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La presa di potere del Nuovo Regime (Seconda Parte)

Di Mike Goldstein, veterano di Scientology ed ex Sea Org Chief di Flag, alle prese con il cambio di potere del 1982. Tratto da una serie di interventi sul newsgroup alt.religion.scientology, luglio/agosto 2004.

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, novembre 2004.

 


La rivoluzione parte in ritardo

Gli sforzi per rivitalizzare l'attività di Book One dopo i seminari di Flag ci aveva tenuti parecchio impegnati. Nei weekend tenevamo event in tutti gli Stati Uniti e in Canada, e continuavamo a tenere il nostro Congresso a Denver. Tra la fine del 1981 e l'inizio del 1982 Flag e il management superiore restarono relativamente tranquilli. Andavamo praticamente dove volevamo e facevamo ciò che volevamo fare.

Anche sul campo c'era una crescente attività. Gli scientologist stavano studiando e mettendo a punto i propri seminari. I gestori di missione iniziavano programmi di successo che poi esportavano ad altre missioni.

Le missioni iniziarono a opporre resistenza a Flag e al management chiedendo che le loro lamentele fossero ascoltate. Partecipai a un incontro a Clearwater organizzato dai gestori di missione di maggior successo, tra cui Peter Pinchot. L'incontro con il management vide un dibattito molto acceso per risolvere l'interferenza di Flag nelle attività delle missioni. Era in atto una rivoluzione ed era molto eccitante. Intanto nella Chiesa di Scientology si stavano verificando eventi e cambiamenti significativi.

Ricorderete che all'inizio di questo racconto vi ho parlato della sistematica eliminazione di tutti i network autonomi, tutti quelli controllati dalla Sea Org erano già stati inseriti in un'unica linea di comando lasciandone soltanto uno ancora intatto: il network del Guardian's Office. Essendo il più trincerato e arroccato non si sarebbe lasciato sottomettere quietamente. Inoltre il GO controllava e proteggeva il network delle missioni.

È anche interessante notare come il denaro della chiesa fosse custodito in tre luoghi specifici:

  1. le riserve Sea Org, già controllate dal management superiore;
  2. conti controllati dal Guardian's Office e
  3. conti delle missioni/franchise.

Le org avevano una politica finanziaria secondo cui il denaro poteva essere speso la settimana in cui era stato incassato, ma le missioni avevano una politica finanziaria diversa, studiata dalla Finanza del GO. Una missione poteva spendere i soldi pagati per un servizio soltanto quando quel servizio fosse effettivamente iniziato. Ad esempio, se qualcuno acquistava 200 ore di auditing la missione poteva spendere quei soldi soltanto nel momento in cui si fosse iniziato ogni intensivo di 12 ore e mezza. Pertanto nei conti delle missioni c'erano grandi quantità di soldi corrispondenti a servizi non ancora iniziati.

Il Nuovo Regime avrebbe potuto prendere il controllo e la disponibilità di quei soldi soltanto con l'eliminazione del GO e la presa di potere sulle missioni.

Casualmente un missionario del GO venne preso con le mani nel sacco mentre rubava documenti in un ufficio governativo e il governo si mise alle calcagna della Chiesa di Scientology. Il management superiore disse che quell'azione criminale era stata perpetrata solo da un gruppo selezionato di scientologist, cioè dal comando del Guardian's Office. Tutti i suoi massimi dirigenti, compresa Mary Sue Hubbard, vennero consegnati alla giustizia, decimando il network. Il management superiore poi lo ricostituì creando l'Ufficio degli Affari Speciali (OSA). L'ultimo network autonomo se n'era andato ed ebbi il forte sospetto che l'intera vicenda fosse stata organizzata. Sembrava tutto troppo perfetto [1].

Con il Guardian's Office fuori gioco il network delle missioni fu lasciato solo e senza protezione. Ma impossessarsi semplicemente delle missioni non era così facile. Le missioni erano delle franchise, cioè aziende dirette individualmente da singoli gestori. Ma stavano per accadere alcuni eventi interessanti che avrebbero drasticamente cambiato la Chiesa di Scientology.


Controllo totale sulle missioni

Una missione di una città del nord ovest degli Stati Uniti venne citata in giudizio da uno dei suoi frequentatori. Il caso ricevette molta attenzione dai media e il management della chiesa iniziò a instillare timori tra i gestori dicendo che gli SP [persone soppressive] erano sul piede di guerra. Si diceva anche che le missioni, registrate in modo individuale, non sarebbero state sufficientemente forti per resistere a quegli attacchi. Il management aveva comunque pronta una soluzione: incorporare tutte le missioni in un'unica società chiamata Scientology Missions International che avrebbe fornito un ombrello legale. Se gli SP avessero attaccato una missione avrebbero dovuto vedersela con l'intera corporazione.

È interessante notare da dove nacque l'idea della Scientology Missions International o SMI. Quando Hubbard era ancora attivo sulle linee aveva notato l'esistenza di molti scientologist abbienti a cui era stato già venduto tutto quello che la chiesa poteva offrire. Poiché quelle persone disponevano ancora un sacco di soldi, Hubbard mise a punto un piano per continuare a scucirgliene.

La sua idea fu di fondare una società chiamata Scientology Missions International. La Chiesa di Scientology avrebbe convinto quei ricchi scientologist ad acquistare una nuova missione: in cambio di una grossa somma di denaro avrebbero acquistato il diritto di aprire una missione e un pacco iniziale di libri, nastri, materiale promozionale ecc. Sarebbe stata una vendita facile perché l'acquirente avrebbe avuto la possibilità di contribuire all'espansione di Scientology la somma spesa sarebbe stata detraibile fiscalmente. La chiesa avrebbe cercato persone desiderose di dirigere una missione e le avrebbe fatte incontrare con i ricchi scientologist. La gestione sarebbe spettata al finanziatore mentre l'altro sarebbe diventato l'ED (Direttore esecutivo).

