Per quasi 30 anni Burkhart si è occupato di architettura degli interni per la dirigenza internazionale di Scientology. A lui si devono i lussuosi arredamenti delle "Org Ideali" e la progettazione degli interni. Per 10 anni ha lavorato alla famigerata "Base Internazionale" nel deserto californiano. Uscito dalla Sea Org nel 2013, solo oggi racconta le sue esperienze. Di © Tony Ortega, The Underground Bunker, febbraio 2016
© Traduzione di Simonetta Po, febbraio 2016
Nel 2009 le fortune di Scientology subirono un duro colpo quando diversi dei suoi ex dirigenti di massimo livello parlarono con il St. Petersburg Times (oggi Tampa Bay Times) per una delle sue serie di maggior successo, il Rundown della Verità. Guidati da Mark "Marty" Rathbun, che un tempo era stato il secondo in comando dopo David Miscavige, quegli ex dirigenti descrissero un mondo bizzarro al cui interno esisteva anche una prigione Scientology privata soprannominata "Il Buco". Quello fu anche l'anno in cui Marc Headley pubblicò il suo libro Blown for Good in cui descrisse quanto succedeva nell'elusiva "Base Internazionale" Scientology nel deserto della California. Da allora quei fuoriusciti, tra cui Amy Scobee, Mike Rinder, Tom DeVocht e Jefferson Hawkins — hanno fornito un quadro di Scientology così convincente che l'anno scorso il documentarista Alex Gibney lo ha portato sul grande schermo nel suo Going Clear, vincitore di premi Emmy. Ma che ne è stato di chi ha lasciato la dirigenza Scientology in epoche più recenti? Nel 2012 tracciammo un profilo di John Brusseau, l'ultima persona a parlare pubblicamente della sua esperienza alla Base Internazionale. L'uomo se ne allontanò infatti nel 2010. Da allora avere informazioni su ciò che succede nell'alta dirigenza Scientology è diventato sempre più difficile. Sono trascorsi ormai 6 anni dalla fuga di Brousseau, il quale fu subito rintracciato dall'allora portavoce Tommy Davis. Nel 2012 altre due figure chiave lasciarono la Base: Ron Miscavige Sr. [padre di David Miscavige], che racconterà la sua storia nel libro in prossima uscita per la St. Martin Press, If He Dies, He Dies. L'altra fuggitiva è Roanne Horwich, nipote del fondatore L. Ron Hubbard, che però non ha mai parlato pubblicamente. Ora si è fatto avanti un altro fuoriuscito della dirigenza internazionale di Scientology. Lo abbiamo incontrato a Seattle durante la presentazione del nostro libro e oggi siamo pronti a raccontare la sua storia. L'uomo si chiama Paul Burbank e ha lasciato la Sea Organization nell'agosto del 2013. Non solo le sue informazioni sull'operatività interna di Scientology risalgono ad appena due anni fa, ma Paul ha anche lavorato alla Base Internazionale dal 1999 al 2009; la sua posizione chiave gli permise di osservare alcuni degli eventi significativi che ebbero luogo in quel periodo. Dopo diversi anni abbiamo un nuovo testimone oculare di ciò che avveniva alla Base, nel Buco e a Shelly Miscavige. E siamo curiosi di vedere se i suoi ricordi coincidono con quanto già raccontato da Rathbun, Rinder, Headley, Scobee e Brousseau. Forse le più importanti nuove informazioni apprese da Burkhart sono che quando lui se ne andò, nel 2013, quel che restava dell'alta dirigenza di Scientology era ben consapevole delle pessime acque in cui naviga la chiesa. Mentre i membri comuni si sentono dire ai grandi event che Scientology sta vivendo un'espansione senza precedenti, Burkhart vide con i suoi occhi i rapporti reali che l'alta dirigenza riceve quotidianamente dai centri Scientology di tutto il mondo, rapporti che cono inequivocabili: Scientology sta velocemente affondando. Dopo aver lasciato la Sea Org nel 2013, Burkhart ha cominciato a guadagnarsi da vivere con la stessa professione che svolgeva in Scientology, ma con un vero stipendio e senza dover firmare un contratto da un miliardo di anni. Quando lo abbiamo sentito al telefono qualche giorno, Paul fa stava rientrando a Seattle, la sua città, dopo una giornata a Portland, dove sta curando la progettazione di nuovi edifici. Era il suo lavoro anche in Scientology: progettazione di interni per le molte costruzioni e ristrutturazioni in cui la chiesa è costantemente impegnata in tutto il mondo.
