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«Tom Cruise venera David Miscavige come un dio» (seconda parte)

La vita avventurosa di un insider di Scientology, da autista personale di L. Ron Hubbard a ranchero nelle fattorie del Fondatore, fino a domestico e factotum di Tom Cruise. Entrato nella Sea Org di Scientology nel 1978, uscito nel 2010, John Brousseau non ha risalito i livelli di illuminazione spirituale della multinazionale hubbardiana, ma ha sicuramente molti episodi di "vita terrena" da raccontare, che si intersecano invariabilmente con la storia della Chiesa di Scientology, del suo fondatore, del suo lider maxismo e dell'attore hollywoodiano.

Di © Di Tony Ortega, The Village Voice,28 luglio 2012

© Traduzione di Simonetta Po, settembre 2012

 

  1. Telluride
  2. Berkeley
  3. La Quinta
  4. X
  5. Newberry Springs
  6. Gilman Hot Springs
  7. Happy Valley
  8. Il Buco
  9. Sublette Road
  10. Cartagena
  11. Clearwater
  12. Carson City
  13. Corpus Christi
  14. Miami

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6. Gilman Hot Springs

«Non mi piaceva. Miscavige stava iniziando a brandire il suo pugno nazistoide. Ci fu per esempio la grande alluvione, forse ne hai sentito parlare.» Brousseau fa riferimento a un episodio di cui ha scritto Marc Headley, altro ex dipendente della base, nel suo libro Blown for Good, una inondazione che ricoprì di fango la Base. «Eravamo tutti fuori a spalare e Miscavige invece urlava che se era piovuto così forte e così intensamente era solo colpa nostra», spiega. «Come sarebbe a dire che è colpa mia? mi chiedevo. Stai lì ad arrovellarti e cerchi di capire se può aver ragione. Non osi urlargli che si sbaglia. Se lo fai, il resto della truppa ti azzanna alla gola.

«Imparavi soltanto a startene dannatamente zitto.»

Per aiutarmi a capire il David Miscavige "signore del castello", Brousseau mi racconta una serie di aneddoti su quell'uomo che ha conosciuto personalmente. La prima storia risale al 1981.

A luglio di quell'anno L. Ron Hubbard era ormai alla macchia e Mary Sue per Scientology era diventata un handicap. Era stata condannata per il suo coinvolgimento nell'Operazione Biancaneve e due anni dopo sarebbe andata in prigione. Fu deciso che Scientology doveva prendere le distanze da lei e dal Guardian's Office che aveva diretto, e che era stato sciolto. Miscavige doveva portarle la notizia.

«Equipaggiai lui e altri due con dei radiomicrofoni e rimasi in un furgone parcheggiato davanti all'hotel dove Miscavige avrebbe dovuto incontrare Mary Sue. Lasciami dire che starsene lì nel furgone con dei registratori a bobine era veramente una Mission Impossible. Oltre che, se non ricordo male, anche illegale in California.

«Avevo microfonato tre persone, me ne stavo lì nel furgone con in testa queste due vecchie cuffie enormi e un attacco a banana, una dentro il registratore a bobina e l'altra per assicurarmi che funzionasse tutto.

«Ascoltai parte della conversazione. Ricordo che Mary Sue si oppose con veemenza a Miscavige e lo accusò di voler fare un colpo di mano e prendere il controllo di Scientology. Gli urlava addosso. Lui le disse che doveva dimettersi e lei crollò.»

Non ci sono dubbi, continua Brousseau, che almeno in linea di massima Hubbard fosse al corrente di che cosa il Guardian's Office facesse durante l'Operazione Biancaneve.

«Ecco questa donna, sua moglie, che fa tutto il possibile nel suo [di Hubbard] interesse - cerca di scrollare il governo dalla groppa del marito. Cerca di essere una moglie leale e devota. E viene inchiodata assieme a una manciata d'altri.

«Penso sia stata usata come capro espiatorio e Miscavige fece di tutto affinché fosse così.»