Nel programma di Hubbard la SMI non avrebbe avuto influenza sulle missioni già esistenti o sui gestori che avessero voluto aprire in proprio una nuova missione. L'unico scopo del progetto era far scucire denaro ai ricchi scientologist. Hubbard spiegò il suo progetto ad uno dei suoi staff ed esiste la registrazione su nastro di quell'incontro. Disse anche che nel caso la missione fosse fallita la chiesa aveva comunque già intascato il denaro, mentre se avesse avuto successo sarebbe stato un bonus aggiuntivo.

Diversi degli imbrogli perpetrati dal Nuovo Regime erano un'alterazione di qualche precedente programma di Hubbard. Come ho già detto, certe attività del Nuovo Regime riflettono chiaramente l'influenza di Miscavige o di Broeker poiché uno di loro era stato testimone dell'ideazione da parte di Hubbard di un programma simile. La nascita di SMI era infatti descritta in un nastro di Hubbard e David Miscavige era il membro dello staff presente a quell'incontro. Intimoriti e sotto pressione, i gestori lasciarono che le loro missioni confluissero nella SMI (e visto che non vi furono altri seri attacchi sospetto che l'episodio del nord ovest fosse stato organizzato). Adesso le missioni erano state poste sotto il controllo legale della Chiesa di Scientology (vale a dire del Nuovo Regime, conosciuto come Religious Technology Center, o RTC). A cambiamento avvenuto si iniziò l'uso di tattiche pesanti.

I gestori di missione si sentirono dire che erano dei dilettanti, che erano "off purpose" (avevano uno scopo sbagliato) e "off policy" (non seguivano la policy). RTC istituì un nuovo braccio incaricato di gestire le "infrazioni" delle missioni: si chiamava Polizia Finanziaria ed era diretta del Dittatore delle Finanze. Anche l'origine del Dittatore può essere fatta risalire a Hubbard.

Nel 1973 a bordo dell'Apollo Hubbard creò un programma per risolvere il problema del flusso calante di denaro verso Flag e le riserve Sea Org. Il suo progetto per gestire l'emergenza consisteva nella creazione di un incarico temporaneo chiamato Dittatore FBO (Flag Bank Officer). Hubbard affidò a me quell'incarico e mi diede completa autorità a livello mondiale sulle questioni finanziarie fino a completa risoluzione dell'emergenza. La risolsi e il posto venne cancellato. In quel periodo uno dei miei sottoposti fu Pat Broeker.

Nel 1982 RTC creò un nuovo dittatore a capo di una polizia finanziaria che eseguiva i suoi ordini. Con le loro uniformi nere questi poliziotti finanziari venivano mandati nelle missioni per scovare e "maneggiare" i loro crimini (naturalmente così definiti da RTC). Vennero scoperte grandi quantità di "crimini" e le missioni furono multate per cifre esorbitanti. Ben presto i ricchi conti delle missioni rimasero all'asciutto mentre il loro denaro confluiva nelle casse di RTC.

Il colpo finale alle missioni venne assestato al convegno dei gestori tenuto a Los Angeles nel 1982. Quel convegno fu molto diverso dal precedente. Questa volta non ci fu il minimo interesse per le lamentele dei gestori: dovevano adeguarsi completamente alle richieste di RTC oppure sarebbero stati immediatamente espulsi. In caso di lamentele il gestore sarebbe stato "dichiarato" sul posto.

Alla fine le missioni di Scientology finirono sotto il controllo del Nuovo Regime.


Riannodare i fili

Uno degli obiettivi primari di RTC fu il management superiore della Special Unit. Chiunque avesse messo in dubbio l'autorità del Nuovo Regime o avesse dimostrato qualche "contro intenzione" veniva etichettato come "anti management". Chi non accettava il programma veniva mandato su un RPF "rinnovato", con abusi fisici e mentali ancora più grandi.

Molti degli staff più capaci vennero considerati "anti management" e furono espulsi o assegnati a compiti impossibili da portare a termine. Alcuni di loro furono mandati in missione di presidio (a tempo indefinito) nelle org. La loro unica speranza di redenzione era far salire le statistiche dell'org a livelli impossibili da raggiungere. Fino a che non avessero portato a termine la loro missione non sarebbero potuti rientrare nel management o ricevere auditing o addestramento, il che poteva richiedere anni. Ancora una volta è interessante notare da dove questa idea avesse avuto origine.

Nel 1971 la dirigenza di vertice della Sea Org di Los Angeles escogitò uno schema per far aumentare le entrate lorde. I public vennero indotti ad acquistare il Ponte con tattiche pesantissime di vendita dura. I registrar SO facevano emettere a chi non aveva soldi ciò che veniva chiamato un "assegno postulato" dell'importo per cui erano stati "reggiati". In quel modo l'emissione di un assegno scoperto postulava il denaro mancante! Quegli assegni venivano poi contabilizzati nella statistica delle Entrate Lorde e girati al FBO (Finance Banking Office) per il deposito.

Quello schema non solo turbò il campo, ma portò anche a un disastro finanziario: molti di quegli "assegni postulati" infatti non vennero mai coperti e tornarono indietro. Conosco bene quello schema e quel periodo della storia di Scientology perché il mio primo, vero incarico come membro SO fu di incassare gli assegni insoluti. Da parte sua il management di Flag, vedendo le statistiche stellari delle Entrate Lorde, considerava quei dirigenti come veri eroi. Quando però si scoprì che cosa stava realmente avvenendo li rimosse e richiamò.

