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Le interviste non pubblicate: Ken Urquhart

Allegato a "Bare Faced-Messiah - Il Volto Nudo del Messia", biografia di L. Ron Hubbard di Russell Miller. Ken Urquart fu "Comunicatore Personale di LRH" dal 1969 al 1975.

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2001

 
Ken Urquhart entrò in Scientology quanto era un giovane musicista - situazione non insolita nei neofiti - unendosi ben presto alla Sea Org, la "élite OT" di L. Ron Hubbard. Lealtà e discrezione erano state premiate con l'incarico altisonante di "Comunicatore Personale di LRH" - di fatto gli occhi e le orecchie di Ron a bordo delle tre navi che costituivano la sua flotta privata. Negli anni successivi alla promozione fu la persona che, più di chiunque altra, ebbe stretti contatti con Hubbard - sostiene di essere stato l'ideatore del tristemente noto "Rehabilitation Project Force", sebbene fosse stato Hubbard a decretarlo quale regime punitivo a bordo - e fu testimone di altre cose molto peculiari.

Nel 1986 è stato intervistato dallo scrittore e giornalista britannico Russell Miller per la biografia non autorizzata di L. Ron Hubbard: Bare-Faced Messiah. Quanto segue ne è la fedele trascrizione.

Chris Owen


Nastro Numero Uno - Mclean, Virginia, aprile/maggio 1986

Sono nato nel 1938 in Galles, la mia famiglia era scozzese. Mio padre era stato molto attivo in una Società Teosofica del Galles meridionale. Un amico di mio padre mi scrisse per dirmi di avermi iscritto a sue spese ad un corso di Dianetics della durata di un week-end, a Londra. All'epoca studiavo musica al Trinity College.

Rimasi molto impressionato, pensando che quanto stavano facendo avesse un valore enorme. Pensavo di essermi veramente chiarito le idee su me stesso. Nel 1964 lasciai gli studi ed iniziai a lavorare per la chiesa.

Vidi per la prima volta LRH ad un incontro che l'org di Londra aveva organizzato a Fitzroy Square. Teneva una conferenza. Quando arrivò io ero in attesa fuori della sala, e rimasi profondamente impressionato. Mi stupì l'intensità della sua beingness [presenza spirituale]. Salì le scale assieme a Mary Sue, sorrideva molto cordialmente salutando i presenti. Lasciava l'impressione di un potere travolgente. Indossava un cappello di feltro e un soprabito color marrone. Tenne una conferenza sull'Aiuto. Rimasi affascinato. La sala era molto gremita, e da lui scaturiva questo potere. Più tardi ebbi l'impressione che quando ti avvicinavi al suo corpo entravi nel suo spazio, eri molto consapevole di essere nel suo spazio, lo spazio che circondava il suo essere. Eravamo forse nel 1959 o 1960. Tenne un altro paio di conferenze alla Empire Hall, nei pressi di Tottenham Court Rd.

Agli inizi degli anni '60 avevo già iniziato a dare auditing, e nei fine settimana mi recavo regolarmente a Saint Hill. Mi dilettavo ancora con la musica, ma non riuscivo a guadagnare a sufficienza così mi ero trovato un impiego come cameriere in un ristorante. Nel 1964 mi dissero che il maggiordomo di Saint Hill era stato licenziato, l'avevano pizzicato mentre rubava una macchina fotografica, e [Ron] mi chiese se volevo prendere il suo posto. Per Ron avrei fatto qualsiasi cosa. Mi recai a Saint Hill ed ebbi un colloquio con Irene Thrupp, la segretaria di Ron, e venni assunto. Iniziai il servizio dopo un paio di settimane. Scoprii che avrei dovuto occuparmi anche della cucina, perché per quella settimana erano rimasti senza cuoco. Alla fine mi ritrovai con tutta la responsabilità della casa.

Ron e Mary Sue lavoravano soprattutto la sera, andavano a dormire molto tardi. Si ritiravano a notte fonda e si alzavano di primo pomeriggio. Chiamavano giù in cucina, e dovevo essere presente. I cuochi andavano e venivano, così fondamentalmente dovevo occuparmi io di tutto. Alle 8 preparavo la colazione per i bambini, poi il pranzo alle 12,30. A volte nel pomeriggio dovevo preparare la colazione di Ron e servirgliela. Alle 17,30 c'era la cena dei bambini, e alle 18,30 cucinavo la cena per Ron e Mary Sue.