[Commento del traduttore: francamente non vedo dove sia tutta questa presunta "colpa" di Miscavige. Hubbard era al corrente, era ancora vivo, decise di scappare a nascondersi invece che affrontare da uomo le sue responsabilità e lasciò andare in galera la moglie, oltre che madre di quattro dei suoi sette figli. Non solo Hubbard si comportò da codardo, ma diede un pessimo esempio ai suoi delfini. Miscavige è il prodotto della somma di quegli esempi "in parole ed opere" del fondatore di Scientology.]

Per il secondo aneddoto, Brousseau salta al 1982.

David Miscavige annuncia ai colleghi
scientologist la morte di L. Ron Hubbard, 1986

«Siamo alla Int Base, io e lui abbiamo sposato due sorelle - Miscavige e Shelly erano sposati da un anno. Abbiamo una liberty, era il periodo in cui i membri della Sea Org avevano ancora il giorno libero. Poiché è il mio fottuto cognato, noi quattro decidiamo di andare in auto al Lago Hemet, vicino a Idyllwild. Siccome è una bellissima giornata di primavera con l'aria piena di farfalle, uccelli e insetti, andiamo a pescare.

«Prendo quattro canne da pesca e partiamo. Camminiamo sul sentiero alberato immerso nelle felci sulla riva del lago. Troviamo una spiaggetta all'ombra e mostro agli altri come si pescano le trote. Mettiamo uova di salmone sull'amo, gli dico di lanciare lontano, lasciare affondare, mettersi seduti e aspettare. Spiego come vive la trota, di come alla fine verrà a mangiare l'esca e noi la prendiamo. Le ragazze ridono e chiacchierano, siamo seduti vicini. Solo Miscavige è più in là, come appartato.

«Tremava tutto, digrignava i denti. Mi guardava in cagnesco e iniziò a scuotere la testa. Mi chiesi se per caso non stesse per avere una convulsione o cosa. Poi iniziò a urlarmi dietro, ricordo esattamente le sue parole...

«Mi stai prendendo per i fondelli, JB? È tutto qui? È così che si pesca? Ti siedi lì e aspetti? Io mi getterei in acqua e ficcherei quel dannato amo dritto in bocca al pesce!»

Brousseau ride al ricordo. «Ok, la pesca non faceva per lui. Ma lui è così anche in tutto il resto. Non puoi semplicemente startene lì e vedere come va a finire. Devi afferrarlo e cacciarglielo in gola.»

Per il terzo aneddoto Brousseau mi porta al 1986, alla morte di Hubbard al ranch di Creston.

«Ero con Miscavige quando si precipitò come una furia su a Creston. Ordinò che i Broeker fossero divisi, voleva interrogare Pat Broeker da solo. Ma Pat aveva questo grosso cane Akita che ringhiava e abbaiava contro Miscavige e Norman Starkey. Afferrai il cane e lo trascinai fuori, così che potessero prendersela con Broeker.

«Più tardi stavo camminando con Miscavige, eravamo solo noi due. Mi fa: "Broeker pensa che io voglia essere il re della situazione. Ma è Broeker che voleva essere il re. Io non voglio esserlo. Sono solo quello che deve schioccare la frusta e far fare alla gente il suo dovere". Ecco come si vedeva.»

(All'inizio degli anni '80 Hubbard aveva ordinato una complicata riorganizzazione della bizantina struttura aziendale di Scientology che pare dovesse comportare una serie di pesi e contrappesi tra le diverse entità di vertice. Pare inoltre che Hubbard avesse designato Pat e Annie Broeker, i suoi più fidati luogotenenti, come logici successori alla guida di Scientology dopo la sua morte. Ma Miscavige estromise i due e oggi governa la Chiesa di Scientology con potere assoluto, ignorando evidentemente la struttura aziendale di Scientology.)

Per un quarto aneddoto su Miscavige, Brousseau mi porta al 1994. «Ero diventato la sua guardia del corpo personale sulla Freewinds e facemmo scalo ad Aruba. Un giorno ci imbattemmo in questo isolano nero che sembrava strafatto di speed. Sarà stato alto due metri, tutto pelle e ossa. Era veramente male in arnese. E Miscavige fa: "guarda quel tizio, è al suo stato nativo". Se comprendi la filosofia di LRH sai che "stato nativo" significa "libero da aberrazioni e engram" - in altre parole, uno stato più che positivo. Ma Miscavige pensa che "stato nativo" significhi l'esatto contrario.»

