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Charlotte Kates: la Sea Org

Dal sito Off Lines Org di C. Kates

Traduzione, note e glossario a cura di Alessia Guidi.

 

Dopo quella prima Cena Potluck per OT e quel primo incontro con i membri della Sea Org la mia curiosità aumentò - la Sea Org mi sembrava come una grande avventura, un vero impegno verso Scientology. Sapevo di non avere il denaro per mostrare la mia dedizione sotto forma di ricco Patrono del "fondo di guerra" della International Association of Scientologists (IAS), e nemmeno i soldi per "salire sul Ponte". E poi nella Sea Org c'era qualcosa che mi attirava, quell'atmosfera di intensa dedizione che mi allettava molto di più di quanto facesse il modo di vivere relativamente rilassato dello staff dell'Org di Filadelfia. Per me firmare quel contratto era come un impegno supremo, poter dire «ritornerò» vita dopo vita per «chiarire il pianeta» [1].

Non volevo ancora entrare nella Sea Org, ma volevo saperne di più. Volevo fare la staff per un qualche tempo, stare con la mia famiglia e vivere ancora un po' di vita "normale" prima di dedicarmi a Scientology con quell'intensità. Tuttavia quando andai in visita al Continental Liaison Office Eastern U. S. (CLO EUS) di New York City (una organizzazione gestita dalla Sea Org incaricata di tutte le org degli Stati Uniti orientali) non ero assolutamente preparata al regging di vendita dura che stava per accogliermi. Pensavo che avrei parlato con Barbel, David o Ed, preso qualche rivista, visto il nuovo film sulla SO pubblicizzato in International Scientology News e discusso della vita nella Sea Org. Avrei detto che mi sarebbe piaciuto farne parte, ma prima volevo lavorare come staff nell'Org di Filly [Filadelfia]. Ero impreparata al fatto che CLO era disperatamente a corto di personale, e che pur di accaparrarsi un nuovo staffer avrebbe fatto ignorare completamente il precedente contratto con la mia Org, e non sapevo ancora dei loro disperati sforzi per mantenere alte le statistiche di reclutamento.

Il martedì successivo decisi di visitare CLO EUS. Mentre camminavo lungo la Quarantottesima strada incontrai per caso Ed Waguespecht, che il sabato precedente aveva diretto gli esercizi di disseminazione nella nostra Org. Arrivammo assieme a CLO e, nonostante avesse detto alla receptionist che mi stava accompagnando nel suo ufficio, lei insistette per farmi attendere nell'atrio l'arrivo del Senior HAS (Segretario di Area del HCO - tra gli altri compiti ha anche quello di incaricato del personale e della sua direzione). All'epoca non avevo realizzato che Ed era il FSSC EUS (Flag Ship Service Consultant East US) e avrebbe cercato di reclutarmi per la Freewinds, la nave di Scientology, mentre CLO cercava personale per New York.

L'edificio non era nulla di speciale, e tutto e tutti sembravano perennemente di corsa e in ritardo allo stesso tempo. Arrivarono Tiffany Woods, Senior HAS, e Jennu Porta, LC (LRH Communicator) che mi accompagnarono alla "stazione di reclutamento" CLO: un piccolo spazio dietro una divisoria. Mi fecero leggere ulteriori riviste e mi chiesero informazioni sullo status del mio contratto come staff a Filadelfia e, fondamentalmente, mi reclutarono nella Sea Org. Cercai di spiegare che volevo aspettare un momento, che volevo rimanere per un po' staff della mia Org, che volevo continuare ancora un po' gli studi al college. Cercai anche di dire che i miei genitori non sarebbero stati contenti della mia decisione improvvisa di lasciare tutto e tutti ed entrare nella Sea Org, ma ogni mia argomentazione, comprese quelle relative ai miei genitori, vennero messe in dubbio e spazzate via. Capii in che senso andavano quelle domande e feci attenzione a dire molto poco sui miei, non volevo che venissero considerati soppressivi, e io PTS.