Per prima cosa gli portavo su una tazza di cioccolata. Lo trovavo seduto alla scrivania ai piedi del suo letto a quattro piazze, la sua stanza era al primo piano. Aveva una folta moquette verde, tendaggi color ruggine e imposte bianche. Il copriletto era color ruggine. Ron beveva la sua cioccolata e intanto chiacchieravamo di tutto - delle ultime notizie, del tempo, della sua infanzia e degli avvenimenti recenti a Saint Hill: chi lo turbava, chi stava sbagliando, delle sue vite precedenti e della ricerca. Stava facendo ricerche su ciò che alla fine divenne il corso di chiarimento. La ricerca si svolgeva in questo modo: si metteva al meter e guardava come la mente reattiva reagiva a quel livello. Aveva le sue teorie, le testava e scopriva ciò che andava cercando. Osservava la sua mente. Prendeva sé stesso come esempio per scoprire in che modo era fatto il suo bank reattivo, in modo da poter poi dire alla gente che cosa fare con i loro rispettivi bank.

Lavorava molto intensamente. Una volta lo interruppi nella sua stanza di ricerca all'ultimo piano, sopra la sua stanza da letto. Di solito faceva ricerca prima di chiamarmi per la colazione. Era seduto solo davanti all'e-meter.

Infanzia: della madre diceva che era una donna molto fine - molto colta - che lo aveva istruito. Mi raccontò di quando si trovava all'ospedale, disperatamente malata. Era arrivato appena in tempo per dirle che cosa fare non appena avesse lasciato il corpo: scendere al reparto maternità e prendersene un altro. Una volta mi raccontò di quando all'università aveva preso parte a feste organizzate da [incomprensibile], che avevano molto controllo su ciò che i ragazzi facevano. Dava sempre quest'idea di provenire dall'alta società, però ogni tanto si tradiva. Cercava ad esempio di parlare francese, ma aveva un accento terribile. Gli piaceva molto usare espressioni come "volte face", ma pronunciava qualcosa come "volt fiice". Oppure diceva «Era un ottimo bun mut» (bon mot). Non si poteva ridere, e nemmeno correggerlo.

Dopo la cioccolata faceva il bagno, continuando a chiacchierare. Alla fine riuscivo a liberarmi e correvo giù a preparare la colazione. Mary Sue dormiva in un'altra stanza, ma di solito facevano colazione insieme. Mangiavano uova strapazzate, salsiccia, funghi e pomodori.

Dopo colazione scendeva nel suo ufficio, un bellissimo ufficio sul davanti dell'edificio, e iniziava a lavorare. Non lo vedevo più fino alle 18,30, quando apparecchiavo per cena. I bambini mangiavano con la bambinaia alle 17,30, in una piccola sala da pranzo sul retro. Vivevano nell'ala di sinistra, che in precedenza era stata occupata dalla servitù. Ognuno aveva la sua stanza.

Alle 18,25 andavo nel suo ufficio per portargli la giacca che avrebbe indossato a cena. I bambini intanto facevano il bagno e raggiungevano i genitori dopo il pasto per guardare assieme la TV per un'oretta. Poi Ron e Mary Sue tornavano al lavoro ognuno nel suo ufficio. A cena bevevano Coca Cola ed entrambi fumavano sigarette Kool. Le facevano arrivare dagli Stati Uniti - diceva che erano diverse da quelle in commercio in Gran Bretagna. Lavoravano quasi sempre e socializzavano davvero poco.

Nel 1965 Ron ebbe una bruttissima bronchite e il medico gli disse di dimagrire, così rimase a dieta ferrea fino alla fine dell'anno.

Mary Sue poteva essere dolcissima, ma anche molto fredda. La prima volta che ebbi contatti con lei fu durante la prima domenica di servizio, nel pomeriggio. Stavo per accingermi a preparare la cena quando entrò in cucina, senza nemmeno rivolgermi la parola. Pensai che fosse un comportamento strano. Quando ero con lei non sapevo mai come comportarmi. Una volta (sulla nave) mi inveì contro. Quentin era in un qualche guaio - era stato disciplinato e Mary Sue pensava che fosse colpa mia. Era molto protettiva con i figli e uscì veramente di testa.

Nei primi tempi di Saint Hill Ron e Mary Sue sembravano uniti. A volte quando salivo ai piani superiori la vedevo sgattaiolare nella sua stanza, in camicia da notte. A volte sembrava temerlo, altre volte battibeccavano. I bambini erano molto carini. Arthur aveva problemi perché era il più piccolo e agli altri non interessava molto giocare con lui. Avevano un'insegnante privata, ma poi andarono tutti a scuola - i ragazzi a Fonthill dall'altra parte della strada, e le ragazze alla Evelyn School. Diana prendeva lezioni di danza.