Se Hubbard pensava che tutti gli uomini e le donne sono fondamentalmente buoni, secondo Brousseau Miscavige era convinto del contrario.

«Se esiste un anti-cristo, allora Miscavige è l'anti-Hubbard.»


7. Happy Valley

Cinque anni dopo aver concluso l'esperienza di "Jim Dudley", il ranchero del deserto del Mojave, Brousseau venne rimosso dal suo lavoro di meccanico dei veicoli della Base e assegnato a un nuovo incarico.

All'epoca, e siamo nel 1994, nella grande sede amministrativa di Los Angeles c'era stata una grave intrusione nella sicurezza del sistema informatico di Scientology, chiamato INCOMM.

«Il mio compito fu di sigillare tutti gli uffici di INCOMM. Dovevo mettere in atto ogni possibile misura di sicurezza e controllare lo staff per vedere chi era leale e chi no. Il capo della sicurezza dell'operazione era Gary Morehead», mi dice. Morehead è stato alla guida del corpo di sicurezza della Int Base per diversi anni e molti lo conoscono con il nome in codice "Jackson".

«Se alla Base c'era qualcuno di cui mi potevo fidare, quello era JB. Ecco perché lo portai con me per quella missione», mi dice Morehead.

Dopo quell'incarico, Brousseau fu promosso a ufficiale della sicurezza interna del Religious Technology Centre - RTC è l'entità di controllo di Scientology ed è diretta da Miscavige, anche conosciuto come "Presidente del Consiglio" di RTC o "COB".

Parte del lavoro di Brousseau consisteva nell'imprigionare chi risultava essere un rischio per la sicurezza. «Così per esempio, toccò a me imprigionare Maureen Bolstad all'OGH [Old Gilman House, una casa fatiscente ai bordi della Int Base]. Odiavo quel lavoro.»
Zona settentrionale della Base Internazionale. La Old Gilman House è in alto a destra.

«Feci quel lavoro dal 1995 al 1997. Tre anni. È stato l'incarico più doloroso che ho avuto nella Sea Org. Tenevamo la gente rinchiusa alla OGH, sec check quotidiani», mi dice riferendosi alle "verifiche di sicurezza", tecnica di interrogatorio che usa l'e-meter come una specie di macchina della verità mentre l'individuo viene pressato a confessare i suoi "crimini" contro l'organizzazione - oltre alle sue trasgressioni sessuali, il tutto annotato su carta.

Per alcuni era troppo. Brousseau e Jackson dovevano stare attenti che non facessero "blow" - gergo scientologese per fuga.

«Quando qualcuno faceva blow attuavamo le disposizioni del caso. Avevamo tutte le informazioni sui loro conti bancari e sulle carte di credito o debito. Sapevamo tutto di tutti. Allora chiamavamo la Wells Fargo fingendo di essere quella persona e chiedevamo "quando è stata usata la mia carta l'ultima volta?" In quel modo scoprivamo per esempio che il tizio aveva preso una camera d'albergo a Sacramento. Telefonavamo al nostro ufficio locale, faxavamo una foto del fuggiasco e per riacchiapparlo mandavamo qualcuno all'aeroporto ai 150 all'ora. Se usava una carta di credito gli arrivavamo addosso nel giro di pochi minuti. Hanno anche degli investigatori privati, ex agenti del FBI o della CIA che sanno come entrare nei diversi sistemi informatici e rintracciare le persone. L'ho visto fare perché per un po' è stato parte del mio lavoro. E lo odiavo, mi lacerava.»

Intanto Brousseau aveva divorziato e si era risposato. «Io e Clarisse divorziammo nel 1993. Non incolpo la chiesa. Erano problemi personali nostri. Eravamo sposati da 16 anni e ci siamo lasciati amichevolmente.»

Poi nel periodo di lavoro al RTC, John conobbe Deidre Assam.

«Eravamo entrambi in RTC e la regola di Miscavige era che se stavi in RTC potevi sposare soltanto qualcuno di RTC. Deidre è polinesiana. Era alta e bellissima.»

Se il matrimonio era solido, così non si può dire della fiducia nel suo lavoro. Le incarcerazioni lo facevano soffrire e fece l'errore di parlarne. Per punizione venne mandato per tre mesi alla Old Gilman House.