L'ufficio era tappezzato di manifesti di reclutamento, con slogan del tipo «Puoi ammirare la dedizione - o servire da esempio. Sea Org»; Senior HAS e LC continuavano a chiedermi «Non vuoi chiarire il pianeta? Non vuoi stare dove potresti essere davvero efficace? Non vuoi fare qualsiasi cosa in tuo potere per Scientology? C'è qualcosa nel codice della Sea Org con cui non sei d'accordo? Che cos'è più importante, il college o chiarire il pianeta?». Ogni volta che sollevavo obiezioni ricominciavano a farmi le stesse domande. Io spiegavo che volevo semplicemente aspettare, e sì, volevo essere una scientologista; sì, volevo chiarire il pianeta, ma desideravo unicamente prendermi il tempo necessario. Il senso di colpa iniziava a pervadermi, e sentivo che la mia determinazione ad attendere veniva soppressa; desideravo dare prova di essere una buona scientologista, e il solo modo per farlo, per ricevere "approvazione" era firmare, e firmare per la Sea Org, arruolarmi nel CLO EUS per un miliardo di anni. Così pensai che avrei potuto "maneggiare" i miei genitori, tutto e tutti. Nel weekend concessomi dal EPF, o Estates Project Force [in Italia di chiama Prodotto Zero], avrei lasciato la scuola e mi sarei trasferita. Il EPF è un periodo di "lavoro MEST", cioè lavoro fisico, da svolgere mentre si completano i corsi fondamentali Sea Org; alla fine del periodo sarei stata Sea Org a tutti gli effetti.

Quando alla fine accettai di firmare tirarono fuori il contratto. Lo lessi velocemente: era molto corto e lo firmai, ma me ne pentii immediatamente. L'"incantesimo" del regging stava scemando e stava arrivando il panico. Un miliardo di anni dati a Scientology. A cominciare da domattina. All'epoca non vedevo alcuna via d'uscita o di ritorno. Il Senior HAS e il LC sembravano così felici, così complimentose - mi consolai con la loro approvazione, dopo tutto ero una brava scientologista.

In realtà non mi consolavo per niente. Continuavo a passarmi le mani tra i capelli, nervosa e tremante, chiedendomi come accidenti potevo "maneggiare" i miei genitori, non-scientologisti che non avevano mai sentito quella parola fino ad un mese prima, e dir loro «Beh, lascio l'università per trasferirmi a New York a lavorare per Scientology, indosserò una falsa divisa da marinaio per i prossimi miliardi di anni…». Ma sapevo che se avessi chiesto consigli avrei sollevato il sospetto di essere PTS e attirato sospetti sui miei genitori quali miei soppressivi. Non riuscivo a sopportare l'idea di avere un rapporto goffo e anormale con i miei, basato unicamente sul "maneggiamento" e su "bel tempo e buone strade" [sono le precise parole che Scientology suggerisce ai neofiti di usare con genitori o congiunti stretti che si dimostrano perplessi sull'affiliazione. Si arriva a suggerire un modello di lettera da scrivere e inviare]. Sentivo di dover conservare un rapporto vero, anche se significava stare buona.

Nell'ufficio attiguo un'altra ragazza - a CLO in tanti erano così giovani, con contratti da un miliardo di anni firmati prima ancora di essere cresciuti, nati in Scientology senza aver mai conosciuto il mondo esterno - stava ricevendo qualche tipo di maneggiamento PTS; «bel tempo e buone strade» le ricordava il "maneggiatore" - «assicurati che tua zia non abbia rotture di ARC con Scientology» [affinità, realtà, comunicazione = comprensione. Tradotto: assicurati che tua zia non se la prenda con Scientology…]; la ragazza stava scrivendo a parenti e amici, con coi un tempo aveva rapporti stretti, lettere insipide e vuote. Non volevo trovarmi a vivere la stessa situazione.