Hubbard maneggiò quegli exec mandandoli tutti all'org di Boston e assegnando loro target incredibili; sarebbero stati riaccolti in "buone condizioni" solo quando li avessero raggiunti. Pat Broeker, che lavorava per il network FBO di Flag, chiese e ottenne di essere mandato all'org di Boston assieme al "command team", divenendo così il FBO di Boston. Ancora una volta l'influenza di Broeker è evidente nella tattica successiva di RTC.

Nel tentativo di riannodare i fili RTC spostò la sua attenzione sugli scientologist del campo che portavano avanti attività o programmi indipendenti. Rientrava in questa categoria chi consegnava i propri seminari e chi vendeva libri scritti in proprio, anche se le librerie di Scientology avevano venduto quei libri per anni. Fondamentalmente chiunque guadagnasse qualche soldo con qualsiasi tipo di servizio Scientology o pubblicazione adesso non più autorizzata diventava un target di RTC. Questi cosiddetti rinnegati ricevettero l'ordine di recarsi immediatamente a Flag per un maneggiamento di etica. Naturalmente in quella categoria rientravo anche io.

Ricevetti una telefonata dall'ufficiale di etica di FOLO WUS il quale mi disse che RTC aveva un grosso pacco di rapporti per conoscenza in cui mi si accusava di consegnare/distribuire sul campo del materiale confidenziale, e mi ordinò di recarmi a Flag per un maneggiamento di etica. Indispettito dalle bugie e dall'ovvio complotto teso a farmi desistere dalla mia attività per consegnarla nelle mani di Flag, chiamai una vecchia amica chiedendo il suo aiuto.

Io e Frannie, ex moglie di Pat Broeker, avevamo lavorato a stretto contatto sul network FBO quando lei era CS-F (staff del Commodoro per le finanze) e per breve tempo fu la mia superiore. Eravamo diventati ottimi amici. Attualmente stava ricoprendo un incarico di vertice alla Author's Services ed era molto in alto tra le fila di RTC. Sapevo che Frannie era una persona che non si piegava alle pressioni dall'alto e anche lei, come me, aveva lavorato a stretto contatto di Hubbard sulla nave. Poiché in passato aveva sostenuto i miei sforzi con il Book One mi aveva dato un numero di telefono riservato a cui avrei potuto contattarla in caso di bisogno. Immaginai che fosse l'unica persona in grado di aiutarmi contro l'attacco personale di RTC.

La chiamai raccontandole quanto stava avvenendo e le chiesi aiuto. Venni preso in contropiede dalla sua risposta robotica e dall'insolita freddezza. Mi disse che avrebbe potuto revocare quel maneggiamento di etica soltanto se fossi rientrato in Sea Org, nel qual caso avrei potuto addirittura continuare con il mio Book One in Nord America, ma avrei dovuto farlo come membro della Sea Org. Quando le dissi che non sarei tornato mi rispose che in quel caso non c'era nulla che potesse fare per aiutarmi. Quella fu l'ultima volta in cui parlai con Frannie.

Decisi di andare a Flag, ma non sarei andato da solo. Chiesi a John Galusha di accompagnarmi e lui accettò. Ero veramente molto turbato dagli eventi e volevo stare con qualcuno che potesse aiutarmi a mantenermi sano di mente. Il solo fatto di essere con lui aveva un effetto calmante. La follia in corso sembrava non avere effetto su John, e da quando avevamo iniziato a collaborare al Book One nessuno lo aveva mai attaccato. Era come se John fosse estraneo a quel gioco folle e invisibile.

Arrivati a Flag ebbi la sensazione di entrare nell'antro della follia. Ero soltanto uno dei molti convocati per il maneggiamento di etica. La gente veniva messa freneticamente sui corsi KSW (Mantenere Scientology in Funzione). Davanti all'ufficio di Etica c'era una lunga fila che faceva addirittura il giro dell'edificio. Mi dissero di mettermi in fila per vedere l'ufficiale di etica. Nervoso e turbato trascorsi in fila gran parte della giornata. John stette al mio fianco per tutto il tempo leggendo tranquillamente un libro. Le persone che uscivano da Etica sembravano tormentate, derubate e disorientate. Alla fine arrivò anche il mio turno. Nell'ufficio c'erano due o tre funzionari impegnati ad arringare i malcapitati.

Mi sedetti di fronte al primo funzionario libero e mi presentai. Lui rispose dicendo: «Quindi tu sei Mike Goldstein». Gli chiesi dei rapporti per conoscenza che mi accusavano di stare distribuendo sul campo materiale confidenziale. Non fu in grado di mostrarmi un solo rapporto, ma disse che se ero lì c'era un buon motivo. Quando lo informai che stavo lavorando su un progetto speciale patrocinato da Diana Hubbard mi rispose che RTC non aveva alcuna indicazione o prova che avessi mai lavorato con lei. Aggiunse che ero in un grosso guaio e che doveva raccogliere più informazioni sulla situazione. Terminò il colloquio dicendo di tornare da lui più tardi. Quel suo atteggiamento freddo, robotico e con aria di superiorità lasciava chiaramente trasparire il suo totale disinteresse per quanto avessi da dire: si era già fatto la sua idea su di me (o l'aveva lasciata fare a qualcun altro).

Uscito dall'ufficio di Etica andai a cercare Diana, la quale sembrò estremamente turbata e ridotta a uno straccio. Le spiegai perché ero lì e le riferii quanto mi aveva detto l'ufficiale di etica sul fatto che non esistevano prove che avessi mai lavorato con lei. Mi rispose che non poteva farci niente e se ne andò.

Devastato tornai da John. Nell'ultimo anno c'erano state diverse occasioni in cui avevo pensato di aver bisogno di una session, e l'auditing solo su NOTs non aveva prodotto grossi risultati. Preso dalla disperazione chiesi a John di audirmi con i vecchi procedimenti creativi con cui negli anni '50 aveva contribuito alla ricerca di Hubbard. Quelle session avevano sempre dato ottimi risultati e di sicuro in quel momento avevo davvero bisogno di aiuto. Soltanto una volta in vita mia ero stato così disperato, e John accettò di audirmi.