«Fu atroce. La gente veniva continuamente espulsa da RTC e mandata alla OGH. Dovevi ammettere di essere una persona soppressiva. E dovevi ammettere che tutta la tua vita era un fallimento totale. A quel punto potevi essere rieducato come vero essere umano. E pensare che comincia tutto con degli stupidi corsi di auto-miglioramento... come tirarsi la zappa sui piedi da soli», commenta.

Brousseau mi dice di avere odiato i corsi rieducativi, ma vi si adeguò per poter uscire dalla Old Gilman House e tornare nella squadra meccanici della Base.

«Poi improvvisamente Miscavige volle un van blindato. Ce l'ha ancora. Un GMC Savanna bianco [in seguito ridipinto in nero]. Mi diedi da fare per renderlo antiproiettile e a prova di bomba. Lo rifacemmo completamente. Sembrava una limousine dirigenziale, anche se era un monovolume. Pesava un inferno per via della blindatura.

«Miscavige veniva giù tutti i giorni per vedere come procedevano i lavori e non capiva che quando fai una modifica del genere devi smontare tutto e poi rimetterlo assieme. Veniva giù e diceva "sembra peggio di ieri". Beh certo, lo stavamo smontando. Poi mandò giù Norman Starkey a controllare. Mi fece una verifica di sicurezza e io mi sfogai per come ero stato trattato alla Old Gilman House. Non mi trattenni. E fu la fine.»

Erano i primi del 1998 e per i tre anni successivi John Brousseau venne tenuto prigioniero del Rehabilitation Project Force. Lo trascinarono fisicamente al ranch di Happy Valley, a una quindicina di chilometri dalla Base. Chiese di poter almeno salutare sua moglie Deidre, ma gli dissero che era impegnata. «Tre fottuti anni», commenta. L'RPF di Happy Valley era «come un campo di concentramento», mi dice Brousseau aggiungendo che però non era così male. Anche se era lontano dalla moglie ebbe occasione di leggere molto. «Lessi i libri di LRH sul RPF. Una volta che sei sul RPF Miscavige si dimentica di te. Così pensai OK, adesso finalmente imparerò che cos'è Scientology. Feci anche l'addestramento da auditor.»

Gli orari di Happy Valley erano rigidi: «Si dormiva in camerata. I pasti duravano 15 minuti e correvi dappertutto, sempre di corsa. Non potevi originare comunicazioni con gli staff regolari. Era come un campo d'addestramento dei Marines. Non potevi leggere giornali o riviste. Niente TV. Alla fine di ogni giornata di lavoro dovevi fare cinque ore di studio e poi... bum. A cuccia. Cinque o dieci minuti per una sigaretta e spegnere le luci. Due tizi del RPF dovevano occuparsi della sicurezza per accertarsi che nessuno scappasse. Vivi questa vita puritana, sei lì per espiare, per fare ammenda. Costruivamo i set per la >i>Cine Org. Imparai a fare pavimenti e pareti che sembravano di roccia. Roba da Hollywood.

«Non vidi Deidre per tre anni. Le scrivevo delle lettere, ma erano censurate e potevi dire solo cose positive. Le chiesi se poteva inviare un biglietto di Natale ai miei genitori da parte mia. Se osavi scrivere che andava da schifo non gliela consegnavano. Non avevi privacy.

«Trascorsi il Capodanno del nuovo millennio sul RPF», ricorda Brousseau. In quell'importante ricorrenza dovettero andare tutti a letto alle 22,00 in punto.

Poi nel 2001 cominciarono a volare degli elicotteri. Qualcuno cercava di vedere dall'alto le condizioni di Happy Valley. Erano forse dei giornalisti? Nessuno poteva dirlo con certezza. «Miscavige ordinò di smantellare il campo.»

Al RPF di Happy Valley c'erano una settantina di persone, ricorda Brousseau. «Una decina tornò alla Int Base. E io tra loro. Mi dissero che mi rivolevano a RTC.»
La Ford Excursion che John Brousseau
personalizzò per Tom Cruise aveva
anche una penna abbinata

Brousseau rimase di stucco, ma Miscavige aveva in ballo un altro grosso progetto che non stava procedendo a dovere, quel tipo di cose in cui Brousseau era un mago. Gli venne affidata la gestione del Building 50, edificio che ospitava gli uffici di RTC.