«Ho progettato gli interni di Portland», ci ha detto riferendosi alla "Org Ideale" inaugurata in maggio 2013 e di cui, grazie a Mark Bunker, abbiamo parlato estensivamente. Burkhart non partecipò a quell'evento, ma aveva progettato l'edificio fin nel minimo dettaglio, sempre con l'approvazione — o la disapprovazione — di David Miscavige per ogni singolo e insignificante intervento. In Scientology Burkhart aveva un incarico molto specializzato. Era l'architetto della situazione e ciò lo poneva in una posizione unica al centro delle cose, ma allo stesso tempo lo protesse spesso dal brutale trattamento riservato agli altri dipendenti. Altri ex dirigenti Scientology ricordano la speciale nicchia di Burkhart, noto per fare il suo lavoro senza restare coinvolto nei drammi che lo circondavano. «Paul era molto competente nell'architettura di interni e siccome era un vero specialista, viveva nella sua bolla speciale», ci racconta l'ex portavoce internazionale Mike Rinder. «Siccome però si occupava di Org Ideali, era anche al centro della bufera. E' un tipo molto sincero, stimato, attento, premuroso e brillante. Mi ricorda Jeff Hawkins. Non era mai enfatico. Nulla di quanto ti racconterà Paul è gonfiato o più drammatico di quel che fu.» Nato a Seattle nel 1959, nel 1980 Burkhart era studente universitario quando si ritrovò "instradato" in una missione locale di Scientology. Aveva letto Dianetics e si incuriosì di ciò che la chiesa poteva offrirgli. Ricorda come il personale della missione fece di tutto per trovare la sua "rovina" (le cose che potevano renderlo vulnerabile al richiamo Scientology), ma ciò che più lo interessò fu la "carta dei gradi" che vide appesa al muro. «Ero una persona orientata alla scienza e all'ingegneria. La mia famiglia era religiosa, ma io rifiutavo quel messaggio. Sentivo che mi mancava qualcosa e che la scienza non mi dava tutte le risposte di cui avevo bisogno. Ed ecco che mi si presenta una "scienza spirituale" con degli "assiomi", e quello mi interessava davvero», mi spiega. Burkhart cominciò a fare corsi Scientology, poi entrò nello staff della missione. Quei primi anni '80, però, erano particolarmente duri per il network delle missioni perché Hubbard e i suoi giovani luogotenenti avevano cambiato la struttura di Scientology. Alle nuove condizioni Burkhart aveva un salario così magro che alla fine decise di andarsene. «Volevo guadagnare qualcosa. Avevo fatto moonlighting [trovarsi un lavoro esterno per mantenersi] nel campo delle costruzioni», racconta. Gli ho chiesto se all'epoca faceva ancora dei corsi. «No, per un certo periodo quasi troncai con Scientology. Poi mi capitò di tornare alla missione per non ricordo quale motivo e incrociai un reclutatore che cominciò a parlarmi di lavori di costruzione alla Flag Land Base in Florida.» Era il 1984 e Burkhart decise di rientrare a piedi pari in Scientology. «Nel giro di un mese e mezzo vendetti la macchina, detti la disdetta dell'appartamento e mi trasferii a Flag.» Nove anni prima, nel 1975, stanco di gestire Scientology dalla sala di comando della nave Apollo da dove per otto anni aveva governato il suo corpo privato di Marina, la Sea Organization, L. Ron Hubbard aveva trasferito a terra la sua piccola flotta. Scientology cominciò allora la sua furtiva conquista della cittadina di Clearwater, in Florida, dove acquistò degli edifici a nome della "United Churches of Florida". L'ammiraglia Apollo venne abbandonata per creare la "Flag Land Organization", la cui base operativa fu istituita al Fort Harrison Hotel. Il grande albergo andava ora completamente ristrutturato e rimodernato, compito affidato — non sempre secondo gli standard di legge — a giovani lavoratori come Paul Burkhart. L'uomo ricorda che poco dopo il suo arrivo un'intera sezione di soffitto crollò, mancando di poco un suo collega, perché la Sea Org aveva mal distribuito della ghiaia. Paul lavorava in Florida da sei mesi quando, nel 1985, firmò il suo contratto da un miliardo di anni [ingresso nella Sea Org — NdT] e divenne capo dei restauri. Anche lui, come tutti gli altri dipendenti Scientology, si vide assegnare una "statistica" da rispettare — il "valore della ristrutturazione consegnata". Ma con l'andare del tempo gli addetti alle ristrutturazioni cominciarono a gonfiare i numeri. Nel 1985 Burkhart fu mandato a Portland per sostenere la "crociata della libertà religiosa". Scientology aveva infatti organizzato grandi raduni di protesta contro la causa intentata da una ex fedele, a cui il tribunale aveva riconosciuto un risarcimento di 35 milioni di dollari (la sentenza fu poi ribaltata e in seguito il caso fu patteggiato per una cifra di molto inferiore). Quando Burkhart tornò a Flag scoprì che la sua unità di lavoro aveva moltiplicato per dieci le statistiche delle ristrutturazioni, contando cose che non dovevano essere conteggiate. Se ne lamentò e fu minacciato di "Commissione di Inchiesta" — l'equivalente Scientology di una Corte Marziale. Fu allora che si decise per uno scambio. Mat Pesch, un dipendente Sea Org di stanza a Los Angeles, fu trasferito a Clearwater, mentre Paul andò a lavorare in California. «Mi rendo conto ora che più o meno nello stesso periodo anche Leah Remini si trasferì da Flag a L.A.», ci dice ridendo. Nel suo libro Troublemaker, l'attrice racconta quando, assieme alla sorella, era una giovane Sea Org member di Clearwater.
«A Flag non ho mai incontrato Leah, ma ricordo sua sorella Nicole. Una volta le diedi lezioni di guida.» Burkhart arrivò a Los Angeles alla fine del 1985, destinazione Pacific Area Command, la Base PAC di Scientology anche nota come "Big Blue" per il colore azzurro dell'edificio su Sunset Boulevard. Vi giunse appena in tempo per il significativo evento tenutosi appena un mese dopo. Il 27 gennaio 1986, infatti, Burkhart fu tra la folla che si assiepò al Hollywood Palladium, dove la platea fu informata che L. Ron Hubbard era morto per un grave ictus. L'annuncio venne però dato in stile Scientology: il Fondatore aveva in realtà "scaricato volontariamente il corpo" per continuare la sua ricerca a un livello diverso di esistenza. «Fu un evento abbastanza particolare. Pensai: "chi è questa gente che si presenta sul palco?"» Paul non aveva mai sentito parlare di David Miscavige, Pat Broeker e Marc Yager, i giovani ufficiali della Sea Org che riferirono le notizie su Hubbard. In un primo momento Burkhart fu assegnato alla ristrutturazione del Hollywood Celebrity Center — poi del Hollywood Guaranty Building o HGB, che sarebbe diventato la casa dell'alta dirigenza Sea Org di Los Angeles. Ma come successe a molti altri membri della Sea Org, anche Burkhart fu trovato inadeguato e assegnato al RPF. «Dovevamo indossare solo tute da lavoro, andare sempre di corsa e alloggiare in dormitori sovraffollati. Restai sul RPF dal giugno del 1989 ai primi del 1991», ricorda. E c'erano sempre nuove ristrutturazioni da fare. Per tutti gli anni '90 Paul lavorò a progetti di restauro in vari edifici della PAC Base e andò anche a lavorare per sei mesi alla "Org Avanzata" in Australia. Nel 1999 gli fu assegnato un progetto segreto. All'inizio dell'anno Scientology aveva saputo che l'edificio preso in