Devo dire che quella session di un'ora e mezza fu in assoluto la più efficace che avevo mai sperimentato nella mia intera carriera di scientologist. Il risultato fu qualcosa che non sarei nemmeno riuscito a immaginare. Non solo ero uscito dal mio turbamento, ma avevo anche realizzato di essere uscito da quel folle gioco.

Più tardi, tornando all'ufficio di Etica, ebbi l'impressione di stare attraversando una zona di guerra, la gente intorno a me impegnata in una battaglia. Ma niente sembrava avere qualcosa a che fare con me. Era come se gli altri venissero colpiti, cadessero come mosche mentre io ero invisibile e i proiettili mi attraversavano innocuamente. Ero nello stato in cui John sembrava essere sempre.

Passato illeso attraverso il marasma attesi pazientemente il mio turno. Alla fine mi sedetti di fronte all'ufficiale di etica con cui avevo già parlato, ma questa volta non gli portavo rancore, né contro di lui né contro nessun altro. Non ricordo bene che cosa ci dicemmo, ma lui si comportò in modo diverso. Gentilezza e interesse avevano preso il posto dell'atteggiamento spietato di poche ore prima. L'esito dell'incontro fu che non solo riteneva che il mio maneggiamento di etica andasse cancellato, ma che anche la Chiesa di Scientology avrebbe dovuto sostenere i miei sforzi! Comportandosi come se stesse ascoltando il mio programma di Book One per la prima volta mi diede appuntamento fuori dal suo ufficio. Avrei dovuto tenergli un briefing sul mio progetto.

Il resto del viaggio a Flag fu molto piacevole, parlai con molte persone e incontrai addirittura Heber Jentzsch il quale mi chiese che cosa stessi facendo, dicendosi molto interessato ad organizzare un event per me e John.

Lasciai Flag completamente assolto da qualsiasi "fuori etica".


La mia prima "dichiarazione"

Tornato a Denver, dopo il ciclo di etica a Flag, continuai a sentirmi molto riconoscente a John per la session che mi aveva dato. Restai in quel meraviglioso stato per un paio di settimane, poi ricevetti un'altra telefonata dall'ufficiale di etica di FOLO WUS.

Evidentemente a RTC erano rimasti sbalorditi che avessi lasciato Flag senza nemmeno uno scappellotto. Avevano cancellato le conclusioni del maneggiamento di etica e messo agli arresti il funzionario con cui avevo lavorato a Flag. L'ethics officer di FOLO WUS al telefono mi informò che dovevo presentarmi a rapporto a Los Angeles per un altro ciclo di etica, e di nuovo mi disse che avevano una pila di rapporti per conoscenza contro di me. Ne avevo avuto abbastanza e iniziai a fargli domande sulla validità dei suoi ordini. Ma ad ognuna delle mie critiche - con tanto di riferimento alla policy - mi rispondeva dicendo solo che dovevo andare immediatamente a LA. Terminai questa conversazione "a una via" dicendogli che il suo ordine era illegale e che, per policy, gli avrei scritto un "Orders, Query Of" per posta espressa nel giro di 24 ore.

Scrissi un lungo e dettagliato rapporto per alterazione tecnica che dimostrava come l'ordine di presentarmi a LA fosse sia illegale che off policy. Uno dei punti della mia richiesta era che non avevo mai ricevuto copia di rapporti per conoscenza contro di me e, per policy, le copie mi sarebbero dovute essere inviate. Un altro esempio di illegalità era che un ordine per un ciclo di etica avrebbe dovuto specificare la natura del ciclo stesso (es. Consiglio di Investigazione, Commissione di Inchiesta ecc.) e quali fossero le accuse mosse contro di me. Infine, se mi fossi dovuto recare a Los Angeles senza informazioni sulle accuse non sarei riuscito a raccogliere prove a discarico o a preparare una difesa competente. Spedii la richiesta per posta espresso entri i termini da me promessi.

Anche se si era premurato di convocarmi a LA immediatamente, l'ufficiale di etica non rispose alla mia richiesta in modo puntuale. Dopo qualche tempo ricevetti una telefonata dall'org locale con cui mi si informava che c'era un telex per me da FOLO WUS ma che non potevano leggermelo al telefono; dovevo andare a prenderlo in org. Mi precipitai convinto che si trattasse della risposta al mio rapporto.

Al mio arrivo mi fecero salire in un ufficio al piano superiore. Una volta entrato sentii la porta chiudersi dietro di me. Nell'ufficio c'erano l'ufficiale di etica dell'org, la sua assistente e un altro paio di persone. L'ufficiale di etica mi porte il telex: veniva dall'ufficiale di etica di FOLO WUS ma non era indirizzato a me, bensì ad una persona dell'org. Diceva: «Mettete Goldstein su un aereo adesso, dovete farlo». Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Non era stata data alcuna risposta al mio rapporto, né erano state aggiunte comunicazioni per me. Solo un ordine all'org locale di mettermi su un aereo.

Le quattro persone mi restarono intorno mentre leggevo il telex, in attesa di una mia reazione. Raramente mi ero sentito così arrabbiato. Mi sedetti sull'angolo della scrivania rivolgendomi ai quattro. Con fredda calma dissi che a quanto pareva avevano ricevuto un ordine diretto di mettermi su un aereo. Immaginavo che se non volevano finire nei guai avrebbero cercato di obbedire a quell'ordine. Poi mi alzai dicendo che non sarei andato a Los Angeles ma sarei uscito da quell'ufficio e da quell'edificio e che per favore non tentassero di fermarmi. Speravo che lo facessero perché volevo veramente scaricare la mia rabbia su qualcuno. Quando mi avviai verso la porta i quattro si spostarono e mi lasciarono passare senza incidenti. Probabilmente fu meglio per tutti perché se avessero cercato di fermarmi mi sarei poi sentito in colpa per i danni che avrei sicuramente fatto.