Mi fecero fare un giro in CLO e già temevo di perdere i contatti con il mondo: il primo piano era adibito ad uffici, nel seminterrato era ospitata la "cambusa" e ai piani superiori c'erano gli alloggi del personale, stanze piene di cuccette. Notai che non esistevano telefoni privati e sembrava che tutta la posta in entrata e in uscita venisse aperta dal "comm center". Mi accompagnarono di nuovo al piano inferiore per leggere le "direttive 2D" [seconda dinamica= famiglia/sesso] della Sea Org, e appresi della proibizione di qualsiasi attività sessuale prima del matrimonio. Ero da sempre sostenitrice della libertà sessuale e quella direttiva mi parve antiquata e restrittiva, ma la giustificai dicendomi che in SO tutta la mia "intenzione" doveva essere dedicata a Scientology. Ancora non ero in grado di vedere l'altro scopo di questa disposizione, cioè separare l'individuo dal resto dell'umanità. La vita doveva essere dedicata a Ron, e a nessun altro, sentimenti e desideri umani venivano soppressi, tutto nell'interesse della "causa". Mi chiesero se avevo un ragazzo e dissi in fretta che ne avrei trovato uno nella Sea Org, aggiungendo che come membro dovevo prepararmi a non avere figli.

Poi mi sedetti per assorbire, era troppo tutto in una volta: il giro troppo veloce e la pressione troppo intensa. Ma tacqui e tenni per me le mie preoccupazioni. Feci i test della personalità, del quoziente intellettivo e attitudinali, prima ancora di ricevere la "Leadership Survey" e la "Life History." La "Leadership Survey" è disegnata per valutare il grado di schiavitù mentale a "LRH" dello scientologista, si tratta di un indicatore della propensione individuale a rinnegare se stessi e gli altri nell'interesse di Ron e della sua "Chiesa".

Con il completamento della "Life History" ora la Sea Org sembrava sapere di me più di chiunque altro sulla terra, compresi i miei genitori. Il modulo era molto lungo e chiedeva di elencare membri della famiglia e gli amici; tutti i trattamenti medici ricevuti e i farmaci assunti, oltre a domande su droghe illegali. Poi ancora i nomi di tutti i partner "2D" e «tutte le perversioni»; si trattava di "storia della vita" nel vero senso della parola.

Il Senior HAS e il LC la scorsero e non trovarono nulla "out-qual" in me, ma mi condussero in cambusa per poter approfondire in privato le voci a cui erano particolarmente interessate, cioè la mia precedente appartenenza al Partito Comunista d'America, il che non mi sorprese, e i farmaci che prendevo per la tiroide, cosa che al contrario mi sorprese molto.

Diversi anni prima mi era stato diagnosticato il morbo di Graves, disturbo che aveva colpito anche mia madre e mia nonna quando erano ragazze. Prendevo diversi farmaci, e li portavo sempre dietro. Le due staff osservarono le boccette e mi chiesero se «avevano effetti sul cervello». Risposi di no, si trattava unicamente di medicine per controllare la mia tiroide iperreattiva e rallentare il battito cardiaco troppo veloce, conseguenza della malattia. Tuttavia, vista la loro paranoia sulle «droghe psichiatriche», prima di rassegnarsi al fatto che non si trattava di psicofarmaci fecero un controllo sul prontuario. Rimasero però disturbate dalle medicine: mi fecero domande sui sintomi e sulla reale necessità di assumere quei farmaci. Quando dissi che, se non mi fossi curata, alcuni dei sintomi sarebbero stati un aumento di peso e l'accelerazione del battito cardiaco, mi riassicurarono sul fatto che «l'esercizio fisico» li avrebbe risolti entrambi e mi informarono che l'auditing poteva curare il disturbo tiroideo. Mi "consigliarono" di smettere la terapia in modo da essere "sessionabile".