Nel dicembre del 1965 Ron girò un documentario sul clearing course per spiegare di che cosa si trattasse. Mi aveva chiesto di assicurarmi che il barbiere arrivasse di buon mattino. Me ne dimenticai. All'ora di pranzo cercai l'autista per mandarlo in città a prendere il barbiere, ma non lo trovai. Il vecchio suonò giù in cucina per chiedermi dove fosse il barbiere, gli risposi che non riuscivo a trovare l'autista e lui s'infuriò. Alzò la voce. La sera, dopo aver girato il film, si scusò con me per aver alzato la voce.

Bronchite: Aveva fatto ricerche su se stesso, aveva combattuto con la sua mente reattiva e aveva esagerato. Era stato molto coraggioso, ma si era preso la bronchite. Ecco come razionalizzai il fatto. Mi raccontò che aveva già avuto quel problema e che aveva a che fare con l'auditing. A Saint Hill nell'estate del 1965 lavoravano circa trenta persone. In quell'anno Ron mise a punto i procedimenti di potere e decise che sarebbero stati consegnati unicamente a Saint Hill, perciò si doveva allargare l'org per fare arrivare gente e consegnare i procedimenti.

Negli anni precedenti Saint Hill aveva passato momenti difficili. Da ciò che mi raccontò, nel 1963/64 Ron aveva condotto le sue ricerche più intense affidando ad altri la gestione di Saint Hill, che era andata in rosso. Nel 1965, quando iniziò a vendere i procedimenti di potere, raggranellò un sacco di soldi. Si occupò personalmente del C/Sing [supervisione del caso] dei miei procedimenti di potere, a fine giornata gli mandavano su il mio folder. Mi pagavano 12 sterline la settimana più vitto e alloggio.

Correvo come un matto da mattina a sera, ma mi piaceva moltissimo. Ron mi gratificava enormemente, e questo faceva la differenza. Spazzavo i pavimenti, rifacevo i letti ma non l'avrei fatto per nessun altro al mondo. Un giorno gli dissi che mi ero stufato di rifare i letti e mi rispose "OK", promuovendomi a "Comunicatore di LRH" per Saint Hill. Il mio compito principale era assicurarmi che i suoi ordini fossero obbediti, e consigliarlo sulle situazioni che necessitavano la sua attenzione. Ero il canale di comunicazione tra lui e l'org.

Era il dicembre del 1965. Dopo 6-8 settimane Ron partì per la Rodesia. Poi assunsi l'incarico di LRH Communications Worldwide fino a metà del '66, quando venni rimosso. Quando Ron era lontano da Saint Hill avevamo l'ordine severo di non rivelare la sua assenza - pensava che se le altre org avessero saputo che era via si sarebbero rilassate, così dovevamo coprirlo e fingere che fosse presente. In quel periodo venne prodotto il primo clear, John McMaster, poi ne vennero altri. Ogni volta che questo avveniva gli mandavo un telegramma in Rodesia, e lui mi rispondeva con un messaggio in codice in cui inviava una Secretarial Executive Directive di congratulazioni. Ron inviava il testo con le abbreviazioni tipiche dei cablogrammi, così lo riscrivevo. Scoprì che alteravo i suoi messaggi e mi rimosse dall'incarico.

Quando lo cacciarono [dalla Rodesia] a Saint Hill rimanemmo scioccati. Con un paio di pullman andammo tutti all'aeroporto per dargli il bentornato. Attraversò la dogana e quando entrò nella sala arrivi lo accogliemmo con urla e strepiti. Lo seguimmo fuori dove lo attendeva una Pontiac coupé gialla. Si sedette dietro, agitando la mano in segno di saluto.

Mi diedero l'incarico di Direttore delle Comunicazioni, posto sicuramente inferiore al precedente. Una divisione dell'org creava una quantità stratosferica di lavoro per un'altra divisione, e ci si doveva controllare a vicenda. Ron scrisse un memo su come tagliare i fiori e come lucidare la sua automobile; pubblicava spesso cose del genere. C'erano talmente tante direttive che ne potevi sempre trovare una per contraddire l'altra.

Il giorno di Santo Stefano del 1966 ricevetti l'incarico di Direttore delle Entrate di Saint Hill. Le nostre statistiche andavano molto bene, le entrate aumentavano con regolarità. Mi sembra di ricordare 8-10.000 sterline la settimana. Non tenemmo mai una contabilità seria, un conto profitti e perdite. Il denaro veniva portato in banca e i conti erano controllati da LRH. Tutte le settimane gli mandavamo rapporti sulle entrate lorde e sui conti pagati. Seguiva i soldi, sia in entrata che in uscita. Mantenni quell'incarico per circa tre mesi poi lui rivoluzionò di nuovo le sue linee e nel marzo del 1967 tornai a LRH Comm Saint Hill.