affitto per l'org di Amburgo era stato venduto. Nel giro di sei mesi dovevano trovare e ristrutturare un nuovo stabile, e Miscavige voleva che si facesse tutto in segreto perché all'epoca la Germania aveva la mano pesante con Scientology e osservava ogni sua mossa. «Dovetti contrabbandare senza farmi notare due grossi TIR pieni di mobilia, attrezzature per la sauna e tutto il resto. Mandai la roba in aereo a Amsterdam e da lì ingaggiai due autisti danesi che portarono i materiali oltre il confine, tutto questo per impedire al governo tedesco di sapere che cosa stavamo facendo», ci spiega. Parte della sorpresa Scientology fu una "Maratona Europea dei Diritti Umani", una marcia di 1500 persone partita da Atene con destinazione Amburgo. La marcia doveva attirare l'attenzione dei media e terminare nel nuovo edificio che sarebbe stato inaugurato in pompa magna, ma senza pubblicità anticipata. Per aumentare l'effetto, Burkhart fece preparare un enorme striscione che voleva srotolare davanti all'edificio. Per farlo funzionare dovette costruire una serie di tiranti e pulegge, ma era preoccupato che qualcosa andasse storto all'ultimo momento, all'arrivo della maratona. «Volevo fare un test. Decidemmo di farlo alle tre di notte», racconta. Attesero fino a quando in giro non ci fu più nessuno poi Burkart dette il segnale. «Dopo aver calato lo striscione mi accorsi che fermo all'incrocio c'era un camion della nettezza urbana. Cavolo. Avrebbero sicuramente chiamato la polizia. Mi sporsi dal tetto per parlare con loro», ci dice. Un altro dipendente parlò con i poliziotti e spiegò che erano un'azienda americana che faceva le prove per l'inaugurazione. Gli agenti se ne andarono. «Andò bene per un pelo», ride Burkhart. Era il 25 ottobre 1999 e più tardi quel giorno la nuova org di Amburgo fu inaugurata. «Dopo tornai a L.A. e mi dissero che sarei andato uplines.» Dopo quasi 20 anni in Scientology, il 1 novembre 1999 Paul Burkhart fece il suo ingresso nell'elusiva sede internazionale della sua dirigenza, la Int Base. Da anni Paul Burkhart stava dimostrando di saper gestire i più importanti progetti di ristrutturazione di Scientology e ora gli affidarono il progetto più complesso e costoso di sempre — gli uffici personali di David Miscavige nel nuovo "Edificio 50" della Base Internazionale. Al suo arrivo nella leggendaria proprietà tutti sembravano sapere chi fosse e lo incoraggiarono. «All'inizio l'ambiente era cordiale. Ma cominci presto a capire come vanno veramente le cose. Camminavano tutti sulle uova.» Il Building 50 è una struttura massiccia costruita per ospitare la sede del Religious Technology Center. L'RTC è l'entità che controlla nominalmente Scientology e il suo presidente del consiglio è Miscavige, per questo i membri della Sea Org lo chiamano "COB", Chairman of the Board. Gli uffici di quella struttura dovevano essere lussuosi. «Però non veniva mai approvato niente. Tutto dovette essere fatto e rifatto. Quando cominciai a lavorare Miscavige voleva per la sua ala personale qualcosa in stile Frank Lloyd Wright, tutto in legno. Avevamo quasi finito e il legno ci era costato centinaia di migliaia di dollari. Qualche migliaio solo per la scrivania. Poi cambiò idea. Adesso voleva tutto in acciaio. «Ogni singolo spazio e ogni minimo dettaglio doveva essere sottoposto all'approvazione del COB — era il suo palazzo, no? Poi non è mai stato usato. Ci sono entrate pochissime persone. Lui non vi si è mai trasferito. Quasi 4.000 metri quadrati e per la maggior parte del tempo è vuoto.» I progetti per l'edificio continuavano ad ammonticchiarsi, ricorda Burkhart, poi Miscavige convocava i suoi dirigenti in una sala con un tavolo rotondo e cominciava a insultarli lamentandosi della loro incompetenza. Con l'avvicinarsi del 2004 Miscavige iniziò a trattare i suoi più alti dirigenti come dei prigionieri. «Ho assistito alla nascita del "Buco". Ero lì quando tutto cominciò, c'ero ancor prima che nascesse», linkare le sedie musicali ci dice ricordando quella volta quando Miscavige convocò in sala riunioni una 50ina di persone. «Ci disse che dovevamo scoprire i nostri reciproci crimini. Non potevamo andarcene. C'erano anche Mike Rinder e tutti gli altri. E anche qualche persona nuova. Uno dei nuovi disse "Sì, penso che Mike Rinder sia un vero stronzo". Cercò di far sputare a Mike i suoi crimini.» «E' successo molte volte», conferma Rinder con una risata quando gli raccontiamo ciò che Burkhart ci ha riferito. «I tizi nuovi arrivavano e cercavano di conquistarsi i favori facendo cose assurde, davvero assurde.» Secondo Rinder, Rathbun, Brousseau, DeVocht e altri, all'inizio del 2004 Miscavige radunò un altro gruppo di alti dirigenti e li rinchiuse in due case mobili appaiate. Fu l'inizio del "Buco" e Brousseau ebbe l'ordine di mettere sbarre a porte e finestre. Anche Rinder, Rathbun, Headley e DeVocht alla fine vi furono imprigionati per un certo periodo. Rathbun vi rimase solo qualche giorno, Rinder oltre un anno. Alcuni prigionieri sono rimasti ininterrottamente nel Buco dal 2004 al 2009, quando secondo Brousseau le condizioni migliorarono un po' a seguito dell'interesse mediatico. Burkhart racconta che anche dei dipendenti del Landlord Office, il suo dipartimento, furono mandati nel Buco. Ma il suo capo, una donna di nome Laurence Guenat, fu risparmiata. Lei disse di non poter fare il suo lavoro senza Paul e anche lui riuscì a starne fuori. Vedeva però tutti i giorni i prigionieri marciare in fila indiana nel tunnel sotto l'autostrada 79 verso il lato meridionale della proprietà, dove facevano la doccia in un edificio vicino ai suoi uffici. Quindi hai visto con i tuoi occhi che Mike Rinder era uno dei prigionieri del "Buco"? «Sì». Heber Jentzsch? Sì. Rena Weinberg? Sì. Norman Starkey? Marc Yager? Sì, risponde Burkhart. Non solo li vedeva marciare verso le docce, gli capitava anche spesso di entrare nel Buco per farsi firmare dei documenti. Cosa?! Gli chiediamo sbigottiti. Tutte le settimane, ci ha spiegato, c'erano richieste finanziarie per le ristrutturazioni in corso in tutto il mondo. «Avevamo un sacco di progetti. In ogni momento dell'anno io e Laurence gestivamo parecchi milioni di dollari. Dovevo entrare nel Buco per farmi firmare i documenti da Coby Knight o Ellen Reynolds, o Lyman Spurlock. Tutti e tre lavoravano nelle Finanze e tutti e tre erano nel Buco.» Se invece il progetto richiedeva i soldi della International Association of Scientologists (IAS), allora bisognava attingere a un "fondo" della IAS. Oppure c'erano spese di competenza della Church of Spiritual Technology (CST) o della Church of Scientology International (CSI). «Dovevo andare nel Buco e trovare Marc Yager o Guillaume Lesevre per far loro firmare i documenti», ricorda. Gli abbiamo chiesto com'era. «Si trattava sostanzialmente di un gruppo di persone sedute alla scrivania. Lavoravano di continuo.» E le loro condizioni? Abbiamo sentito parecchie cose su com'era stare rinchiusi là dentro. «C'era puzza. Odori corporali», ci dice. «Ed erano tutti così abbattuti e così convinti di essere dei sacchi di merda e che Miscavige fosse l'unico salvatore dell'umanità che non ebbi mai sentore che avessero bisogno di aiuto.»
