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Messia o pazzo? - Capitolo 2/9: Signore del castello

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 

Saint Hill Manor, una tradizionale villa georgiana, fu costruita nel 1728. Hubbard la acquistò nel 1959 per circa 14.000 sterline (approssimativamente 70.000 dollari). «Le ville all'epoca costavano abbastanza poco» dice Reg Sharpe, che fu l'amministratore capo di Hubbard durante quasi tutti gli anni di Saint Hill.

Prima del 1959 l'edificio era stato di proprietà del Maragià di Jaipur, e prima ancora di una certa signora Drexel Biddle.

Hubbard a Saint Hill viveva nello splendore. Shepardson, il suo maggiordomo, gli serviva regolarmente bottiglie di Coca Cola ghiacciata su un vassoio d'argento e, quando decideva di fare un giro nella splendida campagna del Sussex, si metteva alla guida della sua nuova automobile americana o della Jaguar d'epoca.

Quando io e mia moglie Mary arrivammo a Saint Hill nel 1967, alla villa erano già stati aggiunti un castello e un piccolo insediamento di edifici di mattoni usati come uffici, oltre ad una cappella, il tutto in modo da inserirsi armoniosamente tra le dolci colline della campagna inglese. Sui 40 acri che circondavano il maniero c'erano tre campi da tennis, cavalli, bestiame, un asinello e anche un laghetto idilliaco per pescare.

Rimasi deluso nello scoprire che Hubbard mancava dall'Inghilterra da diversi mesi. La sua famiglia era invece al castello, vedevamo regolarmente Mary Sue, mentre Diana e Quentin Hubbard erano iscritti allo stesso "Corso per Executive" che anche noi frequentavamo. Erano giovani adolescenti.

I terreni circostanti Saint Hill erano di un verde rigoglioso con molti alberi maestosi e un piccolo lago. Erano ben tenuti. Hubbard aveva fatto costruire delle serre in cui coltivava piante, e si conquistò pubblicità su scala mondiale con una foto che lo ritraeva davanti ad una pianta di pomodoro a cui aveva collegato gli elettrodi dell'E-Meter. Sosteneva che anche le piante hanno reazioni emotive (non so se si tratta di una scoperta originale - ma anni dopo altri avrebbero a loro volta "scoperto" la stessa cosa).

Si parlava di un Progetto del Mare che per me non aveva molto senso. Iniziammo a studiare e lavorare facendo affidamento su uno stipendio scarsissimo.

In quel periodo Saint Hill era permeata di eccitazione. Ogni mattina arrivavano autobus che scaricavano studenti, staff e preclear. Il parcheggio era sempre pieno, così come lo erano le classi e le stanze di auditing.

Prima del mio arrivo erano successe molte cose.

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Stando a quanto raccontava lui stesso, Hubbard era arrivato in Inghilterra per promuovere ed espandere Scientology, e gli era piaciuta al punto da decidere di rimanervi. All'inizio, prima di stabilirsi a Saint Hill, era stato in Irlanda dove originariamente aveva pensato di istituirvi una base di Scientology.

John Sanborne, che lo aveva seguito in Inghilterra e che lavorò con lui per diversi anni, racconta:

Hubbard scrisse il libro I Problemi del Lavoro sulla Queen Mary, durante un viaggio in Inghilterra nel 1958. Si rinchiuse nella sua cabina e quando arrivò a Londra consegnò il manoscritto agli scientologist dicendo: «Stampatelo!»

Aveva scritto I Problemi del Lavoro con l'idea di diventare l'eroe dei lavoratori. Aveva sempre desiderato conquistare un paese e pensava che giocando sul loro [degli irlandesi] disprezzo degli inglesi e dell'autorità avrebbe potuto prendere il controllo. Non diventare Primo Ministro o qualcosa del genere, ma essere quello che tira i fili.

La cosa non funzionò. Imperterrito si recò in Inghilterra dove parlò non della tirannia inglese, ma della Gran Bretagna come centro delle linee di comunicazione del Pianeta (visto che gli inglesi le avevano istituite nei due secoli precedenti come parte del loro impero).

Sanborne:

Pensava che acquistare un maniero in Inghilterra lo avrebbe fatto salire di classe sociale. È una strana interpretazione del sistema inglese...

Una volta si mise in testa il suo cappello da cowboy, inforcò l'Harley-Davidson e, come uno sceriffo, aprì la parata annuale. Sembrava pensare che avrebbe impressionato tutti.

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John McMaster, "il primo clear del mondo", ha detto in una recente intervista:
Parlai con Hubbard la prima volta dopo essermi diplomato al Briefing Course, la prima settimana del gennaio 1964. Mi mandò a chiamare, ed iniziò tutto in quel modo.

Gli dissi: «C'è qualcosa che farei meglio a dirle prima che lo impari da qualcun altro. E cioè che non sono uno scientologist. Non lo sono mai stato e non lo sarò mai. Scientology non mi interessa nemmeno. Ciò che mi interessa è il funzionamento dell'auditing».