Il mattino seguente sentii suonare alla porta di casa. Era l'assistente dell'ufficiale di etica che, senza parlare, mi consegnò un documento con la bordatura dorata e fuggì via. Si trattava di un ordine di etica di FOLO WUS che mi dichiarava "persona soppressiva". L'ordine era zeppo delle più vili delle bugie. Ad esempio che stavo diffondendo materiale confidenziale sul campo. Più tardi mi recai in ufficio e trovai copie di quell'ordine incollate con lo scotch sulla porta.

Decisi di contestare l'ordine di dichiarazione. In risposta finii per scrivere un tomo con dati e riferimenti alla policy, ripassando in dettaglio l'intero scenario di etica. Feci numerose copie della mia contestazione e la mandai a tutte le parti interessate sia a FOLO WUS che a Flag, che al management superiore.

Trascorsero settimane senza ottenere risposta. In quel periodo ricevetti un paio di telefonate clandestine da Diana. Non mi disse molto e quel poco era abbastanza incoerente. Sembrava di fretta.

Grazie a quella situazione gli affari iniziarono ad andare male. Nemmeno io mi sentivo molto propenso a portare avanti il Book One. Chiusi l'ufficio e trasferii le attività nello scantinato di casa mia. Gli archivi con la corrispondenza degli studenti sui corsi furono portati a casa di John. Giravo a John le lezioni per posta affinché le correggesse. La Survival Services si occupava ormai soltanto degli studenti già iscritti e per mantenermi iniziai un nuovo lavoro.

In quel periodo nella zona di Denver divenni più popolare che mai. Secondo l'ordine di dichiarazione nessuno avrebbe dovuto rivolgermi la parola, ma staff e public dell'org e delle missioni mi telefonavano spesso o venivano a trovarmi per vedere come stavo. Venni invitato a più feste scientologist di quanto non mi fosse mai accaduto prima. La gente reagì all'ordine dell'ufficiale di etica dell'org locale continuando a comunicare con me e dicendo a lei di togliersi di mezzo.

Dopo qualche tempo ricevetti una telefonata di una persona che diceva di essere a Denver per una missione ordinata dall'Ufficio degli Affari Speciali. Chiesi se si trattava di una risposta alla mia contestazione e lui confermò che si trattava di quello e assieme al suo collega volevano venire immediatamente da me.

Quando arrivarono li invitai nello scantinato dove avevo le scrivanie e le sedie del mio vecchio ufficio. Si sedettero e mi chiesero immediatamente di elencare i nomi di tutte le persone della zona di Denver che erano in contatto con me. Il missionario capo mi aveva mentito, non erano lì per la mia contestazione. In realtà la loro missione consisteva nel fare in modo che la gente smettesse di comunicare con me. Risposi dicendo che se pensavano che avrei dato loro quei nomi dovevano essere pazzi. Che cosa avrebbero potuto farmi se non avessi obbedito al loro ordine? Ri-dichiararmi? Ero veramente scocciato. Quando si alzarono per andarsene mi misi sulle scale dello scantinato chiedendo se davvero pensavano di uscire vivi di lì. Dissi che in fondo mi sarebbe stato sufficiente raccontare alla polizia che due individui con delle strane uniformi erano venuti a casa mia e avevano cercato di aggredirmi.

Dopo averli spaventati a sufficienza e visti perdere la loro compostezza mi feci da parte e li lasciai andare. Il missionario capo era così spaventato e nervoso che lasciò sulla mia scrivania l'ordine scritto della loro missione! In quell'ordine erano elencate tutte le azioni che avrebbero dovuto fare. Essendone ormai al corrente telefonai e misi in guardia tutti quelli che avrebbero dovuto ricevere una loro visita. I missionari scoprirono presto di non aver bisogno di un elenco di nomi perché quasi tutti gli scientologist di Denver rifiutarono fermamente di obbedire all'ordine di dichiarazione, e quindi di disconnettere da me.

Fallita la missione i due si presentarono ad una festa dove io ero l'ospite d'onore. Mi si avvicinarono chiedendo educatamente se potevano parlarmi. Dissero che probabilmente la dichiarazione e la loro missione erano sbagliate e se ne sarebbero tornati a Los Angeles. Dopodiché tutti, loro compresi, si godettero la festa. A party concluso li accompagnai all'aeroporto.

Per diverso tempo non ebbi più notizie né dalla Chiesa di Scientology né da RTC.


Dichiarazione cancellata

Eravamo ormai nel 1983 e non avevo più avuto notizie da OSA. Essere dichiarati non era poi così male. Quasi tutti gli scientologist di Denver erano ancora in comunicazione con me. Vecchi amici della Sea Org, anch'essi dichiarati "soppressivi" da RTC, mi contattarono e mi diedero il benvenuto nel loro "club". Mi guadagnavo da vivere fuori da Scientology e, soprattutto, non ero più legato alla follia della Chiesa di Scientology. In un certo senso essere dichiarati fu una specie di terapia.

Poi ricevetti una telefonata da un vecchio amico della nave che si trovava a Denver con un altro amico dei tempi dell'Apollo. Mi disse di essere in città per una missione speciale di presidio (a lungo termine) per conto di RTC. Quando chiesi che diavolo volesse ora RTC mi dissero che la mia dichiarazione era falsa ed era stata cancellata, e che uno degli ordini primari della loro missione era mettersi in contatto con me. Mi chiese di raggiungerli al loro motel per potermi aggiornare sulla loro missione. Accettai sull'onda della curiosità e felice di incontrare due vecchi amici.