Questa immagine ci ha davvero colpito — dei dirigenti rinchiusi in un ufficio un giorno dopo l'altro, che mangiavano solo sbobba e potevano uscire soltanto per la doccia, obbligati a fare delle "sedute spiritiche" in cui si offendevano e insultavano a vicenda per ottenere delle confessioni di "crimini" contro Miscavige. Poi entra Burkhart con i suoi documenti e cerca Lyman Spurlock per farsi firmare un progetto di ristrutturazione da un milione di dollari. «Non era solo Paul Burkhart. C'era altra gente che arrivava da Gold per farsi firmare dei documenti per i vari event », ricorda Tom DeVocht, anche lui tenuto prigionieri nel Buco prima della sua fuga nel 2005. Anche Rinder e Headley ci hanno raccontato di aver visto Burkhart entrare con le sue carte in cerca delle persone che dovevano firmare le richieste. «Quando diventi firmatario di un conto resti firmatario di quel conto, indipendentemente da quel che fai. Anche se sei rinchiuso nel Buco», ci spiega Headley. «E' un altro indicatore di quanto fossimo tutti fuori di testa», aggiunge Tom DeVocht. «Era tutto assolutamente surreale.» Ieri abbiamo cominciato a raccontarvi la storia di Paul Burkhart, uscito della dirigenza internazionale di Scientology due anni fa e che ora ha deciso di raccontare le sue esperienze. Paul entrò in Scientology nel 1980, si unì alla Sea Org nel 1985 ed è uscito poco più di due anni fa, nell'agosto 2013. Dal 1999 al 2009 ha lavorato nell'elusiva Base Internazionale di Scientology di Hemet, nel deserto della California. Il suo lavoro consisteva nel progettare gli interni per le ristrutturazioni costantemente in corso nelle proprietà Scientology di tutto il mondo. Questo incarico lo portò ad essere al centro delle attività del leader di Scientology David Miscavige, ma allo stesso tempo gli fornì protezione dall'atmosfera sempre più ostile della Int Base. Per usare le parole dell'ex portavoce Mike Rinder, Burkhart era "al centro della bufera" ma, allo stesso tempo, anche rinchiuso "nella sua bolla personale". Burkhart era così isolato da non sapere nemmeno bene chi fosse Mark "Marty" Rathbun, Ispettore Generale per l'Etica del Religious Technology Center ed essenzialmente il secondo in comando di tutta la chiesa, e braccio destro di David Miscavige. Ci racconta che una volta Rathbun andò nel suo ufficio per un problema relativo ai progetti architettonici del Building 50, il lussuoso edificio della Int Base che Miscavige stava facendo costruire per RTC e per i suoi uffici personali. «Marty fu mandato giù a investigare. Sapevo che era un alto dirigente, ma non chi, di preciso. Quando entrò non mi alzai nemmeno. Lui sembrò abbastanza contrariato», dice Burkhart con una risata. Alla base c'era un'altra alta dirigente sul cui ruolo però Paul non aveva dubbi: Shelly Miscavige, moglie del leader della chiesa e, in quanto "assistente del COB", formidabile dirigente per conto suo. «Aveva una forte patina sociale», ci dice Burkhart, «ma fu immediatamente molto cordiale con me. Non mi urlò mai contro». La sua lealtà al COB — suo marito Dave — era incrollabile. Una volta, mentre discutevano gli spazi personali che dovevano essere allestiti per la coppia Miscavige, lei gli disse: «Vorrei poter costruire un palazzo per il COB». Burkhart lavorò a stretto contatto con Shelley per la progettazione del Building 50 e dei suoi sontuosi interni. Ma a Miscavige non andava mai bene niente, a prescindere da quanto lusso ci fosse. Paul ci racconta un episodio avvenuto dopo il completamento dell'edificio. Assieme ad altri fu convocato nel palazzo. Dovevano aspettare Miscavige. «Ci chiamarono al Building 50 e ci fecero accomodare a delle scrivanie che non erano mai state usate. Aspettammo tutto il pomeriggio e la sera. Finalmente verso mezzanotte ci dissero di andare alla rampa circolare davanti al palazzo. Miscavige era lì e ci sgridò infuriato per aver sbagliato non ricordo cosa. Poi porse una bottiglia d'acqua a Maggie Truax, una ragazza che lavorava alle proprietà immobiliari di RTC, una sottoposta di John Brousseau. Miscavige le disse di aprire la bottiglia di gettarci l'acqua addosso. «Come, scusi?», chiese lei. «Risposta sbagliata», le urlò lui. «OK», replicò la ragazza, che poi gettò l'acqua addosso a chi stava in prima fila. Loro non potevano muoversi, dovettero stare immobili e prendersela tutta», ricorda Burkhart. «Ebbi l'impressione», continua, «che Miscavige volesse solo un pretesto per lamentarsi. Non voleva che le cose fossero davvero sistemate. Era Shelly che poi doveva metterci una pezza», e quello pare fosse il suo ruolo. Una volta Shelly disse loro: «Forza ragazzi, dovete rendervi conto che se non riusciamo a stargli dietro non realizzeremo mai i nostri obiettivi.» Burkhart ci dice che la cronologia di ciò che accadde tra Shelly e David Miscavige, cose che abbiamo raccontato basandoci sulle parole di Mike Rinder, John Brousseau e altri testimoni oculari della Int Base, corrisponde anche ai suoi ricordi. Nel 2005 Miscavige andò a Los Angeles per lavorare al progetto editoriale de "I Fondamenti", mentre Shelly rimase alla Int Base. Durante l'assenza del marito, Shelly si occupò di alcuni progetti di cui Miscavige si lamentava perché non venivano mai finiti. Completò per esempio un "organigramma" riempiendo i buchi del personale. Miscavige voleva che i suoi effetti personali fossero spostati da "The Villas", dove la coppia viveva, così da poter ristrutturare la casa. Shelly affidò alla "Unità Domestica" il compito di imballare le cose di Miscavige e di spostarle in attesa del completamento dei lavori. «Fecero un lavoro magnifico, misero in magazzino la sua roba e gli organizzarono un alloggio temporaneo in un'altra serie di edifici chiamati "G"», racconta Burkhart, «fecero