Dopo qualche giorno dal ritorno dalla Rodesia Ron venne alla divisione qualificazioni, mi vide, mi venne incontro e mi strinse la mano con molto calore. Fu veramente amabile. Non era un atteggiamento usuale. Parlò con altre persone, compresa la Segretaria delle Qualificazioni che aveva un cancro; le disse che non c'era nulla di cui preoccuparsi, poiché non c'era nulla da fare e di non aspettarsi miracoli.

Nastro Numero Due

Pensavo che Ron avesse qualità sovrumane, anche se accaddero diverse cose che mi fecero realizzare che era umano. Quando mi occupavo della gestione domestica gli feci notare che chi lavorava al castello lasciava aperta la porta sul retro. Vicino alla porta c'erano le scale che portavano all'appartamento dei bambini. Ero preoccupato perché la porta restava aperta per tutta la notte, e gli dissi che non mi sembrava una buona idea. Rimase turbato e mi disse che non era bello che avessi pensieri del genere, perché avevo messo lì la considerazione che i bambini erano in pericolo - era un pensiero negativo dire che poteva succedere una cosa del genere. Siccome avevo postulato quella cosa, era come dire che l'avrei fatta accadere. Dopo circa una settimana disse che la porta posteriore doveva essere chiusa a chiave, perché era vicina all'appartamento dei bambini. Stava usando la mia originazione come se fosse stata sua. Mostrò di avere anche un lato umano.

Un'altra volta avevo lavorato in un giorno festivo e Mary Sue mi disse di segnare gli straordinari, ma in precedenza, per qualche ragione, mi era stato pagato un giorno extra di cui mi ero dimenticato. Quando l'argomento emerse di nuovo - mi chiesero di lavorare nel mio giorno di riposo e Mary Sue mi disse di segnarmi una giornata extra - le dissi che ero io a doverle un giorno di lavoro. Lei mi diede un'occhiata in tralice e disse "grazie per aver tirato fuori il withhold" - termine scientology che significa vuotare il sacco.

Si parlava sempre in gergo scientology.

Ron era molto critico verso gli altri e parlava dietro le spalle. Molti di noi pensavano che fosse un comportamento strano, ma era un grand'uomo che stava lavorando per aiutare il mondo e questo lo scusava di tutto.

Rodesia: Ron insinuò che il problema era che lui sapeva che cosa fare con i neri della Rodesia, e loro si fidavano di lui. Tra di loro era diventato molto popolare e per questo motivo il governo lo aveva cacciato, il suo non era un comportamento tollerabile. Lo sentii anche dire a Mary Sue che in Rodesia aveva perso 200.000 sterline di investimenti.

La Sea Org: Il primo ricordo che ho è di un qualche tipo di attività per addestrare la gente alla marineria. Qualcuno aveva portato dei gommoni giù al lago, e remavano qui e là. Per me non aveva molto senso. Mentre questo avveniva Ron era in Spagna - era il 1967, dopo il suo ritorno dalla Rodesia.

All'inizio del 1965 aveva trascorso 3 mesi in Spagna, poi all'inizio del 1966 era andato in Rodesia. Nel 1967 era tornato in Spagna. Mary Sue rimase a Saint Hill - eravamo nel marzo del 1965.

Comprammo la Avon River a Hull, e la nave venne riarmata e varata a Las Palmas nel 1967. In quell'anno numerosi staff di Saint Hill che si erano offerti volontari furono spediti via, nessuno sapeva dove. Nell'estate del 1967 Ron inviò a Saint Hill un lungo memo in cui ci diceva di acquistare Saint Hill Manor e il suo nome. Dovevamo anche mandargli 75.000 sterline, e con quei soldi acquistò il Royal Scotsman. E quello fu l'inizio della Sea Org.

Ne fece un mock-up [se la immaginava come] di una org superiore e separata dal resto dell'org. Pensavo che avesse creato uno scisma indesiderabile. Voleva sempre che una org supervedesse l'altra.

Nel 1965 iniziò a metter giù il suo hat [incarico]: si preoccupava molto di chi potesse succedergli, e si assicurò che l'org continuasse nel modo in cui lui voleva che lo facesse. In quel periodo uscì la ricerca per i procedimenti di potere.

La Sea Org era uno sforzo di creare un organismo che avesse preso il potere dopo di lui. Doveva essere in mare perché in Inghilterra Scientology era malvista, stava ricevendo molta pubblicità negativa e il permesso di soggiorno di Ron nel Regno Unito era stato revocato. Quando ciò avvenne considerò immediatamente la possibilità che anche a Scientology fosse chiesto di levare le tende. Era molto preoccupato per l'unità che amministrava il clearing course, e stava lavorando su come salvarla. Pensò che poteva essere trasferita in mare, al sicuro.