«Mi fecero delle verifiche al meter per assicurarsi che non covassi dell'astio contro Miscavige o Shelly. In qualche modo riuscii a passarle. Poi... bum, eccomi tornato.»

Tom DeVocht, altro personaggio molto bravo nei lavori manuali e su cui il management faceva affidamento, mostrò a Brousseau che cosa doveva fare: la manutenzione del nuovo stabile. Il lavoro di Brousseau fu così buono che Miscavige decise che doveva restare lì e mantenere il Building 50 in condizioni ottimali. John addestrò due assistenti che ancora oggi portano avanti quel lavoro.

Brousseau era tornato pienamente nelle grazie di Miscavige, tanto che ancora una volta usò le sue abilità manuali per impressionare Tom Cruise.


8. Il Buco

Nel 2006 John Brousseau creò oggetti di lusso per Tom Cruise e superò se stesso. Nei 15 anni precedenti aveva a volte personalizzato i veicoli e le case dell'attore. Ma questa volta voleva fare per Tom qualcosa di veramente speciale.

Gli avevano chiesto di personalizzare una Ford Excursion nera, in sé nulla di speciale per una celebrità come Cruise. Ma Brousseau fece un tale capolavoro che quando l'allore 44enne Cruise la vide, si mise a piangere.

Brousseau sostituì i pannelli interni con legno di radica di un eucalipto che era stato sradicato da una tempesta che aveva colpito la Base Internazionale di Scientology.

«Nel 1991 Tom era venuto alla Base per imparare ad audire», così John pensò che abbellire l'automobile con qualcosa che proveniva dalla Base potesse avere per Tom un significato speciale. Il lavoro di personalizzazione fu così accurato da prevedere anche una penna abbinata, custodita in uno speciale vano nascosto.

«Tom se ne innamorò immediatamente. Gli dissi: "Ecco qui, Tom. Qui c'è la penna ed è stato fatto tutto con il legno di un albero cresciuto qui nel luogo in cui hai imparato ad audire», ricorda Brousseau. «Gli vennero le lacrime agli occhi.»

Tom mostrò la macchina a Katie Holmes e aprì il vano speciale per farle vedere la penna. «JB, hai fatto davvero tutto tu?", mi chiese.»
Il ceppo di eucalipto che Brousseau usò
per personalizzare l'auto di Miscavige

Nel momento stesso in cui Katie fece quella domanda, Brousseau seppe che per lui sarebbero stati guai: «Non potevo accettare quella lode, Miscavige stava ascoltando.» Così rispose prontamente: «Non devi ringraziare me. Sono solo un esecutore», poi indicò Miscavige dicendo: «È stata la sua mano a guidarmi.» Stando a Brousseau, Tom accortamente annuì. « "Grazie Dave", gli disse. È così che sopravvivevi, alla Base. Non potevi accettare complimenti, dovevi farli convergere su Miscavige.»

Quando c'era in ballo Tom Cruise, John doveva essere sempre pronto a mobilitarsi immediatamente. Per esempio, a volte la Ford Excursion necessitava riparazioni.

«Qualcuno aveva macchiato qualcosa oppure aveva segnato i pannelli di radica. Una volta mi toccò alzarmi in piena notte per sabbiarli e lucidarli. Arrivò Laurisse [Stuckenbrock, la "comunicatrice" di Miscavige] e mi disse che Miscavige era appena partito per qualche parte sul Gulfstream [aereo] di Tom. E voleva che sistemassi subito il danno. In pochi anni cose del genere sono successe tre o quattro volte.

«Un'altra volta andai in Oregon nella fabbrica dove stavano facendo un nuovo motor-home per Tom» ricorda Brousseau, che nel 1991 aveva già personalizzato un Bluebird per Cruise. Restò lassù a lavorare tutti i giorni dalle sei a mezzanotte per almeno sei mesi. «Volevo essere sicuro che i ragazzi facessero bene le finiture. Non erano abituati a lavorare in modo impeccabile. Tom pagò la fattura della fabbrica, la Marathon Coach, ma non ha mai pagato me.»