precisamente quello che gli era stato detto di fare.» Quando Miscavige vide che cosa aveva fatto la moglie durante la sua assenza andò su tutte le furie. Circa una settimana dopo, diciamo a fine agosto, primi di settembre 2005, Shelly scomparve. Salvo un avvistamento al funerale di suo padre nell'estate del 2007, negli ultimi dieci anni Shelly non è più stata vista in pubblico o alla Int Base, o agli event di Scientology. Si dice che sia stata confinata in una piccola proprietà ancora più segreta che Scientology possiede sulle montagne vicino al Lago Arrowhead, in California. Burkhart non sapeva dove era stata mandata. Pensò alla sua scomparsa solo un anno dopo, quando il suo capo Laurence Guenat fece riferimento a Shelly in toni cospirativi. Nel 2009 alcuni dei prigionieri del "Buco" vivevano nel bizzarro ufficio-prigione ormai da cinque anni, da quando Miscavige lo aveva creato nel 2004. Burkhart era riuscito a tenersene fuori grazie al suo capo, la Guenet. Non solo molti degli alti dirigenti internazionali di Scientology erano confinati nel "Buco", ma la gran parte delle persone con cui la Guenet e Burkhart lavoravano per le ristrutturazioni e la progettazione di interni erano impegnate a 90 miglia di distanza, nella sede della Sea Org di Hollywood. Perciò quell'anno anche loro due furono trasferiti a Los Angeles. La Guenet gli disse di essere felice di uscire dalla "atmosfera da campo di prigionia" della Int Base. Ai due venne trovato un ufficio nella dependance dell'HGB, un edificio su Ivar Avenue di fronte al Hollywood Guaranty Building, un palazzo storico di 11 piani di proprietà Scientology che al primo piano ospita un museo della vita di L. Ron Hubbard. Di notte Burkhart andava a dormire in un condominio su Bronson Avenue, di fronte al Celebrity Centre. Fu allora che Burkhart fece un'altra stupefacente scoperta: fuori dalla Int Base, Scientology stava vivendo da due anni un momento molto demoralizzante per l'intensa pressione posta sulla vendita de "I Fondamenti". Pubblicati nel 2007, "I Fondamenti" sono il tentativo di Miscavige di ricommercializzare una serie di 18 libri, i primi che L. Ron Hubbard scrisse su Dianetics e Scientology, e centinaia di conferenze riproposte in versione CD. La serie completa de "I Fondamenti" costa sui 3000 dollari e non solo ci si aspetta che tutti gli scientologist ne acquistino una o più collane, ma tutti i giorni ogni membro dello staff e della Sea Org doveva stare diverse ore al telefono per contattare i fedeli e farglieli comprare (molti scientologist avevano già le precedenti edizioni di quel materiale e molti non poterono fare a meno di chiedersi se Miscavige non li stesse in realtà sottoponendo a una estorsione. Abbiamo parlato con numerosi ex membri che collocano la loro disillusione proprio sulle pressioni per acquistare "I Fondamenti"). Alla Int Base Burkhart era stato protetto da tutto questo, ma ora al HGB poteva vedere quello che dovevano fare tutti gli altri per diverse ore al giorno, tutti i giorni: cercare di vendere libri e conferenze. «La chiesa era diventata solo una macchina da soldi », ci dice di aver pensato. «Tutti e quaranta i dipendenti del Landlord Office dovettero obbedire. Abbandonavano il lavoro e per diverse ore al giorno si mettevano al telefono per cercare di vendere "I Fondamenti".» Durante gli appelli venivano redarguiti per il basso numero di vendite, oppure si vedevano proporre dei giochi per spingerli a vendere di più. Burkhart si considera fortunato perché la natura del suo incarico significò dover vendere libri per soli 12 giorni. «Sono stato uno dei pochi che c'è riuscito.» Per tutti gli altri, invece, la vendita de "I Fondamenti" continuò a lungo. Intanto, per Scientology, nel mondo reale c'erano un sacco di problemi. Gli abbiamo chiesto quale fu la reazione all'interno mentre nel resto del mondo una serie di eventi portarono Scientology al centro dell'attenzione mediatica. La video-intervista di Tom Cruise e la sollevazione di Anonymous nel 2008, la serie di articoli "Rundown della verità" del Tampa Bay Times nel 2009, le successive interviste di Rathbun, Rinder e degli altri alti dirigenti negli anni successivi. Nel 2011 il New Yorker pubblicò il lungo articolo di Lawrence Wright su Paul Haggis, poi diventato il libro La prigione della Fede ai primi del 2013. Quanto lui e gli altri dipendenti della Sea Org erano consapevoli di questa ondata di interesse mediatico? Non molto, ci ha risposto Burkhart. «Non sapevo niente di quello che faceva quella gente. OSA [Ufficio degli Affari Speciali, la branca di intelligence di Scientology] lo sapeva di sicuro, così come qualche alto papavero alla Int Base. Ma tutti gli altri, i membri dello staff generici, non ne sapevano niente.» Gli scientologist, in particolare quelli della Sea Org, sono addestrati a ignorare la stampa negativa sulla chiesa. Non si usava il tempo per informarsi, ma per vendere i libri. «All'epoca la pressione era tutta su "I Fondamenti", che costituivano una parte predominante della vita delle persone. O accettavi il programma e te ne stavi al telefono tre ore al giorno mostrando falso entusiasmo sulla faccenda, oppure non lo facevi, ed eri fuori.» Cosa che fecero in tanti, aggiunge. Nel 2009, poco prima di essere trasferito al HGB, venne a sapere che 75 persone stavano facendo il "routing out". (Per lasciare la Sea Org lo scientologist deve sottoporsi a una serie di approfonditi interrogatori, un procedimento di uscita che sembra studiato appositamente per far cambiare idea). Nei suoi quattro anni a Los Angeles Burkhart fu impegnato nella progettazione architettonica e degli interni del programma "Org Ideali", un progetto molto ambizioso di David Miscavige per sostituire le chiese di