Il Senior HAS e il LC, due persone senza formazione medica, avevano evidentemente deciso che ciò di cui avevo bisogno erano auditing, un probabile maneggiamento PTS, un po' di vitamine ed esercizio fisico, e sarei stata bene. Dissero che non avevo bisogno delle medicine, e difatti smisi quella sera stessa di prenderle. Mi fecero ulteriori domande sul Partito Comunista e sulla mia famiglia, parvero infine soddisfatti e tornammo al piano di sopra. Venni messa all'E-meter per una verifica "PTS di Tipo da A a J", lo stesso tipo di piccolo sec check che avevo fatto al completamento del primo corso. Poi mi sottoposero a un sec ckeck basato sulla Life History che avevo scritto. Le domande si riferivano ancora ai medesimi punti - il Partito Comunista e la mia tiroide. Evidentemente li superai senza problemi, in particolare dopo aver informato il mio verificatore che avevo «completamente disconnesso» da tutti i comunisti, e non avrei più preso farmaci per la tiroide.

Dopo la cena, durante la quale conobbi gli altri membri del EPF a cui mi sarei unita l'indomani, ero pronta per rientrare a casa e fare i bagagli per poi restare al CLO fino al week end. Mi chiesero ripetutamente di rimanere per la notte, nonostante le mie spiegazioni che non avevo con me articoli da toeletta e cambio di vestiti, e neppure il pigiama. Cercarono di convincermi a farmi accompagnare dal Senior HAS o da qualche altro staff, fare i bagagli quella sera stessa per poi essere di ritorno più tardi. Mi lasciarono tornare a casa solo quando fu evidente che era troppo tardi, e dovevo davvero tornare il mattino successivo.

Il tragitto verso Penn Station, dove avrei preso il treno per New Brunswick, fu in preda all'indecisione. Guardavo l'eccitante zona di Times Square, pensavo alla spumeggiante New York City e, semi sommersa nella mente. rimaneva l'idea che CLO EUS fosse una prigione nel mezzo di tutto quel trambusto. Arrivai al dormitorio del campus e feci in fretta i bagagli, sapendo che il giorno seguente sarebbe stato lungo. Prima di andare a dormire entrai in Rete e per la prima volta diedi un'occhiata alle pagine web della Freezone; pensai di scrivere, ma il timore mi trattenne. Stavo per dedicare i miei prossimi miliardi di anni a Scientology, e allo stesso tempo stavo fuggendo in ogni direzione. Non volevo entrare in Sea Org. Mi avevano "reggiato" ed ora ero in trappola. Successivamente uno degli staff dell'Org di Filadelfia, che per caso quel giorno si trovata al CLO, mi disse che non gli era «stato permesso» parlarmi, cosa su cui non avevo dubbi.

Il mattino seguente arrivai al EPF in tempo per la colazione e incontrai il mio gruppo: eravamo sette persone. Mi consegnarono un'uniforme. La odiai immediatamente: mi sentivo ridicola in quell'abito da portiere di una taglia troppo piccola, sporco di vernice e con una tasca mezza scucita. Sono stata sempre molto attenta all'abbigliamento e all'acconciatura ma, come mi disse Tiffany, «non lo sarai a lungo». Tutto questo influì sulla mio stato d'animo: non volevo stare a CLO.

Iniziammo con il lavoro MEST della giornata, cioè spolverare e lavare tutto con ammoniaca, come da direttive di LRH. Rimasi francamente stupita dal "Corso di Pulizia": ci insegnarono come spolverare e quali sostanze usare. La direttiva di LRH diceva ammoniaca, e noi usavamo ammoniaca contenuta in vaporizzatori che perdevano.