Ron introdusse per la prima volta le condizioni [di etica] all'inizio del 1965 - pericolo, emergenza e normale operatività. Venni assegnato ad emergenza perché gli avevo servito del salmone non perfettamente fresco. Rimasi piuttosto scosso. Dovetti risalire la formula, metterla per iscritto e sottomettergliela con una richiesta di essere riammesso.

La prassi di indossare al braccio uno straccio fu iniziata in Sea Org, e arrivò a Saint Hill alla fine del 1967. Dopo emergenza e pericolo vennero create nuove condizioni inferiori: non esistenza, impedimento, dubbio, nemico, tradimento e confusione.

Nel luglio del 1968 assunsi l'incarico di HCO Exec Sec WW. Chiunque venisse assegnato alla condizione di tradimento poteva richiedere una commissione di inchiesta. La punizione consisteva in 72 ore ininterrotte di lavoro pesante - Ron pensava che questo portasse enormi benefici.

Le disposizioni "verde su bianco" erano lettere di direttiva - istruzioni molto importanti che dovevano essere seguite alla lettera. Le "rosso su bianco" erano bollettini tecnici su come percorrere i diversi procedimenti; le "blu su bianco" erano comandi diretti di LRH.

Sulle condizioni inferiori non avevi il permesso di andare a casa, dovevi restare sulla proprietà.

Arrivai sulla nave [Royal Scotsman/Apollo] nel novembre del 1968, a Corfù. La nave non era molto pulita, aveva lo scafo dipinto di nero e la sovrastruttura era bianca, ma non era in cattive condizioni. L'avevo già vista nel marzo del 1968, a Valencia, quando mi ero recato a bordo per fare i livelli di OT3. Il regime era strano. Quasi subito dopo essere salito a bordo dovetti predisporre pacchi di documenti che furono inviati alle autorità di tutto il mondo per dimostrare che la WFMH [World Federation of Mental Health - Federazione Mondiale della Salute Mentale] e la NAMH [National Association of Mental Health] erano un branco di imbroglioni. Impiegai due giorni per svolgere tutto il lavoro. Poi mi assegnarono ai compiti di ponte, dovevo sfregare i ponti e pulire i serbatoi della zavorra sul fondo della nave. Dovevano essere rivestiti di cemento per contenere acqua dolce.

Il cibo era orribile. Poi un giorno venni convocato nell'ufficio di Diana Hubbard, ero sporco e in tuta da lavoro, e mi disse che dovevo fare un progetto speciale per lei - catalogare le policy letter. Nel periodo in cui svolsi quell'incarico lavoravo sul ponte immediatamente sottostante l'ufficio di Ron, a fianco delle scale che portavano dal Ponte A al ponte di Passeggiata. Il suo ufficio era di fronte alle scale, la porta a vetri era quasi sempre aperta e lo sentivamo urlare almeno una volta al giorno - perdeva il controllo al punto che ringhiava di rabbia. Per me era una cosa molto insolita - non l'avevo mai visto prima in quello stato. A Saint Hill l'avevo visto tremare di rabbia, ma cercava di controllarsi; sulla nave non si preoccupava di contenersi. Stava diventando un despota.

Poi assunsi l'incarico di LRH Comm Apollo. Una delle mie responsabilità era la sala motori - se si sentivano rumori strani il Vecchio voleva sempre sapere di che cosa si trattava. Poi divenni Commodores Staff 7 (CS7). Nel febbraio del 1969 Ron e Mary Sue e il loro staff personale trascorsero un mese a terra, in un hotel di Agadir, e in quel periodo LRH prefigurò un'altra org, il suo ufficio personale, e mi diede l'incarico di suo comunicatore personale responsabile di quell'ufficio. Nel marzo del '69 tornò a bordo e fino all'agosto del '79 rimasi il suo comunicatore personale.

A bordo ero alloggiato in un dormitorio puzzolente e poco ventilato. L'equipaggio mangiava nella sala di poppa e ritirava il cibo dalla cambusa. A volte mangiavano fuori al sole, sul ponte di prora.

I rapporti con gli abitanti di Corfù? La gente comune, fornitori e visitatori erano molto cordiali. Con le autorità cittadine e i funzionari del porto la situazione era diversa. Ci cacciarono. Il capitano del porto ci dette 24 ore per levare l'ancora.