Nel corso degli anni, però, Cruise gli fece numerosi regali: «Un sacco di roba della Oakley, tipo uno zaino, poi una torcia da 125 dollari. Anche un orologio Corum Admiral del valore di 5000 dollari.»

Brousseau vuole chiarire che non si è mai sentito sminuito per le ore di lavoro non pagato fatto nelle case o nelle auto di Tom Cruise. «Non mi sto lamentando. Avevo poche esigenze. Avevo un tetto sulla testa, un piatto pieno e nonostante mi pagassero solo 50 dollari a settimana sono anche riuscito a risparmiare qualcosina.» Specifica che la decisione di pubblicare le foto dei lavori fatti per Cruise non era questione di denaro o per farsi pagare, ma solo affinché Cruise si chiedesse perché un gruppo che dovrebbe aiutare l'umanità riservasse invece a lui tanti costosi favori.

Perché, per esempio, era stata una chiesa a decorare l'hangar dell'aereo di Tom Cruise a Burbank?

«Tom era andato a trovare Miscavige nell'appartamento che ha dalle parti di ASI», racconta Brousseau riferendosi a una proprietà che il leader ecclesiastico mantiene a Hollywood vicino agli uffici della Author Services, Inc., una delle molte entità Scientology e agenzia letteraria dei libri di L. Ron Hubbard.

«Miscavige ha un garage tutto decorato. Gli avevo fatto dei pannelli con tutti i tipi di auto e moto che possedeva. Tom lo vide e ne rimase incantato, disse che gli sarebbe piaciuto avere una cosa del genere nel suo hangar. Così Miscavige ordinò a quelli di Cine [la divisione Scientology che produce film] di fare dei pannelli giganti. Impiegarono quattro mesi.»
La foto di Brousseau dell'hangar di Tom Cruise appena decorato,
con dentro anche la Ford Excursion personalizzata

«Per appenderli dovemmo costruire anche l'intelaiatura. Il bell'ufficio dell'hangar di Tom fu progettato e costruito tutto a Cine, poi lo smontammo e lo rimontammo a Burbank. Tom non riusciva a crederci, era pazzo di gioia... "Dave, graazie!"», prosegue Brousseau. «Una scena penosa.»

A John piaceva lavorare per Cruise, ma le cose non erano più come tanti anni prima. «Nel 1991 lo chiamavamo tutti "Tom", ma adesso non più. Tutti alla Base dovevamo chiamarlo "Mr. Cruise" e rivolgersi a lui con "Sir".»

Quello però non era l'unico cambiamento avvenuto in Scientology negli ultimi anni.

Dal 1996 ai primi anni 2000 Scientology dovette affrontare una delle maggiori minacce alla sua stessa esistenza: la morte di Lisa McPherson. La donna era morta nel 1995 durante un soggiorno al Fort Harrison Hotel, il luogo più santo di Scientology. Quando cominciarono a circolare le notizie sul decesso - avvenuto per disidratazione dopo essere stata affidata per 17 giorni alle "cure" di scientologist inetti - la polizia diede inizio a un'indagine a cui seguirono dei procedimenti legali. Il tutto si trasformò nel peggior incubo mediatico che abbia mai colpito la chiesa (e se c'è una cosa in cui Scientology eccelle è attirarsi articoli negativi).

Nel 2000 il caso penale venne archiviato e l'attenzione mediatica gradualmente scemò. Nel 2004 il caso civile per morte accidentale iniziato dalla famiglia McPherson venne risolto in via stragiudiziale e la questione venne definitivamente chiusa.

Brousseau sostiene che a quel punto Miscavige si trasfigurò. «Per lui fu un momento di grande esaltazione. Era molto soddisfatto di se stesso, si riteneva ormai invincibile.» E per qualche motivo il leader concentrò la sua attenzione all'interno del movimento. «Ricordo diverse settimane di lamentazioni continue. Secondo lui i dipendenti della Base erano tutti un branco di pezzi di merda criminali e soppressivi, e avrebbe dovuto espellerli tutti quanti. Miscavige viveva in uno stato d'animo di ira perenne», aggiunge. «È in quel periodo che dentro di me cominciai a chiamarlo "Miscavige sfrenato" ["Miscavige unplugged" in originale, a cui è stata tolta la spina della corrente.]