Scientology comuni — chiamate "org" nel gergo interno — con edifici finemente ristrutturati, possibilmente nel centro storico delle città. Ma Burkhart dedicò molto tempo anche a un altro progetto che stava prendendo forma a Los Angeles, la ristrutturazione degli studi televisivi KCET che Scientology aveva acquistato nel 2011. Mentre la faccenda de "I Fondamenti" contribuiva alla sua disillusione, Burkhart dedicò il grosso dei suoi ultimi due anni in Sea Org alla ristrutturazione del centro-media. «Dovevo disegnare gli interni. Mi stavo già chiudendo in me stesso e cercavo di fare il meno possibile. Abbiamo presentato centinaia di progetti per tutte le unità che dovevano occupare quello stabilimento, tra cui RTC. Tutti avrebbero dovuto averci un ufficio.» Due anni fa abbiamo cominciato a vedere dei volantini che invitavano i fedeli a fare donazioni per il progetto "Scientology Media Production" (SMP). Secondo Burkhart, quei piani erano troppo elaborati e irrealistici. «Facemmo infiniti disegni degli interni e su come disporre questo e quello. Nell'acquisto era previsto che si dovessero tenere un sacco di apparecchiature già esistenti. E c'erano due enormi piattaforme sonore. I progetti che dovevo fare erano ridicoli: 30 persone al montaggio, sei studi per le trasmissioni radiofoniche. Con tutte quelle apparecchiature sarebbero servita centinaia di persone. Ma che cosa te ne fai di tutta quella roba se non c'è gente? Puoi sicuramente trasmettere i tuoi programmi radiofonici, ma tutta quella progettazione era inutile. Era solo un sogno irrealizzabile.» Ho raccontato a Burkhart le nostre perplessità sulla ristrutturazione dei KCET: in fondo Scientology possedeva già degli studi all'avanguardia alla Golden Era Production ("Gold"), cioè alla Int Base. Perché costruirne altri? «Secondo me il fattore più importante, almeno nella mente di Miscavige, è che aveva talmente maltrattato quelli di Gold da avere ormai sviluppato un rapporto molto antagonista. Voleva semplicemente sbarazzarsi di quella gente. All'HGB si parlava apertamente del fatto che il personale alla SMP avrebbe lavorato solo gente giovane ed entusiasta. E lo dicevano a persone che stavano in Sea Org da trent'anni o più. Certo, dicevamo noi, fate pure entrare gente giovane — come se fosse possibile. «Anche quegli staff di Gold che erano scampati al "Buco" vedevano quello che succedeva nel "Buco", sentivano le comunicazioni che riguardavano chi c'era dentro, facevano le riunioni in cui Miscavige si comportava da super-stronzo. Stava diventando intollerabile. Da anni c'era un rapporto di estremo antagonismo — gente gettata nel lago, malmenata. Come pensi di poter andare avanti in quel modo? So che Miscavige avrebbe semplicemente voluto vaporizzare tutti quelli rimasti alla Int Base.» Quindi, abbiamo chiesto a Burkhart, lo sviluppo degli studi KCET è solo un modo per allontanarsi da Gold e dal "Buco", e fingere che una nuova squadra di giovani ed entusiasti membri della Sea Org sciamerà dentro Scientology e costituirà il nuovo personale? Sì, è così — ci ha detto. «Io facevo progettazione di interni. Era in corso la strutturazione organizzativa. Solo che mancava la gente necessaria. Spingevano sulla ristrutturazione, c'erano le attrezzature. Quello che mancava erano le persone.» Che cosa ci puoi dire su licenze e autorizzazioni? Quando Miscavige fa stampare i volantini e dice che Scientology avrà un suo canale televisivo, sta parlando di trasmissioni vere o solo di YouTube? «Il piano prevedeva licenze vere», ci dice Burkhart. (Siamo debitori a chiunque ci possa aiutare a verificare se Scientology ha richiesto licenze di trasmissione). Eravamo impazienti di chiedere a Burkhart che cosa vide negli ultimi due anni in Sea Org, il 2012 e il 2013, epoche parecchio successive ai racconti degli ultimi fuoriusciti che hanno parlato pubblicamente. Per esempio, Paul sapeva che in un altro condominio della chiesa, non lontano da dove alloggiava lui, Ann Tidman stava morendo? Sì, lo sapeva, ci ha risposto. Meglio nota come Annie Broeker, la Tidman fu tra le ultime persone a vedere vivo L. Ron Hubbard. Negli ultimi anni di vita del fondatore di Scientology, Ann era diventata la sua governante personale. Dopo il 1986 aveva sempre vissuto alla Int Base. Una volta cercò di scappare, ma fu riacciuffata. Burkhart ci racconta di averla conosciuta alla Int Base e che negli ultimi anni di vita era diventata incostante. «Alla fine sembrava uscita di testa». Dopo la diagnosi di cancro fu trasferita in un appartamento vicino al Celebrity Centre di Hollywood. Burkhart ci dice che era stato informato della sua grave malattia e che viveva vicino a lui. La famiglia della Tidman non fu informata della sua morte e la notizia arrivò al pubblico solo sei mesi dopo. Poi gli chiediamo ragguagli su diverse altre figure Scientology che conosceva o di cui era al corrente. A quel punto ci racconta di una donna della Sea Org. «Non credo che la conosciate, anche se dovreste», ci ha detto. «Ora è diventata la persona chiave di tutta Scientology.» Il titolo di Kerry Ibert è tipicamente scientologico. E' infatti la "CO CMO IXU", che tradotto il linguaggio comprensibile significa "Ufficiale Comandante della Organizzazione dei Messaggeri del Commodoro, Unità Interna Estesa". «Visto che tutti gli altri dirigenti di vertice sono stati mandati nel "Buco", ora è Kerry che gestisce tutto quanto. E' lei che dirige le adunate del HGB; Miscavige detta le sue disposizioni a una certa Tracey Danilovich che a sua volta istruisce Kerry Ibert, che a sua volta gira gli ordini a chi di fatto gestisce le org Scientology in tutto il mondo.» «Il motivo per cui è importante», aggiunge, «è che tutti gli altri sono stati rinchiusi nel "Buco". L'incaricata è