Il nostro incontro fu piacevole e, all'inizio, ci limitammo a chiacchierare dei vecchi tempi e dei vecchi amici. Poi mi aggiornarono sulla loro missione. Mi dissero che quest'area geografica aveva avuto un posto speciale nel cuore di LRH, tanto che il suo libro Battaglia per la Terra era ambientato in Colorado. LRH desiderava che in questa zona ci fosse una grande espansione di Scientology e, visti i miei precedenti nell'area, volevano il mio aiuto.

L'intenzione principale di RTC era indubbiamente chiara. La loro precedente missione per fare disconnettere gli scientologist da me era stata un fallimento. Cancellare la dichiarazione e riprendermi a bordo con questa nuova missione avrebbe reso più facile l'appoggio degli scientologist locali a RTC.

Non mi interessava aiutare RTC, ma ero convinto di avere una certa influenza. Informai i missionari che prima di iniziare anche solo a prendere in considerazione la loro proposta avrebbero dovuto accettare certe mie condizioni.

Cancellare semplicemente la mia dichiarazione non avrebbe riparato i danni causati dalla pubblicazione e dall'ampia diffusione data a quell'ordine infamante. Volevo una Commissione di Inchiesta a Denver che riguardasse specificamente le accuse elencate nell'ordine di dichiarazione. Volevo che i membri della Commissione fossero persone del posto, imparziali e non membri di RTC. Infine volevo che le conclusioni e le raccomandazioni della Commissione, e la cancellazione della dichiarazione, fossero pubblicate e diffuse ampiamente così com'era stato per l'ordine di dichiarazione contro di me.

I missionari dissero di ritenere accettabili le mie condizioni, aggiungendo che avrebbero contattato i loro superiori e mi avrebbero fatto sapere.

Mentre guidavo verso casa riflettei sul perché queste persone fossero venute a Denver. Ovviamente la storia dell'amore di LRH per il Colorado era solamente propaganda. E perché proprio quei due? Avevano fatto parte del vecchio equipaggio dell'Apollo e avevano ricoperto alti incarichi in Sea Org. Perché proprio quei due erano stati mandati in una missione di presidio a Denver?

Quando ero andato a Flag non li avevo mai visti, perciò dovevano far parte della Special Unit. Una luce mi si accese in testa. Probabilmente erano vittime di quelle stupide azioni di RTC di cui ho parlato in precedenza. Erano stati sicuramente etichettati come "anti management" e la loro unica speranza di redenzione era venire a Denver e crearvi una grande espansione di Scientology. Ero sicuro che RTC non avrebbe gradito molta pubblicità presso gli scientologist della zona, perciò potevo influenzarli ancora di più.

Il giorno seguente andai all'org di Denver a parlare con i due missionari. Iniziai a spiegare la mia teoria sulla loro venuta in Colorado ed entrambi manifestarono sorpresa, lanciandosi occhiate nervose. Uno si alzò velocemente per chiudere la porta in modo che nessuno sentisse la nostra conversazione, mentre l'altro faceva domande su come avessi avuto quell'informazione. Non volevo dire che si trattava di una mia supposizione, quindi dissi semplicemente di avere le mie fonti.

In pratica mi pregarono di non rivelare a nessuno la vera natura della loro presenza. Dissi con determinazione che dipendeva solamente da RTC. Chiesi poi notizie sulle condizioni da me poste e mi risposero che erano ancora in attesa. Dissi di tenermi informato e me ne andai in stato di leggero shock.

Un paio di giorni più tardi mi telefonarono dicendo che le mie richieste erano state approvate. RTC avrebbe convocato una Commissione di Inchiesta di cui avrebbero fatto parte scientologist locali. Mi avrebbero fatto sapere la data di inizio.

Poco tempo dopo venne convocata la Commissione.


Conclusioni e raccomandazioni della Commissione d'Inchiesta

La Commissione non era composta da amici o alleati, si trattava di persone imparziali ed ero convinto che il Comm Ev si sarebbe concluso in modo giusto.

All'inizio il clima era freddo e sospettoso, ma con il procedere delle cose i giurati iniziarono a vedere la verità della mia situazione. La Commissione non durò nemmeno molto a lungo. Una volta terminata pensai che fosse andata bene e mi sentivo convinto che le conclusioni sarebbero state una rappresentazione veritiera dell'accaduto.

Le conclusioni della Commissione di Inchiesta vennero inviate alla Autorità Convocante - RTC - per approvazione, pubblicazione e distribuzione. Poco tempo dopo ricevetti una telefonata dall'org locale con cui mi si informava che erano arrivate le conclusioni e le raccomandazioni scritte. Andai subito e rimasi soddisfatto. Ero stato assolto da tutte le false accuse e, cosa più importante, il rapporto descriveva in modo esatto le ingiustizie subite, sottolineando i traguardi che avevo raggiunto. Poi lessi le raccomandazioni di RTC.

Si suppone che le raccomandazioni siano in linea con le conclusioni della commissione. Ad esempio se si conclude che la persona è colpevole di alti crimini si potrebbero raccomandare un'adeguata punizione la correzione. Se si conclude che la persona è innocente ed è stata trattata ingiustamente, allora si potrebbe raccomandare la reintegrazione e un'investigazione sui responsabili dell'ingiustizia.

Nel mio caso le raccomandazioni di RTC non seguirono minimamente né furono in linea con le conclusioni della commissione. Fondamentalmente mi si ordinava di andare a lavorare nella Divisione 6 dell'org di Denver e collaborare all'attuale missione di RTC, oltre che consegnare alla suddetta divisione i materiali del mio corso per corrispondenza. Presi la mia copia delle conclusioni e raccomandazioni e lasciai l'org senza dire una parola.