Quando arrivai sulla nave era in uso la pratica del "fuoribordo". Era regolare routine. Una cerimonia. Al mattino, prima dell'inizio della giornata lavorativa, c'era l'appello dell'equipaggio sul ponte. Venivano elencati i nomi di chi doveva essere lanciato fuoribordo, ed essi dovevano fare un passo avanti. Poi il cappellano recitava una sorta di formula magica sul fatto che l'acqua lava via i peccati, e venivi preso e scaraventato giù dalla nave. Vennero lanciate fuori anche due persone piuttosto anziane, e una vecchia signora che non sapeva nuotare dovette indossare il salvagente. Iniziò con gli auditor che erano arrivati a bordo per il corso di Auditor di Classe VIII - due per ogni org - e se pasticciavano venivano presi e lanciati fuori bordo. Eravamo tutti assolutamente convinti che ciò che Ron stava facendo avrebbe portato grandi benefici al mondo. Era il leader, sapeva di più e meglio di chiunque altro e aveva sempre ragione. Era importante lasciarlo lavorare al meglio. Ron sapeva bene come usare tattiche del terrore - diceva che nel mondo c'era così tanta pazzia, e che probabilmente si sarebbe auto distrutto con la bomba atomica. Sarebbe sicuramente successo, così noi dovevamo agire per primi. Spingeva molto, faceva moltissima pressione. Un'altra tattica era che a meno che non avessimo fatto qualcosa il mondo sarebbe incorso in qualche tipo di tremendo disastro economico - dovevamo assicurarci che ciò non avvenisse. Nel '79 o nell'80 emise un bollettino sul programma di purificazione che iniziava dicendo che la Terza Guerra Mondiale era lì, proprio dietro l'angolo.

Da Corfù andammo a Cagliari, in Sardegna. Avevamo bisogno di carburante e LRH decise che qualcuno doveva scendere a terra per ottenerlo. Quando si arrivava nei porti si dovevano passare i controlli sanitari e della dogana. Eravamo all'ancora nel porto di Cagliari e su ordine di LRH alcuni di noi, me compreso, salimmo su una scialuppa e andammo a terra, alla raffineria per ordinare il carburante. Non riuscimmo ad averlo e qualcuno dell'ufficio portuale scoprì che eravamo scesi a terra e ci rincorse, chiedendoci dove eravamo andati. Poi ci rispedì sulla nave. Il giorno seguente fummo autorizzati a sbarcare e ad avere il carburante. In quei giorni c'era il tremendo desiderio di raccogliere la sfida e di farla andare bene. Se ti dicevano di fare qualcosa dovevi farla andare bene.

Ron voleva andare a Melilla [una enclave spagnola in Marocco] ma non ci facevano entrare. Vedemmo due sottomarini russi che si dirigevano su Melilla e Ron decise che non volevano farci sapere che ospitavano i sottomarini russi, e quello era il motivo per cui non ci lasciavano entrare. Così facemmo rotta su Tangeri, poi andammo a Safi e Agadir, e poi a Dakar e a Capo Verde.

Nel febbraio del '69 trascorremmo un mese a terra ad Agadir. La nave doveva andare a Lisbona per riparazioni in un bacino di carenaggio. Stavamo in un hotel marocchino con le stanze che si affacciavano su un cortile interno. C'era solo una latrina in un angolo, un semplice buco scavato nel terreno. Ron aveva una villa da qualche parte, non stava all'hotel.

Trascorremmo in mare il resto del tempo, sempre in movimento in modo da non venire intercettati dai giornalisti, dai vari governi o dalla WFMH e la MAMH. LRH pensava che tutta quella gente gli stesse dando la caccia. Riteneva che se lo avessero preso gli avrebbero procurato un sacco di guai, non sarebbe riuscito a continuare il suo lavoro e Scientology non sarebbe arrivata al mondo intero, perciò ci sarebbe stato l'olocausto nucleare o, in alternativa, il caos finanziario ed economico.

Nastro Numero Tre

Di certo Ron non socializzava molto. Ma usciva spesso dal suo ufficio e salutava, si fermava a chiacchierare. Faceva frequenti passeggiate sul ponte. Quando si fermava, attorno a lui si raggruppava subito un sacco di gente. Il suo modello di lavoro era sempre lo stesso - lavorava fino a notte fonda. Quando non avevamo un programma definito, quando non eravamo particolarmente certi di dove saremmo andati dopo, metteva tutto assieme e mandava qualcuno a spedire la posta e a ritirare quella in arrivo.

La destinazione prescelta doveva essere un luogo in cui avremmo potuto ritirare la posta e non doveva essere ostile. Dopo il 1970 iniziammo ad essere molto attenti con il carburante. Mettemmo a punto un sistema di porti [visite] triangolare, poi ci spostavamo su un altro triangolo.

I calzoncini corti e i top cominciarono ad essere indossati verso il '73/'74, dopo l'assenza di Ron dalla nave per circa un anno.