Era il primo giorno senza medicine e dover costantemente correre su e giù per i sette piani del CLO mi metteva in difficoltà (secondo le regole EPF bisogna essere sempre di corsa). Mi ritrovavo spesso completamente senza fiato. Terminate le pulizia della tromba delle scale tirai un sospiro di sollievo. Poi iniziammo a lavare le pareti. L'edificio CLO era piuttosto buio, non mi piaceva, mi sembrava ostile e poco accogliente. Lavammo tutte le pareti e i battiscopa dei piani degli alloggi; il "EPF-iano" che ricopriva l'incarico di Master at Arms (Ufficiale di Etica) controllava il nostro lavoro ese sul dito rimanevano tracce di sporco ce lo faceva rifare. L'I/C (In Charge - incaricato) ci divise in squadre, mandandoci a finire gli "ordini del progetto" quotidiani. Il lavoro MEST in sé non era difficile, ma il mio battito cardiaco accelerato e tutto quel correre mi avevano davvero messo in difficoltà. Durante la pausa pranzo rilessi un Flag Order in cui si spiegava che dovevo rivolgermi ai miei seniors con l'appellativo "Sir"; si parlava anche del modo in cui dovevo accoglierli e così via. Ero sicura che avrei dimenticato tutto, a malapena riuscivo ad adattarmi a chiamare "Signore" tutti gli ufficiali SO, donne comprese. Mi sarebbe piaciuto diventare un ufficiale Sea Org, ma ero piuttosto indecisa sul "Signore". Mi sembrava ridicolo chiedere del "Signor Jenny Porta".

Anche altre cose mi ronzavano per la mente. Non avevo ancora detto ai miei genitori che ero entrata in SO - come avrei potuto, se io stessa ero così indecisa? Al momento di entrare in classe per il corso EPF parlai di tutto questo con il Senior HAS e il LC. Spiegai che i miei genitori potevano rimanere scontenti della mia decisione. Loro mi dissero che nel fine settimana un membro SO poteva accompagnarmi a casa per aiutarmi a dire tutto ai miei. Quando replicai che non mi sembrava che sarebbe servito a migliorare la comunicazione, mi consegnarono il materiale del corso "Su e Giù della Vita".

Si tratta di un corso di base su "Persone Soppressive" e "PTS-icità". Il LC mi chiese di leggerlo e di dire che cosa ne pensassi. Lessi l'intero libro e capii che cosa stava succedendo - sembrava che volesse dirmi che uno o entrambi i miei genitori erano soppressivi, e che io ero PTS. Sapevo che cosa stava succedendo, e non mi piaceva affatto. Ero una ragazza confusa che non voleva deludere i suoi genitori abbandonando il college, e quando il LC mi chiese se nei "12 punti della personalità antisociale" (o persona soppressiva) riconoscessi i miei genitori, non potei certo rispondere in modo affermativo. Anche se l'avessi fatto, cosa che non feci, non avrei mai permesso al LC o a chiunque altro di CLO di mettersi tra me e la mia famiglia, di incolpare qualche "soppressivo" delle mie normali emozioni, di portarmi ancora più lontano dal mondo reale. più in profondità in quel mondo di Scientology.

Quando fu chiaro che non potevo certo definire "soppressivi" i miei genitori chiamarono Lara, la EPF I/C. Era una persona davvero carina (anche lei ora fuori da Scientology) [2], e anche lei stava in classe. Le dissero di "allenarmi" su come "maneggiare" i miei, perché anche lei era passata per una situazione simile. Lei impersonava i miei genitori e io dovevo dire, prima a mia madre e poi a mio padre, che sarei entrata in Sea Org. Le raccontai alcune cose in modo che potesse mimare bene le reazioni dei miei genitori, e lei mi consigliò le frasi da dire. Quando iniziai a "spiegare l'EPF a mia madre" Lara mi interruppe consigliandomi di «non fare accenno alle pulizie». Altre cose di cui non parlare comprendevano il contratto da un miliardo di anni e le direttive di 2D, mentre avrei dovuto mettere l'accento sul fatto che potevano venirmi a trovare - bastava soltanto che mi avvertissero in anticipo.