Lui mi rispose: «John McMaster, questo è esattamente ciò che voglio da te. Tu non sei come tutti gli altri che ci sono qui».

E in tutti gli anni che ho lavorato con lui ho scoperto che disprezzava gli scientologist nel modo più assoluto...

Hubbard usava l'affinità per manipolare la gente.

Ma era sempre un'affinità apparente, davvero. Diceva alla gente: «Tu sei il solo, sei unico». Un centinaio di persone mi hanno raccontato «beh, Ron mi ha detto che sono unico».

Era il modo in cui manipolava la gente con l'affinità. Gli diceva che erano unici, poi gli raccontava ogni sorta di storia sui tempi difficili che stava vivendo con Mary Sue. E su come chi aveva davanti fosse l'unica persona in grado di capire le difficoltà del periodo con il resto dello staff e tu sei l'unico...

Naturalmente ci provò anche con me: «John McMaster, tu sei unico... » eccetera.

Una volta Hubbard mi portò una copia dell'Encyclopedia Britannica e me la mise davanti. Poi puntò il dito verso una cosa che voleva leggessi, cioè quando Buddha predice che in Occidente apparirà un uomo dai capelli rossi - Meitreya eccetera. E che il suo primo discepolo sarebbe stato un "discepolo dell'amore" (cioè io). Riuscì a farmi fare cose di ogni tipo.

Aveva timbri con le sue diverse firme e, visto che curavo tutta la tecnologia eccetera, mi prendevo anche cura della sua corrispondenza.

Facevo tutto io, e firmavo con il suo timbro. Ma ricalcavo la firma con inchiostro nero in modo che la gente non si sentisse offesa. Lui quelle lettere non voleva nemmeno vederle - non gliene importava nulla.

Così non credo che, salvo rare eccezioni, negli anni precedenti avesse visto le lettere a lui indirizzate. Io cominciai quel lavoro nel 1964...

Ero così eccitato e amavo la gente al punto che avrei fatto di tutto per vederla felice e vincente... a volte, quando noi due ci mettevamo a parlare, a volte era molto bello. A volte. Altre volte potevo vedere quanto fosse falso. E altre volte parlava semplicemente male di chiunque. E disprezzava chiunque. Disprezzava la gente per un motivo o per l'altro... gli mandavo appunti su queste persone e lui non faceva nulla, e queste persone arrivavano al maniero e ad un certo punto dovevo assolutamente incontrarlo.

Allora dicevo a Ken Urquart, che all'epoca era il suo maggiordomo, «devi accompagnarmi su da lui. Devo assolutamente vederlo».

Bene, una volta era circa mezzogiorno. Lui si stava alzando. Era un uccello notturno. Comunque, andai su nella sua stanza e lui era in bagno. Uscì e rimasi impressionato dal colore del suo corpo. Era grigio. Uscì dal bagno nudo.

Sul tavolo c'era una di quelle bottiglie di gin enormi...

Nel 1966 andò in Sud Africa per trovare i milioni di Rhodes. Diceva che durante una seduta di auditing aveva scoperto dove li aveva sepolti in una vita precedente. Durante un viaggio precedente in Sud Africa era riuscito a rendersi molto impopolare.

Così quando il governo sudafricano non l'aveva lasciato entrare era volato a Salisbury, in Rhodesia. E voleva entrare in Sud Africa per trovare il suo tesoro sepolto. Naturalmente non aveva fatto pubblicità alla cosa. All'epoca io ero in America per un tour promozionale. Mi chiamò in Rhodesia per informarmi di un progetto.

Anche in quel paese si stava rivelando per il tipo che era. Diceva di avere tesori sepolti anche in Rhodesia. Voleva prendere il controllo dell'intero paese. Voleva avere un paese suo...

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con una una
Reg Sharpe era stato il numero uno prima dell'iniziazione di John McMaster al mondo dello staff. Fin dalla metà degli anni '50 si era occupato delle questioni finanziarie in Inghilterra, ed aveva collaborato a trovare i locali per la prima Org di Scientology di Londra. Se ne andò nel 1967 in segno di protesta contro le tattiche della Sea Org.

Reg Sharpe:

Dovevi semplicemente osservare. Comprava per poco e rivendeva per molto. Voglio dire, quanto pagava i suoi auditor?

Quando lasciò l'Inghilterra aveva alle costole l'ufficio tasse...

Aveva l'ambizione di diventare il leader del governo mondiale. Non sto scherzando. Aveva messo per iscritto i suoi progetti per un governo mondiale. Io avrei dovuto scegliere il governatore della Banca di Inghilterra. Lo pubblicò anche. Non ho mai saputo perché non potevo essere io stesso il governatore della Banca di Inghilterra!

 
 
 
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