongo questo significhi che una persona circondata da tanti progetti non completati come sono io, e che ne è consapevole, non abbia alcunché di cui preoccuparsi...)
 
 

«Se tu provassi loro che hanno torto, potresti addirittura farli ammalare seriamente.»
  

Questo sarebbe un esperimento interessante; notate tuttavia che Hubbard dica che potreste far ammalare la persona, non che la fareste senz'altro ammalare. A differenza di altre affermazioni di Hubbard (come l'"esperimento" della vongola suggerito in Storia dell'Uomo), si mantiene aperta una via di fuga nel caso qualcuno dovesse cercare di dimostrare quanto questa affermazione sia assolutamente assurda.
 
 

«Solo la persona sana ed equilibrata cerca di correggere la sua condotta.»
  

Di nuovo usa un linguaggio pregiudiziale in modo da indurre il lettore all'accordo.

 

«SOLLIEVO 

Se tu eliminassi dal tuo passato, grazie ad un'appropriata Ricerca e Scoperta8, le persone antisociali che hai conosciuto e se poi disconnettessi, potresti provare un grande sollievo.

Similmente, se la società riconoscesse questo tipo di personalità in quanto essere malato, così come ora isola la gente col vaiolo, si potrebbero verificare riprese economiche e sociali.»

(8. un procedimento che individua la persona o gruppo che sta sopprimendo o ha soppresso il clear.)

 

Di nuovo in questa frase impiega il condizionale ("potrebbe", "potrebbero"), per mettersi al riparo dalla possibilità che si provi che ha torto.

 
 
«Non è facile che le cose migliorino di molto fino a che viene permesso al venti percento della popolazione di dominare e danneggiare le vite e l'iniziativa del rimanente ottanta percento.»
 
 
Ancora una volta non fornisce fonti o esempi per le sue statistiche, ma semplicemente chiede al lettore di accettare le sue cifre.
 
 
«Visto che la regola della maggioranza è il sistema politico di moda, il buon senso della maggioranza dovrebbe esprimersi nella nostra vita di tutti i giorni senza l'interferenza e la distruzione dei socialmente malati.
 
Il brutto è che essi non permetteranno di essere aiutati e non risponderanno al trattamento se venissero fatti dei tentativi di aiutarli.»
 
 
Di nuovo Hubbard evita di definire che cosa intenda per "aiuto", e nemmeno fornisce, in nessuna parte del libro, suggerimenti su come si potrebbe aiutare una di queste personalità antisociali.
 
 
«La comprensione di tali personalità e la capacità di riconoscerle potrebbe risultare in un cambiamento fondamentale nella società e nelle nostre vite.»
 
 
"Potrebbe"; quindi anche non potrebbe. Hubbard non si disturba a dirci che tipo di cambiamento potrebbe risultare da questa "comprensione e capacità", e nemmeno ci fornisce un ragionamento a sostegno di questa affermazione.
 
 
 
Nota

L'analisi di Jeff Lee risale alla fine del 1995 e si ferma qui. Evidentemente, come lui stesso afferma, è una persona a cui piacciono i progetti incompiuti.

Gli ho domandato se avesse intenzione di proseguire. Mi ha risposto: ... sì forse... un giorno...

Martini

 
 
 
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