Tutto questo mi mise ancora più a disagio, sensazione che aumentò ulteriormente quando mi dissero che il mio "allenamento sui genitori" era andato bene. Mi fecero fare un ulteriore sec check all'e-meter, questa volta chiedendomi se i miei genitori si sarebbero opposti alla mia presenza a CLO. Al termine tornai dal Senior HAS e dal LC, e "mi feci coraggio".

Continuai la mia routine di EPF cercando le persone giuste che firmassero il mio routing form e alla fine, prima di entrare formalmente in carica, non rimase altro che il giuramento, che avrei fatto quella sera stessa durante l'appello EPF. Il resto della giornata trascorse nello svolgimenti di ulteriore lavoro MEST, poi la cena e l'ispezione in camera. Questa ispezione mi mise a disagio perché il Senior HAS controllava ovunque a caccia di polvere, sporco o indumenti piegati male. Avevo bisogno di privacy e mi chiedevo se ne avrei mai più avuta.

Dopo cena ci fu l'appello generale. Ci informarono che quel giorno l'Org di Monaco di Baviera aveva subito una irruzione delle autorità a seguito della morte sospetta di Konrad Aigner. Erano stati sequestrati dei documenti alla presenza della polizia. Il CO (Ufficiale Comandante) di CLO era tedesco e diresse l'appello, assicurandosi che ci arrivasse la propaganda adeguata, «nel caso qualche vostro amico o familiare non scientologista accennasse di aver sentito parlare del fatto e si stesse preoccupando ». In breve, ci ripeté il solito ritornello propagandistico secondo cui «in Germania Scientology è discriminata», che si basava per lo più su paragoni con il nazismo. Rimasi scioccata dalla evidente ignoranza sul mondo esterno dei ragazzi nati in Scientology. Quando il CO CLO citò l'Olocausto e i campi di concentramento, alcuni dei membri SO più giovani dissero di non sapere a che cosa si stesse riferendo, chiedendogli di spiegarsi meglio.

Dopo l'appello generale noi EPF-iani ci trasferimmo nelle cucine per l'appello separato. Il Senior HAS completò il mio routing form (che ovviamente non era stato svolto nell'ordine corretto) facendomi fare il giuramento Sea Org. Ripetei punto per punto, dopo di lei, il Codice del membro Sea Org. Dopo mi sottoposero agli esercizi di velocità; non riuscii a far girare un'arancia abbastanza velocemente attorno ad un cerchio, così fummo tutti spediti fuori a correre fino in fondo all'isolato e ritorno, in meno di un minuto. Mi chiedo che cosa pensasse chi stava cenando nei ristoranti vicini nel vedere un gruppo di adolescenti, in divisa da portiere, che correva su e giù davanti l'edificio della Chiesa di Scientology. Sicuramente a chi non conosce Scientology deve essere parso strano.

Finita la corsa rientrammo per svolgere ulteriore lavoro MEST: pulizia delle cucine e poi della sala caldaia. La sala aveva indubbiamente dei problemi, i vapori erano insopportabili. Noi dovevamo entrare e lavare le pareti, spruzzandole di insetticida contro gli scarafaggi. Cercavamo di correre dentro e fuori spruzzando, ma poi ci dissero che dovevamo entrare, spruzzare e pulire tutto. I vapori erano così pesanti che facevano stare male. Andavano e venivano, e quando se ne andavano entravamo tutti insieme per velocizzare il lavoro.

Gli stralci di conversazione che ricordo erano davvero caratteristici del gergo scientologese - tantissimi giovani SO erano preoccupati per lo status dei genitori. Un ragazzo, membro della SO ma a cui era stato assegnato lavoro MEST per un "programma di etica", temeva di essere «PTS di sua madre». Un'altra ragazza si lagnava della madre «uscita dal Ponte proprio adesso che sua figlia sta entrando nella Sea Org!». Quando i vapori ripresero uscimmo tutti meno Tiffany, che rimase per finire il lavoro. Alla fine anche lei uscì traballando, tossiva e faceva fatica a respirare. Alcuni miei compagni fecero illazioni sul fatto che «fingeva di avere l'asma». «È già successo» dissero, e quando arrivò il Senior HAS si resero conto che davvero non riusciva a respirare. Riuscirono a calmarla e quando alla fine fu in grado di respirare le fecero un assist e la portarono all'aria. Considerando che Scientology crede di poter guarire l'asma, dubito che abbia mai ricevuto delle cure.