lei e se anche lei fosse confinata nel "Buco" non so chi altri potrebbe gestire tutta quella gente.» «E' davvero un bell'elemento», ci conferma Mike Rinder quando gli riferiamo i commenti di Burkhart su Kerry Ibert. «E' una di quelle persone che per proteggere la sua posizione farebbe di tutto, così che la colpa ricada su chi le sta intorno. E' un ottimo tratto per sopravvivere nel mondo di David Miscavige.» Rinder non si dice sorpreso che a esercitare il potere sia la Ibert e non la Danilovich, che a suo parere era meno efficace. Secondo Burkhart, la Ibert è diventata così potente perché è riuscita a resistere alla pressione de "I Fondamenti" meglio di chiunque altro. «Per concludere una vendita servono centinaia di ore. Una volta ho fatto due conti», aggiunge. «E' del tutto impraticabile. Devi darti da fare e tenere la gente sulla corda, farle credere che ne vale la pena. In qualche maniera Kerry ha il giusto carisma e senso dell'umorismo per farlo, e non si è inacidita. Se venisse buttata fuori tutta la baracca si dissolverebbe. Alla In Base nessuno fa più niente. Laggiù non esiste più alcuna dirigenza. Tutta la dirigenza di Scientology è al HGB, alle dipendenze di Kerry Ibert.» E com'erano le cose nell'agosto 2013, quando te ne sei andato? «Sanno che le Org Ideali non funzionano», mi risponde. Anche se diverse volte all'anno David Miscavige sale sul palco dei grandi event per affermare che Scientology si sta espandendo più che mai, le informazioni vere su come vanno le chiese arrivano al HGB a cadenza quotidiana. All'ottavo piano del palazzo c'è un'area nota come "Control Information Center", o CIC. «A volte tutti quelli dell'HGB ricevono l'ordine di salire lassù e leggere i rapporti appesi alle pareti. Per policy dovresti andarli a controllare tutti i giorni, ma era troppo deprimente. Perciò ogni tanto ci ordinavano di andare su.»
Su uno scaffale vengono raccolti degli opuscoli speciali redatti settimanalmente da tutte le nuove Org Ideali. A partire dal 2002 o 2003, la spinta di Miscavige per rendere "Ideale" ogni org del pianeta ha pressato i membri delle chiese locali a raccogliere imponenti somme di denaro per acquistare edifici storici, poi altri milioni di dollari per ristrutturarli. Miscavige afferma che le Org Ideali portano nuovi affari, e ormai ne sono state aperte oltre 40 in tutto il mondo.
«Il personale di tutte le Org Ideali mette assieme degli opuscoli con le informazioni su quanto accaduto in settimana. Ci sono anche le fotografie delle persone nuove sui corsi e un sacco di statistiche», spiega Burkhart. Non si tratta di numeri inventati a uso e consumo del pubblico dei grandi eventi. Sono i dati reali raccolti in ogni struttura. Lì sullo scaffale del CIC, gli opuscoli settimanali di tutte le Org Ideali del mondo raccontano la vera storia di quanto sta succedendo. «Era un quadro molto chiaro del fatto che in realtà non succede nulla. Infatti molte Org Ideali stanno decisamente peggio di prima di quelle costosissime ristrutturazioni. A livello dirigenziale tutti sanno che le Org Ideali sono vuote. E' solo il pubblico Scientology che non lo sa.» E che cosa significa tutto questo? Gli abbiamo chiesto. Quanti sono gli scientologist rimasti? Abbiamo rivisto con lui i numeri raccolti finora. Marty Rathbun, che aveva accesso ai documenti di iscrizione, ci aveva detto che la maggior espansione di Scientology si verificò verso il 1990, con circa 100.000 membri attivi nel mondo (Scientology non ha mai avuto i "milioni" di fedeli di cui si vanta fin dagli anni '60. In una deposizione del 1999, Heber Jentzsch — presidente della Church of Scientology International — ammise che quando si parlava di 6/8 milioni di seguaci ci si stava riferendo al numero totale di persone che avevano comprato anche solo un libro o fatto un corso a partire dalla pubblicazione di Dianetics — 1950 — e anche allora era indubbiamente un'esagerazione). Anche Jefferson Hawkins, che fu il capo del marketing di Scientology, aveva accesso ai dati di iscrizione. Nel 2009 stimò che Scientology era scesa a circa 40.000 membri attivi nel mondo (diamo meno credito al American Religious Identification Survey del 2008, secondo cui negli USA c'erano 25.000 scientologist. Il sondaggio non era studiato per misurare organizzazioni così piccole e i suoi margini di errore sono troppo grandi per tornare utile). Basando i suoi calcoli sul numero dei completamenti di "Super Power" pubblicati dalla pubblicistica interna, l'ex portavoce di Scientology Mike Rinder ha recentemente fatto una stima di soli 20.000 membri attivi nel mondo. Abbiamo chiesto a Burkhart di pensare ai documenti a cui aveva accesso quando lasciò la Sea Org nell'estate 2013 e di dirci quanti membri attivi ritiene vi fossero all'epoca. «Beh, ho una prova che penso non possiate trovare da nessun'altra parte», ci dice. «Quella prova sono "I Fondamenti". Tutti gli scientologist dovrebbero fare quel programma e comprare quelle serie di libri, giusto? I numeri di quelle vendite ci venivano ricordati a ogni adunata. Si fece un lavoro imponente per raccogliere informazioni sui membri del pubblico così da contattarli per cercare di vendergli i libri. «Quando nel 2006 o 2007 cominciarono a vendere quei materiali, la dirigenza mise assieme un database di 180.000 nominativi. Era l'elenco dei "contattabili", persone con un qualche tipo di storia in Scientology e su cui si avevano delle informazioni: un indirizzo, un numero di telefono. Cominciarono a lavorare su quell'elenco, a passare diverse ore al telefono tutti i giorni. «Stiamo parlando di 100.000 ore-lavoro alla settimana, in tutto il mondo, dal 2006 al 2013 — sette anni di telefonate incessanti.» E il risultato? «Tony, se la memoria non mi inganna, dopo tutto