L'esito era facilmente prevedibile, ma almeno avevo ottenuto ciò che volevo. In risposta al falso ordine di dichiarazione erano state pubblicate e distribuite le conclusioni della Commissione d'Inchiesta. Ogni essere pensante si sarebbe potuto rendere conto dell'ingiustizia di RTC e di quanto le sue raccomandazioni fossero totalmente improprie.

Qualche tempo dopo ricevetti la telefonata di un auditor del campo che aveva letto il documento. A lui RTC aveva ordinato di cessare l'attività in quanto aveva fatto dei maneggiamenti di prima dinamica sui suoi preclear. Mi disse di essere appena tornato da Santa Barbara dove aveva ricevuto auditing da David Mayo; era rimasto molto soddisfatto dei risultati e mi consigliava di provare. Quella telefonata arrivò al momento giusto, ormai ero davvero contento di lasciare per sempre la Chiesa di Scientology. C'ero rimasto tanto tempo perché avevo creduto nella validità della tecnologia ed ero convinto che avrei potuto correggere l'organizzazione. Adesso sentivo che quell'obiettivo non esisteva più.

David Mayo era uscito dalla Sea Org qualche mese prima e aveva appena aperto un centro indipendente a Santa Barbara dove consegnava servizi a fuoriusciti della Chiesa di Scientology. Telefonai a David e chiacchierammo per un po'. Eravamo amici ma non ci vedevamo dai tempi in cui entrambi lavoravamo sull'Apollo. Dopo aver scoperto che cosa stesse facendo decisi di andarlo a trovare per farmi audire da lui.

Il gruppo di David mi consegnò auditing eccellente e per la prima volta mi resi conto del gran numero di persone che stava lasciando la Chiesa di Scientology. Un esodo del genere non si era mai verificato nella sua intera storia. Ad andarsene non erano soltanto public insoddisfatti dei servizi o del trattamento. Se ne stava andando anche un nutrito numero di persone altamente addestrate sia in senso tecnico che amministrativo, e molti di loro avevano lavorato a stretto contatto con Hubbard.

RTC non era riuscito a fermare la rivoluzione dei pensatori indipendenti. Le sue azioni l'avevano soltanto ritardata, l'avevano fatta uscire dalla chiesa per riversarsi sul campo. Ero testimone dell'inizio di ciò che sarebbe stato definito "movimento indipendente" o "Free Zone". Ricordo di aver sentito fare un'analogia adatta: la gente abbandona la nave che sta affondando e rimangono solo i topi.

Chiesi a David se gli interessasse avermi a bordo per interessare ai suoi servizi chi non era mai stato coinvolto in Scientology. David però era troppo occupato con la sua attività e gli interessava consegnare servizi solo a chi lasciava la chiesa. Era la sua attività e ovviamente poteva fare come voleva. Lo ringraziai per il buon servizio ottenuto e me ne tornai a casa.


L'uscita dalla Chiesa di Scientology

Tornato a Denver mi ritelefonò l'auditor che per primo mi aveva parlato di Mayo. Era un opinion leader del campo e a casa sua c'era una riunione con molti altri scientologist locali che volevano discutere del movimento indipendente; desiderava che anche io vi prendessi parte.

Quasi tutti i partecipanti erano public stanchi dei prezzi alti e dell'etica pesante della chiesa. L'ospite li stava informando sulle attività esterne alla chiesa, in particolare sui servizi offerti da Mayo. Poiché molti dei partecipanti rispettavano le mie opinioni, venni invitato a prendere la parola.

Raccontai al gruppo le mie esperienze ed espressi le mie idee su quanto stava succedendo. Dissi che avevo lasciato la chiesa, che mi ero appena rivolto a Mayo per l'auditing e che il servizio era stato molto migliore di quello di Flag. Raccomandai Mayo come possibile alternativa alla chiesa. Le mie parole furono accolte da una raffica di domande. Volevano sapere che motivo c'era di andare fino a Santa Barbara quando io avrei potuto aprire un centro a Denver. Fino a quel momento non ci avevo mai pensato e risposi che ci avrei riflettuto. Nel tornare a casa quell'idea iniziò a piacermi.

Mentre ero da Mayo i missionari dell'org avevano cercato di contattarmi. Nella segreteria telefonica c'erano diversi loro messaggi in cui dicevano di volermi vedere. Andai all'org e il capo missione mi disse che si stava chiedendo quando avrei iniziato a lavorare per la Divisione 6. Cercai di spiegare che le raccomandazioni di RTC non erano coerenti con le conclusioni della commissione, ma la risposta fu che non riusciva semplicemente a capire di che cosa stessi parlando. Cercò di convincermi che lavorare per la Divisione 6 sarebbe stato meraviglioso, in particolare perché non ci saremmo più dovuti occupare di quelle dannate missioni. Quando gli chiesi di spiegarsi meglio mi disse che le missioni erano state solo delle unità di dilettanti ed ora erano state trasformate in qualcosa di molto meglio, cioè in mini org.

Risposi disgustato che le missioni erano state la miglior fonte di pubblico che le org avessero mai avuto, ed ora RTC le aveva distrutte per avarizia e smania di potere. Proseguii dicendo che lui era soltanto un burattino che ripeteva a pappagallo le giustificazioni che RTC dava per propri crimini. Gli dissi che ero stato a trovare David Mayo e che il suo auditing era stato una boccata d'aria fresca. Sbalordito, la sola cosa che riuscì a dirmi fu: «Non avresti dovuto farlo». Scossi la testa, lo salutai e me ne andai.

Dopo appena due giorni ricevetti un'altra telefonata. Questa volta a chiamarmi era un'altra missione RTC appena arrivata a Denver. Naturalmente RTC era stato informato della mia conversazione con il missionario dell'org ed aveva mandato un'ulteriore missione per risolvere la "situazione". Questa nuova missione operava da un motel nei pressi dell'org e volevano incontrarmi. Mia moglie aveva paura e non voleva lasciarmi andare. La rassicurai e le dissi di non preoccuparsi. Volevo confrontare questa gente ancora una volta.