Usando gli idranti finimmo di pulire la sala caldaie più in fretta possibile, mentre Tiffany riposava all'esterno. Alla fine della giornata, verso le 23,40, ero bagnata fradicia, stanca morta, le gambe mi dolevano in preda ai crampi e per tutto il giorno avevo avuto la tachicardia. Ci sedemmo per scrivere le stats della giornata e fui contenta di vedere che le mie erano buone, almeno per una nuova arrivata.

Poi ci mandarono ai nostri alloggi, al piano superiore. Mi venne assegnata una cuccetta, ma non con le altre ragazze del EPF. Il mio posto era stato preso da un'altra ragazza la cui camera puzzava di muffa, camera che venne assegnata a me. Il puzzo fu notato anche dal Senior HAS che venne a farmi firmare di nuovo il contratto in tre copie con la SO. Avevo la finestra aperta spalancata, ma la puzza permeava ogni cosa. Dormire con la finestra aperta a New York in febbraio, con solo le sottili coperte della Sea Org, è veramente disagevole. Ho una borsa che puzza ancora, e ogni volta che la uso il suo odore mi fa tornare alla mente i giorni di CLO EUS.

Quella notte, prima di addormentarmi, pensai che me ne dovevo andare. Il mattino seguente avrei dovuto assolutamente dimettermi. Mi svegliai diverse volte con i crampi alle gambe, urlando di paura. Avevo bisogno di libertà, e lì non l'avevo. Mi sentivo in trappola, come separata dal mondo esterno ed imprigionata in una strana realtà alternativa. Mi decisi senza ulteriori dubbi: dopo un solo giorno a CLO tutto ciò che sognavo era tornarmene a casa.

Il mattino seguente decisi che mi sarei presentata all'appello EPF in "borghese", poi non trovai il coraggio di dire che volevo andarmene, tornai indietro e indossai l'uniforme. Feci colazione e soltanto mentre stavamo lavando le scale, correndo su e giù per i sette piani dell'edificio, guardai Lara e le dissi «voglio andarmene». Parlammo per un po'. Mi disse che naturalmente si trattava del periodo più duro e tutto quel lavoro non aiutava di certo. Ma non era soltanto il lavoro. Era una battaglia con me stessa. Da una parte le parole di LRH «per uscirne ci devi passare attraverso», e dall'altra la mia mente che urlava semplicemente «fatemi uscire di qui!».

Alla fine la mia mente ebbe la meglio e, alternando singhiozzi e silenzi, chiesi ripetutamente di essere accompagnata dal Senior HAS per compilare i fogli di uscita. Lara cercava di calmarmi, di maneggiare le mie preoccupazioni, di farmi ridere e alla fine disse che saremmo andate a vedere il Philadelphia Jazz Festival. Per me fu tremendo perché mi resi conto che molto probabilmente non ci sarei mai più andata. Non che mi interessasse davvero, ma odiavo la semplice idea di non poterci andare. Alla fine Lara mi accompagnò sulla terrazza del CLO per un "procedimento di localizzazione": serve per calmare, per far tornare la persona in "tempo presente" facendola osservare ciò che la circonda e scoprire dov'è in quel momento. Mentre Lara parlava indicandomi le cose, io guardavo, localizzavo e riconoscevo, ma ancora volevo solo andarmene. Mentre stavo lassù guardandomi intorno dalla terrazza sul tetto del CLO desideravo essere uno di quegli eroi dei film che scappano attraverso i tetti. Poi mi passò per la testa il pensiero che avrei potuto semplicemente saltare, almeno sarei morta libera, e quel pensiero mi terrorizzò. Mi girai verso Lara e con molta serietà le dissi «accompagnami dal Senior HAS». Lo fece.