C'erano periodi in cui non voleva traffico [comunicazioni] durante il giorno, non voleva che ci fosse nulla a disturbarlo. Così provocavo molto turbamento se dovevo mandargli qualcosa. Poi cambiava tutto senza avvertire, e mandava una messaggera a chiedere il suo traffico. Una dei miei incarichi era eliminare tutte le cose incomplete. A volte ricevevo qualcosa con informazioni che Ron doveva conoscere, ma contenevano dei problemi. Allora non sapevo che fare. Ero sempre in attesa di un'esplosione, anche se dava in escandescenze di rado. C'era un sacco di tensione, sempre la possibilità molto reale che qualcuno facesse qualche errore davvero grosso che avrebbe provocato un casino che lui avrebbe dovuto sistemare.

Qualcuno poteva turbare il capitano del porto, oppure far diffondere chiacchiere a terra dicendo la cosa sbagliata nel rispondere a una domanda. Qualcun altro poteva lasciar trapelare qualcosa su Scientology, oppure rompere uno dei generatori. Tutti i giorni di sicuro qualcosa andava storto, potevi scommetterci, e quel qualcosa avrebbe provocato urla e strepiti. Non mi piaceva. Ron riusciva sempre a trovare qualcosa su cui fare una scenata.

L'uniforme di Ron era costituita da una camicia di seta bianca o blu, pantaloni blu e stivali neri. Di solito indossava un foulard al collo, lo faceva da anni. Aveva un copricapo da ufficiale di marina, con un gallone e un sacco di "uova strapazzate" [decorazioni].

A Madera se ne andò a terra per un po', e anche a Curaçao. A Tangeri all'inizio del '72 restò a terra per alcuni mesi, ma dovette scappare perché stava per essere estradato. Si era portato a terra un po' di gente e cercava di insegnare alla polizia speciale marocchina come usare un e-meter per identificare i traditori. Gliel'ho visto fare, e ho visto chi aveva mandato a istituire la squadra di addestramento. Non riuscivo a capire come potesse avere successo, non è che ti puoi impicciare troppo di quel che fa la polizia segreta. Ron stava cercando di trovare qualche paese che lo accogliesse bene, che lo tenesse al sicuro. Pensava che se fosse riuscito a conquistarsi i favori della polizia segreta, allora si sarebbe conquistato i favori di Re Hassan. Ma la faccenda ci scoppiò in faccia. Stava cercando di insegnare alla polizia come usare l'e-meter per scoprire se qualcuno aveva crimini nascosti. Non è difficile se sai come usare un e-meter, puoi riuscire a capire se qualcuno ha qualcosa da nascondere, che cosa e quando. Credo che la cosa andasse bene ai poliziotti, ma quando lo scoprirono quelli del governo furono terrorizzati dal fatto che si sarebbero potute scoprire cose su di loro. Tutto venne fatto sotto l'egida dell'OTC o dell'American Institution of Human Engineering and Development. Scientology non fumai nominata. Credevo che Ron andasse giustificato per quel che stava facendo. Stava facendo un lavoro molto importante e sapevo che le denunce lo avrebbero infastidito, e i governi gli erano contro.

Le messaggere rivaleggiavano tra loro per svolgere piccoli compiti. Avevano statistiche come chiunque altro ed escogitavano qualsiasi cosa le potesse mettere in buona luce con Ron. Così erano molto impegnate nel pensare a come avrebbero potuto servirlo meglio.

Dopo l'incidente in moto rimase chiuso nella sua stanza in preda a forti dolori. Da fuori potevamo sentire le sue urla, e le sole che potessero entrare in camera sua erano le messaggere, che dovevano lavarlo, accudirlo e nutrirlo. Era il '73, all'inizio dell'anno. Urlava di dolore e frustrazione, e continuava a dire che commettevamo errori. Le messaggere correvano avanti e indietro di continuo - erano felici di dargli cattive notizie. Spedì Jill Goodman da tutti i top executive per comunicare che il Commodoro diceva che i suoi ufficiali non stavano facendo abbastanza. Consegnò il messaggio a Mary Sue, che la prese immediatamente a schiaffi.

Le messaggere non venivano incoraggiate alla promiscuità, Mary Sue non l'avrebbe mai permesso. In Marocco cacciò un tizio dalla nave con un coltello, perché aveva fatto lo stupido con una delle messaggere. Le ragazze non erano per niente istruite.

Dopo essere tornato dagli States Ron iniziò ad avere meno fiducia in me e tolse le messaggere dal mio controllo. Prima diceva sempre le stesse cose - "Non posso fidarmi di loro, devi aiutarmi". Ma poi diede loro molto più potere.

Dovevi trattare le messaggere come se fossero state il Commodoro in persona.