Questa volta i missionari mandati per maneggiarmi erano tre. Volevano che mi rendessi conto dell'errore che avevo fatto rivolgendomi a Mayo, e volevano che rinunciassi alla strada "distruttiva" che avevo intrapreso. Ero seduto e quei tre mi stavano addosso come poliziotti intenti a grigliare un sospetto. Tutto quel dramma quasi mi divertiva.

Avevo sperato che questa nuova missione fosse composta da veterani Sea Org con un po' di storia ed esperienza alle spalle, invece scoprii che si trattava di novellini che sapevano veramente poco di tutto. Forse erano in SO da nemmeno un anno.

Iniziai a fornire dati che per loro erano completamente nuovi e contraddicevano ciò che gli era stato raccontato. Iniziarono a manifestare un certo disagio. Diverse ore più tardi erano ridotti a degli stracci e non avevano più nulla da dire. Avevo un po' perso la cognizione del tempo e mi resi conto che avrei dovuto chiamare casa. Quasi isterica, mia moglie mi disse di essere felicissima che sentirmi ancora tutto intero. Le risposi che sarei andato direttamente a casa.

Informai i missionari che lasciavo la chiesa e che avrei aperto un centro indipendente a Denver. Però volevo fare un ultimo tentativo per cambiare il management e aggiunsi che non avrei fatto nulla per tre giorni, periodo nel quale mi avrebbe fatto piacere incontrare Pat Broeker e discutere con lui alcune cose. Stupefatto scoprii che quei tre non sapevano nemmeno chi fosse Pat Broeker! Dissi che era il loro superiore ed una delle persone che governavano la chiesa. Ricordai loro di trasmettere il mio messaggio, salutai e me ne tornai a casa.

RTC non mi inviò ulteriori comunicazioni su quest'ultima missione o sulla mia offerta di incontrare Broeker. La mia vita come membro della Chiesa di Scientology si era conclusa. Stavo per iniziare un nuovo capitolo e stavo per imbarcarmi in una nuova ed eccitante avventura.


Epilogo

La mia serie di scritti sulla presa di potere del Nuovo Regime è terminata. In questa serie ho cercato di descrivere le cose in base alle mie osservazioni e alle mie esperienze. Mi resi conto per la prima volta del cambiamento nella struttura di potere della Chiesa di Scientology nel 1980, quando Diana Hubbard mi contattò la prima volta. Vi ho dato qualche ragguaglio sulla mia storia in Scientology, ma gli eventi raccontati riguardano il periodo, vissuto personalmente, che va dal 1980 al 1983.

Mentre scrivevo e pubblicavo questo resoconto [su alt.religion.scientology] mi hanno scritto molte persone desiderose di capire quali fossero le mie attuali opinioni. Ho cercato di scrivere questo mio racconto dal punto di vista del momento in cui vivevo quelle esperienze, cioè oltre 20 anni fa. Credo che farlo abbia dato al racconto un sapore più realistico.

Date le molte domande che mi sono state poste e il grosso interesse manifestato da chi mi ha letto fino a questo momento, continuerò a scrivere. Il mio nuovo racconto inizierà con l'uscita dalla Chiesa di Scientology e proseguirà fino ai giorni nostri. Analizzerò la storia del campo indipendente, o Free Zone, e anche la reazione della chiesa a questa attività.

Sarà possibile osservare il cambiamento di punto di vista verificatosi nel campo indipendente dopo appena due anni di esistenza.

Molti degli scientologist che lasciarono la chiesa restarono convinti della totale validità della tecnologia e pensavano che le uniche magagne fossero da addebitare al management e all'organizzazione. In un ambiente libero sono invece caduti i paraocchi e si è verificato un profondo cambiamento nelle idee, prima mantenute e rafforzate, sul monopolio di Hubbard nella ricerca e nell'avanzamento sia spirituale che mentale.

I lettori avranno l'opportunità di conoscere la genesi del Ponte di Scientology attraverso gli occhi dell'uomo che assistette Hubbard nella ricerca. Vedrete come una filosofia imperfetta e una valutazione scorretta dei problemi tecnici abbia portato Hubbard a sviluppare un sistema che aveva sì la sua funzionalità, ma che era anche pieno di limiti e di contraddizioni.

Da questo passato turbolento e dall'evoluzione del pensiero indipendente è nata una nuova materia, Idenics. Senza essere una ripetizione di Dianetics o di Scientology, Idenics si sarebbe dimostrata un approccio nuovo nel campo dell'auto miglioramento e della terapia. Lo sviluppo e l'impatto di questa metodologia sarà discusso nella mia nuova serie di scritti.

Sia che voi stessi siate stati testimoni degli eventi accaduti nel periodo in discussione, sia che vi stiate facendo domande sulle circostanze esistenti, spero che troverete le nuove serie interessanti e, forse, addirittura illuminanti.

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Desidero approfittare di questa opportunità per esprimere il mio apprezzamento al defunto John Galusha, mio amico e socio per 16 anni, senza il cui aiuto non sarebbe stato possibile scrivere questi miei racconti.

Mike Goldstein
16 agosto 2004


Note del traduttore:

1. Nella sua ricostruzione (a mio avviso un po' troppo "complottista") Goldstein sembra dimenticare che le azioni criminali di cui furono accusati i vertici del Guardian's Office vennero compiute alla metà degli anni '70 e smascherate dal governo, grazie a un disertore, nel 1977. La distruzione del network delle missioni e successiva presa di potere dell'attuale management avvenne soltanto nel 1982, ben 5 anni dopo.


Vedi anche "Dopo la Chiesa di Scientology" dello stesso autore

 
 
 
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