L'intero ciclo cominciò da capo. Le domande, le riviste, la vendita dura e i sensi di colpa - ancora una volta il pacco dei materiali di PTS/SP. Mi incoraggiarono a cercare e trovare la mia SP - ma continuavo a ripetere «voglio semplicemente uscire, andarmene, tornare a casa mia», ma non riuscivo a convincerli. Mi sentivo prigioniera, avevo bisogno di uscire, di avere la mia libertà. Mi portarono a fare un giro intorno all'isolato, poi all'Org di New York a vedere il film sulla Sea Org, infine mi interrogarono di nuovo «chi ti sta influenzando?» … sembrava che niente di quanto dicessi andasse bene. Così iniziai a promettere che se solo mi avessero lasciata andare sarei tornata, se mi avessero lasciato il tempo per pensare alla scuola, dirlo ai miei genitori. Promisi di tutto, mentre il pomeriggio diventava sera. Cominciai a chiedermi se tutto l'entheta che avevo letto non fosse vero, dissi addirittura ad alta voce «sarebbe stato meglio non aver mai sentito nominare Scientology!» il che diede il via a un nuovo interrogatorio. Mi fecero rileggere per la terza volta il pacco PTS/SP. Il Senior HAS e il LC mi facevano intravedere la possibilità di andarmene, poi mi rimandavano a leggere ulteriori riviste, riferimenti, articoli. Alla fine, ormai era buio e volevo essere a casa per la notte, andai da loro e dissi che avevo contattato mia madre, e lei mi aveva detto che se non fossi andata immediatamente a casa avrebbe chiamato la polizia, quindi dovevo andarmene immediatamente. Per farli contenti avevo anche scritto una breve "formula di dubbio". Mi ero già cambiata e corsi su con più vigore di quanto avessi avuto dall'arrivo, afferrai la mia borsa, il cappotto e praticamente fuggii da CLO respirando a pieni polmoni, correndo come una pazza verso Penn Station. Riuscii a saltare sul treno per casa e appena seduta mi guardai allo specchio. Ero orribile e non si trattava soltanto dello stato emotivo e del disordine. Pensai «Dio, sembro appena scappata da una setta». Mi raggomitolai nel sedile. Poi mi spazzolai i capelli, misi un po' di trucco ma ancora non mi sentivo a posto, rimaneva la sensazione di essere scappata da qualcosa di terribile.

Il giorno seguente mi recai all'Org dove mi assicurarono che quanto accaduto era completamente "off-policy" [scorretto], mentre invece non lo era. Ma avevo bisogno di calmarmi e di essere tranquillizzata e nell'Org di Filadelfia, dove le cose erano più rilassate e le luci più brillanti, fu facile dimenticare CLO e il fatto che non volevano lasciarmi andare. Mi dissero che sarei potuta entrare nella Sea Org di Flag, che laggiù le cose erano molto diverse. Tra le facce familiari della mia Org non riuscii a dimenticare completamente CLO EUS, ma almeno fu facile sopprimere il ricordo. Se ci ripenso ora so che se fossi rimasta al EPF mi avrebbero facilmente convinto a rimanere in Scientology a vita, oppure avrei avuto un grave collasso emotivo. Mi colpisce il fatto che, molto semplicemente, non volevano lasciarmi andare via; che mentre mi redarguivano e interrogavano sul mio desiderio di «liberare il pianeta» stavano negando la MIA libertà.

 

Note:

Si veda ad esempio il Sito ufficiale di Scientology, oppure qui e anche qui.

2. La storia di Lara può essere letta qui: Scientology: Deprogrammazione e propaganda nera.

 
 
 
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