Il viaggio a New York: LRH aveva dovuto lasciare il Marocco ma non poteva restare in Europa per via del processo di Parigi: era stato condannato e poteva essere estradato. Ricevetti un messaggio sulla nave che ordinava a me e a John Bragon di recarci in un certo hotel di Lisbona. Lui era lì e ci disse «dovete portarmi via di qui immediatamente». Quello stesso giorno lo mettemmo su un volo per New York. Gli facemmo una prenotazione via Chicago, in modo che si pensasse che fosse andato là, ma in realtà andò a New York.

Non poteva tornare a bordo perché la nave era di nuovo in carenaggio a Lisbona, non poteva riprendere il mare e in porto lo avrebbero potuto arrestare. Era nei guai. Aveva preso un aereo dal Marocco a Lisbona, poi mi aveva mandato quel messaggio. In hotel sembrava abbastanza rilassato e ci tenne una breve lezione sugli spazi sicuri, un piccolo briefing. Non era nel panico. Partì quel giorno stesso. Se ne andò nel settembre del '72 e tornò nel settembre del '73.

L'etica selvaggia rimase in vigore dal '65 al '68, poi si ammorbidì un po'. In quegli anni potevi venire lanciato fuori bordo, rinchiuso nel vano catene - sia da solo che con altri. Mi hanno raccontato che a chi era rinchiuso nel vano catene veniva calato un secchio pieno di avanzi e brodaglia, e dovevano mangiare quella roba. Posso facilmente immaginarlo.

Il RPF [Rehabilitation Project Force] iniziò mentre Ron era chiuso nella sua cabina, dopo l'incidente in moto. Un tizio chiamato Gary Watson, che ricopriva l'incarico di capitano in porto, inviò al Commodoro una sorta di programma operativo e il Commodoro istituì un'unità che si occupasse dei ribelli e dei disadattati. Preparai personalmente l'RPF, ma alla fine il risultato fu molto diverso da quanto avevo pensato - cioè un luogo in cui potevi essere allontanato dallo stress e dalle tensioni burocratiche, con mezza giornata di lavoro fisico per distogliere l'attenzione da se stessi e mezza giornata di auditing reciproco sui problemi che si erano incontrati.

Dopo l'incidente ci si chiedeva un po' tutti perché facesse tante scenate. Ma soprattutto, perché stava così male? Di nuovo la giustificazione fu che stava svolgendo un compito molto importante. In realtà era caduto in moto su una curva in collina. In qualche modo era riuscito a tornare alla nave e a salire a bordo. Era fisicamente molto forte. Una volta mi disse di essersi tolto un dente da solo.

Non sempre gli credevo, non era infallibile, aveva vuoti di memoria e a volte non poteva proprio essere preso sul serio. Poco dopo aver assunto l'incarico di CS7 Ron scoprì che i ponti superiori, in legno, venivano lavati con l'acqua dolce, cosa che riteneva terribile. Per quelle pulizie ci ordinò di usare acqua di mare. Sei mesi dopo scoprì che si usava acqua di mare, e disse che era una cosa da pazzi. Uscì fuori gridando «perché non usate acqua dolce?» C'erano stati danni ai circuiti elettrici a causa della corrosione provocata dall'acqua salata.

Di tanto in tanto Ron curava la supervisione dei folder di chi veniva audito sulla nave, sia perché stava conducendo alcune ricerche e voleva vedere esattamente che cosa succedeva con le cose che aveva ordinato di fare, sia perché aveva scoperto che c'erano alcuni errori e le persone non venivano maneggiate in modo corretto. Molto spesso faceva queste cose dopo mezzanotte, e mi chiamava dentro per fare due chiacchiere mentre controllava i folder.

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A Saint Hill parlava spesso della sua traccia [vite precedenti]. Una cosa di cui parlò più di una volta fu il fatto che aveva nascosto dei tesori su diversi pianeti, oppure che su questi pianeti doveva riscuotere dei crediti. A Saint Hill me ne aveva parlato in più di un'occasione e verso il '67 o il '68 organizzò la "Missione nel Tempo" in cui si mise alla ricerca dei nascondigli in cui aveva ammassato i tesori che si era lasciato dietro. Poi aveva affidato denaro a diverse persone, e in un'altra vita sarebbe tornato a riprenderselo.

Non riesco ad accettare il fatto che lui o altri possano aver vissuto in precedenza, vissuto molte vite, ma parte delle sue ragioni consistevano nel tornare per riprendersi i suoi soldi.

In ciò che faceva Ron aveva abilità e capacità assolutamente tremende, in questa area delle capacità spirituali e mentali. Era davvero superiore.

Sono convinto che anche lui lo pensasse. Credo che pensasse fosse vero, ma uno può anche inventarsi le cose e credere che siano vere.

 
 
 
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