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Una cinquantina di impiegati del management internazionale - anche chiamato "Exec Strata" - della Int Base lavorava in alcuni uffici ricavati da due grandi case mobili appaiate. L'edificio era noto come "baracche di CMO Int", che sta per Commodore's Messengers Organization International. Un giorno, prosegue Brousseau, lo chiamarono su agli uffici di CMO Int. «Ero lì con Laurisse Stuckenbrock, la comunicatrice personale di Miscavige. Lo vediamo uscire come una furia dalle baracche, poi mi indica le insegne sugli ingressi principali e mi dice: «"Quella roba lì... giù. Non si meritano di averle sulla porta". Così rimossi le insegne.

«Qualche giorno dopo ordinò a tutti gli impiegati di marciare fino al Building 50 [uffici di RTC] e li chiuse in un salone. Diede a tutti dei fogli di carta e disse che dovevano scrivere i loro crimini contro l'umanità. Li tenne a digiuno tutto il giorno. Alla fine qualcuno portò loro da mangiare. Poi mi disse di cambiare la serratura della porta di quel salone in modo che potesse rinchiuderli.»

Alla fine gli impiegati vennero fatti marciare in un'altra serie di edifici noti come "caserme", dove poterono dormire per qualche ora.

«Fu una specie di seduta spiritica, una cosa da lacerarti la testa. Dovevano confessare i loro crimini», racconta. «Stettero lì per tre giorni. Miscavige intanto pensava al loro futuro. Poi Ailon Barram, una delle sue segretarie personali, mi chiamò e mi disse di andare da Miscavige alle baracche di CMO Int.»

Il leader voleva che le baracche fossero messe in sicurezza. «Mi ordinò di mettere barre d'acciaio alle tre porte, così che nessuno scappasse. Andai giù al magazzino, sapevo dove trovare il materiale. Rovistai in giro e trovai dei tubi d'acciaio cromati. Presi le misure di tutte le porte, tagliai i tubi, li bucai alle estremità e li montai avvitandoli alla struttura. Sbarrai le tre porte. Alle finestre misi invece delle serrature speciali.

«La mattina dopo Miscavige ordinò a tutta quella gente di marciare giù al nuovo "Buco" che avevo approntato. Era stato trasformato in una prigione.»
Gli edifici del CMO Int della Int Base, diventati "Il Buco"
dopo le sbarre messe da Brousseau

Brousseau ha lasciato la Base sei anni dopo, nel 2010. Nel luogo ora noto come "Il Buco" erano ancora tenuti prigionieri dagli 80 ai 100 dirigenti.

«Penso che Miscavige abbia dato il peggio del peggio di sé. Là dentro c'era un sacco di gente. Io non ci sono mai entrato, ho solo messo le sbarre alle porte. Fuori se ne parlava come di una barzelletta, di una commedia. Bisognava andare "in accordo" con il capo. Se ti fossi lamentato qualcuno sarebbe subito corso a fare la spia e anche tu saresti finito là dentro. È il "fattore paura".»

Come ha scritto il Tampa Bay Times nella sua inchiesta capolavoro del 2009 - Il Rundown della Verità - nel 2004 avvenne uno dei "giochi" più allucinanti del Buco: Miscavige fece giocare i suoi sfortunati sottoposti al "gioco delle sedie" al ritmo della Bohemian Rhapsody dei Queen. Promise che i perdenti sarebbero stati mandati via immediatamente, declassati alle organizzazioni di Scientology più lontane, dimenticate, disagiate e in rovina del pianeta.

«Miscavige mi ordinò di procurarmi tre grossi rimorchi della U-Haul e di parcheggiarli davanti agli uffici, così che la gente li vedesse quando alla mattina usciva dal "Buco" per marciare alle docce. Era per rendere ancora più drammatico il "gioco delle sedie". Restarono parcheggiati lì per tre settimane.

«Ho raccontato queste cose anche all'FBI. Ho detto che esistono sicuramente i documenti a conferma della veridicità dei miei racconti. Alla U-Haul di Hemet hanno le fatture di quei tre rimorchi con sole 18 miglia percorse, la distanza da lì alla Base e ritorno.»

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