quel lavoro a metà 2013 solo 8000 scientologist avevano comprato la serie de "I Fondamenti".» I membri della Sea Org non se la possono generalmente permettere, ma possono prendere i libri in biblioteca. Anche così, secondo Burkhart il numero totale di chi ha realmente completato il corso de "I Fondamenti" non superava 5000. E per quanto riguarda l'affiliazione in generale? Burkhart stima che un 4/5000 scientologist facciano parte dello staff, con circa 2500 membri della Sea Org. Includendo il "pubblico" non staff, si stima un seguito mondiale attivo tra le 10.000 e le 20.000 persone. Come direbbe Nancy Cartwright... Ay, carumba. All'inizio del 2013 Burkhart aveva "deciso al 60%" di lasciare la Sea Org. Depresso da ciò che vedeva scritto nei rapporti della dirigenza, decise di fare una nuova valutazione di Scientology. «Cominciai a rileggere tutti gli scritti di L. Ron Hubbard, volevo rivalutarli, rifletterci. Studiai quelle cose sotto una luce totalmente nuova, senza accettare automaticamente le cose. Inoltre, anche se non avrei dovuto averlo, possedevo un telefono con l'accesso a Internet. Non cercai materiali anti-Scientology, volevo solo confrontare Hubbard con altre cose. Nei sei mesi successivi decisi che si trattava di un vicolo cieco. La chiesa non stava andando da nessuna parte. Di certo Hubbard non aveva scoperto alcun "Ponte", né la risposta totale. Era solo propaganda.» Poi gli arrivò una citazione per far parte di una giuria. «Fu un tempismo perfetto. Non feci "blow" (gergo Scientology per "fuggire"), seguii la procedura di uscita. Lo feci perché pensavo che non fosse stato fatto il possibile per fornire tutte le risposte. Volevo uscire e cercare di trovare da solo quelle risposte.» Gli chiediamo se dopo tutto il lavoro fatto a un livello così specializzato, qualcuno ad alto livello non cercò di fargli cambiare idea. «Da Int arrivò una donna e cercò di farmi desistere. "Paul, non hai ancora fatto i livelli OT. Sono davvero incredibili", mi disse. Ma in un qualche modo sapevo già che erano tutte sciocchezze», ci dice con una risata. Paul scoprì che pure la procedura di uscita comportava diverse scocciature, anche perché aveva davanti altre sei persone che cercavano a loro volta di andarsene. Ma tornato da qualche giorno già programmato di campeggio si sottopose a degli interrogatori e lo lasciarono andare. Gli diedero addirittura una liquidazione di 1200 dollari (anche Paul, come tutti gli altri dipendenti della Sea Org, in tutta la sua carriera non aveva mai portato a casa più di 40/50 dollari la settimana, ammesso che lo pagassero). Gli notificarono anche un piccolo debito "freeloader" di 2.300 dollari, che però non ha pagato. Burkhart riconosce di essere stato molto più fortunato di tanti altri che abbandonano la Sea Org dopo 28 anni. Nessuno dei suoi familiari era mai entrato in Scientology, quindi non doveva preoccuparsi della "disconnessione". «Credo che la mia sia stata una delle uscite più facili. Telefonai a mia madre — mio padre era già morto da qualche anno — che ne fu entusiasta». Paul tornò nella zona di Seattle e nei sette mesi successivi visse con la sorella minore, Ann. Anche l'altra sorella abitava da quelle parti. «Quel periodo da mia sorella senza dovermi preoccupare di niente fu molto utile. Quando appartieni così profondamente a un gruppo e alla sua cultura è davvero difficile uscirne, e volevo semplicemente starmene up po' da solo», ci spiega. In seguito cercò Mike Rinder che lo mise in contatto con un altro ex membro della zona di Seattle, Tony DePhillips. Poi Paul cominciò a ristrutturare case. «Aprii questa impresa di ristrutturazioni. Mi chiamavano per passaparola, non feci pubblicità. Sono andato avanti un paio di anni, mi sono preso un appartamento tutto mio, un'auto e l'attrezzatura necessaria.» Infine, grazie a un annuncio su Craiglist ha trovato lavoro come architetto ed è tornato a fare quello che faceva in Sea Org, disegnare gli interni dei palazzi. Ha ritrovato altre persone che conosceva ai tempi della Sea Org come l'amica Camilla Andersson, di cui abbiamo già scritto. «Abbiamo parlato moltissimo di Scientology. E' parte di quel processo necessario per "pelare la cipolla"», ci dice Camilla. «Paul è stato di grandissimo aiuto, potevo parlare con lui senza essere giudicata.» Abbiamo chiesto a Burkhart se teme che dopo questi articoli la chiesa gli darà quei fastidi per cui è diventata famosa, ma non ci è parso preoccupato. Ritiene che lo lasceranno in pace. «Penso davvero che non mi daranno alcun fastidio perché sanno che io so molto sugli spazi privati del COB e anche sul "Buco"», ci ha detto. Al momento di lasciare la Sea Org, Burkhart firmò in presenza di un avvocato Scientology un accordo di non rivelazione promettendo, tra le altre cose, di non parlare con i giornalisti della sua esperienza in Sea Org. «Mi sono consultato con Mike Rinder. Gli ho chiesto se dovevo preoccuparmi di quegli accordi. No, mi ha detto lui, non faranno causa a nessuno.»
Qual è la cosa che secondo te David Miscavige non sarebbe contento di sentirti dire sui suoi appartamenti? Burkhart ci ha pensato un attimo. «Quando disegnammo i suoi alloggi dovemmo mettere un divano-letto nello spogliatoio di Shelly. Ci dissero di farlo perché se uno dei due avesse preso il raffreddore avrebbero potuto dormire separati. Ma non potemmo fare a meno di notare che era Shelly a dormire nello spogliatoio, non il COB.» Il che non sembra molto ecclesiastico. PS: Abbiamo mandato un messaggio alla portavoce di Scientology Karin Pouw per chiederle un commento della chiesa sulle stime di Paul Burkhart in merito a "I Fondamenti" e il numero di seguaci. Se ci risponde ve lo faremo sapere. |
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